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Danimarca

31 Luglio - 15 Agosto 2004

Per il nostro viaggio di agosto abbiamo pensato di visitare la Danimarca sempre accompagnati dai nostri due inseparabili amici "canini" Charlie e Gaia a bordo del nostro Arca 715 GLT. Dopo aver passato il mese di luglio in Sardegna, per il viaggio di nozze, abbiamo scelto una meta diversa, ma ugualmente interessante. Siamo stati molto fortunati perché abbiamo sempre incontrato bel tempo e temperature elevate, tanto da poter fare anche qualche giorno di mare.


Sabato 31 luglio: partenza da Fano alle 8.00 in punto con destinazione Rothemburg om der Tauber, una bella cittadina tedesca dove ci aspettano gli amici di Varese col proprio camper per trascorrere insieme la vacanza. Il traffico è scorrevole e nell'arco di quattro ore e poco più riusciamo ad arrivare al Brennero. Dopo aver acquistato la "vignette" obbligatoria per percorrere le autostrade austriache ci dirigiamo verso la frontiera e dopo averla attraversata senza alcun problema, facciamo rotta verso Innsbruck e da qui proseguiamo lungo la A12 verso Telfs. Usciamo dall'autostrada e prendiamo la statale B171 per il Fernpass, inoltrandoci verso le montagne, circondati da un paesaggio incantevole. Dopo circa 60 km di strade montane molto scorrevoli, ma con limiti di velocità da rispettare tassativamente, entriamo in territorio tedesco ed all'altezza di Fussen (località nota per essere il punto di partenza della Romantische Strasse) ci dirigiamo verso Kempten dove entriamo finalmente in autostrada (la A7) che percorriamo per altri 250 km circa e finalmente alle 19.30, dopo quasi dodici ore di viaggio, arriviamo a Rothemburg om der Tauber. Parcheggiamo al P2, uno dei due parcheggi di Rothemburg dedicati ai camper, molto comodo perché vicinissimo al centro. Infatti dopo cena facciamo una passeggiata per visitare la città che troviamo veramente bella, sicuramente da rivedere di giorno con i negozi aperti, specie quello specializzato sugli addobbi natalizi, che da solo merita una visita.

Domenica 1 agosto: ripartiamo di buon'ora dal momento che il nostro scopo è quello di attraversare la Germania velocemente in modo da entrare in Danimarca prima possibile. Dopo una giornata di viaggio trascorsa in autostrada, raggiungiamo Flensburg, cittadina tedesca di confine, la attraversiamo ed entriamo finalmente in Danimarca, nella penisola dello Jutland (Jylland) verso le ore 17.00. Le strade sono molto tranquille, attraversano paesini costituiti da un pugno di case, tutte molto simili tra loro, a mattoncini rossi con un unico piano più mansarda e vasti giardini intorno tutti molto curati e precisi. Ogni casa ha nel giardino un pennone bianco piuttosto alto, dove sventola la bandiera danese, segno forse di un grande attaccamento alla propria identità di popolo ed alla patria. La nostra prima tappa è Mogeltonder, un villaggio di casette con il tetto di paglia, costituito da una via principale lastricata di ciottoli, detta Slotsgade. Questo villaggio è famoso perché qui ha la residenza il principe Joachim, il figlio minore dei reali di Danimarca, che ha scelto di vivere nel castello di Schackenborg con la sua famiglia. Facciamo una passeggiata per visitare il paesino e capiamo immediatamente che i danesi hanno un concetto diverso dal nostro rispetto alla vita dell'aldilà perché il cimitero si trova nel giardino della chiesa, la Mogeltonder Kirke, e confina con i giardini delle case private. Da noi una cosa del genere non si vede, sia per scelte urbanistiche che per una cultura diversa, fatta più di paura e superstizione. Le chiese danesi, scopriremo in seguito, sono tutte molto simili tra loro, in quanto a seconda del periodo cui risalgono o sono intonacate di bianco (come la Mogeltonder Kirke) oppure sono fatte con i mattoncini rossi, come le case private. Dopo un breve giro di un'ora ripartiamo alla volta dell'isola di Romo, ma durante il breve percorso troviamo un'altra località interessante, Hojer, dove decidiamo di fermarci per passare la notte. Si tratta di una cittadina prevalentemente rurale dove si trova l'unico municipio danese dal tetto di paglia (è una semplice curiosità), mentre la vera attrattiva è il mulino a vento olandese del 1857 ben conservato che ospita un museo di storia locale. Il mulino è posto accanto all'ufficio turistico, davanti al quale parcheggiamo e possiamo pernottare indisturbati. Quello che ci stupisce è che, pur essendo le 18.00 e quindi ancora pieno giorno (qui il sole tramonta dopo le 22.00), in giro non c'è anima viva, tanto da arrivare a chiederci se la cittadina sia realmente abitata o meno. Andando avanti nel viaggio scopriremo che i danesi non sono avvezzi alla vita notturna e, ad eccezione degli abitanti di Copenhagen, si ritirano presto in casa, ciò spiega perchè non ci siano molti locali aperti la sera, infatti l'orario di chiusura oscilla tra le 21.30 e le 22.00. Per noi non è un problema, ma chi pensasse di divertirsi la sera in Danimarca è meglio che cambi destinazione perché sicuramente non è un posto che offre molti divertimenti.

