Vai alla home page di www.CamperOnLine.itVADEMECUM PER I PROBLEMI ELETTRICI

 

Premessa. 1

Cariche, Corrente, Tensione, Resistenza. 1

Capacità delle batterie. 2

Valutiamo l’autonomia. 3

la metto in parallelo o in commutazione?. 4

QUANTO TEMPO MI SERVE PER RICARICARE ?. 4

EMERGENZA BLACKOUT NOTTE. 5

E passiamo all’inverter 6

Televisori LCD. 6

Appendice per i più curiosi 7

Premessa

Queste note non contengono progetti, schemi o suggerimenti costruttivi, né soluzioni di alcun genere.

Lo scopo è di dare le conoscenze di base con cui ognuno possa rispondere da sé alle domande più frequenti, del tipo:

 

Naturalmente chi mastica di Elettrotecnica non ha bisogno di queste note. Se però vorrà leggerle alla ricerca di eventuali errori o imprecisioni e me le farà notare, o per suggerire aggiunte, gli sarò eternamente grato.

Il,primo capitolo dà un po’ di  concetti molto alla buona, espressi con parole semplici. Chi si accontenta di imparare a fare i conti senza capire perché si fa così può saltare al secondo capitolo.

Cariche, Corrente, Tensione, Resistenza

Una batteria è un contenitore di particelle di elettricità (cariche elettriche), come una vasca è un contenitore di particelle di acqua.

 

Se mettiamo in comunicazione un volume d’acqua contenuto in una vasca con un pozzo di scarico attraverso un tubo e una turbina, si crea una corrente d’acqua attraverso il tubo e la turbina. La turbina oppone resistenza alla corrente, perché le sue pale sono una specie di strettoia e l’acqua deve compiere un lavoro per muoverle. Questa resistenza determina la “corrente” (quantità d’acqua che passa).
La corrente è il  numero di litri  al secondo, ed è tanto maggiore quanto maggiore è la sezione del tubo e quanto maggiore è la cedevolezza della turbina.

CORRENTE (d’acqua) = NUMERO DI LITRI AL SECONDO

Se mettiamo in comunicazione le cariche contenute in una batteria con la terra attraverso una lampadina, le cariche contenute nella batteria si muovono, si crea una corrente di cariche elettriche attraverso il filamento.
Il filamento oppone una resistenza  al passaggio delle cariche (è una specie di strettoia).
La corrente è il numero di cariche  al secondo, ed è tanto maggiore quanto maggiore è la sezione del filamento, cioè quanto minore è la resistenza che il filamento oppone al passaggio delle cariche.

 

CORRENTE (elettrica) = NUMERO DI CARICHE AL SECONDO.

Nel caso dell’acqua, se teniamo chiusa la valvola verso la turbina, non c’è alcuna corrente e la turbina non gira, ma c’è comunque la pressione esercitata dall’acqua sulla valvola. Ciò è dovuto al fatto che l’acqua a monte della valvola è più in alto e quindi ha un potenziale (capacità di compiere lavoro).

 

Nel caso della batteria, se teniamo aperto l’interruttore verso la lampadina, non c’è alcuna corrente e la lampadina non brilla, ma c’è comunque un fatto: le cariche a monte dell’interruttore hanno capacità di compiere lavoro sul filamento (anche se non lo compiono), cioè hanno differenza di potenziale rispetto a terra.

Questa differenza di potenziale si chiama Tensione.

 

 


Quindi Corrente e Tensione sono concetti egualmente importanti, ma ben distinti e non bisogna confonderli.

 

Veniamo ora alla Resistenza.

La  tensione di una batteria (ad es. i 12 volt nominali di una batteria al piombo da motore o da cellula) può essere considerata quasi  costante se la batteria è carica e se il prelievo di corrente è basso rispetto alla corrente massima che la batteria è capace di erogare. Al di fuori di questi limiti, non è costante.

