quote:Originally posted by obionekenoby> Silent please, sennò niente omaggio per Natale.[;)][;)][;)][;)][;)] Ciao MACU.
quote:Originally posted by maculani> Macu, macu... ! [;)] -- gilby
quote:Originally posted by V7 Special> La mia formazione adolescenziale proviene da lì, poi ho cambiato "casacca" . . . . . . Ciao MACU.
Altrochè che lo conosco, avevo 4 miei compagni che provenivano dal morosini e in più un tenente di vascello in servizio con noi. Ciao Marco![;)] >
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quote:Originally posted by maculani> G.d.F. Marco di solito il cambio porta lì[8D]
quote:Originally posted by obionekenoby> Silent please, sennò niente omaggio per Natale.[;)][;)][;)][;)][;)] Ciao MACU.
quote:Originally posted by maculani> Macu, macu... ! [;)] -- gilby
quote:Originally posted by V7 Special> La mia formazione adolescenziale proviene da lì, poi ho cambiato "casacca" . . . . . . Ciao MACU.
Altrochè che lo conosco, avevo 4 miei compagni che provenivano dal morosini e in più un tenente di vascello in servizio con noi. Ciao Marco![;)] >
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quote:Originally posted by pipinaro> Questo processo, che avevo espresso con la "legge di Murphy", ha un termine economico molto preciso: DEFLAZIONE. Molti di voi sicuramente ne avranno sentito parlare, in tv e sui giornali. E' la situazione più pericolosa che si possa avere, inferiore solo alla terrificante STAGFLAZIONE. Un ciclo economico deflattivo è una spirale perversa, da gorgo oceanico. E' un mostro che si autoalimenta. Prendiamo i v.r. (ma funziona ovviamente allo stesso modo per tutto): il consumatore, aggredito psicologicamente e sostanzialmente dalla crisi, si ferma e non consuma più. Si limita ai beni di prima necessità. Lo fa perchè pensa che la crisi porterà i prezzi in discesa e ciò gli consentirà di spendere meno un domani per comprare il nuovo camper. Passa un pò, vede che su un mezzo da 55.000,00 € lo sconto passa dal 10% al 15% e dice: "avevo ragione". I prezzi scenderanno ancora, pensa. Quindi aspetta di nuovo. Nel frattempo i concessionari ingrossano i piazzali e così non acquistano mezzi nuovi. Le aziende produttrici, con i capannoni pieni di mezzi già finiti, non ricevendo ordini fermano la produzione e se possono vanno in cassaintegrazione. L'operaio e l'impiegato della fabbrica di vr che va in cassa riceve uno stipendio più basso e perde potere d'acquisto. A volte viene licenziato. La crisi si avvita: girano meno soldi e si consuma meno perchè il reddito diminuisce. I prezzi allora scendono ancora, ma nessuno compra, non perchè come all'inizio per sperare in ribassi, ma perchè i soldi stanno finendo...e così via...l'atto finale sono i fallimenti a catena e lunghissimi periodi di crisi. Il Giappone è in deflazione da una decina di anni... Noi siamo all'inizio, al primo stadio, quello in cui i consumi si fermano, ma non irrimediabilmente. Il lato positivo è che si è ancora in tempo per invertire il ciclo. Quello negativo è che non si agisce sulla leva giusta, non si preme il bottone giusto. Che invece ha premuto la scorsa settimana Gordon Brown, il premier inglese: ABBASSANDO L'IVA DEL 2% A PARTIRE DA LUNEDI' PROSSIMO. L'iva è la tassa sulla compravendita dei beni, di qualsiasi tipo. Per far ripartire il ciclo lo stato deve farsi il nome della croce e convincersi ad incassare meno per almeno un paio d'anni. Poi verrà ripagato con gli interessi. PENSATE AD UN CAMPER A 50.000,00 € + IVA AL 20%= COSTA 60.000,00 €. LO STESSO IDENTICO MEZZO CON IVA AL 18% COSTA 59.000,00 €. 1000,00 € IN MENO CHE RISPARMIA IL CLIENTE FINALE...PROVATE, COME FAREI IO SE FOSSI PREMIER, CON L'IVA AL 15%.... La fabbrica e il concessionario avrebbero lo stesso guadagno (l'iva ricade solo sul cliente finale) e noi acquisteremmo a molto meno, potendo con i soldi risparmiati consumare su altro o risparmiare [;)].
