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GRECIA

Agosto-Settembre 2004

 

Necessita una breve premessa per giustificare alcune scelte relativamente all'itinerario percorso per raggiungere la Grecia, e per transitarla, poiché solo nella primavera precedente, andando in Turchia (vedi resoconto relativo), abbiamo utilizzato il traghetto per arrivare a Igoumenitsa da Bari, e successivamente abbiamo raggiunto Istanbul ecc. evitando l'attraversamento dei paesi slavi. Ma memori del racconto di alcuni camperisti incontrati c/o Ankara, abbiamo deciso di emularli raggiungendo la Grecia via Balcani in quanto non si evidenziavano difficoltà.

 

Così è stato, ed abbiamo superato la Slovenia, la Croazia, la Serbia e la Macedonia per la prima volta dopo la nostra precedente traversata nell'estate 1989, quindi prima della guerra balcanica. Infatti in quell'anno abbiamo visitato la Grecia classica, mentre l'itinerario che s'è seguito questa volta è prevalentemente costiero.

Elenco alcune raccomandazioni per chi volesse intraprendere un viaggio simile, poiché anche se ci troviamo in un contesto europeo, qualche informazione in più non fa male:

-è ormai necessario il passaporto per gli animali domestici

-in Grecia non si trova acqua minerale gassata se non ai supermercati LIDL, pertanto bisogna adeguarsi!

-le carte di credito nei ristoranti di medio/basso livello non sono accettate e così presso le pompe di benzina, quindi non bisogna rimanere a corto di contante reperibile c/o i Bancomat presenti nei centri medio/grossi.

-in Slovenia, Croazia, Serbia e Macedonia è possibile pagare i pedaggi autostradali e la benzina con Euro, ma ricordiamo che il costo complessivo della traversata (Macedonia esclusa) corrisponde al costo del traghetto da Trieste a Igoumenitsa, pertanto a cosa serve arrischiare?

-ricordarsi di farsi l'estensione assicurativa per i succitati paesi presso l'ASL (Mod.111), che per tempi superiori a un mese, fa perdere il medico di famiglia (al rientro ricordarsi di farselo riassegnare). Si ricorda che tutti i paesi su menzionati sono convenzionati con l'Italia.

-le pompe di benzina sono presenti ed estese in modo capillare in tutta la parte del tragitto.

-utilizzare carte stradali greche, le quali riportano i nomi dei paesi e delle città con caratteri greci in corsivo, e non in maiuscolo come quelle commercializzate da noi, per cui diventa impossibile capire dove andare leggendo una segnaletica spesso solo in greco, se non s'è fatto un corso accelerato di greco/corsivo. Inoltre la segnaletica al di fuori delle grandi vie di comunicazione è assolutamente da terzo mondo!

-non ci si aspetti che esistano aree attrezzate per i camper, forse non fanno parte della loro mentalità, e se dovete scaricare le vostre acque grigie, appartatevi e fatelo con la dovuta discrezione, poiché non c'è soluzione diversa. Anche i campeggi sono sprovvisti di un sistema di scarico.

-non reputate che l'igiene sia presa in considerazione, l'ho notata peggiorata rispetto il 1989, in quanto ci sono discariche abusive ad ogni curva della strada, e la gente butta con indifferenza i rifiuti ai bordi stradali con estrema normalità.

-abbiamo utilizzato come guide il Lonely Planet e TCI.

-in Grecia ci sono fontane d'acqua lungo tutte le strade secondarie, e prestando attenzione, non se ne rimarrà mai sprovvisti.

 

Il nostro gruppo è formato da Lucia e Claudio su camper Elnagh e Miranda con Giorgio su camper Rimor tutti da Monfalcone. Con noi che facciamo coppia fissa, si alterneranno per alcune parti del percorso anche Liana e Carlo da Pordenone su camper Laika e Angela con Aldo da Messina su camper MobilVetta. Siamo tutti pensionati e possiamo quindi disporre con tranquillità del nostro tempo.

E ora via con il nostro viaggio!

