Scollinando tra Italia e Francia
L'itinerario si snoda a cavallo del
confine tra Piemonte e Queyras, sulle Alpi.
Ideale per un week-end, magari di
tre giorni, comprende un paio di colli di confine agibili solo nella bella
stagione.
Giovedi 29 Agosto
Partiamo, come sempre dopo il lavoro, per avvicinarci alla zona che esploreremo
nel fine settimana 'lungo'.
Superato Torino, direzione Cuneo e poi risaliamo la Valle Stura. Strade scorrevoli, con un buon
fondo e di dimensioni che non danno problemi fno a Vinadio, dove sostiamo nel
parcheggio, dotato di camper service gratuito.
L'ingresso quasi coincide con
l'area attrezzata comunale, a pagamento, per accedere alla quale occorre
telefonare al n° indicato: e chi non ha un cellulare, come fa?
Noi, comunque, passiamo una notte tranquilla, con altri equipaggi.
Venerdi 30 Agosto
Visitato il paese, e fatto alcuni acquisti, non trascuriamo il bel forte,
visitabile in parte (€ 3 gli adulti, € 2 i ridotti), e proseguiamo quindo
verso il Colle della Maddalena o 'De Larche', in francese (mt 1996 slm).
Inizia a piovere. Questo ci sconsiglia
di raggiungere i Bagni di Vinadio, in quanto una passeggiata ci attira poco.
La strada continua ad avere un buon fondo, ma iniziano i tornanti. Solo qualche
tratto è decisamente stretto, e incrociamo diversi TIR, senza alcun problema.
Siamo curiosi di vedere lo stato lo stato del Colle, dopo lo scempio raccontato
dalle televisioni del 'rave party' per 20.000 persone che si è tenuto nella
settimana di Ferragosto. Fortunatamente constatiamo che ormai è quasi tutto a
posto - le persone incaricare della pulizia devono aver lavorato parecchio:
restano solo alcune carcasse di veicoli incendiati, e molte scritte. E con
sollievo notiamo alcune marmotte rincorrersi nell'ampio pianoro: meno male, sono
ancora qui (o sono tornate, chissà). Bene così.
Dopo pranzo scendiamo in Francia, attraversando alcuni minuscoli centri abitati
che colpiscono per la cura con la quale sono tenuti, in particolare i giardini e
le aiuole.
Visto che il tempo non è burrascoso ma comunque piovoso, rinunciamo
al Col de Var, e ci dirigiamo a Barcelonnette. La quale ci accoglie, graziosa e
vivace, per una piacevole passeggiata nell'isola pedonale. Qualche souvenir
provenzale, e una visita all' "Information" per turisti, dove con
gentilezza ci indicano due parcheggi nei quali possiamo anche pernottare: uno
lungo il fiume, nei pressi del supermercato Champion, in Allèe du Champ Foire,
e l'altro all'ingresso dell'abitato a sinistra presso R.D.A.Sousta - una casa di
riposo, dove infatti abbiamo parcheggiato noi.
Su consiglio di un camperista incontrato a Vinadio, invece, proseguiamo ancora
qualche chilometro verso il lago artificiale, e sostiamo a Le Lauzet Ubay, un
tranquillo villaggio con una bella area di sosta su un piccolo laghetto (GPS N
44° 25.685 - E 006° 26,058), con servizi igienici e fontanella d'acqua.
Sabato 31 Agosto
Dopo una notte molto serena e riposante, iniziamo a costeggiare il grande lago
artificiale che fornisce - dicono i depliant - l'acqua a Marsiglia e il 10%
dell'energia elettrica francese.
Percorriamo il suo versante orientale, che non
conoscevamo, e che si rivela estremamente panoramico e ricchissimo di posti
sosta, molti dei quali occupati. A Savines-Le-Lac, un piccolo borgo turistico,
molto fiorito, all'estremità ovest del ponte che attraversa il lago quasi a
pelo d'acqua, sostiamo in un parcheggio asfaltato che andrebbe benissimo anche
per la sosta notturna (GPS N 44° 31,496 - E 006° 24,067).
Dopo qualche acquisto, ci spostiamo qualche chilometro più a nord, per pranzare
sul lago in una situazione di plein air ideale (GPS N 44° 31,882 - E 006°
25,717).
Pranzo, relax e magnifica vista sulle acque dallo splendido colore
alpino, solcate da molti windsurfisti che trovano qui condizioni molto adatte
per il loro sport. Comprendiamo che i depliant definiscano questa zona la
"Nizza delle Alpi".
Nel tardo pomeriggio ci rimettiamo in marcia in direzione Briancon, ma presto
svoltiamo a destra al bivio per Guillestre, nel Queyras.