Mquote:Originally posted by maculani> Cosa si debba fare in barca dimmelo tu, cummenda [:D][:D]. Al massimo posso parlarti di laghi, ad esempio Piediluco [:D] Però, purtroppo, temo che sul concetto ci sia poco da dire...in questi giorni due pensatori ispirano le mie riflessioni: il grande Sun Tzu, autore del libro "L'arte della guerra" (Macu leggilo se non lo hai fatto) e il mitico Murphy e le sue leggi. Una famosa legge di Murphy recita: "Se pensi che le cose andranno sempre peggio, allora andranno sempre peggio". Pensiero n° 1 del consumatore: è recessione, c'è incertezza, non faccio niente, non compro e aspetto che i prezzi scendano. Effetto: tutto si ferma, i prezzi prima si congelano e poi sprofondano. [;)] Pensiero n°2 del consumatore: i prezzi sono scesi, avevo ragione, scenderanno ancora. Aspetto ancora. Effetto: i prezzi scendono ancora. Ecco il vortice che si crea, l'effetto ciclone.Di mare so poco, di economia, modestamente, quanto tu ne sai di vr [:D][:D][:D]
Quando si è in mezzo al ciclone, nel cosiddetto "Occhio del ciclone", il tempo è bello. C'è poco vento e le temperature sono miti. E non piove. E' intorno che si scatena il finimondo. Noi stiamo vedendo il finimondo arrivare, quindi non siamo nell'occhio (cioè, in fondo, a metà strada, con solo un'altra metà da fare per rivedere il sereno). Considerazioni da grande navigatore oceanico. E in quel caso se si è in barca cosa si dovrebbe fare [?][?][?][:D][:D][:D][:D] Ciao MACU. P.s.: ma a Terni non c'è il mare, quindi se non lo sai sei giustificato. >
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quote:Originally posted by pipinaro> Per essere ternano sei un mostro [:D][:D][:D] Analisi perfetta, ma vaglielo a dire, l'Inghilterra lo ha fatto. Ciao MACU.
quote:Originally posted by pipinaro> Questo processo, che avevo espresso con la "legge di Murphy", ha un termine economico molto preciso: DEFLAZIONE. Molti di voi sicuramente ne avranno sentito parlare, in tv e sui giornali. E' la situazione più pericolosa che si possa avere, inferiore solo alla terrificante STAGFLAZIONE. Un ciclo economico deflattivo è una spirale perversa, da gorgo oceanico. E' un mostro che si autoalimenta. Prendiamo i v.r. (ma funziona ovviamente allo stesso modo per tutto): il consumatore, aggredito psicologicamente e sostanzialmente dalla crisi, si ferma e non consuma più. Si limita ai beni di prima necessità. Lo fa perchè pensa che la crisi porterà i prezzi in discesa e ciò gli consentirà di spendere meno un domani per comprare il nuovo camper. Passa un pò, vede che su un mezzo da 55.000,00 € lo sconto passa dal 10% al 15% e dice: "avevo ragione". I prezzi scenderanno ancora, pensa. Quindi aspetta di nuovo. Nel frattempo i concessionari ingrossano i piazzali e così non acquistano mezzi nuovi. Le aziende produttrici, con i capannoni pieni di mezzi già finiti, non ricevendo ordini fermano la produzione e se possono vanno in cassaintegrazione. L'operaio e l'impiegato della fabbrica di vr che va in cassa riceve uno stipendio più basso e perde potere d'acquisto. A volte viene licenziato. La crisi si avvita: girano meno soldi e si consuma meno perchè il reddito diminuisce. I prezzi allora scendono ancora, ma nessuno compra, non perchè come all'inizio per sperare in ribassi, ma perchè i soldi stanno finendo...e così via...l'atto finale sono i fallimenti a catena e lunghissimi periodi di crisi. Il Giappone è in deflazione da una decina di anni... Noi siamo all'inizio, al primo stadio, quello in cui i