Bologna vuole rilanciare il turismo, ma osteggia i camper

E per il Motor Show?

Tra 20 giorni avrà inizio la grande kermesse del Motor Show, 11 giorni di eventi, migliaia di visitatori che ogni giorno arriveranno a Bologna da ogni parte d’Italia. Treni, pullman da turismo e mezzi ATC strapieni, traffico impazzito e parcheggi congestionati in zona Fiera.

Le ditte impegnate ad ultimare i lavori sulla tangenziale si stanno dando da fare lavorando giorno e notte. Un clima febbrile che non sembra scuotere tutti, anzi, in Comune si registrano finanche iniziative che ostacoleranno l’afflusso di turisti e visitatori in città.

In ogni giorno del Motor show (ma anche per altre due fiere particolarmente affollate) giungono a Bologna fino a 200 camper che pagano 26 euro al giorno per la sola sosta nel parcheggio di via Michelino gestito da L’Operosa. In altre città, ad esempio Rimini, la stessa giornata di sosta costa soltanto 9 euro e poi ci si chiede come mai il COSMOPROF ed altre rassegne stiano emigrando in Romagna. Ma questa è un’altra storia……

Ma torniamo agli ospiti della manifestazione. Molti di questi camper vengono noleggiati a Bologna presso i concessionari locali dagli operatori e dagli addetti agli stands ma anche da visitatori che non trovano posto negli alberghi bolognesi o che riescono così a limitare i costi di soggiorno in una città che, se economica non è stata mai, oggi è più cara che mai.

Il Codice della Strada impone che in ogni città esistano aree di parcheggio per camper/caravan con camper service (impianti di scarico e di acqua corrente destinate allo svuotamento ed alla pulizia dei contenitori dei servizi igienici). A Bologna, sempre in contro-tendenza e ovviamente fuori legge, non ce ne è più neanche una!

1 - Infatti, il camper service di via Michelino è chiuso da alcuni mesi. Una vicenda tragicomica legata ad un casuale ma inesorabile incidente. Nello scorso marzo, mentre erano in corso i lavori di realizzazione della rotonda davanti all’ingresso Fiera/Michelino, è stata tagliata la fognatura. Non se ne è accorto nessuno prima che i liquami sgorgassero, inondando una superficie di 100 metri quadri. Non si è saputo chi abbia sbagliato: il Comune ha accusato Hera, Hera ha accusato ENEL e via così. Conclusione; l’area è stata chiusa con una catena e oggi il camper-service, gestito gratuitamente dall’associazione Camper Club Italia, in Fiera non c’è più.

2 -Dopo la chiusura di un servizio attrezzato nel parcheggio della Certosa, tre anni or sono, era stato realizzato un camper service in via Tanari. Il Servizio, a pagamento, era gestito dall’ATC che lo pubblicizzò con una campagna informativa (ai camperisti veniva offerto un biglietto di viaggio, l’uso di biciclette e di una piccola vettura Car-sharing). Putroppo, dall’8 novembre scorso anche questo camper-service è stato chiuso e vi sono state installate sbarre alte mt. 1,80.

Servizi di camper-service esistono, invece, in tanti Comuni della provincia (Medicina, Vergato, Casalecchio, S. Lazzaro, Zola, Calderara. Budrio ha il camper-service ma si prepara ad attrezzare anche un’area di parcheggio. Invece, il Capoluogo fa senza! I camperisti bolognesi e quelli in transito sono costretti ad andarsene in giro per la provincia a scaricare i loro serbatoi.

Alcuni, più sbrigativi e meno corretti, si arrangiano versando i liquami nei tombini di raccolta delle acque pluviali o nelle aree destinate a verde pubblico.

Le due aree attrezzate, oggi chiuse, venivano quotidianamente utilizzate per lo svuotamento e la pulizia dei serbatoi da alcune comunità di nomadi che sostano in aree abusive prive di impianti di scarico e di acqua corrente.

Anche i pullman turistici che devono scaricare le acque grigie e nere e caricare le bianche utilizzavano i due servizi.

Analogamente, il camper service in Fiera veniva utilizzato dagli ambulanti che vendono il pesce per scaricare i residui di ghiaccio sporco.

