CamperOnLine.it Home Page
Camping Sport Magenta

NORDKAPP HONEYMOON
1986 - 1996

Viaggio in Italia, Austria, Germania, Danimarca, Norvegia, Finlandia, Svezia

29 Giugno - 27 Luglio 1996

Con la partecipazione di

Alessandra, Diana, Roberto

Le Tappe
  1. Prefazione
  2. Castel Gandolfo Roma Nord Firenze Bologna Modena Verona Area "Adige Est" - Km 572
  3. Area "Adige Est" Bolzano Brennero Innsbruck Kufstein Munchen Nurnberg Area "Steigerwald" - Km 619
  4. Area "Steigerwald" Wurzburg Hunfeld Aree "Hasselberg" Area" Wulfrode" Area"Hamburg Holmoor" - Km 608
  5. Area "H.Holmoor" Schleswig Aabenraa Romo Esbjerg Billund - Km 391
  6. Billund Vejle Area "Skanderborg" - Km 74
  7. Area "Skanderborg" Aalborg Saeby Frederikshavn Aalbaek Grenen Skagen Frederikshavn - Km 358
  8. Frederikshavn Goteborg Uddevalla Stromstrand Lervik - Km 213
  9. Lervik Moss As Oslo Camping "Bogstad" - Km 156
  10. Olso Brandbu Gyovik Lillehammer Otta Vagamo Otta - Km 344
  11. Otta Dombas Dovrefjell Oppdal Trondheim - Km 266
  12. Trondheim - Km 24
  13. Trondheim Stjordal Levanger Steinkjer Grong - Km 225
  14. Grong Namsskogan Laksfossen Mosjoen Korgen Mo i Rana Polcirkeln Fauske Sommerset - Km 517
  15. Sommerset Bognes Bollangen Narvik Setermoen Nordkjosbotn Oteren Skibotn Storslett - Km 537
  16. Storslett Alteidet Alta Skaidi Olderfjord Kafjord Honningsvag Nordkapp - Km 413
  17. Nordkapp - Km 0
  18. Nordkapp Honningsvag Kafjord Olderfjord Lakselv Karasjok - Km 247
  19. Karasjok Karigasniemi Kaamanen Inari Ivalo Sodankyla Napapiri Rovaniemi - Km 467
  20. Rovaniemi Napapiri Rovaniemi Sinetta Pello Pajala Gallivare Area E45 - Km 434
  21. Area E45 Porjus Jokmokk Polcirkeln Kabdalis Area "Pitea Alv" Moskosel Arvidsjaur Sorsele Blattnicksele Storuman Nybyggarland - Km 389
  22. Nybyggarland Vilhelmina Dorotea Lovberga Stromsund Hammerdal Ostersund Asarna Ratansbyn Ytterhogdal Area E45 - Km 457
  23. Area E45 Sveg Orsa Mora Borlange Ludvika Koppaberg Area Ljudsberg - Km 400
  24. Area Ljudsberg Orebro Askersund Motala Jonkoping Varnamo Orkelljunga Helsingborg Naerum - Km 544
  25. Area Naerum Kobenhavn Rodbyhavn Puttgarden Lubeck Area Trave - Km 308
  26. Area Trave Hamburg Celle Braunschweig Seesen Gottingen Rasthof Kircheim - Km 437
  27. Kircheim Fulda Schweinfurt Bamberg Erlagen Nurnberg Ingolstadt Area In der Holledau - Km 383
  28. In der Holledau Schleissheim Munchen Kufstein Innsbruck Brennero Autocamp Vipiteno - Km 287
  29. Autocamp Vipiteno Bolzano Trento Verona Area "Po Ovest" Modena Abetone Pistoia Firenze Signa Area "Chianti Ovest " Roma Nord Albano - Km 838
  30. Conclusione


Prefazione.

La programmazione di questo viaggio parte da molto lontano. Precisamente risale a dieci anni fa, quando, concludendo il nostro viaggio di nozze, ci ripromettemmo di ripeterlo a distanza, appunto, di dieci anni. Essendo classificabile come uno dei, così detti, 'Grandi Viaggì, la sua preparazione ha richiesto alcuni mesi. Questa volta vorremmo inglobare, nell'insieme, quanto di meglio ricordiamo della trilogia dei nostri viaggi nel 'Grande Nord'. Facendo felice anche Diana, che presumiamo soffrirà non poco le lunghe tappe, prevediamo di visitare Legoland, Geirangerfjord, la Trollstigveien, Nordkapp, il villaggio di Santa Claus, Stockholm, la Sirenetta e il Tivoli. A distanza di dieci anni alcune procedure sono cambiate, nella ricerca delle informazioni necessarie, alla posta si è affiancata Internet. Fin da gennaio è iniziata la nostra ricerca di informazioni utili, ed aggiornate, per organizzare al meglio il viaggio. Siamo entrati in contatto con siti di tutti i paesi che attraverseremo ed abbiamo così ottenuto anche informazioni difficilmente reperibili attraverso i consueti canali. Conosciamo i prezzi di accesso a Legoland ed al piazzale di Nordkapp, dei ticket per attraversare il centro di Trondheim e delle Oslokortet, Stockholm Card e Kobenhavn Card. Partiamo avendo a bordo forniti elenchi di luoghi per la sosta, per lo scarico, per i divertimenti di Diana e, persino, dei fast food della catena 'King Burger' presenti in Norvegia. Parallelamente alla organizzazione logistica, memori della esperienza dello scorso anno, abbiamo portato avanti la preparazione tecnica del mezzo, sottoposto alle dovute verifiche al motore e alla meccanica. Abbiamo anche provveduto ad incrementarne il comfort prolungando la canalizzazione del riscaldamento, istallando un vaso di espansione, isolando ciascuno dei serbatoi con appositi rubinetti di servizio, sostituendo le cinte di cuoio di sostegno del letto basculante. Eseguendo questi lavori, abbiamo approfittato per provvedere ad incrementare la coibentazione contro il caldo, il freddo e l'umidità suturando ogni fessura con schiuma poliuretanica, lubrificando ogni cardine con spray siliconico e riverniciando tutto il fondo con antiruggine e antirombo. Rifatti i passaporti, carta verde e modello E111, giungiamo tranquillamente, al fatidico giorno della partenza. Il viaggio ha inizio nel giorno del decimo anniversario del nostro matrimonio.

Sommario delle tappe.

Prima tappa: Sabato 29 Giugno 1996.

Come di consueto, abbiamo preparato la partenza con qualche giorno di anticipo caricando il mezzo con alimentari, vestiario, medicine, parti di ricambio, acqua e carburante. Per due giorni abbiamo lasciato accesso il frigo a gas in modo da averlo ben freddo già prima di partire. Partiamo che sono già le 10.20, tutto procede bene, sole, temperatura fresca, traffico scorrevole fino prendere la A1 poi, nel tratto tra il GRA e il casello di Roma Nord facciamo una decina di minuti di coda ed abbiamo così tempo di verificare che il termometro di bordo segnala 35° C. Arriviamo all'area di servizio Fabro Est alle 12.35 e decidiamo che 163 Km sono sufficienti per poterci fermare per il pranzo. Nell'attesa che si scaldino le lasagne, tiriamo due calci al pallone nel piazzale destinato ai TIR. Per sgranchirci le gambe scopriamo la sala TV per i camionisti e così veniamo a sapere che Schumacher e la Ferrari sono in pole position nelle prove ufficiali del gran premio di Francia. Ripartiamo alle 15.00 e, dopo 353 Km di marcia, facciamo la sosta per la merenda all'area di servizio di Roncobilaccio Est. La temperatura interna si è assestata a 34° C. Tutto procede secondo le stime e siamo meravigliati del comportamento del frigo che, nonostante il caldo, ha conservato perfettamente il ghiaccio e la carne surgelata. Anche il motore si comporta egregiamente infatti non ha scaldato neanche nell'impegnativo tratto appeninico. Trugugiato un gigantesco gelato scelto da Diana e, fatto il pieno di carburante, ripartiamo alle 18.05. In poco più di mezz'ora superiamo Bologna volando sulle note di Heidi e Sampei. Alle 19.00 prendiamo la A22 per il Brennero. Già da Bologna ci superano auto con targhe austriache e tedesche, mentre sulla A22 si cominciano a vedere anche targhe Danesi. L'avvicinarsi del tramonto fa calare anche la temperatura che è scesa a 30° C alle 20.00 quando superiamo l'uscita di Verona Sud dopo 530 Km di viaggio. Alle 20.35 ci fermiamo definitivamente all'area di servizio Adige Est a conclusione di una monotona tappa di 572 Km. L'area, appena entrati, presenta il parcheggio per i TIR ma, avanzando oltre il self service, si arriva ad un parcheggio più ampio e riparato dai rumori dell'autostrada. Il forte vento che spira nella valle dell'Adige, che scorre tranquillo al nostro fianco, ci costringe a stare con porta e finestre chiuse così la temperatura nel camper non si muove dai 30° C mentre fuori dovrebbe essere almeno 10° C più bassa. Passando il tempo l'area si popola di camper e di roulotte che ci terranno compagnia nella notte.

Sommario delle tappe.

Seconda tappa: Domenica 30 Giugno 1996.

Le campane della parrocchiale, che annunciano la messa, ci svegliano alle 7.00. Abbiamo dormito bene, cullati dallo scorrere del fiume e dal fruscio delle foglie degli alberi mosse dal vento. L'autostrada, un pò distante, non si è sentita più di tanto. Cerchiamo di comperare il latte fresco ma al market non ne vendono, così, per la colazione usiamo quello UHT che ci siamo portati da casa. La temperatura interna è a 26° C mentre fuori il vento costante produce un gradevole senso di fresco. Diana riesce a spuntare anche un altro giro in bici. Facciamo il pieno e partiamo alle 9.20 ed in un'ora e dieci minuti siamo a Bolzano. Il traffico regolare ci consente di dedicare buona parte della nostra attenzione all'incantevole paesaggio alpino che stiamo attraversando. Lungo il fiume Isarco, che scorre alla nostra destra rigonfio di acqua, vediamo numerosi gommoni utilizzati per il rafting. Superiamo Vipiteno, ove notiamo le indicazioni per il parcheggio per camper Autocamp che avevamo intenzione di raggiungere ieri sera. Alle 11.40 siamo al Brennero, confine con l'Austria, dove ci fermiamo il tempo di fare una telefonata giusto prima di sconfinare. L'aria è decisamente frizzante, dobbiamo rivedere il nostro abbigliamento e coprirci di più. La discesa verso Innsbruck vola via liscia come l'olio e, superata senza difficoltà la capitale tirolese, alle 13.00 ci fermiamo per il pranzo in un'area di parcheggio sulla A12 poco prima dell'uscita per Kramsach con 30° C di temperatura nel camper e 268 Km di tappa messi nel cassetto. Dopo il pranzo, Diana in bicicletta e Sandra a piedi si fanno una rilassante escursione lungo le rive dell'Inn che scorre prospiciente all'autostrada. Ripartiamo alle 15.15 con cielo sereno e temperatura fresca. Arriviamo a Kufstein in meno di mezz'ora e, senza formalità alcuna, entriamo in Germania dove la prima cosa che facciamo è il rifornimento di carburante. Aggiriamo Munchen, percorrendo la A99. La temperatura interna è scesa a 28° C anche a causa del cielo che si è completamente coperto mentre il traffico permane scarso anche in prossimità della capitale bavarese. Alle 17.15 ci fermiamo all'area di servizio Furholzen per far riposare un poco il motore e per sgranchirci almeno le gambe. Il cielo permane coperto ed il vento muove un'aria sempre più fredda. Mangiato un gigantesco gelato ciascuno ed acquistata una megagalattica carta telefonica da 50 marchi, ripartiamo alle 18.00. Superiamo l'uscita per Ingolstadt ed il Danubio, da queste parti ancora piccolo ma già abbastanza sporco e inquinato, e, alle 19.35, superiamo anche l'uscita per Nurnberg dopo aver percorso 561 Km da stamattina. Sotto un cielo plumbeo e uggioso arriviamo così all'area di servizio Steigerwald che sono ormai le 20.20. Abbiamo percorso 619 Km di tappa e Diana non ne può proprio più di stare rinchiusa nel camper. Facciamo rifornimento, parcheggiamo in posizione opportuna per la notte e scendiamo per collaudare il "kinderspielplatz", l'angolo dei giochi per i più piccini. Nel camper abbiamo 26° C ma fuori, il termometro della stazione di servizio non arriva a 20° C. Telefoniamo a casa mentre Diana si barcamena come può tra i fradici scivoli e le altalene inzuppate da un recente temporale. Ceniamo in armonia e, alle 22.30, chiudiamo la giornata tirando fuori le coperte per la notte che si annuncia fredda e umida.

Sommario delle tappe.

Terza tappa: Lunedì 1 Luglio 1996.

Sveglia alle 7.15. Stanotte ci hanno fatto compagnia i rumori dei motori dei TIR con continui arrivi e partenze. Ad un certo punto della notte ha anche piovuto a dirotto, al mattino fa freddo ed il parcheggio è popolato di roulotte, camper e furgoni. Il cielo è completamente coperto, non piove e l'aria è fresca a sufficienza da svegliarci per benino. Nel camper ci sono 22° C. Prima di partire facciamo alcuni controlli all'olio e alle gomme ma tutto risulta a posto. Partiamo alle 9.20 con Diana tranquillamente addormentata. Non passano neanche dieci minuti che comincia a piovere. In meno di mezz'ora superiamo l'uscita per Wurzburg e, alle 10.00, attraversiamo la Reidner Wald, zona forestale e naturalistica veramente pregevole. Allo scoccare dell'ora di viaggio Diana si sveglia, mentre il tempo permane sul brutto. è nuvoloso e spesso piove. Percorsi 149 Km, poco dopo le 11.00, superiamo l'uscita di Fulda Sud avendo nel camper una temperatura di 24° C. Avendo necessità di fare qualche spesuccia, alle 11.20, lasciamo l'autostrada in direzione di Hunsfeld. Passati davanti l'entrata del camping in cui pernottammo nella nostra luna di miele dieci anni fa, dirigiamo verso una frazioncina ove troviamo un piccolo market ove compriamo pane, latte e qualche sfizio per Diana sempre in agguato quando si tratta di spendere. La cittadina è assolutamente tranquilla, sulla via del ritorno, prima di riprendere l'autostrada cogliamo l'occasione per fare un pieno di gasolio un poco più economico. Rimessici in rotta alle 11.50, dopo quaranta minuti ci fermiamo all'area di servizio Hasselberg per il pranzo mettendo fine alla semitappa mattutina. Nel camper la temperatura si è mantenuta a 24° C mentre fuori fa fresco anche se il sole accenna a fare la sua attesa comparsa. Pranziamo tranquilli tra un continuo via vai di mezzi tra i quali spuntano sempre più frequenti le targhe scandinave. Le nostre speranze di vedere finalmente il sole splendere padrone del cielo si infrangono contro la compattezza del manto nuvoloso. In compenso l'uniformità delle nubi non provoca pioggia ed il vento è quasi inesistente. Terminato il pranzo, Diana riesce ad estorcerci un giocattolino ed una nuova passeggiata ai giochi. La pioggia che sopraggiunge ci sprona a partire che sono le 15.15. In un quarto d'ora superiamo l'uscita per Kassel e, raggiunta quella per Gottingen, smette di piovere. Il traffico scorre regolare mentre si fanno largo diversi raggi di sole. Percorsi 403 Km, in compagnia di una flottiglia di TIR, alle 17.08, superiamo l'uscita di Hildesheim mentre il sole che sembra essere riuscito a sopraffare le nubi ha portato la temperatura in camper a 36° C. Alle 17.25, percorsi altri venti chilometri ci fermiamo all'area di servizio Hannover Wulfrode dotata di "kinderspielplatz". Purtroppo per Diana, appena arrivati ricomincia a piovere a dirotto e la sosta si consuma nel self service ove facciamo, comunque, una piacevole merenda a base di cioccolato caldo e dolci locali, pagando il tutto 16.50 marchi. Ripartiamo alle 18.15 diretti verso Hamburg. L'autostrada è in uno stato pietoso. Il fondo stradale è corroso e pieno di rattoppi. Il camper è tutto un tremolio mentre il traffico di TIR, diretti ai porti di Bremen e Hamburg, è a livelli preoccupanti. Rallentiamo notevolmente l'andatura e, complice il fatto che sono le 19.00 ed il sole è prossimo al tramonto, riusciamo ad intravvedere in una radura a bordo strada un cerbiatto brucare guardingo nell'erba. Diana è tutta eccitata e felice. Alle 19.45, dopo 561 Km di tappa, superiamo l'incrocio di Hamburg Hoster Dreiek ed un quarto d'ora più tardi percorriamo i 2,9 Km dell'Elbtunnel che ci consentono di raggiungere la riva settentrionale dell'Elba passando sotto il fiume. Terminiamo la tappa odierna dopo 585 Km alle 20.15 quando raggiungiamo l'area di servizio Hamburg Holmoor ove contavamo di poter scaricare i serbatoi di recupero. Purtroppo riusciamo solo a fare il carico di acqua in quanto lo scarico è predisposto solo per wc a cassette. Ci sistemiamo per la notte nella parte di parcheggio riservata a roulotte e camper. Durante la cena ricomincia a piovere e, data la temperatura esterna, per la prima volta accendiamo il boiler per scaldare l'acqua. Chiudiamo la giornata alle 23.00 con l'area sempre più gremita di TIR.

