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Itinerario: Biella, Svizzera, Austria, Slovacchia, Ucraina, Crimea, Russia,
Caucaso, Don, Mosca, Anello d’Oro, San Pietroburgo, Estonia, Lettonia,
Lituania, Polonia, Germania, Svizzera, Biella. Periodo : agosto 2004 Autocaravan Laika Kreos Equipaggio : Paola , Adele, Giovanni, Ivo - Indirizzo e-mail :
Sherina_2@msn.com Breve
premessa e commento : Non e’ facile andare in
Ucraina e Russia , le strade sono in parte buone, nella stragrande maggioranza
dei casi piene di sorprese e di buchi , alcuni dei quali neanche immaginabili
per varieta’, dimensioni e profondita’. Il traffico, a parte le grandissime citta’, e’ scarso ma lento . Campeggi non ce ne sono ancora ,
parcheggi chiusi e sicuri invece si trovano
ovunque , cosi’ come gasolio (costo bassissimo) e acqua . La gente e’ gentile e corretta , assolutamente
non invadente; la polizia un po’ noiosa ma niente di catastrofico , non ce l’ha
con gli stranieri, tantomeno con gli italiani . Alle frontiere ( con i documenti, i visti, le
traduzioni patente e libretto di circolazione a posto) c’e’ da essere
pazienti, un po’ come tutti i russi, qualche volta serve qualche bottiglia di
vino ma non abbiamo riscontrato grandi difficolta’. La lingua , sia parlata che scritta (il
cirillico e’ interessante ma difficilmente comprensibile) e’ il vero problema e a
questo e’ collegato quello delle indicazioni e dei vari colloqui per
rifornimenti , spesa, ecc, ecc. Occorre essere un po’ attori e improvvisatori
(per farsi capire) e un po’ intuitivi e duttili (per capire)
ma noi italiani in questo siamo facilitati . Il viaggio e’ stato molto interessante : le
citta’ notevolissime , le vastita’ difficilmente
raccontabili. Il tempo e’ stato quasi sempre bello e caldo ,
il Mar Nero un bell’intermezzo balneare Venerdi 6 agosto 2004
Km. Percorsi 200/200 Si parte alle 22,00 , dopo una
succulenta se pur breve cenetta all’Hostaria
Romana. Una breve corsa su strade conosciute e più volte percorse per arrivare a Gaggiolo, frontiera per la Svizzera ; poi Lugano, Bellinzona , il San Bernardino .
Dormiamo tra le vette . Sono le 2 . Per andare ad Est abbiamo scelto una via che può sembrare strana , perché
corre verso nord , le Alpi , la valle del Reno : l’abbiamo preferita per evitare il Brennero o il
Tarvisio , molto trafficati in
questo periodo, con code che ricordiamo da anni
precedenti . Sabato 7 agosto 2004
Km. Percorsi 657/857 Sveglia verso le 8 . Paola ed io
scendiamo dal letto in mansarda e si parte ;
Adele e Giovanni se la dormono ancora beata. Scendiamo a valle e, oltrepassata Coira, ci fermiamo per la colazione presso l’Autogrill
svizzero dedicato ad Heidi : Heidiland appunto. La giornata si presenta bene anche se la vallata del Reno e’ qui quasi
sempre nebbiosa. Dopo il Liechtenstein svoltiamo a
destra, oltrepassiamo il fiume
ed entriamo in Austria. Breve tratto su statale , rifornimento con gasolio meno caro che in Italia
, autostrada . Il tunnel presso Feldkirch (a pagamento) ci porta nella valle dell’Inn ,
verso Est finalmente. Verso le 13 arriviamo ad Innsbruck, capitale del Tirolo. Ci serve
sgranchire un po’ le gambe: passeggiamo nel bel parco e quindi entro il centro storico , ammirando
negozietti che espongono prodotti artigianali tipici . Il tempo, finora bello, pare imbronciarsi e dalle vette circostanti scende verso di noi una
nuvolona nera. Lesti ci ficchiamo in una Stube e pranziamo allegramente . Quando usciamo ci aspettiamo la pioggia. Invece il tempo ha nuovamente
girato al bello. E’ pomeriggio ormai ! I parchi sono belli, il sole tiepido ma dobbiamo partire. Il sole scende quando giungiamo al parcheggio sul Danubio a Linz . Ci godiamo il tramonto riflesso da
un grande palazzo tutto vetri che si specchia sull’acqua; poi entriamo in Linz , graziosa ed affollata. Ci concediamo una gustosa cenetta in locale caratteristico che ci ospita
nel giardino. E’ sera ormai , il lungo fiume e’
interessante ma l’Est ci chiama . Cosi’ corriamo lungo il Danubio
fino a Melk e la’, sotto la favolosa
abbazia , ci fermiamo a dormire. E’ l’una. Domenica 8 agosto 2004
Km. Percorsi 570/1427 C’e’ il sole. Colazione, poi verso Vienna . Non ci possiamo fermare e
l’aggiriamo da Sud, attraverso la Wienerwald. Una breve discesa ed eccoci in pianura : quanto e’ vasto il bacino del Danubio ! Ci lasciamo Vienna alle spalle , abbandoniamo l’autostrada ed eccoci gia’
di fronte a Bratislava . Alla frontiera un indisciplinato ciclista quasi
non finisce sotto Speedy, il nostro camper . Attraversiamo il grande fiume e troviamo un posto non distante dal Palazzo Presidenziale: siamo un po’ in discesa ma per una sosta di poco tempo va bene lo stesso. Giretto per la citta’, breve visita ad una Chiesa di francescani . Si sta celebrando la S.Messa , non capiamo nulla al di fuori delle
preghiere in latino : stiamo abbandonando l’area tedesca , quella italiana e’
gia’ ben lontana , eppure questa antica lingua ci fa sentire ancora in una casa
comune ! Due foto e via , verso Nord , verso i Tatra . Strade belle e scorrevoli , scarso il traffico. Presso un enorme Discount , chiuso per la ricorrenza festiva, ci fermiamo a
pranzare . Un bel castello sulla destra , i Monti Tatra prima di fronte, poi sulla
sinistra, infine il tramonto: siamo a Poprad. Una strana cittadina Poprad : sembra disabitata , si vedono solo grandi
casermoni silenziosi , sullo sfondo, ormai lontani, i Tatra : oltre e’ gia’
Polonia . Poi eccoci al centro, piccolo ma bello, due chiese , alcuni locali. Mangiamo un’ottima cena in un locale moderno e affascinante, tra finti
maghi e zucche ghignanti: il costo e’ veramente basso e accettano
le carte ! Ancora ad est , verso Presov .La strada e’ bella . Entreremo direttamente in Ucraina senza passare in Polonia : risparmieremo
cosi’ una frontiera . A tarda notte siamo a Presov :
ci appare una cittadina veramente povera
, distante e diversa dal resto della Slovacchia . Dormiamo presso un parcheggio
tra condomini e giardinetti incolti. Lunedì 9 luglio
Km. Percorsi 470/1897 Ormai abbiamo attraversato la Slovacchia per intero. Dopo aver percorso un breve tratto di strada intorno ad un laghetto, una
collina appena accennata ci fa capire che siamo alla frontiera con l’Ucraina . Fuori i documenti, le traduzioni degli stessi, i visti : ci siamo ! Poliziotti sereni e precisi (ci contano anche i soldi che dichiariamo di
avere) controllano numeri di telaio, di passaporto, di visto : tutto ok!. In un’ora si fa tutto ed entriamo in Ucraina su di una grande arteria battuta da molti TIR e
qualche auto. Spostiamo gli orologi avanti di un’ora . Siamo nei pressi di Uzhorod : ora dovremo piegare a Nord per raggiungere Leopoli nel piu’ breve tempo possibile
. Sulla carta 250 km circa di monti e
foreste , in pratica una strada interessante dal punto di vista paesagistico ma
terribile da quello tecnico. Stanno rifacendo tutti i ponti e ogni breve tratto
c’e’ una bella fila da fare ; il traffico e’ basso ma una coda per ponte…. e’
snervante. Naturalmente il manto stradale e’ quello delle strade da rifare, cioe’ il
peggio del peggio. Dopo lunghe ore di tartarughesco
procedere eccoci a Stryi, un’ottantina di km da Leopoli,meta per la sera. E’
pianura ormai e si corre un po’ di piu’. Un violento temporale ci sorprende
all’entrata della citta’. Procediamo lentissimi su strade acciottolate ( nel
1920 forse) : il rumore della pioggia e’ sicuramente inferiore al violento
tun-tun di tutto il camper che rimbalza
sulla strada. Finalmente siamo in centro, sull’asfalto, anche se con enormi buche piene
d’acqua. Ci fermiamo, ha persino smesso di piovere : scendiamo . E’ sera ma sta
aumentando il livello della luce : il temporale e’ passato. Visitiamo il centro con il teatro, belle chiese , sia cattoliche che
ortodosse, ci fermiamo presso un nuovissimo monumento alla Vergine, ci
commuoviamo un po’ di fronte ad un’altra piccola statua della Madonna : molta
gente sta pregando , per strada , con un fervore per noi inusuale, forse dimenticato.
