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Cittadella, come è andata a finire

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ngeloco
ngeloco
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Inserito il 28/06/2008 alle: 09:46:27
A Cittadella, un Comune della Provincia di Padova, un sindaco che apprendo essere divenuto oggi, per meriti acquisiti sul campo, deputato della Repubblica, alcuni mesi orsono emanò un'ordinanza limitativa della residenza e soggiorno sul suo comune che poteva interessare quei camperisti (immagino pochi) che vessero voluto soggiornare in quella località. Ma interessava sopratutto gli extracomunitari che avessero voluto prendere dimora a Cittadella, perché l'ordinanza poneva una serie di limitazioni, tra cui quella relativa al censo, al reddito, per cui chi ha meno di un tot. di retribuzione o una casa che non abbia almeno certi requisiti, non può risiedere a Cittadella. Della cosa si discuteva qui: [url] https://www.camperonline.it/for... anche in modo piuttosto animato. L'ordinanza di Cittadella è stata successivamente copiata in tanti altri Comuni del nord Italia ed ha fatto la fortuna del sindaco Bitonci di quella città che oggi siede al Parlamento. Ma come è andata a finire? Sollecitato, mi sono andato a cercare qualche notizia. Pare che, come sostenevo in tempi non sospetti, non è che queste ordinanze siano proprio legittime. Da: [url] http://www.carta.org/campagne/migranti/13874 " Migranti, il Tar boccia il modello Cittadella [13 Maggio 2008] Il sindaco di Cittadella [Padova] Massimo Bitonci, della Lega nord, è ormai una vera star. La sua ordinanza «antisbandati» è stata un successo, ammirata [e copiata] dai sindaci del nuovo millennio. Bitonci è stato anche «premiato» con l’elezione alla camera. Poco importa se il migrante di turno non guadagna 5.061.68 euro [requisito per ottenere la residenza], o se la sua abitazione non è idonea ai voleri della giunta come prevede l’ordinanza, secondo la quale «le condizioni abitative sono il termometro che misurano il grado di integrazione di ogni persona nella collettività». Purtroppo, però, al Tar lombardo non è piacuta l’idea di alcuni sindaci che volevano applicare un’ordinanzna analoga. Anzi, per il Tar i contenuti dell’ordinanza potrebbero suscitare «sospetti di intenti discriminatori». Alla faccia dell’integrazione. Ma cos’è l’integrazione? Per i sindaci avere una casa pulita, guadagnare bene, essere ispezionati negli alloggi dalle forze dell’ordine. L’avvocato Vittorio Angiolini, che ha assistito la Cgil nei ricorsi, ha detto che «il Tar ha posto fine ad alcuni piccoli e grandi soprusi in nome della sicurezza, trasformando le persone in fantasmi senza diritto alla residenza». Ma è andata veramente così? Purtroppo no. Il Tar sospende le ordinanze solo dove sono state impugnate. Se ciò non è avvenuto, i provvedimenti possono essere portati avanti.". E da: [url] http://www.meltingpot.org/articolo12679.html "Il Tar Lombardia boccia le ordinanze sul modello Cittadella Da Metropoli del 14 maggio 2008 Il sistema dell’ordinanza è improprio. Mentre i contenuti sono tali da suscitare "persino sospetti di intenti discriminatori". Sono le motivazioni con cui il Tar della Lombardia ha sospeso otto ordinanze di altrettanti sindaci (quelli di Lecco, Desio, Seregno, Lissone, Biassono, Lesmo, Cogliate e Lazzate) modellate sul cosiddetto “editto Bitonci”, dal nome dell’ormai noto sindaco di Cittadella, nel padovano. Il ricorso è stato presentato dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, e in un caso, anche da un privato cittadino, che aveva fatto domanda con il decreto flussi per assumere una badante straniera. E, dopo averle offerto alloggio in casa propria, era al paradosso di non poter ottenere per lei l’iscrizione anagrafica senza un certificato di idoneità della propria abitazione. “Un cittadino – spiega l’avvocato Vittorio Angiolini, che ha seguito i ricorsi – veramente esasperato perché si era trovato nella condizione, lui che abita in una casa che ha superato tutti i controlli di agibilità fin dal 1971, di dover ripresentare da capo una serie di documenti. Tra cui i calcoli del cemento armato – che fra l’altro è lo stesso Comune a fornire”. “La consideriamo una vittoria piena”, spiega ancora Angiolini. L’ordinanza impugnata, secondo i giudici del Tar, “risulta in primo luogo viziata per l’uso abnorme ed illegittimo del potere d’ordinanza”. In sostanza questo strumento non può essere usato dai sindaci per disciplinare in modo stabile materie come l’iscrizione anagrafica. Ma anche la bocciatura di merito è durissima: “Al di là dell’improprietà dello strumento usato – si legge nell’ordinanza del tribunale - anche il contenuto dell’ordinanza in esame appare gravemente viziato suscitando persino sospetti di intenti discriminatori in contrasto con l’articolo 3 della Costituzione”. Il no del Tar incide su due punti. “Il primo – spiega Angiolini - è quello che caratterizzava l’ordinanza di Cittadella “prima maniera”, dovuto probabilmente a un errore vero e proprio. Ai cittadini extracomunitari per ottenere l’iscrizione anagrafica sembrava