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Periodo: 18
giugno – 3 luglio 2005 Partecipanti: Valter,
Nicoletta, Riccardo (3 anni), Irene (8 mesi) Mezzo
utilizzato: Mobilvetta
“Icaro S12” da 6 posti (preso a noleggio) Chilometri
percorsi in Grecia: 1.340 Km. Considerazioni
generali. Ottimo
viaggio, soprattutto per chi, come noi, era alla prima esperienza di viaggio in
camper. Il Peloponneso si è dimostrato una meta adatta per una gita in famiglia
con bambini piccoli, grazie alla bellezza e varietà dei posti visitati, alla
disponibilità e simpatia delle persone, al clima piacevole (non è mai stato
troppo caldo) e alla facilità di spostamento. L’itinerario seguito ha cercato
di coniugare cultura e mare, concentrandosi sulle principali mete archeologiche
(Epidauro, Micene, Olimpia, Mistras) senza però eccedere, al fine di mantenere
intatto l’interesse soprattutto di Riccardo per il viaggio, e destinando i
rimanenti giorni al mare. Il tempo a disposizione,
quindici giorni, è stato appena sufficiente per effettuare il periplo del
Peloponneso, tuttavia non abbiamo mai ecceduto con i ritmi di viaggio, che sono
stati pienamente sostenuti dai bambini. L’importante a nostro avviso è
concentrasi sulle località più importanti, dedicando qualche giorno a delle
tappe di solo viaggio, senza tuttavia farsi mai mancare l’occasione di fare un
bagno in queste acque cristalline. Siamo anche riusciti a dedicare ben 4 giorni
alle bellissime spiagge di Elafonissos. Abbiamo preferito
effettuare il giro del Peloponneso in senso orario, in quanto nella parte
sud-orientale sono concentrati, a ns. avviso, i siti più interessanti. La costa
occidentale invece non offre grandi attrattive, le spiagge sono generalmente
più ampie, con poche insenature e il mare è meno invitante. Pur alla prima esperienza
in camper abbiamo sostato in campeggio solo due notti (a Elafonissos), trovando
molto più interessante pernottare “open air”, sfidando i numerosi divieti di
campeggio libero, peraltro senza mai avere noie da chicchessia. Non abbiamo trovato aree di
sosta attrezzate per camper, abbiamo utilizzato fontanelle pubbliche o presso
distributori di benzina per il rifornimento d’acqua, mentre per gli scarichi
non abbiamo avuto altra scelta che utilizzare, in qualche caso, le discariche a
celo aperto trovate lungo la strada. Le strade sono per la massima parte
scorrevoli e poco trafficate, fatta eccezione per il Mani, dove tornanti,
strade ripidissime e passaggi assai stretti soprattutto nei villaggi, mettono a
dura prova le abilità di guida. I prezzi sono ormai allineati
a quelli italiani. Posti assolutamente da
visitare: -
le spiagge di Elafonissos -
l’affascinante rocca di Monemvasia -
la solitudine di Porto Kagio -
le case fortezza del Mani -
le vestigia di Mistras -
la baia di Voidokilia -
il teatro di Epidauro, -
la cittadina di Nafplio -
lo stadio di Olimpia -
le mura di Micene 1 - Sabato 18
giugno. Padova - Venezia (navigazione) Partiamo
da Padova per Venezia alle h. 10,00, per essere all’imbarco 3 ore prima della
partenza come richiesto. Bisogna fare il check-in allo sportello della Minoan
Lines, dove ti consegnano la targa con la destinazione (Patrasso) da esporre
sul parabrezza del camper. Ci imbarchiamo 2 ore prima della partenza, ma anche
se siamo fra i primi a salire capitiamo in una posizione che non ha vista
diretta sul mare. Salpiamo regolarmente alle h. 14,00. Sul ponte è disponibile
la corrente elettrica ed i bagni, con doccia calda. Passiamo il pomeriggio in
piscina. 2 - Domenica
19 giugno. Patrasso - Corinto (170 km.)
– Epidauro (60 km.): tot. 210 km. Dopo aver fatto scalo a Corfù e a Igoumenitsa, alle
19,15, in perfetto orario, sbarchiamo a Patrasso.
Bisogna spostare le lancette dell’orologio in avanti di 1 ora. Al fine di
recuperare quanto più tempo possibile decidiamo di dirigerci subito verso Corinto.
