Pubblicato:
30/10/2009 da
morenas67
Periodo:
13/08/2009 - 27/08/2009
(14 giorni)
Non specificato
VIAGGIO IN PUGLIA – SALENTO IN CAMPER
AGOSTO 2009
dal 13/08/2009 al 27/08/02009
Equipaggio:
• Giovanni (anni 43 - papà) pilota sbadato e manutentore tecnico
• Morena (anni 41 - mamma) navigatrice-confusa, cuoca, scrittrice diario di bordo
• Francesco (anni 5) 1° aiuto tutto fare
• Tommaso (anni 1) 2° aiuto zero e tutto fare anzi troppo (il Caos!!)
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Bene. Dopo due giorni di preparazione, carico e controlli tecnici vari effettuati al camper, un Benimar del 2001, finalmente partiamo. Siamo molto emozionati ed allo stesso tempo preoccupati che vada tutto bene, visto che è la prima volta che andiamo così lontano stando via 14 giorni, con tutti e due i bimbi. E’ giovedì 13.08.2009 e partiamo verso sera alle ore 18.00 da casa (Salvaterra - RE) direzione Senigallia nelle Marche, come 1° tappa del viaggio.
Giovanni è molto carico, si è riposato a casa nel pomeriggio e adesso sta guidando a oltranza.
Infatti arrivati a Senigallia decidiamo di proseguire viste le condizioni ottime per poterlo fare e cioè forma fisica ok e bimbi che dormono. Arriviamo a Cupra Marittima nelle Marche verso mezzanotte e decidiamo di fermarci a dormire in un parcheggio di una zona residenziale molto tranquilla. Durante la notte solita levataccia per dare il latte a Tommaso che però è davvero bravo e ci svegliamo solo due volte. Da notare che in questa località è venuto a soggiornare Giovanni quando era piccolino (ma guarda un po’ la coincidenza!!!).
14.08.2009
Sveglia alle 7.30, colazione in camper e ci spostiamo verso il mare per passare una giornata in spiaggia. Parcheggiamo presso un distributore di benzina proprio alla fine del paese e
sovraccaricato il passeggino di ogni cosa, a piedi incamminandoci verso il mare comincia la nostra vacanza.
Passiamo l’intera giornata in spiaggia prendendo il sole, giocando e facendo bagni, soprattutto Francesco che come al solito sembra più un pesciolino che un essere umano, visto che non vuole mai uscire dall’acqua.
Verso sera ci facciamo una bella doccia, un po’ fredda ma tonificante, con l’impianto esterno al camper, veramente comodo, ceniamo e poi ripartiamo per raggiungere Termoli in Abruzzo.
Considerati il sole, i bimbi vivaci ed anche un po’ i disagi, siamo un po’ stanchi, e quindi ci fermiamo, prima della destinazione prefissata, a dormire verso le 22.30 in un Autogrill vicino a
Vasto.
15/.08.2009
Oggi è Ferragosto. Non c’è molto traffico in giro. Decidiamo di andare in porto a Termoli per tentare di imbarcarci per le Isole Tremiti. Arrivati chiediamo i prezzi e tra parcheggio camper + biglietti traghetto a/r per le isole concordi dissentiamo nell’imbarcarci (troppo caro). Proseguiamo quindi col camper sull’autostrada A14 poi l‘A16 Bari-Canosa, uscita Andria-Barletta; quindi percorrendo la provinciale 170 per circa 18 chilometri arriviamo a Castel del Monte in Puglia. Avvicinandosi al sito, il castello emerge in una spettacolare solitudine dominando, dall’alto dei suoi 540 metri s.l.m., una vasta zona della Puglia e della Basilicata.
Parcheggiamo nel parcheggio autorizzato e pranziamo. C’è vento e bisogna stare attenti perché come al solito i piatti di plastica possono prendere il volo. Preso il caffè, saliamo sulla navetta che ci porta al Castello. Il percorso è molto suggestivo, la natura selvaggia sovrasta e incornicia questa stupenda area circondata di una strana atmosfera oserei dire…magica. La visita al Castello dura poco anche perché esso è molto spoglio e non si hanno notizie certe sul suo utilizzo in passato.