consumi si fermano, ma non irrimediabilmente. Il lato positivo è che si è ancora in tempo per invertire il ciclo. Quello negativo è che non si agisce sulla leva giusta, non si preme il bottone giusto. Che invece ha premuto la scorsa settimana Gordon Brown, il premier inglese: ABBASSANDO L'IVA DEL 2% A PARTIRE DA LUNEDI' PROSSIMO. L'iva è la tassa sulla compravendita dei beni, di qualsiasi tipo. Per far ripartire il ciclo lo stato deve farsi il nome della croce e convincersi ad incassare meno per almeno un paio d'anni. Poi verrà ripagato con gli interessi. PENSATE AD UN CAMPER A 50.000,00 € + IVA AL 20%= COSTA 60.000,00 €. LO STESSO IDENTICO MEZZO CON IVA AL 18% COSTA 59.000,00 €. 1000,00 € IN MENO CHE RISPARMIA IL CLIENTE FINALE...PROVATE, COME FAREI IO SE FOSSI PREMIER, CON L'IVA AL 15%.... La fabbrica e il concessionario avrebbero lo stesso guadagno (l'iva ricade solo sul cliente finale) e noi acquisteremmo a molto meno, potendo con i soldi risparmiati consumare su altro o risparmiare [;)].
Mquote:Originally posted by maculani> Cosa si debba fare in barca dimmelo tu, cummenda [:D][:D]. Al massimo posso parlarti di laghi, ad esempio Piediluco [:D] Però, purtroppo, temo che sul concetto ci sia poco da dire...in questi giorni due pensatori ispirano le mie riflessioni: il grande Sun Tzu, autore del libro "L'arte della guerra" (Macu leggilo se non lo hai fatto) e il mitico Murphy e le sue leggi. Una famosa legge di Murphy recita: "Se pensi che le cose andranno sempre peggio, allora andranno sempre peggio". Pensiero n° 1 del consumatore: è recessione, c'è incertezza, non faccio niente, non compro e aspetto che i prezzi scendano. Effetto: tutto si ferma, i prezzi prima si congelano e poi sprofondano. [;)] Pensiero n°2 del consumatore: i prezzi sono scesi, avevo ragione, scenderanno ancora. Aspetto ancora. Effetto: i prezzi scendono ancora. Ecco il vortice che si crea, l'effetto ciclone.Di mare so poco, di economia, modestamente, quanto tu ne sai di vr [:D][:D][:D]
Quando si è in mezzo al ciclone, nel cosiddetto "Occhio del ciclone", il tempo è bello. C'è poco vento e le temperature sono miti. E non piove. E' intorno che si scatena il finimondo. Noi stiamo vedendo il finimondo arrivare, quindi non siamo nell'occhio (cioè, in fondo, a metà strada, con solo un'altra metà da fare per rivedere il sereno). Considerazioni da grande navigatore oceanico. E in quel caso se si è in barca cosa si dovrebbe fare [?][?][?][:D][:D][:D][:D] Ciao MACU. P.s.: ma a Terni non c'è il mare, quindi se non lo sai sei giustificato. >
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quote:Originally posted by pipinaro Questo processo, che avevo espresso con la "legge di Murphy", ha un termine economico molto preciso: DEFLAZIONE. Molti di voi sicuramente ne avranno sentito parlare, in tv e sui giornali. E' la situazione più pericolosa che si possa avere, inferiore solo alla terrificante STAGFLAZIONE. Un ciclo economico deflattivo è una spirale perversa, da gorgo oceanico. E' un mostro che si autoalimenta. Prendiamo i v.r. (ma funziona ovviamente allo stesso modo per tutto): il consumatore, aggredito psicologicamente e sostanzialmente dalla crisi, si ferma e non consuma più. Si limita ai beni di prima necessità. Lo fa perchè pensa che la crisi porterà i prezzi in discesa e ciò gli consentirà di spendere meno un domani per comprare il nuovo camper. Passa un pò, vede che su un mezzo da 55.000,00 € lo sconto passa dal 10% al 15% e dice: "avevo ragione". I prezzi scenderanno