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VACANZE PASQUALI 2003 IN OLANDA

Partecipanti:
Luciano - organizzatore del viaggio e primo pilota
Cristina - navigatrice / collaboratrice e autista di scorta
Sara 1° passeggero non pagante e primo attaccabrighe
Andrea 2° passeggero non pagante e secondo attaccabrighe

Kilometri percorsi in totale:
2900 in camper
100 circa in bicicletta

Spesa di carburante: € 400,00 circa

Notizie utili: In Olanda è opportuno sostare in aree di sosta o comunque campeggi (anche mini campeggi) a prezzi abbastanza modici, in quanto il pernottamento libero è vietato; pochissimi i posti dove sostare liberamente.
L'utilizzo delle biciclette è consigliato grazie anche alle piste ciclabili che servono il territorio in maniera ottimale.
Il tempo è stato bello e caldo; in ogni caso è bene avere abiti sia pesanti sia leggeri (il vento è molto forte e se c'è nuvoloso può fare freddo); le seconde paia di scarpe sono consigliate se piove per utilizzare un ricambio.

16 Aprile 2003

1a TAPPA
Decidiamo all'ultimo minuto di partire dopo cena per avvicinarci a Como ed evitare così il traffico di Milano delle prime ore del mattino. Siamo un poco emozionati e timorosi per tutta la strada che ci attende: è il nostro primo lungo viaggio in camper e per di più lo compieremo da soli.
Siamo partiti dopo cena alle ore 21,30 circa, temendo il traffico di domani mattina.
Vr sud - Bergamo via autostrada. Il traffico è molto scorrevole e si viaggia bene.
Dopo Bergamo prendiamo la ss 342 e ci dirigiamo verso Como.
Decidiamo di fermarci poco prima di Como a dormire, ormai sono le 24,30. Sostiamo in piazza del municipio (ci siamo solo noi) e dormiamo tranquilli.

17 Aprile 2003

2a TAPPA
Questa mattina siamo ripartiti alle 6,30 e i bambini dormono ancora. Passiamo la frontiera di Como Chiasso senza problemi di traffico e alle ore 7, 15 siamo a Lugano. Ovviamente abbiamo acquistato la vignetta per il pedaggio autostradale costo euro 30,00.
Il traforo del s. Bernardo non ci da' problemi, (noi siamo diretti a nord), mentre la corsia opposta (verso l'Italia) ha 6 km. di coda.
Ci dobbiamo ricordare al ritorno di trovarci a questo punto del tragitto di mattino molto presto per evitare colonne lunghissime.
Il traforo è un po' pauroso (c'e' solo una corsia e bisogna mantenere la distanza di sicurezza) io sono contenta quando usciamo.
Ora siamo diretti a Basilea e il paesaggio intorno è incantevole.
Ci fermiamo per la pausa del pranzo su un'area di sosta e poi si riprende verso Baden Baden. Il traffico è sostenuto e ci sono parecchi scambi di carreggiata per lavori in corso. Baden Baden sembra lontanissima e i bambini continuano a litigare.
Arriviamo stanchi verso le 16 e troviamo subito da parcheggiare vicino allo stadio (gratuitamente).
In bicicletta ci facciamo un giretto per la città e ammiriamo i palazzi.
Essendo stanchi andiamo a dormire molto presto e decidiamo di ripartire la mattina successiva all'alba.

