Diario Grecia 2010
04 agosto. Quest'anno abbiamo scelto come meta delle vacanze estive la Grecia ed in particolare il Peloponneso; siamo partiti alle 10.00 del mattino da Nettuno e seguendo la strada fatta lo scorso anno arriviamo a Bari, al porto per le 17.15 dopo aver fatto sosta per il pranzo e il rifornimento gasolio. La partenza avviene per le 20.20 a causa di qualche intoppo per la sistemazione di camper ritardatari e camion.
05 agosto. Il viaggio quest'anno è più lungo dovendo arrivare fino a Patra e durante le operazioni di sbarco a Igoumenitsa veniamo svegliati dal trambusto e dal vociare del personale di bordo. Dopo una breve colazione facciamo un giro sul ponte della nave e ammiriamo il paesaggio che si delinea nella foschia mattutina; si riesce a vedere distintamente Lefkada e le isole Ioniche finché in lontananza non appare il ponte che si trova all'inizio dello stretto di Corinto. Si ha la sensazione di essere già arrivati ma prima di riuscire a sbarcare passano parecchi minuti. Mettiamo piede, o meglio ruote, sul territorio greco alle 13.30 e subito notiamo la differenza con il piccolo porto di Igoumenitsa; qui hai la netta sensazione di un porto blindato per far fronte ai problemi di immigrazione clandestina ma nulla in questo momento può diminuire il nostro grande entusiasmo.
Prendiamo la E55 in direzione Pyrgos e poi seguiamo le indicazioni per Kalogria; la strada si snoda tra campi coltivati e boschi di eucalipti fino ad un bivio con indicazioni per l'hotel seguendo poi a sinistra le indicazioni per il Beach Bar. Parcheggiamo nello spiazzo sterrato a sinistra provvisto di wc chimici. Non riusciamo a resistere e facciamo immediatamente un bagno nel bel mare limpido e caldo; qui la spiaggia è molto profonda, punteggiata da gigli selvatici e piante grasse il fondale basso e sabbioso ma con acqua molto limpida. Dopo pranzo ci rilassiamo ancora in spiaggia fino al calar del sole poi ritirata strategica in camper per la presenza di qualche zanzara.
06 agosto. Dopo una notte passata all'insegna del silenzio e della tranquillità ci svegliamo e andiamo ancora in spiaggia, i bambini super attrezzati con tavolette da surf, pinne e maschere. La giornata è splendida con sole e una leggera brezza che ti rinfresca. Dopo pranzo facciamo lo scarico del potty nei wc chimici e ci spostiamo verso Loutra Kyllini. Lungo la strada facciamo la spesa e ci fermiamo nel parcheggio in fondo alla strada in corrispondenza di una rotonda; anche qui il mare è molto bello con fondale sabbioso e basso, la spiaggia è profonda e lunghissima sferzata da un vento forte che ci ha rinfrescato anche ieri pomeriggio. Dopo cena veniamo invitati da un signore su un pickup a non sostare lì per la notte. Ci spostiamo e tornando indietro lungo la strada dalla quale siamo venuti dove vediamo le indicazioni per Kastro. Parcheggiamo in un ampio spiazzo sterrato fronte mare occupato già da diversi camper.
07 agosto. Passiamo la mattinata a Kastro una bella spiaggia molto simile a quella di Loutra Kyllini e ci dedichiamo a fare esplorazione di fondali e belle nuotate. I bambini sono entusiasti perché l'acqua è sempre calda e limpida.
Dopo pranzo abbiamo deciso di fare una visita a Olimpia la città dove sono nate le Olimpiadi suggestiva e ricca di fascino; la visita nel tardo pomeriggio si rivela azzeccata perché il solito venticello mitiga il sole cocente che viene emanato dai resti archeologici.
Il sito é molto bello, ben gestito e trasmette quella sensazione di grande fascino e tensione agonistica che doveva permeare questo luogo nelle settimane in cui si svolgevano le Olimpiadi. Particolarmente affascinante é lo stadio nella sua immensa e spoglia semplicità; varcare quella soglia, passare sotto lo stesso arco che per millenni ha visto passare atleti di tutta l'antichità, respirare la stessa polvere alzata dalla brezza lieve della sera ha un fascino che rende unico questo angolo della Grecia. Vorremmo rimanere all'infinito tra queste rocce lasciandoci cullare dall'aria tiepida e lasciando andare la fantasia a rivivere i momenti magici dell'accensione della fiaccola olimpica o della preparazione degli atleti alle gare, ma anche i momenti di relax nelle terme romane.
La visita si conclude e ritorniamo al camper per prepararci per la sera; facciamo un giro per la città di Olimpia che però si rivela deludente invasa da negozi di souvenir tutti uguali e ristoranti molto turistici.
08 agosto. Di buon mattino partiamo per la prossima tappa; lungo la strada per Krestèna facciamo il carico dell'acqua presso una fontanella posta a fianco di una chiesetta bianca. Giungiamo a Kato Samikò e seguiamo le indicazioni per la spiaggia (Beach) si svolta a destra e poi subito a sinistra passando i binari della ferrovia; proseguendo sempre dritto si arriva ad un doppio parcheggio sterrato diviso da un'aiuola in erba affacciato direttamente sulla spiaggia. Noi scegliamo di metterci in quello di sinistra e solo nel pomeriggio capiamo di aver fatto la scelta giusta perché l'altro parcheggio viene sferzato dal vento e da nuvole di sabbia. Il mare è molto mosso oggi e i bambini si divertono con la tavoletta finché si è costretti ad uscire a causa dell'intensificarsi della forza del vento che rende pericoloso stare in acqua. Facciamo una camminata lungo la spiaggia immensa che si estende da entrambi i lati del parcheggio e scopriamo l'esistenza di numerosissimi nidi di tartarughe Caretta Caretta che sembrano in stato di abbandono; spesso la tartaruga ha dovuto farsi largo tra veri e propri cumuli di detriti per raggiungere il luogo prescelto per nidificare.
Dopo pranzo il vento si fa ancora più intenso e iniziano ad arrivare numerosi kiters che si lanciano a velocità folli sulle onde. Noi ne approfittiamo per fare un'altra camminata e per raccogliere un po’ di detriti e sacchetti che potrebbero essere pericolosi per le piccole tartarughine che nasceranno a fine estate.