Usciti dal porto, imbocchiamo dopo pochi km. l’autostrada per Atene e Corinto.
Biglietto unico all’entrata per il pedaggio di 4,30 €. L’autostrada è quasi
sempre ad un’unica corsia e pertanto i mezzi più lenti sono costretti a
viaggiare sulla corsia di emergenza. Alle 23,00, dopo una sosta ad un
distributore per carico acqua e cena frugale, arriviamo a Corinto. Effettuiamo una breve visita al canale, che
si trova fuori Corinto in direzione Loutraki: suggestivo il colpo d’occhio
notturno, con una nave che passa proprio in quel momento. Vista l’ora decidiamo
di osare ancora di più e, con i bambini a nanna, puntiamo direttamente su
Epidauro, recuperando un giorno dal programma di viaggio, ed al fine di essere
già in loco per il giorno successivo e consentire la visita del sito nelle
prime ore della mattina, evitando il caldo delle ore centrali . Arriviamo a Epidauro dopo 1 ora di viaggio e 60 km. di strada con
curve e tornanti. Pernottiamo sul parcheggio del sito archeologico, in completa
solitudine, sotto alcuni alberi. Non troviamo le fontanelle e la toilette, come
risultava da altre relazioni. 3 - Lunedi 20 giugno. Epidauro
– Nafplio (35 km.) Al mattino visitiamo il sito di Epidauro; il
biglietto è di 6 €, ma oggi è giornata di visite scolastiche e l’accesso è
gratuito. Dedichiamo circa 50 minuti al suggestivo teatro, che merita veramente
una sosta e ripartiamo verso le 11,00. Dopo 45 minuti di viaggio siamo a Nafplio, la vecchia capitale della Grecia. Puntiamo
subito sulla spiaggia di Karathona, suggerita da altre relazioni, a pochi km.
dal centro, ma rimaniamo abbastanza delusi; il prima impatto con il mare non è
dei più felici: la spiaggia è ampia, ma l’acqua, pur pulita, non incanta certo
per la trasparenza e il colore, inoltre vi sono diversi rifiuti. Al pomeriggio,
complice anche l’alzarsi di un vento fastidioso che ci impedisce di stare in
spiaggia, ci spostiamo a Nafplio, dove al porto facciamo rifornimento di acqua
alla fontanella pubblica. Alla sera giriamo per la città vecchia, che è
veramente incantevole, con i suoi stretti vicoli, le bouganville onnipresenti,
i localini e l’animata vita. Ceniamo senza lode né infamia in una delle
trattorie del centro vecchio, la Omorpho Tavernaki, per 25 € per due persone +
1 bambino. Dopo cena assistiamo ad uno spettacolo in piazza di canti e balli
greci: iniziamo subito ad entrare nell’atmosfera greca. Pernottiamo nel parcheggio
nei pressi del porto, in compagnia di altri camper. 4 - Martedi 21 giugno. Nafplio
– Micene (32 km.) – Tripoli (60 km.) – Mistras (60 km.) : tot. 152 km. Al mattino visitiamo la rocca di Nafplio e facciamo
il bagno nella sottostante spiaggetta di ciottoli di Arvanitia, che, in
confronto a quella di Karathona, sembra una spiaggia dei Carabi! Dopo pranzo
decidiamo una ennesima modifica al programma, anticipando la visita di Micene e
dirigendosi poi a Mistras, anticipando di un altro giorno il programma.
Riteniamo infatti di non soffermarci troppo nei luoghi meno interessanti, al
fine di dedicare qualche giorno di mare in più nella costa del sud. Partiamo
quindi subito per Micene, tralasciando Tirino che riteniamo non meriti una
visita, se non per gli appassionati di archeologia (le mura sono comunque in
parte visibili dalla strada che porta a Micene). Dopo 45 min. siamo a Micene ed iniziamo subito la visita. Il biglietto
d’ingresso, che da diritto a visitare anche la tomba di Agamennone, è di 8 € a
persona. La visita di questa gloriosa cittadella murata è particolarmente
suggestiva, grazie anche alla splendida posizione dominante la vallata.
