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Roberto66
Roberto66
rating

19/10/2003 22556
Inserito il 08/04/2009 alle: 11:19:35
una volta non esistevano i finanziamanti massicci come oggi e sopratutto nessuno premeva tanto perche' tu li facessi. Ho trovato sull' auto un volantino pubblicitario che recitava "ti hanno negato il finanziamento ? prova da noi." Non sarebbe anche questa una pratica da tacciare come scorretta ?
19
andperf
andperf
02/05/2006 1913
Inserito il 08/04/2009 alle: 15:56:51
quote:Originally posted by Roberto66
una volta non esistevano i finanziamanti massicci come oggi e sopratutto nessuno premeva tanto perche' tu li facessi. Ho trovato sull' auto un volantino pubblicitario che recitava "ti hanno negato il finanziamento ? prova da noi." Non sarebbe anche questa una pratica da tacciare come scorretta ? >
> Nessuno preme per farti fare i finanziamenti. Non la trovo una pratica scorretta, ognuno fa il suo lavoro e pubblicizza quello che vende. Ora, siccome tu poi col finanziamento ti compri una bella macchinona da 2000cc, allora è pratica scorretta pure la pubblicità dell'auto. Oppure come al solito si preferisce comprare il superfluo mangiando pane e cipolla e gridando alla crisi.... La crisi c'è per carità, ma non esageriamo. Quella americana è crisi, a me le ultime due rate del mutuo sono calate del 20% tondo tutto insieme....
20
antriva
antriva
11/01/2005 2896
Inserito il 08/04/2009 alle: 16:04:28
quote:Originally posted by andperf
quote:Originally posted by Roberto66
una volta non esistevano i finanziamanti massicci come oggi e sopratutto nessuno premeva tanto perche' tu li facessi. Ho trovato sull' auto un volantino pubblicitario che recitava "ti hanno negato il finanziamento ? prova da noi." Non sarebbe anche questa una pratica da tacciare come scorretta ? >
> Nessuno preme per farti fare i finanziamenti. Non la trovo una pratica scorretta, ognuno fa il suo lavoro e pubblicizza quello che vende. Ora, siccome tu poi col finanziamento ti compri una bella macchinona da 2000cc, allora è pratica scorretta pure la pubblicità dell'auto. Oppure come al solito si preferisce comprare il superfluo mangiando pane e cipolla e gridando alla crisi.... La crisi c'è per carità, ma non esageriamo. Quella americana è crisi, a me le ultime due rate del mutuo sono calate del 20% tondo tutto insieme....
>
> A me e a molti miei conoscenti invece è calato il fatturato del 50%, quindi per me è crisi. Senza polemica Antonio
bruno b
bruno b
-
Inserito il 08/04/2009 alle: 16:49:41
La crisi c'è per carità, ma non esageriamo. Quella americana è crisi, a me le ultime due rate del mutuo sono calate del 20% tondo tutto insieme.... Eccone un altro[:(!]. A me....A me cala ,allora non c'è crisi. Magari il mutuo è calato pure al cassa integrato o a chi ha perso il lavoro[:(]. Sai quanto gli frega?[:(!], se gli cala il mutuo ma gli manca lo stipendio?. Ma li leggete i dati sull'aumento delle ore di cassa integrazione?. Le vedete le ditte che chiudono ?. Qui si ragiona sempre seguendo la logica del proprio tornaconto. Bah. Bruno id="size3">id="green">
Belgio e Paesi Bassi in camper
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Reno e Mosella in camper, estate 2025
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andperf
andperf
02/05/2006 1913
Inserito il 08/04/2009 alle: 16:59:07
quote:Originally posted by bruno b
La crisi c'è per carità, ma non esageriamo. Quella americana è crisi, a me le ultime due rate del mutuo sono calate del 20% tondo tutto insieme.... Eccone un altro[:(!]. A me....A me cala ,allora non c'è crisi. id="size3">id="green"> >
> Scusa dove avresti letto a me cala allora non c'è crisi? Io leggo La crisi c'è ma non esageriamo. La cassa integrazione c'è sempre stata, non è che ora siamo tutti in cassa integrazione. Io ad esempio sono stato un anno e mezzo a spasso e proprio ora ho trovato un lavoro stabile. Questo non significa che la crisi non c'è, significa solo che, visto che si continua a indebitarsi per delle caxxate, smettiamola almeno di piangere perchè quella che c'è in altri paesi è ben più grave.
