quote:Originally posted by tradanui 2>Ciao Carlo, ho una domanda da farti:perchè parli di campeggiatori?Se hai una roulotte o una tenda hai ragione, ma se hai un camper non pensi che la cosa sia diversa?La tessera di Federcampeggi costa 35 euro,una parte va a vantaggio dei campeggi,una piccolissima parte alle AA,regalano 6 pozzetti di scarico all'anno in tutta Italia e sono contro la sosta libera.I raduni comprendono la sosta in strutture attrezzate, la tessera non vale in agosto, e per quanto riguarda l'assicurazione, i campeggi ne rispondono già con l'attuale normativa dei danni provocati o subiti all'interno degli stessi.Sono andata a spulciare lo statuto,di contatti con le amministrazioni comunali per favorire la costruzione di pozzetti gratuiti o a prezzo equo non c'è accenno.[V]Ma siamo sicuri che le associazioni sono dalla nostra parte?[8D]Antonella
Cari amici, io sono iscritto dal 1977 ad un club di campeggiatoriAll'inizio erano in maggioranza tende e roulottes, ora sono di più i camper, però lo spirito che ci accomuna è sempre quello di una volta. Come club facciamo parte della Federcampeggio, abbiamo una tessera ed un Carnet Camping Iternational che ci da una assicurazione con una copertura di diversi milioni( al momento non ricordo con esattezza, so che sono tanti) di franchi svizzeri per danni a persone o cose arrecati durante la pratica del campeggio, valida per tutto il nucleo familiare dalla partenza da casa fino al rientro, oltre a sconti e agevolazioni. All' estero è accettato anche come documento per entrare in un campeggio, in Italia ci stanno ancora pensando. Come club organizziamo il nostro raduno annuale sempre in luoghi diversi di interesse turistico e partecipiamo a nostra volta a raduni organizzati da altri clubs. I raduni di certo non arricchiscono chi li organizza, anzi il più delle volte finiscono in perdita, vuoi per il maltempo, la concomitanza con altri avvenimenti ecc. Tutti collaborano per la buona riuscita, impegnandosi in prima persona dal presidente al nuovo socio. Le cariche non sono dei privilegi, non sono vetrine dove mettersi in mostra, quì ci si rimboccano le maniche, si lavora e alla fine si paga la quota come gli altri. L'importanza di ritrovarsi almeno una volta l'anno in un raduno è quella di passare un fine settimana diverso, facendo amicizia con i nuovi soci, che non vengono messi da una parte, ma a contatto con i più anziani, per farli sentire a loro agio, mangiando, gareggiando, ballando, chiacchierando in armonia,visitando luoghi di interesse storico e culturale, confrontandoci sulle nostre eperienze. Fino ad ora tutti i comuni sono stati favorevoli ad ospitarci mettendoci a disposizione le aree necessarie e alla fine ci hanno proposto di ritornare anche l'anno seguente. Un raduno vuol dire fare muovere un centinaio di equipaggi con almeno 300 persone, che per due o tre giorni vivono in quella località lasciando nel cassetto degli esercenti un bel mucchietto di euro. Essere socio di un club non ti impone di fare vita comune come fosse un convento, ognuno è libero di fare il lupo solitario tutto l'anno e muoversi come più gli pare. Gli unici appuntamenti comunitari sono appunto il raduno, la castagnata, magari la cena sociale e l'assemblea dei soci. Per il resto liberi di fare e di andare dove e con chi si vuole. In trent'anni ho partecipato a molti raduni, la maggior parte con la roulotte, ho conosciuto e allacciato rapporti di amicizia con campeggiatori di ogni regione che ancora oggi vanno avanti a distanza di anni. Questo è l'essere socio di un club, però prima di camperisti siamo campeggiatori e chi ha la mia età mi capisce. Ciao a tutti e arrivederci al prossimo raduno. Carlo id="Comic Sans MS"> >
