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Vai alla home page di www.CamperOnLine.itPASQUA IN COSTA AZZURRA

Dopo i rigori invernali, cosa c'è di meglio che inseguire i primi tepori primaverili al mare?
E per unire il clima mite ad una zona turisticamente molto sviluppata, abbiamo scelto una zona della Costa Azzurra, specificatamente il tratto immediatamente successivo a Nizza.
In questo periodo ce l'aspettiamo già accogliente, ma non ancora invasa dal turismo balneare estivo.
Così, la consueta e affiatata carovana di amici di appresta a verificare la bontà di queste ipotesi.


13 Aprile 2006, giovedi

Per sfruttare al massimo le vacanze scolatische, partiamo il giovedi, nel pomeriggio.
Autostrada fino a Fossano (CN), e poi imbocchiamo la SS 20 del Col di Tenda. Qui, per fortuna, il traffico si attenua un poco, dopo che sulla tangenziale di Torino avevamo avuto conferma che molti avevano avuto la nostra stessa idea sulla partenza anticipata.

La strada è agevole e, almeno in questa prima parte, non ha le caratteristiche di un valico montano. Così raggiungiamo senza difficoltà l'area che avevamo individuato nell'elenco di CamperOnLine.it per la sosta notturna: Vernante.

Come indicato, infatti, si tratta di un ampio spiazzo pianeggiante, sul lato destro del torrente salendo, in posizione defilata e al tempo stesso a 50 metri dall'abitato. E' dotata di illuminazione notturna e di fontanella d'acqua.

Cena e notte tranquillissima, ideale avvio della vacanza.

I murales di Vernante
14 Aprile 2006, venerdi

Ci risparmiamo la levataccia, e ben dopo le 9, con un gradevole sole che mette allegria, iniziamo l'esplorazione delle viuzze di Vernante, alla ricerca dei "murales" dedicati a Pinocchio.

Ne vediamo davvero molti, sulle facciate sia di abitazioni private che di edifici pubblici.

Soddisfatti, i residenti ci ragguagliano sul fatto che tali opere siano meta di gite scolastiche ed orgoglio del paese.

Dopo avere scattato diverse fotografie, e fatto alcuni acquisti - in panetteria, consigliabili i tipici torcetti - ci rimettiamo in marcia verso il Colle.

Superato Limone Piemonte, località attrezzata per il turismo invernale, alcuni ampi tornantoni ci proiettano verso il tunnel.

In esso vige il senso unico alternato per i veicoli di dimensioni 'importanti', mentre auto e moto possono imboccarlo senza indugio.

Per noi, invece, è obbligatorio rispettare un semaforo che alterna ogni quarto d'ora i passaggi da un Paese all'altro, evitandoci così l'incrocio con altri camber, bus o camion all'interno del tunnel. E viste le dimensioni della carreggiata, è un bene!

Sbuchiamo quindi in Francia, e discendiamo la valle della Roya, tra ripide pareti e tratti di strada scavata nella roccia. Questo tratto è soprannominato da alcuni camperisti 'strappaverande', e percorrendolo non si ha alcun dubbio sulle ragioni di tale soprannome.

Prima di entrare in Ventimiglia, quando già si 'respira' il profumo del mare, uno svincolo autostradale consente una rapida immissione nell'autostrada dei Fiori, che in pochi chilometri ci porta già in Francia.

Qui i caselli per i pagamenti dei pedaggi autostradali interrompono il percorso, costringendo a frequenti ricorsi al portamonete. In compenso, il tracciato - pur scosceso a tratti, con traiettorie particolari per i veicoli pesanti e vie di fuga per i veicoli con problemi ai freni - aggira alcuni tra i punti più a rischio d'ingorgo al mondo, come Montecarlo e Nizza.

Per farla breve, all'ora di pranzo siamo già oltre Nizza, e usciamo per Villeneuve Loubet, diretti al campeggio 'La Vieille Ferme'.

In questo tratto di costa il litorale è sassoso, l'acqua pulitissima, e la ferrovia separa la spiaggia dalla via di comunicazione principale. Lo svantaggio è che gli accessi al mare sono poco frequenti, ed è necessario trovare uno dei rari sottopassaggi.

Procedendo in direzione ovest, il campeggio si trova sulla destra, più o meno a metà strada tra Cagnes e Antibes. E' segnalato.

Semplici le formalità di registrazione all'arrivo, agevolate dal cortese personale che parla anche Italiano.

Ed eccoci sistemati in spaziose piazzole ottimamente accessibili, pianeggianti, dotate di fontanella e relativo scarico. La privacy è assicurata da curatissime siepi che delimitano gli spazi assegnati. Piscina riscaldata e coperta, acqua calda nei servizi (non serve gettone), e tutti i normali servizi di un buon campeggio rendono questa scelta molto indicata per la sosta.

Dopo esserci sistemati, pranzo e poi prima escursione in bicicletta.