Andiamo a cena in un locale all’aperto . Si mangia bene spendendo veramente poco. Accettano le carte . Ci colpisce il numero dei poliziotti
privati che controllano il
locale : ben quattro ! Tutto appare tranquillo , quasi ovattato . Dopo cena tentiamo un breve giro della citta’ in camper . Il pessimo
acciottolato ci costringe a desistere : d’altronde dobbiamo far rotta verso
Kiev, oltre 400 km a nord.est . Fuori Leopoli la strada e’ buona e si corre ai 100 all’ora . Ci fermiamo
presso un Autogrill ma non troviamo la giusta posizione per Speedy. Con un
colpo di testa decido di ripartire sperando in un altro parcheggio . Dovro’
percorrere oltre 80 km in perfetta
solitudine prima di trovare uno strano recinto per fermarmi. Il guardiano
notturno ci fa entrare, poi chiude la porta . A gesti gli spiego che partiremo
presto domani, alle 8. E’ l’una ormai ,
c’e’ un po di nebbia sulla pianura . Si dorme . Martedì 10 agosto
Km. Percorsi 434/2331 Alle 8 in punto un cane abbaia furiosamente una ventina di volte , poi se
ne va . Dev’essere la sveglia , solo che qui non usano il gallo ! Mi preparo velocemente , pago per la notte e, aggiungendo la mancia , do’ un biglietto da 5
euro al custode della sera prima . Dovrei fare acqua ma la pompa, che pure
esiste , ha uno strano attacco. Il custode tuttofare risolve il problema con un tubo da radiatore che
raccorda il tutto con il nostro attacco . Il tubo non e’ del tutto pulito …ma
abbiamo i filtri ! Dopo il rifornimento idrico Paola ed io ci concediamo un caffe’ ucraino al
bar del posteggio : e’ una specie di espresso fatto con la macchinetta, e’ buono. I figli ,
naturalmente , se la ronfano beati. Salutiamo il custode e andiamo verso nord-est . Per adesso la strada e’ buona , non si attraversano paesi anche se li
si vede nelle vicinanze ogni
tanto . Ci fermiamo presso un monumento dedicato alla riscossa russa contro i
tedeschi invasori : il paesaggio intorno e’ leggermente ondulato, sterminato ,
discretamente coltivato ma poco abitato . Verso le 12,30 decidiamo di fermarci a mangiare ed usciamo dalla
“superstrada” .Siamo subito tra buchi e fango, strade strette e case basse. Una
di queste comprendiamo essere un negozio. Infatti si tratta di
panetteria/salumeria/giornalaio/molte altre cose . Gente gentile e disponibile
ad accettare il nostro inesistente ucraino; tre bimbi in bicicletta ci guardano
incuriositi. Procediamo con cautela pensando che il paese, peraltro molto
esteso, sia tutto li’; invece sfociamo in un affollato centro, con mercato,
imponente Municipio e grandioso Kremlino che circonda una bella chiesa : e’ il
nostro primo kremlino, o fortezza intorno ai luoghi di culto. Ci fermiamo davanti alla biblioteca e cerchiamo di visitarlo . In chiesa
non si puo’ entrare, data l’ora , ma una sbirciatina alle icone si riesce a
darla .Tornati in camper mangiamo. Ad un tratto scorgiamo un bimbo che ci
guarda attraverso il vetro e pare dirci qualcosa . Non comprendendo nulla gli
offriamo un dolce; se lo mangia, poi continua ad interrogarci ; secondo dolce ,
seconda sbaffata e ancora e’ li’ a chiedere ragione di qualcosa di
incomprensibile. Non capisce che non comprendiamo, o forse non gliene importa
nulla; la parola Italia lo lascia del tutto indifferente : lui continua a parlarci, ammiccando con gli zigomi ,
alternativamente. Lo salutiamo e lui se ne va ,
ma non pare convinto, ci saluta ma senza euforia. Si riparte verso Kiev. Strada
bruttina ora, velocita’ per forza di cose
ridotta . Dopo un ennesimo , enorme ed incredibile buco, all’uscita di Zytomyr , un
rumore sinistro sul lato destro
: se ne e’ andato il primo pneumatico. Cambiare una gomma ad un auto non e’ terribile : ci si sporca un po’…… Sostituire un pneumatico ad un camper e’ qualcosa di piu’! Ci si deve
buttare per terra per posizionare il cric, poi per recuperare la gomma di
scorta, poi….ohibo’ :ho svitato tutti i bulloni e la gomma non viene giu’ !
Serve un martello, di quelli grossi, ma non ce l’ho! Mi avvio verso un distributore e cerco di farmi
capire . Un poliziotto privato , che e’ a guardia del distributore , mi porta
dal meccanico ma quello non ha voglia di starmi a sentire ! Pazienza! In
qualche modo mi arrangero’. Il poliziotto si scusa, io riparto verso il camper
. Mi segue un giovanotto che mi fa capire che posso contare su di lui per un
aiuto, arriva, capisce il problema e mi fa segno che serve un grosso martello.
Rido e a gesti rispondo che lo so ma non ce l’ho. Allora lui manda un amico,
che e’ arrivato a vedere, a chiederne uno
a degli operai non lontani; poi si mette ad armeggiare intorno alla ruota.
L’amico torna con una pesante mazza , io penso “ addio alla ruota” , in quel
momento gli sforzi del giovanotto hanno successo e la ruota si stacca dal mozzo
senza ulteriori interventi con la mazza.. Si rimonta la ruota di scorta , si ringraziano i due
giovanotti (con piccola mancia a stento accettata) si fa riparare la gomma
bucata presso un servizio (piccolo ma efficiente) non lontano, faccio una
veloce doccia in camper,si riparte per Kiev. E’ tardi pero’ e arriviamo in citta’ verso sera. . E’ un entrata su strade
un po’ sconnesse ma enormi, il centro e’ da grande capitale .Stiamo andando
proprio bene quando … una
manifestazione obbliga la polizia a farci svoltare …e non capiamo piu’ dove
siamo. Mi aspetto una citta’ in pianura,
con il grande Dnieper in vista, invece
e’ tutto un colle e del grande fiume neppure l’ombra. Giriamo due minuti, poi chiedo ad un taxista e lui mi indica una strada in
salita, molto in salita. L’affronto con incredulita’, giro intorno all’ennesima collina …ed ecco la
statua della vittoria, ecco i ponti, ecco il fiume . Lo attraversiamo su un
ponte maestoso; e’ l’imbrunire ma l’emozione e’ comunque forte . Siamo oltre il Dnieper, con le
colline e il centro alle spalle. Torniamo indietro e rifacciamo il ponte,
percorriamo la riva destra del fiume, arriviamo alla base della strada che
porta allo stadio , sulla collina , una sessantina di metri piu’ in alto e alla grande piazza, che sara’ resa famosa dalle
manifestazioni di fine 2004 . E’ una bella piazza,non ho capito se dedicata
alla liberta’ o alla democrazia o alla vittoria , enorme , mossa , ricavata tra due opposte serie di colline (a Nordest quelle dello stadio e dei palazzi
governativi , a Sudovest quelle delle grandi chiese), con notevoli monumenti e,
a copertura di un immenso parcheggio sotterraneo, grandi fontane . Sulla riva del Dnieper ci fermiamo a mangiare in un bel ristorante che
scopriamo poi gestito da italiani ( 6 euro a testa per un notevole secondo +
enorme dolce +birra ed acqua). Un grande giro di Kiev by night , con piazze, chiese e conventi ben illuminati conclude la nostra lunga giornata . Ah si’, prima di Kiev ci siamo anche beccati una multa per eccesso di
velocita’( 12 km in piu’ del consentito) ma non siamo stati neanche tanto a
discutere : il controvalore di 2 euro ci e’
parso pagabilissimo ! In cinque minuti abbiamo ripreso la strada . Dormiamo in un bel viale di Kiev, sulla collina dei ministeri .Nessun
problema ! Mercoledì 11 agosto
Km persorsi 100/ 2431 Al mattino un poliziotto, scambiandoci per uno strano camion (ci succedera’ spesso , sia in Ucraina che
in Russia dove i camper non sono ancora molto conosciuti) , ci dice “niet
–parking TIR”; cerco di spiegargli che non siamo proprio un TIR, lui guarda ,
non credo capisca molto ma si addolcisce
e mi fa segno di cercare parcheggio un po’ piu’ in la’. Mi sposto di 300 metri,
in un bel viale a fianco del ministero degli esteri , consumiamo la colazione ,
poi scendiamo, in camper, verso la piazza e risaliamo l’altra collina ,
trovando fortunato posteggio (il traffico e’ notevole) tra le belle chiese. Adele non sta molto bene . Con calma visitiamo S. Sofia (verde) e un altro
bel complesso (blu) di cui non riesco a trovare la traduzione sulla ns. misera
carta della citta’. Sono complessi architettonici a Kremlino, cioe’ mura intorno ai luoghi
sacri ed alle numerose
costruzioni che costituiscono alloggio per i preti locali e i fedeli che vengono da lontano, una grande
torre con numerose campane ( una delle quali gigantesca), belle cupole a cipolla ; sono stati rimessi a
nuovo dopo la caduta dell’URSS , sono estremamente belli ed interessanti . Cerchiamo anche di visitare la chiesa di
S.Andrea , alta, aggraziata ( longilinea , oserei dire), di un colore verde,
piu’ profondo di quello di S.Sofia: purtroppo e’ chiusa e aprira’ ad orari per
noi impossibili . Dobbiamo velocemente visitare ancora l’immenso convento della
Chiesa dei S.Apostoli e poi correre verso sud . Il visto Ucraino ci dicono valga solo 5 giorni e la via e’ ancora lunga . Compriamo alcuni ricordi (matrioske e colbacco) sulla via adiacente la Chiesa, in quello che viene
paragonato al Mont-Martre di Parigi , ci spostiamo poi sulla prima linea di
colline sulla riva destra del Dnieper, pranziamo. Adele sta un po’ meglio ! Visitiamo l’enorme complesso con le
cupole d’oro , salgo con Giovanni sulla torre : grandioso lo spettacolo sul
fiume , sui monumenti sacri, sulla statua della vittoria che tiene alta la spada e fronteggia il Dnieper.
Peccato il tempo sia un po’ grigio. Nel pomeriggio si parte verso Odessa (mar Nero). La strada e’ enorme , la
polizia scatenata a far multe; la scampiamo per ben tre volte. Dopo un po’ la
strada diventa brutta, poi pessima! E’ la solita solfa: la stanno rifacendo.
Cambiamo corsia di marcia ogni 3 Km, salti , buchi , voragini. Molti,
moltissimi camion, alcuni lentissimi nell’affrontare le ricorrenti “balche”
(ondulazioni di alcune decine di metri di altezza). Verso l’imbrunire ci
fermiamo in una stazione di servizio . Ordiniamo patatine fritte e cosciottine di pollo : e’ tutto molto casalingo
ma ottimo, il prezzo irrisorio. Un cuoco improvvisato chiede di scambiare soldi
per avere la moneta che usano in Sizilia-Mafia ( e’ un binomio molto citato , associato molto
spesso anche all’Italia, un misto di negativita’ e paura , rispetto e
disprezzo). Ripartiamo nella notte ormai fatta . E’ un procedere lento e
difficoltoso, a volte anche pericoloso . I lavori sulla strada continuano anche
di notte , alla luce delle abbaglianti fotoelettriche che fanno spesso ingannevolmente percepire i
contorni della strada
percorribile . Dopo la discesa di una profonda balca decidiamo di fermarci in
un posto ristoro : un piccolo prefabbricato che funge da bar 24/24 , alcuni TIR fermi sullo sterrato, un distributore antidiluviano, una
rampa per cambio olio ai camion. E’ sicuramente il posto piu’ brutto in cui ho
dormito in tanti anni di camper, pero’ stanotte non c’e’ scelta : e’ tardi e la
strada e’ pessima. Quanto ci metteremo ad arrivare al mare? Ci
penseremo domani . Giovedì 12 agosto 2004
Km percorsi 440/2871 Il mattino dopo e’ tutta un’altra cosa ! La strada e’ effettivamente nel
caos ma adesso almeno si capisce dove inizia e dove finisce la carreggiata
percorribile. Il tempo e’ bello, si viaggia, un po’ a rilento, verso Sud.