Sommario delle tappe.

Quarta tappa: Martedì 2 Luglio 1996.

Sveglia alle 7.00, la notte è passata meglio del previsto anche se ha piovuto diverse volte. Stamattina il cielo è ancora uniformemente coperto e la temperatura interna è scesa a 20° C. Come al solito, nella notte, l'area si è popolata di roulotte e camper. Un equipaggio danese si è persino accampato con il carrello tenda in una delle aree a prato appositamente destinate a questo scopo. Piove ad intermittenza e del sole si sono completamente perse le tracce. Rabbocchiamo il primo mezzo litro di olio e partiamo alle 9.00, mentre Diana se la dorme beatamente. Continua a piovere fino a che non ci troviamo ad attraversare il Naturpark Westensee, dove qualche raggio di sole riesce a filtrare tra i nuvoloni che ancora spadroneggiano nel cielo. Percorsi i primi 111 Km, quando sono le 10.20, lasciata l'autostrada, siamo al Tourist Information di Schleswig per farci indicare il posto per lo scarico dei serbatoi. Riforniti di cartine e indicazioni, ci rechiamo al porto ove l'inventiva del gestore, che ci apre un fognolo per terra, ci consente di portare a buon fine l'operazione. Il parcheggio è ben posizionato, ampio ma sterrato e fornito di docce. Lo scarico ci costa 3 marchi. Prima di lasciare la graziosa cittadina, colorata e piena di fiori, facciamo rifornimento di carburante e ripartiamo che sono le 11.30. Ripresa l'autostrada, in mezz'ora, raggiungiamo la frontiera danese, sempre sotto un cielo plumbeo e piovigginoso. Espletate rapidamente le consuete formalità e accesi i fari, ci sorbiamo un'altra mezz'ora di autostrada fino alle 12.30 quando, avvistata da Diana una grande insegna di Mc Donald, all'uscita per Aabenraa ci rechiamo a mangiare chiudendo la semitappa mattutina con 190 Km all'attivo. Durante il pranzo il tempo cambia radicalmente, torna il sereno e il sole splende chiaro in un cielo ripulito da un vento comunque fresco. Finalmente Diana si può godere tranquillamente il variopinto parco giochi all'aperto del fast food. Consumiamo un Happy Meal, due Big Mac ed annesse patatine e bevande per 109.25 corone danesi. Dopo un breve consulto del consiglio dei vecchi saggi, viene decisa la prima variante al piano di viaggio. Anzichè proseguire sulla E45 per Vejle e Billund, con la prospettiva di arrivare a Legoland nel pomeriggio ed avere poco tempo a disposizione per visitare il parco, preferiamo dirigere verso Rodekro, Hellevad, Toftlund, Skaerbaek, Romo, Ribe, Esbjerg, Grindsted per arrivare a Billund in serata ed entrare domani mattina a Legoland. Ripartiamo sotto il sole alle 14.15. Con una temperatura interna tornata a 30° C, prediamo la N429 in direzione di Rodekro. Percorso qualche chilometro ci immettiamo sulla N175 i direzione di Toftlund, che rapidamente raggiungiamo e superiamo. Arrivati all'altezza di Skaerbaek ci immettiamo sul lungo e meraviglioso istmo che la collega la terraferma alla spiaggia occidentale dell'isola di Romo portando il conto dei chilometri a 256. Abbiamo impiegato un'ora e prima di avventurarci sulla dura sabbia dell'immensa spiaggia, Diana scende a fare un poco di rally con la bicicletta. Con molta fatica riesce ad avanzare, contro il tesissimo vento, per qualche centinaio di metri prima di desistere stremata. Non riusciamo a resistere più di venti minuti esposti al fortissimo vento dell'oceano che impedisce persino all'aquilone di decollare. E dire che ci sono degli impavidi che fanno il bagno. Lasciamo Romo alle 15.45 e, presa la N11, aggiriamo Ribe e, in uno splendido paesaggio costellato di moderni e candidi generatori eolici di elettricità, arriviamo ad Esbjerg alle 16.53 compiendo 329 Km di tappa. I lavori in corso sulle principali arterie cittadine, e la conseguente segnaletica provvisoria, ci fanno perdere l'orientamento, così impieghiamo un poco a trovare la giusta direzione di uscita. Ci immettiamo sulla E20 in direzione Kolding che lasciamo dopo qualche chilometro per prendere la N30 verso Grindsted da dove, seguendo la N28 possiamo raggiungere Billund. Impieghiamo quaranta minuti per percorrere i 45 Km che ci separano da Grindsted. Arriviamo così a Billund alle 17.45 e ci fermiamo in città per effettuare qualche spesa presso un supermercato. Nel camper la temperatura è assestata a 26° C ed il vento, che ci ha molto infastidito durante il tragitto, tiene il tempo sul variabile. Alle 18.40 parcheggiamo tra il campeggio e il parco di Legoland chiudendo una tappa di 391 Km. Mentre Sandra si rilassa sul camper ascoltando musica e fumando senza rompiscatole tra i piedi, Diana in bicicletta e Roberto escono a fare un giro di perlustrazione. Sfidando il gelido vento, sempre presente, trovano il telefono a scheda di fronte al campeggio, i giochi liberi nel magnifico parco intorno al centro musei di Billund, ed arrivano fino all'entrata di Legoland. Tornati al camper, Diana riparte in bici per accompagnare Sandra a telefonare a casa e tranquillizzare tutti. La carta telefonica da 20 corone ci basta appena per una telefonata. Ceniamo col camper blindato contro il freddo e chiudiamo questa proficua giornata alle 22.30.

Sommario delle tappe.

Quinta tappa: Mercoledì 3 Luglio 1996.

Sveglia alle 7.00 oggi anche Diana è un grillo ad alzarsi. Il sole splende chiaro in cielo facendo presto sentire un certo tepore nel camper nel quale si ha una temperatura di 20° C. La notte è stata la più tranquilla da che siamo partiti. Alle 9.00 siamo già pronti ma, appena messo il naso fuori dal mezzo, il vento, seppur calato a livelli minimi, è gelido e suggerisce di coprirci per bene con almeno un capo di lana. Alle 9.30 ci rechiamo all'entrata del parco dove facciamo pochi minuti di fila prima di entrare. Rientriamo al camper alle 18.15 dopo aver spremuto tutto quanto potevamo: trenini, automobiline, barche, spettacoli, eccetera, eccetera. Abbiamo spedito qualche cartolina, ma non siamo riusciti a telefonare a casa poichè, forse data l'ora pomeridiana, nessuno ci risponde. L'ora tarda ci costringe a rifare un poco i conti. Il tempo si è messo al bello, tendente al variabile, mentre la temperatura è aumentata a ben 28° C. Il vento rimane sempre debole. Alle 18.45 leviamo le ancore e ci rimettiamo in cammino. Passato appena un quarto d'ora, seguendo la strada che da Billund conduce a Vejle, tra i villaggi di Vandel e Ny Norup, troviamo un'area di parcheggio con lo scarico per i camper e la possibilità di fare il pieno di acqua. Approfittiamo immediatamente dell'occasione ed, in tre quarti d'ora, portiamo a termine le due operazioni cosicchè per le 20.00 siamo a Vejle dove, per fare rifornimento di carburante impieghiamo mezz'ora. Ripresa l'autostrada, alle 21.00, percorsi 74 Km di tappa ci fermiamo all'area di servizio Skanderborg completamente attrezzata sia per lo scarico che per il rifornimento di acqua e ben disposta con tanto di parco giochi per i bambini. Dopo aver telefonato a casa, ceniamo e chiudiamo questa impegnativa giornata alle 23.00.

Sommario delle tappe.

Sesta tappa: Giovedì 4 Luglio 1996.

Sveglia alle 7.00. Stanotte ha piovuto a dirotto ma stamattina, pur restando un cielo minacciosamente coperto, fortunatamente ha smesso. Nella perlustrazione mattutina dell'area, scopriamo anche lo scarico per i wc chimici dei bus, che può tornarci utile. Presso lo shop dell'area di servizio troviamo gli orari ed i prezzi dei traghetti per la Svezia nonchè una utile pubblicazione con l'indicazione delle area di servizio delle motorvej danesi. Riteniamo che la Danimarca possa classificarsi al secondo posto in Europa, dopo la Francia, in quanto ad efficienza per questo tipo di servizi. Partiamo alle 9.40 sotto la pioggia. Arriviamo ad Aalborg alle 11.20 e, percorsi 150 Km tondi, tondi, passiamo sotto il Limfjorden. Diana si è appena svegliata. Il tempo, nonostante siano presenti ancora voluminosi nuvoloni, sta evolvendo verso il bello. Il sole progressivamente torna a splendere e, mentre fuori un termometro ci indica una temperatura di 18° C, all'interno ne abbiamo ben 32. A mezzodì superiamo Saeby e, dopo altri dieci minuti, arriviamo a Frederikshavn. Da stamattina abbiamo percorso 211 Km. Prima di recarci al porto, ci riforniamo di gasolio, in considerazione del fatto che in Svezia e Norvegia i prezzi dei carburanti sono notevolmente più salati che in Danimarca. Arrivati all'imbarco apprendiamo che per la giornata odierna i traghetti sono tutti esauriti con la sola eccezione della corsa della notte. Prenotiamo per la corsa di domani alle 12.30. Poco prima delle 13.00 lasciamo il porto diretti verso Grenen dove arriviamo quaranta minuti più tardi. Paghiamo 7 corone per parcheggiare 70 minuti ma facciamo più di un'ora di cammino, tra andata e ritorno, per arrivare sulla punta estrema dello Jutland a vedere lo scontro delle acque dello Skagerrak e del Kattegat. Rientrati al mezzo, per avere tempo di pranzare, paghiamo altre 5 corone di parcheggio. Purtroppo la batteria della telecamera fa le bizze, scaricandosi rapidamente, fidiamo di dargli una buona carica domani sul traghetto. Alle 16.30 leviamo nuovamente le ancore diretti a sud, alla ricerca di un buon posto per dormire. Passato un quarto d'ora arriviamo a Skagen dove, vista la vivacità presente, ci fermiamo per fare due passi. Facciamo un breve giro nella caratteristica cittadina ed approfittiamo per farci cambiare il sellino alla bici di Diana. Dopo telefonato a casa ripartiamo che sono le 17.45. Prima di arrivare ad Albaek, giriamo sulla N587 verso Hirtshals, sempre cercando un buon posto per la notte. Riusciamo anche a trovare l'area di parcheggio ove pernottammo 11 anni fa. Siamo contenti ma ora non sembra adatta alle nostre esigenze. Prima di Hirtshals giriamo sulla E39 in direzione di Hjorring che non raggiungiamo girando sulla N35 per Sindal e Frederikshavn. Lungo questa direttrice, alle 19.00, troviamo una area di parcheggio alberata e defilata ove, essendo possibile fare il carico dell'acqua, ci fermiamo a farci le docce. Ripartiamo puliti e profumati che sono ormai le 21.05 ed, in mezz'ora, raggiungiamo il parcheggio del commissariato di polizia di Frederikshavn ove, vista la presenza di due roulotte svedesi, ci piazziamo per passare la notte. Chiudiamo la giornata alle 23.00 mettendo all'attivo altri 358 Km.

Sommario delle tappe.

Settima tappa: Venerdì 5 Luglio 1996.

Sveglia alle 7.45, nonostante il parcheggio si trovi tra la stazione ferroviaria e la strada principale, stanotte abbiamo dormito tranquillamente, ci ha svegliato solo un acquazzone. Il tempo, stamattina, è sereno variabile con vento ma è il sole a predominare. Mentre il parcheggio va vieppiù riempiendosi, facciamo colazione un poco tarda dato che Diana se la dorme beata. Riusciamo ad uscire alle 9.30. Facciamo un giro in centro a vedere negozi. Mangiamo ancora cioccolata calda e dolci, poi torniamo al camper ormai assediato dalle auto. Alle 11.45 ci portiamo al porto. Puntuali alle 12.00 siamo in coda per l'imbarco in corsia 6. Siamo circondati, com'è ovvio, di equipaggi svedesi, norvegesi e danesi ma numerose sono anche le targhe tedesche e olandesi, qualche italiano e qualche francese. Saliamo a bordo alle 12.40 e, appena parcheggiato, saliamo fino al ponte 8, ove si trova il ristorante Burger Burger, con al centro del salone il parco giochi per i bambini, con televisori che trasmettono cartoni animati a ritmo continuo. Lasciamo Frederikshavn alle 12.55 e ci avventuriamo nel canale assai fosco per la pioggia e il tempo nuvoloso. Durante la traversata il tempo tiene ed il mare rimane calmo. Diana se ne sta al centro del salone nel parco giochi a godersi i cartoni trasmessi dalla TV. Approfittiamo del tempo di navigazione per pranzare e fare qualche spesa al free shop. Nel parcheggio, prima dell'imbarco, a tutti gli equipaggi in attesa è stata recapitata una busta con utili informazioni sugli acquisti possibili al free shop della nave ed una carta magnetica che consente di ottenere sconti sul prezzo dei carburanti presso le stazioni Texaco in Norvegia e Preem in Svezia. Alle 14.45 arriviamo in prossimità della costa svedese. Diana ha trovato una giovane e simpatica compagna di giochi che non la molla un minuto. Attracchiamo alle 15.45 e sbarchiamo mezz'ora dopo. Appena messe le ruote sulla penisola scandinava, cominciamo a districarci nel dedalo di incroci e svincoli per riuscire ad imboccare la E6 nella giusta direzione. L'arduo compito ci porta via un bel pò di tempo. Percorsi 101 Km da Goteborg, alle 17.35 superiamo Uddevalla ove finisce l'autostrada e la E6 torna ad essere una normale statale. Il tempo sembra discreto, diversi squarci d'azzurro si alternano a cumuli di nuvole candide cosicchè il sole trova spazio per illuminare la campagna verde e lussureggiante. Pochi minuti prima delle 19.00, percorsi 186 Km di tappa, siamo a Stromstad, abbiamo un fastidioso e insistente vento laterale a folate che disturba notevolmente la guida. Il cielo è quasi sereno, l'aria limpida e frizzantina, mentre Diana è effervescente. Alle 19.20 decidiamo di porre fine alla tappa odierna fermandoci, dopo 213 Km, in un'area di servizio presso Lervik quando mancano meno di dieci chilometri al confine norvegese. Pensiamo che sia la stessa area in cui facemmo rifornimento nel 1987 durante il viaggio verso i fiordi norvegesi. Il vento continua ad imperversare facendo mutare continuamente il tempo. Nei periodi di sole, all'interno del camper, si sfiorano i 30° C, mentre fuori non si arriva a 20. La natura comincia a farla da padrona. Le betulle contendono il bosco agli abeti e ai pini, mentre gli uccelli, soprattutto i gabbiani, non sono intimoriti più di tanto dagli automezzi e si avventurano tranquillamente nel parcheggio. Nel rifornimento di carburante fatto questo pomeriggio a Munkedal abbiamo scoperto che, in Svezia, il gasolio costa 150 lire più che in Italia e voci di altri camperisti ci dicono che in Norvegia sarà anche peggio.

Sommario delle tappe.

Ottava tappa: Sabato 6 Luglio 1996.

