quote:Originally posted by paso71>non le fate 'ste figuracce, OBOI è il plurale di OBOE...id="Georgia">id="blue">id="size3">
quote:Originally posted by Prof. Antonio Calosci Faccio il violinista e non conosco gli oboi. Ciao >> Prof. mi meraviglio di Lei...........LA GRAMMATICA !!! OBOE non ha plurale.........[:(][:(][:(]
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quote:Originally posted by giraffa> Per gli strumenti musicali non esiste il concetto di "usato" nel senso che è "vecchio", è "passato di mano" e ha "perso valore".[;)]
degli oboi usati in vendita>
quote:Originally posted by giocanta> Mi spiace contraddirla. Quetso concetto che lo strumento non perde valore ma lo acquista è vero solo per gli stumenti da arco solo se di buona liuteria. Alcuni "artigiani" soprattutto se legati a certe zone (cremona, Brescia, Torino) hanno valoro destinati a diventare sempre più stratosferici (parlo dell'antico 1700-1800). Anche alcuni liutai di scuola bolognese, toscana, lombarda, stannor aggiungendo quotazioni molto alte. Le chitarre perdono valore perché il legno della cassa armonica a causa della tipica costruzione tende a sfibrarsi e perdere le caratteristiche sonore. Un violino Stradivari oggi puà tranqullamente superare i 3-4 milioni di euro, mentre una chitarra Stradivari vale molto poco. Il Pianoforte a coda si svaluta per il deterioramento della meccanica e per perdite di caratteristiche sonore per afibramento del piano armonico. Gli strumenti a fiato, soprattutto se in legno, si svalutano epr deterioramento della meccanica e per danni causati naturalmente dall'umidità del fiato. ciao
quote:Originally posted by giraffa> Per gli strumenti musicali non esiste il concetto di "usato" nel senso che è "vecchio", è "passato di mano" e ha "perso valore".[;)]
degli oboi usati in vendita>
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quote:Originally posted by Prof. Antonio Calosci> Scusa Antonio (pronto a ritirarmi umilmente e a darle del Lei se lo preferisce, ma mi sembra di capire che su questo forum di casaviaggiantemuniti sarebbe preferibile il tu...), una domanda. Io in passato mi sono occupato per hobby di liuteria, ma prevalentemente su strumenti cosiddetti "solid-body" (sono un bassista elettrico). Trovo tuttavia che la tecnologia costruttiva delle casse acustiche non sia poi così differente tra strumenti a corda pizzicata e strumenti ad arco. Quale sarebbe dunque, a tuo parere, la differenza che sottende a questa inversione di comportamento? Negli strumenti a cassa piena, l'invecchiamento, se ben effettuato (umidità, luce, utilizzo, ecc...) porta solo benefici. Ovviamente, come scrivevi tu poc'anzi, su strumenti liutisticamente ben dotati in origine... una tavola armonica in multistrato di pioppo è morta ancor prima di nascere! Saluti, Matteo
...Le chitarre perdono valore perché il legno della cassa armonica a causa della tipica costruzione tende a sfibrarsi e perdere le caratteristiche sonore. Un violino Stradivari oggi puà tranqullamente superare i 3-4 milioni di euro, mentre una chitarra Stradivari vale molto poco. ...>
quote:Originally posted by PawnHearts> Il tu è d'obbligo! Premetto che non mi intendo di costruzione di strumenti a "cassa piena" e l'unica cosa che so che la "cassa piena" non amplifica il suono e (almeno credo) non lo modifica più di tanto in meglio o in peggio. In uno strumento la "cassa vuota" detta anche "cassa armonica" ha una funzione essenziale su vari fronti di cui i principali sono certamente: - amplificazione del suono (suoniamo sempre senza amplificatori e in teatri acusticamente ben studiati) - qualità del suono. Provo a sintetizzare ma occorrerebbero pagine e pagine. Uno strumento ad arco ha i piani armonici che seguone delle curve (semplifico dicendo modello cupola) che già di per se offre una discreta resistenza alla pressione delle corde (tramite il ponticello che è mobile). Poi lungo la corda grave hanno sotto il piano armonico superiore una architrave incollato sempre in abete rosso (detto catena) che serve per reggere il peso della pressione delle corde gravi. La catena ogni 10-20 anni si deve sostituire aprendo il violino. Poi sotto il ponticello all'altezza delle corde acute c'è un piccolo bastoncino (detto anima) che trasferisce peso e vibrazioni dal piano armonico superiore a quello inferiore. L'anima non è incollata ma si regge solo grazie alla pressione delle tavole armoniche. Anche questo si sostituisce ogni tanto insieme col ponticello perché perdono al fibra. Pensa la delicatezza del tutto: basta solo colpire con un ferretto fatto apposta l'anima senza spostarla per far cambiare suono al violino. Questi accorgimenti fanno si che il legno del violino non perda la fibra nel tempo e tutte le sue caratteristiche sonore. Quando tendono ad abbassarsi va sostituito qualche cosa. Ponticello e anima sono interventi veloci e poc costosi. La sostituzione della catena è cosa molto delicata, lunga e anche costosa. Una chitarra per contro ha piani armonici piatti (quasi piatto quello inferiore) non ha "anima" e le catene (ne ha più di una) non si possono sostituire perché essendo incollate ad una tavola piatta non possono esssere carricate per sostenerla meglio. Le tavole armoniche col tempo perdono la fibra per normale cedimento strutturale e lo strumento perde nel tempo valore. Ciao P.S. Anche gli archetti possono raggiungere cifre spropositate (dei miei archi il mio preferito fu costruito nel 1995 e lo pagai 6 milioni di lire di allora... ed è una cifra NON spropositata). Alcuni archi di iniszio 900 costruiti da Tourte possono arrivare a costare oltre 100 mila euro. Faccio un paio di domande per indirre la curiosità. Sapete quanto pesa un arco da violino? quando è il peso considerato super leggero e quando super pesante?