Rifornimento prima di Odessa (non c’e’ acqua pero’), poi eccoci in citta’. Ci appaiono viali larghi ed alberati , percorsi da una discreta quantita’
di veicoli , il tutto pare coperto di polvere antica, silente , distante nel
tempo e nello spazio. Le rotaie del tram ci fanno alquanto sobbalzare , cosi’
come la quasi totalita’ delle strade, acciottolate come a Leopoli. Compriamo il pane in uno dei numerosi “gabbiotti” che vendono ciascuno :
detersivi, giornali,pane,alimentari vari. Il pane, in pagnotte a forma di fuso
avvolte ognuna in pellicola trasparente, non e’ di gran bella presentazione ma
e’ buono e dura senza diventare gomma americana . Cerchiamo di fermarci presso
i mercati generali ma non troviamo posto, allora ci spingiamo verso il mare e
parcheggiamo in un bel parco , con
vista sul Mar Nero. Un monumento ai caduti del mare e’ onorato dalla presenza di 4 giovanissimi
(2 ragazzi e 2 ragazze) che, in
divisa bianca e blu , stanno impettiti sotto il sole e, ogni mezz’ora , vengono
sostituiti da altri 4 “giovani ucraini” tra squilli di tromba e saluti
militari. Pranziamo in camper e visitiamo la citta’. C’e’ il sole , il mare e’
invitante. Odessa si presenta come un grande porto . La stazione navale , di notevoli
dimensioni, e’ collegata tramite la
famosa scalinata Potemkin alla citta’ vera
e propria, con un bel centro, animato da un notevole afflusso di turisti e reso
esotico da presentazione di animali vari (pitoni, coccodrilli,
conigli,scimmiette lemuri, iguana) da parte di “artisti di strada”. La facciata e’ bella, con bar e dehors , le strade larghe e ombreggiate ! L’interno dei cortili e’
pero’ancora fatiscente , sudicio e disordinato e la poverta’ diffusa . E’ un po’ l’immagine dell’Ucraina , fortemente desiderosa di essere Europa
anche se un po’ frenata, per forza di cose, da un passato ancor troppo recente
che, per dirla in metafora, “ al burro aveva preferito i cannoni.” Passeggiamo per l’intero pomeriggio, visitiamo alcuni negozi, Paola e Adele
non resistono a mangiarsi un bel pezzo di una bella torta : vista, ordinata,
piaciuta. Giovanni ed io ci facciamo anche un bel bagno in affollata spiaggia :
l’acqua e’ un po’ piu’ dolce del solito mare ma si sta a galla bene , sotto e’
pieno di alghe dai lunghi tentacoli fluttuanti. La sera, uscendo da Odessa perche’ il viaggio incombe e abbiamo ancora
un’ora buona per muoverci,
commettiamo un grosso errore : fuori dalle grandi citta’,anche se si e’ancora sulla costa , non ci
sono ristoranti e, dopo le 22 , le luci si spengono quasi completamente . Pazienza ! Tra qualche mugugno si mangia in camper e si dorme presso un
distributore . Venerdi 13 agosto 2004
Km percorsi 570 / 3441 Si parte presto . Bel sole .E’ come essere in riviera . A Cherson entriamo, superando il Dnieper, ormai alla foce,
in Crimea . Ancora pianura per un po’, poi eccoci a Sinferopol : dal nulla ad
un traffico concitatissimo! Parcheggiamo presso la stazione ferroviaria e
mangiamo in uno dei piu’ affollati McDonald che abbia mai visto, peraltro con
un servizio velocissimo. Proseguiamo, su strada finalmente bellissima, tra
dolci colline e raggiungiamo Sebastopoli , munitissima base navale che fino a
dieci anni fa non era neppure visitabile . Una manifestazione della marina non
ci permette di fermarci sul porto, cosi’ tentiamo di vedere qualcosa girando
intorno ad un fiordo. Niente da fare! Tra traffico e semafori torniamo alla
piazza grande, quella dell’ammiragliato e stavolta possiamo sostare. Falci e
martello in rilievo ancora ovunque sui muri della base! Scendiamo al porto e
velocemente ci imbarchiamo per un giretto di un ora che ci portera’ tra le
grandi navi da battaglia della Russia , alla fonda in un mare che gli accordi
bilaterali hanno assegnato all’Ucraina ma che la stessa affitta a Mosca ,
caserme, ammiragliato e arsenale compresi . La flotta ucraina e’ alla fonda
alla fine di un altro fiordo che intravediamo sulla destra, tornando . Tutta la base , formata
da una decina di fiordi grandi e piccoli , e’ aperta al mare solo attraverso
una stretta apertura , difesa dalle famose fortezze , conquistate nel tempo da
piemontesi(insieme ai francesi e agli inglesi) nell’800, dai tedeschi del 1941 e
riconquistata dai sovietici 3 anni dopo. Sebastopoli ci appare nella luce del meriggio in tutta la sua bellezza :
alta una decina di metri sulla falesia che domina il mare , i numerosi
monumenti commemorativi sulla punta di ogni scoglio , le sue discese al mare
con la gente che prende il sole sulle infrastrutture di cemento, molto comuni
all’est, dalla ex Jugoslavia a Odessa, a Yalta . Verso sera riprendiamo la strada verso Sud-est : il tramonto e’ prima dorato, poi di quel colore
azzurino-indaco che ti fa confondere il cielo col mare e non sai dove finisca l’uno e
dove possa cominciare l’altro . Fermata e foto presso un santuario a picco sul
mare , poi la veloce corsa ( la strada e’ veramente bella) verso Yalta. Bello
un altro santuario in alto sulla sinistra , poi eccoci presso la citta’.
Purtroppo la strada corre a mezza costa , la sera incombe e l’ora per la cena
anche . Decido di scendere da una stradina che alla fine, tra qualche patema
d’animo di Paola, si trasforma in un viottolo molto ripido. Ce la facciamo
comunque a passare e parcheggiamo in un’affollatissima strada presso il mare. Ceniamo in un bel
ristorante con esibizioni danzanti di estemporanei ospiti dello stesso locale, con rottura di
bicchieri (casuale ? rituale? ), sorrisi e saluti finali ; poi un breve giro sul porto dov’e’ alla fonda,
sulla banchina pero’, un incrociatore che di giorno pare sia anche visitabile .
Purtroppo il nostro visto sta scadendo e domani ci aspetta il tratto montagnoso
della Crimea. Cerchiamo posto per la notte presso il mare ma e’ tutto privato e
per di piu’ strettissimo . Allora si va verso est . Dopo alcuni kilometri un
autogrill in alto sul mare . Splendido . Si dorme li’. Sabato 14 agosto 2004
Km.percorsi 223/ 3664 Abbiamo passato la notte veramente in bel posto! La vista sul mare
comprende anche i famosi faraglioni ed un tratto di
costa fra i piu’ suggestivi della Crimea. Facciamo rifornimento di gasolio e di
acqua : due turisti ucraini sono meravigliati-ammirati per l’uso della manichetta riavvolgibile che rende
veloce l’approvvigionamento idrico . Verso Nord-est ora , verso il Mar d’Azov . Belle montagne , strada non proprio bella , costa interessante. Sosta per tintarella e bagno , ulteriore sosta per
pranzo . Il pomeriggio passa tutto nel percorrere le tortuose (budellose direi
quasi) colline sul mare per poi sfociare sull’istmo
pianeggiante che divide il Mar Nero dal Mar d’Azov. Qui troviamo vento e onde quasi
oceaniche . Ci fermiamo ad ammirare lo spettacolo del vento da una parte della
strada e delle mucche che, dopo aver brucato i prati li’ intorno, se ne stanno
sdraiate dall’altra parte, sotto vento . Non resisto alla tentazione di un altro bagno . Adele e Paola raccolgono conchiglie , Giovanni dorme . Un breve tuffo , un arrivederci
al Mar Nero , poi ancora ad Est, verso Kerch , punto d’imbarco per la Russia . Gia’ entrare in Russia dal mare e’ cosa inconsueta e in pratica non facile
(in Europa) , capire i cartelli in cirillico per dirigersi velocemente al porto
giusto un po’ complicato , gustarsi anche un bel tramonto sull’Azov invitante :
insomma arriviamo ai traghetti senza sapere di aver superato il controllo di
polizia di frontiera . Ce lo ricorda pero’ un signore in divisa che ci ha
inseguito in auto, e che, a muso duro, ci fa capire che la’ c’era uno stop e che noi : “swimm” passati veloci . Indietro allora a fermi al posto di polizia , anonimo edificio che avevo
ritenuto vuoto e abbandonato quando lo avevamo superato cinque minuti prima . Contestazioni su patente troppo
vecchia e pesi del mezzo , breve
tentativo di spiegazioni, poi la mossa decisiva di
Paola che, vocabolario tascabile alla mano, cerca la parola “ multa “ e la
propone alla lettura dell’agente. “Niet” ci sentiamo rispondere, e il signore
ci prende il vocabolario, lo gira dalla parte russa e, dopo veloce
consultazione ci propone l’esatta traduzione :”regalo”. Ok allora : due bottiglie di vino , una foto insieme e tutto e’ superato. Torniamo all’imbarco . Vado per il biglietto . Mi scopro veramente un gran
attore , sintetico ma comprensibile per gente che ha traghettato molti mezzi ma
camper ne deve aver visto veramente pochi . Col ticket in mano entriamo in
dogana , nel vero senso della parola : veniamo introdotti infatti in uno spazio
racchiuso tra doppi cancelli di spessore notevole . Terminati i ponderosi
controlli ci fanno salire sul ferry , vetusta bagnarola che ci porta pero’, in
poco piu’ di un’ora , sulla sponda russa. E’ notte, perdiamo un’altra ora di fuso orario , l’entrata
in Russia laboriosa ma con due
ulteriori bottiglie tutto e’ abbastanza fluido e dura poco. L’uscita dalla dogana , dopo aver superato gli immancabili,
robustissimi cancelli, e’ , per me, quasi da incubo : potenti fotoelettriche
illuminano uno scenario di muraglie e bunker , tra locomotive e rari TIR in
attesa , Sono quasi le tre di notte, ora russa . Corriamo nel nulla , c’e’ persino
un po’ di nebbia. Arriviamo al posto di blocco della cittadina (in Russia ogni citta’ ha il
suo posto di blocco, all’entrata e all’uscita, tanto che le varie vie si
diramano solo dopo aver passato gli stessi) : questo e’ veramente imponente con cancelloni e striscie chiodate per terra.