19
vale64
vale64
14/03/2006 831
Inserito il 08/04/2009 alle: 17:22:44
quote:Originally posted by andperf
quote:Originally posted by bruno b
La crisi c'è per carità, ma non esageriamo. Quella americana è crisi, a me le ultime due rate del mutuo sono calate del 20% tondo tutto insieme.... Eccone un altro[:(!]. A me....A me cala ,allora non c'è crisi. id="size3">id="green"> >
> Scusa dove avresti letto a me cala allora non c'è crisi? Io leggo La crisi c'è ma non esageriamo. La cassa integrazione c'è sempre stata, non è che ora siamo tutti in cassa integrazione. Io ad esempio sono stato un anno e mezzo a spasso e proprio ora ho trovato un lavoro stabile. Questo non significa che la crisi non c'è, significa solo che, visto che si continua a indebitarsi per delle caxxate, smettiamola almeno di piangere perchè quella che c'è in altri paesi è ben più grave.
>
> Si in effetti la cassa integrazione è aumentata "solo" del 925 % rispetto allo scorso anno.... Ah, dimenticavo , dalle mie parti sono in crisi anche i centri commerciali che denunciano un calo del 6% degli acquisti e si parla di esuberi anche li, con manifestazioni dei lavoratori proprio nei giorni di Pasqua. Sono stato il primo qui a scrivere che ci si indebita per caxxate, ma credo che ognuno possa anzi debba avere la sua opinione su cause e rimedi ma l'oggettività impone di riconoscere che siamo in recessione. Certo, alcune categorie di lavoratori più fortunati,magari statali (esclusi i precari nella scuola) fanno un poco più fatica ad accorgersene perchè per loro poco cambia ma fidatevi molte aziende sono al collasso. Buona Pasqua a tutti Valerio
17
vento4
vento4
15/01/2008 399
Inserito il 08/04/2009 alle: 22:09:18
Domanda: perchè ALCUNE aziende si avvalgono della cassa integrazione ed altre no?
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anucera
anucera
19/09/2007 444
Inserito il 08/04/2009 alle: 22:13:30
Certo che siamo in recessione, purtroppo! E temo proprio che siamo di fronte ad una crisi di sistema. Premesso che ll nostro modello economico si basa essenzialmente sui consumi di massa, le politiche condotte negli ultimi anni in pressoché tutti i paese occidentali hanno trasferito ricchezza dai ceti popolari - appunto quelli che sostenevano i consumi di massa - verso i ceti già ricchi, la cui propensione ai consumi - beati loro - é già satura. In questo modo, si sono fermati i consumi di massa per cui, per quello che abbiamo detto in premessa, la situazione si é avvitata su se stessa. Peraltro, negli utlimi anni, il sistema, anziché intervenire per difendere ed incrementare i redditi reali dei consumatori, ha preferito adottare una surroga a base d'indebitamente provato. Una vera e propria droga, le cui conseguenze non hanno tardato a farsi sentire. Quanto poi a constatare che le famiglie si sono indebitati anche per comprare caxxate, basti pensare che fino a qualche mese or sono alcuni mesia sostenevano che alcuni paesi erano più moderni di altri perché "la percentuale di ricorso al credito é superiore", per capire che dosi di morfina - e la subdolità del messagio - sono state iniettate al malato. E' dei tutto comprensibile, perciò, che i media - la cui proprietà é spesso in stretta connessione proprio con il gotha economico-affaristico-finanziario che ha ispirato le politiche di cui abbiamo detto - si guardano bene dal raccontare la verità, ben sapendo che si rischierebbe d'innescare complessi fenomeni sociali che si tradurrebero, in primis, in un'ulteriore crollo della propensione ai consumi. E, successivamente, in qualcosa di più pericoloso per gli interessi a cui rispondono, Francia docet... Ciao Antonino
17
mexios
mexios
18/06/2008 3431
Inserito il 09/04/2009 alle: 00:08:10
quote:Originally posted by andperf
quote:Originally posted by bruno b