Abbiamo visto che ad una data tensione di batteria, la corrente dipende da quanto l’utenza (il filamento di prima, o qualunque altro apparecchio) “resiste” al passaggio delle cariche. Più resiste, meno corrente passa

In effetti, la corrente è uguale alla tensione ai capi del conduttore diviso un numero che indica quanto l’utenza “resiste“ al passaggio delle cariche, appunto la Resistenza.

La Resistenza di un conduttore è la tensione ai morsetti del conduttore diviso la corrente che passa nel conduttore.

 

 

Una relazione fondamentale che lega le grandezze viste (corrente, tensione e resistenza) è la legge di Ohm. Essa è la base per rispondere a tutte le domande concrete di chi vuol dimensionare un semplice impianto elettrico e può essere enunciata in tutti questi modi equivalenti

 

Corrente = Tensione diviso Resistenza 

Resistenza = Tensione diviso Corrente

Tensione = Corrente moltiplicato Resistenza

i = v/R

R = v/i

v = i*R

1 A=1 V/1 Ω

1 Ω = 1 V/1 A

1 V = 1 A*1 Ω

 

Capacità delle batterie

Se abbiamo detto che una batteria è assimilabile a una vasca che contiene cariche elettriche, è ovvio che le batterie si differenziano, oltre che per tensione (12 v, 6v, 1.5 v, ecc.) anche per capacità.

 

Prendiamo una batteria d’auto da 12 v e colleghiamola ad una resistenza di 4 ohm.

Dalla prima delle relazioni precedenti ricaviamo una corrente di 12 V diviso 4 Ω = 3 A: nella resistenza passano 3 Ampere

Prendiamo una batteria da orologio da 12 v e colleghiamola ad una resistenza di 4 ohm.

Dalla prima delle relazioni precedenti ricaviamo una corrente di 12 V diviso 4 Ω = 3 A: sembra che nella resistenza possano passare 3 Ampere, ma non è vero!

 

Perché?

Perché la batteria da orologio di pochi grammi può avere una capacità enormemente inferiore a quella di una batteria d’auto. Se richiesta di erogare un numero di cariche al secondo pari a 3 A ,semplicemente la sua tensione effettiva diminuisce fin quasi a zero, e la richiesta non viene evasa.

 

La capacità di una batteria non è altro che il numero di cariche che contiene. Si esprime moltiplicando la corrente in Ampere, per il tempo in ore durante il quale può durare l’erogazione.

Due esempi:

Una batteria al piombo da autotrazione ha una capacità di 100Ah (100 Ampere ora)

Una batteria al NiCd AA da 1,5 vha una capacità di 0.6 Ah.

 

Significa in pratica, che la batteria al piombo può erogare in teoria

              500 milliampere (0,5 A) per 200 ore                oppure

              1 A per 100 ore                                             oppure

              5 A per 20 ore                                               oppure

            10 A per 10 ore                                              

ma NON POTRA’ EROGARE

             50 A per 2 ore                                                e tanto meno

            100Aper 1 ora ecc

 

Questo perché le batterie si comportano secondo la legge di Ohm entro i limiti in cui la loro tensione rimane costante, cioè fino (orientativamente) a un 15% degli Ampere dichiarati.

Ma perché ho detto “in teoria”?

Perché una batteria d’auto non può essere svuotata per più del 75%. In parole povere, da una batteria dichiarata a 100 Ah non possiamo tirar fuori più di 75 Ah.

Se ci proviamo, semplicemente non ci riusciamo, e compromettiamo la durata della batteria.

 

Ecco che con queste prime semplici nozioni siamo quasi in grado di calcolare l’autonomia.

Che cosa ci manca? Ci manca l’assorbimento delle utenze, in Ampere/Ora.
Poiché nella documentazione del mezzo è sempre dichiarato la potenza in Watt delle singole utenze, dobbiamo solo imparare a convertire i Watt in AmperOra.