Fatto erigere nel XIII secolo da Federico II, uomo colto e potente, appassionato di caccia col falcone e studioso delle stelle , si pensa possa essersi servito dell’edificio per suoi studi esoterici.
Il Castel del Monte costituisce una presenza quasi inquietante che domina il territorio di gran parte dell'Alta Murgia . Rimaniamo incantati da tanta bellezza e armonia e contenti di averlo visto saliamo di nuovo sul camper. I bimbi sono sempre da tenere controllati, soprattutto Francesco che ogni tanto scappa e fa confusione e questo a volte ci spazientisce notevolmente. Dopo aver scaricato le acque bianche e grigie e tra alti e bassi d’umore ripartiamo verso la località di Alberobello (LE) famosa per i suoi bellissimi Trulli. Attraversando il Parco Nazionale dell’Alta Murgia percorrendo la SP230 ci rendiamo conto di essere in un posto davvero speciale. Il paesaggio è desolato, masserie abbandonate rievocano un passato lontano, dove feudatari facevano lavorare ai massari la terra (ci sono immensi campi di grano) e da qui il famoso pane di Altamura. La Masserie fungevano come strumento di controllo del territorio e gestione delle risorse, quindi, sin dal Medio Evo, il sistema massaricio rifletteva una struttura economica di sfruttamento delle terre e della manodopera, che sarebbe rimasta immutata per secoli, fino alla metà del XX.
L’impostazione della masseria presentava sovente il cortile centrale attorno al quale si distribuivano i diversi corpi di fabbrica: l’abitazione del massaro o, occasionalmente, del proprietario fondiario; le stalle e i recinti per gli animali; le strutture destinate alla conservazione e alla lavorazione dei prodotti della terra e dell’allevamento. Sparse in maniera uniforme sul territorio, le masserie differivano tra loro per le diverse tipologie costruttive e architettoniche adottate; alle modeste costruzioni rurali si accompagnavano vere e proprie strutture fortificate che contribuivano alla difesa dell’entroterra in quanto la Puglia in passato è stata oggetto di continui assalti da popolazioni straniere per l’occupazione del Territorio ed anche a masserie-ville per i “signori” che durante il periodo estivo venivano a prendere il fresco nell’entroterra.
Notizia importante: la mamma Morena ha guidato il camper nell’attraversare il Parco percorrendo la SP238 per Altamura ed è stata molto brava (a detta di Francesco – navigatore). In un momento di spensieratezza e felicità hanno anche cantato tante canzoni. Dopo lande di terra infinite passiamo Altamura e tramite la SP235 attraversiamo i paesi di CasalSabini, Santeramo in Colle e Gioia del Colle. Quante piante di fichi maturi, quanti ulivi secolari ed anche monumentali, quanta terra ricca d’acqua, ora rossastra ora marrone scura, che si perde a vista d’occhio …e mentre il sole scende dietro le colline, passiamo la località di Noci (sp239) e raggiungiamo finalmente Alberobello.
E’ quasi sera e decidiamo di andare a vedere se nel campeggio Bosco Selva dove avevamo deciso di dormire c’è posto. Bene cioè cosi così. Il posto c’è ma è caro (€ 25 solo per dormire!) e quindi dopo un po di stanchezza e sconforto da parte mia, subentra Giovanni che presa l’iniziativa trova un parcheggio-area sosta camper con tanto di corrente elettrica e scarico a €12 a notte vicinissimo al centro. Che mito!!! Grazie papi.
Mangiamo un po’ così, alcune bruschette nello stand gastronomico in paese. I bimbi stanno bene.
Francesco e Tommaso sono sempre in attività e noi sempre più stanchi. Decidiamo di andare a letto presto e di continuare la visita l’indomani con la luce del sole.
16/08/2009
Al mattino ci alziamo con l’intenzione di visitare i trulli e fare colazione al bar. Detto e fatto. Siamo stati molto bene!