Molto comprensivo il capoposto: guarda i vari documenti,traduzioni e timbrature ,
dice “DA, no-problem “ . Allora io gli faccio vedere l’ora e gli chiedo se
possiamo dormire li’ a fianco . Ancora “DA,no-problem”. Sistemo
il camper per la notte, gli porto una bottiglia di vino e , finalmente,
riposiamo ! Domenica 15 agosto 2004
Km. Percorsi 620/ 4284 E’ ferragosto ma fuori c’e’ la nebbia e…sorpresa : abbiamo dormito su una
specie di istmo circondato da paludi ! Ecco perche’ stanotte, prima di dormire,
abbiamo dovuto dare una caccia serrata ad alcune decine di zanzare ! Corriamo nella nebbia che presto si dirada : siamo all’inizio del Caucaso .
Ben presto, con una sterzata decisa verso Nord , passiamo attraverso campi
petroliferi , che in superficie sono coltivati come gli altri campi agricoli, e verso mezzogiorno
arriviamo a Krasnodar Un centro
vastissimo (lo spazio non manca) , di aspetto molto sovietico ma con una forte presenza di nuovi negozi di stile occidentale.Una passeggiata , un
prelievo con la carta per rifornirsi di rubli , un’acquisto alla Naf-Naf , poi ancora verso nord , alla
ricerca del Don. Attraversiamo pianure fertili
ma anonime, con pochi villaggi che si intravedono a lato. Ancora campi petroliferi; poi, al tramonto, ecco Rostov , alta sulla riva
destra del Don . Breve giro in camper , per “ prendere le misure” di una citta’
sostanzialmente simile ad un accampamento romano, coi viali principali stesi da
est a ovest e quelli secondari, perpendicolari , da sud a nord . Il centro , la
stazione e la bella chiesa sono sulla riva destra del grande fiume, una piccola
parte, quella balneare e degli impianti sportivi, su quella sinistra , a fianco
delle grandi spiagge fluviali. Ci fermiamo in centro, con l’ok della polizia che ha solo controllato che
non fossimo un camion, nel parcheggio di un grande e
maestoso edificio pubblico . Ceniamo li’ vicino in un bel ristorante della
catena ucraina Elki-Palki : un interno con finti alberi, finta fattoria con
tanto di animali da cortile impagliati, personale in costume caratteristico.
Ottimo il buffet di antipasti
freddi e caldi e quello dei dolci: insomma un’abbuffata da ricordare .
Incontriamo un italiano dalle lunghe chiome che per amore di una bella ma freddissima (con
noi) russa , ha deciso di lavorare a Rostov . Gli chiediamo dell’inverno e lui
dice che siamo nel sud della Russia e che si’, qualche volta il termometro
scende a -18, -25 ma che in definitiva si resiste bene ; il problema , se mai,
e’ la lingua ! Come lo capisco ! Si sorprende anche lui del fatto che siamo in camper e ci fa gli auguri
quando sa che siamo diretti a Mosca : 1006 km non facili da percorrere,
seguendo per almeno la meta’ il corso del Don. Dormiamo nel posteggio “ministeriale” : un posto molto tranquillo. Lunedì 16 agosto 2004
Km percorsi 510/ 4794 Bel sole. Partiamo presto e visitiamo , presso il mercato, la bella chiesa
di Cristo Salvatore, cupole dorate , torre/campanile a guardia del piccolo
Kremlino, tanta gente , molta devozione , canti profondi anche se monocordi ,
distanti dal nostro piu’ gradevole gregoriano occidentale . Si lascia Rostov e si parte verso Mosca . I figli dormono ancora. Mi dirigo verso Nord ma i segnali mi conducono verso nordest, sulla
riva alta del Don . Mi sto un po’ imbufalendo perche’, “caricato” per affrontare i fatidici 1000
Km, mi ritrovo a dover girare , a vuoto, per le vie periferiche della citta’,
tutto perche’ prima bisogna superare il fatidico posto di blocco cittadino, poi
si potra’ andare dove si e’ diretti . Dimentico ancora di essere in Russia,
dove fino a poco tempo fa non si poteva neppur girare liberamente ! Sto
facendomene una ragione quando mi ferma la polizia ! E’ una delle tante volte :
di solito ci scambiano per camion e vanno sul retro per poter controllare,
attraverso il portellone, il contenuto trasportato ; non sapendo bene poi come
classificarci ci chiedono dove andiamo e, alla mia indicazione sulla cartina,
ci salutano. Questo di Rostov invece ci arringa direttamente dal finestrino .
Non capisco nulla, ovviamente , di cio’ che ci contesta e, per fermare il suo
logorroico sproloquio (e’ dotato di forte oratoria) pronuncio la parola magica:
Italia ! La sua reazione e’: “Italia? Sizilia? Mafia !!!! “ e ci da’ il via
libera . A proposito di reazioni verso la nostra nazionalita’, oltre a quella piu’ ricorrente
Italia-Sizilia-Mafia ne abbiamo riscontrate altre due: - Italia !!!! Sole, bello, caldo , ahhhh ! nel senso positivo verso la
nostra Patria e cio’ che puo’ rappresentare per gente abituata a lunghi e
terribili inverni ; - Italia !!!!! nel chiaro senso “Cosa ci fate qui, per vedere che cosa, voi
che vivete in una specie di paradiso ????” Dopo il posto di blocco percorriamo la famosa strada verso Mosca, arteria
principale da Sud verso la capitale , da me “tipizzata” strada 10/110 nel senso
che si puo’ andare anche ai 110 ma , in qualunque momento, devi esser pronto a
frenare fino anche ai 10 all’ora . Puo’ succedere perche’ ci sono buchi enormi da “circumnavigare” o, peggio,
da affrontare , scendendo nel baratro e risalendo dall’altra parte, oppure ,
per superare l’abbrivio di una “balca “ si debba star dietro ad un camion anteguerra 41/45 , con una velocita’ di
crociera, specie in salita, di 10 km orari ed un fumo di scarico talmente scuro
da non far percepire nulla oltre il tubo di scappamento , nemmeno la stessa
lunghezza del mezzo . Ci si fa l’abitudine : in fondo in Russia ci siamo voluti venire , abbiamo
voluto la bicicletta .. allora pedaliamo !! Si puo’ anche fare della filosofia sulle strade russe. Se ora vai ai 110
siine felice ma non montarti troppo la testa ! Magari , tra non molto ti troverai
sullo sterrato, o dietro ad una “vaporiera” e ai 10 all’ora ti sembrera’ che la
steppa potrebbe non finire mai ! Ebbene : anche in quel
momento, pero’, non deprimerti troppo!
Vedrai che presto (chissa’ quando) la strada migliorera’, poi forse
peggiorera’, ma alla fine a Mosca ci arriverai : un po’ come la vita , tra alti
e bassi , un po’ come la steppa, tra una balca e l’altra, sul Don ! Tra un pensiero filosofico e un moccolo stiamo lasciando la terra dei
cosacchi e ci stiamo avvicinando all’ansa del Don, quel luogo cosi’ vicino
all’altro grande fiume, il Volga, dove molti anni fa i nostri alpini e fanti
affrontarono i russi e il terribile inverno in una guerra di conquista prima,
di posizione poi (sulle rive del Don) e infine in una ritirata che fu una delle
piu’ funeste ed eroiche pagine scritte
dal nostro esercito . Non e’ facile orizzontarsi e perdiamo un
po’ di tempo per capire come arrivare nel posto giusto al fiume , che malgrado
risulti invisibile ci scorre a pochi km ad ovest . Paola mi aiuta a decifrare il cirillico. Siamo infine fortunati :
eccoci sul Don , di fronte alla
balca che ospitava le
postazioni della “Tridentina” . Rappresentava l’estremo nord del fronte
affidato alle nostre divisioni alpine ; impossibile poter andare in camper piu’ a sud , dove operava la “Julia” e
la “Cuneense” : le strade sono sterrate e chissa’ dove
conducono , inoltre non ci sarebbe naturalmente piu’ nulla da vedere . Un
ricordo al sacrificio di molte persone
, da una e dall’altra parte, coinvolte in guerre da loro certo non volute ma
affrontate con uno spirito di “servizio al popolo” che oggi e’ fuori moda perche’ incompreso ,una preghiera ,
una foto ricordo sul Don … e via verso Mosca. La sera scende mentre entriamo in Voronez, una citta’ che sulla guida e’
trattata malissimo con aggettivi , quali “ancorata allo spirito sovietico,
degradata, poverissima, pericolosa”. A noi appare una citta’ indubbiamente sovietica, con grandi piazze , con
monumenti a Lenin , con strade un po’ fatiscenti, niente pero’ di particolare.
Cerchiamo un ristorante e nel primo che troviamo mi vedo respingere perche’ , con pantaloni a
“pinocchietto”, non sono sufficientemente elegante per le sale interne.
Facciamo un breve giro, ritorniamo alle 21 , si e’ liberato un posto nel dehors
dello stesso ristorante , li’ mi accettano e ci mangiamo una delle piu’ succulenti cene del
viaggio , con piatto particolare di salmone e un dolce da favola :il tutto all’anch’esso favoloso prezzo di euro 5 ognuno. Dormiamo in centro, lungo un viale alberato: tranquillissimo ! Martedì 17 agosto 2004
Km.percorsi 508/ 5302 Partenza ancora il mattino presto. La strada e’ sempre del tipo 10/110 , il
viaggio monotono anche se il paesaggio, sconfinato, ha qualcosa di particolare
; rari i paesini . A circa 50 km da Mosca, dopo il solito posto di blocco , la musica cambia :
la strada si fa piu’ ampia, il traffico decuplica d’intensita’ . Ecco il primo
GRA intorno alla capitale .Avanti ancora: eccone un altro ! Sono le diverse,
concentriche bucce dell’arancia che e’ in fondo Mosca , col Kremlino come
centro : facile entrarci, piu’ difficile, come vedremo, uscirne sulla direttrice da noi prescelta. In breve siamo sulla
Moscova e, quasi al tramonto, le rosse mura del Kremlino ci appaiono il giusto
premio a tanti km.percorsi . Arriviamo fino alla Piazza Rossa, poi percorriamo la riva destra del fiume, proprio
sotto le torri e le mura: e’ contro sole pero’ e le foto non verrebbero bene.