ancora, pensa. Quindi aspetta di nuovo. Nel frattempo i concessionari ingrossano i piazzali e così non acquistano mezzi nuovi. Le aziende produttrici, con i capannoni pieni di mezzi già finiti, non ricevendo ordini fermano la produzione e se possono vanno in cassaintegrazione. L'operaio e l'impiegato della fabbrica di vr che va in cassa riceve uno stipendio più basso e perde potere d'acquisto. A volte viene licenziato. La crisi si avvita: girano meno soldi e si consuma meno perchè il reddito diminuisce. I prezzi allora scendono ancora, ma nessuno compra, non perchè come all'inizio per sperare in ribassi, ma perchè i soldi stanno finendo...e così via...l'atto finale sono i fallimenti a catena e lunghissimi periodi di crisi. Il Giappone è in deflazione da una decina di anni... Noi siamo all'inizio, al primo stadio, quello in cui i consumi si fermano, ma non irrimediabilmente. Il lato positivo è che si è ancora in tempo per invertire il ciclo. Quello negativo è che non si agisce sulla leva giusta, non si preme il bottone giusto. Che invece ha premuto la scorsa settimana Gordon Brown, il premier inglese: ABBASSANDO L'IVA DEL 2% A PARTIRE DA LUNEDI' PROSSIMO. L'iva è la tassa sulla compravendita dei beni, di qualsiasi tipo. Per far ripartire il ciclo lo stato deve farsi il nome della croce e convincersi ad incassare meno per almeno un paio d'anni. Poi verrà ripagato con gli interessi. PENSATE AD UN CAMPER A 50.000,00 € + IVA AL 20%= COSTA 60.000,00 €. LO STESSO IDENTICO MEZZO CON IVA AL 18% COSTA 59.000,00 €. 1000,00 € IN MENO CHE RISPARMIA IL CLIENTE FINALE...PROVATE, COME FAREI IO SE FOSSI PREMIER, CON L'IVA AL 15%.... La fabbrica e il concessionario avrebbero lo stesso guadagno (l'iva ricade solo sul cliente finale) e noi acquisteremmo a molto meno, potendo con i soldi risparmiati consumare su altro o risparmiare [;)]. >> Ciao, in questo caso la legge di Murphy, secondo me, ci entra come i cavoli a colazione. Io non credo che si possa paragonare la situazione attuale con la crisi giapponese degli ultimi 15-20 anni, che deriva da situazioni profondamente diverse e sulla quale hanno influito fattori ben diversi. Venendo a noi, io penso che sia il caso di prendere con le pinze le analisi che ci vengono propinate, tant'é che nel contempo che Trichet (BCE) mette in guardia dal rischio inflazione, Draghi (Bankitalia) ammonisce sul rischio deflazione. Il che dimostra che chi é attualmente al governo dell'economia - se non é in malafede - sta brancolando nel buio. Io invece penso che la storiella della deflazione sia una pietosa bugia per salvare commercianti, liberi professionisti, ecc., insoma, quelli che "fanno i prezzi", dalla necessità di riequilibrare, appunto, i prezzi, ridimensionando i propri profitti. Dopo la mattanza seguita all'introduzione dell'euro - e più o meno questo é avvenuto in tutta Europa - mai come oggi, infatti, i margini dei ricavi sono così alti. Guardiamo ad esempio, il prodotto di prima necessità per eccellenza, il pane. A parte lo scorso anno, caratterizzato da vera e propria carestia produttiva, oggi il prezzo del grano é sceso ai livelli degli inizi anni '80, 22 euri al quintale. Io ricordo personalmente che nel 1982-83 il grano veniva pagato ai contadini circa 40.000 lire/quintale, quindi in termini reali ben più di oggi. Eppure allora il pane costava non più di mille lire. Oggi invece costa anche 5 euri! Quindi parliamo di 4,5 euri in più di allora, chi se li prende, allora, questi soldi? abbiamo visto che il contadino