venire richiesto il possesso della carta di soggiorno (oggi permesso Ce per lungo-soggiornanti) mentre basta ovviamente il semplice permesso”. Il secondo aspetto è il fatto che l’ordinanza prevede, per i cittadini dell’Unione europea che vogliono ottenere la residenza, non solo la dimostrazione di un reddito pari almeno all’assegno sociale (circa 5mila euro annui). Ma anche l’accertamento preventivo, da parte del Comune, della “provenienza e liceità” di questo reddito. Un requisito che secondo il tribunale amministrativo a previsione – Tra i paradossi, fa notare Angiolini, il fatto che solo alcune ordinanze sono state impugnate e quindi sospese. Ma ad averne adottate di analoghe sono stati moltissimi Comuni lombardi. “In alcuni casi – spiega l’avvocato – siamo arrivati quando i termini per fare ricorso erano scaduti, anche perché buona parte di questi provvedimenti sono stati varati dalle amministrazioni in forma semi-clandestina”. Negli altri Comuni resta comunque praticabile un’azione in giudizio contro la discriminazione, sulla base degli articoli 43 e 44 del Testo unico sull’immigrazione. Per poterla avviare è però indispensabile che a rivolgersi agli avvocati sia un cittadino straniero, comunitario o no, che non può iscriversi all’anagrafe e denuncia quindi una presunta discriminazione subita. Quanto alle vittorie presso il Tar, Angiolini ritiene probabile che la questione arriverà fino al Consiglio di Stato. Di fatto, il sindaco di Lecco Antonella Faggi ha già annunciato una consultazione fra i colleghi in vista del ricorso. Chiara Righetti [mercoledì 14 maggio 2008]"
19
aleandrea
aleandrea
05/04/2006 1047
Inserito il 28/06/2008 alle: 10:07:55
quote:Originally posted by ngeloco
A Cittadella, un Comune della Provincia di Padova, un sindaco che apprendo essere divenuto oggi, per meriti acquisiti sul campo, deputato della Repubblica, alcuni mesi orsono emanò un'ordinanza limitativa della residenza e soggiorno sul suo comune che poteva interessare quei camperisti (immagino pochi) che vessero voluto soggiornare in quella località. Ma interessava sopratutto gli extracomunitari che avessero voluto prendere dimora a Cittadella, perché l'ordinanza poneva una serie di limitazioni, tra cui quella relativa al censo, al reddito, per cui chi ha meno di un tot. di retribuzione o una casa che non abbia almeno certi requisiti, non può risiedere a Cittadella. Della cosa si discuteva qui: [url] https://www.camperonline.it/for... anche in modo piuttosto animato. L'ordinanza di Cittadella è stata successivamente copiata in tanti altri Comuni del nord Italia ed ha fatto la fortuna del sindaco Bitonci di quella città che oggi siede al Parlamento. Ma come è andata a finire? Sollecitato, mi sono andato a cercare qualche notizia. Pare che, come sostenevo in tempi non sospetti, non è che queste ordinanze siano proprio legittime. Da: [url] http://www.carta.org/campagne/migranti/13874 " Migranti, il Tar boccia il modello Cittadella [13 Maggio 2008] Il sindaco di Cittadella [Padova] Massimo Bitonci, della Lega nord, è ormai una vera star. La sua ordinanza «antisbandati» è stata un successo, ammirata [e copiata] dai sindaci del nuovo millennio. Bitonci è stato anche «premiato» con l’elezione alla camera. Poco importa se il migrante di turno non guadagna 5.061.68 euro [requisito per ottenere la residenza], o se la sua abitazione non è idonea ai voleri della giunta come prevede l’ordinanza, secondo la quale «le condizioni abitative sono il termometro che misurano il grado di integrazione di ogni persona nella collettività». Purtroppo, però, al Tar lombardo non è piacuta l’idea di alcuni sindaci che volevano applicare un’ordinanzna analoga. Anzi, per il Tar i contenuti dell’ordinanza potrebbero suscitare «sospetti di intenti discriminatori». Alla faccia dell’integrazione. Ma cos’è l’integrazione? Per i sindaci avere una casa pulita, guadagnare bene, essere ispezionati negli alloggi dalle forze dell’ordine. L’avvocato Vittorio Angiolini, che ha assistito la Cgil nei ricorsi, ha detto che «il Tar ha posto fine ad alcuni piccoli e grandi soprusi in nome della sicurezza, trasformando le persone in fantasmi senza diritto alla residenza». Ma è andata veramente così? Purtroppo no. Il Tar sospende le ordinanze solo dove sono state impugnate. Se ciò non è avvenuto, i provvedimenti possono essere portati avanti.". E da: [url] http://www.meltingpot.org/articolo12679.html "Il Tar Lombardia boccia le ordinanze sul modello Cittadella Da Metropoli del 14 maggio 2008 Il sistema dell’ordinanza è improprio. Mentre i contenuti sono tali da suscitare "persino sospetti di intenti discriminatori". Sono le motivazioni con cui il Tar della Lombardia ha sospeso otto ordinanze di altrettanti sindaci (quelli di Lecco, Desio, Seregno, Lissone, Biassono, Lesmo, Cogliate e Lazzate) modellate sul cosiddetto “editto Bitonci”, dal nome dell’ormai noto sindaco di Cittadella, nel padovano. Il ricorso è stato presentato dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, e in un caso, anche da un privato cittadino, che aveva fatto domanda con il decreto flussi per assumere una badante straniera. E, dopo