Velocemente allora al di la’ della Moscova , foto di gruppo e singole pensando
alla fortuna di vedere Mosca col sole. Ebbene: nei tre giorni successivi , a
Mosca, e per altri , fino al Volga , il sole splendera’ e il caldo si fara’
sentire, in barba alle nostre previsioni sul clima russo. Il sole tramonta inondando di
luce le cupole dorate della nuova cattedrale, ricostruita in soli tre anni
sullo stesso luogo dove era stata abbattuta dai comunisti nel 1930 .
Proprio di fronte all’immensa
chiesa ortodossa , al di la’ di un parcheggio , troviamo il Patio , ristorante
+ pizzeria dai buoni menu a prezzi ancora contenuti anche se certo molto piu’
cari di quelli della provincia russa. A piedi ora , per una passeggiata sul lungo Moscova, a destra il fiume, a
sinistra le mura e le rosse torri
; dopo oltre mezzo kilometro eccoci nell’immensita’ della Piazza Rossa : e’
veramente uno spettacolo grandioso e meraviglioso , sinceramente al di sopra
delle aspettative . Siamo nel centro della grande piazza, di fronte il museo di
Lenin con il Kremlino torreggiante alle sue spalle, a destra il museo storico,
anch’esso rosso e turrito , ti volti e ti trovi la Chiesa di San Nicolaj,
rosa-verde-oro, poi l’enorme mole dei magazzini GUM e , dulcis in fundo, quella
strana chiesa di San Basilio, tutta campanili che sembrano di zucchero filato o di marzapane, simbolo fantastico e bellissimo della citta’. Torniamo a malincuore verso il camper . Dobbiamo
pero’ trovarci un posto per la notte. Abbiamo si’ un recapito presso Soyuz Hotel , pero’ e’ distante, oltre il
GRA , naturalmente non ci siamo mai stati ed e’ gia’ quasi mezzanotte . Sulla
sinistra vediamo il grandissimo Hotel Russia e , davanti, due camper
posteggiati : sono i primi camper che vediamo da Vienna ! Vado ad una delle reception dell’Hotel e chiedo se e’ possibile la sosta .
Mi rispondono che “ Parking is free”; esco incredulo, passo vicino ai camper
fermi e,scoprendoli spagnoli, malgrado sia ora tarda, vedendo la porta della dinette ancora aperta , mi lancio in
un’improvvisato “ Desculpe, una pregunta…”, insomma chiedo se si puo’
pernottare li’. Dalla porta esce un catalano vulcanico ed espansivo che mi
risponde “Claro che si … meraviglioso…posto fantastico..non se paga nada..loro
son li’ da tre giorni…la polizia non dice nulla, l’hotel nemmeno. Tiene la caravana ? Ok tiengo la plaza”. Ringraziamo e, il piu’ velocemente possibile ,
torniamo a Speedy, parcheggiato ben oltre il Kremlino, verso Ovest.. Dopo 20
minuti buoni siamo finalmente li’ con la “caravana” ed effettivamente i
favolosi catalani di Gerona ( al simpaticissimo di prima si e’ aggiunto l’altro
camperista, piu’ discreto e assonnato) ci hanno tenuto l’unica plaza ancora in
piano davanti all’Hotel Russia. Non ci posso
davvero credere : dormiremo davanti alle torri del Kremlino, a 300 metri dalla
Piazza Rossa e la prima cosa che vedro’ il mattino successivo uscendo dal
camper sara’ San Basilio ! E’ tardi , oltre l’una di notte. Fa ancora caldo
(22°) . Ringraziamo gli spagnoli ( A magnana) e ron ron . Che favola !!!!! Mercoledì 18 agosto 2004
Km percorsi 48/5350 Si parte per vedere Mosca !!!! Fa veramente bello e caldo . Piazza rossa ,
poi subito al Kremlino. Lunga fila per entrare, di ore per intenderci ! Ci
avvicina un baffuto signore ,che sembra piu’ un napoletano che un russo, e si
offre a farci da guida con entrata veloce. Costa un bel po’ ( 100 euro,entrata
per 4 compresa) ma il signore e’ preparato e simpatico e racconta persino una barzelletta su Berlusconi , grande amico di Putin,
il padrone di casa del complesso . Visitiamo le numerose e bellissime chiese, la campana e il cannone piu’
grandi al mondo , i giardini . Nel primo pomeriggio usciamo e andiamo al camper, per mangiare qualcosa e
riposarci un po’. Poi via di nuovo a piedi a scoprire la citta’. Ancora piazze e Grandi Magazzini nascosti nel sottosuolo, poi ancora monumenti e
infine eccoci presso la grande Cattedrale . Favoloso concerto di campane che
pero’ concludono l’orario delle visite: sono le fatidiche ore 17 e i monumenti
si chiudono tutti. Torniamo con ampio giro alla Piazza Rossa e, attraverso i
GUM, al camper , ci cambiamo
per la cena e, con calma , affrontiamo a piedi i due kilometri che ci dividono da ristorante Elki
–Palki , di gradita memoria , nei pressi della via Novij Arbat . Solita, grande
abbuffata in un locale molto simile a quello di Rostov, solo che qui e’ al
primo piano , prezzo molto simile. Dopo un bel po’ di
tempo (siamo tra gli ultimi clienti ad uscire) eccoci a passeggiare per
l’Arbat, con i suoi negozietti particolari: peccato che molti, ormai, siano
chiusi ! A cosa non si rinuncia per la gola !!!!. Torniamo al Russia Hotel : abbiamo bisogno d’acqua ! Cerchiamo un
distributore ma in centro non ne vedo
proprio , allora un po’ piu’ in la’, ancora un po’ in la’ . Faremo poi 48 km
tra andata e ritorno per scovare, sulla destra di un grande vialone , un
distributore con annesso lavamacchine. Mentre collego i tubi alcune persone (
meccanici? barboni?) mi offrono da bere : “Niet Pivo, Vino!” Gentili ma preferisco offrire io a loro del vino italiano
. Mi ringraziano a voce altissima . Riparto verso il centro: Mosca e’ veramente una capitale vastissima,
servita da vialoni da 6 corsie per senso di marcia ! Arriviamo velocemente al
Kremlino e… che fortuna , troviamo ancora un posto in piano al Russia . E’
ancora una volta l’una di notte ma non abbiamo voglia di andare a letto: la
temperatura e’ dolce, il panorama della citta’ super , i catalani simpatici .Ci
scambiamo ancora qualche impressione sulla Russia (loro vengono da Tallin e,
dopo Sanpietroburgo, sono venuti a Mosca. Ritorneranno via Riga alla natia
Spagna . Ci danno un gran bell’indirizzo di posteggio a Sanpietroburgo , presso
Kazanski –Sobor, in
pieno centro, e ci annunciano
che domani partiranno .
Shalom, amici ! P> Finalmente ci decidiamo ad andare a dormire. Giovedì 19 agosto 2004
Km 00 / 5350 Oggi visita ai GUM , per la gioia delle signore e signorine . Si parte con
ricca colazione a pian terreno ; poi parentesi per visitare il mausoleo di fronte dove la mummia
di Lenin , malgrado il macello avviato con la Rivoluzione rossa , pare riposare in pace .(Per la visita, che non
costa niente e dura 5 minuti , occorre fare una ragionevolissima fila sotto
l’angolo nord-est del Kremlino e non avere bagaglio al seguito, macchine foto
comprese). Torniamo ai GUM, percorriamo quasi tutti i 3.200 metri di negozi,
distribuiti su tre piani, pranziamo sul ponticello
del secondo piano . ( Alle 11 ero uscito con Giovanni per
incontrare Irina che ci riportava ,
regolarmente timbrati , i nostri visti : tutto
egregiamente organizzato fin dall’Italia dalla Sanpietroburgo , ottima agenzia
di viaggi , con sede anche a Milano, tramite la quale abbiamo ottenuto visti e
permessi). Nel pomeriggio cerchiamo di visitare alcune tra le piu’ belle stazioni
della metropolitana . Ci riusciamo solo in parte perche’ non riusciamo a”cuccare “ tutte quelle che ci eravamo prefissi
di vedere ; inoltre alcune multistazioni sono veramente impressionanti per la
profondita’ dei tunnel, con scale mobili da capogiro, la complessita’ delle
linee intersecantisi tra di loro e gli inevitabili cartelli in cirillico.