é il più sfigato, quindi a "banchettare" sono stati panettieri e, fors'anche di più, i commercianti. Ma facciamo un altro esempio, nel pre-euro la pizza costava, in media, 4.000 lire. Subito dopo il change-over il prezzo é salito ad almeno 4 euri. Se anche le vendite sono diminuite quantitativamente, per i titolari delle pizzerie é andata alla grande così, perchè per fare lo stesso incasso basta vendere la metà delle pizze di prima, per giunta con meno necessità di manodopera. Però, dimezzando il numero di pizze vendite, hanno conseguentemente dimezzato il numero di latte di pelati, farina, prosciutti, mozzarelle, ecc.. che richiedono ad industria e produttori vari. Perciò, potrebbe anche verificarsi che un riequilibrio del prezzo della pizza ai più realistici 2 euri possa portare ad un riavvicinamento verso questo prodotto-servizio da parte di molte famiglie, tale da innescare una crescita della domanda degli ingredienti che abbiamo sopra menzionato, con positivi riflessi, a salire, sui settori produttivi interessati. Non parliamo, poi, dell'esplosione della bolla immobiliare, che ha costretto tantissime famiglie a tagliare i rubinetti ai consumi per fare fronte alle spese per l'abitazione, indebitandosi sul rischiosissimo lungo termine. Vedo però con favore una riduzione dell'IVA, che no condivido come forma di tassazione, dato che colpisce i comsumi e non i redditi delle persone fisiche/giurudiche. Nel contempo, non posso nasconedere che ho molti dubbi che i comemrcianti, artigiani, ecc., italiani abbiamo la maturità per capire ils enso di una manovra del genere, comportandosi di conseguenza. Ciao Antonino
quote:Originally posted by anucera> Ciao Antonino, ho sottolineato in grassetto alcune tue affermazioni, che non mi trovano d'accordo. 1°) La crisi giapponese aveva ANCHE cause endogene, ma sostanzialmente si è trattato e si tratta di un ciclo deflattivo. Che poi le banche nipponiche abbiano sbagliato tutto, allora, è altro discorso. Quello fu l'effetto della crisi, non la causa. Per quanto riguarda quello che dici su Trichet....bè...sei rimasto a Luglio 2008. In quella occasione la Bce, ASSURDAMENTE, alzò il tasso di sconto di 25 punti base, quando anche i bambini sapevano che si stava entrando all'inferno. Da allora devono averlo sedato col valium, perchè ha fatto due tagli da 50 punti ciascuno e dichiarazioni completamente opposte. La prossima settimana taglieranno altri 50 punti, ma dovrebbero tagliarne almeno 100... Per quanto riguarda il terzo punto: che vi siano stati processi speculativi sull'andamento dei prezzi è fuori discussione. Ma i prezzi delle commodities (il grano di cui facevi esempio) sono scesi solo da pochi mesi, proprio in concomitanza con l'arrivo della crisi, che ne ha dimezzato la domanda. Così come il petrolio: da 147 dollari a luglio a 50 di adesso. Il prezzo è sceso perchè se ne consuma di meno, e ciò in quanto si produce e si spende di meno. Le commodities fino a febbraio erano tutte sui massimi. Questa è una crisi SISTEMICA, STRUTTURALE. E' FINITO IL CAPITALISMO COSI' COME LO ABBIAMO CONOSCIUTO. Una speculazione sui prezzi, come dici tu, non si fa a livello mondiale. QUi il problema è di tutto il mondo. Che c'entra la pizza italiana con il calo di due punti del pil cinese?. Se la cina vara in 20 giorni un piano di rilancio da 600 mld di dollari e la riforma del sistema agrario (la proprietà privata della terra ai contadini!, in un regime comunista!) cosa c'entrano i nostri piccoli mezzucci italioti?.