18 Aprile 2003

Luciano si sveglia prima dei galli (alle 2,30) e con il pensiero del traffico decide di mettersi in viaggio.
Io dormo…. Ma poi decido di fargli compagnia, anche se gli occhi si chiudono.
Si viaggia benissimo, i bambini dormono e passiamo Francoforte (è un groviglio di strade) senza problemi.
Ci dirigiamo verso Colonia e speriamo di arrivarci prima delle 8. Abbiamo un po' di paura di sbagliare svincolo autostradale ma con la mia "bravura" di navigatore ci arriviamo.
Alle 8 e 15 siamo già in Olanda.
Troviamo il campeggio che cercavamo (il parco naturale Hoge Valuve) senza grossi problemi.
L'interno del campeggio è bellissimo, c'è molto silenzio e si respira un'aria proprio rilassante.
Il programma d'oggi è di visitare, in bicicletta, l'intero parco e se siamo fortunati vedere anche degli animali.
Vogliamo vedere anche il museo di Van Gogh situato all'interno del parco naturale.
Siamo stanchi morti…. Abbiamo pedalato tutto il giorno e abbiamo percorso 26 chilometri!!!! Il nostro sedere chiede aiuto questa sera non riusciamo neppure a stare seduti.
Il giro in bicicletta nel parco naturale è molto bello: vediamo paesaggi che non siamo abituati a vedere quali la brughiera; Luciano ed Andrea sono molto fortunati e avvistano anche un cervo. Purtroppo Sara ed io arriviamo tardi poiché lui è scappato. C'è un silenzio al quale non siamo assolutamente abituati.
Ora sono le 20,40 e Andrea sta già dormendo da un quarto d'ora (dopo essere caduto dal letto).
Il giro nel parco è stato bello, anche se ci aspettavamo di vedere più animali. In ogni modo, a parte la stancata, il giro è molto rilassante. Si vede un paesaggio che assomiglia alla brughiera e c'è molto silenzio. Dimenticavo…. C'è molto, molto, molto vento!! Siamo rientrati in camper verso le 16,30 e ci siamo subito tuffati in piscina (riscaldata e al coperto) e anche questo è stato piacevole.

19 Aprile 2003

Le previsioni del tempo non sono buone e quando partiamo dal campeggio di Ahrnem chiamano pioggia e la temperatura è di appena sei gradi. Noi speriamo in bene, in ogni caso abbiamo già preparato le giacche a vento invernali.
Prendiamo l'autostrada puntando verso nord e ci dirigiamo nel paese di Giietorn. Strada facendo decidiamo di abbandonare l'autostrada a Zolle e proseguire per la strada statale e attraversare la campagna.
Dopo gli approvvigionamenti fatti in un supermercato (sembra strano con questo freddo la verdura costa meno che in Italia) ripartiamo convinti di non fermarci prima della tappa decisa; invece vediamo un mulino a vento e decidiamo di visitarlo; lì incontriamo una ragazza di nome Tamara, che ci spiega il funzionamento del mulino e cortesemente ci da la possibilità di visitarlo: è incantevole e anche i bambini ne restano affascinati. Il gestore regale ad Andrea una piccola barca di carta e noi acquistiamo due pacchi di farina appena macinata (sembra talco).
Pensiamo a quando saremo a casa e cucineremo la nostra focaccia.
Finalmente arriviamo a Ghiedorm e vale la pena di fermarsi; sembra Venezia di altri tempi: è un paese uscito da un racconto di gnomi e fate. Ci sono tanti canali di acqua e qui mi viene la "brillante " idea di noleggiare una barchetta per fare un giretto. E' tutto bellissimo fintanto che restiamo nei canali, ma entrati in laguna il vento e le onde mi fanno veramente tanta paura e mi viene un attacco di panico (darei qualsiasi cosa per scendere, anche tornare a casa a piedi, ma non si può): per fortuna il vento si calma e si prosegue abbastanza tranquilli verso l'entrata nei canali n. 5.
Mi chiedo come ha fatto a venirmi un'idea così? Ma chi lo sa!!!
Dopo aver fatto un piccolo giretto a piedi riprendiamo ancora il viaggio verso nord, diretti a Sloten (si afferma che il paese sia bellissimo e uscito dalle favole).
Il tempo fin'ora si è mantenuto, ma scesi a Vollendorm per una piccola visita, apriamo gli ombrelli per una nuvola, comunque di tutta l'acqua che doveva venire questo è niente (speriamo solo non sia tutto spostato per domani).
Sloten è veramente così bello come leggevamo dalle guide e vediamo per la prima volta delle barche galleggianti adibite ad abitazione: incredibile c'è proprio tutto per abitare perfino i sopramobili di bellezza.
Le case sono una più bella dell'altra e scattiamo tantissime fotografie.
Purtroppo dobbiamo riprendere il viaggio e dirigerci verso il campeggio di Balk (ormai sono quasi le nove di sera) e dobbiamo cercare un posto dove dormire tranquilli.
Il campeggio si rivela al di sotto delle nostre aspettative e del prezzo richiesto (21,25 euro per una notte, lo stesso del campeggio della notte precedente). Qui però non c'è l'acqua calda per lavarsi e sembra un accampamento, in ogni caso è silenzioso, l'unico rumore è il vento. Quanto vento!!!
Ora si dorme domani ci aspetta un'altra giornata spero interessante: la grande diga.

