buongiorno a tutti, curiosando ho letto questo post.
voglio contribuire alla discussione anche se in ritardo.
il boom economico degli anni"60" c'è stato per l'uso della cambiale, certo allora si compravano beni indispensabili quali il frigorifero,la lavatrice,la vespa o lambretta per anadare al lavoro,ma questo ha favorito lo sviluppo economico della nostra nazione, gli operai lavoravano,firmavano cambiali, gli imprenditori investivano e via così.
Le aziende crescevano e il lavoro non mancava.
Con l'arrivo del sindacato le rivendicazioni (alcune volte giuste altre no) hanno portatogli imprenditori a smettere di investire con le proprie aziende e giocare con i soldi in borsa o con investimenti economici che non creano posti di lavoro e la crisi è la conseguenza di tutto questo.
Le cambiali adesso si firmano senza la certezza di pagarle, anche se oggi è molto difficile firmare pagherò di qualsiasi genere perchè le banche e finanziarie hanno chiuso i rubinetti, prima di concedere un prestito fanno la radiografia completa della persona.
Mio parere, per andare avanti bisogna fare un passo indietro, riprendere a lavorare come una volta, dispiace dirlo ma la produttività è troppo bassa, i mercati stranieri ci hanno sorpassato.
Guardiamo per esempio gli operai della tedesca audi, hanno ricevuto un bonus anno di 8.000 euro,quì da noi cassa integrazione, nessuno dice però che la catena di montaggio tedesca sforna il 90% di auto in più delle nostre italiane, e non è per tecnologia è perchè lavorano di più nelle 8 ore.
questa è la dura realtà,difficile da accettare ma gli anni "70,80" ci hanno fregato.
padrino
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