quote:Risposta al messaggio di TinKup inserito in data 07/02/2010 00:14:18 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Secondo il codice civile italiano, la residenza è il luogo in cui la persona ha la dimora abituale (articolo 43 II comma c.c.). Non essendo specificato che cosa sia la dimora, il significato del termine è quello comune: il luogo in cui una persona si trova ad abitare. È possibile avere più di una residenza di fatto, anche se per qualificare una abitazione come dimora è necessario un minimo di stabilità. Nell'ambito del territorio italiano, la residenza può essere riferita ad un solo luogo, ai fini dell'iscrizione alle liste elettorali, dell'abitazione che viene dichiarata come prima casa, e di tutti gli altri benefici fiscali e legali cui hanno diritto i residenti in una determinata località. Il diritto alla residenzaid="size4"> Nell'ordinamento italiano la disciplina della residenza é contenuta, nella Carta Costituzionale (artt. 2, 3, 14), nel codice civile (artt. 43 ss.) e nel D.P.R. 30/05/1989 n. 223. Secondo la posizione su cui si è attestata la giurisprudenza, esistono due elementi costitutivi della residenza: * un elemento oggettivo, dato dalla permanenza abituale della persona in un determinato luogo; * un elemento soggettivo, dato dalla volontarietà di tale permanenza stabile, e tale volontarietà è desumibile anche dalla condotta della persona. In presenza dei suddetti elementi, come stabilito dalla Cassazione (Cass. 1081/68), sorge in capo all'interessato un diritto soggettivo alla residenza, rispetto al quale la legge attribuisce all'autorità amministrativa compiti di mero accertamento, senza alcun margine di discrezionalità. È stato riconosciuto quindi al giudice ordinario il potere di obbligare la pubblica amministrazione al riconoscimento del diritto in capo all'interessato, qualora ne ricorrano i presupposti, e di condannare la stessa al risarcimento dei danni. Residenza e godimento dei dirittiid="size4"> L'iscrizione nei registri anagrafici del Comune di residenza costituisce presupposto per beneficiare di molti dei diritti riconosciuti dallo Stato, compresi il diritto di voto e il diritto all'assistenza sanitaria. E ciò rende il diritto alla residenza particolarmente importante. Questo apre il problema della concessione della residenza alle persone senza fissa dimora, che di fatto non soddisfano l'elemento oggettivo. A questo riguardo, un'ordinanza del Tribunale di Bologna ha stabilito che è possibile per queste persone ottenere la residenza anagrafica presso dormitori o centri di accoglienza.id="blue"> Problema risolto (pensione permettendo)id="green">id="size4">[:D][;)]
quote:Risposta al messaggio di TinKup inserito in data 13/02/2010 13:00:42 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> ANCH'IO DA QUALCHE ANNO STO PENSANDO LA STESSA COSA. VIVERE VIAGGIANDO [:D][:D][:)]
quote:Risposta al messaggio di voar inserito in data 15/03/2010 15:18:28 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Ciao pur amando il camper non mi sognerei mai di andare a vivere su di un mezzo.Come ci si può rinunciare alla casa e a tutte le comodità che questa ti offre.La mia è un opinione personale ognuno la pensa diversamente in merito.Però come tu dici puoi rinunciare a una tv, un ferro da stiro, a lavare il bucato ecc.Sono molto legata alle mie comodità.Tuttavia quando posso mi piace allontanarmi per esplorare posti nuovi.Mio marito ha montato due pannelli solari ma nonostante tutto quando rimaniamo più giorni preferiamo pagare x avere la corrente e lo scarico. Ti auguro di prendere la decisione giusta. Ciao Mari.