E’ molto semplice:

primo passo:        il numero di Watt (potenza) diviso 12 volt (tensione) fa gli Ampere (corrente).

secondo passo:    gli Ampere ottenuti moltiplicati le ore di utilizzo fa gli AmpereOra (assorbimento)


Ad esempio:

3 lampadine da 20 Watt (totale 60 watt) diviso 12 volt fa 5 Ampere.
1 ora di accensione fa 5 AmpereOra.
Se ho una batteria carica da 100 AmpereOra (100 Ah, di cui solo 75 reali) ho un’autonomia di 75 diviso 5 = 15 ore.

Valutiamo l’autonomia

Vediamo ora come si può stimare l’assorbimento medio di una giornata estiva e di una giornata invernale.

La stima è fatta sulla base di tabelle i cui valori possono essere personalizzati, ma il metodo è sempre valido.

 

Tabella da personalizzare

Utenza[1]

Num

Watt

Ampere

Uso ore

Ah

Note

Lampade alogene

 

20

1,6

 

 

 

Lampade fluorescenti

 

11

0,9

 

 

 

Boiler a gas Truma

 

2,4

0,2

 

 

Circuiti di controllo

Stufa a gas Truma Combi

 

67 (max)

5,6 (max)

 

 

Ventilazione

Pompa

 

40

3,4

 

 

 

Frigo (funzionante a gas)

 

 

 

 

 

Assorbimento elettrico trascurabile

TV Lcd 15” via inverter

1

35

3+1 [2]

 

 

 

TV CRT 14” a 12 volt

1

50

4,2

 

 

 

PC portatile

 

 

 

 

 

 

Altro…decoder, DVD,…

 

 

 

 

 

 

 

Un esempio di uso estivo

 

Utenza

Num

Watt

Ampere

Uso ore

Ah

Note

Lampade alogene

2

20

1,6

2

6,4

1,6A*2lamp*2ore

Lampade fluorescenti

2

11

0,9

2

3,6

 

Boiler a gas Truma

1

2,4

0,2

2

0,4

Circuiti di controllo

Stufa a gas Truma Combi

1

67 (max)

5,6 (max)

0

0

Ventilazione

Pompa

1

40

3,4

0,5 (30in)

1,7

 

Frigo (funzionante a gas)

1

 

 

 

0

Assorbimento elettrico trascurabile

TV Lcd 15” via inverter

1

35

3+1 [3]

1,5

6

 

TV CRT 14” a 12 volt

0

50

4,2

 

0

 

PC portatile

1

40

3,3

1

3,3

 

Altro…

 

 

 

 

 

 

TOTALE GIORNALIERO

 

 

 

 

21,4

 

 

Il totale giornaliero di questo esempio è 21,4 Ah al giorno

Siccome disponiamo di 75 Ah effettivi abbiamo un’autonomia di 75 Ah diviso 21,4 Ah al giorno cioè 3,5 giorni.

 

Un esempio di uso invernale

Qui c’è una brutta notizia: se fa molto freddo (diciamo da –5 in giù) l’efficienza delle batterie soffre molto. Da una 100 Ah saremo in grado di sfruttare non più di 55 – 60 Ah.

 

Utenza

Num

Watt

Ampere

Uso ore

Ah

Note

Lampade alogene

2

20

1,6

2

6,4

 

Lampade fluorescenti

2

11

0,9

4

7,2

 

Boiler a gas Truma

1

2,4

0,2

2

0,4

Circuiti di controllo

Stufa a gas Truma Combi

1

Vedi nota A

Vedi nota A

24

7

Ventilazione

Pompa

1

40

3,4

0,5 (30in)

1,7

 

Frigo (funzionante a gas)

1

 

 

 

0

Assorbimento elettrico trascurabile

TV Lcd 15” via inverter

1

35

3+1 [4]

4

16

 

TV CRT 14” a 12 volt

0

50

4,2

 

0

 

PC portatile

1

40

3,3

1

3,3

 

Altro…

 

 

 

 

 

 

TOTALE GIORNALIERO

 

 

 

 

42

 

 

Il totale giornaliero di questo esempio è 42 Ah al giorno.