quote:Originally posted by aquilone> Cara Antonella, parlo di campeggiatori perchè è da 30 anni che lo sono e questo non a causa del mezzo che uso. Ero campeggiatore con la roulotte e lo sono altrettanto con il camper, come era viaggiatore chi andava a piedi, poi a cavallo, in barca, in bici, in moto e lo è chi oggi và in aereo. La quota Federcampeggio è di 35 euro, certo, ma non penso che una parte vada ai campeggi. La Federcampeggio è una associazione di campeggiatori, non di gestori. Loro sono associati alla FAITA. A riguardo dell'assicurazione certamente i gestori ne hanno una, ma copre i danni di RC derivanti dalla gestione della struttura verso gli ospiti. Se tuo figlio tira un sasso e rompe un vetro di un camper l'assicurazione del campeggio non risponde, quella del Carnet Camping International invece va a coprire appunto i danni derivanti dalla pratica del campeggio. Sono d'accordo con te che potrebbe fare molto di più, però è anche vero che molte amministrazioni non vogliono sentire parlare di aree di sosta per camper. E allora come puoi farti sentire da chi non vuole ascoltare? Ti porto un esempio fresco di questi giorni. Un privato vorrebbe a sue spese allestire un'area di sosta attrezzata nella mia zona. Abbiamo interpellato una decina di comuni tutti con ambizioni turistiche. Risposta? No grazie. Che le associazioni siano dalla nostra parte io posso dirti che quella a cui sono associato lo è. Come ho detto e nata come associazione di campeggiatori e come tale è rimasta. Non andiamo in giro in colonne tutti i fine settimana.C'è un calendario di raduni ognuno sceglie quello che più gli aggrada e si muove come e quando meglio crede. Non andiamo ai raduni per fare abbuffate o prendere sbronze, anche perchè dopo una certa età bisogna stare all'occhio e non strafare. I camper club possono essere un'altro tipo di associazione e magari vengono gestiti con altro spirito e possono dare adito a malumori e incomprensioni tra gli aggregati. Non è il nostro caso. Ciao e se permetti cerca nella tua zona un'associazione di campeggiatori e partecipa alle iniziative. Dalle mie parti si dice che per la curiosità si è sposato anche un frate. Ciao carissima. Carloid="Comic Sans MS">id="red">
quote:Originally posted by tradanui 2>Ciao Carlo, ho una domanda da farti:perchè parli di campeggiatori?Se hai una roulotte o una tenda hai ragione, ma se hai un camper non pensi che la cosa sia diversa?La tessera di Federcampeggi costa 35 euro,una parte va a vantaggio dei campeggi,una piccolissima parte alle AA,regalano 6 pozzetti di scarico all'anno in tutta Italia e sono contro la sosta libera.I raduni comprendono la sosta in strutture attrezzate, la tessera non vale in agosto, e per quanto riguarda l'assicurazione, i campeggi ne rispondono già con l'attuale normativa dei danni provocati o subiti all'interno degli stessi.Sono andata a spulciare lo statuto,di contatti con le amministrazioni comunali per favorire la costruzione di pozzetti gratuiti o a prezzo equo non c'è accenno.[V]Ma siamo sicuri che le associazioni sono dalla nostra parte?[8D]Antonella
Cari amici, io sono iscritto dal 1977 ad un club di campeggiatoriAll'inizio erano in maggioranza tende e roulottes, ora sono di più i camper, però lo spirito che ci accomuna è sempre quello di una volta. Come club facciamo parte della Federcampeggio, abbiamo una tessera ed un Carnet Camping Iternational che ci da una assicurazione con una copertura di diversi milioni( al momento non ricordo con esattezza, so che sono tanti) di franchi svizzeri per danni a persone o cose arrecati durante la pratica del campeggio, valida per tutto il nucleo familiare dalla partenza da casa fino al rientro, oltre a sconti e agevolazioni. All' estero è accettato anche come documento per entrare in un campeggio, in Italia ci stanno ancora pensando. Come club organizziamo il nostro raduno annuale sempre in luoghi diversi di interesse turistico e partecipiamo a nostra volta a raduni organizzati da altri clubs. I raduni di certo non arricchiscono chi li organizza, anzi il più delle volte finiscono in perdita, vuoi per il maltempo, la concomitanza con altri avvenimenti ecc. Tutti collaborano per la buona riuscita, impegnandosi in prima persona dal presidente al nuovo socio. Le cariche non sono dei privilegi, non sono vetrine dove mettersi in mostra, quì ci si rimboccano le maniche, si lavora e alla fine si paga la quota come gli altri. L'importanza di ritrovarsi almeno una volta l'anno in un raduno è quella di passare un fine settimana