A metà mattinata ripartiamo per Taranto che dista circa km. 45 da Alberobello. Prendiamo la SS172, passiamo la città di Martina Franca e per mezzogiorno arriviamo a destinazione.
Attraversiamo Taranto. Percorriamo la litoranea che da sul mare e oltre ad edifici storici di notevole bellezza c’è un bellissimo viale sul lungomare pieno di palme e datteri. Siccome non riusciamo a parcheggiare lì decidiamo di proseguire la litoranea e finiamo a San Vito subito fuori città. Ci fermiamo per pranzare in una pineta vicino al mare. Siamo però delusi dal posto in quanto è veramente sporco. L’immondizia è ovunque e rimaniamo sul camper senza neanche far uscire i bimbi per giocare. Siamo disgustati da tanta inciviltà, un posto così bello e così sporco: che peccato e che rabbia, d’altronde qui sono quasi tutti così, purtroppo. Finito il pranzo ripartiamo per il mare.
Percorriamo la SP100 e ci rendiamo conto che siamo in Agosto perché le macchine sul ciglio della strada sono parcheggiate una dietro l’altra e sono tutti in spiaggia. Arrivati a Torre dell’Ovo ci fermiamo vicinissimo al mare e ci sono anche altri tre camper in sosta. Non c’è sabbia ma scogli e bisogna stare attenti perché ci si può tagliare. Francesco è emozionato perché vuole pescare subito ed è in cerca di esche da mettere all’amo. Noi purtroppo non conosciamo nessun negozio dove si possono acquistare e ci arrangiamo mettendo pezzi di pane e addirittura alici sott’olio per vedere cosa succede. Niente ovviamente. Tutto sparisce in mare, dileguato e Franci un po’ avvilito si rende conto che così non si pesca nulla così assieme al papi e Tommaso si fa un bel bagno. Sta calando il sole, il tramonto è bellissimo e si vede da lontano la costa ionica che continua andando verso la Basilicata. Ceniamo e poi facciamo una passeggiata lì vicino dove ci sono delle case. L’illuminazione purtroppo non c’è e così ce ne andiamo a dormire presto.
17/08/2009
Ore 8.00 ci alziamo. Facciamo la solita colazione e ci rimettiamo in strada con il camper, che nel frattempo è stato un po’ provato, poverino, (io ho rotto la pattumiera e Franci ha mezzo-scardinato il baule, per la gioia di Giovanni che è diventato immediatamente “abbronzato”). Sulla SP122 litoranea del Salento ci sentiamo come un po dispersi ma vogliamo assolutamente trovare un area di sosta per poterci fermare alcuni giorni e godere del mare così bello che ci appare davanti ai nostri occhi quasi sempre più irraggiungibile, vista la notevole affluenza di gente che c’è. Arrivati a Torre Colimena proviamo a chiedere all’area sosta Le Saline, ma ci rispondono che non c’è posto. Per fortuna abbiamo trovato un area sosta di nome I Monaci che aveva aperto da poco, dopo che era stata chiusa l’anno scorso per motivi burocratici, e lì ci hanno finalmente accolto per così dire “a braccia aperte”. Ci siamo sistemati bene. Siamo stati veramente bene ed i gestori Rino con sua moglie Maria ed il socio Vito sono stati molto gentili e di gradevole compagnia. Ci hanno raccontato che l’area era stata chiusa perché il vicino era un ex colonnello dell’esercito e non gradiva il via vai di camper che entravano e uscivano dalla strada adiacente alla sua abitazione. E così con le sue amicizie influenti era riuscito a farla chiudere. Adesso avevano riaperto ma non erano ancora perfettamente in regola. Comunque, finalmente ci siamo riposati per 5 benedetti giorni. Al mattino Rino ci portava dei fichi raccolti nel campo di casa sua, buonissimi, dolci che ti si scioglievano in bocca! Quanti ne ho mangiati! Poi la sera dopo cena ci si radunava sotto l’albero, un finto-pepe, all’ingresso dell’area e si stava a parlare fino a tarda notte, avveniva ciò che io chiamo un bellissimo scambio culturale. C’era anche Mauro, un camionista di Genova, un amico dei gestori da tempo che teneva solitamente banco con le sue avventure un po’ condite dalla fantasia. I bimbi dopo cena sbucavano ovunque e dai loro camper si riunivano sulla piattaforma di cemento per giocare a nascondino o altri giochi inventati da loro. Francesco era contento e noi tranquilli perché l’area era sicura e recintata e noi sapevamo sempre dov’era. Tommaso non varcava la pedana esterna al camper perché essendo scalzo (io lo tenevo apposta) non riusciva a camminare sulla ghiaia, così anche lui era sotto controllo. Al mattino andavamo a piedi in spiaggia che distava a circa 1 km. in una riserva naturale chiamata Le Saline, appunto, perché dietro alle dune si trovava una salina dismessa. A volte si avvertiva un odore acre salire su su per le narici del naso e faceva un po’ un effetto strano. Comunque era l’odore del sale diciamo “stagionato”.