Sveglia alle 7.00, contrariamente ai nostri timori, stanotte, abbiamo dormito meravigliosamente. Ci hanno svegliato gli uccellini e qualche folata di vento. La giornata si annuncia ottima, cielo sereno e vento debole. Prima di partire incontriamo un equipaggio di Cosenza che ci avverte che in Norvegia il gasolio è sensibilmente più caro e ci suggerisce di fare un buon rifornimento prima di passare il confine. Fatte le solite toilette del mattino, siamo in viaggio alle 9.00. Percorsi i 7 Km che ci separano dalla frontiera, un quarto d'ora più tardi, mettiamo le ruote in Norvegia attraversando il magnifico ponte di Svinesund dal quale gettiamo lo sguardo su due o tre casette che ci piacerebbe prenotare per la nostra vecchiaia. Proseguiamo spediti lungo la E6 godendoci stupendi paesaggi di campi coltivati. Dopo 66 Km di marcia superiamo l'incrocio per Moss che sono le 10.00. Mezz'ora più tardi facciamo una sosta presso un'area di servizio Shell posta in prossimità di As e dotata di pozzetto per lo scarico dei camper. L'operazione ci costa 20 Nok e la portiamo a termine in un quarto d'ora. Percorsi 113 Km di tappa finalmente arriviamo ad Oslo. Sono le 11.20 quando arriviamo al casello ove paghiamo il biglietto, di 24 Nok, di ingresso in città. Data l'ora, decidiamo di tentare di visitare la città con il mezzo prima di recarci al campeggio. Con un poco di apprensione, dovuta all'intensità del traffico, alle 11.40 arriviamo al parcheggio del Vikingship museum. Il cielo è sereno, il vento debole e fa un caldo quasi italiano. L'ingresso al museo delle navi vichinghe ci costa 60 Nok, riuscendo a far passare Diana gratis. La visita, interessante e piacevole, si protrae quasi un'ora. Tornati al camper consumiamo un pranzo frugale, mentre Diana si prodiga a far ingrassare i gabbiani. Terminato il pranzo, alle 13.45, ci facciamo un passeggiata, Diana in bici, fino ai musei delle navi polari e del Kon Tiki. Anche qui la visita è molto gratificante e ben tollerata da Diana. All'uscita dal museo prendiamo un bel gelato e ci portiamo in riva al mare godendoci la veduta del porto di Oslo. Diana, alla vista di altri bambini, si fa coraggio riesce anche ad immergere i piedi nell'acqua del fiordo e a spogliarsi per prendere il sole. Alle 16.30 decidiamo che è ora di spostarci così Roberto torna sui propri passi a riprendere il camper e raggiunge Diana e Sandra di fronte al museo Fram. Ricomposto l'equipaggio, puntiamo decisi verso il camping. Ci districhiamo abbastanza bene tra incroci e semafori, cosicchè pensiamo sia possibile fare anche una puntata al trampolino di Holmenkollen prima di raggiungere il campeggio. Alle 17.20 siamo ai piedi del trampolino olimpico da dove godiamo di una vista spettacolare di Oslo, del porto, dell'arcipelago e di buona parte del fiordo. Dalla sommità della torre lo spettacolo è veramente mozzafiato. Il tempo ci assiste ed il sole illumina perfettamente tutto il panorama facendo scintillare meravigliosamente il mare e rendendo tutto simile ad un quadro d'autore. Alle 18.20 poniamo termine al nostro pellegrinare e dirigiamo verso il campeggio. Arriviamo al Bogstad Camping venti minuti più tardi segnando la fine della tappa odierna a 156 Km. Siamo pienamente soddisfatti di come è andata la giornata e di aver già visitato buona parte della città. Alle 20.00 Diana e Sandra vanno fare una salutare, quanto calda, doccia ristoratrice ed allora comincia a piovere. Il campeggio, molto vasto, con l'approssimarsi della notte si va riempiendo ma di targhe italiane non se ne vedono. Telefoniamo a casa per rassicurare tutti ed al ritorno al camper accoppiamo la prima zanzara scandinava che ci molesta.

Sommario delle tappe.

Nona tappa: Domenica 7 Luglio 1996.

Sveglia alle 7.00, abbiamo dormito così bene che svegliarci a quest'ora non ci pesa affatto. Siamo completamente riposati e rilassati. Diana si prende la sua colazione alle 8.00 e prosegue il suo sereno sonno. Sandra va alla lavanderia del campeggio a lavare ed asciugare più panni che può, per 30 Nok per ciascun assaggio. Roberto controlla l'olio al motore, riempie le bottiglie di acqua potabile e ricarica la batteria della telecamera alle prese per i rasoi nei bagni. Diana si sveglia alle 10.00, mentre Sandra è ancora impegnata ad asciugare i panni. Il cielo è coperto ma non minaccia pioggia e la temperatura è gradevole, mentre il vento è praticamente assente. Nel camper alle 10.20, quando Roberto sposta per caricare i serbatoi di acqua, ci sono 20° C. Oggi vorremmo fermarci qualche ora al Vigeland Park per poi lasciare Oslo verso nord. Alle 11.00 il cielo va rasserenandosi e il sole comincia a spuntare dalle nubi. Lasciamo il campeggio alle 11.40e, seguendo la Sorkedalsveien, dopo un quarto d'ora, siamo al parcheggio del Vigeland's Park, oggi gratuito essendo giornata festiva. Prima di scendere pranziamo velocemente con panini e bibite. La giornata tende sempre al meglio, anche grazie al vento che spazza via le nubi. Alle 12.30 mettiamo a terra la bici di Diana e ci incamminiamo nel verde del parco per effettuarne la visita. I prati sono gremiti di persone, vestite, in costume e anche meno, sdraiate e prendere il sole. Giriamo, fotografiamo, e filmiamo quasi tutte le statue esposte e, alla fine del giro, Diana si ferma anche a sfamare oche e gabbiani del laghetto. Alle 14.00 densi nuvoloni e rumorosi tuoni ci inducono ad avviarci celermente verso il camper che raggiungiamo giusto in tempo per non bagnarci. Con rapidità estrema i prati si svuotano e, con essi, anche il parcheggio. Alle 14.20 inizia una violenta grandinata. Sotto questo pandemonio leviamo le ancore che sono le 14.30 e ci districhiamo, seguendo il Ring 2, tra gli incroci del centro fino a trovare la Rv 4 per Trondheimveien. Lasciamo Oslo alle 14.45 avendo percorso 15 Km dal campeggio, sotto un cielo coperto e sotto la pioggia. Passata un'ora, e percorsi 83 Km di tappa, superiamo Brandbu e alle 16.28, dopo altri 54 chilometri, arriviamo a Gjovik splendidamente distesa sulla sponda occidentale del lunghissimo lago Mjosa. Costeggiamo il lago sempre diretti a nord fino a confluire con il tratto autostradale proveniente da Oslo della E6. Alle 17.05, dopo 182 Km di tappa, facciamo un tentativo di consumare una fugace merenda al Mc Donald presso un'area di parcheggio posta all'incrocio per Lillehammer ma falliamo dato il solito menù a base di hamburger servito. Seguendo la E6 cominciamo a risalire la valle del Lagen che sembra essere in piena. Passata un'ora e percorsi altri 55 Km, ci fermiamo in una accogliente area di sosta subito dopo l'abitato di Favang. Ormai le caratteristiche nordiche della natura si sono fatte evidenti. Il chiaro del fogliame e dei tronchi delle betulle si batte ad armi pari con il verde scuro degli abeti e dei pini. Gli animali dei boschi sono molto intraprendenti ed arrivano ad attraversare anche le strade più trafficate. Rispetto al 1987, quando venimmo da queste parti, molto è cambiato a cominciare dalla strada, oggi più scorrevole e attrezzata con gallerie, viadotti e graziose aree di sosta. Sorbito un gustoso cioccolato caldo ripartiamo alle 19.00 e raggiungiamo Otta in un'ora. Abbiamo percorso 297 Km di tappa quando lasciamo la valle del Lagen e la E6 per immetterci sulla Rv 15 che percorre la Ottadalen in direzione di Lom e Grotli. Il fiume Otta è maestoso nel suo gonfiore di acque. Alle 20.30, poco prima di Vagamo, troviamo un'area di parcheggio, al vero assai scarna, ma ben posizionata su un'ansa del fiume. Abbiamo percorso 321 Km e ci sembrano abbastanza per quella che doveva essere una mezza tappa. La presenza dell'acqua calma fa coppia con la presenza delle zanzare. Il tempo è variabile coperto, non piove, c'è poco vento e la temperatura è gradevole tanto che nel camper abbiamo inaspettatamente 28° C. Quando pensavamo di chiudere la giornata, alle 22.30 ci accorgiamo che il serbatoio del gasolio perde considerevolmente così riteniamo più prudente tornare in un centro abitato e ci rifacciamo tutta la strada fino ad Otta. Arriviamo al parcheggio posto tra la segheria e la stazione che sono le 23.30 chiudendo mestamente una tappa di 344 Km andando a dormire alquanto preoccupati.

Sommario delle tappe.

Decima tappa: Lunedì 8 Luglio 1996.

Sveglia alle 6.00, la preoccupazione per il serbatoio che perde non ci ha fatto dormire sereni procurandoci questa sveglia anticipata. Sbrigate in fretta le faccende del mattino, alle 8.15 ci spostiamo di qualche centinaio di metri per portarci alla Killìs Auto per chiedere se è possibile riparare la perdita. Il gestore, esaminato il guasto, ci dice che, essendo oberato di lavoro, non ha tempo per effettuare la riparazione e ci procura telefonicamente un appuntamento presso l'officina di B. Haugstulen. Percorriamo 6 chilometri di strade secondarie e, alle 9.15, siamo all'officina posta a poca distanza dalla E6 in direzione di Dombas. Appena arrivati il gestore ci avverte che ci vorrà un'ora prima che il personale possa esaminare il mezzo. Intanto il tempo tiene, splende il sole, la vallata è bella e, anche se fa un pò freddino, Diana dorme ancora. Passata mezz'ora di attesa ci mettono sotto i ferri e, a visita terminata, la diagnosi è che dobbiamo cambiare il serbatoio. Se vogliamo possiamo aspettare due giorni tra l'ordinativo, l'arrivo del pezzo ed il montaggio, altrimenti ci consigliano di recarci al Service Iveco di Trondheim. Optiamo per la seconda soluzione così il signor Haugstulen telefona a Trondheim per accertarsi che là si possa eseguire l'intervento. La risposta affermativa arriva alle 10.30 assieme al prezzo stimato in 5800 Nok, una vera tombola. Il serbatoio deve arrivare dalla Germania e sarà a Trondheim mercoledì pomeriggio. Pagate 100 Nok per il disturbo, ci spostiamo nel parcheggio ove abbiamo passato la notte per effettuare qualche spesa alimentare necessaria. Prima di ripartire telefoniamo a casa per rassicurare tutti che il viaggio procede bene e non abbiamo inconvenienti. Lasciamo Otta alle 11.45 e, lasciato sfilare alla nostra sinistra l'incrocio con la N15, riprendiamo la E6 diretti a Dombas, rinunciando a percorrere il lungo giro che ci avrebbe permesso di ritornare sul Geirangerfjord e sulla Trolstigveien. Un vero peccato ma pensiamo sia meglio arrivare a Trondheim in giornata. Mentre stiamo valutando le scelte fatte, siamo costretti ad effettuare una brusca frenata per evitare di investire un volpacchiotto che, volgendoci le spalle, se ne sta in mezzo alla strada a grattarsi le orecchie. Alle 12.18 siamo a Dombas dove, percorsi 59 Km di tappa, lasciamo la valle del Lagen per arrampicarci verso il massiccio del Dovrefjell e l'omonimo passo posto a 1025 metri di altezza. Fatti altri 25 Km, superato il passo, alle 12.45 ci fermiamo nel bel mezzo dell'altopiano su una piazzola si sosta tra la statale un lago e un torrente immersi in un paesaggio stupendamente nordico. Siamo in pieno Dovrefjell National Park, la vegetazione è bassa, molto simile alla tundra, i ghiacciai che ci circondano, sciogliendosi in mille rivoli, alimentano un'infinità di laghi con la loro gelida acqua. Tutti i laghi, poi, contribuiscono a formare, con i loro emissari, la Driva la cui valle seguiremo fino ad Oppdal. In cielo continuano ad alternarsi minacciosi nuvoloni e ampi squarci di intenso azzurro. Alle 14.10, dopo aver trovato insieme a Diana numerose pepite ed aver consumato un gustoso pasto, lasciamo questo ambiente da cercatori d'oro. Ripresa la E6, alle 15.06, arriviamo ad Oppdal, dove lasciamo che Driva segua il suo corso verso l'oceano. Abbiamo percorso 140 Km da stamane e la discesa dall'altopiano si è quasi conclusa. Entriamo in un ambiente collinare, più verde e rigoglioso, mentre la strada diventa più impegnativa a causa delle numerose curve e dell'aumentato traffico. Quando la strada comincia a diventare più comoda, sia nelle dimensioni che nel tracciato, avvertiamo di essere ormai prossimi alla grande città. Alle 17.00 entriamo a Trondheim, pagando 11 Nok per il benvenuto, e cerchiamo subito di trovare l'Iveco. Ce la caviamo piuttosto celermente e in un quarto d'ora arriviamo al Bilcentrum Iveco in Leangen Allè. Abbiamo percorso 266 Km, rinunciando anche a qualche sosta gradevole, per poter arrivare qui ad un'ora ragionevole ma, purtroppo, tutto è stato vano. Il centro assistenza e vendita ha chiuso alle 16.00 e non riaprirà prima di domattina alle 7.30. In giro non si vede anima viva a cui chiedere informazioni. Ci rivolgiamo così ad un vigilantes che ci informa che possiamo dormire tranquillamente nel parcheggio. Teniamo impegnata Diana, alla quale avevamo promesso ghiacciai, torrenti e cascate, con una partitella a pallavolo e qualche giro in bicicletta nello squallore del quartiere industriale. Quando ci concede un pò di tregua, facciamo due conti per valutare su quale carta di credito far pesare la spesa per il serbatoio. Per fortuna il tempo ci assiste, è coperto ma non piove, il vento è debole, fa fresco ma non freddo e dal parcheggio abbiamo un discreto panorama della parte più interna del fiordo di Trondheim.

Sommario delle tappe.

Undicesima tappa: Martedì 9 Luglio 1996.

Sveglia alle 6.30 in previsione dell'esame del serbatoio. Alle 7.35 ci rechiamo all'Iveco Service, appena aperto, dove certo Mister Nordaune, visto il serbatoio, cerca nel magazzino se ha disponibile un serbatoio dei nuovi modelli del Daily ma, non avendone trovato alcuno, sentenzia che deve ordinarlo e ci comunica che arriverà entro oggi o, al massimo, domani. Ci accordiamo per tornare alle 14.00 e chiedere se il serbatoio è arrivato. Alle 9.15 ci spostiamo dal parcheggio industriale del Bilcentrum a Leangen e dirigiamo verso il centro. Fatti 7 Km, in mezz'ora troviamo posto in un parking privato prossimo alla cattedrale di Nidaros ove lasciamo il camper per 30 Nok al giorno. Ci tiriamo su di morale visitando la cattedrale, un poco buia e tetra, e il palazzo arcivescovile. Lanciato uno sguardo alle antiche sepolture rinvenute nella campagna di scavi condotta nei pressi del cimitero prospiciente la chiesa, ci incamminiamo verso il centro, cogliendo l'occasione di aver incontrato un McDonald's per pranzare. All'interno del fast food incontriamo una gentile cassiera che avendo vissuto per sei mesi a Firenze, facilitandoci le ordinazioni, ci dice che l'Italia è più cara che la Norvegia. Per digerire gli hamburger ci rechiamo lungo il fiume, dove godiamo di una splendida vista sui caratteristici vecchi magazzini, fino ad arrivare al caratteristico ponte in legno tinto di rosso Bybrua. Ripartiamo dal parcheggio alle 13.10 accordandoci sulla possibilità di tornare più tardi. Rifatta con maggiore praticità la strada percorsa in mattinata, in venti minuti siamo di nuovo al Bilcentrum ove Mr. Nordaune ci da due notizie non buone. Il serbatoio arriverà, dall'Italia o dalla Germania, solo domani ed il suo montaggio ci porterà via tempo fino alle 16.00. Inoltre il costo è di 5.900 Nok a cui vanno aggiunte altre 1.100 Nok di lavoro che fanno un totale di 7.000 Nok che, al cambio fatto in banca a Roma, corrispondono alla bellezza di 1.694.000 lire. Restiamo letteralmente frastornati e, per un pò, non sappiamo che fare. Alla fine decidiamo di cambiare il serbatoio, lasciamo il Bilcentrum e, alle 14.45 siamo di nuovo al parking. Ci facciamo una piacevole, passeggiata nel quartiere del vecchio ospedale ammirando le caratteristiche case di legno e sorbendoci un prezioso gelato. Giunti al mercato del pesce qualche minuto prima della chiusura volgiamo la nostra attenzione verso la stazione ferroviaria nella speranza di trovare qualche giornale di casa nostra. Sulla via del ritorno al parcheggio spediamo qualche cartolina e facciamo un minimo di spesa e rientriamo al mezzo che sono le 17.50. Il parcheggio si è quasi svuotato quando lo lasciamo per tornare la Bilcentrum ove arriviamo in un quarto d'ora, nuovo record sulla distanza sempre più familiare. Al parcheggio abbiamo tempo in abbondanza per fare considerazioni così ci rendiamo conto che, durante la giornata, il tempo si è vieppiù rasserenato ed ora splende un limpido sole e le nubi sono solo isole nell'azzurro terso del cielo sereno. La temperatura non è salita molto complice il vento sempre più teso e fresco. Nell'attesa della cena Diana e Roberto si fanno una partitella a pallavolo poi, controllando le perdite del serbatoio, Roberto scopre anche qualche foro sul silenziatore della marmitta così, dopo cena, si reca la più vicino distributore di carburanti, acquista la apposita banda e provvede ad una economica riparazione di emergenza. Chiudiamo questa mesta giornata con altri 24 Km all'attivo del nostro viaggio che ci hanno portato al punto di partenza.

Sommario delle tappe.

Dodicesima tappa: Mercoledì 10 Luglio 1996.