La crisi c'è per carità, ma non esageriamo. Quella americana è crisi, a me le ultime due rate del mutuo sono calate del 20% tondo tutto insieme.... Eccone un altro[:(!]. A me....A me cala ,allora non c'è crisi. id="size3">id="green"> >
> Scusa dove avresti letto a me cala allora non c'è crisi? Io leggo La crisi c'è ma non esageriamo. La cassa integrazione c'è sempre stata, non è che ora siamo tutti in cassa integrazione. Io ad esempio sono stato un anno e mezzo a spasso e proprio ora ho trovato un lavoro stabile. Questo non significa che la crisi non c'è, significa solo che, visto che si continua a indebitarsi per delle caxxate, smettiamola almeno di piangere perchè quella che c'è in altri paesi è ben più grave.id="size5">id="red">
>
> Spiego la situazione per chi come te e permettimi di dirtelo ha fette di salame sugli occhi! Nella mia regione "veneto" ci sono 60mila metalmeccanici in cassaintegrazione. Sono saltate 600piccole imprese che non fruiscono di ammortizzatori sociali per un totale di 3800 posti di lavoro perduti, SE NON è CRISI QUESTA! Le camere del lavoro ultimamente hanno pacchi di richieste di cassa integrazione. Nel mercato della pelle (zona chiampo arzignano circa 20mila persone impiegate ) ci sono industrie al collasso,il mercato è semi paralizzato. Io non so come procedano di preciso gli altri stati d'europa con cui di solito tentiamo di confrontarci, ma se pensate che sia una crisi passeggera o leggera,ha una visione utopistica e distorta di quello che è la realtà! E ti dico andperf nessuno si stà a lamentare dalle mie parti come in tante altre non si piange la dignità non ci manca. Francescoid="Comic Sans MS">id="size4">id="navy">
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andperf
andperf
02/05/2006 1913
Inserito il 09/04/2009 alle: 08:48:04
quote:Originally posted by mexios
quote:Originally posted by andperf
quote:Originally posted by bruno b
La crisi c'è per carità, ma non esageriamo. Quella americana è crisi, a me le ultime due rate del mutuo sono calate del 20% tondo tutto insieme.... Eccone un altro[:(!]. A me....A me cala ,allora non c'è crisi. id="size3">id="green"> >
> Scusa dove avresti letto a me cala allora non c'è crisi? Io leggo La crisi c'è ma non esageriamo. La cassa integrazione c'è sempre stata, non è che ora siamo tutti in cassa integrazione. Io ad esempio sono stato un anno e mezzo a spasso e proprio ora ho trovato un lavoro stabile. Questo non significa che la crisi non c'è, significa solo che, visto che si continua a indebitarsi per delle caxxate, smettiamola almeno di piangere perchè quella che c'è in altri paesi è ben più grave.id="size5">id="red">
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> Spiego la situazione per chi come te e permettimi di dirtelo ha fette di salame sugli occhi! Nella mia regione "veneto" ci sono 60mila metalmeccanici in cassaintegrazione. Sono saltate 600piccole imprese che non fruiscono di ammortizzatori sociali per un totale di 3800 posti di lavoro perduti, SE NON è CRISI QUESTA! Le camere del lavoro ultimamente hanno pacchi di richieste di cassa integrazione. Nel mercato della pelle (zona chiampo arzignano circa 20mila persone impiegate ) ci sono industrie al collasso,il mercato è semi paralizzato. Io non so come procedano di preciso gli altri stati d'europa con cui di solito tentiamo di confrontarci, ma se pensate che sia una crisi passeggera o leggera,ha una visione utopistica e distorta di quello che è la realtà! E ti dico andperf nessuno si stà a lamentare dalle mie parti come in tante altre non si piange la dignità non ci manca. Francescoid="Comic Sans MS">id="size4">id="navy">
>