averle offerto alloggio in casa propria, era al paradosso di non poter ottenere per lei l’iscrizione anagrafica senza un certificato di idoneità della propria abitazione. “Un cittadino – spiega l’avvocato Vittorio Angiolini, che ha seguito i ricorsi – veramente esasperato perché si era trovato nella condizione, lui che abita in una casa che ha superato tutti i controlli di agibilità fin dal 1971, di dover ripresentare da capo una serie di documenti. Tra cui i calcoli del cemento armato – che fra l’altro è lo stesso Comune a fornire”. “La consideriamo una vittoria piena”, spiega ancora Angiolini. L’ordinanza impugnata, secondo i giudici del Tar, “risulta in primo luogo viziata per l’uso abnorme ed illegittimo del potere d’ordinanza”. In sostanza questo strumento non può essere usato dai sindaci per disciplinare in modo stabile materie come l’iscrizione anagrafica. Ma anche la bocciatura di merito è durissima: “Al di là dell’improprietà dello strumento usato – si legge nell’ordinanza del tribunale - anche il contenuto dell’ordinanza in esame appare gravemente viziato suscitando persino sospetti di intenti discriminatori in contrasto con l’articolo 3 della Costituzione”. Il no del Tar incide su due punti. “Il primo – spiega Angiolini - è quello che caratterizzava l’ordinanza di Cittadella “prima maniera”, dovuto probabilmente a un errore vero e proprio. id="red">Ai cittadini extracomunitari per ottenere l’iscrizione anagrafica sembrava venire richiesto il possesso della carta di soggiorno (oggi permesso Ce per lungo-soggiornanti) mentre basta ovviamente il semplice permesso”. Il secondo aspetto è il fatto che l’ordinanza prevede, per i cittadini dell’Unione europea che vogliono ottenere la residenza, non solo la dimostrazione di un reddito pari almeno all’assegno sociale (circa 5mila euro annui). Ma anche l’accertamento preventivo, da parte del Comune, della “provenienza e liceità” di questo reddito. Un requisito che secondo il tribunale amministrativo a previsione – Tra i paradossi, fa notare Angiolini, il fatto che solo alcune ordinanze sono state impugnate e quindi sospese. Ma ad averne adottate di analoghe sono stati moltissimi Comuni lombardi. “In alcuni casi – spiega l’avvocato – siamo arrivati quando i termini per fare ricorso erano scaduti, anche perché buona parte di questi provvedimenti sono stati varati dalle amministrazioni in forma semi-clandestina”. Negli altri Comuni resta comunque praticabile un’azione in giudizio contro la discriminazione, sulla base degli articoli 43 e 44 del Testo unico sull’immigrazione. Per poterla avviare è però indispensabile che a rivolgersi agli avvocati sia un cittadino straniero, comunitario o no, che non può iscriversi all’anagrafe e denuncia quindi una presunta discriminazione subita. Quanto alle vittorie presso il Tar, Angiolini ritiene probabile che la questione arriverà fino al Consiglio di Stato. Di fatto, il sindaco di Lecco Antonella Faggi ha già annunciato una consultazione fra i colleghi in vista del ricorso. Chiara Righetti [mercoledì 14 maggio 2008]" >
> il TAR riconosce che nella prima versione c'era un errore , non vi è stato dolo. Se ho letto bene, il TAR ha bocciato coloro che hanno copiato male, non l'Ordinanza di Cittadella. Che dilettanti sti politici nun sanno neanche copià [:D]
ngeloco
ngeloco
-
Inserito il 28/06/2008 alle: 10:19:42
quote:Originally posted by aleandrea Che dilettanti sti politici nun sanno neanche copià [:D] >
> Ero sicuro che con quest'esca ti stanavo[:D]! Non è che l'ordinanza di Cittadella sia legittima. E' che - per quanto ne so - non l'ha impugnata nessuno, e quindi sarebbe rimasta lì valida ed efficace. Mentre tutte le altre ordinanze-fotocopia, dove impugnate, sono state dichiarate illegittime. Ma a me mi piace il richiamo all'art. 3 della Costituzione. Pare che il TAR avrebbe prospettato "sospetti di intenti discriminatori", intenti che a mio parere l'unica cosa che non hanno è il "sospetto" di essere discriminatori. Ma la certezza.
Anto57 - O Nonno
Anto57 - O N...
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Inserito il 28/06/2008 alle: 10:22:18
quote:Originally posted by aleandrea Per poterla avviare è però indispensabile che a rivolgersi agli avvocati sia un cittadino straniero, comunitario o no, che non può iscriversi all’anagrafe e denuncia quindi una presunta discriminazione subita.id="red"> Quanto alle vittorie presso il Tar, Angiolini ritiene probabile che la questione arriverà fino al Consiglio di Stato. Di fatto, il sindaco di Lecco Antonella Faggi ha già annunciato una consultazione fra i colleghi in vista del ricorso. Chiara Righetti [mercoledì 14 maggio 2008]"[/i][/b] >
> il TAR riconosce che nella prima versione c'era un errore , non vi è stato dolo. Se ho letto bene, il TAR ha bocciato coloro che hanno copiato male, non l'Ordinanza di Cittadella. Che dilettanti sti politici nun sanno neanche copià [:D] [/quote] Io penso ci sia poco da ridere in questa vicenda. Ora stanno arrivando anche le leggi razziali attraverso la disciminante delle impronte digitali. Si prendano per tutti! Soprattutto a certi sindaci leghisti.