Verso sera il parcheggio si svuota e noi ne approfittiamo per scaricare il potty nei bagni pubblici della spiaggia; rimaniamo soltanto noi e i proprietari del bar e il buio intenso della notte svela un cielo punteggiato di mille stelle.
09 agosto. Questa mattina ci spostiamo a Kalo Nerò altra spiaggia prescelta dalle tartarughe Caretta Caretta per nidificare; qui a differenza di Kato Samikò si vede che i nidi sono tenuti sotto controllo da un'associazione di volontari che si cura di recintarli e proteggerli con le reti.
Oggi il mare è meno mosso anche grazie alla posizione più protetta e riusciamo a fare dei bellissimi bagni. All'ora di pranzo il parcheggio si riempie di camper alcuni dei quali si dannano per trovare il miglior punto di ricezione della parabola !!!!! Sembrano inscenare danze etniche col camper per trovare il punto magico in cui lasciare il camper, non per godere della miglior vista del mare o per sfruttare l'ombra delle poche piante ma bensì per avere la miglior ricezione.
Anche nel pomeriggio ci dedichiamo a nuotate e sole mentre dopo cena facciamo un allungo verso il centro del paesino e acquistiamo dei gadget dai volontari per la tutela delle tartarughe.
10 agosto. Questa mattina ci spostiamo a Lagoukvardos una piccola baia frequentata da soli Greci. Noi parcheggiamo lungo la strada sterrata che costeggia la spiaggia e solo successivamente ci rendiamo conto che, proseguendo poco oltre l'accesso usato da noi, c'è un'altra entrata asfaltata con parcheggio più ampio e baretto.
La caletta è molto bella ma in alcuni punti ci sono cumuli di alghe che vengono buttate dal mare, sul lato nord della caletta la spiaggia di sabbia bianca e fine lascia il posto a scogli piatti e affioranti dall'acqua. Nella spiaggia immensa ci siamo solo noi e poche altre famiglie greche, nel pomeriggio invece si svuota completamente e rimaniamo soli; i bambini scavano una buca e la riempiono di rami secchi per fare un falò da accendere questa sera mentre cercheremo di vedere le stelle cadenti. La sera dopo cena ci apprestiamo ad accendere il falò e scopriamo che un gruppo di ragazzi si è fregato buona parte dei nostri rami per alimentare il loro falò; i bambini ci rimangono un po' male ma si esaltano non appena vedono il chiarore generato dal nostro fuoco e rimangono incantati ad osservare i giochi delle fiamme mosse dalla leggera brezza della sera. Purtroppo il cielo si è velato e di stelle cadenti non se ne vede neppure una. La giornata intensa volge al termine e rientriamo in camper dopo aver spento il fuoco.
11 agosto. Oggi ci spostiamo a Voidokilla una bellissima insenatura che raggiungiamo dopo una serie di stradine poco adatte ai camper di grossa taglia. Il parcheggio sterrato è posto tra una zona umida in cui si vedono diverse specie di uccelli e le dune di sabbia e vegetazione mediterranea che separa dalla spiaggia; il parcheggio è già pieno di camper, molti dei quali si stanno preparando per proseguire nel viaggio. Noi prendiamo subito l'attrezzatura e andiamo in spiaggia valicando le dune di sabbia e seguendo i percorsi tra gli arbusti; purtroppo in molti angoli si vedono schifezze lasciate dai turisti o angoli adibiti a bagni pubblici da bagnanti poco educati: questo è l'inconveniente delle spiagge in cui non si dispone nemmeno un wc chimico per gli utenti!!
Lo spettacolo, varcate le dune, è veramente incredibile una baia raccolta tra due braccia di alte rocce che lasciano solo uno stretto accesso alla baia stessa creano un ambiente assolutamente tranquillo con le acque calme e calde. Il fondale é di sabbia bianca e finissima che non intorbidisce l'acqua calda e trasparente, sembra di essere in una piscina naturale! Con pinne e maschere osserviamo un po' il fondale che però non riserva particolari sorprese solo verso l'estremità opposta della baia vi sono scogli abbastanza grandi ricoperti di ricci che stuzzicano l'appetito!!!
Nel pomeriggio infatti Ivan e Alessandro muniti di guanti e rete vanno alla ricerca di ricci, la pesca è molto fruttuosa e tornano a riva con la rete piena e l'entusiasmo alle stelle. La pulizia dei ricci invece è tutta per me che per la prima volta in vita mia mi trovo a dover fare questa operazione. All'inizio é un po' problematica poi quando prendi la mano riesci a lavorare con più precisione e velocità; per cena ovviamente una deliziosa pasta con sugo di ricci di Voidokilla.
12 agosto. Il risveglio al mattino presto è particolarmente emozionante perché la luce dell'alba si riflette in modo particolare sulla superficie dello stagno e anche la baia deserta illuminata dai primi raggi di sole è veramente spettacolare !! Il nostro viaggio oggi prevede un'altra meta anche perché, pur essendo un luogo incantevole, l'affollamento nelle ore centrali della giornata non è proprio quello che piace a noi. Usciamo seguendo la strada sterrata che costeggia tutta la laguna e che riporta sulla strada per Pylos. Proseguiamo fino a Methoni e parcheggiamo nel spiazzo che si trova sul lungomare appena prima del campeggio. Come di consueto ci fiondiamo subito in spiaggia e passiamo la mattinata a fare piacevoli nuotate; anche qui il fondale è sabbioso e abbastanza basso ma è sempre pulito e cristallino, purtroppo non riserva particolari bellezze se non una coppia di strani pesci alati che scorazzano sul fondale.
La giornata trascorre in maniera piacevole e nel tardo pomeriggio ci prepariamo per visitare la città di Methoni e la sua fortezza a strapiombo sul mare. Purtroppo la troviamo già chiusa e dobbiamo accontentarci della bellissima vista che si gode dai suoi bastioni. Ceniamo in una taverna proprio sulla spiaggia a lato della fortezza, pesce ottimo a prezzi ragionevoli.