Sveglia alle 7.15, nottata tranquilla. Il cielo è variabile, la temperatura al solito è fresca ma non fa freddo. Il vento è debole. Oggi non abbiamo praticamente nulla da fare avendo dedicato a questa città ben più del tempo che meritava, non ci resta che aspettare e sperare che arrivi il nostro agognato serbatoio. Volendo ammazzare il tempo, come si dice dalle nostre parti, mettiamo in conto di scendere per l'ennesima volta in centro per recarci al Bobil Camp, presso il molo del porto dove attraccano i traghetti postali Hurtigruten, per svuotare i serbatoi delle acque nere e grigie e per fare il pieno di acqua potabile in modo da trovarci pronti a partire subito dopo eseguita la riparazione. Partiamo dal Bilcentrum alle 10.00, non appena Mr. Nordaune ci conferma che per le 14.00 potrà darci notizie più precise sul nostro pezzo di ricambio. In quindici minuti arriviamo al Bobil Camp. Il posto è parte del grande parcheggio di fronte ai moli ove attraccano i traghetti postali, comodo, facile da raggiungere, a due passi dal centro città, di certo meglio dello squallido parcheggio del Bilcentrum. Tutto sommato è un'ottima sistemazione per visitare la città o anche come semplice sosta per il viaggio verso Nordkapp. Quando arriviamo noi, troviamo il traghetto Midnatsol, diretto a nord, attraccato al molo. Svuotiamo i serbatoi, carichiamo acqua e ci perdiamo considerando che una splendida giornata come e oggi che il sole ha portato il termometro a 24° C debba essere persa in un'attività sterile come questa snervante attesa. Paghiamo 24 Nok per poter parcheggiare almeno 24 ore e, di conseguenza stendere anche qualche panno ad asciugare. Il traffico commerciale del porto non è trascurabile, c'è un certo viavai di tir e container cosa che, per la notte, sarebbe un problema così come lo sarebbe il vento se raggiungesse intensità superiore alle attuali. Mentre Alessandra, dopo aver lavato panni e pulito il camper, si rilassa leggendo i suoi romanzi romantici, con Diana ci rechiamo ad assistere alla partenza del Midnatsol che, puntualmente, alle12.00 si porta via un altro pezzo delle nostre speranze. La giornata è splendida e con la bici Diana gira tutti i moli del porto. Mangiamo alle 13.00 e alle 14.05 siamo nuovamente al Bilcentrum. Il furgone con le parti di ricambio non è ancora arrivato e, mentre Diana si gode un gelato offertole da una gentile signora del personale Mitsubishi, i nostri nervi salgono di tensione a furia di sperare di veder finalmente arrivare il serbatoio. I nostri sogni si materializzano solo alle 15.00 e, un'ora e venti più tardi, a lavoro completamente eseguito lasciamo il Bilcentrum diretti al distributore di carburante per fare il pieno. Con le carte di credito alquanto alleggerite, lasciamo Trondheim alle 16.40 evitando accuratamente di prendere l'autostrada. Siamo determinati a percorrere più strada possibile prima della sosta notturna nel tentativo di recuperare il tempo perso. A Stjordal riprendiamo la E6 e viaggiamo ininterrottamente per quasi due ore finchè, giunti a Steinkjer, alle 18.25 e percorsi 128 Km di tappa, ci fermiamo presso un supermercato per acquistare latte, marmellata e poco altro. Già appena lasciata Trondheim cominciamo a riconoscere i lineamenti della natura norvegese tradizionale, acqua e montagne si alternano con splendide vedute sui fiordi illuminati dal sole non ancora basso. La vegetazione mostra un leggero recupero degli abeti e dei pini nei confronti delle betulle ma le dimensioni non sono più quelle dei loro maestosi fratelli delle imponenti foreste tedesche. Procedendo verso nord, a Levanger, abbiamo avuto la possibilità di notare e valutare in oltre un metro i segni lasciati dalla bassa marea. Ripartiamo da Steinkjer alle 18.50 e, dopo aver costeggiato il lunghissimo Snasvatnet, alle 20.20 arriviamo a Grong ove, dopo 215 km di tappa, incontriamo il maestoso e pescosissimo Namsen. Percorriamo solo altri 10 Km della E6 che si immette nella splendida Namdalen e, alle 20.40, ci fermiamo in un'area di parcheggio in una stupenda posizione panoramica ove troviamo già altri equipaggi tedeschi e belgi. Il parabrezza è un cimitero di insetti inoltre, appena fermi, veniamo assaliti da nugoli di minuscoli volatili che, comunque, non sembrano essere zanzare. La giornata persiste al bello, il sole splende rosso e basso all'orizzonte e proietta le lunghe ombre dei monti, su qualcuno dei quali persiste ancora qualche piccolo ghiacciaio, nella valle sotto di noi dove scorre placido il fiume più ricco di salmoni della Norvegia. Alle 22.30, pur essendo ancora pieno giorno, chiudiamo questa intensa giornata capitolando contro le orde di insetti che ci hanno assediato nel camper.

Sommario delle tappe.

Tredicesima tappa: Giovedì 11 Luglio 1996.

Sveglia alle 7.30, nottata assolutamente tranquilla, cielo coperto e temperatura interna scesa a 20° C. Roberto cerca disperatamente di farsi la barba fuori dal camper ma ripetuti attacchi di stormi di insetti lo costringono continuamente a cambiare posto. Partiamo alle 9.20 dopo che, uno dopo l'altro, i nostri colleghi hanno battuto in ritirata di fronte all'esercito di moscerini. Riprendiamo la E6 risalendo la valle del Namsen verso nord. Lungo la strada cominciano a susseguirsi, con una certa assiduità, le "boutique de souvenir" lapponi con le immancabili corna di renna appese sulla porta. La giornata non sembra presentarsi al meglio come le precedenti ma, del resto, qui la mattina è tradizionalmente ombrosa e coperta. Sembra che il giorno, il sole e il cielo aperto tardino a svegliarsi. Viaggiamo stupendamente e tranquillamente per un'ora allorchè, percorsi 65 Km, superiamo Namsskogan all'ingresso della quale notiamo uno splendido sentiero pedalabile che si snoda tra laghetti, cascatelle e ponticelli in legno per oltre mezzo chilometro. Alle 10.45 ci fermiamo, dopo 87 Km di tappa, alla porta di ingresso della regione del Nordland. Abbiamo percorso un tratto di strada bellissimo costeggiando il Namsen che, in diversi punti, si getta in spumeggianti cascate. Al kiosk prendiamo numerosi depliant e notiamo che gli adesivi costano sulle 30 Nok e le cartoline 5 Nok. Ripartiamo alle 11.20 avendo approfittato della sosta per permettere a Diana, svegliatasi appena fermi, di fare la sua toilette mattutina. Superato lo spartiacque scendiamo rapidamente nella valle scavata dal Vefsna. Passata un'ora facciamo una breve sosta a Trofors per un consistente rabbocco di carburante. Alle 12.35, avendo percorso 158 Km, ci fermiamo per la sosta del pranzo, alle possenti cascate Laksfossen che provvediamo a visitare, filmare e fotografare abbondantemente, nonostante la pioggerellina insistente, prima di rilassarci al caratteristico locale di ristoro. Mangiate due kattekjokken, alle 14.00, siamo di nuovo in viaggio. Impieghiamo mezz'ora per raggiungere Mosjoen, posta alla foce del fiume, 30 Km più a nord. Ci fermiamo per fare un bel pieno di carburante alla Texaco, che ci concede lo sconto, e per fare un cambio di valuta alla locale banca. Cambiamo 300.000 lire per avere in cambio 1142.50 Nok che fanno oltre 260 lire per corona. Lasciata Mosjoen avendo lanciato uno sguardo al caratteristico mercatino, la strada ricomincia a salire con una curva dietro l'altra. Prima di raggiungere Korgen ci fermiamo, al chilometro 234 della tappa, poco prima del passo, per filmare i ghiacciai del Kongsfjellet e dell'Okstindan. Scesi nella valle del Rossaga superiamo Korgen e, alle 16.35 e 284 Km, siamo a Mo i Rana ove ci fermiamo per un nuovo pieno. Seguendo sempre la E6 ci immettiamo nella valle del Rana che iniziamo a risalire dapprima comodamente poi sempre più impegnativamente in uno scenario sempre più adatto a questi luoghi. Alle 18.15, al termine di un impervio tratto di salita, al chilometro 4218 del nostro viaggio, giungiamo al fatidico Polsirkeln, il mitico Circolo Polare Artico. Siamo in un clima veramente polare, niente alberi, tundra umida ovunque si guardi, temperatura assolutamente rigida, cielo coperto e pioggia gelida. Inavvertitamente abbiamo lasciato il frigo spento dall'ultimo rifornimento di carburante ma nessun cibo se ne è accorto. Facciamo un appagante giro del luogo e del centro turistico, compriamo alcune cartoline e ci gustiamo un salato cioccolato caldo poi, quando sono le 19.25, leviamo le ancore e volgiamo nuovamente la nostra prua a nord. Scendiamo, percorrendo la Lonsdalen, verso Storjord ove incrociamo la strada proveniente dal vicino confine svedese e da Arjeplog. Raggiunta Rognan ritroviamo il mare e, seguendo il bordo dello Skjerstadfjorde, alle 20.50 arriviamo a Fauske avendo percorso ben 466 Km di tappa. Non riusciamo a trovare un posto che ci aggradi per la notte così decidiamo di proseguire. Raggiunta Straumen, costeggiando il Sorfolda fjord, cominciamo ad entrare ed uscire da una infinità di gallerie finchè, alle 21.35, ci si para davanti un casello per il pagamento del pedaggio. Paghiamo 55 Nok e proseguiamo verso Sommarset che superiamo sempre cercando disperatamente un posto adatto alla sosta notturna. Alle 21.45 ci fermiamo alla prima area di sosta disponibile poco fuori il paese mettendo fine a questa interminabile tappa di ben 517 Km. Oggi abbiamo esagerato, ci fermiamo subito fuori dell'area di parcheggio già piena di equipaggi disposti così ordinatamente che, a prima vista, la avevamo scambiata per un camping. Consumata la cena, ce ne andiamo a dormire che sono le 23.00 in pieno giorno anche se del sole abbiamo completamente perse le tracce.

Sommario delle tappe.

Quattordicesima tappa: Venerdì 12 Luglio 1996.

Sveglia alle 7.30, piove già ad un pò. è una pioggia regolare, non violenta, il cielo, uniformemente coperto, non lascia speranze per il prosieguo della giornata. L'area di sosta si trova a strapiombo su uno dei numerosi bracci del Sorfolda ed abbiamo di fianco le cime innevate dell'Helldalisen, alle nostre spalle altre nevi sulle cime del Kistrandfjellet, mentre davanti a noi si parano i compatti ghiacciai del Gaskacokka. Roberto è la prima vittima della guerra alle zanzare, accusa due colpi subiti sui polsi. Uno dopo l'altro gli equipaggi che ci hanno fatto compagnia nella nostra prima notte al sole, riprendono il loro cammino. Alle 9.15, quando anche noi leviamo le ancore, ha smesso di piovere e la temperatura è salita a livelli tiepidi. In clima da autunno inoltrato percorriamo un tratto di strada tanto impegnativo quanto interessante. Siamo sempre più assediati dalle nevi che, dai monti, scendono a quote sempre più basse. Lasciato il Sorfolda, perdiamo di vista anche il mare mentre la strada si fa faticosamente largo tra i monti. Superato il Krakmotinden e riscesi a livello del mare la strada rimane impegnativa e fastidiosa fino a Bognes ove arriviamo alle 11.10, avendo percorso 118 Km di tappa. Il cielo rimane coperto e, durante l'attesa per l'imbarco sul traghetto che ci farà attraversare il Tysfjorden, ricomincia a piovere. Nell'avvicinarci al molo di imbarco abbiamo, purtroppo, notato che il prezzo del carburante è ulteriormente salito a 7.73 Nok per litro che, al cambio fatto a Mo i Rana, equivale a 2010 lire a litro. Poveri noi! Partiamo da Bognes alle 11.35 ed attracchiamo a Skarberget a mezzogiorno in punto. Appena messe le ruote sulla terraferma partiamo sparati verso nord. Viaggiamo tre quarti d'ora attraversando un ambiente più gradevole, finchè, giunti a Ballangen, non decidiamo che è ora di pranzare. Facciamo la nostra sosta di metà giornata avendo percorso solamente 158 Km. Durante la sosta, tra un acquazzone e l'altro, troviamo il tempo di raggiungere un piccolo market del villaggio dove acquistiamo latte e pane. Durante il pranzo, rifacciamo un poco di conti e stimiamo di poter arrivare tra Skibotn e Olderdalen per la sosta notturna. Partiti alle 15.00 e percorsi 45 Km lungo la E6, dopo 40 minuti siamo a Narvik. La metropoli del nord, molto animata, ci introduce nel tratto di strada percorsa in senso contrario durante il viaggio di nozze. Attraversata, comunque, con una certa facilità la città, prima di raggiungere Traedal cerchiamo di individuare il campeggio con i bungalow ove pernottammo dieci anni fa. La ricerca risulta vana, superato l'incrocio con la E10 proveniente dalla Svezia e da Kiruna, filiamo diritti verso nord rinverdendo, di tanto in tanto, i ricordi. alle 16.40 superiamo Fossbakken infiltrandoci sempre più nell'entroterra e scavalcando una catena di montagne dietro l'altra. Alle 17.05, percorsi 268 Km di tappa, al termine di una articolata discesa, arriviamo a Setermoen. Avendo necessità di fare rifornimento e di telefonare a casa, decidiamo di effettuare la sosta pomeridiana. Facciamo una rilassante passeggiata, Diana in bicicletta, nel villaggio venendo così a sapere, dal termometro della banca, che la temperatura è di 16° C. Mentre passeggiamo in paese, ammirando le cime dei monti che ci circondano imbiancate di neve, ci interroghiamo sul tipo di vita che conducono queste popolazioni in posti come questo dove un giorno nuvoloso e senza pioggia viene chiamato estate. Per mesi e mesi l'inverno stringe la sua fredda morsa non lasciando spazio a coltivazioni o allevamenti, eppure la razza umana ha trovato una ragione per installarvisi e rimanere. Guardando lo splendido e crudo paesaggio questa ragione francamente ci sfugge. Ripartiamo alle 18.00 e, seguendo la valle del Barduelv arriviamo fino a Bardufoss che superiamo senza fermarci. Alle 19.15, percorsi altri 91 chilometri, arriviamo a Nordkjosbotn, posto in fondo al Balfjorden. Lasciamo di nuovo il mare e, in un quarto d'ora, siamo ad Oteren sul Lyngefjord. Oggi abbiamo percorso già 406 Km e dobbiamo decidere quale strada percorrere. Optiamo per seguire la E6 lungo la costa orientale del fiordo. Alle 19.54 siamo a Skibotn, dove incontriamo la E8 proveniente dalla Finlandia. Alle 20.10, avendo percorsi 434 Km, pensiamo di averne abbastanza e ci fermiamo in un'area di parcheggio simile ad un balcone su fiordo qualche chilometro fuori città. Di fronte a noi abbiamo la spettacolare visione degli immensi nevai dello Jekkevarrebreen posti a quasi 2000 metri d'altezza. Aspettando la cena, con Diana, costruiamo una nuova piramide di sassi per lasciare il nostro segno di passaggio. Alle 21.40, terminata la cena, rifocillati e riposati, decidiamo di rimetterci in marcia allo scopo di recuperare il terreno perso nell'infausta sosta di Trondheim. Ci rimettiamo in cammino proprio mentre tra le nubi si fa largo un caldo e limpido sole. Percorriamo tutta la costa orientale del Lyngefjord scoprendo dopo ogni curve e sopra ogni dosso paesaggi sempre più belli, ricchi di colori e di contrasti accentuati dalla luce radente del sole. Vediamo le acque delle cascate precipitare direttamente dai ghiacciai in mare. Le sorprese sono così tante che Diana si stanca di contarle e, alla fine, si addormenta. Alle 23.05 ci fermiamo dopo aver percorso 537 Km, a pochi chilometri da Storslett, in un'area di parcheggio in comune di Skjervoy.

Sommario delle tappe.

Quindicesima tappa: Sabato 13 Luglio 1996.