Riccardo si comporta da vero viaggiatore, senza piagnucolare e protestare, ma
anzi immaginando (grazie ai nostri suggerimenti) battaglie, con guerrieri,
draghi, principi e principesse. Dedichiamo 1, 30 h. alla visita, e alle 19,00
partiamo per Mistras. Imbocchiamo l’autostrada per Tripoli, dove arriviamo dopo
un’ora di strada scorrevole. Dopo Tripoli la strada diventa statale e più
tortuosa. In un’ora arriviamo a Sparta e dopo ulteriori 6 km., alle 21,00,
arriviamo a Mistras. Qui sostiamo sul parcheggio
del ristorante Xenia, dove ceniamo ottimamente con moussaka e pomodori
ripieni per 20 €. 5 - Mercoledi 22 giugno.
Mystras – Monemvasia (95 km.) Al mattino
presto visitiamo la parte alta di queste splendide rovine, appartenute un tempo
ad una grandiosa città, arrivando con il camper fino all’ingresso superiore. La
città ha infatti due ingressi, uno inferiore ed uno superiore; volendo si può
visitare l’interno entrando da un unico ingresso, ma avendo due bambini
preferiamo dividere la visita a tappe. Il costo del biglietto è di 5 euro e
vale naturalmente per entrambi gli ingressi. Bellissime la cinta muraria,
l’acropoli, le abitazioni e soprattutto le chiese, alcune ottimamente
conservate (almeno all’esterno).Anche in questo caso Riccardo è un vero stoico
e si farà tutte le 2,30 ore di visita con le sue gambe e senza lamenti, mentre
Irene a tratti sonnecchia sul suo marsupio. Ci portiamo quindi con il camper
all’ingresso inferiore e visitiamo la città bassa. Conclusa la visita facciamo
rifornimento di acqua alla fontanella del paese (sulla piazzetta lunga lo
strada) e pranziamo a pochi km. di distanza, on the road, sotto gli
ulivi. Arriviamo a Monemvasia nel tardo pomeriggio, dopo un paio d’ore di
una bella strada di montagna, molto piacevole e rilassante, che alterna
paesaggi verdeggianti con altri di picchi brulli. Già il primo impatto con
Monemvasia è piacevole con questo isolotto suggestivo che sorge a pochi metri
dalla spiaggia e dalla cittadina turistica di Gefyra, dove si trovano tutti
servizi. Ma è nella sua parte orientata al mare che questo scoglio nasconde il
suo gioiello più prezioso e cioè il borgo medioevale di Monemvasia, con la sua
cinta muraria, le stradine strette e le poche case (ed i molti negozi di
souvenir!), incastonati sulla rupe. L’acqua invitante e trasparente ci invita a
fare un breve bagno al tramonto. La cittadella si raggiunge dopo aver
attraversato il ponte che la congiunge alla terraferma, dove si può
parcheggiare il camper. Non è consigliabile proseguire oltre con il camper, sia
perché vige il divieto di transito, sia per la difficoltà a parcheggiare
davanti all’ingresso della cittadella. Tuttavia il percorso può essere fatto
tranquillamente a piedi in 15 minuti di passeggiata tranquilla e panoramica; la
prevista navetta oggi non si è fatta vedere. Ceniamo all’interno della
cittadella al famoso ristorante Matoula a base di triglie, che sono al
specialità del luogo, per 47 euro per 2 persone, ma la posizione sulla terrazza
con una vista incantevole sul mare ripaga ampiamente. Decidiamo, con una certa
titubanza, di pernottare direttamente sul piazzale di fronte all’isolotto,
anche se vige il divieto di pernottamento per i camper ed un cartello minaccia
una sanzione di 147 euro a testa per i trasgressori. C’è anche una fontanella
per il rifornimento d’acqua. 6 - Giovedi 23 giugno.
Monemvassia – isola di Elafinisos (50 km) Alla
mattina decidiamo di fare colazione alla spiaggia di Pori, a 3 km. da
Monemvassia in direzione nord. La spiaggia è abbastanza selvaggia, molto ampia
e di sabbia, ma non ci entusiasma e pertanto decidiamo di partire subito per
Elafonisos. Prendiamo la strada che punta a sud, verso Nomia, molto tortuosa ed
a tratti così stretta, soprattutto nei paesini, che il camper riesce a passare
a stento. Il paesaggio però risulta molto suggestivo e pressoché disabitato.