Il camper-service di via Michelino, utilizzato da almeno 25 mezzi in giorni senza fiere. è stato (fino all’incidente della fognatura) gestito dai volontari dell’associazione Camper Club Italia che da marzo sarà anche sfrattata dalla sede che il Comune le aveva concesso 18 anni fa.
L’associazione è attiva a Bologna dal 1985.
La sede in questione è una casa colonica, prima occupata abusivamente, e resa agibile dai soci con il loro volontariato e a loro spese.
I soci sono oltre 350 famiglie nel territorio del Comune e oltre 600 in tutta la provincia.
L’associazione che ha vinto il bando pubblico di Bologna 2000 città europea della cultura, è in regola con il pagamento delle quote di affitto e delle utenze. Ha investito quattro anni fa 25.000 euro per alimentare a metano l’impianto di riscaldamento.
L’associazione che ogni anno comunica all’Assessorato al Turismo il progetto delle attività, ricevendone il patrocinio, è un centro di supporto per il turismo plein air. Annualmente, ospita gratuitamente centinaia di camperisti italiani e stranieri.
In particolare, l’associazione ha eseguito quotidianamente il monitoraggio, la sorveglianza, la piccola manutenzione e la pulizia del Camper Service previsto dal Codice della strada.

Purtroppo, l’area occupata dalla sede è incorporata nel progetto di costruzione del mega-parcheggio per 25.000 mq. (delibera Consiglio Comunale OdG n° 82 del 12.4.2006, contro il quale hanno votato i consiglieri dell’Altra Sinistra e per il quale sono stati favorevoli DS., Margherita, LtB e Forza Italia.

L’attuale convenzione scade il 28/02/07. I responsabili dell’Associazione faticano a ricevere dall’Assessorato al Turismo notizie in merito ad una nuova sede, dopo una udienza conoscitiva tenuta nel settembre scorso.

Serafino D’Onofrio

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Segue il commento del Movimento d'Opinione CamperistiITA (pervenuto via e-mail)

Non ci sono parole né giustificazioni plausibili per tagliare fuori un intero settore turistico in grande espansione in Italia ed in Europa. Ci appare significativo ricordare che, mentre nel nostro Paese -un Paese a prominente vocazione turistica- si tende a chiudere le porte, in Europa la tendenza è opposta e lo sviluppo di questo turismo continua a crescere organico allo sviluppo di infrastrutture minimali e dai costi risibili ma dai potenziali enormi. Per non parlare dei posti occupati che la filiera produttiva del comparto sviluppa -siamo il Paese dove viene prodotto la maggior parte delle autocaravan circolanti in Europa- e dell'indotto. Un gran flusso di famiglie in camper che prediligono il nostro Paese ma che, finche vi saranno queste politiche di sviluppo, di ricettività ed accoglienza turistica, continueranno a doversi spostare in altri paesi, Francia e Germania in testa, dove hanno avuto lungimiranza e reattività a cui al momento non siamo neanche paragonabili. Intanto a Bologna, gli organizzatori del "Motor Show", non potranno contare sul turismo in camper, almeno per quest'anno.

Le nostre e-mail inviate finora al Sindaco di Bologna NON hanno ricevuto alcun cenno e, ad oggi, non ci risulta ancora pubblicata alcuna spiegazione ufficiale né ufficiosa per la chiusura -anche talvolta artificiosa- delle strutture ricettive. Se fosse per "gestire" il nomadismo le soluzioni adottate da altri Comuni italiani hanno funzionato e funzionano, senza chiudere definitivamente le strutture. Le associazioni, le federazioni qui menzionate in CC possono dare un importante contributo al Sindaco di Bologna -ma anche a tutti gli altri Sindaci italiani che dovessero trovarsi in tali circostanze- in questo senso, ne hanno l'esperienza e la capacità per farlo, basterebbe interpellarle. Così come APC-ANFIA (Associazione Produttori Camper) ed ASSOCAMP (Associazione Operatori Commerciali) che hanno anche istituito un Osservatorio Nazionale sul Turismo in Camper sono un riferimento fondamentale.
Le nostre speranze e le attese sono un buona parte rivolte alla PDL 217 dello stimatissimo On. Mauro Fabris e tutte le pregiatissime persone che ci leggono i copia, che ci hanno da tempo dato prova di impegno e sensibilità e che, con la presente cogliamo l'occasione di ringraziare.

Vogliamo credere che questa sia una vicenda dalla rapida soluzione ma nel frattempo riceviamo numerose segnalazioni dalle migliaia di camperisti che ci riportano carenza di strutture ricettive e scarsa, o inadeguata, accoglienza, segno che non si tratta di un caso isolato ma, forse, di una tendenza abbastanza diffusa dei Comuni a tentare di eliminare problemi che non si riescono a fronteggiare.

Ringraziamo vivamente il Consigliere Comunale, Dott. Serafino D'Onofrio per aver evidenziato il nostro disagio per l'assenza di fondamentali infrastrutture, trasmettiamo per conoscenza a tutti i nostri amici camperisti e contatti che a vario titolo seguono le nostre corrispondenze ed iniziative.

Distinti Saluti,
Francesco Capaccioni

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