Sveglia alle 7.30, nottata tranquilla, il cielo è coperto e, durante la colazione, a tratti piove. Fuori c'è una temperatura di 18° C e l'aria tesa del mattino ha scoperto per intero il ghiacciaio dello Jekkevarre, che ancora vediamo alle nostre spalle disteso quasi a sbarrarci la via del ritorno. Nell'assoluto silenzio che ci circonda, ci pervengono distintamente i rumori delle mille cascate che precipitano nel Lyngefjord, senz'ombra di dubbio uno dei più bei fiordi visti. Partiamo alle 9.10 con la necessità impellente di fare rifornimento di acqua alla prima occasione. Giunti a Storslett ci fermiamo al distributore di benzina dove carichiamo carburante ed acqua e controlliamo la pressione delle gomme. Ci rimettiamo in marcia alle 10.00. Percorriamo quasi 50 Km senza sussulti di rilievo quando, poco prima del culmine della salita verso il passo Kvaenangenfjel, dietro una curva, improvvisamente due renne ci attraversano la strada. L'evento ci ricarica il morale, peccato che Diana, ancora profondamente addormentata, non abbia avuto modo di vederle. Superato il passo in ambiente assolutamente artico, ridiscendiamo al mare approdando sulle rive del Kvaenangenfjord che costeggiamo fino ad Alteidet dove arriviamo dopo 100 Km alle 11.23. Da Alteidet lasciamo le rive dell'oceano e ci addentriamo per breve tratto nell'entroterra per tagliare l'istmo della penisola Oksfjordjokelen ed approdare subito dopo alle rive del Langfjorden. Proseguiamo lungo il mare, rammentando qua e là qualche posto già visto, fino ad Isnestofen ove sbuchiamo, con la strada e con lo sguardo, sull'ampio Altafjord. Ormai gli accampamenti lapponi, con i relativi souvenir, si susseguono a ritmo incessante occupando quasi ogni area di sosta. Ad Alta, ove arriviamo alle 12.35, in tempo per la sosta per il pranzo, dopo aver percorso 189 Km, ci accoglie un sole limpido e cocente accompagnato da un vento gelido e tagliente. Ci fermiamo per il pranzo, ma non possiamo approfittare dello scarico presso la locale stazione Shell poichè è del tipo Sani Service adatto solo a wc a cassetta. Ripartiamo alle 14.20 arrampicandoci sull'altopiano, sempre speranzosi di intercettare qualche branco di renne al pascolo. Purtroppo anche stavolta le nostre speranze cadono nel vuoto di 95 Km di sconfinata tundra deserta, così arriviamo a Skaidi alle 16.00 e, senza neppure fermarci proseguiamo diritti continuamente superati da bus turistici palesemente diretti verso Nordkapp. Arriviamo ad Olderfjord alle 16.20, qui la sosta è d'obbligo. Il tempo è ancora buono così, fatto il pieno, scendiamo dal mezzo per scattare un paio di foto prima di immetterci sulla mitica statale 95 che ci condurrà alla meta del nostro viaggio. Ripreso il cammino, costeggiamo il Porsangerfjord percorrendo una strada, tutto sommato, in ottimo stato. Superati i critici 3 chilometri dello Skarvbergtunnelen, la strada segue, passo passo, la tortuosa costa del fiordo. I bus turistici, pressati dai tempi di imbarco, si avventurano in sempre più rischiosi sorpassi. Senza aver visto l'ombra di una renna arriviamo all'imbarco di Kafjord alle 17.40. Abbiamo percorso già 380 Km da stamane. Durante l'attesa, ogni tanto, veniamo avvolti da densi banchi di nebbia, subito diradati dal gelido vento. Paghiamo 298 Nok, il traghetto parte alle 17.55 ma noi no siamo della partita. Ci incolonnano in corsia 2 ma, in quella riservata ai bus, si accumulano in continuazione grossi mezzi. Questi posti sono molto cambiati in dieci anni, il flusso turisti, veramente notevole, comincia a far sentire i suoi deleteri effetti. Ci sono molti più chioschi e souvenir e molte meno renne. Durante l'attesa approfittiamo per cambiarci di abito ed indossare scarpe ed abiti pesanti. Il vento soffia forte e la nebbia va e viene. Alle 18.30 attracca il traghetto Rennesoy, ci imbarchiamo alle 18.45 e partiamo dieci minuti più tardi. Attracchiamo alle 19.35 e, appena sbarcati sull'isola di Mageroya, prendiamo la via per Nordkapp. Percorriamo i 33 Km, che ci separano dalla nostra meta, perforando un denso e continuo banco di nebbia. Attraversando questo tunnel immacolato, riusciamo a malapena a vedere i bordi della strada per non finire fuori. Perdiamo presto contatto con i fari del veicolo che ci precede e nei due incroci che incontriamo a stendo riusciamo a vedere le segnalazioni per Nordkapp. Alle 20.30 arriviamo finalmente al punto più settentrionale della rete stradale europea. Ci si para improvvisamente davanti il casello per il pagamento della sosta nel parcheggio più artico da noi frequentato. Paghiamo il biglietto famiglia di 300 Nok e parcheggiamo tagliando il traguardo a 413 Km. Abbiamo raggiunto la nostra meta, l'ambiente non è certamente quello che ci aspettavamo, abbiamo percorso ben 5317 Km per vedere questo posto che non ci lascia vedere ad un palmo dal naso. Sistemato in qualche posto, nell'uniformità bianca e fredda del nulla, il camper, tutti imbacuccati, ci rechiamo a visitare il nuovo centro accoglienza per i turisti. Assistiamo allo spettacolare videograph, veramente notevole, e rientriamo alle 21.35 per la cena con una buona scorta di cartoline. Nel camper abbiamo 18° C ma fuori non si arriva ad 8° C. Ceniamo, prepariamo i letti per la notte, e, alle 23.20, attraversiamo di nuovo l'uggiosa e nebulosa tormenta, per un cioccolato caldo e la rituale attesa della mezzanotte. Torniamo al camper all'1.00, è pieno giorno ma, dovessimo dire da che parte sta il sole, non sapremmo farlo.

Sommario delle tappe.

Sedicesima tappa: Domenica 14 Luglio 1996.

Sveglia alle 8.20, la situazione è, se possibile, alquanto peggiorata. Nel camper siamo scesi a 12° C mentre fuori, alla fitta nebbia e al gelido vento, si è aggiunta una insistente pioggia. Accendiamo, con qualche difficoltà, la stufa per arrivare a una temperatura che ci faccia trovare il coraggio di uscire dai letti imbottiti con due coperte ciascuno e di tutti i vestiti appoggiati sopra. Alle 10.00 siamo tutti svegli e, dato che fuori la situazione è stabile sul pessimo, ci mettiamo a scrivere le cartoline. Tra le ombre che entrano ed escono dalla nebbia, vediamo il soccorso stradale che aiuta un camper in difficoltà a ripartire. La cosa ci insospettisce così proviamo anche noi a riaccendere il motore. Grande spavento, non parte. Pensiamo che il tutto sia dovuto alla grande umidità presente nell'aria. Sperando nel miglioramento delle condizioni atmosferiche, scendiamo e ci rechiamo all'ufficio postale del centro turistico a spedire le cartoline ed a vedere se ci sono prezzi accessibili per acquistare qualche souvenir. Alle 12.32, rientrati al camper, siamo quasi disperati. Dopo vari tentativi, aiutati anche da altri camper tedeschi e finlandesi, non siamo riusciti a far partire questo benedetto motore. Il tempo continua ad essere pessimo con pioggia battente e freddo intenso. Più passa il tempo, più si fa consistente la necessità di chiamare il soccorso stradale. Dovessimo arrivare a tanto, avremmo, probabilmente, finito le nostre ferie. Alle 14.00 ancora non smette di piovere. Il motore non ne vuole sapere di ripartire e la batteria sembra dare segni di cedimento. I lunghi periodi di esposizione alle intemperie ci fanno anche temere per la nostra salute. Siamo tutti molto mesti e preoccupati. Anche Diana ha percepito la gravità della situazione. Mangiamo più per ingannare il tempo, nella continua speranza che migliori, che per fame. Alle 18.45, dopo altri tentativi, tutti miseramente falliti, effettuati seguendo i suggerimenti di due volenterosi e generosi camperisti tedeschi, ci rifugiamo ancora in camper per fare merenda sempre più congelati e prostrati. Se le cose non dovessero migliorare, e tutto lascia prevedere che ci vorrebbe un miracolo, domani mattina saremo costretti a chiamare il soccorso stradale. Alle 21.30 siamo ormai disperati e rassegnati. Ceniamo nella tristezza più assoluta, persino Diana cerca di confortarci. Questo viaggio tanto sospirato, si rivela sempre più un calvario.

Sommario delle tappe.

Diciassettesima tappa: Lunedì 15 Luglio 1996.

Sveglia alle 6.45, si è alzato un vento fortissimo che ha tolto la nebbia me non la coltre di nubi basse e dense. Abbiamo molto freddo. Sono due giorni che teniamo il frigo spento per usare la stufa. Stamattina Roberto si è messo la canottiera di lana, due maglioni e si è tenuto indosso i pantaloni del pigiama. Sandra si copre a più non posso, mentre Diana è imbottita come l'omino della Michelin. Alcune persone si sono alzate di buon ora per sfruttare l'occasione favorevole e scattare le foto di rito con lo sfondo dell'oceano artico. Noi siamo solo preoccupati di muoverci al più presto da questo posto. Contiamo di fare un ultimo, disperato tentativo utilizzando i cavi per collegarci ad un altro mezzo in moto e poi, eventualmente, chiamare il soccorso stradale appena apre il servizio informazioni. Alle 8.30 tentiamo da soli ma senza successo, poi ne facciamo uno con la cortese collaborazione del personale del centro, alla fine siamo costretti a chiamare la Viking. Alle 12.15, falliti anche i tentativi effettuati sul posto dal carro di soccorso, iniziamo il traino del mezzo verso Honningsvag. Durante il percorso, fatto con Diana e Alessandra nel carro Viking e Roberto nel camper pronto ad ogni emergenza, abbiamo modo di vedere l'isola Mageroya sgombra di nebbia, illuminata da un pallido sole e percorsa da diversi piccoli branchi di renne libere di pascolare. Giunti al distributore Shell di Honningsvag, il giovane figlio del gestore, in non più di venti minuti trova e ripara il guasto, dovuto ad un cattivo contatto di un filo proveniente dal blocchetto di accensione. Paghiamo traino e riparazione 2910 Nok con le lettere di credito del Touring Club e ci rechiamo al porto. Alle 15.15 siamo all'imbarco. Il nostro viaggio di ritorno è cominciato da 34 Km, paghiamo le 298 Nok per il traghettamento e ci mettiamo in fila al sole. Proprio nel momento dell'addio, probabilmente definitivo, l'isola Mageroya si imbelletta di colori e scintillii del mare al sole artico. Siamo dispiaciuti per quanto è accaduto. Ci siamo molto spaventati, nonostante ciò, lasciamo questi posti con il rammarico di non aver avuto il tempo, materiale e meteorologico, e lo stato d'animo giusto per godere a pieno del loro indiscutibile splendore. Salpiamo alle 15.45 e arriviamo a Kafjord alle 16.35. Appena poggiate le ruote sul continente, ci fiondiamo verso Olderfjord. Galoppando lungo la costa occidentale del Porsangerfjord, vediamo il formarsi di spumeggianti tornadi sulla superficie del mare spazzata dal vento tesissimo che ci crea qualche difficoltà anche nella guida. In poco più di un'ora copriamo i 71 Km che ci separano da Olderfjord. Lì giunti, ci lasciamo sfilare sulla destra la strada proveniente da Skaidi ed Alta, e prendiamo la E6 in direzione di Lakselv e Kirkenes proseguendo a costeggiare il mare. Ancora un'ora di viaggio, ed altri 66 Km all'attivo, ed arriviamo a Lakselv. è l'ora di fare merenda, così ci fermiamo per la sosta pomeridiana. Approfittiamo per telefonare a casa e spendere gli ultimo salati spiccioli norvegesi. Ripartiamo alle 19.45 e, messa Lakselv, il Porsangerfjord e l'oceano artico, alle nostre spalle, seguendo il nastro asfaltato della E6, ci inoltriamo nella Lapponia più genuina. Attraversato l'immenso deserto verde della tundra del Finnmark, alle 20.45 ci fermiamo al confortevole parcheggio del caratteristico centro informazioni di Karasjok, ove troviamo già sistemati altri quattro camper italiani. Mettiamo qui fine a questa tappa con 247 Km all'attivo ed uno stato d'animo in netto recupero. Ceniamo serenamente immersi in un ambiente più caldo e più verde della desolata landa di Nordkapp. Il cielo è nuvoloso e la temperatura è ancora fredda ma i nostri cuori sono di nuovo caldi di gioia per aver ripreso il nostro viaggio. Da Lakselv a Karasjok abbiamo attraversato oltre 7o Km di deserto verde qua e là interrotto da accampamenti di lapponi intenti e vendere souvenir. Abbiamo goduto di panorami di indescrivibile bellezza, ma abbiamo anche riflettuto che se il guasto ci fosse capitato in questa occasione sarebbe stato anche peggio che non a Nordkapp. Alle 23.00, tra ruscelli, uccellini e nugoli di zanzare, chiudiamo questa nuova giornata di recupero soprattutto di serenità e tranquillità.

Sommario delle tappe.

Diciottesima tappa: Martedì 16 Luglio 1996.

Sveglia alle 8.00, la tensione accumulata negli ultimi due giorni l'abbiamo smaltita dormendo un poco di più. Non ci svegliano rumori, pioggia, o vento ma il sole. è dai giorni di Trondheim che non godiamo di un'intera giornata serena, speriamo che questa sia la volta buona. Partiamo alle 10.15, dopo aver fatto rifornimento ed aver scaricato alla locale stazione Shell. Lasciamo che la E6 segua il suo tragitto verso Kirkenes, passiamo sul Karasjokka e ci immettiamo sulla N92 per il confine finlandese. Betulle e pini fanno di nuovo la loro parte anche se ancora in dimensioni ridotte a causa, forse, dei forti venti che soffiano da queste parti e che spezzerebbero alberi più alti. A 17 Km da Karasjok, passiamo la frontiera, più di nome che di fatto, che sono le 10.22 superando, quasi senza farci caso, il ponte sull'Anarjokka ed entriamo in territorio finlandese. Planiamo verso la regione dei grandi laghi lapponi attraversando un territorio dagli aspetti tipici della tundra. Un'ora più tardi siamo già a Kaamanen, 70 Km più a sud. Qualche chilometro fuori paese ci fermiamo in un'area di parcheggio lungo la N4, per consentire a Diana, appena sveglia, di vestirsi. Abbiamo così il tempo di visitare l'immancabile chiosco di souvenir lapponi, e di fare due passi nel bosco percorrendo un sentiero predisposto tra gli innumerevoli acquitrini celati dall'erba e dal cotone. Orde di moscerini e zanzare, che si levano al nostro passaggio, presto ci dissuadono dall'insistere nel tentativo. Ripartiamo alle 11.50 ed arriviamo ad Inari in venti minuti. Attraversiamo la cittadina quasi a passo d'uomo cercando ci carpire qualcosa che ci riporti indietro nel tempo a quel meraviglioso viaggio di nozze che facemmo dieci anni fa. Alle 12.30, qualche chilometro fuori città, siamo fermi lungo la N4 per un piccolo safari nella tundra per filmare e fotografare nientemeno che 3 magnifiche renne. La cosa è veramente eccitante. Soprattutto Diana finalmente riesce a veder dal vero e da vicino quanto deve aver sempre ritenuto essere solo un sogno. Ripreso il cammino, alle 13.00, percorsi 152 Km, ci fermiamo poco prima di Ivalo raggiungendo un punto panoramico sul lago Inari dopo aver percorso pendenze al 20 per cento. La visita ci costa 40 Fim ma non è deludente. La vista è veramente sconfinata ed arriva fin quasi a 40 Km di distanza. Si vedono una miriade di isole e buona parte della strada che abbiamo percorso. Del sole non abbiamo più notizie già dall'uscita di Karasjok. Pranziamo, ci rilassiamo un poco e ripartiamo che sono le 15.15. La temperatura è notevolmente più alta di quella di Nordkapp anche se rimane ancora fresca, specie quando spira il vento. Durante la sosta ci siamo ricordati che in Finlandia siamo un fuso orario avanti rispetto all'Europa centrale per cui dobbiamo sempre contare un'ora in più. In cinque minuti raggiungiamo Ivalo dove ci fermiamo davanti al supermercato Spar per fare la spesuccia quotidiana. Ci spostiamo poi alla Shell per il rifornimento di carburante, infine ci fiondiamo sulla N4 verso Rovaniemi. Durante la sosta la supermercato abbiamo avuto modo di notare, come già a Karasjok, Olderfjord ed Alta, le prese di corrente per scaldare i radiatori delle auto in sosta durante l'inverno. Appena usciti da Ivalo incontriamo di nuovo assieme pioggia e sole. Fatta una trentina di chilometri, giunti nei pressi di Saariselka, abbiamo un nuovo incontro ravvicinato con due branchi di renne. Stavolta siamo in una posizione più comoda. Possiamo vedere tranquillamente dal camper una quindicina di esemplari pascolare nella tundra quasi priva di alberi. Diana è sempre più felice. Alle 18.00, ora dell'Europa centrale, arriviamo a Sodankyla ove ci fermiamo al distributore TB per fare rifornimento e comprare due dolcetti con i quali fare merenda. Nel market della stazione di servizio Diana trova finalmente la sua canna per pescare e la sua felicità sale alle stelle. Lasciamo Sodankyla, oggi moderna e confortevole cittadina, alle 18.30, dopo una cruenta battaglia contro le zanzare. Ripresa la N4 in direzione sud, appena allontanatici dal centro abitato, incrociamo nel bel mezzo della strada una renna con il suo cucciolo tranquillamente diretti in chissà quale pascolo. Ormai si viaggia spediti, la strada è in buono stato, senza eccessivi rilievi. Percorsi quasi 100 Km da Sodankyla, alle 19.50 attraversiamo, in direzione sud, il Circolo Polare Artico che qui viene chiamato Napapiri. Notiamo diverse occasioni adatte per la sosta ma abbiamo deciso di fermarci a campeggio così non indugiamo e proseguiamo. Alle 20.00 arriviamo a Rovaniemi oggi divenuta una metropoli. Districatici dal dedalo di svincoli delle sue circonvallazioni, superato il ponte ferroviario arriviamo finalmente all'Ounaskoski Camping altro glorioso punto sosta di dieci anni fa. Entriamo e ci sistemiamo mettendo in conto altri 467 Km. Il campeggio è quasi immutato, splendidamente disteso lungo la riva nord dell'Ounasjoki sul quale purtroppo non fluita più il legname. Ci siamo appena dimenticati dei recenti guai capitatici che subito ne arriva un altro a tenerci sveglia la mente. L'attacco elettrico non funziona. Come ci attacchiamo salta l'interruttore della colonnina. Tagliamo corto e, per non avvelenarci anche questa sosta, rinunciamo alla corrente elettrica. Troviamo Rovaniemi molto cambiata, ormai è divenuta una città ben organizzata ed attrezzata, tutt'altro di quella cittadina, quasi rurale, che visitammo durante il viaggio di nozze. Ci facciamo a turno le docce ai servizi, ceniamo e, alle 23.00, corrispondenti alla mezzanotte finlandese a causa del fuso, con il sole all'orizzonte, chiudiamo questa giornata piena di piacevoli sorprese.