> Caro Mexios, io le fette di salame me le mangio, sugli occhi te le metti tu che evidentemente non sai leggere dal momento che ho scritto e ripetuto che la crisi nessuno la nega, tantomeno io che la pancia piena non la ho affatto....Dalle tue parti nessuno si lamenta? Bene, evidentemente si stanno rimboccando le maniche e stanno facendo quello che devono fare. Io ce l'ho con chi si lamenta e basta e, ripeto ancora una volta, lo faccio a ragion veduta essendo proprio io rimasto un anno e mezzo senza stipendio, con le rate del mutuo e un bambino piccolo da mandare all'asilo privato a 300 euro al mese perchè al pubblico non melo prendevano. Eppure io non mi sono lamentato, proprio come dalle tue parti, mi sono rimboccato le maniche, ho tirato avanti, e nonostante la crisi ho trovato un posto di lavoro fisso. Adesso molti si continuano a lamentare della gestione della crisi, tuttavia ho fatto anche rilevare come ad esempio a me le rate del mutuo mi siano passate dal mese scorso, da 600 a 450 euro. Ora, quando accade una cosa del genere, a mio avviso, qualcosa significa anche considerando da dove è partita la crisi e cioè dal sistema bancario. Considera anche che molte aziende sicuramente ci stanno marciando. A mio avviso la rata che si abbassa così tanto è molto più indicatrice delle condizioni della crisi rispetto al numero di cassaintegrati. E anche questo te lo dice una persona che, suo malgrado, è sempre stata a favore del privato e che pure non nega le evidenze. Poi ovvio, questa è una mia visione. Cordialmente
22
franxco
franxco
08/01/2003 185
Inserito il 12/04/2009 alle: 12:20:38
Qualcuno mi deve spiegare cosa vuol dire rimboccarsi le maniche quando le maniche non ci sono più,il berluscones pensiero a colpito ancora? possibile che non riusciamo più a distinguere i nostri interessi generali e siamo imbesuiti dagli interessi di pochi? banchieri,politici,economisti sprezzolati,mass media venduti e padroni ingordi? questi hanno razziato tutto e vogliono che il conto lo paghiamo noi che non riusciamo a vedere oltre il nostro naso, certamente negli ultmi 25anni è nata una grande menzogna in questo paese, si è voluto fare credere a tutti i costi che gli interessi dei lavoratori erano uguali agli interessi dei padroni,la globalizzazione e il consumismo a fatto il resto e ora ne paghiamo i cocci. nb. Siamo ancora in un grande sonno,quando ci sveglieremo magari sarà troppo tardi. ciao Gianfranco
19
marcoalderotti
marcoalderotti
rating

01/10/2006 9439
Inserito il 16/04/2009 alle: 18:59:46
Andperf... Nessuno preme per fare i finanziamenti...? ma scherzi ? E la pubblicita' che ti invoglia a prendere un finanziamento,restituirlo a partire da 6 mesi dopo...? e nel frattempo chi l'ha richiesto fa affari d'oro e trova i soldi per restutuirli... Questa è pubblicita' disonesta,invoglia a chiedere illudendo su cose che potrebbero non realizzarsi.. L'america è crollata per questo e tutti dietro Se non ricominciamo a guadagnare 100 ,mettere da parte 20 e spendere 80 altro che crisi...
19
andperf
andperf
02/05/2006 1913
Inserito il 16/04/2009 alle: 19:30:21
quote:Originally posted by marcoalderotti
Andperf... Nessuno preme per fare i finanziamenti...? ma scherzi ? E la pubblicita' che ti invoglia a prendere un finanziamento,restituirlo a partire da 6 mesi dopo...? e nel frattempo chi l'ha richiesto fa affari d'oro e trova i soldi per restutuirli... Questa è pubblicita' disonesta,invoglia a chiedere illudendo su cose che potrebbero non realizzarsi.. L'america è crollata per questo e tutti dietro Se non ricominciamo a guadagnare 100 ,mettere da parte 20 e spendere 80 altro che crisi... >
> Marco, ognuno pubblicizza ciò che vende, non è che ti pubblicizzano una cosa e te ne vendono un'altra. Certo ci sono pure i disonesti che non ti informano adeguatamente, ma l'America non è crollata per la cosa in sé né il finanziamento, e la sua pubblicità, sono in sé ingannevoli. L'America è crollata per 1) i disonesti che non hanno informato persone di medio-basso ceto sociale 2) persone, anche bene informate, che volevano fare l'affare e che volevano comperare il superfluo. E proprio di superfluo si parla, cioè del fatto che molti italiani fanno i finanziamenti per comprarsi cose come l'I-Phone....