 

Data                  Percorso

23 agosto

Partenza da Monfalcone via Slovenia e Croazia, che superiamo agevolmente sia per i moderati costi autostradali, sia per l'agilità delle pratiche confinarie. Entriamo in Serbia puntando al camping autostradale a sud di Belgrado. Fin qui tutto bene a parte i costi dei pedaggi serbi. Al camping paghiamo 10 Euro, che in cambio non ci dà nulla, essendo ancora tutti i servizi bloccati fin dalla guerra balcanica. Comunque siamo stanchi dopo circa 700 km.

24 agosto

Riprendiamo il cammino che ci porta con costi esorbitanti fino a sud di Nis dove ha termine l'autostrada, e incomincia un percorso di guerra con buche anticarro, e soste bibliche per l'attesa dei sensi unici alternati per la loro riparazione. Per arrivare ai confini macedoni impieghiamo talmente tanto tempo, che sommarizzando costi e tempi (280 Euro fra autostrada e gasolio fino ai confini macedoni, contro i 353 Euro del futuro rientro da Igoumenitsa a Trieste in traghetto in cabina per 4 persone - ma eravamo in 2) non vediamo la convenienza di rientrare attraverso i paesi balcanici. Al confine macedone ci riempiono di illustrazioni pubblicitarie per la promozione turistica nel loro paese. La sorpresa è ancora più gradita quando scopriamo la gratuità delle autostrade, e le ottime strade interne appena ricostruite. Arriviamo così ad Ohrid, un grosso borgo sull'omonimo lago già patrimonio dell'Unesco. In effetti Ohrid è piacevole con belle stradine fronteggiate da opulenti negozi, c'è pure un bel castello, ma l'arrampicata ce la siamo risparmiata. Il campeggio si trova una dozzina di km a sud della cittadina, che è raggiungibile con il bus. Qui decidiamo di fermarci due giorni dopo lo stressante percorso serbo. Decidiamo inoltre di evitare di ripercorrere i paesi balcanici per il rientro, ma utilizzare il traghetto.

26 agosto

Riprendiamo il nostro percorso verso la Grecia, puntando al confine fra le due Macedonie, quella slava e quella greca. Ci sorprende un po’ la freddezza con cui i greci ci accolgono al confine, visitando in dettaglio il nostro camper e richiedendo ogni documento ad esso relativo, benchè provenienti da un paese UE, ma non ci stupisce al fine la povertà della Macedonia greca, che ha sì bei boschi e panorami, ma non è invidiabile a mio avviso da quella slava. Visitiamo Kastoria nota per i suoi acconciatori di pelli (castori), celebrata dalle nostre guide come la forse più bella città greca, ma in effetti deludente come poche, specie se paragonata alle aspettative. Ci dirigiamo quindi verso Kosani, già meta del nostro transito verso il viaggio in Turchia ( vedi resoconto 2004 ), poiché qui c'è un'area tranquilla con una fontana per fare il pieno. Qui parcheggiamo per la notte.

27 agosto

Ci dirigiamo verso Salonicco superandola, e lungo la naz. 16 puntiamo sul terzo dito della Calcida in direzione Ouranopoli. Attraversiamo boschi meravigliosi, con la vegetazione che invade la sede stradale ostacolando parzialmente il transito dei nostri camper. Giunti a Ouranopoli, incontriamo al campeggio i nostri amici di Pordenone, e qui ci fermiamo due notti per fare un po’ di relax in spiaggia. La cittadina è piacevole, ma offre poco se non il mare. Da qui è possibile l'escursione al monte Athos, permesso ai soli maschietti intenzionati a visitare i monasteri della penisola.

29 agosto

Costeggiamo la penisola di Sithonia, ch'è quella di mezzo ed inoltre la più bella per i suoi panorami, i boschi, i dirupi e i paesini. Ci fermiamo a parcheggiare sulla spiaggia in prossimità di Porto Carras.

30 agosto

Ci portiamo verso la penisola di Kassandra, colonizzata dai turisti di Salonicco, quindi poco piacevole. Decidiamo di andare al celebrato campeggio di Agia Triada, per visitare Salonicco, ma questo è chiuso, e lo stesso vale per un'ordinanza comunale anche per quello di Epanomi. Ripieghiamo per un parcheggio nel centro di Salonicco ad un km a est della Torre Bianca sulla passeggiata della marina. Qui passeremo la notte nel baccano dormendo con i tappi agli orecchi.

