Diario di viaggio Olanda 2009
Partiamo da Rimini nord alle 9.00 del 16.08.2009. Dopo una tappa a Castel San Pietro Terme per gli ultimi ragguagli con l’altro equipaggio, che verrà con noi e un ottima colazione alla pasticceria “Dino”, si riparte verso Monaco.
C’è molto traffico, code e lavori per la strada, tanto che si arriva alle 19.30.
Per la notte ci siamo sistemati presso il parcheggio del castello di Nymphenburg, molti insetti ma qui pare tranquillo. La mattina giro turistico a Monaco e sgridata di una tedesca che “gentilmente” ci ha fatto notare che camminavamo sulla pista ciclabile; aveva ragione, ma il modo in cui lo ha detto non è stato proprio dei più cortesi.
Alle 18.00 arriva l’altro equipaggio, loro hanno ritardato un giorno per motivi di lavoro, così si parte verso Maastricht.
Dopo un sosta notturna in autostrada a Francoforte si riparte, arriveremo a Maastricht? Forse ce la faremo all’ora di pranzo! Arrivati a destinazione visitiamo la piazza centrale e facciamo un giro per le vie che la circondano, è vero quando dicono che non sembra una città tipicamente olandese, se non fosse per qualche souvenir che raffigura un paio di zoccoli, per l’immancabile pesa pubblica (del formaggio) e le onnipresenti patatine fritte in cartoccio corredate da maionese al Gouda.
Per la notte ci spostiamo verso Wijk en Aalburg (paesino a circa 30 km) dove ci dovrebbe essere un’area sosta “ben segnalata” ma che dopo il quarto giro del paese non riusciamo a trovare, per fortuna che gli olandesi sono molto cordiali; grazie ad un signore, che ci ha accompagnato proprio di fronte, l’abbiamo trovata ( per precisione, il “ben segnalata” si riferisce al cartello 20x30, non illuminato, apposto sull’albero all’entrata).
La mattina seguente si va a Kinderdijk, il panorama che ci aspetta è molto suggestivo i 19 mulini posti sulla rive del canale hanno un effetto particolare. Abbiamo visitato l’unico mulino aperto al pubblico (alcuni sono abitati), dentro è ancora arredato come una volta e oltre a vedere il funzionamento degli ingranaggi collegati alle pale ci sono vari video che spiegano come si svolgeva la vita in queste case/ manifatture un po sui generi.
Nel pomeriggio ci avviamo verso Gouda, il centro non è molto grande ma molto carino, il formaggio la fa da padrone, nei negozi ce ne sono di tutti i tipi ed anche se sembrano tutti uguali in realtà il sapore e la pastosità non sono gli stessi.
Nella serata si va a Delft; facciamo un bel giro in bicicletta in questa cittadina stupenda e studentesca, con le luci della sera l’Olanda è proprio bella.
La mattina dopo Den Haag ci aspetta a braccia aperte, la città è molto diversa da i piccoli centri appena visitati, si susseguono i palazzi di fattura moderna, il centro poco curato e le periferie degradate, onestamente preferiamo visitare i paesi più caratteristici.
Nel pomeriggio ci spostiamo verso nord destinazione Alkmaar, preparandoci per il mercato del formaggio del Venerdì.
Questo caratteristico mercato è il più importante d’Olanda, il rituale è sempre lo stesso ed è sufficiente guardarlo per mezz’ora per non annoiarsi (molto colorato, con tanto di “olandesina” in costume, carretto per il formaggio e pesa pubblica tirata a lucido ma con la certezza di essere animato solo da figuranti in abito da scena che recitano una parte che si ripete da molto tempo) .
Alkmaar invece è una bella cittadina, sembra quasi marinara percorsa dagli innumerevoli e sempre presenti canali e ponti adornati di fiori. Anche qui il cibo fritto è una caratteristica ( non si spiega la spasmodica voglia da parte degli olandesi di friggere tutto), oltre le patatine ci sono dei dolci alla mela molto buoni (tipici di qui), senza tralasciare gli unici ed inimitabili “Alkaameer” o giù di lì, biscotti prodotti solo in questa città dal forte sapore di burro.
Nel pomeriggio proseguiamo per Den Helder, dove traghetteremo alla volta di Texel la più grande delle isole Frisone.
La mattina di buon ora, a differenza della nostra abitudine, ci siamo imbarcati (solo con le biciclette), dopo aver parcheggiato i camper nel parcheggio gratuito davanti all’imbarco.
Arrivati sull’isola, ci aspettano 9 km di pedalata per arrivare a “Ecomare” e dopo la solita foratura di ruota (a metà del percorso!) risolta con l’aiuto di una gentilissima famiglia del luogo (non avevamo nemmeno l’occorrente per la riparazione), arriviamo davanti al parco.
Qui, nei vari acquari ci sono diverse specie di pesci e molluschi , c’è anche il famoso ospedale delle foche dove ci sono alcuni esemplari curati e salvati dal mare e tre splendidi cuccioli, Comunque il tema di base del parco è l’ecologia e l’eco-sostenibilità delle attività umane. Ne è valsa veramente la pena e notiamo anche che qui in Olanda gli ingressi nei parchi o nei musei hanno dei costi veramente contenuti. Da “Ecomare” per visitare le famose dune di sabbia c’è un sentiero lungo, ma molto lungo da percorrere, che noi abbiamo percorso tutto, stoicamente, sotto il sole d’agosto, ma il bello che al ritorno ci siamo accorti che bastava fare 200 metri dall’ingresso nel senso opposto per arrivare allo stesso punto.