Scusa Antonio (pronto a ritirarmi umilmente e a darle del Lei se lo preferisce, ma mi sembra di capire che su questo forum di casaviaggiantemuniti sarebbe preferibile il tu...), una domanda. Io in passato mi sono occupato per hobby di liuteria, ma prevalentemente su strumenti cosiddetti "solid-body" (sono un bassista elettrico). Trovo tuttavia che la tecnologia costruttiva delle casse acustiche non sia poi così differente tra strumenti a corda pizzicata e strumenti ad arco. Quale sarebbe dunque, a tuo parere, la differenza che sottende a questa inversione di comportamento? Negli strumenti a cassa piena, l'invecchiamento, se ben effettuato (umidità, luce, utilizzo, ecc...) porta solo benefici. Ovviamente, come scrivevi tu poc'anzi, su strumenti liutisticamente ben dotati in origine... una tavola armonica in multistrato di pioppo è morta ancor prima di nascere! Saluti, Matteo >
quote:Originally posted by Marino2> Io trovo che il professore Calosci sia simpaticissimo e che la sua figura qui, sia un'istituzione. Non posso dimenticare le risate che mi son fatta col suo diario greco corredato da risposte pazientissime per tutti. Mi piace moltissimo il fatto che si firmi Prof. e chiedo ai criticoni di sfoggiare anch'essi il loro titolo, se ce l'hanno. Chissà perché ogni tanto si tira fuori sta storia del titolo del Prof. Antonio. Ma poi, che fastidio dà? Vorrei sinceramente capirlo. [:)][:)] Lauraid="Comic Sans MS">id="blue">
In inghilterra dallo spazzino al professore universitario vengono tutti definiti "mister" e ritengo sia una buona cosa, qui da noi(anche se per i giovani le cose stanno cambiando) Vi è ancora questa abitudine di dare pubblicità al proprio titolo accademico od onorifico,addirittura in certe zone del meridione certi titoli di studio vengono enfatizzati , un semplice geometra viene chiamato ingegnere , un maestro professore e così via. Comunque se il Professor Calosci ci tiene a rendere evidente il suo titolo di studio e la sua professione non ci trovo nulla di male,è padronissimo di farlo, io sono dell'idea che una persona si apprezza non per il titolo di cui può sfoggiarsi maper il comportamento nei rapporti interpersonali, io stimerei il professor Calosci anche si firmasse solo Antonio. Cordiali Saluti Marino2 >
quote:Originally posted by vertigo> Niente di snobbistico nel mio modo di rispondere con il LEI. Tieni presente che dovendo, per svariati motivi, rispondere ogni giorno a circa un centinaio di lettere per consulenza musicale, sindacale, ecc... non conoscendo l'interlocutore l'uso del LEI diventa una abitudine. Anche qui tendo a dare del tu, ma spesso o mi sfugge per abitudine il LEI oppure sono in crisi non conoscendo spesso le persone con cui dialogo... direi una forma di rispetto nei confronti degli altri. Per quanto al nic, come più volte detto, quando mi registro lascio il compito al computer che riempie i campi automaticamente. D'altronde (titolo a parte) amo presentarmi ovunque con il mio vero nome. Buona giornata a tutti
lungi da me criticare Calosci perchè usa il suo titolo, mi sta benissimo, sarei spiaciuto se cambiasse "nick", per carità!!! Quel che trovo poco simpatico è quel Lei e quel Suo, non richiesto e inusuale in questo sito. Io sono un modestissimo geometra e per lavoro sto in contatto quotidianamente con decine di professori univesitari, grosso modo mie coetanei, spesso più giovani, raramente più anziani: uso il TU e il LEI nel rivolgermi ai mie interlocutori docenti universitari in base alla confidenza che si ha, alla situazione che si crea e anche alla reciprocità! Non darei mai del lei ad una persona che mi dà del tu, e viceversa, non do del tu in situazioni ufficiali come convegni, presentazioni di libri ecc. non do del lei, in linea di massima, se chi mi parla sta in zoccoli e bermuda... Un saluto, Marioid="Georgia">id="blue">id="size3"> >
quote:Originally posted by Totino> Mi spiace solo per chi non ha mai avuto voglia o coraggio di provare...