Lunedì 2 agosto: partiamo per l'isola di Romo, la più grande isola danese del Mare del Nord, collegata allo Jutland tramite una strada rialzata lunga 10 km che taglia una zona paludosa ricca di avifauna. Tutta la Danimarca è ricca di piste ciclabili, tanto che le biciclette sono equiparate alle auto e godono anche di maggiori tutele, per esempio hanno sempre la precedenza. La particolarità dell'isola di Romo è che le spiagge che danno verso il Mare del Nord sono di vastissima estensione e talmente battute e compatte da essere percorribili per buona parte anche con il camper. Ci accomodiamo al Kommandorgardens Camping in località Havnebyvej nella parte sud dell'isola, dove facciamo la Scandinavia Camping Card, una sorta di pass obbligatorio che permette all'entrata di ogni campeggio di non lasciare il proprio documento in reception, per chi possiede la Camping Card International non c'è problema dato che viene accettata ovunque. Il camping è molto carino, è dotato di molti servizi ed ha anche un vasto parco giochi, cui si accede gratuitamente se si è ospiti del camping, basta portare con sé la ricevuta che reca il numero della piazzola ed il gioco è fatto. In realtà tutti i campeggi danesi hanno comunque uno spazio giochi per i bambini, che sono molto considerati all'interno della famiglia e della società. Nel pomeriggio prendiamo le nostre bici e ci dirigiamo verso il villaggio portuale di Havneby, dove acquistiamo dell'ottimo pesce a prezzi convenienti.

Martedì 3 agosto: di buon mattino, prima di riprendere la strada per andare a Ribe, prendiamo di nuovo le bici e ci dirigiamo verso Sonderstrand, la spiaggia del sud, percorrendo la Sondersvej che attraversa una zona boschiva e piccole brughiere fino ad arrivare alla Sonderstrandvej che porta direttamente alla spiaggia, che ci si presenta come uno spazio immenso con una profondità di almeno 2 km dal termine della strada alla riva del mare. La percorriamo con le bici e ci rendiamo conto che è veramente possibile venire qui con il camper, dato che ci sono sia auto che mezzi come il nostro, per cui facciamo dietrofront e rientriamo in campeggio. Dopo aver fatto il check out ripercorriamo la strada fatta poco prima ed arriviamo alla spiaggia. Parcheggiamo a circa metà spiaggia e con i nostri cani ci dirigiamo verso il mare. L'acqua è molto bassa ed abbastanza calda tanto che i cani si divertono tantissimo a sguazzarci dentro ed è veramente faticoso interrompere questo gioco piacevole per ritornare in camper. Rientrando verso la strada principale, la Havnebyvej, ci fermiamo in un chioschetto dove gli agricoltori del posto vendono la loro produzione (patate, fagiolini, piccoli oggetti di artigianato), suddivise in piccole buste e con il prezzo fisso (ovviamente più basso di quello che si trova nei negozi), il passante prende quello che serve e lascia il corrispettivo in una cassettina, ma attenzione, anche se non c'è nessuno al banco non è corretto fare i furbi, perché i più emancipati hanno installato piccole telecamere che vedono chi porta via la merce senza pagare. Dopo aver fatto una piccola spesa di verdure, ci dirigiamo verso Ribe, la città più antica della Danimarca (le prime tracce risalgono al 700 d.C.), che raggiungiamo nell'arco di un'ora. A Ribe c'è la possibilità di sostare presso la città in un parcheggio dove si può fare anche camper service, è permesso il pernottamento, ma il posto ci sembrava molto pieno e trafficato e quindi abbiamo optato per una delle poche aree di sosta per camper presenti in Danimarca situata sulla Haulundvej, nei pressi di un laghetto dove si può fare pesca sportiva. L'area è deserta (tutti i camper si trovano nel parcheggio cittadino) e c'è una pace incredibile, ogni piazzola è dotata di attacco alla corrente ed i servizi sono molto puliti e curati. Con le biciclette si raggiunge il centro in pochi minuti, il percorso è molto tranquillo perché la strada è frequentata solo dai residenti, l'unico handicap è che non è illuminata per la notte, ma per orientarsi bastano i fanalini delle bici. Facciamo un bel giro nel centro della città prima a piedi e poi in calesse, attraversando tutte le stradine acciottolate costellate di case a graticcio del XVI secolo in legno e muratura ancora abitate, di cui 100 sono state dichiarate monumenti nazionali. La cattedrale medioevale, la Ribe Domkirke, è prevalentemente in stile romanico ed offre la possibilità di salire in cima al campanile alto 27 m e costruito nel 1333, per godere di un bellissimo panorama sulla città e sui dintorni fino ad arrivare al mare, che tante devastazioni ha portato nei secoli scorsi con le sue piene. Queste vengono registrate sullo Stormflodssojlen, una colonna di legno posta nel fiume Ribe A°, che viene utilizzata per calcolare il livello delle piene. Su questa colonna sono segnate quelle più importanti che hanno flagellato la città prima della costruzione del sistema di dighe, che però non sempre risulta efficace contro l'avanzata del mare. La cattedrale è posta sul Torvet, la piazza principale delle città danesi (ogni città ha un Torvet e per noi rappresenta un punto di riferimento costante), ed accanto a questa si erge il Den Gamle Radhus ovvero il vecchio municipio, il più antico della Danimarca, sul cui frontone hanno fatto il nido una coppia di cicogne. La sera, alle 20.00, abbiamo assistito alla ronda della guardia notturna (proposta a fini turistici) che fa il giro del centro storico cantando e facendo piccole tappe durante le quali racconta (in danese ed in inglese) le fasi salienti dello sviluppo della città. Al termine della ronda abbiamo fatto un altro giro, ma i locali, come detto sopra, chiudono verso le 21.30 e quindi abbiamo fatto ritorno in camper.