Nella strada del ritorno ci siamo fermati a Den Burg paesino posto a metà dell’isola, un piccolo centro molto carino con negozi, ristoranti e pub all’aperto.
Ma ora è il momento di imbarcarci per il ritorno e noi che non siamo dei veri e propri fenomeni del ciclismo ci dobbiamo dar da fare per arrivare in tempo, stasera si và a Volendam.
Qui abbiamo dormito in un parcheggio libero, in mattinata senza saperlo salendo appena quattro gradini ci siamo ritrovati di fronte al mare in pieno centro; abbiamo fatto un lungo giro dedicato allo shopping turistico in tutti i negozi posti di fronte alla costa, molto turistico come paese, l’unica cosa occhio ai prezzi ci sono differenze per lo stesso prodotto anche di 3 o 4 euro tra negozio e negozio.
Accanto a Volendam c’è Edam ma secondo noi non c’è nulla di diverso dagli altri paesi visitati, vale la pena certamente acquistare una forma (versione ridotta ) dell’omonimo squisito formaggio presso il più antico negozio del paese (non sforzatevi, la signora parla bene l’italiano).
In serata si parte verso la trasgressiva Amsterdam, siamo tutti curiosi di ciò che ci aspetta contando che abbiamo al seguito 4 bambini siamo un po’ pensierosi.
Per il soggiorno nella città delle XXX decidiamo di sostare nel campeggio Gaasper un po’ fuori città ma sicuramente più tranquillo, e dalla nostra esperienza gentili, puliti e ben organizzati.
Avendo già visitato buona parte dell’Olanda il nostro giudizio su Amsterdam non è dei più positivi; non è che sia brutta anzi, non la vediamo diversa da tante altre grandi città, precisiamo che non avendola vissuta di notte forse abbiamo perso una sua sfaccettatura importante.
Da vedere: La casa di Anna Frank (ci sarà la fila ma scorre velocemente), Il Van Gogh museum, L’Heniken experience, Il quartiere a luci rosse ( di sera, indubbiamente diverso).
Il mercoledì mattina facciamo rotta su Zaanse Schans.
Questo è un antico villaggio, fuori dai normali itinerari turistici, mantenuto e curato così come era in passato, i negozi hanno il sapore di una volta e ne vale veramente la pena arrivare fin qua. Qui ci sono le tipiche casette colorate, una fabbrica di zoccoli (con dimostrazione di come vengono prodotti), una immancabile di formaggio, dei negozi ed una casina dei giochi del passato che ci ha fatto tornare tutti un poco bambini.
Si continua a scendere e arriviamo a Utrecht.
La mattina sotto una debole pioggia, abbiamo visitato il centro, definita da molti la più bella città del paese ma questa affermazione non ci trova concordi.
Nel tardo pomeriggio avvicinandoci a casa, si parte verso Colonia.
Nella mattina seguente abbiamo visitato la città e dopo una breve pioggia è uscito un bel sole.
Cattedrale a parte, la città è molto moderna, ristrutturata di sana pianta dopo essere stata rasa al suolo dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, la Cattedrale invece è stupenda in stile gotico molto imponente. Dopo aver assaggiato le specialità del luogo ci siamo diretti verso il camper per gli equipaggi è ora di dividersi c’è chi si dirige verso Dachau e chi verso le cascate di Schaffhausen.
La visita al campo di concentramento di Dachau non ha bisogno di molti commenti, parole e fotografie; noi siamo andati con due bambini di 8 anni e non abbiamo trovato nulla di più scioccante di ciò che passa in televisione giornalmente ma certamente il silenzio che si “ascolta”, urla molti insegnamenti per tutti.
Rientriamo in Italia domenica 30 nel primo pomeriggio.
Di questa esperienza possiamo dire che di positivo c’è stato tanto, il tempo innanzitutto, ci ha accompagnato sempre il sole tranne due giorni di debole pioggia; l’Olanda un paese veramente ospitale e cortese; la natura che è sempre presente in modo preponderante con i suoi colori e i suoi grandi spazi aperti.
Di negativo: il problema delle carte di pagamento, scordatevi nella maniera più assoluta di fare la spesa e pagare con carta di credito che al contrario viene accettata per l’acquisto di piccoli souvenir, il bancomat è accettato solo in alcuni supermercati.
Le aree di sosta o aree attrezzate ( cosi come catalogate e non scambiate con parcheggi o campeggi) invece, a differenza di quanto riferito da altri diari di viaggio, non sono ben segnalate e non sono numerose tanto da averci costretto a fare spesso sosta libera con l’imprescindibile rispetto del luogo e delle persone in primo luogo.
Consigliamo comunque vivamente a tutti di fare un bel viaggio in Olanda con il VR per vedere tutto quello che c’è oltre i mulini a vento!
Km percorsi: 3.000 circa
Periodo: dal 16.08.2009 al 30.08.2009
Totale spese: 1.350 euro circa