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Vai alla home page di www.CamperOnLine.itAL SAFARI PARK DI POMBIA (NO)


19 Maggio 2006, venerdi

La destinazione per questo week-end è una meta insolita, che ci incuriosisce per l'annunciato connubio di interesse naturalistico, spazi all'aria aperta, divertimento e fruibilità in camper.

Parliamo del "Nuovo Safari Park" di Pombia (NO), una struttura nota da tempo ma che negli ultimi anni ha conosciuto una fase di rinascita e di sviluppo rendendola stimolante ed attraente. 

Sfruttando l'intelligente apertura della Direzione verso le famiglie che viaggiano in camper, raggiungiamo il parco in serata, usufruendo degli spazi sosta a ridosso dell'ingresso, dotati di servizi e acqua (agibili tutta la notte).

Cena e notte tranquille, con altre famiglie come noi, in attesa dell'apertura dell'indomani.


20 Maggio 2006, sabato

Il vantaggio di sostare in loco la notte precedente è quello di avere la possibilità di essere tra i primi visitatori ad accedere al parco, evitando così le inevitabili code alle biglietterie.

Il cortese personale che ci accoglie fornisce la documentazione illustrativa delle zone del parco, e illustra le possibilità di sosta disponibili al suo interno. Scopriamo così che un ampio spiazzo pianeggiante sulla destra dopo l'ingresso è destinato alla sosta dei camper (ed infatti, durante la giornata, si affiancheranno al nostro veicolo diverse decine di altri mezzi), mentre altri piazzali sulla sinistra sono destinati alle auto.

Realizziamo anche che la struttura è piuttosto grande, ed organizzata in numerose aree ben definite.

Seguendo il consiglio della Direzione, ci avviamo subito verso la parte principale del parco: il "Safari".

Con molta eccitazione percorriamo con il nostro veicolo il vialone di accesso all'area che ospita gli animali, annunciata da un adeguato cancello, presidiato da un sorvegliante, e da un cartello che raccomanda di non aprire i finestrini per "Pericolo di morte".

Una volta iniziato il safari, siamo colpiti da molti fattori: il primo incontro avviene con gli erbivori, intenti a fare colazione, che paiono molto mansueti e per nulla infastiditi dai veicoli che sfilano a pochi metri da loro, sia pur a passo d'uomo.

Abbiamo quasi la sensazione di essere in un'altra parte del mondo, ed in un certo senso è come se lo fossimo: impala e pellicani, una giraffa e i dromedari, il bue watusso e gli immensi rinoceronti, zebre e tanti altri erbivori si lasciano osservare e fotografare in un contesto naturale assolutamente credibile, che ben poco ha di artificiale e nel quale tutti dimostrano di essere perfettamente a loro agio. Come la coppia di ippopotami, placidamente in apnea nella loro vasca d'acqua.

Leggiamo febbrilmente l'opuscolo che ci hanno dato, scoprendo abitudini e curiosità di ogni specie, e tentando di indovinare razze mai conosciute prima.

Superiamo diversi sbarramenti e ci troviamo quindi nella sezione dei felini, dove incontriamo per primi i leoni. Li osserviamo con rispetto ed ammirazione, mentre conducono le loro attività (due maschi si fronteggiano, presumibilmente per una femmina, ma ci sono anche dei cuccioli, separati forse per proteggerli). Al nostro passaggio le schermaglie dei due maschi li conducono proprio di fronte a noi, e possiamo osservarli da vicino, ed anche fotografarli (facendo attenzione a non usare il flash, per non dar loro fastidio).

Nell'area adiacente troviamo le austere ed eleganti tigri siberiane, di grande dimensione, apparentemente distratte, vaganti qua e la oppure sdraiate magari nella vasca d'acqua per rinfrescarsi.

Il successivo cambio di area ci porta attraverso cancelli controllati e manovrati da un sorvegliante su una garitta (il cui compito è quello di assicurarsi che non vi siano infiltrazioni di animali da un'area all'altra), tra capre, bufali e altri animali di varia stazza, che condividono una vasta zona erbosa e si impegnano nel mantenere bassa l'erba.

Il percorso a questo punto sfiora anche il recinto dei leoni bianchi, il 'simbolo' del Safari Park, esemplari rari (unici in Italia), che devono il loro colore non ad una forma di albinismo, bensì ad combinazione genetica per cui il loro manto non possiede pigmento marrone chiaro dei leoni tradizonali. Una eventualità assai rara, ma possibile, e che in natura non darebbe loro scampo, precludendo le possibilità di mimetizzarsi nella savana. Così, i parchi come questo rappresentano per loro una forma di protezione e di conservazione della specie.

Se, poi, come in questo caso, la razza riesce anche a riprodursi in cattività, significa aver raggiunto un grande successo e motivo d'orgoglio per chi, con grande impegno, rende questo possibile.

L'escursione prosegue con la vista del padiglione delle scimmie, non più libere come un tempo (tergicristalli e antenne ringraziano!).

Ultimato questo percorso, parcheggiamo il nostro camper nell'area dedicata e poi rivolgiamo la nostra attenzione alle zone pedonali che costituscono il 60% del parco.

Dato l'intrigante interesse che suscita, scegliamo come prima meta il rettilario, un'edificio a cupola che ospita al centro una vasca con un coccodrillo, mentre un doppio anello di teche in vetro racchiudono vari tipi di rettili, velenosi e non.