Salonicco merita bene una visita, essendo forse la più europea delle città greche, ostentando una parvenza di ricchezza, e, forse, un po’ d'ordine e pulizia che non si riconosce per il resto del paese. Con le bici arriviamo alla Torre Bianca, dalla quale godiamo una bella vista della città, e poi alla spoglia chiesa di Agios Giorgios, e alla ricca Agios Dimitrios, e ancora a quella dei Dodici Apostoli, mentre una parte del nostro gruppetto decide di passare ai musei. Ci fermiamo ad un caffè sulla grande passeggiata che da Agios Dimitrios porta alla marina, e che raccoglie la vitalità di tutta la città.

31 agosto

E' il momento di fare una sosta al mare, visto che la temperatura lo permette ancora, quindi decidiamo di puntare su Platamonas, già meta della nostra precedente visita alla Grecia. In quest'area ci sono molti campeggi molto simili, tutti concentrati in pochi chilometri. Vi è anche un bel castello sul promontorio che merita una visitina. Qui il mare è bello e pulito e vale un riposino.

3 settembre

Si riparte dividendoci dagli amici di Pordenone, che, alla loro prima visita in Grecia, decidono di puntare su Delfi, Meteore e Atene, mentre noi optiamo per la Tessaglia passando per Volos e seguendo la strada costiera fino ad Agios Joannis, attraversando un meraviglioso bosco che elenca tutti i tipi di alberi, inclusi i meli, che ci consento l'acquisto di alcune casse di mele gustosissime ad un prezzo ridicolo. La notte la passiamo sulla spiaggia di Agios Joannis, un bel villaggio lungo la sua marina.

4 settembre

Seguendo ancora la costa, ci portiamo fino a Platanià, e da lì torniamo a nord verso Volos per raggiungere Glifa, giusto in tempo per perdere l'ultimo traghetto che ci porterebbe all'isola Eubea. Il percorso è molto panoramico, e bisogna dire che questa parte di Tessaglia non va trascurata per chi intende fare un turismo di movimento. Sostiamo in un parcheggio privato, sufficientemente lontano dalla marina di Glifa, poiché essendo sabato sera, in Grecia è comune uso far baccano fino al mattino. Riusciamo a riposare anche se in una casa vicina alle 2.00 di notte qualcuno ha pensato di accendere la radio a tutto volume per un'oretta.

5 settembre

Trasbordo ad Agiocambos sull'isola di Eubea. La curiosità deriva dal fatto che sul traghetto hanno staccato le ricevute solo ai nostri due camper, mentre a tutti i passeggeri greci consegnavano biglietti sgualciti, che puntualmente ritiravano prima dello sbarco, chissà, forse per usarli ancora (?). Il nord dell'isola è un meraviglioso bosco di pini marittimi altissimi, e noi abbiamo puntato per una sosta a sud di Halkida (Amarinthos) dove abbiamo passato due notti sulla spiaggia presso una simpatica TABERNA dove abbiamo gustato buon pesce a prezzo accessibilissimo. Fra una notte e l'altra abbiamo visitato la parte sud dell'isola che è brulla e ventosa, ma molto caratteristica, raggiungendo Karistos all'estremo sud.

7 settembre

Oltrepassando Atene, siamo arrivati a Corinto, dove abbiamo raggiunto i nostri amici di Messina, e qui ci siamo fermati due notti. Non abbiamo rivisitato il sito archeologico, ma con le bici abbiamo raggiunto l'istmo per vedere le navi che lo attraversano. La sosta era prevista al camping Blu Dolphin, che è veramente confortevole.

9 settembre

Seguendo la costa orientale del Peloponneso arriviamo ad Epidauro per una visita del sito archeologico, ma maggiormente per il suo teatro la cui eco è realmente eccezionale, e poi verso Kosta, dove un campeggiatore bizzarro ci crea difficoltà per sistemare i camper, dicendo che sono spazi occupati, ma ad un certo punto ce ne freghiamo, non essendoci più nessuno in campeggio e facciamo di testa nostra. Infatti nessuno è venuto a dire qualcosa in merito. Kosta non dice niente se non per essere il punto di partenza per l'isola di Spetses, e con il taxiscafo vi arriviamo. Tutto sommato l'isolotto non è granchè, se non per il buon ristorantino di pesce indicatoci da un isolano. Due notti di sosta con un bellissimo bagno nella piccola baia del campeggio.