Pero’, utilizzando il metro’, giungiamo anche presso il Convento delle Novizie
, a ovest del centro, sulla riva di una Moscova particolarmene dolce in quel punto. Purtroppo sono di nuovo le 17 e tutto viene , naturalmente,
chiuso a quell’ora. Prima di riprendere la metro
facciamo un po’ di spesa in un supermarket all’occidentale. ( A proposito di negozi ! Per quelli di stile “occidentale” sintetiche
impressioni possono essere : - Entrate ed uscite sono spesso abbastanza distanti tra loro, naturalmente
non si puo’ entrare dall’uscita , pena venir dolcemente “scaraventati” fuori
dagli onnipresenti “uomini neri” della sicurezza. - All’entrata ti impacchettano tutto col pellicola : borse, macchina
fotografica, coni gelato che stai mangiando …..ecc. - I commessi sono gentili ma lenti , tanto lenti. Per fortuna i clienti
sono sempre pazienti, tanto pazienti . Per quanto riguarda invece i supermarket ancora “stile sovietico” le cose sono un po’ piu’
complicate, almeno per chi non sa il russo . Sono grandi e c’e’ di tutto e tutto ha il suo prezzo ben in vista ! Pero’
prima si paga (in casse distanti dai banchi vendita), poi, col ticket, si va al bancone e si ritira la merce . Sembra facile ma alla cassiera bisogna dire cosa vuoi, perche’ lei la gran
parte della merce non la vede. In piu’, se ordini piu’ articoli la cassiera
batte importi tali , con un massimo di 10 rubli pero’, che la somma faccia
l’importo dovuto, e pagato; spetta poi alle diverse commesse spuntare il costo degli articoli e depennarli dal listone
che presenti. Un “u.c.a.s.” ovvero “ufficio-complicazioni-affari-semplici” che dilata notevolmente i tempi della
spesa . C’e’ da dire che a Mosca e a
San Pietroburgo non abbiamo piu’ trovato questo tipo di
negozi ma che in grandi citta’
come Rostov,Voronez,Yaroslav essi
rappresentano l’attuale normalita’. Per fortuna Paola si diverte quando fa la
spesa cosi’…e allora, se sono contente le donne…..! ) Torniamo in centro e, davanti al
Teatro Bolscioi , ci facciamo un bel drink . Andiamo a cena sulla “ rive gauche” della Moscova , presso un ristorante che scopriremo poi essere
proprio di fronte alla stazione della metropolitana che sara’ oggetto, 10
gg.dopo, dell’attentato ceceno, con morti e feriti . Com’e’ la vita ! Venerdi 20 agosto 2004
Km. percorsi 40 / 5390 Stamane visita agli altri Grandi Magazzini, stile occidentale ! Sono
davanti al Kremlino , dall’altra parte della Moscova ,
Tre piani sotto terra , il lucernario e’ la grande cupola con fontana che si
vede fuori, nei giardini che fronteggiano
il monumento al milite ignoto. Sono molto belli, con ascensori a vista ,
fontane interne e grandi spazi : una cosa diversa dai GUM , in fondo con prezzi anche
piu’ abbordabili . Pranziamo in uno sterminato spazio-ristoro. Finalmente si esce e si va sulla Moscova con il battello. Un bel percorso
nel primo pomeriggio , tra sole e una visione
insolita di Mosca, citta’ di terra ma bella anche
dall’acqua. Capiamo subito che il biglietto e’ di sola andata, cosi’ decidiamo di
tornare utilizzando la
metropolitana. Alcuni italiani, con guida, ci sentono e , inorriditi, ci
chiedono : “Ma siete soli?, L’avete gia’ presa ? Perche’ e’ veramente terribile
! “ Non hanno tutti i torti ma li rassicuriamo chiarendo loro che andiamo piu’ o meno nello
stesso posto di ieri, al Convento delle Novizie (che era gia’ chiuso) per fiume
anziche’ per “metro”. Infatti , dopo una quarantina di minuti scendiamo,
attendiamo il treno su di un ponte , ci tuffiamo nelle viscere della terra ed
eccoci di nuovo presso il Convento. Bello, con un sole ed un cielo da favola ,
le sue numerose chiese, i campanili.torri , un kremlino bianco sull’ansa della
Moscova . Uscendo visitiamo il cimitero
monumentale con le tombe di generali
e personaggi famosi e ci soffermiamo presso quella di
Krusciov e quella , dolcissima, che Gorbaciov ha voluto per la sua Raissa ,
morta alcuni anni fa. Torniamo con la metro! Sulla lunga scala che scende ,scende, scende , un
bel giovanotto , col violino sulle spalle, rivolge, salendo, un radioso sorriso
ad Adele . Che simpatico ! E’ ora di partire. Prima andiamo pero’ a cena ancora al Patio, questa volta
sotto il pergolato con vista sulla Moscova . Poi si ritorna al Russia e, in una calda
serata, salutiamo Mosca e ci dirigiamo, cioe’ cerchiamo di dirigerci , verso
Sergiev Posad , detta “il Vaticano ortodosso”. Sulla carta e’ semplice : direzione nord, solo 40 Km. di distanza ; si
prende il GRA e si va ! In pratica un po’ piu’ complicato ma,dopo quasi un’oretta (sono le 24) arrivo. Tutti
dormono, sia sul camper che fuori. Chi non dorme
sono i cani feroci dei due parcheggi dove cerco di sostare : il primo e’ al
completo , il secondo qualche buco ce l’ha. Ron ron allora , proprio di fronte al grande Kremlino . Sabato 21 agosto 2004
Km.percorsi 164 / 5554 Il tempo si mantiene al bello ! Visita
all’imponente complesso conventuale composto da numerose chiese , una fontana
miracolosa e alloggiamenti per religiosi e pellegrini. Entriamo intorno alle
9 e tutto ci appare tranquillo ; verso le 11 pero’ l’afflusso di gente e’
notevolissimo e nella Cattedrale
dell’Assunzione e’ ressa per entrare . Fortunatamente noi siamo quasi in
partenza . Assistiamo ad una cerimonia religiosa con distribuzione della S.Comunione
sotto le due specie del pane e del vino ; una cosa ci lascia alquanto
sconcertati : il vino lo si beve tutti dallo
stesso cucchiaio che pesca ogni volta nel sacro calice. Notevolissima , intorno a noi, la manifestazione popolare di una Fede mai
perduta ma che quasi sente il bisogno di tornare ad esprimersi al di fuori del
singolo per proclamare la propria felicita’ e la propria forza : in fondo in
Russia il comunismo ateo non e’ durato che 80 anni e, anche se sono tanti per
la vita di un singolo individuo, certo non sono paragonabili alla
plurimillenaria sfida che il
cristianesimo ha proposto al cuore dell’uomo. A Nord est ora, su vie secondarie, verso un’altra perla del cosiddetto
“anello d’oro” : Vladimir . Non e’ proprio semplice orientarsi in mancanza di
segnali : si usa la bussola e ogni tanto si chiede. E’ il tardo pomeriggio quando raggiungiamo questa linda cittadina con
almeno due belle chiese e l’aspetto di nobile decaduta. La visita e’
obbligatoriamente veloce . Ci attende Suzdal , con i suoi numerosi e famosi
kremlini . Una breve corsa nella pianura , qualche accenno di collina verso
nord: eccoci alla meta , a questa citta’ dove le chiese dovrebbero essere persino
piu’ numerose delle case. Ci appare un villaggio di campagna , con molti campanili svettanti tra
corsi d’acqua e stagni paludosi pieni di canne . E’ sera . Ceniamo in un bel
ristorante del centro . Usciamo : e’ buio e le luci nelle vie sono ormai spente
. Ci avventuriamo verso un kremlino , quello famoso per le porte dorate . E’
bello ma e’ chiuso per restauri , percio’ neppure domani potremo ammirarlo
all’interno delle sue due chiese . C’e’ un bel posteggio pero’ li’ davanti ,
cosi’ vado a prendere Speedy e dormiamo davanti alla piccola fortezza .E’
emozionante dormire di fronte a monumenti cosi’ belli, dominati
da campanili le cui cupole a “cipolla” ripropongono ora l’oro del sole, ora un
cielo stellato, ora una miriade di diversi strutture concentriche colorate .
Bello, oltre ogni previsione ! Domenica 22 agosto 2004
Km.percorsi 272/ 5826 Sveglia presto per piccola riparazione a tubo di scarico serbatoio
supplementare . Ieri perdeva : il ritmico e costante “tun-tun” delle strade
russe ha prima allentato, poi eliminato la fascetta che collega il tubo al
rubinetto di scarico. Sistemo il tutto in breve tempo. I figli dormono ancora. Allora con Paola ci facciamo un mattutino giro per
la campagna di Suzdal. E’ vero , tra i campi e gli stagni e’ tutto un fiorir di
campanili multicolori . Il tempo si mantiene bello ! Qualche foto , poi
torniamo . Vedo il primo ed unico grande ubriaco russo . C’e da dire che i
russi sono effettivamente grandi bevitori ( si favoleggia che lo zar che
dovette scegliere per il suo popolo tra il
cristianesimo e l’islam abbia preferito
il primo perche’ permetteva di bere alcolici) ma devono regger bene l’alcol perche’ non abbiamo notato schiere di
“ciucchi persi” come invece ci era capitato di trovare in Norvegia il sabato
sera . Schiere di fanciulli e fanciulle girano la sera col loro litrozzo di
birra in bottiglia ma senza
schiamazzi particolari , ne’ cadute rovinose . Fa eccezione il “ciucco” di
Suzdal, che non riesce a tenersi in piedi, incespica, cade, si rialza …e’
ancora per terra. Allora rimane seduto e sorride : per fortuna ha la “ciucca”
felice ! Torniamo al camper per svegliare i nostri giovani e ci vediamo maltrattati
da un custode del kremlino perche’ li’ non e’ il parking dei TIR . Vagli a
spiegare che non siamo il solito TIR ! Di spazio ce n’e’ tanto e andiamo un po’ piu’ in la’, presso un museo
all’aperto ben ricostruito. Lo visitiamo, poi , a piedi , facciamo il giro delle “5” chiese . Poche
sono visitabili ma il tutto e’ veramente suggestivo. Compriamo dei bei dipinti
eseguiti, come tengono a dire gli artisti, su carta italiana “Fabriano”. Verso
le 12 visitiamo l’ultimo, enorme,
kremlino che nel 43/46 servi’ anche come campo di concentramento per tedeschi
ed italiani . Assistiamo ad un concerto per campane con il campanaro che, sulla
torre piu’ alta, muove le corde con mani e piedi come fosse un organista . Tra piccole, grandi ed enormi sono coinvolte nel concerto tra le 18 e le 30
campane : uno spettacolo insolito e pieno di “pathos” . Il caldo si fa sentire anche se ora puntiamo decisamente verso nord ovest.
La strada non e’ malaccio e verso sera eccoci a Yaroslav, sul grande Volga .
Anche questa e’ terra di grandi monasteri ! Parcheggiamo presso il fiume, a
pagamento questa volta .Ci attendono una gran bella passeggiata sul lungo Volga
e un’insolita cenetta presso la foresteria del monastero piu’ grande, quello
della Chiesa della Trasfigurazione . Paola ne ha letto bene sulla guida ,
trovarlo e’ stato facile. Entriamo : salette con volte a
“pavillion” decorate, tavoli imbanditi con pezzi in porcellana e posateria
d’argento . Nessuno ! “Stasera qui ci pelano” pensiamo, da buoni biellesi :
Giovanni non vuol nemmeno sedersi ; per una volta faccio “ il grandeur” , lo
“sborone” al piemontese e proclamo:”Per una sera …!” tra la meraviglia dei presenti
. Ci sediamo e mangiamo proprio bene , con piatti di salmone e caviale . Il
prezzo finale di € 7 a testa ci meraviglia persino. Allora ci concediamo un supplemento di festa presso un locale sul Volga . Alle 23 pero’ tutte le luci si spengono e torniamo al camper per un
meritato riposo. Lunedì 23 agosto 2004
Km. percorsi 590 / 6416 Il tempo si guasta un po’, il caldo se ne va . Visitiamo la Chiesa della
Trasfigurazione e riusciamo a trascinare anche Paola sulla Torre campanaria da dove si puo’godere un gran bel panorama sul Volga.