20 Aprile 2003 - Pasqua

Oggi è il giorno di Pasqua e ci svegliamo abbastanza presto a Balk (un paesino a nord vicino al mare del Nord) e i primi esseri viventi che incontriamo sono due paperotte fuori dal nostro camper che aspettano la colazione per mangiare in nostra compagnia.
Andrea è felicissimo di dar loro dei pezzettini di pane e ci prepariamo per partire: la prima meta di oggi è la grande diga; si tratta di una costruzione fatta dall'uomo e terminata circa 20 anni fa e congiunge i due lembi di terra a nord.
L'intera costruzione è grandiosa (in tutto è lunga 27km). Luciano ed Io ci siamo fermati a ¾ della strada per ammirare da una torre apposita le due diverse altezze del mare ed è proprio una cosa strana. Interessante sarà rivedere a casa dalle fotografie digitali la diversità dei livelli dei "due" mari; quello interno (chiuso) sta diventando dolce a causa del poco ricambio di acqua con il mare del Nord. La grande diga ha come riferimento l'altezza delle vie di Amsterdam, ossia 17 metri. Ovviamente non si può prendere il livello del mare come punto di partenza perché con le alte e basse maree tale livello non è stabile.
Arriviamo per mezzogiorno a Horn: questo è un paesino tipicamente di marinai e pesca. La cosa che ci attrae maggiormente sono le case, le cui pareti esterne non sono perpendicolari al suolo, bensì "pendono" cosicché la parte superiore della casa è un pochino più grande. Qui abbiamo visto degli uomini che assomigliano proprio a dei lupi di mare così come li ho sempre immaginati.
Nel pomeriggio prendiamo una stradina di campagna abbastanza stretta e visitiamo le campagne dove coltivano i tulipani: sono bellissimi!!! Anche i piccoli borghi che attraversiamo sono incantevoli: casette minuscole con davanti dei minuscoli giardini che sembrano opere d'arte. Ci dispiace un poco lasciare questi posti incantevoli, ma il nostro viaggio deve proseguire.
Arriviamo così ad Edam (il paese da il nome al formaggio omonimo) e anche questo luogo è a di poco bellissimo.
Facciamo un giretto a piedi e ci compriamo una forma di formaggio per 11 euro.
Proseguiamo per Voledam: che delusione! Il paese brulica di ragazzi e ragazze con in mano bottiglie di vino e birra e tutti ascoltano la musica altissima.Oggi essendo domenica ci si può ubriacare e domani è festa e si dorme.
Quello che mi colpisce è l'età media delle ragazze: ci sono delle "bambine" di 14 /15 anni, tutte truccatissime con minigonne inguinali e sigaretta in bocca. Decidiamo di andare via subito: c'è troppa confusione.
Puntiamo per Broek in Waterlaand e troviamo da parcheggiare in piazza vicino all'asilo infantile. Qui c'è una quiete surreale. Conosciamo per caso i nostri vicini di parcheggio che provengono da Castel d'Azzano e scambiamo quattro parole sui rispettivi viaggi. Decidiamo di cenare e poi a nanna.