Al nostro rientro in camper alcuni signori Italiani ci spiegano che qualche ora prima era passata la polizia e aveva invitato tutti i camperisti ad andare in campeggio o ad andarsene e che sarebbero tornati in seguito a verificare. La notte è trascorsa tranquilla senza che nessuno sia venuto a farci sloggiare.
13 agosto. Il mattino come al solito di buon'ora ci spostiamo a Loutsa, questa sosta non era stata ben programmata e dobbiamo fermarci in uno spazio fronte mare dalla parte opposta del camping che risulta pieno fino all'orlo. La sistemazione non é delle migliori ma per una sosta di un giorno può andar bene. Il mare è molto bello e sulla destra vi sono scogli e una scarpata roccia rossa che sbriciolando produce una bellissima sabbia granulosa e rosata. Ivan e Ale ne approfittano per fare una battuta di pesca con pinne e forcone ma la corrente e il mare un po' mosso li fanno tornare a mani vuote! Sulla spiaggia c'è una doccia che fruttiamo alacremente ma nessun altro tipo di servizio.
14 agosto. Oggi ci spostiamo a Koroni seguendo la strada principale e ci fermiamo prima del centro abitato nel parcheggio che si trova di fronte alla spiaggia. Anche Koroni é una città fondata dai veneziani per controllare le rotte commerciali e il centro abitato si sviluppa tutto su di uno sperone di roccia proteso nel mare; gli spazzi per i camper non sono tantissimi ed oltre al parcheggio in cui ci siamo fermati c'è un unico camping sull'altro lato della cittadina. Essendo la vigilia di Ferragosto non ci sono posti disponibili e poi i camping accettano solo soste per più giorni. La giornata è bellissima un sole intenso e un mare che è una tavola azzurra ma oggi non soffia nemmeno un filo di vento e questo rende la spiaggia e il camper particolarmente infuocati. Per fortuna si sta benissimo in acqua e anche noi iniziamo a imitare gli anziani del luogo che passano ore e ore al largo semplicemente galleggiando e chiacchierando amabilmente. La temperatura dell'acqua é talmente piacevole che non vorresti mai uscire.
Verso sera ci prepariamo per fare un giro nel centro della città che si raggiunge solo dal lato opposto, accedendo dalla strada che porta a Néa Koroni. L'unica possibilità di sosta è uno spiazzo poco dopo il camping, sulla sinistra, perché il parcheggio ubicato all'ingresso della città, prima del porto, è troppo piccolo per i camper. Lasciamo il camper e facciamo un giro per la città addentrandoci nelle vie strette che portano alla chiesa ortodossa costruita sul promontorio che domina il mare. Nella chiesetta si sta svolgendo una messa e fin da lontano si sentono i canti e le preghiere diffuse tramite gli altoparlanti; molte persone entrano con dei grossi pani che vengono lasciati in offerta ma molte altre seguono la celebrazione dall'esterno seduti sulle panchine e rinfrescati dalla brezza serale che inizia a farsi sentire. Scendiamo verso il porto dove sul lungomare troviamo tantissimi ristoranti e locali dove poter pizzicare qualcosa. Ne scegliamo uno e ci rilassiamo gustando souvlaky e altre specialità.
Dopo cena acquistiamo dolci tipici in una pasticceria di nome Bezantinos che si trova proprio in centro, c'è l'imbarazzo della scelta e le golosità sono veramente tante.
15 agosto. Questa mattina ci spostiamo proseguendo a nord di Koroni verso Kalamáta, la costa è molto bella e vi sono vaste aree dedicate all'agricoltura, molta verdura e molti agrumi. La nostra meta è Bouka un'ampia spiaggia in parte attrezzata ma per la maggior parte libera, tenuta molto bene con servizi igienici, spogliatoi e docce sulla spiaggia; il parcheggio è sotto gli eucalipti quindi in parte riparato dal sole che anche oggi è molto intenso. Il mare qui è abbastanza bello ma dal fondale piatto e sabbioso, solo la presenza di telline rende la nuotata interessante e i bambini fanno a gara a chi ne pesca di più.
Verso l'ora di pranzo rientro in camper per preparare il nostro pranzo di ferragosto e noto uno strano andirivieni di pickup pieni di famiglie rom che si sparpagliano per il parcheggio creando assembramenti di persone che si apprestano a cucinare su fornelli da campo un po' arrangiati. Durante tutto il pranzo l'affollamento del parcheggio aumenta e la situazione inizia a darmi fastidio soprattutto perché dobbiamo assistere ai modi poco piacevoli con cui i bambini vengono trattati. Decidiamo di andarcene dopo aver sistemato il camper e fatto il pieno d'acqua a una delle fontanelle sulla strada. Il parcheggio e tutti gli spazi circostanti sono occupati da persone sdraiate su materassi o stuoie come se fosse un immenso bivacco. Riprendiamo la strada principale che porta verso Kalamáta e proseguiamo in direzione Kardamili; qui la strada si inerpica e lascia la costa per inoltrarsi un po' all'interno e oltrepassare un promontorio aspro e poco abitato. La strada sinuosa si apre poi sulla costa di Kardamili piccolo borgo poco accessibile ai camper grossi come il nostro; le indicazioni che avevamo di un parcheggio vicino ad un centro sportivo non sono esatte quindi dobbiamo proseguire. Pochi chilometri dopo Kardamili vediamo una bellissima e invitante caletta e decidiamo di parcheggiare il camper lungo la strada e scendere a piedi per un bel bagno ristoratore. La caletta è molto piccola ma il mare azzurrissimo e ricco di pesci di ogni tipo.
Finalmente un angolo dove potersi rilassare!!!
Verso sera ci spostiamo ad Agios Nicolaos perché è impossibile sostare nei pressi di questa bella caletta. Ad Agios Nicolaos c'è un parcheggio sterrato proprio vicino al porticciolo al quale si accede dalla seconda strada di accesso per il centro, la prima infatti è chiusa dalle ore 19 per permettere ai ristoratori di sistemare i tavolini. Il borgo è molto carino e frequentato da molti stranieri soprattutto inglesi e del nord Europa, ristoranti tipici e locali di degustazione vini sono l'attrazione principale. Dopo cena prendiamo un gelato e facciamo un giro per godere della calda brezza della sera.