Stavamo tutta la mattina al mare a fare tanti bagni e l’acqua era bellissima con poca gente!! Con il fatto che non c’erano fogne in paese e gli scarichi in mare quindi non c’erano l’acqua era davvero pulita! Al pomeriggio faceva un caldo incredibile e in spiaggia andavamo tardi verso le cinque di sera. Due ore al mare poi tornavamo in camper, una bella doccia fredda e a tavola a mangiare la pappa preparata dalla mamma-cuoca!. Un giorno nel tardo pomeriggio abbiamo preso le biciclette e siamo andati in paese a Torre Colimena per vedere un po cosa c’era. Abbiamo visitato una bellissima mostra di vasi in ceramica che contenevano in antichità il vino. La mostra era stata allestita in un posto stupendo nella Torre aragonese abitata da un professore appassionato di ceramica. Poi abbiamo visto il porticciolo e due ristoranti di pesce, il tutto un po’ trasandato. Ci siamo divertiti e dopo cena via con gli assaggi di vino Il Primitivo (meditativo) e l’olio prodotto da Rino (veramente buono). Una sera Rino e Maria ci hanno portati a visitare il loro paese di nome Avetrana sotto il comune di Manduria. Sono stati carinissimi ci hanno spiegato la storia degli edifici storici, il castello, la chiesa, i vicoli, le porte i balconi di residenze antiche ed un bellissimo cortile interno stile spagnolo con una favolosa scalinata avvolta da piante mediterranee e fiori, ci hanno fatto vedere dove venivano conservate le olive in passato (ipogeo e semi-ipogeo) praticamente al fresco sottoterra e venivano macinate lì (che fatica!). Siamo andati a cena poi in una bella Masseria poco distante dal paese. Abbiamo mangiato carne e antipasti vari. Siamo stati bene e abbiamo concluso la serata con un sentito Grazie rivolto chiaramente a loro. Il mattino seguente però la sorpresa. Verso le 9 eravamo in camper e abbiamo visto entrare i carabinieri ed il giorno seguente hanno di nuovo fatto chiudere l’area. Tutti i camperisti hanno dovuto lasciare a malincuore l’area Sabato 22/08/2009. Noi siamo partiti presto, erano circa le ore 6.30, ci hanno aperto il cancello Rino e Mauro e salutandoli abbiamo avuto una strana sensazione, almeno io, quella di avere trovato ma subito perso un pezzo di vita che ci ha arricchito il cuore e o lo spirito. Ma per fortuna li ricorderemo sempre con vero piacere e poi non si sa mai che un giorno ritorneremo a far loro visita.