Modificato da Anto57 - O Nonno il 28/06/2008 alle 10:22:42
19
aleandrea
aleandrea
05/04/2006 1047
Inserito il 28/06/2008 alle: 10:57:34
quote:Originally posted by Anto57 - O Nonno
quote:Originally posted by aleandrea 1 Per poterla avviare è però indispensabile che a rivolgersi agli avvocati sia un cittadino straniero,id="size4"> comunitario o no, che non può iscriversi all’anagrafe e denuncia quindi una presunta discriminazione subita.id="red"> Quanto alle vittorie presso il Tar, Angiolini ritiene probabile che la questione arriverà fino al Consiglio di Stato. Di fatto, il sindaco di Lecco Antonella Faggi ha già annunciato una consultazione fra i colleghi in vista del ricorso. Chiara Righetti [mercoledì 14 maggio 2008]"[/i][/b] >
> il TAR riconosce che nella prima versione c'era un errore , non vi è stato dolo. Se ho letto bene, il TAR ha bocciato coloro che hanno copiato male, non l'Ordinanza di Cittadella. Che dilettanti sti politici nun sanno neanche copià [:D]
>
> Io penso ci sia poco da ridere in questa vicenda. Ora stanno arrivando anche le leggi razziali attraverso la disciminante delle impronte digitali. Si prendano per tutti! Soprattutto a certi sindaci leghisti. [/quote] 1 il ricorso è stato presentato dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, e in un caso, anche da un privato cittadino. Antò, sulle impronte digitali La norma è stata varata dalla EU. Ma poco importa, se però tale iniziativa consente a questi poveri bambini depauperati della loro innocenza, sfruttati, violentati, da ignobili e b.astard.i genitori,di riacquistare la LIBERTA', ben venga la norma, almeno si individua il b.astard.o genitore lo si punisce e gli si toglie la patria potestà, auspico che venga esteso a tutti coloro che non vengono denunciati all'anagrafe al momento della loro nascita. I bambini nei primi anni della loro vita devono avere soltanto DIRITTI !!

Modificato da aleandrea il 28/06/2008 alle 11:03:07
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aleandrea
aleandrea
05/04/2006 1047
Inserito il 28/06/2008 alle: 11:02:00
quote:Originally posted by ngeloco
quote:Originally posted by aleandrea Che dilettanti sti politici nun sanno neanche copià [:D] >
> Ero sicuro che con quest'esca ti stanavo[:D]! Non è che l'ordinanza di Cittadella sia legittima. E' che - per quanto ne so - non l'ha impugnata nessuno, e quindi sarebbe rimasta lì valida ed efficace. Mentre tutte le altre ordinanze-fotocopia, dove impugnate, sono state dichiarate illegittime. Ma a me mi piace il richiamo all'art. 3 della Costituzione. Pare che il TAR avrebbe prospettato "sospetti di intenti discriminatori", intenti che a mio parere l'unica cosa che non hanno è il "sospetto" di essere discriminatori. Ma la certezza.
>
> Conosci i motivi per il quale non hanno presentato ricorso per l'Ordinanza di Cittadella ?
Anto57 - O Nonno
Anto57 - O N...
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Inserito il 28/06/2008 alle: 11:02:16

http://www.repubblica.it/2008/0...

BRUXELLES - Gli Stati membri dell'Unione europea non possono prendere misure di schedatura o prelievo di informazioni biometriche come impronte digitali per singoli gruppi nazionali o etnici.id="red"> Lo ha detto Pietro Petrucci, uno dei portavoce della Commissione europea. Petrucci si è rifiutato di commentare direttamente l'iniziativa, prevista nel pacchetto sicurezza e anticipata dal ministro dell'Interno Roberto Maroni, di una banca dati con le impronte digitali dei rom. "Si tratta solo di un annuncio - ha detto - e noi non commentiamo annunci. Parliamo solo quando siamo di fronte a un fatto concreto, a un atto giuridico dello Stato membro". Replica il ministro dell'Interno: "Nessuna discriminazione, è una procedura normale anche nei tribunali dei minori". "Non compatibile con norme Ue". Tuttavia, di fronte alla domanda dei giornalisti se sia in generale compatibile con le norme Ue contro la discriminazione e i pari diritti dei cittadini comunitari, che uno Stato membro schedi le impronte dei soli rom, Petrucci ha risposto chiaramente: "No". Il portavoce ha spiegato inoltre che il governo italiano dovrà notificare la norma a Bruxelles una volta che il decreto, passati i due mesi di rito, sarà convertito in legge. "Mai prima d'ora in uno Stato membro". Petrucci ha comunque aggiunto che "non è mai successo finora in uno Stato membro" che si schedino le impronte di un singolo gruppo. E infine ha ricordato che Bruxelles dà grande importanza al rispetto dei diritti umani e dei valori fondamentali e alla lotta contro la discriminazione. Maroni: "Una procedura normale". Il rilevamento delle impronte nell'ambito del censimento sui campi "è una procedura che viene fatta normalmente, anche nei tribunali dei minori". Roberto Maroni replica così alle obiezioni della Ue. "Chi ha detto questa cosa - aggiunge Maroni - evidentemente è poco informato, inviterei i responsabili della commissione ad informarsi prima di esprimere opinioni infondate". "Non si tratta di schedare nessuno, si tratta di fare un censimento.id="red"> "Nessuna discriminazione". La Croce Rossa accompagnerà la polizia nei campi nomadi per garantire che vengano tutelati i diritti di tutti. "Non c'è discriminazione - insiste il ministro - la vera discriminazione è quella nei confronti di 20-30mila bambini attualmente ospitati nei campi rom e costretti a vivere nell'immondizia, nel degrado, a contatto con i topi". Capito? Non si tratta di schedare, ma di fare un censimento... come se la cosa fosse differente... le hai sempre rilevate e da qualche parte archiviate (schedate). Ripeto, prendiamole a tutti! Tanto, quando abbiamo fatto il militare ce le hanno già prese.
Anto57 - O Nonno
Anto57 - O N...
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Inserito il 28/06/2008 alle: 11:07:35
quote:Originally posted by ngeloco
quote:Originally posted by aleandrea Che dilettanti sti politici nun sanno neanche copià [:D] >
> Ero sicuro che con quest'esca ti stanavo[:D]! Non è che l'ordinanza di Cittadella sia legittima. E' che - per quanto ne so - non l'ha impugnata nessuno, e quindi sarebbe rimasta lì valida ed efficace. Mentre tutte le altre ordinanze-fotocopia, dove impugnate, sono state dichiarate illegittime. Ma a me mi piace il richiamo all'art. 3 della Costituzione. Pare che il TAR avrebbe prospettato "sospetti di intenti discriminatori", intenti che a mio parere l'unica cosa che non hanno è il "sospetto" di essere discriminatori. Ma la certezza.