Mercoledì 4 agosto: partiamo dirigendoci verso Hvide Sande, nello Jutland centrale, posta sul lembo di terra che divide il Mare del Nord dal Ringkobing Fjord e dove nel 1931, anno di fondazione della località, è stato aperto il canale con una chiusa che regola il livello dell'acqua e la salinità del R.Fjord e completato con una diga che permette alle navi di entrare nel fiordo. La cittadina è quindi molto recente ed è interessante perché vi si può acquistare del buon pesce fresco a prezzi convenienti. Dopo aver fatto la spesa ed aver assistito all'apertura della diga ed al sollevamento della strada soprastante, riprendiamo la strada 181 ed arriviamo al Lyngvig Fyr che si trova a 6 km da Hvide Sande. Qui ci fermiamo nell'ampio parcheggio vicino al faro e, dopo un pasto veloce, saliamo in cima al faro, attraverso una scala a chiocciola da vertigine, fino ad un'altezza di circa 50 metri, da cui si gode un panorama bellissimo. Il mare è protetto da una serie di dune di sabbia su cui crescono piccoli arbusti ed è accessibile attraverso dei piccoli sentieri che salgono in cima alle dune e poi scendono in spiaggia. Dopo essere scesi dal faro ci dirigiamo verso la spiaggia ed entriamo in mare. La temperatura dell'acqua è più bassa rispetto a quella che abbiamo trovato a Romo, in effetti stiamo salendo verso nord e la differenza si sente! Riprendiamo il camper e ci mettiamo in marcia cercando di raggiungere il Rubjerg Knude Fyr. La strada è piuttosto lunga, ma scorrevole per cui il tempo di percorrenza si rivela più breve del previsto. Percorriamo la strada statale 15 per un breve tratto fino a Ringkobing poi imbocchiamo la 16 fino ad Holsterbro e poi la 11 che ci porterà fino ad Aabybro. Lungo la statale 11 che costeggia la zona dei fiordi, troviamo vicino ad Humlum una costruzione bianca a graticcio con annesso un mulino ad acqua perfettamente conservato e funzionante, mentre un po' più a nord, vicino a Visby ci sono due bei mulini a vento ben conservati, uno dipinto di marrone ed uno di verde. È un paesaggio rurale quello che attraversiamo, molto distensivo, lontano anni luce dal caos delle nostre strade. A metà pomeriggio arriviamo ad Aabybro ed imbocchiamo la statale 55 che ci porta fino al Rubjerg Knude Fyr. È un posto bellissimo, quasi surreale, una natura potente fatta di sabbia e vento è riuscita a semisommergere un faro per più di metà altezza, rendendo completamente inagibile sia i bassi fabbricati adiacenti, ormai completamente sepolti, sia il faro stesso. È possibile arrivare a piedi fino al faro e poco più in là fino alla cima del costone che scende a strapiombo sulla spiaggia sottostante per almeno 200 metri di dirupo. La luce del tramonto rende ancora più suggestivo questo posto, colorando la sabbia di una tonalità arancio che si riflette sulle pareti del faro. Dopo aver fatto correre i cani intorno al faro e sulle dune di sabbia circostanti, siamo rientrati in camper per raggiungere Lonstrup, un piccolo villaggio di pescatori poco lontano, dove passiamo la notte indisturbati nel parcheggio davanti alla spiaggia.