Sommario delle tappe.

Diciannovesima tappa: Mercoledì 17 Luglio 1996.

Sveglia alle 7.45, che qui sono già le 8.45. Il sole che, finalmente, splende chiaro in un cielo per la maggior parte azzurro, ha riscaldato il mezzo a tal punto da costringere tutti noi ad alzarci. Prima di lasciare il campeggio, Diana riesce a godersi un altro assaggio del parco giochi che già aveva sperimentato ieri sera fin quasi a mezzanotte. Fatto un rabbocco di acqua potabile, partiamo alle 10.15. Ci dirigiamo nuovamente verso nord al Circolo Polare a visitare il Villaggio di Santa Claus. Percorsi una decina di chilometri sulla N4, in un quarto d'ora siamo di nuovo al Napapiri. Come avevamo avuto modo di vedere nel passaggio volante di ieri pomeriggio, è questo quasi un centro commerciale costruito ai due lati della N4 fornito di parcheggi, negozi di souvenir e artigianato lapponi, ufficio postale con annullo speciale, ristoranti e bar. Al centro è tracciata una vistosa striscia bianca proprio nel punto ove passa il Circolo Polare Artico. In una caratteristica e confortevole costruzione in legno si trova Santa Claus disponibile ad incontrare e a farsi fotografare con grandi e piccini. Diana arriva all'incontro con gli occhi sbarrati, timorosa e incredula nel sentire Babbo Natale parlare con tutti nella loro lingua. Fatta la foto di rito, con tanto di dedica, e avuto il distintivo è molto felice. La visita dura fino alle 13.20, compresi pranzo, invio di cartoline e telefonate a casa. Ci spostiamo di nuovo riprendendo la N4 ancora verso Rovaniemi per recarci alla casa di Santa Claus. Giunti in città prendiamo la N79 in direzione di Sinetta e, alle 13.38, ripassiamo il Napapiri per la seconda volta in direzione nord. Costeggiamo l'Ounasjoki lungo la sponda meridionale fino a Sinetta ma della casa di Babbo Natale non troviamo traccia. Facciamo rifornimento e torniamo indietro per un altro tentativo e perchè siamo indecisi sulla via del ritorno da seguire. Alle 14.10 ripassiamo il Napapiri in direzione sud, sempre sulla N79, ed arriviamo di nuovo alla periferia di Rovaniemi. Persa la speranza di trovare la casa di Babbo Natale, facciamo un breve consulto sulla via da percorrere per tornare a casa. le alternative sono due. La prima prevede l'itinerario programmato, con attraversamento della frontiera a Pello e il proseguimento verso sud seguendo la direttrice interna della Svezia. La seconda prevede di raggiungere il mar Baltico a Kemi, passare la frontiera ad Haparanda e proseguire verso sud costeggiando il mare e seguendo la E4. Siamo un poco titubanti per la scelta che dobbiamo fare ma alla fine il coraggio e la voglia di non buttare alle ortiche quello che ancora di buono questo viaggio ci può offrire ci fanno optare per seguire l'itinerario programmato. Detto e fatto, giriamo nuovamente la nostra prua verso nord, riprendiamo la N79, passiamo per la quarta volta il Napapiri in direzione nord e, poco dopo le 14.30 siamo nuovamente a Sinetta ove, stavolta, ci immettiamo sulla N83 in direzione di Pello. La direttrice Rovaniemi, Sinetta, Pello, Pajala, Gallivare è poco trattata dalle guide turistiche perchè attraversa una zona desertica dal punto di vista dei grossi centri abitati ma, al contempo, molto ricca dal punto di vista paesaggistico e faunistico. Il viaggio prosegue tranquillo, la strada è poco trafficata, per non dire deserta, in buone condizioni, pianeggiante e, per lo più, diritta. Tanta tranquillità viene interrotta ad una ventina di chilometri da Pello dall'apparire, in fondo ad un lunghissimo rettilineo, di un puntino nero ondeggiante in mezzo alla strada. Gli esperti avvistatori, come noi ormai siamo, riconoscono immediatamente l'inconfondibile comportamento di una renna. L'equipaggio si pone subito ai posti di avvistamento, armato di macchina fotografica e telecamera, mentre il mezzo si avvicina rallentando il più possibile l'andatura per non disturbare la tranquilla passeggiata pomeridiana dell'animale. Alle 15.50, percorsi 169 Km di tappa, arriviamo finalmente a Pello sbucando da una interminabile foresta di conifere e betulle. Abbiamo la necessità di spendere gli ultimi spiccioli finlandesi, di esaurire la carta telefonica e di fare il pieno di carburante, senz'altro più economico che non sull'altra sponda del fiume. Superiamo la frontiera, posta sul ponte disteso sul Torniojoki, alle 16.20 ed entriamo in Svezia. Ci immettiamo sulla N402/N400 ancora in direzione nord e, costeggiando la riva occidentale del fiume, percorriamo uno stupendo e tranquillo tratto di strada stretti tra la foresta e spumeggianti rapide fino a Kangis. Lasciate le sponde del Torniojoki, alle 17.07, arriviamo a Pajala dove seguiamo la N400 verso Autio. Giunti al villaggio ci immettiamo sulla N395 per Vittangi. Percorriamo strade semideserte, lontane dalle tradizionali direttrici turistiche, che attraversano una immensa boscaglia ai bordi della quale spesso notiamo branchi di renne tranquillamente sedute a ruminare perfettamente mimetizzate. Giunti ad Anntis prendiamo la N394 diretta a Gallivare. Finalmente puntiamo a sud, ma il paesaggio non cambia. La strada è comoda e diritta e la tranquillità del viaggio è movimentata, manco a dirlo, dall'intercettazione delle solite renne in mezzo alla carreggiata. Non ci pentiamo di aver scelto di fare questo itinerario per il ritorno, stiamo riconciliandoci con questa vacanza un poco contrastata. Ad una trentina di chilometri da Gallivare, raggiungiamo la E10 sulla quale ci immettiamo in direzione nord. Fatti una decina di chilometri lasciamo sulla destra la strada che conduce a Kiruna, altra tappa del nostro viaggio di nozze, e, poco oltre l'incrocio, entriamo in una gradevole area di parcheggio immediatamente assaliti da nugoli di insetti voraci. Non resistendo all'assalto battiamo in ritirata e, ripresa la E45, arriviamo a Gallivare che sono le 19.15. Abbiamo già percorso 387 chilometri e ci piacerebbe trovare un parcheggio ove poter pernottare. Giriamo e rigiriamo per la città da una periferia all'altra ma ci troviamo costretti a rinunciare. Fatto il pieno di carburante riprendiamo la E45 in direzione di Jokkomok. Dopo aver viaggiato per quasi un'ora e mezza, alle 20.40, quando ormai non speravamo di riuscire a dormire fuori da un campeggio, nel bel mezzo delle paludi del Muddus National Park notiamo la macchina e la tenda ad igloo piantata da una giovane coppia di olandesi nella piazzola di un Kiosk di pescatori in riva ad un lago. La posizione ci soddisfa subito e ci aggreghiamo alla compagnia. Ci presentiamo, scambiamo due chiacchiere e, tra nugoli di zanzare fameliche e un tramonto da sogno sul lago, con altri 434 Km all'attivo, chiudiamo questa giornata faticosa ma piena di soddisfazioni.

Sommario delle tappe.

Ventesima tappa: Giovedì 18 Luglio 1996.

Sveglia alle 7.30, anche se durante la notte ha piovuto diverse volte, stamattina splende il sole. Nonostante fossimo praticamente a bordo strada, abbiamo dormito stupendamente. Il traffico comincia a farsi sentire dalle 8.00 in poi, sempre a livelli minimi. Le zanzare prolificano, facciamo le faccende mattutine con una certa celerità timorosi che, prima o poi qualcuno venga a cacciarci. Salutiamo i nostri vicini olandesi, diretti a Nordkapp, con qualche utile informazione ed un omaggio di fazzolettini imbevuti di Autan contro le zanzare e partiamo che sono le 9.15. Viaggiamo pochi minuti e già superiamo Porjus. Ancora qualche minuto di strada e ci fermiamo sul ciglio della strada per filmare il meraviglioso canyon rosso scavato in questa zona dallo Stora Lulealv che già avemmo modo di ammirare 10 anni fa. Durante la sosta Diana si sveglia ed approfitta per vestirsi. Il sole splende padrone del cielo e comincia a fare caldo. Pezzo per pezzo ci togliamo di dosso gli abiti pesanti utilizzati nei giorni scorsi. Abbiamo una strana sensazione, ci sentiamo tutti più sereni e felici di essere tutti insieme spensierati a godere di questa maestosa natura. Ripreso il viaggio alle 10.20, percorsi appena 57 Km, ci fermiamo nel parcheggio di un supermercato nel centro di Jokkomok, caratteristica cittadina di inconfondibile impronta lappone, per la spesa quotidiana. Ripartiti alle 11.00, percorrendo sempre la E45, qui rinominata Inlandsvagen, qualche minuto più tardi attraversiamo, per la sesta volta in questo viaggio, il Circolo Polare Artico. Quando passammo su questa stessa strada dieci anni fa in questo luogo si trovava uno sperduto campo di cotone selvatico ed uno striminzito segnale. Oggi vi è un accogliente centro turistico ed una vasta area di parcheggio. Percorsi altri 60 Km superiamo Kabdalis alle 11.40. Usciti di città, inaspettatamente ci troviamo ad avere un nuovo incontro ravvicinato con un magnifico esemplare di renna con dei palchi di corna veramente maestosi. Tutti pensiamo si tratti ormai dell'ultimo incontro. Viaggiamo con assoluta regolarità, sempre accompagnati da una natura assolutamente gradevole. Alle 12.25 ci fermiamo per il pranzo in un'area di parcheggio posta pochi chilometri prima di Moskosel laddove la E45 supera lo spumeggiante Pitealv. Stamattina abbiamo percorso 161 Km assolutamente rilassanti. Arriviamo all'area, ricavata dal vecchio tracciato della statale ed attrezzata per il rifornimento di acqua potabile e lo scarico delle acque nere, sotto la pioggia ma già durante la manovra di parcheggio torna il sole. Attraversiamo il larghissimo fiume un paio di volte utilizzando il vecchio ponte dismesso e pedonalizzato per recarci a comperare il pesce affumicato, rokt fisk, al Kiosk posto sull'altra sponda. Durante queste passeggiate notiamo l'elevato numero di tende, roulotte e camper accampate sulle rive del fiume per diversi chilometri. Ci spiegano si tratta di pescatori che trascorrono così, con le loro famiglie, le vacanze a stretto contatto con la natura. Prima di ripartire approfittiamo per fare rifornimento di acqua e leviamo le ancore alle 14.45. Dieci minuti dopo superiamo Moskosel e dopo un'ora arriviamo ad Arvidsjaur. Per rifornirci di carburante siamo costretti a lasciare la E45 ed ad entrare in città. Abbiamo così la possibilità di ammirare i notevoli progressi fatti da dieci anni a questa parte. Tutte quelle comunità che incontrammo nella nostra luna di miele in grossi villaggi, sono oggi moderne cittadine dotate di tutti i servizi. Ripresa la E45, appena scomparsi i rumori dell'abitato, abbiamo un nuovo inaspettato e sorprendente incontro con l'ennesima magnifica renna. Cominciamo a pensare che questi animali, che ci si erano nascosti nel viaggio di andata, tanto da farci temere di non riuscire a vederne affatto, ora ci vogliano gratificare della loro compagnia e quasi non ci vogliano lasciar andare. Percorsi 303 Km di tappa, arriviamo a Sorsele che sono le 17.00 ed abbiamo un primo fugace contatto con il Vindelalven, altro irruento e pescoso fiume. Viaggiamo un'altra mezz'ora, fino a che decidiamo che è tempo di fare merenda e allora ci fermiamo, subito dopo l'abitato di Blattnicksele, dove la E45 attraversa il Vindelalven superando le sue rumorose rapide. Ripartiamo alle 18.00 e in meno di quaranta minuti arriviamo a Storuman, altra cittadina dall'inconfondibile stile lappone. Non trovando un posto adatto alla nostra sosta, decidiamo che meglio proseguire. Altri dieci minuti di marcia e incontriamo le segnalazioni di invito al campeggio libero del Nybyggardland. Siamo molto stanchi, la E45 da quando siamo partiti stamattina fino a Sorsele è in condizioni penose. Piena di dossi e avvallamenti che hanno messo a dura prova gli ammortizzatori del camper e le nostre schiene. Approfittiamo così dell'occasione ed entriamo a sincerarci della cosa. Parcheggiamo nel vasto piazzale di fronte al ristorante e, mentre Diana collauda il parco giochi, ci informiamo sulla possibilità di sosta notturna. Avute le assicurazioni del caso, decidiamo di visitare il parco naturale allestito su un'isoletta in mezzo al fiume. Paghiamo le 40 Sek del biglietto ed entriamo. Seguiamo tutto il percorso tracciato incontrando così i mufloni e le renne. Alla fine siamo tutti molto soddisfatti particolarmente Diana che finalmente è riuscita coronare il suo sogno di accarezzare una renna. Si tratta in effetti di un maschio, chiamato Moses, che i padroni del parco hanno raccolto da cucciolo quando fu abbandonato dalla madre e che svezzato e cresciuto non teme la presenza dell'uomo. Mettiamo in conto altri 389 Km e chiudiamo con questa gradevole passeggiata naturalistica questa giornata faticosa ma ancora una volta piacevole.

Sommario delle tappe.

Ventunesima tappa: Venerdì 19 Luglio 1996.