11 settembre

Non scordandoci di seguire la costa, arriviamo a Nafplio, bellissimo porto veneziano, già visitato in precedenza, ma arricchito ora con un bel molo, una marina, e un grosso parcheggio vicino a questa per i camper. Purtroppo c'è tanta confusione, e parcheggeremo alla notte dietro al ginnasio. Hanno costruito un ascensore che sale al castello veneziano, dal quale si gode una vista spettacolare. Nafplio ha tante belle stradine e piazzette ricche di negozietti e ristorantini, ma il prezzo è leggermente superiore al resto della Grecia.

12 settembre

Ancora lungo la costa orientale, da Nafplio scendiamo a Sambatiki e quindi all'interno verso Sparta e Mistras, attraversando paesini e gole dove i camper faticavano a passare, ma tanto belli e aspri da meritare la fatica. Arriviamo a Mistras a sera, e sostiamo sulla parte alta, decidendo di visitarla all'indomani mattina con il fresco. Questo sito non si caratterizza con il resto del contesto greco, essendo una cittadina bizantina in rovina con tante chiesine, disposta su una montagna, ma merita una visita anche perché ha un'attrazione al suo interno, essendovi una chiesa bellissima abitata ancora da monache, e poi una di queste ha sùbito aperto il suo negozietto vendendoci tovaglie ricamate. Risaliamo con un taxi e decidiamo di modificare il nostro programma, puntando su Kalamata per attraversare una gola molto bella e vedere la rupe dalla quale gli spartani gettavano i bimbi nati al di fuori dello standard ammesso dalle loro norme. Prima di partire ci raggiungono di nuovo gli amici di Pordenone, così il gruppo è ora formato da 4 camper.

13 settembre

Si arriva a Kalamata per una sosta di due notti in un campeggio così, così, ma vicino al centro, che è possibile raggiungere in bici. Kalamata non ha nessuna attrattiva, se non il mercato dove vendono olio e olive, ma che puntualmente troviamo chiuso essendo la ricorrenza del terremoto del 1986.

15 settembre

Invertendo la rotta scendiamo nel dito di mezzo del Peloponneso, puntando verso la penisola di Mani, caratteristica per le sue costruzioni di pietra a due piani, e giungiamo attraverso una costa brulla e ventosa alla punta più meridionale del continente europeo: Porto Kagio. Ci fermiamo un paio di giorni essendo il posto bellissimo, con buone TABERNE e spiagge bianche. Un posto rilassante ed assolato che mi riprometto di rivisitare, e che in tutta la gita greca ho gradito di più. Nonostante fosse un luogo di mare, stava girando una porchetta su uno spiedo, e non ci siamo tirati indietro. Comunque è meglio che cuociano il pesce, perché non ho mai mangiato una porchetta così disgustosa.

17 settembre

Percorriamo la parte orientale della penisola di Mani, puntando su Monemvassia nel terzo dito del Peloponneso. Questa è un'isola montagnosa legata alla terra da una striscia, a similitudine di Gibilterra, solo che ne è la brutta copia. C'è un paesotto abbarbicato sulla montagna, con un castello veneto raggiungibile a fatica, e tanta gente che compra il malvasia, vino definito specialità locale. Abbiamo parcheggiato sulla spiaggia a sud del paese.

18 settembre

Si punta a sud a Neapolis, che non offre niente a parte una stradina con pochi negozietti e alcune TABERNE, quindi sostiamo in fondo alla strada in riva al mare. Ci siamo dimenticati che è sabato sera, e che obbligatoriamente in Grecia si fa festa!! Come scaturiti dal nulla, i greci invadono le strade e i bar facendo fracasso e cantando finchè non risorge il sole. A mezzanotte ci siamo spostati con i camper nel porticciolo dove fortunatamente non eravamo a portata dei rumori.

19 settembre

Percorrendo la costa occidentale del terzo dito, arriviamo a Ghitio passando attraverso bei paesini  sulla costa quali Pitra e Elia, che sicuramente erano molto più abbordabili che Neapolis. Ghitio non permette soste nelle vicinanze se non in campeggio, e noi giriamo per Ageranos, superandolo e finendo in un buco di posto del quale non so ancora il nome, ma così carino che ci siam fermati in riva al mare presso una TABERNA per due notti. Qui c'era Niko il taverniere che ci ha fatto spanzare dal ridere con i suoi atteggiamenti, visto che non ci capivamo, ma che per poco o nulla ci ha offerto due cene di pesce e carne. In bicicletta siamo risaliti fino a Ghitio, 30 km in tutto tra andata e ritorno, ma la Grecia non è l'Olanda, e ci sono tante salite e poche discese, per cui non voglio trasmettervi il fiatone che ho sofferto. Ghitio è bellina e molto turisticizzata.