La strada si inerpica
per le montagne frastagliate, e in molti punti diventa stretta e con rocce
sporgenti. Con cautela superiamo questa fase, e dopo alcuni chilometri il manto
d'asfalto torna ad essere facilmente percorribile, fino a St. Veran. Imbocchiamo
la deviazione per l' "Italie", e affrontiamo la salita al Colle
dell'Agnello (mt 2748 slm, solo 10 mt in meno dello Stelvio).
Fatta eccezione per tre passaggi in centri abitati, dove il varco tra gli edifici è
modesto e dove ci sono dei dossi per lo scolo delle acque piovane che vanno
affrontati con prudenza, la strada non è affatto problematica: la pendenza non
è mai eccessiva, l'incrocio con altri veicoli non rappresenta un problema, e
scolliniamo senza alcun patema.
La vegetazione è ormai scomparsa, e lo sguardo
spazia sulle molte vette alpine che ci circondano.
Scendiamo di qualche curva sul terrritorio italiano, e troviamo uno slargo dove
c'è un altro camper, italiano anche lui: chiediamo se non disturbiamo, e
pernottiamo con loro.
Di notte, alcuni cavalli ci fanno visita (uno aveva un
campanaccio al collo, e siamo certi che non sempre dormiva...).
Domenica 1 Settembre
Alle 8:00 la temperatura esterna è di 6°: meno male che avevamo acceso il
riscaldamento! Poi il sole fa capolino sopra alle vette, e anche all'esterno si
può resistere senza troppi problemi (14°).
Spendiamo buona parte della mattinata ad osservare marmotte (a pochi passi),
camosci (con il binocolo, a 7-800 metri), cavalli (che si fanno accarezzare), e
bovini al pascolo.
Verso le 11:00 salutiamo e iniziamo la discesa, che non presenta difficoltà di
sorta. Benchè la strada ci sembri leggermente meno bella e meno larga rispetto
al versante francese, incontriamo numerosi veicoli che salgono, senza mai essere
costretti all'arresto per incrociarli.
Avevamo un poco di incertezza, prima di
affrontare questo colle, in quanto alcune informazioni
recuperate (anche nel Forum di CamperOnLine.it) sembravano sconsigliarlo: strada stretta,
pendenza elevatissima - in alcuni tratti del 14%, 'la salita più dura delle Alpi'.
Una verifica telefonica con l'Ufficio Turistico della Comunità Montana Valle Varaita (0175 977152)
ci ha confermato che non ci sono limitazioni di peso o di dimensioni, semplicemente lo si sconsiglia
in estate quando il traffico può causare rallentamenti nelle strettoie.
Pontechianale (mt 1610 slm),
invece, si rivela una cocente delusione: in ogni spiazzo troneggia un arrogante
cartello di divieto di sosta ai "campers": complimenti per
l'ospitalità (e per l'Inglese).
Evidentemente l'intenzione è quella di
spingere tutti i camperisti nel campeggio o nell'unica area di sosta, privata, a
pagamento. Per pernottare, o per le necessità di carico e scarico, può andare
benissimo. Ma noi avevamo solo bisogno di rifornimenti alimentari, e abbiamo
avvertito l'abbondante segnaletica come un sopruso. Inutile dire che i segnali di divieto esposti
non riportano i dati prescritti sul retro.
E infatti i camper sostano prima o dopo del centro abitato, lontani dai negozi:
boh, contenti gli esercenti...
Il bello (si fa per dire) è che negli ampi spazi erbosi di fianco agli
impianti sportivi c'erano decine di famiglie, con le loro automobili, che stavano
tranquillamente e gioiosamente trafficando con barbecue improvvisati: beati loro, cui nulle è vietato, e vergogna al
Comune!
Sul lungolago, poi, abbiamo temuto ci fosse un principio di incendio: poi abbiamo visto che si trattava dell'ennesima
cucina da campo improvvisata in un'area 'per pescatori', sotto alla strada e proprio sul lago.
Chissà cosa devono aver combinato i camperisti, per essere gli unici indesiderati.
Per i camperisti stranieri e per noi Italiani, niente affatto esterofili, che
lezione, tornando dalla Francia: di là, ampi spazi, divieti rarissimi (e
comunque limitati a punti dove sono comprensibili), servizi frequenti e
gratuiti, chiari segnali di invito a sostare (e spendere); di qua, un brusco
cambio di impostazione.
E se questo non bastasse, lasciando il paese notiamo il
cartello di benvenuto che accoglie il turista a Pontechianale (questa volta complimenti per il Francese e per la punteggiatura).
Pranziamo lungo la riva del lago artificiale, e, visto che si è anche messo a piovere, rientriamo a casa nel
pomeriggio.
Viaggio effettuato nell'Agosto 2002 da Cinzia Nesi
Potete trovare ulteriori informazioni sulle località
toccate da questo itinerario nella sezione METE, e i più recenti aggiornamenti alla situazione delle aree di sosta nella sezione AREE DI SOSTA. |