quote:Originally posted by pipinaro Questo processo, che avevo espresso con la "legge di Murphy", ha un termine economico molto preciso: DEFLAZIONE. Molti di voi sicuramente ne avranno sentito parlare, in tv e sui giornali. E' la situazione più pericolosa che si possa avere, inferiore solo alla terrificante STAGFLAZIONE. Un ciclo economico deflattivo è una spirale perversa, da gorgo oceanico. E' un mostro che si autoalimenta. Prendiamo i v.r. (ma funziona ovviamente allo stesso modo per tutto): il consumatore, aggredito psicologicamente e sostanzialmente dalla crisi, si ferma e non consuma più. Si limita ai beni di prima necessità. Lo fa perchè pensa che la crisi porterà i prezzi in discesa e ciò gli consentirà di spendere meno un domani per comprare il nuovo camper. Passa un pò, vede che su un mezzo da 55.000,00 € lo sconto passa dal 10% al 15% e dice: "avevo ragione". I prezzi scenderanno ancora, pensa. Quindi aspetta di nuovo. Nel frattempo i concessionari ingrossano i piazzali e così non acquistano mezzi nuovi. Le aziende produttrici, con i capannoni pieni di mezzi già finiti, non ricevendo ordini fermano la produzione e se possono vanno in cassaintegrazione. L'operaio e l'impiegato della fabbrica di vr che va in cassa riceve uno stipendio più basso e perde potere d'acquisto. A volte viene licenziato. La crisi si avvita: girano meno soldi e si consuma meno perchè il reddito diminuisce. I prezzi allora scendono ancora, ma nessuno compra, non perchè come all'inizio per sperare in ribassi, ma perchè i soldi stanno finendo...e così via...l'atto finale sono i fallimenti a catena e lunghissimi periodi di crisi. Il Giappone è in deflazione da una decina di anni... Noi siamo all'inizio, al primo stadio, quello in cui i consumi si fermano, ma non irrimediabilmente. Il lato positivo è che si è ancora in tempo per invertire il ciclo. Quello negativo è che non si agisce sulla leva giusta, non si preme il bottone giusto. Che invece ha premuto la scorsa settimana Gordon Brown, il premier inglese: ABBASSANDO L'IVA DEL 2% A PARTIRE DA LUNEDI' PROSSIMO. L'iva è la tassa sulla compravendita dei beni, di qualsiasi tipo. Per far ripartire il ciclo lo stato deve farsi il nome della croce e convincersi ad incassare meno per almeno un paio d'anni. Poi verrà ripagato con gli interessi. PENSATE AD UN CAMPER A 50.000,00 € + IVA AL 20%= COSTA 60.000,00 €. LO STESSO IDENTICO MEZZO CON IVA AL 18% COSTA 59.000,00 €. 1000,00 € IN MENO CHE RISPARMIA IL CLIENTE FINALE...PROVATE, COME FAREI IO SE FOSSI PREMIER, CON L'IVA AL 15%.... La fabbrica e il concessionario avrebbero lo stesso guadagno (l'iva ricade solo sul cliente finale) e noi acquisteremmo a molto meno, potendo con i soldi risparmiati consumare su altro o risparmiare [;)]. >> Ciao, in questo caso la legge di Murphy, secondo me, ci entra come i cavoli a colazione. Io non credo che si possa paragonare la situazione attuale con la crisi giapponese degli ultimi 15-20 anni, che deriva da situazioni profondamente diverse e sulla quale hanno influito fattori ben diversi.Venendo a noi, io penso che sia il caso di prendere con le pinze le analisi che ci vengono propinate, tant'é che nel contempo che Trichet (BCE) mette in guardia dal rischio inflazione, Draghi (Bankitalia) ammonisce sul rischio deflazione. Il che dimostra che chi é attualmente al governo dell'economia - se non é in malafede - sta brancolando nel buio. Io invece penso che la storiella della deflazione sia una pietosa bugia per salvare commercianti, liberi professionisti, ecc., insoma, quelli che "fanno i prezzi", dalla necessità di