16 agosto. Uscendo da Agios Nicolaos notiamo verso la fine del lungomare un altro parcheggio con spiaggia provvista di docce e una piccola taverna sulla strada. Proseguendo verso Diróu, nostra prossima meta, la strada è molto bella e panoramica affacciata direttamente sul mare permette di vedere scorci veramente splendidi; avvicinandoci a Neo Itilo decidiamo di fermarci in questa piccola insenatura fatta di poche case e qualche ristorante. Il mare calmo e cristallino assume riflessi sgargianti fin dalle prime ore del mattino e sulle montagne alle sue spalle si vede volteggiare una coppia di piccoli rapaci.....
Parcheggiamo nello spiazzo sterrato fronte mare e come di consueto andiamo velocemente in spiaggia ancora praticamente deserta. Il mare è particolarmente calmo e ci permette qualche uscita con pinne e maschere; nel pomeriggio invece inizia a muoversi e anche nel piccolo borgo vediamo che c'è grande fermento. Solo verso sera scopriamo che si terrà una rassegna teatrale proprio sulla spiaggia, probabilmente la rievocazione della fondazione di Neo Itilo; la polizia locale ci chiede di spostare il camper in posizione più arretrata in modo da non creare eccessivo ingombro nel parcheggio. La serata si ravviva con la presenza di bancarelle e rivenditori di ogni genere di giochini e gadget, con musica greca e profumi di salsicce arrosto che si fondono con quello dei popcorn e dello zucchero filato.
Per questa sera abbiamo prenotato in uno dei ristoranti affacciati praticamente sul mare per gustare un po’ di specialità di pesce; la proverbiale lentezza dei ristoratori greci questa sera è veramente da record ed è tale il caos che regna nel ristorante che potremmo andarcene senza pagare il conto e nessuno se ne accorgerebbe. Ne approfittiamo comunque per goderci lo spettacolo da una vista privilegiata.....quasi in mezzo al mare.
17 agosto. Dopo una notte tranquilla proseguiamo il nostro viaggio verso le Grotte di Diróu e parcheggiamo nel grande parcheggio sterrato che si trova nella caletta a fianco delle grotte. Per raggiungerla, una volta arrivati al bivio con la taverna Kampinera, bisogna prendere la strada a destra perché la strada principale porta all'ingresso delle grotte dove c’è un parcheggio molto piccolo per i camper. La spiaggia è tutta a ciottoli abbastanza grandi ma il mare è limpido e cristallino. Mentre siamo in acqua incontriamo un camperista conosciuto lo scorso anno al porto di Igoumenitsa, che ci consiglia una scorciatoia per accedere al sito delle grotte. Detto fatto decidiamo di andare subito a visitare le grotte e di tornare poi a goderci il mare. La scorciatoia permette di arrivare all'ingresso delle grotte, io vado a fare i biglietti mentre i bambini si vestono con maglietta e pantaloncini perché dentro le grotte la temperatura è bassa e la forte umidità può dare fastidio. Il personale ci fa salire su di una canoa che ci accompagnerà per il primo tratto del percorso sotterraneo che è percorribile solo sull'acqua; il paesaggio è veramente spettacolare con stalattiti e stalagmiti enormi che creano effetti e giochi di luce impensabili. In alcuni anfratti sono stati trovati reperti preistorici e tracce di animali oramai estinti come l'ippopotamo europeo. Il percorso in canoa termina e si prosegue a piedi per l'ultimo tratto che mostra zone altrettanto spettacolari. Quando usciamo dalle grotte veniamo investiti dall'aria calda e dalla luce accecante del giorno ma non per questo dimenticheremo lo spettacolo meraviglioso che la natura ha creato in milioni di anni.
Rientrati al camper ci tuffiamo in mare per rinfrescarci ma notiamo un certo trambusto tra i camperisti e notiamo un'auto della polizia locale che si sta avvicinando; i poliziotti iniziano a segnare le targhe di tutti i camper e ad avvisare che quando ripasseranno, tra 2 ore, non vogliono più vederne nemmeno uno altrimenti faranno multa e denuncia ai trasgressori. Molti camperisti si lamentano ma i poliziotti non ascoltano le motivazioni di nessuno, nemmeno di coloro che, come noi, sono semplicemente parcheggiati e non accampati come la maggior parte dei camper. In fretta e furia molti decidono di andarsene e iniziano a smontare l'accampamento, fatto di tavolini, tendalini, sdraio, canoe e surf tutti sparpagliati in giro per la spiaggia e il parcheggio. Noi con tutta calma decidiamo di pranzare e una volta pronti lasciamo il parcheggio; siamo gli ultimi ad andarcene e il parcheggio fino a poche ore prima affollato è un triste deserto...... La polizia comunque non si è fatta vedere nonostante le 2 ore date come ultimatum siano passate da un pezzo. Ci spostiamo a Gerolimenas nel parcheggio all'ingresso del paese sulla destra e scopriamo che diversi camper che erano a Diróu si sono fermati qui; l'intransigenza della polizia ha fatto svuotare un enorme parcheggio dove i camper non creavano alcun problema e ha riempito un paese creando un piccolo intasamento. Anche Gerolimenas è un bellissimo paese che è in grande fermento di ristrutturazione conservativa che permetterà di recuperare le numerose abitazioni in pietra oramai abbandonate. La spiaggia è molto raccolta e al pomeriggio rimane subito in ombra ma il mare di questo piccolo anfratto è splendidamente limpido e azzurro. Alla sera ne approfittiamo per vedere il piccolo borgo e per sollazzarci al caldo vento che soffia da sud.
18 agosto. Questa notte abbiamo ballato a lungo per il forte vento che soffiava ma come di consueto dopo esserci sistemati riprendiamo il viaggio. Oggi la nostra meta è Kokkinogeia al punto estremo della penisola del Mani. Ci accorgiamo subito che il paesaggio cambia, improvvisamente diventa sempre più brullo e riarso dal sole man mano che ci addentriamo nella penisola; spettacolari paesaggi, rocce a strapiombo sul mare e vecchie torri d'avvistamento, piccoli villaggi fortificati eretti su costoni di roccia che si protende nel mare come Váthia, calette che si possono ammirare solo dall'alto con la loro mezzaluna di sabbia bianca e l'acqua azzurrisssima. Da qui si riesce a vedere Capo Tenaro e noi vogliamo andare proprio nel punto più vicino ad esso; a Kokkinogeia c'è solo un piccolo parcheggio dove sono fermi un paio di furgoni attrezzati.