Sveglia alle 7.40, notte assolutamente tranquilla. Sbrighiamo, senza fretta, le solite faccende mattutine e partiamo alle 9.20. La temperatura stanotte è stata fresca ma, quando siamo sul punto di partire, il sole che splende nel cielo sereno da diverse ore, l'ha fatta risalire a 20° C. I boschi che attraversiamo, seguendo sempre fedelmente il tracciato dell'Inlandsvagen, sono composti ormai per lo più di abeti e pini, mentre le betulle compaiono solo sporadicamente. Passati tre quarti d'ora, e percorsi una sessantina di chilometri, ci troviamo intenti ad attraversare l'incantevole cittadina di Vilhelmina, la quale deve il suo nome ad una regina di Svezia. Seppur attratti dalla bellezza del posto, non riteniamo opportuno fermarci a causa del fatto che abbiamo in programma una tappa alquanto lunga da percorrere per oggi. Ancora un'ora di viaggio e, alle 11.00, percorsi 114 Km, raggiungiamo Dorotea ove riteniamo di poter sostare almeno il tempo di fare la spesa al supermercato. Parcheggiamo davanti all'edificio del comune e mentre Sandra si immerge nel supermarket al di là della strada, Roberto e Diana, scattate due foto all'imponente statua dell'orso di legno, simbolo della città, si recano all'ufficio informazioni per reperire qualche depliant. La spesa va per le lunghe, Diana se la gode in bicicletta dribblando le auto e le prese di corrente nell'ampio parcheggio, mentre il sole si fa sempre più caldo. Ripartiamo che è mezzogiorno mettendoci immediatamente alla ricerca di un posto adatto per il pranzo. Dieci minuti prima dell'una superiamo Lovberga e, un quarto d'ora dopo, anche Stromsund. Alle 13.40, dopo 222 Km di tappa, siamo esausti e nervosi per la fame e ci fermiamo in uno squallido parcheggio alle spalle di un supermercato. Da Dorotea non abbiamo trovato un accidenti di posto per sostare degnamente a mangiare. La strada è stata inghiottita dal bosco e, dove questo si interrompeva comparivano le città. Mangiamo un pò in fretta, telefoniamo a casa e ci rimettiamo in marcia alle 15.00. Viaggiamo regolarmente per un'ora attraversando un paesaggio monotono nella sua bellezza naturalistica, quindi arriviamo ad Ostersund. Rimaniamo immediatamente colpiti dalle dimensioni di questa città, importante nodo stradale per le comunicazioni tra il Baltico e Trondheim. Sfioriamo il centro e prendiamo senza sosta la direzione per Brunflo. La tappa si svolge senza sconvolgimenti di rilievo così, quasi senza accorgercene, alle 17.10 raggiungiamo il parcheggio dell'Asarna Ski Center, centro turistico ove sostammo per la notte già dieci anni fa. Parcheggiamo e attratti dalla curiosità entriamo per fare una visita. Cogliamo l'occasione per una sostanziosa merenda a base di dolci e cioccolati caldi, poi, fatto un giro nel parco riprendiamo la strada del camper. Ripartiamo alle 18.30, il traffico è notevolmente aumentato probabilmente per il fatto che siamo al venerdì sera e molte persone si mettono in viaggio per il week end. Superiamo Ratansbyn alle 18.48 e, avendo già percorsi 395 Km, iniziamo la ricerca di un posto per dormire. Non riusciamo a trovare un'area di sosta decente. La foresta di conifere inghiotte la strada e le radure sono ormai coltivate a foraggio, le mucche hanno ormai sostituito le renne il cui ultimo esemplare abbiamo intercettato poco dopo Arvidsjaur. Alle 19.30, arrivati ad Ytterhogdal ci fermiamo nel parcheggio centrale posto tra la statale ed uno dei meandri formati dal Ljungan. Abbiamo percorso 436 Km e pensiamo di averne abbastanza per oggi. C'è una quantità di auto ferme che riempiono il parcheggio piene di gente che ascolta un altoparlante dal quale vengono diffusi i numeri estratti per una sorta di bingo. Per come riusciamo a sistemarci non ci sembra il caso di fermarci per la notte per cui, dopo una breve sgambatura, e la fine della tombola, ripartiamo che sono le 20.15. Pochi chilometri fuori del centro abitato la strada si immette nella valle del Ljusnan e, con lei, ci rituffiamo nel verde, reso ormai cupo dal sole basso, della foresta. Viaggiamo per soli venti minuti poi, ormai disposti ad accettare quasi ogni soluzione, trovata un specie di piazzola separata dalla strada da una fila di arbusti e già occupata da un camper tedesco e da una roulotte svedese, decidiamo che 457 Km per oggi sono anche troppi e possiamo accontentarci di dormire a diretto contatto con la natura.Alle 22.00 tramonta il sole, è la prima volta che ciò accade dalle notti bianche di Trondheim.

Sommario delle tappe.

Ventiduesima tappa: Sabato 20 Luglio 1996.

Sveglia alle 7.20. Nonostante fossimo praticamente a bordo strada, la notte è trascorsa assolutamente tranquilla. Il cielo si è mantenuto sereno e il sole è già alto e caldo. Ci adoperiamo per cercare di anticipare un poco la partenza in modo da gestire la tappa un poco meglio di quella di ieri ma leviamo le ancore solo alle 9.00. Percorriamo 25 Km in venti minuti poi attraversiamo Sveg, superiamo il Ljusnan e, effettuato uno scarico di fortuna, entriamo nell'enclave finlandese e lappone del centro della Svezia. Effettuato il rifornimento di carburante nei pressi di Nappikoski arriviamo ad Orsa alle 11.33 dopo 156 Km di tappa. Seguiamo la riva orientale dell'Orsasjon per meno di venti chilometri e, a mezzogiorno, ci fermiamo al parcheggio del parco di Mora. Finalmente abbiamo un poco di tempo da dedicare alla visita di una città ed abbiamo scelto la meta ultima della famosa Vasaloppet per spenderlo. Scesi dal camper, ci lasciamo sulla sinistra il famoso arco che funge da traguardo alla più nota gara di sci di fondo del mondo, passiamo davanti alla kirka e percorriamo tutta la gagade, naturalmente pedonalizzata, nella quale persino Diana è tenuta a scendere dalla sua bicicletta. Mangiamo da Sybilla poi, recatici nella zona sportiva, troviamo un fornito parco giochi ove Diana, naturalmente, da fondo a tutta l'energia caricata con il pranzo. Tornati al camper ripartiamo alle 14.15 e messici in coda al traffico intenso ritrovato sulla statale, appena fuori dell'abitato ci attraversa la strada quello che ci è sembrato essere un piccolo di alce. è sbucato improvvisamente dalla boscaglia, ha attraversato correndo obliquamente nella nostra direzione la strada e si infilato nel bosco dalla parte opposta costringendo noi e la macchina che ci precedeva ad una brusca frenata. Giornata fortunata questa per gli avvistamenti. In mattinata abbiamo avvistato anche due volpi, una poco dopo Sveg e l'altra nel tratto di strada tra Orsa e Mora. Ricaricati da questi inaspettati e piacevoli eventi, lasciata a Mora la E45 e presa la N70, percorriamo in tutta tranquillità altri 40 Km e alle 15.00 superiamo Rattvik. Fatti altri 60 Km alle 15.50 attraversiamo Borlange. Proseguiamo sulla N70 con molta attenzione dovendo prendere al primo incrocio la N60. tutto procede senza intoppi e alle 16.30, dopo 321 Km di tappa, puntualmente attraversiamo Ludvika. Mezz'ora più tardi e 50 Km più avanti, ci fermiamo in un'area di parcheggio, attrezzata con lo scarico per i wc a cassetta e per il carico dell'acqua, posta a qualche chilometro da Koppaberg. Facciamo un pensierino per la notte, nel timore di ritrovarci nella situazione di ieri sera ma la disposizione in forte pendenza non è allettante pertanto ci arrischiamo a proseguire. Lungo la N60 ormai compaiono le prime costruzioni in muratura a sostituire le graziose e sgargianti case in legno, mentre le piantagioni sono divenute a carattere estensivo. Ripartiamo alle 17.35 e, cinque minuti più tardi, superiamo l'incrocio per Koppaberg. Viaggiamo per meno di quaranta chilometri fino a che, alle 18.15, incontrata un'altra area di parcheggio in prossimità dello svincolo per Lindesberg e constata la buona disposizione decidiamo che è un'ottima soluzione per pernottare. Dalla signora che gestisce il chiosco di ristoro ci facciamo aprire l'acqua in modo da ricaricare entrambi i serbatoi, poi ci spostiamo in una posizione adatta e, visto che è ancora giorno, uno alla volta ci facciamo una rilassante doccia calda. Ceniamo con serenità e soddisfazione per la piacevole tappa percorsa e, con altri 400 Km tondi, tondi sulle spalle, alle 22.30 ce ne andiamo a letto puliti e profumati.

Sommario delle tappe.

Ventitreesima tappa: Domenica 21 Luglio 1996.

Sveglia alle 7.20, la nottata è passata assolutamente tranquilla. Anche questa sistemazione è da tenere presente per eventuali futuri viaggi verso il nord. Il cielo, al nostro risveglio, è coperto, anche se sembra tendere al variabile, ma non appare prossima l'eventualità della pioggia. Quasi tutte le roulotte e i camper che hanno pernottato accanto a noi riescono a precedere la nostra partenza che avviene alle 9.20. Ci riportiamo sulla N60 ed in quaranta minuti raggiungiamo Orebro posta 42 Km più a sud. Entrati in città impieghiamo una ventina di minuti per trovare un ampio parcheggio, l'Hamplan, posto a qualche centinaio di metri dallo slottet, il famoso castello. Uno dei custodi del Tekniska Museum, il cui ingresso si affaccia proprio sulla piazza del parking, avendo un amico residente a Palestrina, cortesemente ci avverte che la domenica il parcheggio è libero e non dobbiamo pagare il ticket orario. Prima di lasciarci andare ci fornisce anche la mappa della città e ci informa che è interessante visitare il castello e i vecchio centro storico. Con tutta calma seguiamo Diana che con la sua bici ci conduce, seguendo fedelmente le piste ciclabili, fin sotto i bastioni del maniero. Trovato un piccolo bar ci fermiamo a fare colazione poi, fatto il giro, torniamo al camper per riprendere il viaggio. Non abbiamo trovato eccessivi cambiamenti in questa città da quando passammo di qua nel nostro viaggio di nozze. Riprendiamo la rotta verso sud alle 11.30. Usciamo facilmente di città e, presa l'autostrada in direzione di Goteborg, ci allontaniamo velocemente. Percorsi senza intoppi una trentina di chilometri, ci immettiamo sulla N50 in direzione di Motala e, alle 12,14 aggiriamo Askersund, altra rilevante tappa del viaggio di nozze. Alle 12.45, percorsi 141 Km, arriviamo a Motala e, trovato un grazioso parcheggio prossimo al Gota Kanal completamente immerso nel verde, ci fermiamo per il pranzo. Durante il pranzo assistiamo al passaggio di diversi battelli sul canale con conseguente apertura delle dighe e dei ponti ferroviari e stradali. Alla fine per facciamo due passi nel parco e ripartiamo alle 14.30. Reimmessici sulla N50, costeggiamo la riva orientale del lago Vattern. Percorriamo un tratto di strada veramente stupendo con spettacolari panorami sul lago scintillante. Raggiungiamo Odeshog alle 15.09 e ci immettiamo sulla veloce superstrada E4 proveniente da Stockholm e diretta verso Jonkoping. Alle 16.00 facciamo una veloce sosta all'area di servizio Vatternleden per il rifornimento di carburante e riprendiamo subito la rotta verso sud. Superiamo Jonkoping alle 16.10, abbiamo già percorso 253 Km, e la E4 alterna tratti da autostrada con tratti da statale. Il traffico, dovuto al rientro di fine week end, è intenso ma non dobbiamo lamentare ritardi di sorta. Alle 17.00, appena superata Varnamo, entriamo nell'ultima area di servizio segnalata e provvediamo a fare una frenetica merenda dall'amico Mc Donald. Ripartiamo alle 17.50, percorso qualche chilometro l'autostrada termina e proseguiamo sulla statale. Il traffico, comunque sempre scorrevole, piano piano cala di intensità restando rilevante soprattutto in direzione nord. Incrociamo, con nostalgia, diversi equipaggi italiani diretti verso Stoccolma e la Lapponia. Superiamo Orkelljunga alle 19.15, ormai abbiamo percorso 434 Km e la stanchezza comincia a far sentire i propri effetti. Nonostante ciò riteniamo sia più produttivo riuscire a traghettare entro sera in Danimarca. Raggiungiamo Helsingborg alle 20.25, dopo 510 Km di tappa, e, senza troppe formalità, ci imbarchiamo sul traghetto della Scandic Lines che salpa cinque minuti più tardi. Approdiamo ad Helsingor alle 20.50 al termine di una romantica traversata illuminata dal un rosso sole basso sull'orizzonte. Appena poggiate le ruote a terra comincia la ricerca di un posto adatto per la notte. Diretti verso Kobenhavn, arriviamo fino a Naerum ove facciamo rifornimento di carburante poi tornati sull'autostrada e non avendo trovato nulla di meglio, ci fermiamo, alle 21.40, alla prima area di sosta disponibile. Abbiamo lasciato la Scandinavia senza neanche il tempo di una lagrimuccia di nostalgia se non altro per ricordare la scomparsa ufficiale della nostra gloriosa area di parcheggio di Klippan, con il suo carro ferroviario adibito a Turistbyra, che per fare posto all'autostrada, oggi non esiste più. Chiudiamo la tappa con ben 544 Km all'attivo e ci prepariamo al grande salto verso la Germania e le sue autostrade che ci condurranno alle porte di casa.

Sommario delle tappe.

Ventiquattresima tappa: Lunedì 22 Luglio 1996.

Sveglia alle 7.15 al termine di una nottata tormentata dal rumore del traffico autostradale che ci ha fatto ritornare alla mente la terribile notte di Sete(F). Il cielo è sereno ma tendente al variabile. Per oggi abbiamo in programma la visita alla Sirenetta ed il traghettamento in terra di Germania. Leviamo l'ancora alle 8.50, in netto anticipo rispetto ai recenti giorni passati. Impieghiamo mezz'ora per percorrere i quindici chilometri che ci separano dal parcheggio della Den Lille Havfrue. La statua, data l'ora, è ancora ampiamente godibile per foto ricordo e non ancora assalita dalle immancabili frotte di turisti asiatici. Non appena la situazione accenna a degenerare, valutiamo l'opportunità di utilizzare il bus navetta che copre un giro turistico della città toccando i luoghi di maggior interesse. Scendiamo presso il Rosenborg Slot di cui attraversiamo lo stupendo parco rosato. Usciti dalla parte opposta, e rifocillatici presso una pasticceria siciliana, dirigiamo decisi verso Nyhavn. Superata Kogens Nytorv percorriamo il vecchio porto canale in tutti e due i sensi facendoci largo tra una moltitudine indicibile di turisti. Proseguiamo la visita pedestre percorrendo l'affollatissima Ostergade fino ad individuare l'immancabile fast food McDonald ove consumiamo il rituale veloce pranzo. Per smaltire con tranquillità il pasto, riprendiamo il bus turistico in un'altra fermata e concludiamo l'intero giro toccando diverse volte il Tivoli, poi il National Museum, la stazione centrale, il municipio per tornare, infine, al parcheggio della Sirenetta ove troviamo ad attenderci il nostro fedele camper. Sono le 13.30 e fa un caldo tremendo, non ne sentivamo tanto da settimane. Valutata l'ora, il tempo e la temperatura, decidiamo che è il caso di approfittare per lavarci tutti i capelli. Ripartiamo alle 14.20 ed impieghiamo poco meno di un'ora per attraversare con il mezzo tutta la città. Prima di lasciare Kobenhavn, approfittiamo dell'area di servizio all'ingresso dell'autostrada per scaricare i serbatoi poi ci tuffiamo nella coda di traffico esce dalla metropoli. Superate, una dopo l'altra, le diramazioni prima per Roskilde, poi per Ringsted, il traffico cala sensibilmente di intensità e possiamo permetterci un'andatura assolutamente regolare. Ci godiamo con tranquillità i ben noti paesaggi danesi e la musica della nostra cassetta preferita che, per una volta tanto, è riuscita a soppiantare le canzoni dei cartoni animati di Diana. Arriviamo ad Rodbyhavn alle 17.45, abbiamo percorso 202 Km da stamattina, paghiamo le 530 DKr per la traversata e, senza fare fila ci imbarchiamo immediatamente. Lasciamo il molo alle 18.10 e, un'ora precisa più tardi, attracchiamo a Puttgarden. Non abbiamo potuto filmare nulla in quanto la batteria della telecamera è stata spremuta oltre ogni limite. Il cielo permane sereno ed il caldo assolutamente estivo. Ci tornano subito alla mente le due umide tappe percorse neanche un mese in Germania durante il viaggio di andata. Ci immettiamo subito sulla N207 e, ad Oldenburg, imbocchiamo la A1 verso Lubeck. Percorsi quasi cento chilometri, alle 20.36, superiamo l'uscita per Lubecca e proseguiamo spediti verso Hamburg. Alle 20.55 arriviamo, dopo 308 Km di tappa, all'area di ristoro Trave, nei pressi di Bad Odesloe, un poco scarna anche se provvista di ristorante, ove intendiamo fermarci per la notte. Lo Schleswig Holstein ci si presenta con le sue caratteristiche sterminate coltivazioni ma, questa volta, la cosa che attira di più la nostra attenzione è la gran quantità di cigni che vediamo negli stagni nei laghi. Sulla carreggiata opposta dell'autostrada ogni tanto vediamo sfrecciare verso nord camper con targhe italiane e pensiamo, con un pizzico di invidia, che loro, oltre a cominciare le loro ferie alla fine delle nostre, probabilmente avranno anche la fortuna di trovare tempo migliore.Telefoniamo a casa, ceniamo e ce ne andiamo a letto con il buio.

Sommario delle tappe.

Venticinquesima tappa: Martedì 23 Luglio 1996.