riequilibrare, appunto, i prezzi, ridimensionando i propri profitti. Dopo la mattanza seguita all'introduzione dell'euro - e più o meno questo é avvenuto in tutta Europa - mai come oggi, infatti, i margini dei ricavi sono così alti. Guardiamo ad esempio, il prodotto di prima necessità per eccellenza, il pane. A parte lo scorso anno, caratterizzato da vera e propria carestia produttiva, oggi il prezzo del grano é sceso ai livelli degli inizi anni '80, 22 euri al quintale. Io ricordo personalmente che nel 1982-83 il grano veniva pagato ai contadini circa 40.000 lire/quintale, quindi in termini reali ben più di oggi. Eppure allora il pane costava non più di mille lire. Oggi invece costa anche 5 euri! Quindi parliamo di 4,5 euri in più di allora, chi se li prende, allora, questi soldi? abbiamo visto che il contadino é il più sfigato, quindi a "banchettare" sono stati panettieri e, fors'anche di più, i commercianti. Ma facciamo un altro esempio, nel pre-euro la pizza costava, in media, 4.000 lire. Subito dopo il change-over il prezzo é salito ad almeno 4 euri. Se anche le vendite sono diminuite quantitativamente, per i titolari delle pizzerie é andata alla grande così, perchè per fare lo stesso incasso basta vendere la metà delle pizze di prima, per giunta con meno necessità di manodopera. Però, dimezzando il numero di pizze vendite, hanno conseguentemente dimezzato il numero di latte di pelati, farina, prosciutti, mozzarelle, ecc.. che richiedono ad industria e produttori vari. Perciò, potrebbe anche verificarsi che un riequilibrio del prezzo della pizza ai più realistici 2 euri possa portare ad un riavvicinamento verso questo prodotto-servizio da parte di molte famiglie, tale da innescare una crescita della domanda degli ingredienti che abbiamo sopra menzionato, con positivi riflessi, a salire, sui settori produttivi interessati. Non parliamo, poi, dell'esplosione della bolla immobiliare, che ha costretto tantissime famiglie a tagliare i rubinetti ai consumi per fare fronte alle spese per l'abitazione, indebitandosi sul rischiosissimo lungo termine. Vedo però con favore una riduzione dell'IVA, che no condivido come forma di tassazione, dato che colpisce i comsumi e non i redditi delle persone fisiche/giurudiche. Nel contempo, non posso nasconedere che ho molti dubbi che i comemrcianti, artigiani, ecc., italiani abbiamo la maturità per capire ils enso di una manovra del genere, comportandosi di conseguenza. Ciao Antonino
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quote:Originally posted by Kurt> ma come.....[?][?][?][?] Più carismatico del nostro presidente del consiglio......[8D] Rimane il fatto che se le aziende chiudono, chiudono con i soldi in tasca, e a farne le spese sono soltanto i lavoratori. a chi pensate che andranno i soldi degli aiuti sociali???? a parte qualche pensionato gli schei se li beccheranno le famiglie di extracomunitari, che hanno tanti figli e il reddito basso, questo porterà ad un incremento della immigrazione verso il paese di bengodi, attirati dal miraggio di un nuovo lavoro e di soldi quanti nel loro paese non ne hanno mai visti. Tra poco i primi extracomunitari arrivati, che sono già integrati, occuperanno posti di lavoro sempre più importanti, e noi, con la nostra spocchia e le pretese di stipendi alti staremo sulle panchine a guardare.... che tristezza.... Luca
visti i prezzi in picchiata sarebbe una pacchia fare acquisti, ma manca la FIDUCIA, e questo crea lo stallo Non sto dicendo che tutto va bene anzi,ma se ci fosse gente carismatica che ci convincesse che la situazione e' in risoluzione........ >