Giovedì 5 agosto: al mattino facciamo un giro in bici per scoprire questo villaggio che non viene citato sulla guida, ma che merita una breve sosta. A dire il vero la guida non cita nemmeno il faro visto ieri e questa mi sembra una grossa mancanza, visto che una visita vale veramente la pena. La cosa più curiosa è un vecchio mulino trasformato in abitazione, una soluzione molto carina ed originale. Una passeggiatina con i cani e si riparte alla volta di Hirtshals, dove arriviamo dopo un'oretta abbondante di viaggio. Ci fermiamo all'Hirtshals Camping, posto direttamente sul Mare del Nord e molto vicino al centro della cittadina portuale, famosa per il Nordsomuseet, ovvero l'acquario, e per il porto da cui salpano i traghetti che portano in Norvegia. La cittadina si sviluppa intorno al porto da cui parte la via principale costellata di negozi e supermercati dove i norvegesi vengono periodicamente a fare rifornimento, visti i prezzi più convenienti. Secondo noi non vi è tutto questo risparmio, segno che la vita in Norvegia è molto più costosa che in Danimarca. Facciamo un bel giro in bici anche per capire dove si trova l'acquario che visiteremo l'indomani mattina e poi rientriamo verso il camping. Proseguiamo lungo i viottoli che lo circondano attirati dal faro posto su un'altura piuttosto vicina e da una serie di costruzioni in cemento mimetizzate tra il verde della costa. Arrampicandoci sulla collinetta su cui poggia il faro, ci rendiamo conto che si tratta di edifici che risalgono alla seconda guerra mondiale, ci sono delle casematte dove vi sono ancora i basamenti in cemento su cui poggiavano i cannoni, i bunker dove alloggiavano i comandanti ed i militari tedeschi ed è una sorpresa venire a contatto così all'improvviso con la storia. Ovunque le costruzioni recano ancora visibilissime le tracce dei colpi di mortaio ed è strano che nella guida non vi sia alcuna menzione di questo avamposto tedesco, sicuramente strategico per la sua posizione. Rientriamo infine al camping ed assistiamo verso le 22.30 ad uno dei più bei tramonti che abbiamo mai visto.

Venerdì 6 agosto: lasciamo il camping e ci dirigiamo col camper verso il Nordsomuseet, dove si riesce a parcheggiare agevolmente. L'acquario è molto grande, anche se una parte non è agibile perché ancora in fase di risistemazione dopo un incendio che l'ha devastata alla fine del 2003. Riusciamo comunque a visitare buona parte delle vasche, alimentate con acqua marina, dove nuota ogni tipo di pesce, da quelli tropicali (c'è anche il pesciolino che ha dato vita al personaggio di Nemo) a quelli dei mari freddi. È impressionante vedere gli squali nutrice avvicinarsi alle vetrate con aria minacciosa, mentre altri generi di pesci nuotano indisturbati. La cosa più divertente accade alle 11.00 quando arriva il momento del pasto delle foche che si trovano nella piscina esterna. Sono veramente simpatiche, fanno di tutto per accaparrarsi un pezzo di pesce e devono persino vedersela con i gabbiani che ogni tanto riescono a prendere al volo qualche boccone. È comunque un'esperienza educativa, specie per i bambini, che possono vedere da vicino una fauna che a loro rimarrebbe sconosciuta. Al termine della visita ci dirigiamo verso Skagen che si trova sulla punta estrema dello Jutland. Si tratta di una cittadina graziosa, dalle case gialle con i tetti rossi tutte ben tenute, solo che vi è un inconveniente, ovunque aleggia una puzza terribile di pesce da rendere l'aria irrespirabile. Fortunatamente la nostra meta è Grenen, il punto più settentrionale della Danimarca, dove le acque del Mare del Nord (Skagerrak) si uniscono a quelle del Mar Baltico (Kattegat) formando un gioco di onde che si scontrano tra loro. La punta si raggiunge con un mezzo di trasporto singolare detto Sandormen, ovvero un trattore che traina una specie di vagone che trasporta una trentina di persone alla volta. All'andata proviamo questo mezzo, mentre il ritorno lo facciamo a piedi visto che il tragitto non è improponibile. Le acque che si incrociano sono fresche, le onde non sono assolutamente alte ed è divertente percorrere qualche metro con la corrente che arriva alle gambe sia da destra che da sinistra. Dopo un pasto veloce ritorniamo indietro e ci fermiamo alla Tilsandede Kirke (chiesa sepolta), di cui rimane solo il campanile di quella che una volta era una chiesa medievale, sepolta dalle dune nel XVIII secolo insieme ad un intero villaggio. È un posto che merita solo una breve fermata, mentre la prossima tappa sono le dune di Rabjerg Mile, la più grande distesa di sabbia della Danimarca. Sono dune alte circa 40 m, che ogni anno vengono spostate di 10-15 m dai venti che spirano dal Mare del Nord, causate da un eccessivo disboscamento e sfruttamento dei pascoli tipico dello Jutland settentrionale. In altre località questo fenomeno è stato tamponato con massicci inserimenti di erbe da spiaggia, mentre qui la sabbia è stata volutamente lasciata libera di migrare verso est. È uno scenario desertico molto suggestivo ed anche divertente perché è possibile risalire le dune e poi rotolarsi giù senza farsi male. Anche i nostri cani apprezzano questo posto perché possono correre liberamente senza infastidire nessuno. Ripartiamo dopo circa due ore e ci dirigiamo ad Aalborg, dove intendiamo passare la notte. Con un'ora di viaggio si arriva agevolmente a destinazione e ci fermiamo al camping Strandparken in Skydebanevej.