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weidmann
weidmann
19/08/2008 125
Inserito il 18/04/2009 alle: 18:08:25
Come qualcuno ha scritto la crisi e' pilotata e sono gli imprenditori che dirigono.La crisi e' per l'imprenditore l'occasione per liberarsi di tutti quei dipendenti iscritti al sindacato(se provate a chiedere ai cassaintegrati salvo eccezzioni sono o tesserati o dell'rsu)e di extracomunitari che con il permesso di soggiorno provvisorio o definitivo hanno calato la voglia di lavorare e aumentato le pretese.Qui nella zona di TV ci sono aziende che hanno messo in cassa i rompiscatole e al resto degli operai gli fanno fare gli straordinari.Certo ci sono imprenditori che vanno veramente male ma e' una cosa normale in economia anche se questa tira.Direte e gli imprenditori che ci guadagnano in questo gioco?Moltissimo 1-occasione di delocalizzare senza scrupoli e senza vertenze sindacali chi puo'. 2-liberarsi di personale che ostacolano i loro interessi 3-aumentare la produzione con poco personale per rientrare nelle perdite degli investimenti che hanno causato il crack con lo spauracchio da parte delle maestranze di restare a casa anche loro. 4-ottenere finanziamenti a bassissimo prezzo o a fondo perduto per rinnovare l'azienda senza intaccare il loro capitale con il ricatto del TE LI METTO TUTTI IN STRADA 5-assumere personale inferiore ai 30 anni perche' fino a questa eta' si e' ancora apprendisti e quindi pagati come tali con contributi da apprendista 6-una riduzione di controlli nelle aziende a tutti i livelli con la conseguente aumento dell'evasione Purtroppo il decreto anticrisi del governo sta gia' andando incontro ai punti sopradescritti e ancora una volta il divario fra ricchi e meno ricchi si allarga sempre di piu'. Chi vi scrive e' uno che e' stato in politica per 20 anni e sempre di destra.
22
franxco
franxco
08/01/2003 185
Inserito il 21/04/2009 alle: 00:42:04
La crisi capitalistica mondiale investe il Paese La crisi capitalistica iniziata negli Usa alla fine del 2007 si è velocemente estesa a tutti i continenti, a dimostrazione della natura mondiale del sistema capitalistico. L’ultimo rapporto dell’Ocse evidenzia come la borghesia finanziaria e industriale per recuperare i tassi di profitto sta operando una mattanza sociale che si abbatte sui salari, i diritti e le tutele dei lavoratori, ne consegue un drastico peggioramento delle condizioni di lavoro e di vita per i lavoratori e le masse popolari. In Italia, la crisi capitalistica si allarga e si aggrava: sono ormai migliaia le aziende coinvolte. La crisi colpisce la grande (Fiat, Telecom. Alitalia, Ilva, Safilo, Aprilia, Sirma, Montefibre, Dow Chemical....), la media e la piccola impresa di tutti i settori manifatturieri dell’industria, dell’artigianato, del commercio e dei servizi con la perdita di un milione di posti di lavoro. I primi ad essere colpiti sono i lavoratori immigrati che oltre al lavoro per effetto della legge Bossi-Fini perdono anche il permesso di soggiorno, ritrovandosi nella triste condizione di clandestinità. A seguire i lavoratori precari, a fine 2008 licenziati in 400 mila mediante il semplice non rinnovo del contratto, mandati a casa senza nessuna protezione sociale. La cassa integrazione ordinaria presenta una crescita geometrica: a novembre 250%, a dicembre 525% a marzo del 925%; dopo la cassa integrazione ordinaria, sempre più imprese ricorrono a quella straordinaria, anticipazione della mobilità e del licenziamento. Il lavoro nero dilaga nel commercio e nel turismo, nell’edilizia e nell’agricoltura, il tasso di disoccupazione durante l’anno in corso passerà dal 6,8 al 10%, oltre 2 milioni di senza lavoro. Va da sé che la situazione è in peggioramento anche nell’Italia meridionale dove il tasso di disoccupazione nel 2008 era al 12,5%; la chiusura di quei pochi stabilimenti