21 settembre

E' ora di puntare verso il primo dito del Peloponneso attraversando Koroni, simpatica marina, e arrivando a Methoni, per una sosta di due giorni al campeggio. Methoni possiede un mastodontico castello veneziano, che abbiamo visitato in dettaglio. Dei tre diti del Peloponneso, il più bello è quello di mezzo, già com'era stato per la penisola Calcidica, ma complessivamente il Peloponneso ha molte più attrattive della prima.

23 settembre

Veloce trasferimento ad Olimpia, ove parcheggiamo in un'area silenziosa (per la notte) vicino all'ingresso nord del sito. Visitiamo il sito e il museo, ma anche il paesino non è male benchè viva alle spalle del turismo agli scavi. Qui c'è forse il più cospicuo contingente di turisti che abbiamo trovato in tutto il nostro giro, anche perché era forse l'unico posto delle rotte tradizionali, e gli italiani dominavano come presenze.

24 settembre

A pochi km sulla costa c'è Katacolo, ove è attraccata una grossa nave da passeggeri, i quali invadono il piccolo porto. Ed è sul porto che parcheggiamo per la notte. Essendo l'ultima serata in cui siamo tutti assieme, decidiamo di defraudare di un altro po’ di pesce le TABERNE locali. Non male Katacolo, con buoni ristorantini lungo la marina e un bar caratteristico, mezzo coperto e mezzo scoperto da un tetto prossimo al crollo alla prima ventata, e tante cianfrusaglie appese ai muri che riportavano ad un ambiente parigino molto retrò.

25 settembre

Si risale verso Patrasso dove salutiamo sia gli amici di Pordenone che di Messina, e noi oltrepassiamo il nuovo ponte sul golfo di Corinto (15 Euro) che ci porta alla Grecia del nord. Seguiamo ancora la costa passando per Messologgi, Astakos, dove transitiamo lungo il mare che infrange le onde sui nostri camper, arrivando a Mitikas, un anonimo paesotto che ha lo scopo di ospitarci per al notte. Ma attenti che è sabato, e tutti fanno bisboccia e si ubriacano!!

26 settembre

Contrariamente alle aspettative, alla notte non c'è stato molto baccano, a parte un grosso temporale che ancora svuotava le sue cateratte dal cielo, e si parte verso nord in direzione Igoumenitsa per traghettare a Brindisi e magari farci una settimana in Puglia. Non abbiamo sofferto le ubriacature alla notte precedente, ma purtroppo un tale reduce da un simile gozzoviglio ha deciso di non fare una curva, procedendo dritto e decidendo di speronare il mio camper entrando nella fiancata. Non vi dico il casino che fanno i greci in simili circostanze, ed ho assistito al reale pianto greco sul danno patito dal trabiccolo del greco. Ho richiesto l'intervento della polizia (che non serve a niente perché parteggia per i suoi), ho scattato foto e fatto riprese video a testimonianza del fatto, ed ora aspettiamo l'anno 3000 per i risarcimenti. Così ho optato per un rientro su Trieste per evitare di girare col camper con una finestra in più, e ho concluso in anticipo la mia vacanza.

 

Complessivamente ho percorso 5900 km, e concludendo non muta la mia opinione sulla Grecia, non essendo migliorata dal 1989 quando l'ho vista la prima volta, e rimane quindi un paese mediocre con parecchie bellezze naturali che non sono merito di chi vi abita: l'ho forse trovata più sporca e assolutamente al di fuori del contesto europeo nel quale non so che cosa ci faccia.

 


Viaggio effettuato ad Agosto-Settembre 2004 da Claudio Brumat

Potete trovare ulteriori informazioni sulle località toccate da questo itinerario nella sezione METE, e i più recenti aggiornamenti alla situazione delle aree di sosta nella sezione AREE DI SOSTA.


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