Pubblicato:
10/04/2012 da
Catarvoyager
Periodo:
16/06/2007 - 23/06/2007
(7 giorni)
Non specificato
L'idea di collegare la Garonna al Mediterraneo da un canale risale a tempi molto antichi, già sotto l'imperatore Augusto, ripresa da Carlo Magno prima e da Francesco 1 e Enrico IV poi.
Obiettivo iniziale era di realizzare un canale navigabile per rendere facile il transito delle merci tra l'Oceano Atlantico ed il mar Mediterraneo, senza dover circumnavigare la Spagna, un viaggio di più di 3000 km. Con il canale, il transito delle merci sarebbe più veloce ma anche più sicuro, le navi non saranno esposte agli attacchi dei pirati che approfittavano della poca difesa delle navi mercantili. In questo thread vorrei presentare l'origine, la storia del Canal du Midi e le indicazioni per una possibile meta turistica. Il canal du Midì insieme al canale laterale alla Garonne è indicato come il canale dei Due Mari. Progettato e costruito, dal 1662, da Pierre Paul Riquet *.
L’opera di costruzione del canale è straordinaria sia per le sue dimensioni sia per l'ingegnosità del sistema d’alimentazione, nonché dalla quantità titanica di lavoro svolto sul breve periodo della sua costruzione. Nel 1789 i rivoluzionari rinominarono il Royal Canal in Canal du Midì, nome più popolare e democratico. Il canale come mezzo di comunicazione, di trasporto e sviluppo economico tra nord e sud, tra l'Atlantico e il Mediterraneo, nel corso di 300 anni di storia. Il trasporto di vino e cereali sono da sempre legati alla vita del canale. Il Canal du Midì sperimenterà un primo calo quando, in affitto, fu affidata la gestione alla compagnia ferroviaria du Midì. Nel 1898, lo stato prende possesso del canale e con un’apposita legge accorpa la gestione dei canali in un unico canale d'entre Deux Mers, per diventare negli anni '90 il Canal des Deux Mers. Il Canal dei “Deux Mers” è l’insieme di 400 opere, di cui 328 per la parte compresa tra il bacino del Canal du Midi e del canale delle Robinie e 72 per la parte laterale della Garonna, comprese le discese di fiumi Lot, Tarn e Baise. Sul sistema d’alimentazione, si possono ammirare opere come il gigantesco sbarramento di San Ferrèol, prima serie di dighe al mondo, il lago di Lampy o la più recente diga di Cammazes. Nascono i primi ponti-canale al mondo, le ecluse del Sud sono molto particolari nelle loro forme allungate, rotonde o ovali. Strutture come il passaggio del Libron nate per competere con l’ingegno ai capricci della natura.
Iniziamo il nostro viaggio dalla città di Sète con il porto, collegato al canale, chiamato impropriamente Canal di Sète, facente parte dello stesso progetto. In effetti, Sète è stato un gran porto commerciale di vini. Fino alla fine del XVII secolo, i vini e liquori Languedocienne sono esportati in tutto il mediterraneo, solo a seguito, nel 1865, un’epidemia di peronospora (terribile malattia della vigna) le importazioni di vini divennero molto importanti dalla Spagna e dall’Italia, in seguito anche dall'Algeria. L’importanza del porto di Sète e del canale du midì accrebbe. Lasciato il porto e seguendo il canale, dopo un paio d'ore di navigazione un lungo rettilineo ci porta all’imboccatura dell’Etang de Thau. Il mare non è mai stato così vicino, a Marseillan, appena 1,6 km in linea d'aria.
Marseillan, antico borgo sulle rive dell'Etang de Thau.
Alcuni resti romani fanno ricordare che la storia di Marseillan risale a tempi antichissimi. Nel corso dei secoli, questo villaggio della bassa Linguadoca ha attraversato momenti ricchi d’eventi che mantiene nelle antiche vie del paese, il ricordo del passato. Da vedere i portici delle vecchie case, la statua della Repubblica, la piazza coperta e la Chiesa di San Giovanni il Battista. Ottimi ristoranti servono ostriche e frutti di mare a Km zero
Lasciata Marseillan la navigazione continua nell'ultima parte dell'Etang de Thau, ed imboccato nuovamente il Canal du Midì si arriva ad Agde.