>
> Però si può fare un ricorso straordinario al Capo dello Stato.
ngeloco
ngeloco
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Inserito il 28/06/2008 alle: 11:20:00
quote:Originally posted by aleandrea Conosci i motivi per il quale non hanno presentato ricorso per l'Ordinanza di Cittadella ? >
> No, non mi mischio con quelli là. Tu che sei più informato (contiguo?), ne sai qualcosa? P.S. Ho guardato meglio. I ricorsi contro l'ordinanza di Cittadella ci sono e sono due. Non ne conosco l'esito. Dovrei perdere un po' di tempo a cercarli.

Modificato da ngeloco il 28/06/2008 alle 12:00:08
ngeloco
ngeloco
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Inserito il 28/06/2008 alle: 11:47:59
quote:Originally posted by Anto57 - O Nonno Però si può fare un ricorso straordinario al Capo dello Stato. >
> Salace battuta[8D][8D]
ngeloco
ngeloco
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Inserito il 28/06/2008 alle: 16:16:34
Ric. n. 281/2008 Orde200800170 REPUBBLICA ITALIANA Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto, terza sezione, costituito da: Angelo De Zotti Presidente Angelo Gabbricci Consigliere Stefano Mielli Referendario, relatore ha pronunciato la seguente ORDINANZA nella camera di consiglio del 27 febbraio 2008. Visto il ricorso n. 281/2008 proposto da CONFEDERAZIONE GENERALE ITALIANA DEL LAVORO – C.G.I.L. – CAMERA DEL LAVORO TERRITORIALE DI PADOVA, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall’avv.to Marco Paggi, con domicilio presso la Segreteria del T.A.R., ai sensi dell'art. 35 R.D. 26.6.1924 n. 1054; CONTRO il Comune di Cittadella, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dall’avv.to Alberto Cartia, con domicilio presso la Segreteria del T.A.R., ai sensi dell'art. 35 R.D. 26.6.1924 n. 1054; il Ministero dell’Interno, in persona del Ministro pro tempore, non costituito in giudizio; per l'annullamento previa emissione di provvedimenti cautelari, dell’ordinanza sindacale n. 258 prot. 50875 del 16.11.2007 “Ordinanza per l’attuazione delle disposizioni legislative generali in materia di iscrizione nel registro della popolazione residente e disposizioni congiunte in materia sanitaria e di pubblica sicurezza”. Visti gli atti tutti della causa; vista la domanda cautelare presentata dalla parte ricorrente; uditi (relatore il Referendario Stefano Mielli) – gli avv.ti Paggi per la parte ricorrente e Cartia per il Comune resistente; considerato che il provvedimento impugnato è stato ritirato dal Comune, facendo così venir meno il presupposto per la sua sospensione; che la preliminare questione sulla legittimazione attiva ad impugnare preclude, per la sua incertezza, di accedere alla richiesta presentata dalla parte ricorrente di decisione in forma semplificata in funzione della condanna alle spese del soggetto virtualmente soccombente. Ritenuto pertanto che non sussistono i presupposti richiesti dall’art. 21, comma 8^, della legge 6.12.1971 n. 1034, nel testo sostituito dall’art. 3, comma 1^, della legge 21.7.2000 n. 205; P.Q.M. il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto, terza sezione, RESPINGE la domanda di misure cautelari. La presente ordinanza sarà eseguita dall'Amministrazione ed è depositata presso la Segreteria della Sezione che provvederà a darne comunicazione alle parti. Venezia, li 27 febbraio 2008 Il Presidente l'Estensore Il Segretario"id="blue"> Di eguale tenore è l'altra ordinanza n. 157/2008 nel ricorso promosso sempre contro l'ordinanza di cittadella dall'Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione. In termini quantitativi, alla 2+2 = 2 alla non so che, visto che le sospensive sono state rigettate, sarebbe come dire che il Bitonci avrebbe vinto. Ma se si legge bene, le sospensive sono state rigettate perché Cittadella ha ritirato l'ordinanza, evidentemente perchè i ricorsi della CGIL e dell'associazione giuridica erano fondati, come dimostrato peraltro dall'esito che hanno avuto gli altri ricorsi al TAR Lombardia contro le ordinanze fotocopia di altri Comuni. Quindi Bitonci c'aveva torto e quell'ordinanza l'ha dovuta ritirare perchè discriminatoria dei cittadini stranieri ed in violazione anche di norme costituzionali. Con questo spero di avere placato le insane curiosità di aleandrea, il quale, nella qualità di ex consigliere ed ex assessore, mi chiedeva che fine avesse fatto l'ordinanza del suo ex collega. Una brutta fine, a quanto pare.
