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(tra Salice e Penice - Settembre 2005) L'idea
è: se tutti vanno di là, noi andiamo di qua. Scegliamo
uno spunto e lasciamo che il viaggio venga fuori da
sé. La
prima meta fissata è l'Eremo di S. Alberto di Butrio, la seconda sarà la Sagra del Salame d'Oca di
Mortara. Alle
10.30 del sabato 24 al cartello "Salice" giriamo a destra: prima il
panettiere, poi alle Terme. Chiediamo
all'addetta se è possibile bere l'acqua sulfurea: "Ve ne do un
assaggio". Manco fosse gutturnio
doc! Passeggiando
nel parco ci imbattiamo in una competizione ippica e
in una classe di bimbi che vanno ad assistervi. Intorno
vendono selle e salami, tra i commenti dello speaker e i battimani del
pubblico. Poi
all'Eremo. E'
"occupato" da uno sposalizio: pochi invitati tra gli affreschi che
sembrano disegnati da un bimbo. Lanciamo
anche noi una manciata di riso e facciamo gli auguri
agli sposi che ci guardano un po' interrogativi. Poi
la camera di Frate Ave Maria
con i foglietti dei "desiderata" dei fedeli sul comò. Alla
bancarella del miele:"Si può proseguire in
camper?"; "Si, arrivi a Zavattarello, poi
al Penice. Se prima di Romagnese giri a sinistra vai al giardino botanico di
Pietra Corva, trovi mufloni, daini e un ristorantino, ma devi salire fino a 1000 metri". Il
castello di Zavattarello (Borgo d'Italia) è aperto
solo la domenica, ma è bello salire a piedi, gironzolare per il cortile e
fotografare il "guerriero gentile" (Che cos'è?? Bè, non posso dirvi
tutto!). La
strada è stretta ma non impossibile, alle 17.00 siamo
a Pietra Corva. Il ristorantino ci ispira e
prenotiamo: "Posso restare per la notte?"; "Si, ma noi chiudiamo
e ce ne andiamo, restate soli fino al mattino". Ci guardiamo: "Credo
che resteremo". Dei
mufloni non so, ma ci sono i daini che ti mangiano
l'erba dalla mano. Il
giardino botanico è grande e curato nelle informazioni sulle piante, ma per i
fiori non è stagione. Meglio
portarsi sempre un sacchetto nel bosco, potreste ritrovarvelo pieno di
"mazze di tamburo"! Doccia e poi risotto ai porcini, ravioli di zucca, salame di
Varzi, gorgonzola e crostata casalinga. Via
le ultime auto degli avventori, il silenzio è assoluto: le stelle sono in cielo e le cappelle delle "mazze" in
frigo. La
mattina il camper è bagnato di rugiada e il sole tarda a spuntare. Spengo la
stufa. Scendiamo
e risaliamo al passo Penice, acquistiamo formaggio e
saliamo ancora, fino alla Madonna del Penice,
santuario su un cucuzzolo a 1500 metri, tra una selva di antenne
e ripetitori. Alle 11.00 arriva il prete in "panda" e attacca lo
scampanio tra pini e prati. Sale
qualche auto e qualche "ciclohobbysta"
per la Messa. Noi
scendiamo e pranziamo al Brallo dopo aver acquistato
un "varzi" ben stagionato. A Mortara sono le 15.00 quando
parcheggiamo al "Bennet" e a piedi
raggiungiamo sulla piazza le gabbie delle oche: c'è la Sagra del Salame d'Oca e
su un piedistallo c'è "Re Ocone" (11kg). Compro
il salame "da cuocere" come cotechino, mi dicono sia migliore del
"già cotto". Mi fido. La
sfilata in costume non finisce mai (200 figuranti), per ultimo arriva Ludovico
il Moro e in piazzetta si dà il via al Gioco dell'Oca con pedine umane. Chiedo
e mi dicono: "Ogni anno si vince il Palio e il diritto di tenere nel rione
l'oca d'oro massiccio, per tutto l'anno!" I contradaioli sono più "nordici" e controllati di
quelli senesi, ma chi perde soffre per un anno, seppur in silenzio, e ingoia
(salame!). Il week-end è già finito, ... e a noi è così che "ci
piace". Giulio da Bresso Viaggio effettuato a Settembre 2005 da Giuglio da Bresso Potete trovare ulteriori informazioni sulle località toccate da questo itinerario nella sezione METE, e i più recenti aggiornamenti alla situazione delle aree di sosta nella sezione AREE DI SOSTA. |
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