Agde ultimo collegamento di una catena di vulcani della Alvernia (in francese Auvergne) è stata chiamata da Marco Polo "la perla nera del Mediterraneo" a causa di questa particolarità geologica: infatti, la pietra vulcanica, il basalto, è presente ovunque. Le eruzioni vulcaniche hanno formato il monte lupo, il capo d' Agde, le sue scogliere e l' isola di Brescou. È su una colata di lava che si stabilirà la città di Agde. Nel 6° secolo a.C. sedotti dalla posizione strategica del posto e la ricchezza del suolo vulcanico, i greci vi fondarono Agathé Tyché (buona fortuna) crearono per il loro commercio una serie di avamposti di cui Agde sarà uno dei più fiorenti. Gli scavi dimostrano che l' attuale centro città è fondato sulla antiva città greca.Nel 1° secolo Agde passa sotto il protettorato di Roma, quindi è collegato a Narbona. Nel 5° secolo i visigoti fondono Septimanie, regno che durerà fino alla fine del 7° secolo, e le cui frontiere corrispondevano ai contorni dell'attuale regione Languedoc-Rossiglione. Agde è una delle 7 principali città che segnavano questo territorio. nel 405, Agde diventa sede vescovile che durerà fino alla metà del 17° secolo. Nell'8° secolo la città è presa dai saraceni, in seguito su ordine di Carlo Martello venne rasa al suolo per togliere ogni possibilità di difesa ai saraceni. Nel 12 secolo Il vescovo di Agde prende il titolo di vescovo-conte a partire da 1187. Durante le guerre di religione, i Catari prendono la città e cacciano il vescovo che si rifugierà a Pézenas, e potrà riprendere possesso della città soltanto alcuni anni dopo.. Nel 1632 interessato alla posizione felice della località Richelieu vuole fare di Agde un porto importante, realizzando una strada difensiva attorno all' isola di Brescou. La morte del cardinale sarà in parte all'origine della sospensione dei lavori. Nel 1666 un editto reale autorizza il Barone Pierre Paul Riquet ad intraprendere la costruzione del canal du Midì per collegare l'Atlantico al Mediterraneo. L'apertura del canale ha luogo nel 1681, ed il porto di Agde raggiunge il suo massimo splendore. Durante la rivoluzione, un insurrezione popolare, costringe il vescovo a lasciare la città, profugo a Parigi, ghigliottinato durante gli ultimi giorni del terrore. Il 22 settembre 1964, i sub del gruppo di ricerche archeologiche subacquee scoprono nel fiume Hérault "l'Efebo di Agde " , statua di bronzo datata al 4° a.C. Oggi Agde conta circa 20.000 abitanti che in estate arrivano a 200.000 per lo più distribuiti al Cap d'Agde, rinomata stazione balneare francese ma conosciuta in Italia solo perchè ospita, città nella città, un centro naturista di fama mondiale.
Lasciata Agde, dopo un'ora circa di navigazione incontriamo Vias.
Nel dipartimento dell'Herault è costume, in occasione d’eventi culturali, che gli abitanti fanno sfilare un animale, figura simbolica della città, per le strade. Alcuni di questi simboli sono nuovi ma la maggior parte è d’antica tradizione (come il cammello a Béziers), spesso legata ad una leggenda. La città di Vias è orgogliosa del suo animale simbolo: "Lou Pouli di Fabo" (in occitano “lo polin di Fava”). Una forte carestia colpì Vias, e vi rimase come cibo solo un manzo ed un puledro. Alcuni giovani Viassois (abitanti di Vias) affamati rubarono il manzo per ucciderlo e mangiarne la carne. Mentre il puledro spaventato scappò fuori della città, nei campi, dove una giovane ragazza, Jeannette, intenta a raccogliere erbe, vide il puledro che la condusse, mentre cercava di prenderlo, in un campo di fagioli con i quali si nutrirono tutti i viassois così che il puledro fu risparmiato e diventò il Polin di Fava, animale totemico della città.
Da vedere le antiche mura, la chiesa di Saint-Jean-Baptiste (XIV – XV secolo) e oltre il canal du Midì, il Castello di Preignes-le-Vieux.
To be continued.
PPierre Paul Riquet è nato a Béziers, tra il 1604 e il 1609. Il suo certificato di nascita non si trova ma è molto probabile che si tratti del 29 Giugno 1609, giorno della festa di San Pietro e Paolo, di cui porta nome. L’origine fiorentina di un suo antenato, Gherardo Arrighetti, che nel 1268, bandito da Firenze per aver seguito il partito dei ghibellini, e temendo ritorsioni da parte di Carlo d'Angiò fuggì dall’Italia e si rifugiò in Provenza. Preferì la lingua d' Oc al francese, i suoi soli interessi erano per la scienza e la matematica. Si sposò all'età di 19, con Catherine de Milhouse, figlia di un cittadino di Béziers. Insieme ha cinque figli, due maschi: Mathias e Jean-Pierre-Paul, e tre femmine, Caterina, Marta e Anna. Nel 1660, su raccomandazione del suo padrino, Pierre Paul Riquet divenne direttore generale alla riscossione delle tasse di Linguadoca e Cerdanya. Enormi le qualità di quest'uomo: lavoratore instancabile dotato di grande immaginazione, coraggio ed entusiasmo è anche dotato di un acuto spirito d’osservazione e combina un pronunciato senso imprenditoriale ad una gran capacità di amministrare gli uomini. La sua spontaneità e franchezza gli servirà tutta la vita. Prima di essere un uomo d'affari è un fine calcolatore, rispettoso della legge. Con la sua saggezza ed umanità affronta i suoi detrattori. L'uomo è testardo, duro e solitario. Pierre-Paul Riquet morì il l ottobre 1680 a Tolosa, un anno prima di vedere completato il suo lavoro