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m1971b
m1971b
14/06/2010 741
Inserito il 26/10/2010 alle: 18:02:22
quote:Risposta al messaggio di Monoxe inserito in data 28/09/2010  16:53:11 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> ciao il tema appassiona sempre molti, in effetti chi non sogna di poter vivere "libero" da impegni quotidiani monotoni, litigi con questa o quell'amministrazione pubblica, mutui che soffocano ecc. tu poi anche il non trascurabile problemino che il lavoro che fai ti sta logorando la salute! quindi ragione più che valida per mettere in atto la tua idea. ti rispondo sulla questione parcheggi, se cerchi nella sezione "Leggi" parcheggio camper o sosta o campeggiare troverai un sacco di informazioni che ti riassumo così: il C.d.S. all'art. 185 dice che il camper può parcheggiare e transitare ovunque possono transitare e sostare le autovetture a patto che resti sulle proprie ruote (no piedini di stazionamento) e che non ingombri più della sagoma del camper stesso, niente finestre aperte, tavoli o sedie o tendalini aperti. E soprattutto non devono essere emessi deflussi se non quelli del motore (che in sosta tra l'altro deve essere spento), altrimenti si tratta di fermata. Il camper di qualsiasi dimensione è SEMPRE considerato AUTOVETTURA cioè classe M1. Questo discorso vale per le STRADE e PARCHEGGI PUBBLICI, in pressoché tutte le aree attrezzate anche se private. Nelle aree private, chiedendo al proprietario, puoi aprire tavoli, sedie e tendalino MAI scaricare acque luride, anche se in alcune regioni esistono ordinanze sul turismo che vietano il campeggio anche in area privata se prolungato (14gg sembra essere il limite). 10.000 euro non sono molti, trovi camper Laika della fine anni 80 inizio 90 che sono molto ben coibentati e con allestimenti di qualità. Certo la motorizzazione non è il massimo ma con il mio 1.9TD del 1989 i 110km/h in autostrada li faccio (mobilvetta yacht 55). In montagna chiaramente sono dolori ma ci vado, pian pianino. Devi comunque mettere in conto del gran FAI DA TE perché c'è sempre qualche cosina da sistemare. L'investimento lo puoi pure fare e provare per un po', se poi vedi che la vita da fulltimer non fa per tè puoi sempre usarlo per andarci in ferie dopo aver trovato un altro lavoro. Il problema della vita da fulltimer comunque rimane quello di trovare di che vivere, o hai una "rendita" da affitto o da capitali altrimenti devi volta per volta trovarti lavori stagionali, alla realizzazione del tuo progetto questo secondo me è l'unico vero punto che devi valutare e trovare come risolvere. Come dici tu al datore di lavoro non dovrebbe interessare dove vivi, l'importante è che ti presenti in modo decente e non da "pezzente". l'idea del lavoro in agriturismo o "fattoria" non è male, un amico si è finanziato 3 o 4 mesi di "ferie" in Australia in questo modo, li c'è una rete estremamente organizzata che ti permette di scegliere la prossima meta da dove ti trovi al momento procurandoti vitto, alloggio e lavoro. Tirando le somme ... se risolvi il problema dei soldi per vivere non vedo altri grossi problemi. tienici informati sulle tue decisioni per la serie facciamoci gli affari tuoi ;-) saluti e in bocca al lupo, Marco.
20
chris.900
chris.900
13/12/2004 64
Inserito il 14/12/2010 alle: 08:22:11
Ciao SMMT. Ti chiedo gentilmente se puoi inviarmi il tuo indirizzo email in quanto avrei un argomento personale abbastanza delicato che vorrei condividere con te. spero si possa pubblicare: chris.900@libero.it
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toro 23
toro 23
24/12/2007 212
Inserito il 14/12/2010 alle: 21:17:17
quote:Risposta al messaggio di Monoxe inserito in data 29/09/2010  20:05:54 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> cia , leggendo che hai studiato chimica mi pare di intuire che conosi anche qualche lingua,ora una amica di mia figlia a 26 anni subito dopo laurea ha salutato tutti, è partita per un suo sogno,australia,zaino in spalla e piccoli lavori dove capitava. in poco piu di un anno lontano da casa ma sempre in contatto con la famiglia, ha girato :australia,nuova zelanda,tailandia,india.ora è a casa gia da 2 anni ha trovato un lavoro e sta studiando il russo perche non si sa mai.se hai qualche spicciolo per partire vai, piu' aspetti e meno coraggio avrai per partire fino a che non ti rimarra' altro che il rimpianto di non averlo fatto.P.S lasia perdere il camper ti limiterebbe e sarebbe un costo ,vai con ostelli, camere o alloggi presso il posto di lavoro. l'amica che parlo è su facebook.auguri
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patamoto
patamoto
31/08/2009 549
Inserito il 21/12/2010 alle: 17:41:18
