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quote:Originally posted by Amonid="quote"> Nel corso di una ricerca nel forum mi sono imbattuto in una tua recente replica al Prof. Calosci, dalla quale ho tratto la parte citata (forum Comportamenti, topic #27075). Con tutto il rispetto per le tue funzioni, l'affermazione del Prof. Calosci e' sostanzialmente esatta e puo', semmai, considerarsi soltanto incompleta. Alla tua replica puo' invece applicarsi, come un boomerang, la tua espressione nulla di meno esatto. Un'autovettura e' un veicolo destinato al trasporto di persone. Un autocarro e' un veicolo destinato al trasporto di cose (dove l'espressione integrativa e delle persone addette all'uso o al trasporto delle cose stesse e' un'invenzione prettamente italica per fini assolutamente diversi da quelli attinenti alla circolazione, in contrasto con le normative europee). La definizione "comunitaria" di autocaravan e' riportata qui https://www.camperonline.it/for... ed e' sostanzialmente recepita nel D.M. 13 marzo 2006 (G.U. 135 del 13-06-2006), ad integrazione dell'art. 54 CdS. L'autocaravan e' un veicolo destinato al trasporto di persone (cioe' un'autovettura), attrezzato permanentemente per essere adibito ad alloggio delle stesse persone trasportate e/o di altre persone (categoria internazionale M1 e codice specifico SA). Un esempio di autocarro attrezzato per fini speciali (secondo la tua espressione) e' la gru-mobile (categoria internazionale N e codice specifico SF). ------------------------------ p.s. @Prof. Calosci: tieni presente che e' vera anche l'uguaglianza 2+2=2^0 (^ elevazione a potenza).
Nulla di meno esatto: l'autocaravan e' un autocarro attrezzato per fini speciali.id="quote">
quote:Originally posted by TheDevil p.s. @Prof. Calosci: tieni presente che e' vera anche l'uguaglianza 2+2=2^0 (^ elevazione a potenza). >> Non per contraddirti, ma 2+2=2^0 non è corretta. Infastti 2^0=1 e non 4...Bocciato ;-). E' invece vero 2+2=2^2 Bye, Mauro
quote:Originally posted by SMauro> Ah! spiegato l'arcano. non riuscivo a capire dove The Devil voleva parare con quella formula (in sintesi: 4=1). Beh, dai, beneficio del dubbio. Del resto, se il diritto fosse preciso come la matematica... -- gilby Ps. (@the devil su replica vigile urbano). Ecco un altro caso di braccia rubate all'agricoltura, altro che V.U. ...
quote:Originally posted by TheDevil p.s. @Prof. Calosci: tieni presente che e' vera anche l'uguaglianza 2+2=2^0 (^ elevazione a potenza). >> Non per contraddirti, ma 2+2=2^0 non è corretta. Infastti 2^0=1 e non 4...Bocciato ;-). E' invece vero 2+2=2^2 Bye, Mauro
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quote:Originally posted by SMauro> E pensi proprio che io abbia aggiunto il post-scriptum allo scopo di farmi dare del bocciato ? C'e' una rigorosa spiegazione sulla correttezza dell'uguaglianza da me indicata e sono sicuro che la troverai da solo, se soltanto tieni presente la mia insistenza (definita anche "pignoleria maniacale") nella ricerca di un linguaggio comune.
Non per contraddirti, ma 2+2=2^0 non è corretta.>
quote:Originally posted by TheDevil> guarda che scherzavo...ad ogni modo non ho capito. Un aiutino (come si dice in tv)? Ciao, Mauro
quote:Originally posted by SMauro> E pensi proprio che io abbia aggiunto il post-scriptum allo scopo di farmi dare del bocciato ? C'e' una rigorosa spiegazione sulla correttezza dell'uguaglianza da me indicata e sono sicuro che la troverai da solo, se soltanto tieni presente la mia insistenza (definita anche "pignoleria maniacale") nella ricerca di un linguaggio comune.
Non per contraddirti, ma 2+2=2^0 non è corretta.>
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quote:Originally posted by TheDevil> Quoto. Se si perde di vista la norma, il diritto, il buon senso individuale travalicherà i diritti altrui e le cazzate in libertà i rigorosi ragionamenti giuridici che si dovrebbero leggere in un forum normative.
Ho lasciato passare qualche giorno, in attesa di qualche altro eventuale intervento sulla nostra "incomprensione" matematica. Neanche Amon ha ravvisato l'opportunita' di farci conoscere la sua replica sull'argomento principale di questo topic. Comunque, il linguaggio e' una convenzione [1] e, se vogliamo intenderci, dobbiamo preventivamente scambiarci dei criteri al fine di garantirci l'univoca interpretazione delle nostre espressioni. Nel messaggio di apertura io ho scritto l'uguaglianza 2+2=2^0 nel "mio" linguaggio, mentre tu l'hai letta in base al "tuo" linguaggio e mi hai contestato l'errore. Tu sei abituato ad associare al simbolo "crocetta diritta" il concetto dell'ordinaria addizione in matematica; allo stesso simbolo io associo invece il concetto dell'ordinaria divisione. Dal momento che sono cosciente di utilizzare un linguaggio diverso da quello comunemente (e diffusamente) inteso, avrei dovuto esprimermi cosi':2+2=2^0 (dove + simbolo di divisione e ^ simbolo di elevazione a potenza), in modo da dare preventivamente al lettore tutti i criteri utili ad interpretare l'espressione in sintonia con le mie intenzioni (e per non considerarla errata). Immagina, a questo punto, uno scambio di ruoli: tu scrivi di sosta libera (senza aggiungere una "legenda") ed io sono il lettore. Se leggo l'espressione sosta libera con la mia esperienza di automobilista, io intendo che lo scrittore abbia inteso riferirsi all'ordinaria sosta di un generico veicolo in localita' dove non sia presente divieto oppure regolamentazione oraria/pecuniaria.id="red"> E invece no, perche' qualcuno mi dice sùbito che ho sbagliato e mi spiega che la sosta libera riguarda una sola particolare categoria di veicolo con l'inderogabile condizione abbinata che vi sia anche la presenza continuata di persone a bordo, libere di farvi attivita' varie che non abbiano relazioni con l'esterno del veicolo. La ricerca di un linguaggio comune in base al quale intendersi e' stata la motivazione che mi ha portato a creare il topic sulle definizioni, nonostante i commenti del Prof. Calosci. Qualche giorno fa mi sono soffermato sul numero di accessi: oltre 16/mila; avverto la responsabilita' del relativo contenuto, ma ho anche la serenita' delle fonte informative su cui mi sono basato. ------------------------------ [1]Il linguaggio e' una convenzione, evoluta nei secoli e talvolta limitata in ristretti àmbiti territoriali. Sono una convenzione sia le lettere dell'alfabeto (latino, arabo, cinese, etc.), sia le parole create raggruppando variamente le lettere dell'alfabeto, sia le espressioni ottenute raggruppando (in modo piu' o meno complesso) le parole. In relazione all'epoca storica ed all'ubicazione geografica, le lettere dello stesso alfabeto devono essere raggruppate diversamente pur in presenza dello stesso oggetto da indicare (ad esempio: domus, casa, maison, house, haus, etc.). In relazione alla collocazione dell'accento (altra convenzione), lo stesso raggruppamento di lettere (ad esempio: ancora) assume diverso significato. Il ricorso ai simboli in un linguaggio introduce un ulteriore livello di convenzione. E qui smetto di tediare il frequentatore del forum.
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