Sabato 7 agosto: dopo aver lasciato il camping, ci dirigiamo verso il centro e troviamo agevolmente il parcheggio sulla Nyhavnsgade nei pressi dell'Aalborghus Slot (Castello di Aalborg) che ospita gli uffici amministrativi della città. Ci dirigiamo verso il centro e finalmente ci caliamo in un'atmosfera più cittadina, visto che finora abbiamo visitato perlopiù villaggi rurali o piccole città di pescatori. Il centro è molto carino, specie la zona pedonale che si snoda lungo la Nytorv e sbuca in Osteragade una delle maggiori arterie cittadine su cui si affacciano tre degli edifici storici di Aalborg, il primo di stile barocco ospita il vecchio municipio mentre altri due di stile rinascimentale sono stati fatti costruire da esponenti della classe mercantile del seicento. La cattedrale, la Budolfi Domkirke, è sempre sullo stesso stile delle altre chiese viste finora, con la facciata smerlata ed imbiancata a calce. Verso mezzogiorno rientriamo in camper e ci dirigiamo verso Arhus, la seconda città della Danimarca fondata intorno al 900 d.C., che raggiungiamo dopo circa un'ora e mezza. Il tempo è splendido ed il campeggio presso cui ci sistemiamo, il Blommehaven Camping in Orneredevej, è immerso in un boschetto con accesso diretto al mare. Decidiamo di fermarci qui almeno due giorni, per goderci un pomeriggio di mare e per visitare agevolmente la città. Il mare non è caldo, ma la piccola spiaggia sassosa ha una buona esposizione al sole e passiamo la maggior parte del pomeriggio a rilassarci. Sul tardi decidiamo di fare un giro con la bici per iniziare a conoscere la città che, tra tutte quelle visitate finora è la più grande e quindi è necessario prendere qualche punto di riferimento in più per girarla senza problemi. Armati di cartina gentilmente fornitaci dalla reception del campeggio, incominciamo a percorrere i 6 km che separano il camping dal centro, scendendo lungo la Orneredevej poi lungo la Strandvejen che costeggia il mare. Fortunatamente ci sono ovunque piste ciclabili che rendono gradevole ed assolutamente non pericoloso tutto il percorso. All'incrocio col Marselis Boulevard vediamo l'indicazione Den Gamle By, ed essendo la prima cosa da visitare domani mattina, decidiamo di provare il percorso per avvantaggiarci sui tempi. La strada è piuttosto lunga, in salita e per giunta ci porta troppo in periferia per cui decidiamo di tornare indietro. Domani proveremo un altro percorso sperando di trovare la strada giusta.

Domenica 8 agosto: partiamo con le bici alla volta del centro città percorrendo la stessa strada di ieri, ma al posto di girare per il Marselis Boulevard andiamo dritti per Spaniel fino alla Europa Plads per poi girare a sinistra per Fiskergade, Aboulevarden e Thorvaldsensgade. Finalmente raggiungiamo il Den Gamle By e dobbiamo dire che con la bici è un percorso gradevole forse un pochino impegnativo visto che bisogna gradualmente affrontare la strada in salita. Siamo tra i primi ad entrare e riusciamo a gustarci questa ricostruzione di una cittadina di provincia, composta da 75 case originali, provenienti da diverse località danesi, perfettamente ricostruite e funzionanti. Addirittura nella bageri (panetteria) una commessa in costume tradizionale vende il pane fresco e dolci tipici del luogo, mentre nelle altre case sono ricostruiti usi e costumi dell'epoca che oscilla tra il XVII ed il XVIII secolo. È una visita che impegna buona parte della mattinata e ne vale la pena. Facciamo ritorno verso le 12.00 in centro per un aperitivo e per un giro lungo le vie della città piene di negozi chiusi (è domenica). Ci troviamo davanti alla Arhus Domkirke, la cattedrale più grande della Danimarca, costruita con i classici mattoncini rossi e quindi diversa dalle altre che abbiamo visto fino adesso. Purtroppo è chiusa e dobbiamo accontentarci di vedere l'esterno in stile gotico, ci rechiamo quindi alla Von Frue Kirke costruita nello stesso stile a mattoncini ed ugualmente chiusa, deduciamo quindi che probabilmente la domenica le chiese non sono aperte al pubblico. Percorriamo con calma le vie centrali e poi nel pomeriggio facciamo ritorno al camping per rilassarci un po' in spiaggia.

Lunedì 9 agosto: prendiamo la E45 fino a Vejle, poi deviamo a destra per andare a Jelling per una tappa brevissima, giusto il tempo di vedere questo piccolo centro rurale, ma che anticamente è stata sede della corte del re Gorm Il Vecchio, primo della serie di sovrani danesi arrivata fino ai nostri giorni. La sede del castello non è stata rinvenuta, ma nella Jelling Kirke vi sono ancora tracce della presenza del sovrano, data dalle due pietre runiche poste una da Gorm ed una da suo figlio Aroldo Denteazzurro, che fu il sovrano che convertì i Danesi al cattolicesimo. La chiesa riprende lo stile della maggior parte di quelle viste finora ed insieme alle pietre runiche ed ai tumuli sepolcrali è stata dichiarata patrimonio culturale dell'umanità dall'UNESCO. Riprendiamo la strada percorsa prima e riprendiamo la E45 dirigendoci verso Kolding, una cittadina molto carina, caratterizzata dalla presenza del castello posto su un'altura che domina l'abitato, il Koldinghus ed il lago sottostante detto Slotso. La prima edificazione del castello risale al 1268, ma le vestigia più antiche ancora presenti risalgono al 1440, mentre la torre quadrata fu aggiunta intorno al 1600. Nel 1800 parte del castello andò a fuoco e fu ripreso solo nel 1890 con interventi graduali fino a pochi decenni fa, oggi il risultato è quello di una integrazione tra elementi gotici, rinascimentali e moderni. Dopo aver visitato il castello torniamo in Askeltorv per fare un giretto lungo le vie animate dell'isola pedonale, terminato il quale ritorniamo al nostro camper, facendo rotta verso Odense, la terza città danese e luogo natale di H.C. Andersen. Prendiamo la E20, lasciamo lo Jutland per entrare nell'isola di Funen (Fyn) ed arriviamo a destinazione nel primo pomeriggio. Ci sistemiamo nel camping Odense, in Odensevej, dotato anche di piscina, ai bordi della quale ci rilassiamo per tutto il pomeriggio.