quote:Risposta al messaggio di naha1979 inserito in data 18/10/2010  16:26:08 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> Mi colpiscono molto i riferimenti, frequenti nei tuoi messaggi, alla fantomatica "questa società". Tu pari ragionare come se "questa società" fosse una specie di tritacarne dotato di vita propria, con valori ed aspettative ben precise, che macina chi non vi si conforma. E non invece - come in effetti è - un guazzabuglio di valori e disvalori tra loro intersecati e non coerenti. In "questa società" ci stanno pariteticamente i managers e le veline, i fricchettoni e gli esistenzialisti, e nessuno ha un particolare vantaggio sugli altri, se non meramente occasionale. Nella stessa società ci sono io, libero professionista, tu, che vivi di rendita, altri tizi, che sono dipendenti e via dicendo. Tutte le categorie godono di vantaggi e svantaggi, senza che alcuno sia in effetti avvantaggiato in senso assoluto rispetto agli altri. Il punto è che la società che tu vedi come una specie di boa costrictor consente in effetti a te e a me di vivere entrambi liberamente ma in modo molto diverso l'uno dall'altro, il che prova - semmai - che "questa società", quale tutt'unico coerente, non esiste e che ciascuno è libero di autodeterminarsi. Se il tema ti interessa - non necessariamente si deve essere daccordo, ma anche su posizioni diverse l'argomento può interessare entrambi - potresti provare a leggere un bel libro di Bocca, "il terrorismo italiano 1970/80". Non tanto per l'argomento "terrorismo" che con questa discussione non centra nulla, ma per l'analisi di un tipo di visione ideologica e non obiettiva della realtà, che finiva per attribuire coerenza ed identità unitaria al fantomatico SIM - Stato imperialista delle multinazionali che, in realtà non aveva ancoramenti alla realtà. IO credo che bisogna partire dall'analisi di un fenomeno per generalizzarne le regole (sempre che sia possibile), non voler adattare la realtà ad una determinata chiave di lettura.
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naha1979
naha1979
12/05/2009 740
Inserito il 21/12/2010 alle: 21:38:10
Come spiego nel blog, il problema non risiede nel meccanismo della società in quanto tale. E' un libero mercato...per cui è ovvio, come tu dici, che ciasucono possa vivere come meglio crede in un mondo simile. Ma questa è solo teoria: la pratica è altro. La pratica è la famosa multinazionale da te citata, che genera ricchezza 100 di cui 99% finisce nelle tasche di 10 persone, e il resto 1% nelle tasche di chi quell'azienda la manda avanti (operai e company). E non esiste un imperialismo della multinazionale? [:)] Non parliamo poi delle implicazioni etiche...dell'indottrinamento scolastico...dell'importanza del "pezzo di carta", del finto prestigio di cui si fregiano i politici, i "potenti", i "capi"... Il discorso sarebbe molto lungo..ma questo semplici esempi, per quanto - mi rendo conto - all'apparenza possano sembrare banali e generalisti, credo possano bastare
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patamoto
patamoto
31/08/2009 549
Inserito il 22/12/2010 alle: 11:58:02
Come spiego nel blog, il problema non risiede nel meccanismo della società in quanto tale. E' un libero mercato...per cui è ovvio, come tu dici, che ciasucono possa vivere come meglio crede in un mondo simile. Ma questa è solo teoria: la pratica è altro. La pratica è la famosa multinazionale da te citata, che genera ricchezza 100 di cui 99% finisce nelle tasche di 10 persone, e il resto 1% nelle tasche di chi quell'azienda la manda avanti (operai e company). E non esiste un imperialismo della multinazionale? Non parliamo poi delle implicazioni etiche...dell'indottrinamento scolastico...dell'importanza del "pezzo di carta", del finto prestigio di cui si fregiano i politici, i "potenti", i "capi"... Il discorso sarebbe molto lungo..ma questo semplici esempi, per quanto - mi rendo conto - all'apparenza possano sembrare banali e generalisti, credo possano bastareid="red"> Si ho letto le teorie che illustri nel blog: sono suggestive, ma le trovo estremamente generiche e semplicistiche. Io credo che, quando si parla di società, bisogna distingere tra il "si deve" e il "si sceglie". Il fatto che molta gente - la gran parte della gente, a mio avviso - faccia una serie di scelte improvvide (operando nel settore legale, ho un discreto spaccato della società, e non è incoraggiante), non implica che ci sia il bau-bau che li costringe. In altri termini, io non credo affatto che il "popolo bue" sarebbe giusto e saggio se qualcuno più potente di lui (il SIM che pari anacronisticamente evocare) non lo piegasse con la forza e la suggestione ai propri voleri. La gente vota una certa parte politica il cui capo è dedito alle ragazzine perchè VUOLE votarlo, non perchè è costretta. La gente fa debiti idioti per avere tutto il calcio in HD perchè VUOLE averlo, non perchè è costretta. Si tratta di gente adulta e vaccinata, anche se non risponde al modello ideale cui è bello pensare. Quanto alla ripartizione della ricchezza... tu ti descrivi come un imprenditore. Agli artigiani che lavoravano con te pagavi il compenso di mercato, oppure ripartivi in maniera egualitaria la ricchezza creata ? Gli immobili acquistati partendo dall'eredità paterna divenivano tuoi, oppure erano spartiti con l'imbianchino, l'elettricista, il muratore e ... il povero notaio che rogava gli atti ? [:D] E se non lo facevi, ti sentivi disonesto ? E se non ti sentivi disonesto, perchè dovrebbe sentirsi tale chi - più bravo di me e di te - ha messo in piedi un impero economico ? Io ai miei collaboratori pago il giusto compenso, ma l'azienda e i rischi sono miei (loro sono pagati a fine mese, puntualmente, indipendentemente dalle vicende di gestione), e ritengo quindi che se IO e i mei soci creiamo ricchezza, non rubiamo nulla a nessuno. E se riuscissi a creare molta ricchezza, beh: me la sarei guadagnata. Le teorie difficilmente reggono alla critica dei fatti di ogni giorno, e al buon senso comune. Vabbè, ci soiamo allontanati dal tema del post. Si fa, in ogni caso, per chiaccherare.