Arriviamo a Vinglafia, base di partenza del traghetto per Elafonisos, dopo 1,15 ore: il colore del mare è
decisamente splendido, di un azzurro intenso. Non c’è nessuna biglietteria né
persone dedicate sul molo dell’imbarco, tuttavia le poche auto in fila ci fanno
capire che siamo nel posto giusto e che il traghetto è in servizio. Il
traghetto transita ogni mezz’ora, ai minuti 15 e 45 di ogni ora, fino alle
22,00. L’imbarco del camper non crea problemi, si può salire indifferentemente
in avanti o in retro, tanto allo sbarco succederà il contrario! Il costo del
biglietto di sola andata è abbastanza salato: 22 euro per un mezzo di 7 metri +
2 adulti (i bambini non pagano), per un tragitto di soli 15 minuti. Dopo lo
sbarco, seguiamo le indicazioni per la spiaggia di Simos, che raggiungiamo dopo
pochi km.: veramente superba, dune di sabbia abbastanza fine e bianca, acqua
color turchese e poi blu cobalto. L’unico campeggio dell’isola è direttamente
sul mare, in una posizione invidiabile, i servizi sono discreti, ma le piazzole
di sosta dei camper appaiono troppo ravvicinate e l’ombra è poca. 7 - Venerdi 24 giugno.
Elafonisos Giornata
di mare al camping di Simos. Riccardo ha anche trovato un amichetto greco,
Dimitris, con il quale, miracolo della comunicabilità infantile, si intende
benissimo. Ceniamo in camper, anche se il ristorante del campeggio sembra
discreto. 8 – Sabato 25 giugno.
Elafonisos Giornata
di vento intenso che impedisce di stare in spiaggia. Decidiamo di lasciare il
campeggio e spostarci nella spiaggia di Panaria, sperando che, essendo
dall’altro capo dell’isola, risulti più
riparata. Il costo del camping per 2 notti è stato di 32 euro. Facciamo un po’
di spesa nel simpatico villaggio di Elafonisos, ottima la frutta acquistata da
un venditore ambulante, mentre per il rifornimento d’acqua ci serviamo della
fontanella del porto. Arrivati alla spiaggia di Panaria, la speranza è delusa
ed anche qui tira un vento fortissimo e pertanto dopo pranzo facciamo ritorno
alla spiaggia di Simos. Questa volta sostiamo nella spiaggia pubblica, che
risulta altrettanto incantevole, separata da quella del campeggio da uno
stretto istmo di sabbia. Qui il vento è meno impetuoso e ci fermiamo qualche
ora (costo del noleggio dell’ombrellone e di 1 sdraio: 5 euro). A sera ritorniamo al villaggio
di Elafonisos, dove ceniamo al ristorante da Costantinos per 30 € per 2
persone, con antipasto di uova di pesce e formaggio fritto, calamari e polipo. Pernottiamo liberamente
nella spiaggia di Panaria, in assoluta tranquillità (nessun problema di
controlli, anche se vi sono cartelli di divieto di campeggio). 9 – Domenica 26 giugno.
Elafonisos Vista la
bellezza del posto, decidiamo di cambiare il nostro già nutrito programma di
viaggio e di sostare un altro giorno in questa bellissima isola. Vi sono altri
2 camper nella spiaggia di Panaria, una coppia molto simpatica di Firenze ed
una di Venezia. Vi è la possibilità di lavarsi in spiaggia, in quanto vi sono 2
docce pubbliche subito a fianco del ristorante. Alla sera cena con barbecue in
spiaggia: altro che campeggio! 10 – Lunedì 27 giugno. Elafonisos
– Porto Kagio (180 km.) Giornata
di viaggio, dedicata alla scoperta del Mani, la penisola centrale del
Peloponneso. Partiamo da Panaria alle 10,00. Breve sosta a Plitra per vedere
dalla costa alcune vestigia semisommerse della vecchia città di Asopos, che
tuttavia non risultano particolarmente interessanti e possono essere saltate.
La strada è abbastanza scorrevole. Sosta per il pranzo a Githio, piacevole
cittadina distesa lungo la stretta fascia costiera, con il resto del paese
abbarbicato sulle pendici del monte. Non vi è possibilità fisica di sosta e
tanto meno di pernottamento, se si esclude il porto. Dopo pranzo ci inoltriamo
nella penisola del Mani, e progressivamente il paesaggio diventa più aspro e
arido, con montagne scoscese, mentre la strada diventa sempre più erta e con
parecchi tornanti. La velocità di crociera non supera i 30/40 km. all’ora.