21 Aprile 2003

Oggi è Pasquetta e la giornata promette bene. C'è un sole meraviglioso e molto caldo: a dire il vero fino ad ora siamo stati abbastanza fortunati, ha fatto solo sabato sera due gocce d'acqua e freddo.
La mattina è bellissimo; ci spostiamo verso Marken in camper e posteggiamo lungo l'argine. Decidiamo di fare gli ultimi 6/7 km in bicicletta sulla pista ciclabile. Arriviamo così trafelati in paese e ci colpisce il fatto che le case ora siano diverse. Non sono più di soli mattoni a vista, ma la parte superiore è ricoperta di legno colorato (verde o blu); le signore anziane sono ancora vestite con i costumi tradizionali, mentre molti signori "moderni" calzano gli zoccoli. Facciamo un giretto, ma ben presto dobbiamo ritornare in camper: ad Andrea capita sempre qualcosa, oggi lo ha punto qualche insetto vicino all'occhio e ora ha bisogno di un'antistaminico.
Risolto il "problema" medico puntiamo verso la città famosa, Amsterdam.
A dire il vero non so cosa aspettarmi, ma una cosa la so di certo: sicuramente troverò confusione e non ci sarà più quell'alone di magia che circondava le case e gli abitanti dei paesini del nord. Comincia già a mancarmi questa atmosfera d'altri tempi.
Troviamo posto al campeggio in città (molto bello e comodo, ma abbastanza costoso, una lavatrice di panni 8,40 euro).
Appena mangiato il pranzo, inforchiamo le biciclette e andiamo verso il cuore della città; per arrivarci dobbiamo prendere un traghetto che ci fa attraversare il canale navigabile che divide la città. Andrea e Sara sono entusiasti.
L'entusiasmo dura poco: appena sbarchiamo Sara mi chiede…..: dove siamo finiti??? C'è una moltitudine di gente di tutte le razze, di tutte le età e di tutti i costumi. C'è anche gente diciamo un'po' fuori di testa con i capelli gialli o rossi fuoco, oppure gente vestita con abiti neri lunghissimi stile "Mortisia" (cosa ci farà poi vestita così con le spille da balia nelle labbra?). Facciamo un giro per la città in bicicletta utilizzando le piste ciclabili (comode) e ci accorgiamo che non è un posto che fa noi. Le vie della città sono piene di gente, forse perché è festa, e tanti (anche giovanissimi) "fumano".
Di molto pittoresco ci sono le vie e i canali che formano un reticolato circolare nella città ed è bello attraversale.
Tantissimi sono i negozi aperti e pieni di gente.
In ogni caso la città è molto affascinante anche se caotica.
Sara vuole essere accompagnata alla casa di Anna Frank e anche noi ci andiamo volentieri.
Visitiamo quello che oggi è diventato un museo e rimaniamo impressionati dalla verità di ciò che sentiamo dai video e vediamo da quello che ci circonda.
Sara in questo momento a scuola sta studiando il periodo appena prima della seconda guerra mondiale e vedere i filmati e manoscritti dell'epoca l'emozionano. Luciano ed io rimaniamo colpiti da un signore che al termine della visita cerca un nominativo su un elenco di 130.000 deportati nei campi di sterminio e quando sembra trovare quello che cerca si emoziona.
Anche noi ci chiediamo il perché di tanti orrori…
Torniamo al camper esausti una bella doccia cena e a nanna.

22 Aprile 2003

Oggi è il nostro secondo ed ultimo giorno ad Amsterdam; il programma prevede un giretto in centro con la bicicletta, dopo aver preso il ferry boat per attraversare il canale navigabile, e una sosta nel grandissimo parco in centro alla città.
Oggi siamo un pochino meno imbranati nel traffico cittadino e la gente stessa ci sembra più "normale".
Io penso che ci stiamo abituando. Dopo tutto girare per Amsterdam in bicicletta non è così difficile.
La sosta nel parco si rivela molto piacevole, considerando anche il caldo che fa.
Dopo aver mangiato un pranzo al sacco decidiamo di fare un ultimo giretto per negozi e poi ritornare al camper, che nel frattempo avevamo parcheggiato vicino ad un supermercato dopo aver fatto la spesa.
Acquistiamo, inoltre, sempre in centro tantissimi bulbi di tulipani e immaginiamo già come sarà il nostro giardino al momento della fioritura.
Nel pomeriggio ci spostiamo verso Lisse, più a sud (si comincia purtroppo a scendere) e ci portiamo nelle vicinanze del parco di Keukenhof che visiteremo domattina. Qui esattamente non sappiamo dove accamparci, e come al solito le cose non programmate riescono meglio: troviamo una strada che costeggia un canale al di la del quale ci sono solo campi coltivati a tulipani: finalmente quello che cercavamo!! E' veramente bellissimo cenare e guardare fuori dalla finestra tutti i colori dei fiori.