Ci dirigiamo ad Antibes, avvalendoci dei tratti di pista ciclabile disponibili. Superiamo il porto, ammirando molte imbarcazioni 'fuori misura', e visitiamo il centro storico. Molto particolare, ma piuttosto comune da queste parti, il vasto mercato di antiquariato che si tiene a ridosso della cinta muraria, ogni giorno. Tra le tante proposte, anche alcuni oggetti apparentemente recuperati dallo smantellamento di vascelli d'epoca.

Bello il centro storico, con alcune viuzze che possono ricordare i carrugi liguri. Piacevoli gli affacci sul mare, dall'acqua molto limpida. Poche le spiaggie, più frequenti le coste rocciose.

Rientriamo soddisfatti di questa giornata, per il meritato ristoro e riposo.

 


La discesa del col di Tenda sul versante Francese
Il campeggio
Al porto di Antibes
Il mercatino permanente di antiquariato nel centro storico di Antibes
Oltre il muro, il golfo di Antibes
15 Aprile 2006, sabato

Oggi la destinazione della gita in bici è verso levante. Si parte in allegria alla scoperta dettagliata di questo tratto di costa.

Accertiamo che la pista ciclabile non è continua, nel senso che a volte si interrompe, per poi magari riprendere poco più in là. Complessivamente, comunque, è assai ben tracciata, con semafori e segnalatica orizzontale dedicati, e dobbiamo dire anche piuttosto rispettata dagli automobilisti.

Raggiungiamo il mastodontico complesso di costruzioni 'a vela', immane costruzione che racchiude e protegge un porto turistico d'elite. Noi facciamo finta di nulla e ci infiliamo con le nostre biciclette, curiosando tra ristoranti e boutique, e soprattutto tanti yacht.

Commentiamo gli appartamenti, senz'altro da sogno (per chi li desidera), ma con vincoli anche qui: come il colore delle verande estensibili, che si intuisce non possano discostarsi da quelli definiti dall'architettura comune. Tutti hanno delle imposizioni, vero?

Un ultimo sguardo ai giardini pensili (ma come fanno ad avere le palme su terrazzi così alti?), e poi la nostra passeggiata prosegue.

In breve superiamo la zona dell'ippodromo, spaziosa e verdissima, e ci troviamo su un lungomare davvero ampio e gradevolissimo alla vista. E' quello di Cagnes sur Mer. Molti lo usano per allenarsi con i pattini in linea, o per pedalare - come noi - nelle apposite corsie. Altri leggono il giornale o passeggiano. Per tutti, calma, serenità, una vista 'apertissima' sul golfo, nel quale si vedono atterrare i velivoli diretti a Nizza.

Volgendo lo sguardo all'entroterra notiamo il centro storico dela città, detto Haute Cagnes, in quanto eretto su una collina che sovrasta il moderno centro sviluppatosi sul litorale.

Ovviamente, è questa che scegliamo come tappa successiva. Seguiamo la sfavillante pista ciclabile (a tratti verde brillante), e ben presto ci rendiamo conto che Haute Cagnes non è proprio a due colpi di pedale. Chiediamo indicazioni, e ci viene indicata come 'la più breve' una strada che avrà qualche scalino ma che rapidamente ci porterà a destinazione. Non interpretiamo bene le parole di incoraggiamento che concludono la conversazione, e ci avviamo.

In effetti, superato il 'punto di non ritorno' - quando cioè, ormai si "deve" andare avanti, ci troviamo ad affrontare una serie di gradoni, che mettono fiatone a tutti ma che raggiungono lo scopo. Siamo su!

E qui, quasi fosse un premio preparato per i turisti più volenterosi ed intraprendenti, troviamo ad accoglierci un centro storico di prim'ordine, stupendamente addobbato per la Pasqua con decine di meravigliose composizione floreali, che la tradizione locale tributa all'evento religioso.

La vista sul golfo è ovviamente incantevole, ma sono i fiori (recisi) ad attrarre attenzione ed ammirazione.

E come se non bastessa, nella piazza più alta, sotto al castello, la Pro Loco rifocilla i presenti con dolci e vino rosato e bianco, freschi. Al solo ricordo, vengono le lacrime di commozione. Immaginarsi tale ben di Dio dopo una salita durissima, una vera manna!

Così ci riposiamo, gustiamo le specialità generosamente e ripetutamente offerte a tutti da sorridenti volontari, ascoltando qualche brano musicale dal vivo. Una festa!

La discesa, poi, è una goduria - per chi osa farla in bici. Chi non se la sente (non si sa se per la pendenza, o per i bicchieri di vino), la fa a piedi, appoggiandosi alla bicicletta. E finalmente siamo di nuovo in marcia, stavolta verso casa.

Una sosta 'tecnica' al Geant Casino che avevamo già adocchiato all'andata, tanto per mantenere debordanti le scorte di bordo (e per non farci mancare le ostriche domani ...), e poi tutti in campeggio

Qui la truppa si divide: chi sceglie la quiete del proprio del veicolo, e chi va a ritemprarsi nella grande piscina riscaldata e scoperta del campeggio. Tre vasche (una piccola per idromassaggio, una media per bimbi, una grande per adulti) consentono a tutti di trovare la propria collocazione, e rigenerarsi a dovere.