diverso, facendo amicizia con i nuovi soci, che non vengono messi da una parte, ma a contatto con i più anziani, per farli sentire a loro agio, mangiando, gareggiando, ballando, chiacchierando in armonia,visitando luoghi di interesse storico e culturale, confrontandoci sulle nostre eperienze. Fino ad ora tutti i comuni sono stati favorevoli ad ospitarci mettendoci a disposizione le aree necessarie e alla fine ci hanno proposto di ritornare anche l'anno seguente. Un raduno vuol dire fare muovere un centinaio di equipaggi con almeno 300 persone, che per due o tre giorni vivono in quella località lasciando nel cassetto degli esercenti un bel mucchietto di euro. Essere socio di un club non ti impone di fare vita comune come fosse un convento, ognuno è libero di fare il lupo solitario tutto l'anno e muoversi come più gli pare. Gli unici appuntamenti comunitari sono appunto il raduno, la castagnata, magari la cena sociale e l'assemblea dei soci. Per il resto liberi di fare e di andare dove e con chi si vuole. In trent'anni ho partecipato a molti raduni, la maggior parte con la roulotte, ho conosciuto e allacciato rapporti di amicizia con campeggiatori di ogni regione che ancora oggi vanno avanti a distanza di anni. Questo è l'essere socio di un club, però prima di camperisti siamo campeggiatori e chi ha la mia età mi capisce. Ciao a tutti e arrivederci al prossimo raduno. Carlo id="Comic Sans MS"> >
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quote:Originally posted by jonas> Grazie per la gentilezza di classificarci tra i non più giovani. Con i tempi che corrono il minimo che puoi sentirti dire è Vecchio. In quanto alla mancanza di motivazioni e di stimoli ci andrei piano, qualcuno potrebbe anche aversela a male. Quando dico vecchio intendo vecchio di pratica di campeggio. Per l'età ognuno ha gli anni che si sente.Puoi essere vecchio a 40 anni, come alla stessa età puoi essere un bambino. Non so che tipo di gente hai frequentato fino ad ora per affermare quanto scrivi a proposito di ammucchiate e gambe sotto al tavolo. Per quanto mi riguarda grazie ai raduni ( come li intendo io )ho avuto modo di vedere e di visitare luoghi e strutture che solo in quell'occasione venivano aperte al pubblico. Mi trovi d'accordo sulla necessità di dialogare con le pubbliche amministrazioni per invogliarli a creare aree di sosta con pozzetti e servizi. Hai mai provato a proporre al tuo sindaco una iniziativa del genere? Che risposte hai avuto? Come ho detto ad Antonella ultimamente nella mia zona abbiamo interpellato una decina di amministrazioni comunali perchè un privato a sue spese cercava un'area dove allestire una AA. La risposta? No grazie. E allora? A te la soluzione. A proposito. Anch'io preferisco girare in solitaria,stò alla larga dagli assembramenti, però almeno due o tre volte l'anno non disdegno di trovarmi tra amici di vecchia data e farci due risate con le gambe sotto al tavolo. Con amicizia ti auguro di invecchiare bene sempre con il camper sotto al sedere. Ciao. Carlo id="Century Gothic"> id="blue">
quote:Originally posted by enzodc> Concordo con questa analisi e mi permetto di chiudere con una mia breve considerazione. La maggior parte di coloro che partecipano ai raduni e sono iscritti a vari Club sono persone non più giovani. Per vocazione, per mancanza di motivazioni e stimoli o per il semplice desiderio di aggregazione, a prescindere dai luoghi e dagli itinerari, prediligono l’ammucchiata del week-end finendo quasi sempre con le gambe sotto il tavolo. Rispetto per questo modo di concepire la vita in camper, ma è doveroso un distinguo e un riconoscimento solo per quelle associazioni che in un ambito più articolato si muovono sul territorio dialogando con le autorità non solo locali, per promuovere e favorire strutture adeguate a prezzi giusti al servizio di quel turismo che noi viaggiatori solitari prediligiamo. Noi non viaggiamo in carovana, non ci impossessiamo dei parcheggi e delle aree e non formiamo colonne nelle vie dei paesi, ma contribuiamo nel nostro piccolo all’economia locale senza per forza dover partecipare a sagre e feste popolari.