Affascinanti i colpi d’occhio sui numerosissimi nuclei di case-fortezza tipiche
del Mani, gran parte delle quali sono sottoposte a restauro. Facciamo parecchie
soste per godere degli scorci più suggestivi, con le pareti a strapiombo sul
mare e le case-fortezze abbarbicate su pinnacoli irraggiungibili. Vale la pena
fare una breve visita a Flomohori (le torri più
alte del Mani) e a Agio Kiprianos (raggiungibile
con una deviazione su strada sterrata), caratteristico porticciolo
completamente isolato, con poche case. Particolare attenzione di guida richiede
la notevole pendenza della strada, che costringe a marciare in salita con la
prima innestata per diversi chilometri: certi passaggi, con curve a gomito da
fare con più manovre su rocce strapiombanti, fanno salire l’adrenalina per chi,
come il sottoscritto, non è particolarmente avvezzo alla guida del camper.
Facciamo una breve sosta per il bagno nella baietta di Kokkala,
in un’acqua cristallina. Altra sosta consigliata è a Lagia,
vecchio capoluogo del Mani sud orientale. Il paesaggio è sempre più selvaggio
ed a tratti inquietante nella sua asprezza. All’imbrunire arriviamo finalmente
a Porto Kagio, incantevole “fine del mondo” (è
la propaggine continentale più meridionale dell’Europa), con le sue 2 case e
ben 4 taberne! E’ una sosta da non perdere. Le possibilità di campeggio sono
assai limitate, considerando il poco spazio a disposizione, non più di 5/6 camper
possono sostare nel porticciolo. Cena alla Taverna Akrotiri per 42 € con gelato
per 3 persone, molto buona. 11 – Martedì 28 giugno. Porto
Kagio – Aeropolis - Stoupa - Kardamili (92 km.) Partenza
per la parte occidentale del Mani. Le montagne si fanno subito meno scoscese e
la vegetazione è meno arida. Le curve e i tornanti si susseguono, ma la strada
è decisamente più scorrevole. Si incontrano diverse incantevoli baie che
invitano ad un bagno. Decidiamo di non fermarci a visitare le grotte di Spil.
Dirou considerando il prezzo esoso richiesto (12 €/pax) in rapporto al
limitato tempo di vista (una ventina di minuti). Ci fermiamo invece ad Aeropolis, che merita una visita per le piacevoli
strade lastricate, le case caratteristiche e le chiesette che la rendono molto
suggestiva. Arriviamo a Stoupa cercando la famosa
spiaggia, ma quella del paese non è facilmente raggiungibile con il camper, per
problemi di parcheggio, per cui ci spostiamo su quella a fianco, che dista
circa 1 km. dal centro del paese: molto bella per la sabbia fine e quindi
adatta per i bambini. Dopo una sosta di un paio d’ore, ci spostiamo a Kardamili, 10 km. più a nord, dove intendiamo
pernottare in quanto la cittadina appare più interessante di Stoupa. Tuttavia
vi è difficoltà di parcheggio in paese, che risulta disteso lungo la strada
principale, e pertanto sostiamo in uno slargo della strada alle porte della
cittadina. Non si trovano fontanelle per l’acqua. Cena molto buona da Lela’s
Taverna con terrazza sul mare, a base di carne (strano a dirsi ma questo posto
sul mare non serve pesce!) per soli 28 € per 3 persone. 12 – Mercoledi 29 giugno.