industriali aggraverà ulteriormente la drammatica condizione sociale. Il governo Berlusconi, il padronato e le banche scaricano sui lavoratori e le masse popolari un doppio fardello: come contribuenti e come lavoratori. Il calo del Pil a -4,6% per effetto della crisi capitalistica e la forte evasione fiscale da parte di imprese e liberi professionisti aggrava i conti pubblici. Questo peggioramento a sua volta viene utilizzato dal governo per operare attraverso un insieme di interventi legislativi e manovre finanziarie, forti tagli nei settori dell’edilizia popolare, dei trasporti pubblici, dei servizi sociali, assistenziali, previdenziali, sanitari e scolastici. Nel contempo attraverso i Tremonti Bond il governo concede alle banche e alle imprese circa 10-12 miliardi di euro, che si aggiungono a quelli dei decenni precedenti ed aumenta le spese militari e di guerra con l’incremento della spedizione militare in Afghanistan. Nel contempo il governo annuncia l’aumento dell’età pensionabile per le donne fino a 65 anni e la revisione in senso peggiorativo del Testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, un testo peraltro insufficiente a limitare gli infortuni e le malattie professionali. L’accordo firmato il 22 gennaio 2009 dal governo, dalle associazioni padronali e dai sindacati “complici” (Cisl, Uil, Ugl...) sul nuovo modello contrattuale rappresenta lo strumento di lungo periodo per far pagare la crisi capitalistica ai lavoratori. Questo accordo chiude la fase concertativa aperta il 23 luglio 1993, che ha fatto precipitare i salari italiani al livello più basso in Europa e ne apre un’altra peggiore, che mira a distruggere la contrattazione collettiva e il contratto nazionale. L’accordo applicativo del 15 aprile 2009 firmato da Confindustria, Cisl, Uil e Ugl ne aggrava i contenuti: riduzione del salario, centralizzazione a livello di confederazione di tutta la contrattazione esautorando l’autonomia delle categorie, deroghe al contratto nazionale, totale flessibilità del salario a livello aziendale, sistema di conciliazione, attribuzione agli Enti Bilaterali di prerogative proprie della contrattazione e della legislazione. Un meccanismo già sperimentato in Alitalia con 10 mila posti di lavoro cancellati e la perdita dei diritti contrattuali per i lavoratori assunti in Cai/Alitalia, la nuova cordata speculativa. Questo pesante attacco al salario, ai diritti e alle tutele viene ulteriormente aggravato dall’intenzione del governo di procedere alla limitazione del diritto di sciopero e alla libertà di manifestazione. La crisi capitalistica nella nostra regione La nostra regione è contrassegnata da un sistema basato in prevalenza sulla piccola impresa diffusa, il 95% delle imprese è sotto i 10 dipendenti. La riduzione della produzione industriale in Germania ha avuto pesanti riflessi sull’economia di tutto il Nord Est con la riduzione dell’esportazioni di semilavorati e componenti; particolarmente colpito l’indotto del settore automobilistico e degli elettrodomestici che rappresentano una quota significativa della produzione manifatturiera regionale. A questi si sono aggiunti la chimica, l’elettronica, la produzione di macchine utensili, la siderurgia e le costruzioni. Anche nella nostra regione i lavoratori precari e immigrati sono i soggetti maggiormente colpiti da processi di mobilità e licenziamenti, sia individuali che collettivi. L’anno 2008 si è chiuso con circa 20 mila licenziamenti, mentre per l’anno in corso una stima della Cgil regionale su proiezioni dell’Agenzia Regionale Veneto Lavoro indica in 220 mila i lavoratori che si troveranno con problemi legati all’occupazione. La cassa integrazione ordinaria a fine 2008 era cresciuta del 72%, soprattutto nel settore manifatturiero ed edile; la provincia maggiormente interessata quella di Padova (89%), mentre a livello regionale