La vista di queste calette ti riempie così improvvisamente la vista che l'unico desiderio è quello di tuffarsi in queste acque così limpide e cristalline; i bambini prendono tutta la loro attrezzatura e si tuffano immediatamente in acqua a esplorare fondale e rocce. I fondali sono veramente belli e riusciamo ad avvistare una murena e diverse stelle marine molto grandi, i pesci di tutte le forme e colori continuano a nuotare imperterriti al nostro passaggio. Oltre agli innumerevoli ricci di mare si vedono nuotare tranquillamente diversi pesci di grosse dimensioni che però si tengono ben alla larga dai miei pescatori armati di forcone ed intenzionati a portare a casa la cena! La battuta di pesca si conclude con la vittoriosa cattura di un piccolo polipo che verrà immolato per il sughetto...... Ivan e Alessandro decidono di fare un breve allungo lungo la camminata che porta a Capo Tenaro per vedere com'è la stradina e ne approfittano per fare foto dall'alto della caletta, a quest’ora i colori del mare sono talmente intensi e brillanti che non sembrano nemmeno naturali ma il frutto di un abile trucco di Photoshop! Rientrando in camper per preparare il pranzo noto che purtroppo il parcheggio si sta riempiendo di camper che si piazzano come capita creando disagi per gli automobilisti. Dopo pranzo ci dedichiamo ancora a nuotate ed esplorazioni subacquee mentre a pomeriggio inoltrato, muniti di scarpe da trekking e bastoncini, ci prepariamo per la camminata fino al faro di Capo Tenaro. Il paesaggio è veramente bellissimo e mentre il vento inizia a rinfrescare l'aria il sole pian piano si abbassa sul mare creando effetti di luce veramente splendidi. La camminata si rivela più lunga di quanto avevamo immaginato e i bambini sono molto stanchi dalla giornata passata in acqua, arriviamo fino a vedere da lontano il faro ma poi siamo costretti a rientrare!! Il parcheggio oramai è strapieno e i camper sono ben 8 di cui alcuni piazzati in punti veramente di ingombro; sembra che l'educazione sia stata lasciata a casa da molti camperisti!!
Appena il sole tramonta lo spettacolo del cielo si rivela ai nostri occhi, completamente terso e costellato di un milione di stelle che sembra ti vogliono accarezzare la testa.
Buona notte Kokkinogeia.
19 agosto. La luce del mattino è surreale a Kokkinogeia filtrata dalle rocce che circondano la caletta e riflessa sul mare che sembra una tavola piatta, un vero paradiso che lasciamo a malincuore ma che rimarrà sempre nei nostri pensieri. Infatti l'affollamento di camper che si è creato fa si che anche questo posto magico debba essere lasciato per evitare di creare ancor più disagi. Riprendiamo la strada che ci ha portati fin qui e poi deviamo verso Kotronas; qui la strada è davvero stretta soprattutto quando passa attraverso i piccoli agglomerati di case che si incrociano. Il paesaggio è comunque bellissimo e vale la pena fare questa strada per risalire il Mani. Giungiamo a Kotronas che è quasi ora di pranzo e ci fermiamo sul molo qui il caldo è veramente impressionante e non c'è nemmeno un filo di vento. Vado a fare la spesa e poi raggiungo gli altri in spiaggia rinfrescandomi con un lungo bagno. Il mare non è bellissimo anche perché in questo specchio di mare c'è un gran via vai di barche. Dopo pranzo decidiamo di spostarci perché questa posizione non offre nulla di bello e ci portiamo verso Skoutari; appena prima dell'ingresso al paese c'è l'indicazione Ximani Port e una breve strada asfaltata che porta proprio sul porticciolo. Vi sono alcuni camper stranieri e un italiano. Il mare è molto limpido e i bambini si tuffano dal molo creando schizzi enormi! Nella spiaggetta di sassi, che c'è sull'altro lato del molo, si possono trovare conchiglie minuscole dai colori incredibili, alcune rosse altre verde smeraldo. La sera dopo cena io e Ivan ci mettiamo con le seggioline sul molo a contemplare le stelle e a ripensare ai bellissimi posti che finora abbiamo visitato.
20 agosto. Oggi ci spostiamo a Gythio e ne approfittiamo per fare un po’ di rifornimento di alimentari e per prelevare contanti. La spiaggia dove sostiamo è famosa per il relitto che si vede già in lontananza appena usciti dalla città; il parcheggio è sterrato con molti punti all'ombra degli eucalipti. Il colpo d'occhio del relitto arenato sulla battigia è veramente notevole e dopo le foto di rito Ivan e i bambini nuotano, con pinne e maschera, fin dentro al relitto. La spiaggia è molto frequentata ma basta spostarsi verso il relitto e l'assembramento diminuisce molto. Passiamo una bella giornata tra bagni e giochi in spiaggia riscaldati da un sole intenso ma con un bel venticello che allevia la sensazione di caldo. La sera dopo cena il vento cessa di soffiare e dormire la notte diventa una vera tortura!!
21 agosto. Al mattino lasciamo il parcheggio e ci dirigiamo verso Astèri passando attraverso immense culture di olivi e aranci. Nella zona di Makrigialos appena dopo il camping si vede una strada parallela dove ci sono diversi camper in sosta; noi proseguiamo e poco dopo, sulla sinistra, troviamo un parcheggio con fontanella da cui far rifornimento d'acqua. Arriviamo a Pytra e ci fermiamo nel parcheggio a fianco di una taverna chiedendo al proprietario il permesso di sostare anche per la notte. La spiaggia è in sabbia fine e granulosa e il mare di un azzurro spettacolare, ci sono affioramenti di rocce e zone di acqua bassa e calda; in mattinata passa il camioncino del panettiere con tante leccornie e quello di un pescatore dal quale acquistiamo un chilo di gavros freschissimi. La sera ceniamo nella taverna e poi facciamo un giro nella zona centrale del paese, qui i ristoranti sono un po’ più turistici e preparano dalla pizza al giros pita con prezzi stracciati ma anche con una gran confusione. Ritroviamo la calma sul molo del porticciolo dove ci fermiamo per godere la brezza della sera......questa notte si dormirà bene!!
