NEWS DAL CLUB 'BDS'

Cari amici, nel nuovo numero del nostro giornalino, interamente on-line (al solito solito indirizzo) troverete una copertina e un editoriale (oltre che la vignetta che chiude il giornale) molto particolari, una riflessione sul nostro mondo e sulla guerra in atto, sul nostro essere camperisti (e quindi viaggiatori) in un momento di grande ansia per per tutti i popoli. Mi è sembrato opportuno - da camperista, giornalista di turismo e da presidente di un Club che nel suo motto ritrova la frase "Cittadini del mondo e ambasciatori di pace" - dedicare a questo tema l'articolo di apertura del nostro bimestrale, che qui di seguito voglio anticipare a tutti voi, per rivolgere a voce alta un messaggio di pace a tutti gli uomini e le donne del mondo del pleinair per una comune riflessione.

L'uomo si distingue dagli altri esseri viventi per la sua capacità di amare: lessi questa frase (di Erich Fromm) quando avevo meno della metà degli anni che ho. Erano gli anni dell'Università, quelli maggiormente legati alle ideologie e alle utopie, ma fra gli slogan di quel periodo della mia vita è stato sempre quello che mi è poi tornato in mente nei momenti più bui della mia esistenza e nelle fasi di maggiore "dubbio esistenziale". Ne ho fatto, anzi, un assunto paradigmatico della mia filosofia di vita anche nel quotidiano, sia nella sfera del "privato" che in quella del "pubblico".

Trovo, però, quanto meno strano che quest'essere superiore agli altri - l'uomo - giochi ancora con i propri simili alla guerra, come faceva quando abitava le caverne o come quando cercò di proteggere o conquistare il mare (nelle guerre fra Achei e Troiani o fra Fenici e Romani) o come fece nel Medioevo quando stirpi e razze diverse pretesero (con le guerre barbariche o con le Crociate) di imporre la propria superiorità e la propria cultura agli altri; o come ha continuato a fare fino alle due guerre mondiali del secolo scorso e nei vari conflitti regionali che hanno insanguinato tutta la storia più recente.

Molti strateghi e capi di stato continuano a pensare ancora oggi che vi possa essere una guerra "giusta", anzi più giusta di altre, "nobile" per gli obiettivi che si prefigge, "etica" in quanto attuata in modo "chirurgico" grazie a bombe intelligenti, e così via. Ma chi è talmente serio da considerare una bomba "intelligente"? Chi è in grado di giustificare la morte di un solo uomo come il prezzo minore che va pagato? Chi può fare insomma a meno della pace?

In questi giorni dibattiti e polemiche infuriano dappertutto. La pace è sempre l'argomento di fiumi di parole che scivolano via come l'acqua di fronte all'indifferenza di chi ha in mano le sorti del mondo; la guerra è considerata l'orrore per antonomasia o al contrario la giusta punizione contro un personaggio considerato dai più un mascalzone che ha osato sfidare il mondo, uno che forse mascalzone rimane comunque in ogni caso per aver fatto sterminare migliaia di persone del suo stesso popolo e per aver mandato a morire - comunque inutilmente - un milione di propri soldati sulle sponde dello Shatt El Harab nel corso del sanguinoso conflitto con l'Iran e per aver avuto il coraggio di ritentarci qualche anno dopo con l'invasione del Kuwait.

Anche io voglio spendere qualche parola anche perché, come giustamente mi ha suggerito l'amico Luigi Fiscella, non possiamo proprio farne a meno, se è vero (com'è vero) che nel nostro motto abbiamo scritto "AMBASCIATORI DI PACE". Io credo che nessuno possa non aspirare alla pace, in quanto "uomo". E la pace non ha un colore politico, non è di destra né di sinistra, non è occidentale né araba, non è cristiana né musulmana. La pace è dell'uomo in quanto tale, di quell'uomo che Fromm afferma essere la creatura superiore del mondo vivente proprio per "la sua capacità di amare". Ma sarà poi vero? E in che misura?

Io comunque voglio testimoniarla a nome di tutto il nostro Club, e per questo ho preso la responsabilità, d'accordo con il direttivo, di dedicare alla bandiera della pace la copertina di questo numero del giornalino al posto dell'immagine di qualche amena località o di qualche nostro gruppo di soci ridente e felice. Per testimoniare ancora una volta che tutti noi camperisti del Club Plein Air BdS, come peraltro tanti altri amici di altre associazioni italiane e straniere, per aver sentito l'esigenza nei nostri viaggi di conoscere le realtà altre senza portare con noi alcun sentimento di superiorità e per aver voluto entrare in contatto con altri popoli di diversa cultura e spesso di diversa religione, abbiamo cercato di essere sempre CITTADINI DEL MONDO e AMBASCIATORI DI PACE.

A questo obiettivo, nel nostro piccolo, cercheremo di rimanere sempre fedeli proprio perché maggiore è la nostra consapevolezza del bisogno di pace fra i popoli per il fatto che siamo dei grandi viaggiatori e perché comunque la pace - non solo quella fra i popoli ma anche quella fra singole persone o gruppi di persone - è il bene più grande che possiamo aspirare a coltivare. Per darle sempre più spazio e peso!

Anche se sono solo parole, rappresentano comunque per me e credo per ciascuno dei soci del Club Plein Air BdS un impegno che volevamo testimoniare a voce alta.

Nel nostro sito troverete anche molti aggiornamenti, sia tecnici (manuali di navigazione), sia di contenuto, e fra questi:

Inoltre, nel giornalino di questo bimestre, potrete leggere la prima parte di uno "speciale Scandinavia" che proseguirà anche sul prossimo numero.

A tutti buona strada e buona navigazione. Nella pace.

Maurizio Karra, presidente del Club Plein Air BdS

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