i lavoratori interessati sono circa 30 mila al giorno. La cassa integrazione straordinaria, precorritrice della mobilità e dei licenziamenti, è cresciuta a fine 2008 del 29% sopratutto nel settore metalmeccanico. La provincia maggiormente interessata è quella di Venezia (209%). Almeno un terzo dei lavoratori del settore privato (lavoratori precari, di piccole imprese, dell’artigianato, del commercio e servizi) sono esclusi dalle normali prestazioni sociali. In questo quadro il governo regionale mentre colpisce i suoi dipendenti, applicando in maniera più restrittiva possibile la legge Brunetta, elargisce milioni di euro ai dirigenti regionali e agli imprenditori, privatizza mediante i Project financing gli ospedali pubblici regionali e vara una legge (LR 3/2009), sull’occupazione e il mercato del lavoro, in perfetta continuità con la legge Biagi in tema di precarietà. L’accordo regionale sottoscritto il 5 febbraio da Cgil, Cisl e Uil , Regione Veneto e Associazioni padronali sull’estensione degli ammortizzatori sociali (cassa integrazione e mobilità in deroga) a settori che ne sono privi (apprendisti, lavoratori interinali, cooperative, aziende artigiane, turismo e commercio con meno di 50 dipendenti) è assolutamente insufficiente a garantire il potere d’acquisto e la stabilità occupazionale. A questo quadro si aggiunge la campagna razzista e xenofoba messa in campo dalla Lega Nord, a partire da un proprio progetto di legge regionale, mirante a contrapporre i lavoratori veneti ai lavoratori immigrati nell’accedere agli ammortizzatori sociali, un tentativo reazionario indirizzato a scatenare la guerra tra poveri, mentre il padronato leghista e fascista organizza le proprie forze ausiliarie: le “ronde” padane. By Gianfranco
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vento4
vento4
15/01/2008 399
Inserito il 21/04/2009 alle: 23:19:08
FINALMENTE QUALCUNO CHE DICE LE COSE COME STANNO REALMENTE E SENZA USARE TERMINI DI CUI NON SI CONOSCE NEMMENO IL SIGNIFICATO!!!!! WEIDMANN......TI QUOTO AL 100%
quote:Originally posted by weidmann
Come qualcuno ha scritto la crisi e' pilotata e sono gli imprenditori che dirigono.La crisi e' per l'imprenditore l'occasione per liberarsi di tutti quei dipendenti iscritti al sindacato(se provate a chiedere ai cassaintegrati salvo eccezzioni sono o tesserati o dell'rsu)e di extracomunitari che con il permesso di soggiorno provvisorio o definitivo hanno calato la voglia di lavorare e aumentato le pretese.Qui nella zona di TV ci sono aziende che hanno messo in cassa i rompiscatole e al resto degli operai gli fanno fare gli straordinari.Certo ci sono imprenditori che vanno veramente male ma e' una cosa normale in economia anche se questa tira.Direte e gli imprenditori che ci guadagnano in questo gioco?Moltissimo 1-occasione di delocalizzare senza scrupoli e senza vertenze sindacali chi puo'. 2-liberarsi di personale che ostacolano i loro interessi 3-aumentare la produzione con poco personale per rientrare nelle perdite degli investimenti che hanno causato il crack con lo spauracchio da parte delle maestranze di restare a casa anche loro. 4-ottenere finanziamenti a bassissimo prezzo o a fondo perduto per rinnovare l'azienda senza intaccare il loro capitale con il ricatto del TE LI METTO TUTTI IN STRADA 5-assumere personale inferiore ai 30 anni perche' fino a questa eta' si e' ancora apprendisti e quindi pagati come tali con contributi da apprendista 6-una riduzione di controlli nelle aziende a tutti i livelli con la conseguente aumento dell'evasione Purtroppo il decreto anticrisi del governo sta gia' andando incontro ai punti sopradescritti e ancora una volta il divario fra ricchi e meno ricchi si allarga sempre di piu'. Chi vi scrive e' uno che e' stato in politica per 20 anni e sempre di destra. >
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