22 agosto. Riprendiamo il nostro giro e oggi ci portiamo ad Elafonissos prendendo il traghettino che parte da Vinglafia. La traversata è veramente breve e una volta sbarcati sull'isola compriamo alcune cose nei negozi di fronte al porto e poi seguiamo la strada che gira in senso antiorario verso Kato Niki. Le aspettative che si creano quando si sale su Elafonissos non vengono certo deluse perché fin da quando sei sul traghetto sei circondato da un mare intensamente color verde acqua e di una limpidezza difficilmente ripetibile. Nel parcheggio della spiaggia di Kato Niki c'è un bel cartello di divieto sosta camper e di campeggio ma noi facciamo lo gnorri e ci piazziamo in posizione non di disturbo. Il mare è molto bello ma con forti correnti che tendono a portarti al largo e vento che non smette mai di soffiare. La bellezza del luogo è tale che si può sopportare anche un po’ di vento!
La sera preparo i gavros acquistati a Plytra con grande soddisfazione da parte di tutti.
Per la notte gli altri camper presenti nel parcheggio se ne vanno e noi restiamo soli a contare le innumerevoli stelle che appaiono al calar del sole.
23 agosto. Al mattino ci spostiamo sull'altra spiaggia quella vicino al Parking Simos e famosa per l'istmo che crea due calette a dir poco meravigliose sia per il candore della sabbia sia per i colori del mare che riescono a toccare tutte le sfumature dall'azzurro al verde intenso al blu. Al mattino presto quando il mare è particolarmente calmo, la spiaggia è deserta e il vento è solamente una brezza leggera e sembra di essere in un paradiso incontaminato; è bellissimo inerpicarsi tra piante di mirto e ginestre sul promontorio che separa le due baie e godere dello spettacolare panorama che la natura ha donato a questi luoghi. Anche il mare svela molte sorprese tra cui fondali ricchi di pesci e scogli coperti di ricci e stelle marine. La giornata passa così tra magnifiche nuotate e sole anche se l'arrivo delle barche, che fanno il giro dell'isola con i turisti e li scaricano per fargli fare la sosta sulla spiaggia, rovina un po’ l'atmosfera paradisiaca del posto. Non mancano nemmeno gli enormi panfili stranieri che ormeggiano al largo e poi scendono in spiaggia col tender che solo quello basterebbe per far spostare tutta la nostra famiglia !!!! La sera quando il sole sta tramontando il cielo si colora di tutti i colori della tavolozza di un pittore e la luminosissima Venere che appare quasi tra gli alberi della vegetazione mediterranea...... la vista da questo parcheggio è veramente spettacolare.
24 agosto. La mattina ci svegliamo presto e con la voglia irresistibile di goderci ancora questo mare ma prima dobbiamo fare lo scarico del potty dopo aver chiesto ai proprietari il permesso di usare i loro bagni. Sbrigate queste faccende possiamo dedicarci ancora ad una mattinata di bagni e pinnate in questo bellissimo mare; decidiamo di prendercela comoda e al rientro in camper andiamo a far la doccia nel parcheggio vicino al ristorante Simos lì vicino per evitare di dover fare il carico dei serbatoi. Dopo pranzo ci riportiamo al porto per ritornare sulla terra ferma. Lasciamo con un po' di rammarico questa isola splendida che ti regala forti emozioni ma il nostro giro deve continuare e quindi riprendiamo la strada verso Monemvassía dove parcheggiamo al porto in posizione defilata. Prendiamo i biglietti della navetta che ci porta nella zona medioevale della città collegata alla terra ferma da uno stretto istmo rafforzato da una diga. Monemvassía era un borgo fortificato dai bizantini, fondatori della città, e successivamente modificato dai veneziani che ne fecero un importantissimo scalo sulle rotte navali per Costantinopoli. Le stradine lastricate di grosse pietre si snodano tra case in pietra e muretti a secco, fino alla piazza principale dove troneggia un cannone settecentesco e sulla quale si affaccia il museo di recente apertura che raccoglie reperti storici della città antica. Le dominazioni che si sono succedute hanno lasciato ciascuna tracce ben identificabili, la moschea turca, la chiesa bizantina di Hrístos Elkoménos e il campanile di foggia veneziana; qui il tempo sembra veramente essersi fermato e mentre il sole tramonta e la luna inizia a fare capolino anche noi abbiamo la sensazione di essere sospesi nel tempo finché i bambini non ci ricordiamo che sarebbe anche ora di cenare. Torniamo nella zona del porto dove mangiamo in uno dei ristorantini affacciati sul mare; la confusione é tanta e per la prima volta dall'inizio della vacanza abbiamo la sensazione di località di vacanza. La notte pernottiamo nel parcheggio del porto con vista sulla cittadina antica illuminata da una bellissima luna.
25 agosto. Spostamento a Kyparissi seguendo la strada che passa da Agios Ioannis- Gerakas; appena usciti da Monemvassía ci sono alcune calette tranquille con possibilità di sosta e successivamente, nei pressi di Apiava si vede una bellissima caletta con strada d'accesso tra gli ulivi. Noi proseguiamo verso Kyparissi affascinati dal paesaggio che diventa quasi di tipo montano, con la strada stretta a strapiombo sulla scarpata che stringe ulteriormente all'ingresso di Kyparissi mettendo a dura prova le dimensioni del nostro camper. Parcheggiamo sul lungomare a Paralia praticamente davanti alla spiaggia. Questa località è veramente splendida, spiaggia di sassi mare abbastanza profondo ma azzurrissimo attraversato in alcuni punti da correnti di acqua dolce freddissima proveniente dalla montagna che è proprio alle spalle del piccolo borgo. L'estrema tranquillità del posto permette un relax assoluto e per tutta la giornata ci sollazziamo al sole e nel mare calmo e caldo. Il sole scompare presto dietro alla montagna e noi ci prepariamo per la cena e per il nostro giro serale; il borgo è veramente molto bello, raccolto e costituito da tante casette bianche dalle imposte colorate di blu che si affacciano sul porticciolo dove sono attraccati due panfili veramente notevoli. Acquistiamo anche dei formaggi da un caseificio artigianale aperto fino a tardi e poi rientriamo in camper.