Siccome disponiamo di forse 60 Ah effettivi abbiamo un’autonomia di 60 Ah diviso 42 Ah al giorno cioè 1,5 giorni, se va bene un giorno e mezzo.

 

Nota A - Importante

Truma Combi - L’assorbimento medio dipende totalmente dall’uso accorto o sconsiderato. Quello elencato è ottenuto realmente con un uso accorto: stufa sempre attiva (altrimenti si gelano gli impanti), temperatura 18 C quando siamo a bordo, 10 C quando non ci siamo, 16 C la notte (Piumoni, e pigiama di flanella!!). L’uso allegro (22 C o più, docce come a casa..) moltiplica per 2  o per 3 il consumo di energia elettrica. Il che significa (fate voi i conti, ormai avete imparato...) che l’autonomia scende a 1,3 o 1,1 giorni. E solo a causa del riscaldamento.

Altre utenze - Ovvio che il televisore, DVD, PC tanto amati nelle lunghe serate invernali hanno un effetto analogo. Per esempio, se facciamo a meno delle 4 ore di televisore togliamo dal conto fino a 16 Ah e quindi l’autonomia sale a 2,5 giorni

 

Abbiamo così svelato il perché delle innumerevoli delusioni e sorprese del tipo “ma come, ho una batteria da 100Ah nuova e piena, e non ci faccio neanche un week end sulla neve !?!? “

 

E’ del tutto intuitivo che con due Batterie identiche l’autonomia raddoppia.

Fin qui non ho considerato pannelli né motogeneratori.

 

Col generatore (a benzina, o a gas tipo Gasperini) il problema si ridimensiona fino a scomparire, perché entrambi sono in grado di compensare i consumi.

 

Con i pannelli la stima può essere solo approssimativa. Un pannello da 100 W montato piatto sul tetto in una bella giornata d’inverno ripristina una quindicina di Ah, quindi allunga l’autonomia da 1,5 a 2,5 giorni, e così via. Se si trova il modo di inclinarli verso il sole, ancora meglio.

In Giugno/Luglio un pannello da 100W (anche non in pieno sole), può essere sufficiente o più che sufficiente a compensare tutti i consumi.

 

Le filosofie di scelta (rumore, inquinamento), non sono argomento di discussione in questo documento: qui si parla solo di banale elettrotecnica elementare.

Un dilemma frequente in chi installa la seconda batteria di servizio è:

la metto in parallelo o in commutazione?

In entrambi i casi la tensione è 12 v e la capacità teoricamente uguale al doppio, nel secondo  caso le batterie sono attive una alla volta e si ricaricano una alla volta, e bisogna commutare manualmente dalla 1 alla 2.

Il parallelo sembra più comodo, ma non è consigliabile per i seguenti motivi.

Le due batterie anche se identiche di marca e sigla, sono lievemente differenti come resistenza interna, quindi si scaricano e ricaricano in modo lievemente diverso. Questa diversità tende ad aumentare col tempo, e dopo un po’ una si caricherà sensibilmente più dell’altra, e poi tenderà a scaricarsi sull’altra a detrimento del rendimento generale. Tuttavia si sente talvolta l’opinione di qualche utente che si dice soddisfatto del parallelo.

 

Ora, visto che prima o poi la (le) batteria(e) si scarica(no), siamo maturi per l’immancabile interrogativo:

 

QUANTO TEMPO MI SERVE PER RICARICARE ?

Qui dobbiamo metterci il cuore in pace: la ricarica di una batteria di qualsiasi tipo, a prescindere dal metodo di ricarica e dai proclami delle case, NON SARA’ MAI UN PROCESSO VELOCE.

 

Perché ? Perché le centraline (intelligenti e non) utilizzano in modo decrescente la corrente disponibile per la ricarica, allo scopo di salvaguardare la vita della batteria e la possibilità di caricarla sempre a fondo.