Kardamili – Pilos – Voidokilia (120 km.) Partenza
al mattino per la laguna di Gialova. La strada è molto scorrevole e consente di
mantenere una media di percorrenza a tratti elevata. Il paesaggio brullo del
Mani lascia il posto ad una vegetazione più lussureggiante e a pianure
coltivate. Passiamo per Kalamata, seconda città del Peloponneso, che non offre
alcuna attrattiva, passiamo per Messini, e tagliamo il primo “dito” del
Peloponneso all’altezza di Petalidi, dirigendoci verso Pilos,
dove arriviamo verso le h. 12,30, e pranziamo, sostando al porto. La cittadina
meriterebbe una visita, ma decidiamo di spostarci subito verso la laguna di
Gialova, per sfruttare il pomeriggio. Per raggiungere la spiaggia di Voidokilia
bisogna fare attenzione a non sbagliare strada: venendo da Pilos si seguono le
indicazioni per Gialova, bisogna passare l’indicazione (la prima che si
incontra) per il sito di Voidokilia e la Golden
Beach, quindi fare ancora qualche km. e girare a sinistra alla successiva
indicazione, prendendo, subito dopo, la strada a sinistra. La strada prosegue
per circa 3 km. e successivamente diventa sterrata per circa 1 km., bisogna
fare attenzione perché è molto stretta, ed è suggeribile percorrerla in orari
in cui non si prevede troppo traffico (difficoltà a passare se si incontrano
altri mezzi in senso opposto). Dopo aver girato a destra al ponticello che si
incontra, si arriva ad uno spiazzo dove è chiaramente indicato il divieto di
campeggio, con previsione addirittura di reclusione da 3 a 5 mesi per i
trasgressori! Decidiamo comunque di rischiare. Bellissima la laguna a forma di
C, con l’apertura verso il mare molto stretta. Vi è anche la possibilità di
visitare la grotta di Nestore, con alcune stalattiti ormai rovinate. Pernottiamo nel parcheggio
in compagnia di un unico altro camper, e quando scende la sera il senso di
isolamento è molto forte ed anche un po’ inquietante. Con l’imbrunire siamo
invasi dalle zanzare ed altri insetti che riescono ad intrufolarsi a migliaia,
nonostante le zanzariere, all’interno del camper. Passiamo una buona mezzora a
farne strage e finalmente possiamo dormire. L’ambiente comunque è veramente
suggestivo ed intimistico. 13 – Mercoledì 30 giugno.
Voidokilia – Olimpia (130 km.) Rimaniamo
in spiaggia tutta la mattina, fino alle 9,00 non vi è anima viva e il luogo è
ancora più incantevole. Dopo pranzo partiamo per Olimpia, dove arriviamo alle
19,00, facendo una breve sosta alla spiaggia di Kalo Nero, dove si possono
vedere i siti, recintati dai volontari, dei nidi dove le tartarughe “caretta
caretta” hanno deposto le uova. Se si vogliono però vedere le tartarughe
bisogna fare degli appostamenti notturni, sarebbe interessante ma ormai non
abbiamo più tempo. La strada verso Olimpia è scorrevole e passa pressoché
esclusivamente per l’interno. Il mare non offre comunque molte attrattive,
lunghe spiagge di sabbia, con poche insenature. A Olimpia
sostiamo al parcheggio (a circa 500 mt. dall’ingresso delle rovine), ampio e
tranquillo. Ceniamo bene da Anesi per un ottimo prezzo (24 € per 3 persone). La
cittadina ruota attorno al sito archeologico ed è quindi molto turistica, con
diversi negozi di souvenir, è l’unica cittadina in tutto il viaggio dove
abbiamo trovato le classiche comitive di turisti organizzati. 14 – Giovedì 1 luglio. Olimpia
– Lontra Killinis (64 km.) - Patrasso (115 km.): tot. 179 km. Visitiamo
di buon’ora il sito. L’area è invasa da una miriade di turisti organizzati, ma
la visita di 2 ore risulta particolarmente apprezzata. Dopo la classica corsa
con Riccardo nello stadio e la foto ricordo, lasciamo Olimpia, dirigendoci
verso la costa per l’ultimo bagno in Grecia. Decidiamo di fermarci a Loutra Killinis, dove arriviamo dopo 1,30 ore. Il
posto è discreto, ma non raggiunge l’incanto di altre spiagge viste nel corso
del viaggio. Nel tardo pomeriggio ripartiamo per Patrasso,
dove arriviamo alle 21,30. Partenza, con un ritardo di 1,30 ore, alle h. 1,30
di notte. 15- Venerdi 2 luglio.
Navigazione L’ottima
posizione sull’open deck, in prima fila davanti ai finestroni, si dimostra in
questa occasione assai poco felice, a causa di un vento fortissimo che,
complice anche il mare agitato, colpisce in pieno il camper, facendolo
ondeggiare pericolosamente. La notte pertanto trascorre con una certa
apprensione. 16- Sabato 3 luglio. Venezia Arrivo
regolare a Venezia alle ore 8,00 locali. Buon
viaggio!!!!
Viaggio effettuato nel Giugno 2005 da Valter Fracasso Potete trovare ulteriori informazioni sulle località toccate da questo itinerario nella sezione METE, e i più recenti aggiornamenti alla situazione delle aree di sosta nella sezione AREE DI SOSTA. |
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