26 agosto. La notte è trascorsa nella più assoluta calma e all'alba il sole che sorge dal mare offre uno spettacolo veramente splendido. Riprendiamo il nostro itinerario e ritorniamo sulla strada che prosegue per Kremasti perché la nostra prossima tappa é Paralia Tiroù. La strada attraversa una vallata bellissima e deserta e per tutto il tragitto non incrociamo nessuna auto; qualche chilometro prima di Kremasti seguiamo le indicazioni che ci fanno svoltare a destra lungo un'ampia strada perfettamente asfaltata. La strada prosegue in mezzo ad un paesaggio molto aspro e completamente disabitato finché all'improvviso diventa sterrata per almeno un paio di chilometri per poi ritornare nuovamente asfaltata ed infine un ultimo tratto di circa 3 chilometri ancora sterrata!! Alla fine della strada sterrata tiriamo un sospiro di sollievo e proseguiamo dritti fino a Paralia Tiroù ; qui giunti ci rendiamo conto che le strade d'accesso sono troppo strette e le possibilità di sosta praticamente nulle quindi proseguiamo fino a Paralia Agio Andreau in uno spiazzo sterrato fronte mare accanto una taverna poco frequentata. Il mare è molto bello anche se al pomeriggio si alza un vento forte che invita i kiters a prendere il mare. La giornata scorre tranquilla e la sera si illumina di stelle.
27 agosto. Lungo la strada per Karatona, nostra prossima meta, ci fermiamo a fare rifornimento alimentare, carico dell'acqua e scarico potty presso una stazione di servizio. Appena fuori Astros c'è un grande parcheggio sul mare con bar e servizi appena prima del promontorio di Paralia Astros, comodo qualora si volesse una sosta meno isolata.
La costa prima di Nafplio non presenta alcuna attrattiva spiagge inesistenti e mare bruttino. Karatona si trova sul lato opposto rispetto a Nafplio e offre un bel parcheggio parzialmente ombreggiato dalle piante di eucalipto e un mare calmo e cristallino. Passiamo qui tutta la mattina e a metà pomeriggio riprendiamo il camper per andare a visitare Micene. Il sito archeologico dei questa antica e famosa città si trova in posizione strategica rispetto alla costa permettendo di vedere l'arrivo dei nemici nel golfo di Nafplio con ampio anticipo. La fama di Micene crebbe soprattutto nel periodo in cui fu dominata dagli achei che la trasformarono in un centro economico culturale di primaria importanza per tutto l'Egeo; sotto il regno di Agamennone divenne di tale importanza che si mise a capo della guerra contro Troia e la cultura Micenea divenne riferimento per tutto il mediterraneo. Il giro inizia dalle maestose mura ciclopiche e dalla famosa porta dei Leoni con Alessandro che ci fa da cicerone avendo studiato proprio quest'anno la civiltà micenea. Incredibile lo stato di conservazione del portale con i due leoni e di alcuni Tolos, tombe di reali e personaggi influenti della città,in particolare quello di Clitemnestra, moglie assassina di Agamennone per amore di Egisto. Per il resto ben poco è rimasto di questa antica città, del palazzo imperiale e delle botteghe artigiane sia orafe che di ceramiche. La visita prosegue al museo dove sono state raccolti tutti i tesori ritrovati nelle tombe e durante gli scavi; solo in questo momento ci si rende pienamente conto di quanto fosse evoluta la civiltà Micenea e quali capolavori orafi erano in grado di eseguire. Per completare la visita andiamo a visitare la Tesoro di Atreo; la leggenda dice che in questo Tolos, perfettamente conservato, fosse custodita la salma di Agamennone perché si favoleggiava di tesori immensi attribuibili solo al signore della città. I ritrovamenti archeologici hanno poi sfatato questa leggenda anche se i tesori ritrovati erano d'inestimabile valore. All'interno del Tolos l'acustica è talmente perfetta che io e Ivan, posizionati al centro della cuspide, intoniamo un canto alpino con grande effetto sonoro!!
Terminata la visita col camper torniamo a Nafplio, parcheggiamo al porto e facciamo un giro per il centro storico della città.
Nafplio non è stata una città di grande rilevanza nell'antichità perchè stretta tra le più famose Micene, Argo ed Epidauro ma lo è stata nel periodo medioevale e nei secoli successivi; lo si nota dalle suggestive piazze in stile veneziano sulle quali si affacciano chiese e palazzi eleganti ma anche dai minareti e dalle moschee della lunga dominazione turca, dalle numerose fontane di sapore orientale che abbelliscono quella che è stata la prima capitale della Grecia moderna per poi passare lo scettro ad Atene. Molto bello e frequentato anche il lungomare che si affaccia sull'isola di Boúrzi, isolotto fortificato costruito dai veneziani per proteggere il porto di Nafplio e dal quale la notte venivano tirate catene per evitare l'ingresso di navi nemiche.
Dopo cena rientriamo in camper e passiamo una notte tranquilla.
28 agosto. Al mattino riprendiamo il viaggio e seguiamo la strada per Drepano lungo la litoranea molto bella e scorrevole, anche a Candia Beach c'è una bella spiaggia ma noi proseguiamo per Saladi Beach. Raggiungiamo la meta dopo una mezz'ora di viaggio, questa spiaggia isolata da tutto ha alle spalle un enorme complesso alberghiero abbandonato da tempo e in parte cannibalizzato dai vandali, c'è solo un'enorme spiazzo sterrato nel quale parcheggiare ma nessun tipo di servizio. Un camperista francese ci consiglia di mettere il camper vicino agli alberi perché nel pomeriggio si alza un forte vento che alza molta terra dal parcheggio. Ci piazziamo in spiaggia e ci tuffiamo subito in acqua; il fondo di ciottoli bianchi dona all'acqua una limpidezza e una luminosità particolare, l'acqua è caldissima e il mare calmo. I bambini si divertono facendo snorkelling per tutta la mattina mentre io e Ivan ci mettiamo a galleggiare al largo come i vecchietti del luogo! Verso sera notiamo uno strano movimento attorno alla chiesetta che si trova sulla spiaggia all'ingresso del parcheggio: la chiesetta viene addobbata con fiori e palloncini bianchi e azzurri per celebrare al tramonto il battesimo di un bimbo. Veramente suggestivo!