Facciamo alcuni acquisti in centro , visitiamo altri due bei complessi
religiosi con cupole a cipolla ,
salutiamo il posteggiatore e, verso le 13, ci avviamo verso ovest-nord-ovest .
Per un breve tratto seguiremo la riva sinistra del fiume, lo attraverseremo a
Rybinsk , percorreremo le sponde del lago omonimo fino a Cerepovec per deviare
poi decisamente ad ovest verso San Pietroburgo. Per attraversare il Volga c’e’ solo quel ponte, non e’ segnalato e non e’
facile trovarlo. Allora adotto il metodo drastico. Vado fino al fiume, ne
percorro la riva finche’ posso e…finalmente, tra la nebbia che sta
avvolgendoci, lo vedo , ne intuisco l’abbrivio , lo inforco : e’ naturalmente
un ponte poderoso ma e’ ad una sola corsia perche’ lo stanno rifacendo . Per
fortuna il traffico e’ scarso e li’ per li’ non ne capisco il perche’ essendo
Rybinsk una citta’ abbastanza grande. Mi bastano pero’ pochi kilometri per vedere che siamo
passati in un altro mondo, nel profondo nord, come ho visto in Lapponia e che
la Russia delle steppe e delle pianure e’ finita, insieme al traffico un po’
piu’ intenso . Sono ad ¼ di carburante e
mi viene un po’ d’angoscia perche’ i distributori, prima normalmente numerosi , sono diventati inesistenti . Anche in Russia pero’ mi
scopro uomo di poca fede perche’
dopo una cinquantina di km. trovo ben due distributori, un po’ antichi, ma in
uno posso far gasolio , persino il pieno. (Due sono i tipi di distributori , sia in Ucraina che in Russia : o ti
servono loro o self-service . Niente di speciale si dira’ ! L’unica cosa e’ che , quasi sempre , devi
sapere tu quanto gasolio vuoi, pagarlo, poi farti o farti fare l’erogazione .
In Russia le cose si complicano. I Self-service hanno come cassa un bel
“gabbiotto” tutto specchi ! Tu vai alla cassa, ti vedi riflesso, parli con te
stesso praticamente, solo che dietro il vetro c’e’ il benzinaio, che non esce
manco morto perche’ …. forse non vuol correre il rischio di diventarlo , che ti parla solo russo e vuol sapere
, come sempre, quanti litri vuoi. Allora vai avanti a 40 litri alla volta
perche’ va bene che un litro di gasolio costa
intorno a 0,30 euro pero’ sprecarlo dispiace e puoi chiedere solo multipli di
10 ) Li’, all’inizio del grande nord russo, lascio invece alla cassiera tanti rubli per la favolosa cifra di € 25, mi faccio il pieno
alla grande, torno, la signora mi da’ naturalmente il resto …e anche una
lattina di Cocacola, per il disturbo. Gentile la cassiera , magari era anche una bella bionda ma con sto specchio
….chi l’ha vista ? Riprendiamo la strada : e’ pessima . Rimbalziamo fino a sera, ci fermiamo
in un ”autogrill “ nella foresta per mangiare . Ripartiamo ma e’ un errore : persino le auto si fermano a
sera e gli occupanti dormono
sui sedili. E’ effettivamente molto pericoloso : la strada e’ sempre
“rimbalzosa” con buchi che al buio si vedono solo all’ultimissimo momento e ..
son buchi “marca leone” ! La velocita’ deve per forza diminuire , in piu’ sale la nebbia : forare ,
in queste condizioni , sarebbe normale ma con conseguenze drammatiche perche’
il buio e’ totale e solo rari , enormi camion portatronchi, sfidano la notte
con noi . D’altronde trovare un altro “cosiddetto autogrill” non e’ semplice
nella foresta ! Dopo un bel po’ ecco uno
slargo con fioche luci . Accosto e cerco un posto per defilarmi dalle possibili sbandate/frenate dei
bestioni della strada. Gentilissimo il gestore del distributore che mi fa mettere a fianco della
costruzione in cemento che rappresenta un po’ tutto:bar-officina-benzinaio ecc.
ecc.. Lo ringrazio con 100 rubli . Si dorme. Martedì 24 agosto 2004
Km percorsi 180/ 6596 Sveglia presto per arrivare
entro mezzogiorno a San Pietroburgo. Il tempo e’ misto, con sole e nuvole che ,
a volte , si commuovono e viene un po’ d’acqua. Salutiamo il grande nord e rientriamo nella normalita’ russa: posto di
blocco , un po’ di autostrada ed
eccoci sulla Neva . Grande traffico, pioggia a tratti , quant’e’ grande la
citta’ !! Percorriamo per intero, da est a ovest , Nevski Prospekt. Si procede lentissimi ma cosi’ possiamo orizzontarci e vedere : tutto
veramente interessante! Arriviamo fino all’Ermitage, salutiamo di nuovo la Neva e facciamo
dietrofront fino alla Kazanskij Sobor, poi a destra , giriamo intorno al
complesso religioso …ed ecco il posteggio segnalatoci dagli amici spagnoli . Scendo,
contratto il prezzo (€ 6 al giorno), entriamo. Mangiamo velocemente, poi
scendiamo. Incomincia subito a piovere. In chiesa allora, ad ammirarne la
poderosa architettura e le splendide icone. Dopo un po’ smette di piovere.
Andiamo verso la fortezza di Pietro e Paolo : lungo Neva, lungo ponte , visita
alla chiesa col campanile dalla guglia altissima e alla fortezza. Dalla porta da cui uscivano i condannati ai lavori forzati, la porta che
da’ sulla Neva, usciamo nella luce improvvisa di un pomeriggio da favola . La
perturbazione se n’e’ andata ad Est ed ora il sole inonda di luce “tagliata” la
via d’acqua che piu’ che un fiume pare mare vero e proprio. Saliamo sul motoscafo che ci portera’ un po’ alla scoperta di questa citta’ diventata
improvvisamente luminosa, tutta d’oro, circondata , immersa nell’acqua.
Ermitage, l’Ammiragliato, San Isacco, poi indietro, piu’ vicini alla sponda
sinistra, quasi a toccare il Palazzo d’Inverno e un susseguirsi di facciate
stupende . Difficile rendere con queste brevi righe l’atmosfera magica determinata dalla bellezza
intrinseca dei palazzi e dalla luce
particolare che si riflette nel grande fiume. Dal punto di vista magnetico e
fotografico penso sia stato uno dei pomeriggi piu’ interessanti che abbia mai
vissuto . Il motoscafo entra poi nei silenti canali che tagliano San Pietroburgo,
citta’ d’acqua , ricca di monumenti ma espressiva e bella specialmente sull’elemento liquido, al
contrario di Mosca, tipica e meravigliosa citta’ di terra. Presso la Chiesa del Sangue Versato , tanto simile
alla San Basilio moscovita, prendiamo terra , ammiriamo un notevole mercato di
prodotti folcloristici , con decine di bancarelle , entriamo in chiesa. Sara’
una tra le piu’ belle chiese di Russia , interamente decorata a mosaico , con
colori mozzafiato . E’ sera ormai. Ci godiamo ancora un po’ la citta’.
Camminiamo per 500 metri e …troviamo un altro Elki Palki ! Grande abbuffata, naturalmente. Visitiamo la
citta’ di notte, torniamo al nostro parcheggio e dormiamo saporitamente. Mercoledì 25 agosto 2004
Km. percorsi 00/ 6596 Fa ancora bello ma non fa piu’ caldo .Andiamo all’Ermitage . Entriamo con
guida , questa particolarmente russa, sia nell’accento, sia nel comportamento.