23 Aprile 2003

Il risveglio questa mattina è incantevole e strano: siamo in mezzo a migliaia di tulipani e immersi nella nebbia che sale dai canali. Questa umidità si dissolve abbastanza in fretta e i sole incomincia a scaldare.
Oggi visitiamo questo parco bellissimo e vediamo dei giardini mai visti prima; tutto è curato nel minimo particolare e la moltitudine di colori e accostamenti si sussegue senza tregua: alla fine siamo ubriachi di colori.
Per girarlo tutto ci serve l'intera mattina e scattiamo decine e decine di fotografie; peccato che poi molte si sono rivelate fatte male. All'uscita, per caso, incontriamo nuovamente i nostri compaesani di Castel d'Azzano e ci fermiamo a fare due chiacchiere.
Sono già le ore 13 passate e non sapendo cosa cucinare (ma avendo una fame da lupi) decidiamo di acquistare le patate fritte - veramente buonissime - e cucinare dei wurstel con dell'insalata. Il pranzo è ottimo e Andrea e Sara sono contenti.
Meta successiva e L'Aia (Den Haag) e chi sapeva che si chiamava così? Io no!
Il tragitto è breve e anche facile da trovare considerando che è praticamente tutta autostrada. Nel frattempo cerchiamo anche un supermercato dove acquistare generi alimentari ma sembra che in Olanda al di fuori dei bulbi non sì "mangia" altro….
L'Aia è una città bella e tutta ordinata anche se niente di eccezionale (ma forse sembra spenta perché abbiamo negli occhi ancora la visione dei mille colori). Dopo un giro della città in camper (giro forzato dovuto alla ricerca di un posteggio) decidiamo di parcheggiare e girare il centro in bicicletta. Il tutto dura un paio d'ore e dopo le foto al palazzo di giustizia e al palazzo reale ripartiamo alla volta di Rotterdam.
Qui il traffico si fa molto più intenso (sono anche le 18.00) e tra il pensiero di trovare la strada corretta e far star buoni i due demoni che siedono dietro si perde anche la pazienza. Ci sorbiamo una buona mezz'ora di colonna e poi riusciamo ad arrivare a Rotterdam. Come al solito ci perdiamo (chissà perché ad un certo punto i cartelli "spariscono" e non si trova più l'indicazione che si cercava del campeggio), ma dopo vari giri e richieste di informazioni, risultate infruttuose, troviamo ciò che cercavamo e troviamo anche i nostri "compaesani" già conosciuti a Broek . Forse loro hanno utilizzato una via preferenziale oppure l'aereo…. No: non hanno visitato L'Aia.
Il campeggio è buono ma senza pretese (comunque pulito).
Ora sono le 11 di sera e domattina ci aspetta l'ultimo giorno in Olanda. Già mi viene la nostalgia al pensiero di ritornare.