Una buona cena è l'occasione per mettere a punto i piani per domani.

 

16 Aprile 2006, Domenica di Pasqua

La giornata, già splendida dal punto di vista meteorologico, si apre con una escursione al parco naturale che, di fatto, circonda per tre lati il campeggio.

Percorrendo alcune centinaia di metri, infatti, ci si trova completamente immersi in una vasta area riserva naturale, con zone umide (stagni, canne, punti di osservazione delle fauna), zone verdi (con aree pic-nic, giochi per ragazzi) e zone boscose (con sentieri e stradine che è un piacere scoprire e percorrere).

Non ci si perde perchè vi sono chiare indicazioni. Il parco risulta molto frequentato, sia da sportivi che si allenano, sia da famigliole in scampagnata.

In questo modo arriva l'ora di pranzo, e - tornati rapidamente ai camper - allestiamo una bella tavolata all'aperto.

Le portate sono, come sempre, superiori alle necessità, e la soddisfazione è completa.

Solo a pomeriggio inoltrato riusciamo a riportarci nei prati del parco, dove troviamo modo di smaltire le calorie accumulate.

Cena e notte ideali.

 

Nel parco adiacente il campeggio

Le superbe ostriche che abbiamo gustato a pranzo

17 Aprile 2006, Lunedi di Pasquetta

L'ultimo giorno di questa fortunata permanenza nella zona va dedicato all'esplorazione del capo di Antibes. Partimao quindi, sempre in bicicletta, verso ponente.

Attraversiamo Antibes, cui abbiamo già dedicato alcune ore il primo giorno, e affrontiamo con impegno una molto accurata esamina della costa, seguendo ogni curva del tortuoso ma incantevole percorso del litorale, che ci conduce a Jean Les Pins.

Coste rocciose si alternano a spiaggette di varia dimensione, mentre l'acqua si mantiene limpida ed invitante.

Spettacolari ville con parchi curatissimi fanno da cornice a questa bellissima zona, prevalentemente residenziale, con pochi alberghi e solo di lusso.

La giornata è bellissima, e all'ora di pranzo mangiamo sul lungomare di Jean Les Pins (neanche esageratamente caro ...).

Il paesaggio ci è piaciuto al punto che si decide di ripercorrerlo in senso inverso, rinunciando a trovare scorciatorie come forse suggerivano i doloranti soprasella.

Al rientro in campeggio, la piscina ci ristora abbondantemente, con lunghi momenti di relax acquatico.

Cena e notte tranquillissime.

 

18 Aprile 2006, martedi

Lasciamo il camping, saldando il conto e utilizzando il camper service, posto vicino all'ingresso (funzionale, ma non così agevole per le manovre di ingresso).

Per evitare il rischio di code, entriamo in autostrada e ci portiamo rapidamente verso il confine italiano.

Vorremmo visitare Mentone, ma risulta difficile trovare parcheggio per i nostri voluminosi veicoli. In realtà, una zona riservata alla nostra sosta c'è, ben evidenziata e contrassegnata al suolo con la scritta 'Camping-car', sul lungomare in ingresso verso l'abitato provenendo dall'Italia. Ma era piena e, comunque, soggetta al passaggio continuo del traffico.

Dal momento che per abitudine non parcheggiamo dove non è consentito, ci spostiamo poco più in là, al confine - ormai non più presidiato - nei pressi dei vecchi uffici delle dogane, in particolare di quella Francese.

Dopo pranzo, con le nostre fidate biciclette andiamo in centro (e passando notiamo che un camper che aveva parcheggiato in linea con la zona a noi riservata, ma al di fuori degli stalli 'camping-car', ha alle ruote le famigerate ganasce metalliche di un giallo sgargiante che verranno tolte solo a contravvenzione pagata).

Una visita alla vivace isola pedonale, e poi inizia il rientro.

Da Ventimiglia saliamo al Col di Tenda, senza intoppi nè code, e poi scendiamo in pianura e ci dirigiamo a casa.

Già concordando via radio il prossimo viaggio, tra tre giorni ...


Isola pedonale a Mentone

Un camper 'bloccato' a Mentone: era il primo al di fuori dell'area riservata ai camping-car (il veicolo sulla destra è in regola)


Segnaliamo

I siti degli uffici turistici di:
- Antibes
- Cagnes sur Mer
- Juan Les Pins
e del
- Camping 'Le Vieille Ferme'

 

I punti principali toccati in questo viaggio

Viaggio effettuato a Pasqua 2006 da Cinzia Nesi

Potete trovare ulteriori informazioni sulle località toccate da questo itinerario nella sezione METE, e i più recenti aggiornamenti alla situazione delle aree di sosta nella sezione AREE DI SOSTA.


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