LA BIGOLADA DI CASTEL D'ARIO (MN)

155a edizione: 5 Marzo 2003

La festa ebbe origine l'8 marzo 1848. La Società del Carnevale (è la prima società casteldariese, una pro loco antelitteram) si fece portavoce del ceto degli affittuari, artigiani e commercianti esclusi dal potere politico perché non possidenti e, non tenendo conto dei divieti, promosse per il Mercoledì delle Ceneri una pubblica "...diffusione al popolo di polenta, aringhe, cospettoni e vino piccolo".

Sotto l'aspetto conviviale si celavano forti tensioni sociali,come si può riscontrare nei numeri del settimanale "Il Pellagroso" che nel 1885 dava alla manifestazione un significato politico a sostegno del movimento operaio e contadino, e un significato anticlericale "...venite nel paese dei dannati profanatori della Quaresima...".

Con il passare del tempo si attenuò il significato politico, ma la festa continuò ad essere considerata un affronto alle pratiche della Chiesa che imponeva il digiuno.

Certamente un piatto di polenta e aringa, e più tardi (non si ha notizia certa della data, forse nel 1921) i "bigoi con le sardele" non erano piatti grassi, ma il carattere festaiolo fu sempre osteggiato.

Il regime fascista impose di spostare la data all'ultimo giorno di Carnevale (come in tutti gli altri paesi), ma dopo il conflitto si tornò al giorno tradizionale.

Nel 1970 la Chiesa concesse una particolare dispensa per tutti i casteldariesi e per coloro che si trovano nel paese il mercoledì delle Ceneri.

Dall'antica manifestazione sembra essere rimasto poco, per il cessare delle tensioni politiche e clericali, eppure il patrimonio dell'origine e della storia della festa è ancora presente.

La manifestazione che oggi distribuisce in piazza porzioni di "bigoi" conditi con acciughe, tonno e olio sembra poco al confronto di costosi carri allegorici approntati in altre città, ma il concorso di migliaia di persone, che da mezzogiorno a sera aspettano con pazienza il piatto povero, lascia stupiti.

Non pensiamo che ad attrarre cosi tante persone possa essere solo il cibo, peraltro gustosissimo; la singolare coreografia dei cuochi rossi in viso, dei grossi focolai, degli enormi paioli e scolapasta, l'occasione di ritrovarsi uniti in semplicità, uniti dalla storia contribuiscono al successo di questa manifestazione che si rinnova negli anni puntualmente.

Molti sono gli ospiti che arrivano dai paesi vicini e soprattutto dalla città di Mantova (numerosi impiegati ad esempio prendono l'occasione della pausa di mezzogiorno prolungandola un po' più del solito). Ed è sempre una sorpresa il grande numero pensando che il Mercoledì delle Ceneri è un giorno lavorativo.

Nell'occasione l'ospitalità di Castel d'Ario non si limita alla preparazione di più di dieci quintali di "bigoi", ma ogni anno vengono organizzati diversi spettacoli come sfilate di maschera d'epoca, giochi in piazza, lancio di palloncini da parte dei bambini delle scuole, annulli filatelici, spazi attrezzati con cantastorie, banda con majorettes, esposizione di trattori antichi e storici, ecc.

La consapevolezza di aver raggiunto il traguardo del 155mo anniversario della festa ci fa particolarmente attenti a ricordarne la nascita per sottolinearne l'interesse storico e culturale (convegni e ricerche storiche), a farla più ricca di iniziative per onorare la pluriannuale continuità nel tempo, a divulgarla presso coloro che non hanno avuto ancora l'opportunità di conoscerla.

Come è già stato sottolineato dalle trasmissioni televisive dalla RAI e da alti network (TV, giornali locali e nazionali), la "bigolada" e' una manifestazione unica che si riverbera oltre i confini provinciali (ultima in ordine di tempo una delegazione di Bari), capace di far ricordare ai contemporanei le radici della storia democratica, i primi raduni di braccianti, il motto "la boie", le lotte organizzate rivestite in una festa singolare.

Pro Loco di Castel d'Ario (MN)

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