22/08/2009
Lasciamo Torre Colimena per raggiungere Porto Cesareo percorrendo la SP286. L’asfalto della strada non è dei migliori, ci sono buche qua e là tant’è che dopo un po’ purtroppo Tommaso rimette il latte (capita). Arriviamo a Porto Cesareo ed il paese che sarebbe veramente un bel posto di mare ci appare invece sommerso dall’immondizia. Che schifezza. Passiamo il paese e ce ne andiamo, direzione Gallipoli. Arrivati a destinazione andiamo fino al porto e poi decidiamo di prendere la tangenziale interna che ci porta ad Ugento. Vogliamo raggiungere questa località e più precisamente a Fontanelle sul mare, per poter passare altri tre giorni in questo campeggio che si chiama Riva d’Ugento e che avevo trovato su internet. Siamo fortunati non dobbiamo fare fila all’ingresso. Il ragazzo addetto alle piazzole ci accompagna al nostro posto e riusciamo a sistemarci anche qui bene. A differenza dell’area sosta questo campeggio ha molti servizi anche se non li utilizziamo tutti. A noi la piscina, con il mare che c’è, non interessa e nemmeno la discoteca (ci sono i bimbi). L’animazione lasciamo perdere (vabbè solo la mamma ha fatto un po di acqua-gym ma per prendersi in giro). Il cinema mai visto. Il ristorante da scartare. Sala giochi per i bimbi, Franci sempre lì. In compenso il mare era meraviglioso e subito fuori dal campeggio c’era una trattoria con del buonissimo pesce.
25/08/2009
Ripartiamo dal Campeggio e proseguiamo verso Santa Maria di Leuca, il paese più a Sud della regione Puglia. Percorriamo la SP91 la litoranea che passa famose località quali Torre Pali , Torre Vado fino ad arrivare a destinazione. Santa Maria di Leuca è davvero una bellissima e caratteristica località e con il faro che domina la collina a picco sul mare, purtroppo la salutiamo perché è già cominciato il rientro vacanza ed dobbiamo fare ancora tanti km. Decidiamo di lasciare la litoranea perché troppo frequentata e ci accingiamo a prendere la SS275 e poi la SS16 interne che ci porteranno fino alla città di Maglie. Il viaggio è piacevole, i bimbi dormono e noi siamo rilassati (una volta ogni tanto!!) Arrivati a Maglie prendiamo la direzione per Otranto che dista a circa 20 km.
Scegliamo di sostare con il camper in un area sosta consigliata da un ragazzo a Giovanni. L’area si trova in direzione laghi Alimini e si chiama Le Fontanelle presso la baia dei turchi. E’ immersa in una bellissima pineta e restiamo lì un giorno e mezzo. La sera chiamiamo un taxista o pseudo tale che con un ape-taxi ci accompagna in centro ad Otranto, così la visitiamo. Ceniamo in un ristorante consigliato da lui chiamato Hidruys (che vuol dire in antichità Acqua) visto che la Puglia ne è ricca, ma il cibo non è ottimo. Comunque sia, come al solito stanchi e spossati ce ne torniamo al camper e facciamo una bella dormita. Otranto è molto bella, ma la prossima volta la vorrei visitare meglio perché la Cattedrale era chiusa e poi di sera molte cose non si vedono bene.
26/08/2009
Stamane dovevamo ripartire subito ma decidiamo di passare una mattinata, l’ultima, al mare. E abbiamo fatto bene perché la Baia dei Turchi è veramente meravigliosa. Dopo pranzo riprendiamo il viaggio e percorrendo la SP366 litoranea sul mare, passiamo il paese di San Foca, poi la SP133 fino a Frigole. Qui ci fermiamo in un bar prendere un gelato. Non c’è molta gente in giro perché essendoci la sagra di S.Oronzo, patrono di Lecce, sono tutti là. Facciamo anche un po di spesa presso un negozio gestito da un personaggio così. Ripartiamo per Brindisi, SP613 poi SS379 fino a Marina di Ostuni e lì usciamo. Imbocchiamo la SP20 per Ostuni e l’andiamo a visitare. Ormai è sera e decidiamo di restare a dormire nel parcheggio sotto la “città bianca”. Oltretutto c’è anche la festa di S.Oronzo (patrono assieme a S.Biagio della città) per cui cogliamo l’occasione per viverla come momento imperdibile. Ostuni ci appare all’imbrunire molto bella, come sempre. Io l’avevo già visitata da piccolina con i miei genitori ma mi è rimasta nel cuore, perché è talmente particolare che non si può scordare. Dopo aver cenato presso una trattoria che si chiama Il Frantoio (chiamato così perché in passato era utilizzato come luogo di conservazione e macina delle olive) all’interno del paesino, ripartiamo per la visita. C’è una bella atmosfera , quasi di attesa, perché oltre al clima di festa con tanto di luci e processioni varie la gente aspetta la mezzanotte per ammirare i tanto attesi Fuochi d’artificio. Noi resistiamo un po’ poi visto l’orario e i bimbi già mezzi addormentati, decidiamo di tornare in camper dove per fortuna siamo riusciti ad ammirarli godendo di un ottimo spettacolo.