19
aleandrea
aleandrea
05/04/2006 1047
Inserito il 29/06/2008 alle: 01:33:45
quote:Originally posted by ngeloco
Ric. n. 281/2008 Orde200800170 REPUBBLICA ITALIANA Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto, terza sezione, costituito da: Angelo De Zotti Presidente Angelo Gabbricci Consigliere Stefano Mielli Referendario, relatore ha pronunciato la seguente ORDINANZA nella camera di consiglio del 27 febbraio 2008. Visto il ricorso n. 281/2008 proposto da CONFEDERAZIONE GENERALE ITALIANA DEL LAVORO – C.G.I.L. – CAMERA DEL LAVORO TERRITORIALE DI PADOVA, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall’avv.to Marco Paggi, con domicilio presso la Segreteria del T.A.R., ai sensi dell'art. 35 R.D. 26.6.1924 n. 1054; CONTRO il Comune di Cittadella, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dall’avv.to Alberto Cartia, con domicilio presso la Segreteria del T.A.R., ai sensi dell'art. 35 R.D. 26.6.1924 n. 1054; il Ministero dell’Interno, in persona del Ministro pro tempore, non costituito in giudizio; per l'annullamento previa emissione di provvedimenti cautelari, dell’ordinanza sindacale n. 258 prot. 50875 del 16.11.2007 “Ordinanza per l’attuazione delle disposizioni legislative generali in materia di iscrizione nel registro della popolazione residente e disposizioni congiunte in materia sanitaria e di pubblica sicurezza”. Visti gli atti tutti della causa; vista la domanda cautelare presentata dalla parte ricorrente; uditi (relatore il Referendario Stefano Mielli) – gli avv.ti Paggi per la parte ricorrente e Cartia per il Comune resistente; considerato che il provvedimento impugnato è stato ritirato dal Comune, facendo così venir meno il presupposto per la sua sospensione; che la preliminare questione sulla legittimazione attiva ad impugnare preclude, per la sua incertezza, di accedere alla richiesta presentata dalla parte ricorrente di decisione in forma semplificata in funzione della condanna alle spese del soggetto virtualmente soccombente. Ritenuto pertanto che non sussistono i presupposti richiesti dall’art. 21, comma 8^, della legge 6.12.1971 n. 1034, nel testo sostituito dall’art. 3, comma 1^, della legge 21.7.2000 n. 205; P.Q.M. il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto, terza sezione, RESPINGE la domanda di misure cautelari. La presente ordinanza sarà eseguita dall'Amministrazione ed è depositata presso la Segreteria della Sezione che provvederà a darne comunicazione alle parti. Venezia, li 27 febbraio 2008 Il Presidente l'Estensore Il Segretario"id="blue"> Di eguale tenore è l'altra ordinanza n. 157/2008 nel ricorso promosso sempre contro l'ordinanza di cittadella dall'Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione. In termini quantitativi, alla 2+2 = 2 alla non so che, visto che le sospensive sono state rigettate, sarebbe come dire che il Bitonci avrebbe vinto. Ma se si legge bene, le sospensive sono state rigettate perché Cittadella ha ritirato l'ordinanza, evidentemente perchè i ricorsi della CGIL e dell'associazione giuridica erano fondati, come dimostrato peraltro dall'esito che hanno avuto gli altri ricorsi al TAR Lombardia contro le ordinanze fotocopia di altri Comuni. Quindi Bitonci c'aveva torto e quell'ordinanza l'ha dovuta ritirare perchè discriminatoria dei cittadini stranieri ed in violazione anche di norme costituzionali. Con questo spero di avere placato le insane curiosità di aleandrea, il quale, nella qualità di ex consigliere ed ex assessore, mi chiedeva che fine avesse fatto l'ordinanza del suo ex collega. Una brutta fine, a quanto pare. >
> Sicuro che non si tratti della prima versione dell'ordinanza, cioè quella dove anche il Tribunale ammette l'errore formale, ti ricordo che l'ordinanza fu successivamente modificata, il TAR Lombardia ha bocciato quelle ordinanze che copiarono la prima versione. Comunque se ricordi bene, ti dissi che secondo me quell'ordinanza aveva un solo punto dove avrebbe avuto dei problemi, quello sul potere di controllo che il Sindaco si autoattribuiva. Perchè le mie curiosità sono insane ? Le domande non te le ho fatte in qualità di EX, te le ho fatte, punto, il mio EGO è alquanto morigerato, non soffro di manie di protagonismo.
19
aleandrea
aleandrea
05/04/2006 1047
Inserito il 29/06/2008 alle: 01:51:04
quote:Originally posted by Anto57 - O Nonno

http://www.repubblica.it/2008/0...

BRUXELLES - Gli Stati membri dell'Unione europea non possono prendere misure di schedatura o prelievo di informazioni biometriche come impronte digitali per singoli gruppi nazionali o etnici.id="red"> 1 Lo ha detto Pietro Petrucci, uno dei portavoce della Commissione europea.id="size5"> Petrucci si è rifiutato di commentare direttamente l'iniziativa, prevista nel pacchetto sicurezza e anticipata dal ministro dell'Interno Roberto Maroni, di una banca dati con le impronte digitali dei rom. "Si tratta solo di un annuncio - ha detto - e noi non commentiamo annunci. Parliamo solo quando siamo di fronte a un fatto concreto, a un atto giuridico dello Stato membro". Replica il ministro dell'Interno: "Nessuna discriminazione, è una procedura normale anche nei tribunali dei minori". "Non compatibile con norme Ue". Tuttavia, di fronte alla domanda dei giornalisti se sia in generale compatibile con le norme Ue contro la discriminazione e i pari diritti dei cittadini comunitari, che uno Stato membro schedi le impronte dei soli rom, Petrucci ha risposto chiaramente: "No". Il portavoce ha spiegato inoltre che il governo italiano dovrà notificare la norma a Bruxelles una volta che il decreto, passati i due mesi di rito, sarà convertito in legge. "Mai prima d'ora in uno Stato membro". Petrucci ha comunque aggiunto che "non è mai successo finora in uno Stato membro" che si schedino le impronte di un singolo gruppo. E infine ha ricordato che Bruxelles dà grande importanza al rispetto dei diritti umani e dei valori fondamentali e alla lotta contro la discriminazione. Maroni: "Una procedura normale". Il rilevamento delle impronte nell'ambito del censimento sui campi "è una procedura che viene fatta normalmente, anche nei tribunali dei minori". Roberto Maroni replica così alle obiezioni della Ue. "Chi ha detto questa cosa - aggiunge Maroni - evidentemente è poco informato, inviterei i responsabili della commissione ad informarsi prima di esprimere opinioni infondate". "Non si tratta di schedare nessuno, si tratta di fare un censimento.id="red"> "Nessuna discriminazione". La Croce Rossa accompagnerà la polizia nei campi nomadi per garantire che vengano tutelati i diritti di tutti. "Non c'è discriminazione - insiste il ministro - la vera discriminazione è quella nei confronti di 20-30mila bambini attualmente ospitati nei campi rom e costretti a vivere nell'immondizia, nel degrado, a contatto con i topi". Capito? Non si tratta di schedare, ma di fare un censimento... come se la cosa fosse differente... le hai sempre rilevate e da qualche parte archiviate (schedate). 2 Ripeto, prendiamole a tutti! Tanto, quando abbiamo fatto il militare ce le hanno già prese.id="size3"> >
> 1 Non portavoce, semplice funzionario presso la EU, smentito ufficialmente subito dopo. 2 L'ho già detto prendiamole a tutti i bambini che non vengono denunciati all'anagrafe cittadina
Anto57 - O Nonno
Anto57 - O N...