Anche se la centralina non è intelligente o se addirittura se la batteria venisse rozzamente caricata con un caricabatteria da officina, sarebbe lei stessa, entro certi limiti, a rifiutare l’eccesso di corrente.

 

In marcia, la corrente generata dall’alternatore serve con priorità decrescente:

 

Se disponessimo di 15 A residui tutti per la batteria, dovendo ricaricare  i 75 Ah consumati sui 100 teorici, basterebbero 5 ore di marcia  o di 220 volt??

Certo che no. Il caricabatteria rilascerebbe inizialmente tutti gli A disponibili, ma  col passare e delle ore ridurrebbe sempre più l’erogazione, fino a consentire una carica a 0,4 A.

Sperimentalmente risulta che in queste condizioni le prime sei ore ripristinano circa 30 Ah le successive 6 ore ripristinano circa altri 12 Ah e per i restanti 39 Ah occorrono almeno altre 24 ore. Totale 36 ore per una carica completa.

Potete anche non crederci, ma se volete essere tranquilli iniziate la carica due giorni prima.

E se la batteria è vecchia? (non in cattive condizioni, solo vecchia)

E un po’ come una vasca da 100 litri con le pareti incrostate per un certo spessore. Il volume della vasca è sempre 100 litri, ma la sua capacità sfruttabile è minore: la batteria non potrà mai raggiungere carica piena.

La batteria invecchierà tanto più rapidamente quanto più sarà scaricata eccessivamente e caricata scorrettamente.

Ad esempio, utilizzare un apparecchio da 800 watt tramite inverter per 10 minuti (85 A per 10 minuti, pari a 51 Ah) sarebbe un utilizzo scorrettissimo (vedi oltre), e dopo pochi trattamenti del genere la batteria riuscirà a ricaricarsi fino al 35 40% . E non prendetevela col fabbricante.

 

EMERGENZA BLACKOUT NOTTE

Se la batteria ci ha piantato di notte (stufa bloccata, valvola antigelo aperta), la situazione si salva con uno Starter Pack (batteria a valigetta da 17 Ah con morsetti a pinza, 25 – 30 € ai Discount)

Si collega ai morsetti al posto della batteria di servizio (rosso con rosso !) Non fa miracoli ma se è carica ci fa arrivare fina alla mattina successiva con la stufa in funzione.

In ogni caso spegnere la pompa, se non si svuota l’impianto.


E passiamo all’inverter

La corrente fornita dalle batterie è continua (cioè scorre nello stesso senso con intensità quasi costante a parità di utenza.)

Invece quella di casa è alternata, cioè il suo flusso si inverte 50 volte al secondo perché prodotta da alternatori. Inoltre viene fornita alla tensione nominale di 230 v.

Per questo gli stessi apparecchi per la casa o per il camper sono costruiti in modo diverso, e la tensione di 12 v (quasi 20 volte meno) pone certe limitazioni.

 

Gli inverter sono degli apparecchi che prelevano tensione continua a 12 V e con essa fabbricano tensione alternata a 230 v.

 

Ad un esame superficiale può sembrare che un inverter consenta di utilizzare in camper gli stessi apparecchi che abbiamo a casa, ma ciò è vero solo in parte.

 

La limitazione più importante sta nella potenza.

Spesso si leggono amenità tipo “phon da 1000 W” o magari “Condizionatore dalla batteria” perché no?, magari con la presa accendino…

E’ legittimo domandarsi perché non si dovrebbe potere, e lo scopo di queste note è chiarire le idee.  

Per alimentare con inverter un apparecchio da casa da 1000w (ad es. un phon) occorre un inverter da 1200 W (consuma di suo). 1200 w su 12 volt sono 100 A. Già questo chiude la partita, perché una batteria di servizio da 100 Ah (leggi 75!) semplicemente non riesce a sparare 100 A neanche per 5 minuti, ci vorrebbe una batteria da motore. Se colleghiamo l’inverter alla batteria con cavi da 1 metro occorrono cavi da 5 mm di diametro, se ci servono due metri accorre un diametro di 10 mm, praticamente una barra!, un fusibile/portafusibile adeguato è gigantesco e i morsetti anche.