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naha1979
naha1979
12/05/2009 740
Inserito il 22/12/2010 alle: 20:21:43
Patamoto purtroppo - non offenderti - ritengo che le teorie semplistiche non siano esattamente le mie... La parola che sembra sfuggirti è: CONSAPEVOLEZZA. Davvero la maggior pare della gente VUOLE votare? Davvero noi VOGLIAMO pagare 2mila euro per un Tv al Plasma che fra un anno varrà meno della metà? Non hai mai pensato che una buona parte delle persone sono spesso come bambini che, desiderando la cioccolata calda che viene loro puntualmente offerta, vanno inconsapevolmente a bruciarsi le mani sul fuoco? In definitiva, tu non vedi un disegno, una sorta di volontà gerarchica, un egoismo ben definito che opera su scala mondiale affamando popoli e seminando guerre, approfittando delle esigenze (?) dell'uomo? E chi non si adegua alla corrente, a "questo sistema" è libero di farlo, giusto? Su una cosa posso darti ragione: qualcuno ha scelto di costruire un mondo simile. Il nocciolo della questione è: chi e perché? In nome di cosa? E in quanto a me...ho forse mai detto che io sono il profeta che si è distaccato da questo sistema? No, anzi, come tu hai detto, ero anche io un piccolo imprenditore. Quel che sembra sfuggirti è il fine delle azioni, e come si agisce per raggiungere quel fine. Mi rendo conto che il discorso è complesso e lungo...è chiaro che anche nel blog ho inserito un sunto, una sorta di summa, un punto d'arrivo del mio punto di vista. Il fatto che questo punto d'arrivo - me ne rendo perfettamente conto - posso apparire semplistico etc., non signifca che in realtà lo sia. Come sono arrivato a quelle conclusioni? Forse lo spiegherò meglio più avanti...
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naha1979
naha1979
12/05/2009 740
Inserito il 22/12/2010 alle: 20:42:36
Aggiungo un'altra cosa... tu parli di persone capaci che hanno creato imperi economici... Liberissimi di farlo. Ma esiste anche un interesse pubblico? Che cos'è lo Stato sociale? Cosa ne facciamo dei poveri operai meno capaci, o che semplicemente pur essendo di gran lunga più intelligenti del sig. Berlusconi, non hanno avuto i mezzi per iniziare un'attività? Cosa ne facciamo degli indiani, degli africani, di tutti coloro che non hanno tutte queste megagalattiche capacità imprenditoriali (sfido ad averle, vengono puntualmente sterminati, in modi più o meno indiretti)? Non ti sembra che questi famosi interessi privati degli "imperatori economici" abbiamo preso il sopravvento? E non è strano che qualcuno lo abbia permesso...anzi, che li abbia aiutati in questo? Io sono il primo a sostenere il libero mercato...ma proprio perché si tratta della forma più alta, più nobile, di libertà, che lascia a tutti la possibilità di esprimersi, di investire e raccogliere frutti, proprio per queste ragioni dovrebbe essere regolato, gestito, sorvegliato da persone, da ESSERI UMANI che hanno a cuore SOLO L'INTERESSE DELLE PERSONE, L'ETICA, LA LIBERTA', LA DIGNITA', LE PARI OPPORTUNITA', LO STIMOLO AL PENSIERO. E tutto ciò garatendo a TUTTI un porzione di TEMPO da porter sfruttare come meglio crede, NDIPENDENTEMENTE DAI SOLDI CHE UN ESSERE UMANO HA NEL PORTAFOGLIO. E questo è proprio quello che succede nel 2010, vero? [:)]
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