-
Inserito il 29/06/2008 alle: 09:11:06
quote:Originally posted by aleandrea
quote:Originally posted by Anto57 - O Nonno

http://www.repubblica.it/2008/0...

BRUXELLES - Gli Stati membri dell'Unione europea non possono prendere misure di schedatura o prelievo di informazioni biometriche come impronte digitali per singoli gruppi nazionali o etnici.id="red"> 1 Lo ha detto Pietro Petrucci, uno dei portavoce della Commissione europea.id="size5"> Petrucci si è rifiutato di commentare direttamente l'iniziativa, prevista nel pacchetto sicurezza e anticipata dal ministro dell'Interno Roberto Maroni, di una banca dati con le impronte digitali dei rom. "Si tratta solo di un annuncio - ha detto - e noi non commentiamo annunci. Parliamo solo quando siamo di fronte a un fatto concreto, a un atto giuridico dello Stato membro". Replica il ministro dell'Interno: "Nessuna discriminazione, è una procedura normale anche nei tribunali dei minori". "Non compatibile con norme Ue". Tuttavia, di fronte alla domanda dei giornalisti se sia in generale compatibile con le norme Ue contro la discriminazione e i pari diritti dei cittadini comunitari, che uno Stato membro schedi le impronte dei soli rom, Petrucci ha risposto chiaramente: "No". Il portavoce ha spiegato inoltre che il governo italiano dovrà notificare la norma a Bruxelles una volta che il decreto, passati i due mesi di rito, sarà convertito in legge. "Mai prima d'ora in uno Stato membro". Petrucci ha comunque aggiunto che "non è mai successo finora in uno Stato membro" che si schedino le impronte di un singolo gruppo. E infine ha ricordato che Bruxelles dà grande importanza al rispetto dei diritti umani e dei valori fondamentali e alla lotta contro la discriminazione. Maroni: "Una procedura normale". Il rilevamento delle impronte nell'ambito del censimento sui campi "è una procedura che viene fatta normalmente, anche nei tribunali dei minori". Roberto Maroni replica così alle obiezioni della Ue. "Chi ha detto questa cosa - aggiunge Maroni - evidentemente è poco informato, inviterei i responsabili della commissione ad informarsi prima di esprimere opinioni infondate". "Non si tratta di schedare nessuno, si tratta di fare un censimento.id="red"> "Nessuna discriminazione". La Croce Rossa accompagnerà la polizia nei campi nomadi per garantire che vengano tutelati i diritti di tutti. "Non c'è discriminazione - insiste il ministro - la vera discriminazione è quella nei confronti di 20-30mila bambini attualmente ospitati nei campi rom e costretti a vivere nell'immondizia, nel degrado, a contatto con i topi". Capito? Non si tratta di schedare, ma di fare un censimento... come se la cosa fosse differente... le hai sempre rilevate e da qualche parte archiviate (schedate). 2 Ripeto, prendiamole a tutti! Tanto, quando abbiamo fatto il militare ce le hanno già prese.id="size3"> >
> 1 Non portavoce, semplice funzionario presso la EU, smentito ufficialmente subito dopo. 2 L'ho già detto prendiamole a tutti i bambini che non vengono denunciati all'anagrafe cittadina
>
> Funzionario portavoce. L'articolo è di Repubblica.
ngeloco
ngeloco
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Inserito il 29/06/2008 alle: 21:58:31
quote:Originally posted by aleandrea Perchè le mie curiosità sono insane ? Le domande non te le ho fatte in qualità di EX, te le ho fatte, punto, il mio EGO è alquanto morigerato, non soffro di manie di protagonismo. >
> Scusami, trattandosi di questione politica, pensavo parlassi da (ex) politico. Evidentemente mi sbagliavo. Ma prendo atto che attribuisci a te un diritto, quello di parlare a titolo personale ed a prescindere da cosa si è e/o si fa, che ad altri non riconosci. E' un buon inizio.
19
aleandrea
aleandrea
05/04/2006 1047
Inserito il 29/06/2008 alle: 23:00:45
quote:Originally posted by ngeloco
quote:Originally posted by aleandrea Perchè le mie curiosità sono insane ? Le domande non te le ho fatte in qualità di EX, te le ho fatte, punto, il mio EGO è alquanto morigerato, non soffro di manie di protagonismo. >
> Scusami, trattandosi di questione politica, pensavo parlassi da (ex) politico. Evidentemente mi sbagliavo. Ma prendo atto che attribuisci a te un diritto, quello di parlare a titolo personale ed a prescindere da cosa si è e/o si fa, che ad altri non riconosci. E' un buon inizio.
