Inserito il 16/07/2008 alle: 22:41:39
Pero' se il problema si pone tra categorie simili, ok possimao stare qui dei gg a parlare, ma se confrontiamo categorie diverse, la questione non si pone proprio.
Mi spiego.
Il ciclista, normalmente (se non si tratta di professionisti), e' una persona che in quel momento si diverte, si diletta, insomma pratica uno sport al pari del tennista, del calciatore, ecc.
Il camionista e/o l'automobilista che in quel momento sta lavorando, deve per forza percorrere quella strada per vivere, per procurarsi lo stipendio.
Quindi se un gruppo di ciclisti mi rendono la vita difficile (p.e. io guido i bus in citta' e siccome Genova non e' proprio a misura di ciclista, molto spesso mi trovo a dover rischiare di schiacciarli sul bordo strada per non perdere troppo tempo durante le corse e, di conseguenza, bruciarmi tutta o parte della sosta all'arrivo al capolinea) mentre lavoro, non reputo sia corretto da parte dei ciclisti stessi.
Se invece, come mi e' successo, l'intralcio dei ciclisti avviene mentre sono alla guida del camper, sono piu' tollerante perche' mi sto dilettando pure io e attendo piu' pazientemente il momento giusto per sorpassarli.
Ma allo stesso modo se durante le mie gite in montagna, vedo piu' di 5/6 veicoli dietro al mio procedere lento, mi accosto e lascio sfilare i veicoli e cosi' ripeto l'operazione appena l'accodamento dietro di me si fa numeroso.
Stessa cosa dovrebbero fare i ciclisti, ma questo non avviene quasi mai.
Sul fatto poi di dotare le auto di airbag esterni, beh mi viene da ridere al solo pensiero!!!
Cominciamo a rendere a norma del cds tutte le biciclette (fari, catadiottri, avvisatori acustici, indicatori di direzione, ecc), cominciamo a fare rispettare loro i solo semafori rossi (a Genova sono davvero moltissi - tutti - i ciclisti che non li rispettano), rendiamo obbligatorio un bel casco omologato come per le moto (anche perche' se il ciclista cade in un incidente con auto e varie, non rischia come il motociclista?).
Il problema vero sta nella strafottenza che ognuno mette nella propria azione soprattutto quando la nostra azione danneggia uno che sta lavorando.