Martedì 10 agosto: la mattinata è dedicata alla visita della città, fondata in epoca pre-vichinga intorno al 980 d.C. Partiamo dal Radhus, il municipio, una costruzione abbastanza imponente degli anni '50 che si affaccia sulla piazza principale piuttosto animata, dal momento che i giovani del luogo stanno allestendo un villaggio con case ricoperte interamente di fiori per la festa che si tiene il 15 agosto. Entriamo poi in Sankt Knuds Kirke, la cattedrale gotica costruita nel XII secolo, dove, oltre ad un bell'altare dorato del 1500, sono custodite nella cripta le vestigia risalenti a più di 900 anni fa del re Canuto (Knud) e di suo fratello Benedict uccisi per una rivolta contro le tasse, mentre a poca distanza dalle due bare è possibile vedere le prime rovine della Sankt Albans Kirke, che anticamente sorgeva al posto dell'attuale cattedrale. Proseguiamo la nostra passeggiata per il centro pedonale per Vestergade, Overgade e Nedergade dove si arriva alla Vor Frue Kirke, meno interessante della cattedrale. Ancora una passeggiata per il centro ci porta all'Odense Slot, un castello a due piani del 1700 abbastanza modesto e sede degli uffici amministrativi della città quindi non visitabile, per poi arrivare alla casa di Andersen, in Hans Jensen Straede, una via pedonale acciottolata con una serie di casette gialle tutte colorate e perfettamente conservate, c'è una calma notevole e non sembra di essere nel centro città. Soddisfatti dalla visita ritorniamo in camper per raggiungere Egeskov Slot, posto nella parte sud dell'isola di Funen. Il percorso è molto breve perché dobbiamo percorrere solo circa 40 km ed arriviamo a Egeskov nell'arco di 45 minuti. Consumiamo un pasto veloce ed entriamo nel parco del castello, molto ampio dove ci sono giardini all'inglese, il labirinto di bambù, giochi per i bambini ed un museo di veicoli antichi. Il castello è molto bello, di stile rinascimentale, circondato da un fossato e con un ponte levatoio. L'interno è composto da un numero contenuto di stanze, alcune più raccolte dedicate alla vita privata dei vecchi proprietari ed altre più grandi dedicate ai ricevimenti, come la sala gialla e la sala di caccia. È il luogo giusto per passare un bel pomeriggio immersi nella storia e nel verde tranquillo del parco. Verso sera riprendiamo il camper e ci dirigiamo verso Tarup, sulla costa est dell'isola, posto non lontano da Nyborg da cui parte lo Storebaelt, il ponte che congiunge Funen all'isola di Sellandia (Sjaelland) dove si trova Copenhagen. Il campeggio che scegliamo è il Tarup Strand Camping in Lersey Allè, una strada che attraversa una serie di campi di grano ancora non mietuti, in un bel contesto rurale. Il campeggio è molto grande ed offre delle piazzole comodissime, c'è solo l'imbarazzo della scelta.