Anche se non ho affatto esperienza di Camper Club e poca da camperista, credo che la colorazione di fondo che ha caratterizzato il mondo del plein air sia quella della scoperta del mondo fatta in modo individuale, non fosse altro perchè ciascuno di noi possiede sensibilità diverse nell'approccio con luoghi, persone, culture, tradizioni. Con l'aumentare del numero degli utenti è in parte cambiato lo spirito della categoria, grazie all'entrata di persone desiderose di nuovi orizzonti ma che, come giustamente sottolineato da altri, non si sentono in grado di affrontare "in solitaria" le incombenze connesse con le forme di turismo itinerante. Si sono aggiunti poi coloro che vedono nel plein air principalmente uno strumento di socializzazione, grazie al quale conoscere altri equipaggi e stare insieme in compagnia, con interesse appena accennato per mete o itinerari. Non è detto che uno di questi profili sia migliore o peggiore o che qualcuno di essi porti in sè caratteri negativi. Ne è la prova il fatto che taluni di voi hanno espresso apprezzamento per alcuni esempi di aggregazione, mentre altri se ne sono lamentati. E' semplicemente il mondo che va così. Per quanto mi riguarda tendo ad evitare gli assembramenti che considero condizionanti per il mio modo di intendere i viaggi, in conseguenza delle naturali limitazioni che l'andare in gruppo comporta. Certo mi lascia perplesso osservare una sorta di autoreferenzialità in associazioni formalmente costituite, o anche in gruppi spontanei, che considerano un attestato di benemerenza l'elevato numero di partecipanti alle mega adunanze o alle carovane itineranti. Il più delle volte, poi, si scopre che l'elemento aggregante è la partecipazione a sagre alimentari o tavolate di gruppo nelle quali è sovrana l'immancabile foto degli addetti alle salamelle (con tanto di attrezzi del mestiere), preceduta e seguita dall'evocazione di pozioni di medio o elevato tenore alcolico. Massimo rispetto per ciò, ma non credo di aver acquistato un camper per questo. id="Comic Sans MS"> id="size3"> id="navy"> >
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quote:Originally posted by bjss> molto semplicemente per me è un comportamento da maleducato e arrogante e non ho bisogno di conoscerlo bene o di psicanalizzarlo per arrivare a questo mio giudizio. contraccambio id="blue">
non credo che viaggiare in solitaria sia in contrapposizione all'essere socio di un club. Il club deve avere tra i suoi scopi la difesa dei diritti dei camperisti; inoltre, nel proprio territorio, deve cercare di rendere il più possibile facile e gradevole la vacanza di chi viene a visitarlo. Per intenderci, deve fare in modo che vengano realizzati camper service, aree attrezzate, punti sosta, ecc. Credo che questi due obiettivi siano condivisibili da tutti. Se poi il club organizza raduni e viaggi ai quali non mi piace partecipare (è il mio caso), molto semplicemente non ci vado; se mi accorgo che un club si trasforma in agenzia di viaggio, semplicemnte non partecipo alle sue iniziative. Però credo che occorra tenere conto di due cose: c'è chi la pensa diversamente da me ed ha piacere di essere guidato (a costo di pagare anche molto) in certi luoghi dove da solo non avrebbe il coraggio di andare; e soprattutto va considerato che finché rimaniamo tutti "lupi solitari" non conteremo nulla, non avremo rappresentanza, non avremo voce in capitolo, e non potremo difenderci da soprusi, non potremo lamentarci se un numero sempre maggiore di Comuni prevarica i nostri diritti >