>
> Tu l'hai buttata in politica (razzismo,ecc..), io parlavo della leggittimità o meno dell'Ordinanza. Non sono un ex politico, sono un ex amm.re comunale, è cosa assai ben diversa. La politica la facciamo tutti noi ogni giorno. Ti tratto da Avvocato perchè ancora eserciti, mi sembra ovvio che quando tratti materie del genere lo fai da uomo del mestiere. Ripeto, perchè le mie curiosità sono insane. Ripeto, quella trattata dal TAR è la prima versione dell'ordinanza ? A te la plume

Modificato da aleandrea il 29/06/2008 alle 23:02:32
ngeloco
ngeloco
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Inserito il 29/06/2008 alle: 23:26:14
quote:Originally posted by aleandrea Tu l'hai buttata in politica (razzismo,ecc..), io parlavo della leggittimità o meno dell'Ordinanza. Non sono un ex politico, sono un ex amm.re comunale, è cosa assai ben diversa. La politica la facciamo tutti noi ogni giorno. Ti tratto da Avvocato perchè ancora eserciti, mi sembra ovvio che quando tratti materie del genere lo fai da uomo del mestiere. Ripeto, perchè le mie curiosità sono insane. Ripeto, quella trattata dal TAR è la prima versione dell'ordinanza ? A te la plume >
> L'ho "buttata" in politica, perchè la questione è in primo luogo politica. E tu sei un politico, sei stato anche consigliere comunale hai scritto, quindi sei politico "puro", non solo amministratore pubblico. L'espressione "insana" è scherzosa e bonaria perchè riferita alla tua pervicacia, tutta da politico, di trovare per forza un appiglio alle tue convinzioni. Quanto all'ordinanza. Certo, la decisione del TAR Veneto riguarda la prima versione dell'editto Bitonci, che essendo stato ritirato dal Sindaco, prima della decisione, per motivi tecnici, ma abbastanza intuitivi, non poteva più essere sospesa dal TAR. A mio modo di vedere, anche se non sono un politico del tuo livello, ritengo che il sindaco di Cittadella abbia fatto uso di uno stratagemma - da politico - cioè quello di ritirare e sostituire l'ordinanza in fretta e furia, con una sostanzialmente analoga, al solo scopo di evitare la figuraccia di beccarsi la sospensiva davanti al TAR. La nuova ordinanza, si può trovare in rete, ed è sostanzialmente analoga alla prima. Per cui - ovemai fosse stata impugnata - rischia di fare la stessa fine che hanno fatto le altre ordinanze-fotocopia degli altri comuni lombardi. In ogni caso, il Bitonci avrà fatto pure carriera come politico, perché si è saputo vendere ed ha fatto colpo su una certa parte di elettorato sensibile a certe tematiche dall'odore velatamente (ma neanche tanto) razzista, ma dal punto di vista tecnico la sua ordinanza è decisamente un flop.
19
aleandrea
aleandrea
05/04/2006 1047
Inserito il 30/06/2008 alle: 08:25:13
quote:Originally posted by ngeloco
quote:Originally posted by aleandrea Tu l'hai buttata in politica (razzismo,ecc..), io parlavo della leggittimità o meno dell'Ordinanza. Non sono un ex politico, sono un ex amm.re comunale, è cosa assai ben diversa. La politica la facciamo tutti noi ogni giorno. Ti tratto da Avvocato perchè ancora eserciti, mi sembra ovvio che quando tratti materie del genere lo fai da uomo del mestiere. Ripeto, perchè le mie curiosità sono insane. Ripeto, quella trattata dal TAR è la prima versione dell'ordinanza ? A te la plume >
> L'ho "buttata" in politica, perchè la questione è in primo luogo politica. E tu sei un politico, sei stato anche consigliere comunale hai scritto, quindi sei politico "puro", non solo amministratore pubblico. L'espressione "insana" è scherzosa e bonaria perchè riferita alla tua pervicacia, tutta da politico, di trovare per forza un appiglio alle tue convinzioni. Quanto all'ordinanza. Certo, la decisione del TAR Veneto riguarda la prima versione dell'editto Bitonci, che essendo stato ritirato dal Sindaco, prima della decisione, per motivi tecnici, ma abbastanza intuitivi, non poteva più essere sospesa dal TAR. A mio modo di vedere, anche se non sono un politico del tuo livello, ritengo che il sindaco di Cittadella abbia fatto uso di uno stratagemma - da politico - cioè quello di ritirare e sostituire l'ordinanza in fretta e furia, con una sostanzialmente analoga, al solo scopo di evitare la figuraccia di beccarsi la sospensiva davanti al TAR. La nuova ordinanza, si può trovare in rete, ed è sostanzialmente analoga alla prima. Per cui - ovemai fosse stata impugnata - rischia di fare la stessa fine che hanno fatto le altre ordinanze-fotocopia degli altri comuni lombardi. In ogni caso, il Bitonci avrà fatto pure carriera come politico, perché si è saputo vendere ed ha fatto colpo su una certa parte di elettorato sensibile a certe tematiche dall'odore velatamente (ma neanche tanto) razzista, ma dal punto di vista tecnico la sua ordinanza è decisamente un flop.
>
> Sei proprio un Avvocato [:D][:D][:D][:D][:D] Comunque grazie per le pacate risposte
ngeloco
ngeloco
-
Inserito il 30/06/2008 alle: 10:00:50
quote:Originally posted by aleandrea Sei proprio un Avvocato [:D][:D][:D][:D][:D] Comunque grazie per le pacate risposte >
> Tu invece avrai forse perso il pelo, ma non il vizio di fare il Politico[:p][:p][:p] Comunque, la barzelletta di Proietti ed il cafone è vecchia. Si sentiva in giro già vent'anni fa'. Non sapevo che l'avessero passata in un film, ma già la conoscevo. ciao
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