La serata è talmente calda e l'aria così ferma che Ivan e Ale si attardano in acqua fin dopo il tramonto ...... Un vero sollazzo!!!!
29 agosto. Al mattino riprendiamo il nostro viaggio che purtroppo sta volgendo al termine.
Ci spostiamo a Kranidi e poi Ermioni una bella cittadina con porticciolo turistico dove facciamo un po' di rifornimento alimentare; proseguendo lungo la strada costiera ammiriamo il bellissimo paesaggio che in diversi punti è stato lottizzato da hotel e residence. Verso Saronida vediamo delle bellissime calette raggiungibili esclusivamente da strade sterrate ben battute. Ne prendiamo una seguendo l'indicazione Kantina Beach e proseguiamo per più di un chilometro senza giungere alla meta; decidiamo quindi di tornare indietro perché la spiaggia è ancora lontana e vogliamo evitare di avere problemi col camper. Giungiamo a Galatas una località carina e molto lottizzata, si può lasciare il camper al parcheggio del porto, all'ingresso della cittadina venendo da sud, e prendere il traghetto per l'isola di Poros. Dopo Galatas ci sono altre soste nei pressi di una zona confinante con lo stagno di Psifta.
Giungiamo a Palea Epidauro e ci fermiamo nel parcheggio sul lungomare dove ci sono anche le docce. Nelle altre spiagge i parcheggi sono troppo piccoli per il nostro camper. Dopo alcuni bagni rinfrescanti e un bel pranzo ci spostiamo a Epidauro per visitare l'area archeologica.
Il sito archeologico è uno dei più rinomati della Grecia e meta di numerosissimi turisti.
Nell'antichità Epidauro era nota soprattutto per la fama di Asclepio, il dio della medicina, dalle capacità curative talmente rinomate da rendere invidioso Zeus che lo folgoró; le sue spoglie furono sepolte ad Epidauro e i suoi successori, tra cui Ippocrate, portarono avanti il suo lavoro e ne ampliarono le conoscenze mediche. La parte più spettacolare del sito è senza dubbio il teatro fatto costruire, nel IV secolo, da Policleto sulle pendici di una collina; la cavea presenta 54 ordini di gradini tra i quali si possono notare ancora le postazioni riservate agli spettatori più importanti che presentano la seduta e lo schienale in marmo lavorato. Il teatro poteva contenere 14000 spettatori assicurando un'acustica perfetta anche per coloro che si potevano permettere solo i posti più in alto. Al centro della cavea c'è ancora il basamento dell'altare di Dioniso sul quale ogni turista si ferma per fare vocalizzi o sussurrare parole e verificare l'acustica del teatro. Nel sito si possono ammirare anche i resti dell'area dedicata ai giochi con una vera e propria piscina e la zona del santuario di Asclepio dove ben pochi resti ci ricordano l'intensa attlività medica che si svolgeva in questi luoghi. Usciti dal sito archeologico ne approfittiamo per riempire i serbatoi alle fontanelle che si trovano nel parcheggio. Ritorniamo a Palea Epidauro per la cena perché nel parcheggio del sito c'è il divieto di sosta notturno. Dopo cena facciamo un giro nel piccolo borgo e poi tutti a nanna.
30 agosto. La vacanza è giunta proprio agli sgoccioli...... Questa mattina ci spostiamo a Kòrfos e seguendo la litoranea scendiamo a dare un'occhiata a Nea Epidauro dove, per i camper, ci sono solo pochi spazi vicino ai campi da Basket. Giunti a Kòrfos sostiamo in un parcheggio sterrato proprio all'ingresso del paesino, direttamente sul mare. Qui la spiaggia è a sassi e il fondale degrada abbastanza rapidamente, il mare cristallino e tranquillo come sempre. La baietta è molto bella, tranquilla e in spiaggia ci siamo solo noi, l'impressione è che i turisti siano già tutti rientrati e solo qualche persona del posto viene in spiaggia per il classico bagno ristoratore e poi se ne va!
La giornata trascorre nella più assoluta calma e tranquillità anche in previsione del viaggio di domani e la sera facciamo una camminata verso il centro del paese praticamente deserto.
31 agosto. Oggi è proprio l'ultimo giorno della nostra vacanza ma prima di andare al porto di Patrasso ci fermiamo a Loutra Elenis per fare un po’ di spesa e un ultimo bagno in questo splendido mare. Ci spostiamo a Corinto per vedere lo stretto da vicino e solo quando ti trovi sul ponte mobile all'imboccatura dello stretto ti rendi conto del lavoro immane che è stato fatto, fin dai tempi di Nerone, per realizzare quest'opera. Oramai siamo proprio agli sgoccioli e ci portiamo a Patrasso con un anticipo di circa 3 ore come da indicazione dell'agenzia; già dalle strade di accesso al porto ci siamo resi conto che la tranquillità del porto di Igoumenitsa ce la possiamo scordare a causa dei numerosi extracomunitari che si avvicinano a camion e camper per cercare un passaggio in Italia. Ivan mi lascia al checkpoint per convalidare il biglietto di ritorno e, mentre io faccio la coda, lui deve stare attento a far si che nessuno si imboschi sotto il camper. La polizia sembra non interessassi della cosa e i camperisti rimangono in balia di questa situazione molto spiacevole. La cosa non migliora quando ci spostiamo davanti alla nave in attesa dell'imbarco e solo una volta imbarcati possiamo tirare un sospiro di sollievo. Nonostante fossimo preparati per questo tipo di situazione, viverla in prima persona non è mai piacevole soprattutto per il grande impatto sui bambini che ne rimangono spiacevolmente colpiti.
Il viaggio di ritorno si svolge tranquillamente e senza eccessivi ritardi arriviamo a Bari.
Solo quando scendiamo dal traghetto ci rendiamo conto che la vacanza è veramente finita nonostante il profumo della salsedine e del mare sia ancora sulla nostra pelle e iniziamo già a ricordare i bellissimi posti che abbiamo visitato e le bellissime giornate che abbiamo passato in questa fantastica vacanza.