Mercoledì 11 agosto: attraversiamo di buon'ora il ponte a pagamento ed è necessario mostrare la carta di circolazione in modo da dimostrare che il peso del mezzo è max 3500 kg e pagare € 53,00, altrimenti i casellanti applicano d'ufficio la tariffa per i camper con stazza superiore pari ad € 87,00, per una differenza di costo di ben € 34,00. Noi non l'abbiamo fatto e per avere il rimborso abbiamo perso praticamente un'ora presso gli uffici amministrativi della società che gestisce il ponte… Superato questo ostacolo ci siamo diretti verso Hillerod, percorrendo fino a Ringsted la E20 e poi la SS 14 fino a Roskilde e la SS 6 fino a Hillerod, dove arriviamo per l'ora di pranzo e troviamo posto nel parcheggio del castello. Nel primo pomeriggio entriamo nel Frederiksborg Slot, più imponente di Egeskov, posto in riva al lago e su tre piccole isole che emergono dallo Slotso. Si tratta di un esempio molto interessante di architettura rinascimentale danese e sia gli esterni che i ricchi interni sono degni di nota. Durante la metà dell'ottocento il castello fu distrutto da un incendio e gli ingenti costi della ricostruzione furono finanziati dal signor Jacobsen, proprietario degli stabilimenti della birra Carlsberg, che lo trasformò in un monumento nazionale. Dopo la visita ed un bel giro negli ampi giardini riprendiamo il camper e ci dirigiamo verso Helsingor, per vedere il terzo castello della serie, Kronborg Slot, noto come castello di Amleto e patrimonio mondiale dell'umanità UNESCO. Arriviamo tardi e quindi non è possibile visitare l'interno, ci accontentiamo di una visita esterna anche perché iniziamo ad essere un po' stanchi. Facciamo il giro interno alle mura fortificate e ci godiamo la vista dell'Oresund, il canale che separa la Danimarca dalla Svezia e dall'altra parte della riva si scorge benissimo la città svedese di Helsingborg, da cui partono continuamente traghetti che collegano le due rive e spesso carichi di svedesi che vengono a fare compere in città, visto il minore costo della vita in Danimarca. Riprendiamo il camper e ci dirigiamo verso Copenhagen, dove arriviamo dopo un'ora di strada. Entriamo a Copenhagen e ci dirigiamo verso il centro commerciale Fisketorvet, dove c'è l'unica area di sosta per camper della città, che peraltro è sfornita di campeggi vicini al centro. L'area non è il massimo, anzi è veramente squallida e costosa (€ 25,00 per un camper ed equipaggio di due persone, esclusa la corrente che da sola costa € 5,00), gli unici vantaggi sono la tranquillità e la comodità perché con le bici si raggiunge velocemente il centro. Decidiamo di fermarci qui anche perché, ovviamente, c'è il divieto di sosta per camper nel parcheggio del centro commerciale ed altri punti sosta tranquilli nei dintorni non ci sono.

Giovedì 12 agosto: prendiamo le nostre bici ed andiamo alla scoperta della città, fondata nel 1167 dal vescovo Absalon. Dal Fiskertovet si prende la Kalvebod Brygge fino all'incrocio con Bernstorffsgade, che conduce alla stazione centrale e costeggia il parco divertimenti Tivoli. Girando a destra si arriva alla Radhus Pladsen, dove è possibile parcheggiare le bici ed entrare nel centro storico lungo il viale pedonale più lungo del mondo, lo Stroget, su cui si aprono tantissimi negozi di ogni genere, e che conduce fino al porto, detto Nyhavn. Lo Stroget è composto da cinque strade: Frederiksberggade, Nygade, Vimmelskaftet, Amagetorv e Ostergade, al termine delle quali si aprono delle piazze caratteristiche, come per esempio la Gammel Torv, dove ci sono venditori ambulanti che vendono la frutta a prezzi piuttosto elevati (un kg di albicocche "molto" mature è stato acquistato ad € 8,00…). Il Nyhavn è un posto molto caratteristico, è un canale che porta al porto lungo il quale si aprono locali tipici e di tendenza, aperti fino a tardi. Il nostro percorso ci porta poi ad Amalienborg, il palazzo reale, sede dei sovrani dal 1794, posto vicinissimo al porto e composto da 4 palazzi semicircolari in stile rococò, posti attorno alla Amalienborg Slotsplads, dove a mezzogiorno avviene il caratteristico cambio della guardia. Alle spalle del palazzo reale si erge la Frederikskirke o Marmorkirken (chiesa di marmo) in stile neobarocco, con una cupola maestosa di più di 30 m di diametro, ispirata al cupolone romano. Nel pomeriggio ci rechiamo al Rosenborg Slot, un castello del XVII secolo, dove sono conservati gli splendidi gioielli della corona. Lo stile della costruzione è rinascimentale olandese ed i giardini che lo circondano, tra cui Kongens Have (Giardini del Re) il parco più vecchio della città, offrono la possibilità di fare una bella passeggiata. Il nostro tour continua fino alla statua della Sirenetta, che sappiamo non essere un granché, ma essere stati a Copenhagen senza averla vista non ha molto senso. Effettivamente si tratta di una statua molto piccola, ma è l'occasione anche per visitare il Kastellet posto dall'altra parte della strada. È una cittadella costruita a metà del XVII secolo che viene ancora utilizzata dall'esercito danese. Nonostante ciò l'ingresso non è vietato e molti giovani fanno running lungo i baluardi originali che proteggono questa piccola fortezza. Uscendo dal Kastellet vediamo la chiesa anglicana di S.Alban in stile gotico e riprendiamo il lungomare per tornare in centro alle nostre bici. Il giro che abbiamo fatto durante questa giornata abbraccia buona parte della città, di cui iniziamo ad avere un'idea abbastanza chiara. La sera ci siamo recati al Tivoli, il parco divertimenti cittadino, molto bello e suggestivo con l'illuminazione notturna.

