lasciare LA CASA AI FIGLI
I bambini sono sempre più simili a dei ‘piccoli adulti’, con le chiavi di casa in tasca e la paghetta sempre più consistente ed i ragazzi, a trent’anni, vivono ancora in famiglia, dipendendo in tutto da mamma e papà. Attraverso una rassegna dei più recenti studi sui giovani, vediamo allora di capire chi sono i giovani, oggi.
Ciò che più di ogni altra cosa accomuna le nuove generazioni è il desiderio di raggiungere il benessere economico, la soddisfazione professionale, la stabilità sentimentale, ma il tutto senza fretta, anche a costo di restare a lungo con i genitori, senza formarsi una famiglia propria. Siamo dunque in presenza, come rileva un recente studio del CNR, di ‘giovani adulti’, che vivono una duplice condizione esistenziale: giovanile per quanto concerne l'annidamento in famiglia, le incertezze e la indefinitezza sui progetti futuri; adulta per ciò che attiene l'autogoverno del proprio tempo, delle proprie idee e delle proprie relazioni extrafamiliari, nonché l'eventuale indipendenza economica. Infatti, anche il terzo rapporto nazionale sulla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza realizzato da Eurispes e Telefono Azzurro (basato su un’indagine compiuta con 7000 questionari distribuiti in 150 scuole italiane), conferma che i giovani restano in casa oltre la laurea, anche dopo aver trovato il lavoro. Il fenomeno dunque non può spiegarsi con la mancanza di indipendenza economica dovuta alla difficoltà di trovare un lavoro: i ragazzi che continuano a vivere con i genitori nel 46,5% dei casi hanno un proprio lavoro. (L’abitudine di rimanere in famiglia riguardava nel 1993 il 55,5% dei giovani; nel 2000 la percentuale è arrivata al 60,2% ed è in costante crescita). Naturalmente fino a che non trovano un lavoro, sono i genitori a mantenere i figli e a dare loro la cosiddetta 'paghetta', che cominciano a ricevere sin dalla scuola elementare. Fra i 7 e gli 11 anni il 43,8% dei bambini riceve meno di 5 euro a settimana, il 14,4% dai 6 ai 10 euro e il 5,3% oltre 20 euro a settimana. Questi soldi vengono messi in genere da parte (71,6%) e questo accade al Sud in maniera doppia che nel Centro-Nord. Con il passare del tempo la paghetta aumenta, ma non altrettanto l'impegno dei ragazzi in famiglia.
Il Quinto rapporto IARD sulla condizione giovanile in Italia, pubblicato a fine 2000 rileva che tra i giovani dai 15 ai 34 anni che vivono a casa con la famiglia, il 70 % non collabora per la spesa, il 77% non cucina, il 72% non fa pulizie, più dell'80 % non sbriga pratiche come pagamenti di bollette ecc.; solo il 27% mette a posto la propria camera, il restante 73% o non la sistema o lascia che qualcuno provveda al suo posto. Questa situazione di indubbia comodità può alimentare gli egoismi in casa e le insicurezze nel mondo esterno, dove ci si può non sentire al centro dell’attenzione e dove è difficile trovare degli adulti disponibili, come accade in casa, a togliere ai ragazzi le castagne dal fuoco...
Modificato da F B K il 17/10/2010 alle 19:02:12