Antonio Calosci, ti do due volte del tu. Anzi, pure tre. Primo perché condividi con me la passione dell'abitarviaggiando. >
quote: Secondo perché condividi con me la razionale semplicità d'uso del mac (ho un minimac, un ibook e un powermac). >> Soprattutto, la'ssenza di virus, la proverbiale stabilità operativa e... ... il fatto che non invecchiano come gli ALTRI!!! (sentiremo quante lamentele ci saranno con l'uscita di VISTA il nuovo sitema poterativo Microsoft che creerà parecci casini....)
quote: Terzo perché suono il mandolino e il mandolino si sa (tu lo sai) è come il violino. >> Come accordatura. Per il resto, avendo tacche e plettro, io non saprei come mettere le mani. Bella passione, la tua! Fu uno degli strumenti più amati da Vivaldi e solo da pochi decenni è entrato tra gli strumenti insegnati nei Conservatori (insieme a fisarmonica, liuto, viola da gamba,...) quando all'estero questi strumenti sono insegnati da sempre...
quote: Se mai dovessi incontrarti in giro per il mondo mi piacerebbe condividere con te le nostre tre passioni. Solo che in vacanza non porto mai gli strumenti di lavoro; pertanto il computer lo useremo per comunicare qui, su COLF. Ciao. È sempre un piacere leggerti. >> Grazie!!! Fa sempre piacere conoscere dei PAZZI SCATENATI che amano il MAC. Ciao
quote:Originally posted by Totino>COLF????? cos'è, un sito di camperisti-badanti??? Marioid="Georgia">id="blue">id="size3">
Antonio Calosci, ti do due volte del tu. Anzi, pure tre. Primo perché condividi con me la passione dell'abitarviaggiando. Secondo perché condividi con me la razionale semplicità d'uso del mac (ho un minimac, un ibook e un powermac). Terzo perché suono il mandolino e il mandolino si sa (tu lo sai) è come il violino. Se mai dovessi incontrarti in giro per il mondo mi piacerebbe condividere con te le nostre tre passioni. Solo che in vacanza non porto mai gli strumenti di lavoro; pertanto il computer lo useremo per comunicare qui, su COLF. Ciao. È sempre un piacere leggerti. >
quote:Originally posted by Totino> Non si pagano poi tanto di più, anzi.... Ho preso un nuovo portatile con Intel.... veramente veloce (non esageratamente rispetto al precedente G4) ma la differenza la fa il sistema operativo!!! Un paio di escoli avanti a.... Ciao
Steve Jobs ha deciso, per politiche di mercato, di montare processori INTEL sui suoi computer per cui l'invecchiamento è maggiore rispetto a prima però hai la possibilità di avere due sistemi operativi su una stessa macchina (uno stabile, l'altro precario) Confermo la grande stabilità e l'assenza di antivirus e poi l'unica e sostanziale differenza con un pc è quella della dedicabilità e della totale conformazione dell'\all'utente. Per il resto sono schede, chip e memoria. Poi sono bellisissimi. Oggetti di design, di arredamento. Li paghi di più (da dimostrare però) ma ne vale la pena. A bien tot(ino) >
quote:Originally posted by vertigo> Potrebbe essere. Perché no? Per me COLF è l'acronimo di Camper On Line Forum Datosi che certuni chiamano COL il sito Cammper On Line, io ci ho messo una F che sta a significare Forum. No? Poi chi vuole può chiamarlo come ci pare e piace. Personalmente caro Antonio uso Mac perché è più semplice e perché mi permette di avere un sistema dedicato esclusiavamente al mio lavoro. L'ho preso a mia immagine e somiglianza.
quote:Originally posted by Totino>COLF????? cos'è, un sito di camperisti-badanti??? Marioid="Georgia">id="blue">id="size3">
Antonio Calosci, ti do due volte del tu. Anzi, pure tre. Primo perché condividi con me la passione dell'abitarviaggiando. Secondo perché condividi con me la razionale semplicità d'uso del mac (ho un minimac, un ibook e un powermac). Terzo perché suono il mandolino e il mandolino si sa (tu lo sai) è come il violino. Se mai dovessi incontrarti in giro per il mondo mi piacerebbe condividere con te le nostre tre passioni. Solo che in vacanza non porto mai gli strumenti di lavoro; pertanto il computer lo useremo per comunicare qui, su COLF. Ciao. È sempre un piacere leggerti. >
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quote:Originally posted by vertigo> Il bello di un archetto senza resina è che.... non stride. Anzi non suona proprio!!! [:)] Per il LEI ricevuto... non posso essere responsabile delle scelte di altri. Ciao
per calosci: non mi riferivo a quando TU dai del LEI, ma quando si rivolgono a te con il LEI, con quel sussiegoso "il Suo parere": stride, peggio di un vilino suonato da un incapace come me, con un archetto senza resina... Mario id="Georgia">id="blue">id="size3"> >