24 Aprile 2003

Ci svegliamo a Rotterdam e decidiamo di fare una visita alla città in bicicletta e puntiamo alla famosa torre dalla cima della quale si vede l'intera città.
Restiamo esterrefatti: Rotterdam è veramente "grandiosa"; è modernissima nei suoi ponti e palazzi. Tutto sembra essere progettato nei minimi particolari; il tutto sembra funzionare alla perfezione. I palazzi sono altissimi e di vetro e anche il traffico è ordinato. Visitiamo il quartiere moderno con le famose case cubiche e le sculture che si vedono in centro sono molto futuristiche.
In centro ci rincontriamo con Gianni e Daniela (i signori di Castel d'Azzano), ma ad una certa ora ci dividiamo… noi proseguiamo per Kinderkik, mentre loro si fermano a Rotterdam ancora per una notte.
Andrea è disperato e non vuole lasciare il suo amichetto e così per consolarlo decidiamo di portarlo a mangiare "schifezze" al McDonald. Qui fa presto a consolarsi.
L'ultima tappa olandese sono i diciannove mulini a vento di Kinderkirk; lasciamo il camper posteggiato dove ci sembra un posto accettabile e proseguiamo in bicicletta, percorrendo stradine di campagna. Qui Sara ed io incontriamo un distinto signore che indossa i suoi zoccoli di legno e pedala la bici (chissà se io ne sarei capace??).
Mi ripeto in continuazione, ma anche qui valeva la pena di esserci fermati: all'inizio delle stradine si vedono tutti insieme, in mezzo ai canali di acqua, alcuni con i fiori coltivati altri con i cavalli al pascolo; sembrano cartoline. In questi 19 mulini la gente ci abita per davvero.
Verso le 17 decidiamo che ormai è ora di partire e lasciare qui un pezzettino dei nostri cuori: sono sicura che a distanza di tempo il viaggio mi sembrerà ancora più bello di quello che è stato (se non altro nei ricordi non sentirò i bambini che litigano e questo è già qualcosa).
Guido il camper fino a un centinaio di chilometri dopo il confine con la Germania e intanto i bambini proseguono con i loro compiti per le vacanze; sono veramente stanca e non so dove fermarmi.
Finalmente eccola! Una doccia ristoratrice e la cena mi rimettono in sesto.
Per quello che mi riguarda io mi fermerei a dormire qui, ma Luciano non vuole e così decide di proseguire il viaggio, che riprende verso le 21,30.
I piccoli dormono e anche io sono assonnata.
Arriviamo a Baden Baden alle ore 02 del mattino. Pensavamo di arrivarci domattina verso le 8 o le 9. Dormiamo subito e decidiamo di alzarci quando ne abbiamo voglia.

25 Aprile 2003

Oggi sarà il nostro ultimo giorno di vacanza e vogliamo trascorrerlo regalandoci una giornata di relax alle terme.
Dopo pranzo ci infiliamo i costumi e sempre in bicicletta ci dirigiamo all'entrata delle terme.
Io non ero mai entrata in un posto simile; questo è molto bello e ci divertiamo a galleggiare nell'acqua calda in una piscina esterna. Proviamo l'idromassaggio, l'aroma terapia, l'ozono terapia e la sauna.
Ora di sera siamo stanchissimi e dopo aver mangiato e scambiato quattro parole con dei nuovi conoscenti di Milano e Treviso andiamo a dormire.

26 Aprile 2003

Luciano si sveglia come sempre molto presto e alle 2,30 di mattina decidiamo di ripartire per L'Italia.
Ora ci dispiace un poco meno ritornare a casa perché facciamo un bilancio della nostra vacanza e valutiamo che meglio di così non poteva andare.
Abbiamo timore per il traforo del S. Gottardo, ma per fortuna il traffico di automobili non è intenso. Ci sono però molti Tir.
Dopo il traforo prendo io la guida e varco il confine di Como alle 8 di mattina. Sara e Andrea si svegliano ora.
Tranquillamente dopo aver fatto colazione ci dirigiamo verso casa e dopo una breve sosta di acquisti ci arriviamo verso le 12,30: sembra così grande dopo tutti questi giorni trascorsi in camper!!

Spero che anche il prossimo viaggio siamo meraviglioso come questo: ma mi vengono in mente le parole del conoscente di Milano incontrato due sere fa (il primo viaggio in camper è come il primo amore: non scorda mai…)


Viaggio effettuato da Luciano Menini a Pasqua 2003

Potete trovare ulteriori informazioni sulle località toccate da questo itinerario nella sezione METE, e i più recenti aggiornamenti alla situazione delle aree di sosta nella sezione AREE DI SOSTA.


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