Affascinanti, ma anche repellenti: dipende dai gusti. L'ambientazione è accurata con tanto di base musicale che simula un temporale equatoriale.

Un'analoga costruzione, con diversa ambientazione, ospita invece l'acquario, nel quale molte vasche contengono pesci variopinti e vivaci, che nuotano in vetrina per noi. Uno squalo e una gigantesca murena verde (non pericolosa per l'uomo, si legge) stimolano la nostra fantasia, facendoci immaginare pericolosi incontri sui fondali.

Pranziamo e nel pomeriggio percorriamo il sentiero nel bosco fino alla fattoria, dove - oltre a vedere gli animali 'domestici', come le bianche mucche chianine o l'enorme maiale sempre stanco, i pony (cavalcabili) ed i fagiani, e persino gli yack ed gli enormi bisonti americani, assistiamo alla dimostrazione di volo e caccia dei rapaci.

L'addestratore presenta vari predatori notturni (come il barbagianni e la civetta - assai più domestici di quanto si possa immaginare), e poi guida l'esibizione di un falco (di origini messicane), che culmina con il passaggio del rapace di mano in mano ai presenti volontari, protetti da un pesante guanto di pelle. Tutti novelli falconieri e fieri di aver provato l'ebbrezza di sostenere in mano un vero falco.

Il sentiero che ci riporta nella parte ludica del parco attraversa il 'Giurassico', un'area dedicata agli animali preistorici in cui sono presenti le riproduzioni di dimensioni reali di numerosi dinosauri. Interessanti e culturalmente educativi i grandi pannelli disposti lungo il sentiero dedicati agli abitanti del bosco: insetti, roditori, ecc.

Restano ancora da provare le attrazzioni più propriamente di divertimento, ma ... non c'è tempo: nella grande tensostruttura del parco sta per andare in scena lo spettacolo dal vivo sull'antica Roma e le sue magie, e quindi prendiamo posto.

Divertente e non troppo lungo, si rivela un'ottima parentesi per riposarsi un po'. Terminato lo spettacolo, ci accodiamo per salire sul 'bruco', un piccolo ottovolante, e sui gommoni per uno scontro con schizzi d'acqua. Tralasciamo altre giostre, più orientate a bimbi fino ai 10 anni, e affrontiamo gli scivoli ondulati da percorrere su tappetini disponibili alla base della scalinata. Quando le energie sono esaurite, ed il parco chiude, ci raccogliamo nel nostro amato camper per riposarsi e rifocillarsi, ripercorrendo le tante avventure della giornta.

Notte tranquilla.







21 Maggio 2006, domenica

Impossibile poltrire più del necessario: il parco si sveglia relativamente presto, e alle 8 i rumori impediscono qualsiasi tentativo di riappisolarsi.

E quindi alle 9 nove siamo i primi a presentarci sul bus, verniciato 'mimetico-zebra', per ripetere la visita al safari.
Ci interessa ripercorrerla perchè in questo caso potremo contare sulla descrizione di una guida professionale, una veterinaria, che pensiamo renda l'escursione più completa e ricca di informazioni, anche se meno personale rispetto a qualla effettuata ieri con il 'nostro' veicolo.
Le previsioni vengono assolutamente confermate. Una volta abituati al frastuono di 50 persone che commentano entusiaste quanto vedono dai finestrini, le dettagliate spiegazioni fornite dalla guida e le risposte alle domande poste, rendono l'itinerario stimolante ed appagante.

Il percorso è, per forza di cose, lo stesso di ieri, ma gli animali hanno cambiato zona, quindi vediamo nuovi scenari e nuovi scorci.
Uno struzzo praticamente impedisce al bus di proseguire per qualche attimo, e passa in rassegna tutti i passeggeri, come in una inversione dei ruoli.

Quando percorriamo le aree dei felini li troviamo intenti a fare colazione, con dei tranci da 10 Kg di carne fresca di macello: come se la godono!

L'itinerario viene completato, e noi ci dedichiamo a ripetere le cose che maggiormente ci sono piaciute il giorno prima.

In aggiunta, proviamo anche un marchingegno americano (Segway), a propulsione elettrica, che ti mantiene in equilibrio su due ruote e per muoversi in avanti, indietro o per fermarsi, interpreta l'inclinazione del corpo. Per fare le curve si sfiora una manopola con il pollice sinistro, e ... in breve, non si scenderebbe più!

Infine, non ci perdiamo lo spettacolo 'Sudamericano' nel teatro tenda, al quale ieri avevamo rinunciato per sovrapposizione di orari con altro. Un eccellente show, che nella prima parte coinvolge valenti cavallerizzi che danzano con i loro cavalli, seguita da un appassionante e e straordinario crescendo di pezzi di bravura con le tipiche boleadoras argentine. Davvero entusiasmante e apprezzato da tutto il pubblico presente, che tributa al 'gaucho' protagonista un meritatissimo applauso, al quale ci associamo con convinta partecipazione. Bravo!

Si conclude qui un week-end all'insegna del divertimento, ma anche con una forte componente culturale e formativa, che chi ama gli animali e la natura dovrebbe concedersi.

 




Segnaliamo

Il sito ufficiale del parco:
- www.SafariPark.it

 


Viaggio effettuato a Maggio 2006 da Cinzia Nesi

Potete trovare ulteriori informazioni sulle località toccate da questo itinerario nella sezione METE, e i più recenti aggiornamenti alla situazione delle aree di sosta nella sezione AREE DI SOSTA.


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