E’ brava e il Palazzo e’
stupendo. Come sempre i monumenti in Russia sono costosi per gli occidentali , molto
meno o persino gratis per i russi. Inutile descrivere il Palazzo e il Museo ,
uno dei migliori al mondo.. Non tralasciamo negozi e monumenti . S.Isacco e’
chiuso perche’ segue un altro orario dai soliti .Saltiamo su di un bus,
paghiamo alla “babuska” che va su e giu’ per il mezzo, ad un certo punto della Nevskij Prospekt siamo bloccati dal traffico
: non riusciremo mai ad arrivare in tempo per vedere il complesso
Alekandra-Nevskaja-Lavre , chiese e cimiteri famosi racchiusi un un Kremlino
sulla riva sinistra della Neva. Allora scendiamo e , tornando indietro,
continuiamo con la visita a impossibili negozi (impossibili per i prezzi). La sera
cena presso la Chiesa del Sangue versato: prezzo per un menu interessante : €
32, espresso direttamente in euro. Locale notevole, servizio impeccabile, menu
sofisticato, spettacolo con bellissime ballerine e scattanti ballerini : una
bella serata davvero! Passeggiata rilassante fino alla Neva passando ancora
una volta per la piazza dell’Ermitage , un saluto alla citta’, poi ron ron. Giovedì 26 agosto 2004
Km.percorsi 112 / 6708 Stamane si va verso Sud, verso Puskin e il Palazzo di Caterina . Passiamo
oltre la grande rotonda che delimita San Pietroburgo e che ospita un
grandissimo monumento dedicato agli
eroici difensori della citta che in piu’ di 900 giorni, dal 1941 al 1944,
tennero testa ai tedeschi che con i loro cannoni erano arrivati fino li’, a
pochi km. dal centro . Ancora un po’ a Sud ed eccoci nel paese detto Puskin
dove si puo’ ammirare il Palazzo d’ Estate con la sua incredibile sala d’ambra
, da pochissimo ricostruita . Tutto
abbastanza semplice e non affollatissimo. Si devono indossare “babbucce” di
feltro per non rovinare i pavimenti , si deve seguire la guida. Curioso, per noi, che il gruppo
dopo il nostro sia cinese, con guida che parla regolarmente cinese. Ormai girano
anche loro e paiono persino meno “granitici” dei gruppi giapponesi , vero
spauracchio per gli altri turisti ( se ti arrivano addosso scansati perche’
sono impenetrabili, disciplinatissimi e.. temono sempre di perdersi e percio’
sono molto ansiosi ). La sala d’ambra e’ notevole ma, forse a causa del tempo
grigio e della poca luce, inferiore alle aspettative . Visita comunque
irrinunciabile anche considerando che il parco intorno al palazzo e’ veramente
fantastico. Pranziamo in camper dopo aver fatto visita ad un mercato tra i piu’
interessanti della Russia. Non siamo distanti da San Pietroburgo ma pare di essere in un altro mondo , tra
banchetti di frutta, cetrioli, patate e barbabietole, negozi con la carne in bella vista , tanto pane e tanti dolci : insomma un mercato
molto ben rifornito ma antico, diverso dagli sfavillanti ed asettici , normali
supermarket. Fa freddo ! Decidiamo di tornare in citta’ ! Con un funambolico e
complicato percorso arriviamo al Kremlino del giorno prima. Stavolta siamo in tempo
ma due su tre chiese sono chiuse perche’ ognuna segue orari diversi. Visitiamo
il possibile, torniamo in centro e posteggiamo presso il Russkij Muzej . Ci
piomba addosso, letteralmente, un signore italiano che ci chiede di parlare un
po’ nella nostra lingua : e’ un imprenditore triestino che vive molto tempo in
Russia, un po’ a Mosca un po’ qui, rifornisce d’ abbigliamento molti suoi negozi all’interno di prestigiosi
Hotel, gira con l’autista (che gli ha detto appunto di aver visto una targa
italiana ), incassa molto, deve pagare molte “mafie”, rimpiange il sole e la
lingua italiana , e’ un po’ stufo del cirillico e del grande freddo. Salutiamo il gentile compatriota e ci rechiamo a consumare l’ultima cena in
Russia in un ristorante sulla
“Fontana”, il canal grande di San Pietroburgo . Poi si parte verso Ovest ,
verso il Peterhof , splendido palazzo di Pietro il Grande, sulle rive del
Baltico. Dormiamo nella cittadina. Piove. Venerdi 27 agosto 2004
Km. percorsi 380 / 7088 Piove e c’e’ la nebbia : peccato! Dopo tanto bel
tempo ....proprio oggi deve piovere, con questo complesso che riluce d’oro,
quando c’e’ il sole !!!! Andiamo naturalmente a visitare Il Peterhof. Piu’ gente del giorno prima , Palazzo meno interessante di quello a Puskin
, parco pero’ magnifico, anche col tempaccio . Anche questa visita ci e’
sembrata obbligatoria,
irrinunciabile . Mangiamo nel parcheggio , partiamo verso l’Estonia .La mancanza di cartelli
ci fa girare un po’ in tondo; poi un intelligente
capoposto di un ennesimo posto di blocco ci chiarisce dove siamo e quale strada
seguire per arrivare a Narva, attuale frontiera russa verso Tallin. Arriviamo che piove ancora:oggi e’
proprio una giornata “russa” !!! Soliti problemi
con la polizia, brillantemente risolti con le solite , apprezzatissime
bottiglie di “italian wine”, altre attese, altri timbri , se ne vanno due ore . Una fortezza russa che fronteggia una fortezza estone, in mezzo un grande
fiume che, sulla nostra destra, sfocia nel Baltico. Il tempo migliora un po’. L’ultimo timbro ! Un saluto alla
Russia ! Eccoci in Estonia . Ci ricordiamo che a Tallin , che dista 200 km , l’anno
scorso avevamo proprio mangiato bene presso il “Pepper Sack”: e’ un po’ tardi
ma abbiamo recuperato un’ora rispetto alla
Russia. Tentiamo! La strada e’
buona e corriamo veloci nella sera . Un po’ di nebbia bassa, il baltico sulla
destra , il cielo che si apre finalmente!!!!! Arriviamo a Tallin e velocemente troviamo
parcheggio proprio presso la Cattedrale ortodossa . Ci cambiamo in fretta !
Mentre usciamo da Speedy scoppiano persino i fuochi artificiali : sembrano
proprio per festeggiare il nostro arrivo ! Scendiamo al piano; purtroppo il Pepper Sack e’ in chiusura, allora veloci
in piazza centrale, quella del Municipio e dai…una bella pizza alle 23,30
,felici e persino meravigliati , dopo una giornata cosi’, di poter ancora
mangiare fuori, a Tallin ! Breve giretto per ammirare la citta’ vecchia, poi via ancora, verso Sud
adesso. Ron Ron a 30 km dalla citta’. Sabato 28 agosto 2004
Km. percorsi 372 / 7460 Sveglia rapida e via verso la Lettonia . Il tempo e’ medio-brutto . Tanto
dobbiamo correre. Veloce la frontiera estone-lettone , si pranza presso un parcheggio immerso
nel verde non lontano dalla via principale . Verso il pomeriggio inoltrato
giungiamo a Riga . E’ una citta’ grande che abbiamo gia’ visitato l’anno
scorso, durante il nostro giro del Baltico. Anche qui abbiamo un’appuntamento con la pizza piu’ buona del mondo (per noi), al “
Rossini” , vicino al centro. Prima c’e’ tempo pero’ di visitare i mercatini e una chiesa ortodossa ! Pare incredibile ma gia’
sentiamo la mancanza del cirillico! Giro per il centro, cena , ancora una sera fuori,
a Riga ! Si viaggia verso Sud ancora. Oltrepassiamo la frontiera Lettone-Lituana e ,
in un bel paesino, in un parcheggio in piano malgrado ci si trovi tra le rare
colline del Paese, ci fermiamo a dormire. Al nostro fianco tre camper italiani
. Domenica 29 agosto 2004
Km. percorsi 664 / 8124 Al mattino breve saluto con i tre equipaggi italiani che ritornano a casa dopo aver visitato San
Pietroburgo e Mosca . Erano ben in 11 quando sono entrati in Bielorussia , ora con calma stanno rientrando in Puglia. Sentendo il
velocissimo resoconto del viaggio si complimentano con noi per aver avuto la
voglia e l’ardire di affrontare un
viaggio, cosi’ inusuale, da soli, come se
fosse una vacanza, con bagni in mare, visite a monumenti ma anche grandi
abbuffate, di cibo e di chilometri. Ringraziamo ma e’ gia tempo di
saluti: dobbiamo rientrare in Patria in tre giorni e i km. sono ancora tanti. Corriamo veloci fino a Kaunas . C’e’ il sole e ne approfittiamo per un
breve giro della citta’ e per scattare le foto che l’anno scorso erano venute
tutte un po’ piu’ grigie, a causa del tempo brutto. Un saluto al “Cigno bianco”
, bel municipio che sembra una chiesa , poi ancora a Sud . Pranzo veloce ed eccoci subito in Polonia. Il tempo e’ ora bello, ora buio . Si corre nella terra dei Laghi Masuri , nel territorio
dell’antica Prussia su strade non
bellissime. Le tre Repubbliche Baltiche hanno stade gia’ bellissime, in Polonia
alcune sono buone, molte ancora pericolose . Arriviamo sulla Vistola e in breve siamo posteggiati nel centro di Varsavia
, presso la Biblioteca e il Monumento alla Resistenza . Quattro passi in centro
, cena ancora fuori, nella piazza del Palazzo. Ripartiamo e corriamo nella notta sull’autostrada verso Lodz . Ron ron presso un posteggio autostradale. Lunedì 30 agosto 2004
Km. Percorsi 710 / 8834 Sveglia presto e via verso Breslavia (Wroclaw) .Tempo bello , strade 30/110
, qualche multa evitata per un soffio, lunga fila per entrare in citta’. Che
traffico ! Che carenza di parcheggi ! Comunque ce la facciamo a trovare posto presso il mercato coperto .
Visitiamo le belle chiese sull’isola , la grande piazza del Municipio,
pranziamo a base di “Golonka” o stinco di maiale nel ristorante all’interno
dello stesso stabile, nelle ex cantine ora
ristrutturate magnificamente in stile
medioevale . Per uscire dalla citta’ ci mettiamo veramente molto : Riprendiamo a correre
verso Ovest . Piove ora ma la strada non e’ malaccio . Sul confine con la
Germania , durante la breve fila per la dogana , il cielo si apre ed uno splendido arcobaleno ci saluta da Est . Via
Verso Dresda, sulla splendida e
liscia “autobahn” tedesca . E’
notte ormai quando arriviamo a Dresda la bella . Oltre l’Elba le chiese e i
monumenti risplendono sotto i fari
! C’e’ ancora tempo per una bella cenetta alla
tedesca, con spaetzli e strudel con crema alla vaniglia ; poi un breve giretto per la zona monumentale ; poi via che domani dobbiamo arrivare a casa.
Corriamo sull’autostrada fin presso
Zwickau e dormiamo nel parcheggio di un autogrill. E’ mezzanotte. Martedì 31 agosto 2004
Km. percorsi 847 / 9681 Sveglia presto, corsa verso Sud, poi , presso
Bamberga, colazione coi due baldi giovani che si sono alzati solo ora . Si va
veloce verso Wurzburg, poi a Sud, fino a Lindau . E’ mezzogiorno . Certo che in
Germania si vola sulla strada ! Giretto per la
perla del Lago di Costanza (Bodensee) , pranzetto presso un chiosco sul lago
gestito da italiani e stracolmo di passerotti e capinere : vengono fin a fianco
del piatto per piluccare le briciole del pane, solo una capinera, piu’ sveglia
degli altri, mi porta via un pezzettino di wurstel : incredibile ! Giochiamo un po’ a minigolf a fianco del
lago. Infine via, verso l’Italia . In Liechtenstein chiudiamo un ideale cerchio
iniziato quasi un mese prima ,
quando girammo a est per andare verso Innsbruck . Fa ancora bello , ma non
troppo ! San Bernardino, Bellinzona, Italia . Arriviamo a casa alle 21,30 . Docce e ron ron
. E’ stato un viaggio veramente grande ! Ce lo ricorderemo per sempre ! Speedy e’ andato sempre bene , non ha ceduto nulla, ne’ all’esterno, ne’
all’interno …. e di buchi ne abbiamo presi ! Viaggio effettuato nell'Agosto 2004 dalla fam. Dardanelli. Potete trovare ulteriori informazioni sulle località toccate da questo
itinerario nella sezione METE, e i più recenti
aggiornamenti su dove sostare nella sezione Aree di sosta. |
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