Venerdì 13 agosto: per essere sicuri di aver visto tutti i punti più importanti della città abbiamo fatto il Mermaid tour con il Copenhagen CitySightseeing. È una delle tre offerte per visitare la città in bus, le altre due prevedono il tour fino a Christiania oppure fino alle birrerie Carlsberg, dove andremo col camper nel pomeriggio. Christiania non ci interessa molto per cui cerchiamo di completare la visita del centro con la sosta nel complesso storico di Slotsholmen sede del governo danese e posto su un isolotto separato dal centro da un canale simile ad un fossato. Il centro di questo complesso è Christiansborg Slot, sede di uffici governativi e Folketinget, sede del parlamento danese. Nel pomeriggio lasciamo l'area di sosta e ci dirigiamo verso le birrerie Carlsberg che occupano un intero isolato poco più a ovest rispetto all'area, l'accesso si trova in Gamle Carlsberg Vej, cui si arriva attraverso la Ny Carlsberg Vej dove si passa sotto alla porta dove troneggiano i due elefanti in granito di Borholm. Qui è possibile conoscere il processo di fabbricazione della birra, l'organizzazione della produzione nel secolo scorso ed il sistema di distribuzione con carri ancora conservati nelle scuderie, dove si trovano ancora i cavalli da tiro. La parte finale della visita si ha con la degustazione gratuita di due birre a scelta, ovviamente il pub era la zona più affollata della fabbrica (chissà perché…). Dopo aver assaggiato la birra ci dirigiamo verso l'ultima tappa del nostro viaggio danese, Mons Klint, desiderosi di vedere le famose bianche scogliere di gesso. Per arrivare a destinazione dobbiamo percorrere circa 150 km lungo la E47/E55 fino all'uscita 41 dopo la quale prendiamo la SS 59 fino a Stege. Da qui si prende la provinciale 287 che ci conduce fino a Mons Klint, dove ci fermiamo presso l'omonimo camping.

Sabato 14 agosto: la mattina è dedicata ad una bella passeggiata di circa 1,5 km con i nostri cani lungo il bosco, detto Klinteskoven, che conduce fino alle scogliere. La giornata è veramente bella e le scogliere luccicano al sole formando un bellissimo gioco di riflessi. Non scendiamo la scalinata perché i cani hanno paura del vuoto sottostante, per cui decidiamo di tornare nel pomeriggio con le bici e facciamo ritorno al campeggio. Passiamo la prima parte del pomeriggio in piscina rilassandoci sotto il sole (non pensavamo sicuramente di poter mantenere l'abbronzatura in Danimarca!) e poi verso le 17.00 siamo tornati alle scogliere. Per raggiungere il mare bisogna scendere una scalinata di legno composta da ben 450 gradini che ci fanno percorrere in tutta sicurezza il dirupo di 128 m, creato dalle scogliere formate dai depositi calcarei delle conchiglie marine millenarie, che 5000 anni fa emersero dal fondo dell'oceano. È uno dei posti più belli della Danimarca e ne vale veramente la pena, anche perché a seconda delle ore in cui lo si visita è possibile vedere delle luci diverse. La mattina le scogliere luccicavano col sole contro, ora con la luce del tramonto assumono un colore azzurrino veramente incredibile. Il mare è calmo ed è molto gradevole fare una passeggiata sui ciottoli che compongono la spiaggia, fino al punto estremo dove per l'alzarsi della marea non è più possibile andare avanti. Ritorniamo sui nostri passi e risaliamo (con più fatica rispetto all'andata) i soliti 450 gradini, per poi inforcare nuovamente le bici e fare ritorno in camping.

Domenica 15 agosto: lasciamo il camping e ci dirigiamo verso Rodbyhavn, ripercorrendo la stessa strada fino alla E47/E55 che ci conduce direttamente all'imbarco. Non è necessario prenotare il posto sul traghetto perché vi sono corse ogni 30 minuti 24 ore su 24 che uniscono Rodbyhavn a Puttgarden in territorio tedesco. In 45 minuti ed al costo di 450 corone danesi siamo in territorio tedesco e da qui ci dirigiamo a Lubecca. È una città molto bella, con un centro storico che conserva ancora le tracce del benessere portato nei secoli scorsi dall'appartenenza alla Lega Anseatica. Lo skyline è dominato dalle guglie dei palazzi nobiliari e delle chiese, mentre fuori dalla cinta del centro si trovano le costruzioni più recenti, tra cui alberghi di lusso, segno che la città ancora svolge un ruolo interessante nell'economia tedesca. Qui termina il nostro viaggio in Danimarca ed inizia il giro in Olanda, che viene descritto in un diario appositamente dedicato. Le conclusioni di questo tour danese sono le seguenti: se si ama la natura e la tranquillità si tratta di una nazione che può offrire tantissimo e trasmettere molte emozioni, specie se si hanno dei bambini al seguito, sia per l'alto livello dei servizi sia per la sicurezza che si respira per le strade. Inoltre, essendo tutte le località abbastanza vicine tra loro, è possibile fare un giro completo delle località più importanti senza stancarsi troppo. Se si preferisce invece una vacanza movimentata non è certamente il posto da scegliere, sicuramente sono da preferire località diverse, come per esempio Amsterdam.


Viaggio effettuato nell'Agosto 2004 da Silvia Moroni.

Potete trovare ulteriori informazioni sulle località toccate da questo itinerario nella sezione METE, e i più recenti aggiornamenti su dove sostare nella sezione Aree di sosta.


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