27/08/2009
Non abbiamo dormito quasi niente perché sapevamo di dover partire verso le quattro di mattina e così io come al solito sono stata in dormi-veglia per paura di non svegliarmi. Mentre i bimbi
dormono ancora io e Giovanni ripartiamo con il camper salutando Ostuni mentre dorme. Direzione Termoli – Isole Tremiti. Imbocchiamo la SS379 poi la SS16 per Monopoli – Mola di Bari ed infine entriamo in A14 l’Austrada per Pescara. Arriviamo a Termoli verso le 8.00 di mattina, facciamo colazione presso un Bar vicino al porto. Poi, dopo aver parcheggiato il camper, ci imbarchiamo con il traghetto per le Isole. C’è molta gente, nonostante sia già passato Ferragosto. Dopo lo sbarco veniamo letteralmente presi d’assalto da persone che invitano i turisti a salire su delle barchette per visitare le tre isole (Isola di S.Domino, Isola di S.Nicola e Capraia). Dopo un po di confusione nel decidersi su cosa fare, saliamo su di una barchetta che ci porta a S.Nicola poi torna indietro. Boh?
Ma che fa? Ci eravamo sbagliati, ma poi siccome il giro è sempre lo stesso siamo rimasti lì sopra e con spirito solidale ai poveri immigrati albanesi e africani, stipati come sardine, sotto la randa del sole, abbiamo iniziato il giro. Visita di tre o quattro grotte ed infine bagno in mare. Io non vedevo l’ora di scendere, c’era troppa confusione e Tommaso non ce la faceva più infatti poi ha cominciato a piangere. Finalmente arrivati al porto di S.Nicola ci siamo incamminati per visitare il chiosco in fase di recupero ed anche la chiesetta. Poi dopo aver ammirato un bellissimo panorama dai giardini che all’esterno del chiosco invitano alla riflessione, scendiamo presso una trattoria, che non ricordo il nome, per il pranzo a base di pesce. Fa molto caldo e dopo aver mangiato molto bene con le solite peripezie per tenere fermi i bimbi, aspettiamo di essere imbarcati sulla barchetta per l’isola di S.Domino dove abbiamo aspettato il traghetto come naufraghi in cerca di un ritorno a casa.
Quanta gente, troppa gente per i miei gusti e troppo caos. Ma le Isole Tremiti sono veramente belle. Ripartiamo dal porto con il camper verso le 17.00 direzione Casa.
Che giornata, siamo stanchi morti, ma ci sono ancora tanti km. purtroppo da percorrere e per fortuna Giovanni, nel tornare in traghetto, è riuscito a dormire un po’, così adesso si sente un leone che deve attraversare la giungla …e nessuno lo fermerà. Tralllalero trallalà…e a Casa ci porterà. Là.
Dopo una mega tirata alternata da un paio di soste in Autogrill, arriviamo a casa verso mezzanotte.
Parcheggiamo il camper in cortile e restiamo a dormire lì. L’indomani ci svegliamo verso le sette, apriamo la porta del camper e non c’è il mare ma il giardino di casa nostra.
Alla prossima avventura. Ciao a tutti!