Inserito il 19/04/2013 alle: 17:14:17
Un anno fa scrissi un post nel topic su Brugnato, quando insieme insieme ad altri partecipanti commentammo il senso di quella esperienza.
Se qualcuno nel leggermi troverà nelle parole una sorta di esaltazione del pensiero verso l'operato di un amico non si meravgli più di tanto, è proprio quello che allora pensai e che continuo a sentire dentro di me,
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Non è il sogno del camperista, è quello di un Uomo.
Ci sono gli uomini, che ogni mattina si alzano per barcamenare la propria vita al fine di ergersi sugli altri, non ergersi col proprio contributo AGLI altri, ma sulla pelle degli altri.
Sono molti, nella convinzione di essere nel giusto, con la scusa che se non lo fanno loro, lo fanno a loro.
Ci sono ancora molti che invece fanno la loro normale vita, cercando di non farsi pestare i piedi come giustamente dovrebbe essere, ma contemporaneamente con la voglia di essere giusti e di non disturbare e far del male agli altri. Anche questi sono molti, fortunatamente, anche se non ce ne accorgiamo perché sono “normali”.
Ce ne sono pochi invece, che ogni giorno si alzano col malessere di affrontare la giornata, la loro giornata sul lavoro, con la famiglia, con gli altri, a dover far finta che è una bella giornata, gioire della Juve che ha battuto l’Inter, povero Filippo, dover ammiccare per la collega carina, sentire i lamenti dell’amico camperista che non trova posto per pasqua o che il gasolio costa.
Però dentro di loro sentono altro, la sofferenza di quelli che stanno peggio, il disagio di chi non ha parola e si arrovellano il cervello, cercano una soluzione, dedicano tempo, impegno, telefonate, gasolio per andare avanti e indietro, lottano contro se stessi per fare quello che desiderano fare senza averne le conoscenze perché per loro è la prima volta e c’è sempre la possibilità di non riuscire, di fare cavolate, di non mettere tutti i tasselli a posto, addirittura di beccarsi lo scherno di qualche benpensante, quelli che pensano che se le cose da fare non succedono è sempre colpa degli altri ed è tutto inutile.
E allora un bel giorno parti, non sai come fare ma alla fine metti assieme una quindicina di camper con l’intento di ritrovarsi, tra l’altro due gruppi di diversa provenienza, quelli di Spazio Libero e quelli di Caravanonline con Alex e anche altri conosciuti per la prima volta.
Hai raggiunto il tuo, il mio, il nostro obiettivo, trovarsi tra amici ed essere vicini agli abitanti di un paese che aveva bisogno anche del nostro contributo per risollevarsi, loro oggi ne rendono testimonianza a te, a tutti noi.
Per me il merito è tuo che ci hai creduto. Non ho quasi mai pubblicamente scritto o riportato un ringraziamento, sarà che si può cambiare nel proprio modo di essere e alle volte, anche un po’ “fregarsene” detto in senso non offensivo, dire quello che si pensa.
Ecco l’ho fatto.
Il sogno di un uomo che diventa realtà.
Il Tuo.
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Questo è per l'amico Ermanno qui sopra che ha dimostrato a tanti la differenza tra il dire e il fare, consentendoci di partecipare a questa iniziativa, in tanti in amicizia.
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