 

Il taglio giusto per un inverter è 150 w, è perfetto per apparecchi sino a 80/90 w, televisore anche con DVD, un bello stereo, magari anche la ricarica telefono e pile della digitale. Con un TV di vecchio tipo (spunta alta) l’inverter può non farcela, in tal caso occorrerà un 300 w.

 

C’è un’altra limitazione: la forma d’onda prodotta dall’invertitore è diversa (non serve entrare in particolari) da quella dell’Enel.

Questa diversità non dà generalmente problemi, se non qualche disturbo sui TV a CRT, nessuno su quelli a LCD, però impedisce il funzionamento di alcuni motori elettrici, ad esempio rasoio elettrico.

Per il PC suggerirei di alimentarlo tramite gli appositi adattatori da auto, che sono sofisticati e non costano molto, piuttosto che tramite inverter + alimentatore.

Televisori LCD

Tutti i TV LCD funzionano a 12 v stabilizzati. Alcuni hanno l’alimentatore/stabilizzatore integrato nella base, e quindi in pratica vanno a 230v.

Altri l’hanno separato, e può venire l’idea di alimentarli direttamente a 12 con un cavetto accendino. Si può fare ma con certe precauzioni. La batteria di servizio dà una tensione non stabilizzata, che è di 13,2 a batteria carica e senza utenze, che scenda immediatamente a 12,6 appena si accende il TV. Fin qui tutto OK. Se si accendono altre utenze la tensione effettiva diminuisce ancora, e quando si avvicina agli 11 v il video si spegne, pur continuando l’audio. Non si guasta niente, ma lo spettacolo è finito.

Se c’è un pannello è molto più difficile che ciò accada

Ma quando siamo in ricarica da 230v, oppure in marcia, la tensione sale a 14,2 o più, e a questo punto l’LCD rischia.

Meglio usare in ogni caso l’alimentatore del TV e l’inverter, anche se ci costa 1 A in più.


Appendice per i più curiosi

Abbiamo parlato di cariche senza dire che cosa sono.

Nella conduzione metallica (cavi di rame) le cariche sono elettroni liberi che si spostano nel metallo. Nella batteria sono elettroni e ioni dell’elettrolito.

Quando diciamo corrente di un Ampere quanti elettroni al secondo attraversano la sezione del conduttore?

All’incirca 1,6 moltiplicato 10.000.000.000.000.000.000  (19 zeri)

Un movimento di cariche altrettanto imponente avviene nella cella della batteria: le cariche nuotano nel liquido spostandosi da una piastra all’altra, ma il loro diminuisce con la temperatura perche il freddo rallenta le reazioni chimiche che producono le cariche. Ecco perché il freddo fa calare il rendimento delle batterie.

 

Misure di tensione

La tensione di una batteria carica in buone condizioni, a morsetti aperti, cioè che non ha utenze collegate, è di 13,2 v.

Anche la tensione di una batteria mezza scarica in condizioni mediocri, a morsetti aperti, è molto vicina a questo valore (a meno che uno o più elementi siano in cortocircuito).

Quindi misurare la tensione di una batteria mentre non sta lavorando non serve a niente.

La tensione deve essere misurata  con un buon numero di utenze accese, diciamo 7 lampadine, una ventola della stufa, la pompa.

In tal caso la lettura per una buona batteria carica all’80% dà un valore non inferiore a 11,7.

Un valore vicino a 11 fino a 10,8 indica che la batteria è sotto al 50%, inferiore che stiamo andando verso valori troppo bassi. Attenzione che a 10,5 la Truma stacca e la valvola antigelo del boiler si apre, provocando lo svuotameno dell’impianto.



[1] Ognuno verifichi con il suo mezzo

[2] aggiunto 1 A per l’Inverter da 150 W

[3] aggiunto 1 A per l’Inverter da 150 W

[4] aggiunto 1 A per l’Inverter da 150 W


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