Sveglia alle 7.30, nottata movimentata ma, considerato il posto, abbastanza tranquilla. Il sole ha già scaldato il camper, siamo nettamente oltre i 20° C, prevediamo una tappa di trasferimento alquanto torrida. Partiamo alle 9.20, dopo aver ricaricato la batteria della telecamera alle prese per i rasoi nei bagni del ristorante. Superiamo i due ponti sull'Elba ad Hamburg alle 10.05, dopo neanche sessanta chilometri di marcia e ci immettiamo sulla A7 diretti verso Hannover. Passiamo un'ora durante la quale, la regolarità del traffico, ci consente di valutare l'opportunità di visitare questa parte della provincia tedesca. Alle 10.55, giunti all'uscita per Soltau, lasciamo l'autostrada e ci immettiamo sulla N3 diretti a Celle. Dopo 166 Km di marcia, alle 11.50, arriviamo alla periferia della caratteristica cittadina posta alle estreme propaggini meridionali del parco Luneburger Heide. Troviamo facilmente un immenso parcheggio sterrato ove lasciamo comodamente il camper. Diana in testa, con la sua immancabile bicicletta, ci guida nella visita di questa stupenda cittadina. Troviamo insieme animazione ed ordine, cose inconciliabili dalle nostre parti. Pranziamo con cucina locale, ovvero soprattutto patate e carne, battiamo a tappeto tutto il centro guardando ogni vetrina, ogni insegna e ogni negozio. Rientriamo alle 15.00 e, prima di riprendere la via del rientro, cerchiamo di portarci presso il rivenditore di camper che mette a disposizione pozzetto e colonnina per ricarico dell'acqua. Con un poco di difficoltà, ma anche con un poco di fortuna, lo troviamo lungo la B214 che porta verso Braunschweig. Facciamo il pieno di acqua, scarichiamo e lasciamo definitivamente Celle alle 16.00. Anzichè tornare sui nostri passi proseguiamo sulla B214 fino a Braunschweig ove arriviamo alle 16.35. Di qui ci immettiamo sulla A39 che rapidamente ci permette di raggiungere la A7 a sud di Hannover. Percorsi 282 Km di tappa, alle 17.25 superiamo l'uscita per Seesen sotto la pioggia. Mezz'ora dopo siamo fermi, sotto il sole, all'area di servizio di Gottingen per un breve relax. La sosta, data l'accoglienza del posto, si protrae per un'ora e un quarto, per lo più goduta da Diana tra gelati e giostre. Riprendiamo la nostra rotta alle 19.15 con un'aria calda e afosa. Il traffico si mantiene regolare e ciò ci consente di viaggiare tranquilli e di scherzare e goderci ampiamente questi ultimi giorni di vacanza. Alle 20.40, dopo 437 Km di tappa, arriviamo alla rasthof, area di riposo, di Kircheim. Troviamo una sistemazione quasi da campeggio, considerando che nei pressi dell'autostrada c'è anche una possibilità di scarico, riteniamo che il posto vada tenuto presente per eventuali futuri viaggi in queste regioni. L'area è dotata di ristorante, motel, piscina, sauna, palestre varie ed è defilata rispetto all'autostrada. Ceniamo nella nostra piazzola e andiamo a dormire pienamente soddisfatti di come stanno consumandosi questi ultimi scampoli di vacanza.

Sommario delle tappe.

Ventiseiesima tappa: Mercoledì 24 Luglio 1996.

Sveglia alle 7.30, stanotte c'è stato un violento temporale che ci ha fatto seriamente temere per la tenuta del camper ma tutto si è risolto per il meglio. Stamattina splende il sole, l'autostrada, nonostante sia lontana, si avverte comunque data l'intensità del traffico che la percorre. Sbrigate le solite faccende mattutine, partiamo alle 9.40 e, percorsi quasi 40 Km in poco più di mezz'ora di viaggio regolare, superiamo l'uscita per Fulda Nord. Come al solito, quando il viaggio tende al monotono, ravviviamo il tutto cercando delle alternative al programma stabilito. Analizzando quanto fatto nei giorni precedenti, pensiamo, per oggi, di trovare un'altra meta culturale da visitare in modo da rendere più proficuo e più vivace il ritorno a casa. Prese in esame diverse alternative prossime al percorso dell'autostrada A7 che ci accingiamo a percorrere, troviamo che la più interessante sia Bamberg. Alle 11.15, percorsi 119 Km, prendiamo pertanto lo svincolo che ci immette sulla A70. Dieci minuti più tardi superiamo lo svincolo di Schweinfurt e proseguiamo in uno scenario di splendide vallate intensamente coltivate. Percorriamo la A70 per un'ora dopodichè raggiungiamo Bamberg. Abbiamo percorso 185 Km da stamane e ci sembrano sufficienti per giustificare una sosta. Ci mettiamo un poco per trovare un parcheggio sufficientemente ampio per il nostro mezzo, alla fine lo troviamo su una delle sponde del Main Donau Kanal, il canale artificiale che mette in collegamento il Main con il Danubio. Dal parcheggio vediamo distintamente sulla collina lo stupendo profilo di St. Michael stagliarsi contro il cielo reso candido da una uniforme coltre di nubi. Lasciato il mezzo, ci rechiamo in centro. Stavolta Diana ha dovuto rinunciare alla sua bici considerando il fatto che Bamberg si arrocca in parte su un colle e che il tempo non promette niente di buono. Superato il caratteristico quartiere della 'piccola Venezià, ci arrampichiamo fino al Dom e alla sua ampia piazza lastricata. Entriamo e visitiamo con cura la cattedrale mentre la fame comincia a lanciarci frequenti messaggi. Riscesi a valle cerchiamo disperatamente un fast food ma, non trovandone, ci rifugiamo presso una specie di trattoria all'aperto che, a prezzi non proprio economici, ci serve comunque un buon pasto. Il tempo si è rimesso al bello e, tutti gli abiti indossati, per precauzione, contro la pioggia, cominciano a pesarci e a infastidirci. Terminato il pranzo torniamo verso il camper attraversando la zona più moderna ove, manco a farlo apposta, troviamo il classico Mc Donald. Ci facciamo anche una rilassante passeggiata lungo il canale fino a raggiungere il mezzo. Partiamo alle 16.10, usciamo con maggiore celerità da Bamberg e ci immettiamo sulla A73 diretti verso Nurnberg. Dopo tre quarti d'ora di cammino superiamo l'uscita per Erlagen e subito dopo, ci immettiamo sulla A3. Alle 17.03, percorsi 258 Km di tappa, ci troviamo all'Autobhan Kreutz di Nurnberg ove lasciamo che la A3 prosegua il suo viaggio verso Regensburg, e ci immettiamo sulla A9 diretti verso Munchen. Non contenti del già congruo bottino culturale raccolto all'ora di pranzo, alle 18.15 lasciamo di nuovo l'autostrada per una nuova visita fuori programma. Questa volta l'obbiettivo è Ingolstadt che raggiungiamo dopo 344 Km di tappa. Alle 18.30 siamo fermi in uno degli immensi parcheggi periferici, ben segnalati e capienti, ma alquanto decentrati. La sistemazione non ci aggrada così ci spostiamo dall'altra parte della città, vicino agli impianti sportivi. è tardi e la visita della città si svolge percorrendo strade semideserte e guardando vetrine di negozi quasi tutti chiusi. Facciamo uno spuntino, a metà tra la merenda e la cena, dal solito Mc Donald poi ritorniamo al camper. Partiamo verso Munchen alle 20.20, riprendiamo la A9 dallo stesso punto dove l'avevamo lasciata. Viaggiamo per una mezz'ora finchè arriviamo all'area di servizio In der Holledau nella quale decidiamo di sostare per la notte pur essendo piccola e stretta. Ci sistemiamo tra l'hotel e l'autostrada e speriamo di riuscire a dormire. Chiudiamo questa soddisfacente tappa con altri 383 Km all'attivo e la netta sensazione di stare recuperando, purtroppo solo in extremis, i veri valori del turismo itinerante che avevamo intenzione di applicare ogni giorno sin da quando siamo partiti ma che il succedersi imprevisto degli eventi non ci ha impedito di sfruttare proprio nei momenti più suggestivi e desiderati.

Sommario delle tappe.

Ventisettesima tappa: Giovedì 25 Luglio 1996.

Sveglia alle 7.30 al termine di una nottata da annoverare tra quelle da dimenticare. Questa area di servizio è assolutamente da evitare per pernottamenti o soste data la sua scarsa dimensione e la eccessiva rumorosità. Lasciamo questo piccolo e caotico inferno alle 9.05 e dirigiamo verso sud. Giunti all'uscita di Allershausen abbandoniamo l'autostrada per la variante quotidiana al programma di viaggio e ci immettiamo sulla B13 che seguiamo fino alla estrema periferia nord di Munchen. Seguiamo poi le indicazioni per il campo di concentramento di Dachau ed, infine, raggiungiamo il castello di Schleissheim alle 9.55 avendo percorso solo 44 Km. Pagato il biglietto di ingresso, visitiamo le sale aperte al pubblico, a dire il vero un poco spoglie, anche se sottoposte a restauro. Per visitare il parco, recuperiamo la bicicletta per Diana e ci immergiamo per più di un'ora nel verde. Rientriamo al camper a mezzogiorno ma non partiamo subito, preferiamo fare un poco di spesa e, vista la gradevole e tranquilla sistemazione, pranzare sul posto. Ci rimettiamo in movimento alle 14.00. Riprendiamo la B13 ed entriamo a Munchen. Raggiungiamo, abbastanza facilmente, il centro mentre ci rimane quasi impossibile trovare un posto adatto per il parcheggio. Alle 15.20, interpretando un poco spartanamente un cartello di avviso, parcheggiamo in St. Jakob Platz. Lasciato il mezzo dirigiamo verso la piazza del mercato, ancora molto affollato, e, da qui, verso Marienplatz. Giriamo in mezzo ad un vero mare di folla finche finiamo in un magazzino della Disney, ove Diana ci fa perdere la cognizione del tempo. Sopravvissuti a tutte le sollecitazioni per l'acquisto di giochi, bambole e peluche, consumiamo camminando un dolce locale e rientriamo al camper alle 17.00. In mezz'ora attraversiamo con il batticuore metà della città, finche riusciamo a prendere la A8 in direzione di Salzburg. Prima di tuffarci nella risolutiva parte pomeridiana della tappa odierna, facciamo una sosta all'area di servizio Vasteretten per il pieno di carburante, per spendere gli ultimi spiccioli e telefonare a casa. Poco prima delle 18.00 ci immettiamo di nuovo nell'intenso traffico, commerciale e turistico, diretto verso Austria e Italia. Percorsi 100 Km assolutamente regolari, alle 19.00 varchiamo la frontiera con l'Austria a Kufstein e ci immettiamo sulla A12. Anche in terra austriaca il viaggio si svolge nella più assoluta regolarità il che ci consente, ancora una volta, di ammirare la splendida cornice che le alpi concedono alla valle dell'Inn. Superata l'uscita per Innsbruck ci immettiamo sulla A13 e iniziamo l'arrampicata verso il Brennero. A metà salita paghiamo i 130 Os di pedaggio e, alle 20.40, rientriamo sul suolo patrio. Presa la A22, scendiamo rapidamente verso Vipiteno ove giungiamo che sono ormai le 21.05. Vista l'ora pensiamo sia opportuno provvedere a trovare un posto per la notte. Tentiamo di sostare nella parte dell'Autocamp riservata ai tir ma il continuo andirivieni di mezzi ci suggerisce di rivolgerci all'area attrezzata per i camper. Paghiamo le 20000 lire di parcheggio e ci sistemiamo definitivamente chiudendo con altri 302 Km all'attivo.

Sommario delle tappe.

Ventottesima tappa: Venerdì 26 Luglio 1996.

Sveglia alle 7.30, nottata insperatamente tranquilla. Il sole splende e scalda presto il camper, l'ambiente che ci circonda è caratteristico e molto bello. L'Autocamp è fornito di un grande blocco servizi in cui trovano posto banca, ristorante, bara ed altri servizi come posta e fax. Tutto sommato è un ottimo posto d'appoggio per futuri viaggi nel nord Europa. Facciamo il pieno di acqua, scarichiamo e partiamo alle 9.30. Ci immettiamo immediatamente sulla A22 e, dopo un'ora superiamo Bolzano. La temperatura comincia a salire a livelli che avevamo dimenticato. Alle 11.00 superiamo anche Trento e cominciamo a captare col baracchino conversazioni tra camionisti italiani. Poco dopo mezzogiorno superiamo anche Verona mentre il caldo comincia ad essere insopportabile. Percorsi 261 Km, alle 12.45, ci fermiamo all'area di servizio Po Ovest per il pranzo ed il rifornimento. Nel camper abbiamo 36° C, fuori sicuramente di più, e pensiamo che stanotte a Vipiteno abbiamo dormito con le coperte. Mangiamo al sacco alcuni panini acquistati al bar. Ripartiamo alle 14.20 contando di essere a casa per le 22.00. Percorsa tutta la A22, a Carpi ci immettiamo sulla A1 in direzione di Bologna. Alle 15.05 finiamo in coda e apprendiamo attraverso il baracchino che è provocata da un incidente occorso nove chilometri più in là. Abbiamo già percorso 321 Km e non vorremmo perdere tempo in attese stressanti, così optiamo per uscire a Modena Sud. Seguendo le indicazioni per Maranello riusciamo a prendere la SS12 per l'Abetone che raggiungiamo dopo un calvario di saliscendi e curve alle 17.30 dopo 420 Km di tappa. Ci fermiamo subito dopo aver scollinato per un gelato, un breve relax e per far freddare un poco il mezzo. Ripartiamo dopo un quarto d'ora e, percorso in discesa un altro calvario, appena passate le 19.00 arriviamo a Pistoia dopo 468 Km. Ci immettiamo sulla Firenze Mare diretti verso il capoluogo toscano. In breve raggiungiamo la confluenza con la A1 e seguiamo le indicazioni per Roma. Alle 19.33 superiamo l'uscita per Firenze Signa quando il traffico ormai scorre fluido. Venti minuti più tardi ci fermiamo all'area di servizio Chianti Ovest per la cena e il pieno. Durante la sosta veniamo coinvolti da un gruppo di camionisti ciociari nella loro succulenta cena a base di brodo di gallina e pasta all'uovo. Tra scambi di battute, informazioni e complimenti si fanno le 21.00 allorchè tagliamo corto e ripartiamo verso casa. La nostra previsione di arrivare al traguardo per le 22.00 ormai è chiaramente fallita ma il viaggio in notturna si rivela più piacevole del previsto. Non incontriamo code e non subiamo ritardi di sorta, inoltre viaggiamo con un certo fresco. Usciamo a Roma Nord alle 24.15 e siamo sotto casa alla 1.15 dopo ben 823 Km di tappa. Lasciamo il camper così com'è e ce ne andiamo a dormire rimandando a domani ogni riflessione sul risultato di questo travagliato viaggio.

Sommario delle tappe.

Conclusione: Sabato 27 Luglio 1996.

Ci svegliamo solo quando abbiamo ampiamente smaltito la fatica e il sonno accumulati ieri. Facendo colazione e, poi, rimettendo la casa a regime di vita, riflettiamo un poco sull'esperienza appena conclusa. Siamo ancora un poco sotto lo shoc subito a Nordkapp, ma già sentiamo nel nostro inconscio affiorare la nostalgia e il desiderio per una nuova avventura. Certo che ora, per qualche anno, dovremo mettere da parte mete nordiche e grandi viaggi. Dobbiamo dare modo al tempo di cancellare il triste ricordo della serata di Otta, quando scoprimmo che il serbatoio del carburante si era rotto, ed, ancor più, delle angosciose nottate di Nordkapp, quando eravamo impossibilitati a muoverci ed esposti al vento e al freddo nel più remoto angolo d'Europa. Cercheremo di accumulare nuove energie ripensando agli innumerevoli momenti felici che hanno segnato questo viaggio come testimonianze del nostro passaggio nei vari luoghi. Penseremo così ai cerbiatti e alle volpi, fugacemente avvistati in corsa dal camper, oppure all'immensa spiaggia di Romo o alle onde di Grenen. Ogni volta che avremo giornate uggiose ci torneranno in mente i giorni di Hamburg o Schleswig. In primavera ci torneranno in mente le assolate giornate di Oslo e Trondheim, mentre in autunno avremo modo di ricordare Mosjoen o la rilassante passeggiata di Setermoen. Quando i fiumi saranno in piena ci ricorderanno il Pitealv e le Laksfossen, mentre le nevi invernali ci faranno ricordare i passi del Dovrefjell e Korgen o l'immenso ghiacciaio dello Jekkevarre. Andando al mare, durante la stagione fredda, avremo modo di ripensare al Lyngefjord e alle sue mille cascate. La primavera ci porterà alla mente gli sterminati campi di fiori svedesi e le giornate di Mora, Celle e Bamberg. Per finire il prossimo natale ci farà tornare in Lapponia, al passaggio del Circolo Polare Artico, alla casa di Santa Claus e alle renne tante, belle e libere come in nessun altro posto è possibile vedere. I silenzi, gli spazi sconfinati, le giornate senza fine saranno il deterrente, chissà se sufficiente, per far crescere in noi il desiderio per un nuovo entusiasmante viaggio nella terra del sole di mezzanotte.

Sommario delle tappe.


Viaggio effettuato nel Luglio 1996 da Roberto Lumaca

Potete trovare ulteriori informazioni sulle località toccate da questo itinerario nella sezione METE.


Traduci questa pagina
App Camperonline
Stampa questa pagina Stampa
Stampa questa pagina
Ritorno alla pagina precedente COL Magazine, per approfondire i temi dei viaggi in camper CamperOnLine.it, tutte le informazioni in rete per il turista pleinair
Ritorno all'inizio di questa pagina