quote:Originally posted by maanibal I> Quoto tutto, dalla prima all'ultima riga Ciao Moreno
Per parlare di correttezza e di battaglie, dobbiamo prima esaminare il contesto in cui viviamo. Il mancato rispetti di un divieto di sosta per i camper può portare ad una multa che va contestata nelle apposite sedi, con un'esito incerto, la possibilità di pagare una sanzione molto più elevata, se il giudice ci dà torto, la necessità di fare istanze, di anticipare soldi e, se necessario, di incaricare un legale di interessarsi della cosa. La Legge sappiamo che non prevede limitazioni per i camper, presto però ritengo che ce ne saranno. Molti comuni italiani stanno cercando di limitare l'orda di "nuovi zingari" che invadono in modo sregolato il loro territorio. Assistiamo continuamente sia all'apertura di nuove aree di sosta idonee, sia a qualla di veri e prori "ghetti" in cui relegare i camperisti, con successiva apposizione di cartelli di divieto di sosta "perchè c'è l'apposita area". Assistiamo anche e sempre con maggior frequenza, all'utilizzo da parte di nomadi, delle aree di sosta ed alla noncuranza dei comuni riguardo questo problema. Secondo me la cosa sta solo a significare che, con l'individuazione di un punto in cui relegare i camper, il comune si sente in diritto di bandire tali veicoli dal resto del territorio comunale. Certo in molto posti è diverso; i camper ed i camperisti rappresentano una fetta di guadagno e vengono accolti benevolmente. Personalmente, avendo mia moglie difficoltà motorie (con tanto di contrassegno da esporre sul parabrezza), potrei fregarmene di qualsiasi divieto, parcheggiando dove mi pare. Non lo faccio, poichè capisco di non essere bene accetto, non solo dal sindaco, ma anche da chi lo ha votato, poichè la delega al primo cittadino viene data dall'elettore. Preferisco allora andarmene. E' comunque mio diritto, e lo esercito, guardare il panorama durante il viaggio, pur senza rappresentare un vero intralcio al traffico. Il fenomeno del turismo itinerante è diventato una moda; oggi rappresenta una grossa fetta dell'economia e, come tale, dovremmo far valere le nostre ragioni proprio facendo leva sul punto in cui tutti cono più sensibili: la "cassetta". Far leva sui soldi però non è facile. Ritengo che possa esser compito delle associazioni di categoria, oltre che rappresentare le ragioni dei camperisti nelle varie sedi politiche, coordinare il "boicottaggio finanziario" verso i comuni che rifiutano i camperisti, favorendo le zone che li accolgono e pubblicando poi opportuni dati finanziari relativi a tali movimenti. Forse gli amministratori che non vogliono i campeggiatori cominceranno a pensare. Altra cosa da sfatare è il "caro-campeggio" e l'uso di non voler mai utilizzare tali strutture. Se i campeggi praticassero prezzi onesti ed i camperisti fossero più propensi ad usare, magari sporadicamente, tali strutture, forse le cose migliorerebbero. Comunque è una questione di punti di vista; questo è il mio. Aggiungo anche che, se non si realizza un vero e proprio coordinamento della categoria, non si riuscirà che a vincere qualche battaglia, ma non la guerra. >
quote:Originally posted by maanibal I> Hai centrato il problema, non so se sono stato frainteso, io non sono un praticante tuot court della sosta libera, al contrario vado spesso nei CS o Camping, ma la cosa che mi urta è che se io voglio uscire dall'area per andare a visitare un luogo, non posso parcheggiare o peggio ancora circolare, a causa di divieti specifici per camper, questo non mi va giù, la ritengo una discriminazione che non ha giustificazioni.
Per parlare di correttezza e di battaglie, dobbiamo prima esaminare il contesto in cui viviamo. Il mancato rispetti di un divieto di sosta per i camper può portare ad una multa che va contestata nelle apposite sedi, con un'esito incerto, la possibilità di pagare una sanzione molto più elevata, se il giudice ci dà torto, la necessità di fare istanze, di anticipare soldi e, se necessario, di incaricare un legale di interessarsi della cosa. La Legge sappiamo che non prevede limitazioni per i camper, presto però ritengo che ce ne saranno. Molti comuni italiani stanno cercando di limitare l'orda di "nuovi zingari" che invadono in modo sregolato il loro territorio. Assistiamo continuamente sia all'apertura di nuove aree di sosta idonee, sia a qualla di veri e prori "ghetti" in cui relegare i camperisti, con successiva apposizione di cartelli di divieto di sosta "perchè c'è l'apposita area". Assistiamo anche e sempre con maggior frequenza, all'utilizzo da parte di nomadi, delle aree di sosta ed alla noncuranza dei comuni riguardo questo problema. Secondo me la cosa sta solo a significare che, con l'individuazione di un punto in cui relegare i camper, il comune si sente in diritto di bandire tali veicoli dal resto del territorio comunale. Certo in molto posti è diverso; i camper ed i camperisti rappresentano una fetta di guadagno e vengono accolti benevolmente. Personalmente, avendo mia moglie difficoltà motorie (con tanto di contrassegno da esporre sul parabrezza), potrei fregarmene di qualsiasi divieto, parcheggiando dove mi pare. Non lo faccio, poichè capisco di non essere bene accetto, non solo dal sindaco, ma anche da chi lo ha votato, poichè la delega al primo cittadino viene data dall'elettore. Preferisco allora andarmene. E' comunque mio diritto, e lo esercito, guardare il panorama durante il viaggio, pur senza rappresentare un vero intralcio al traffico. Il fenomeno del turismo itinerante è diventato una moda; oggi rappresenta una grossa fetta dell'economia e, come tale, dovremmo far valere le nostre ragioni proprio facendo leva sul punto in cui tutti cono più sensibili: la "cassetta". Far leva sui soldi però non è facile. Ritengo che possa esser compito delle associazioni di categoria, oltre che rappresentare le ragioni dei camperisti nelle varie sedi politiche, coordinare il "boicottaggio finanziario" verso i comuni che rifiutano i camperisti, favorendo le zone che li accolgono e pubblicando poi opportuni dati finanziari relativi a tali movimenti. Forse gli amministratori che non vogliono i campeggiatori cominceranno a pensare. Altra cosa da sfatare è il "caro-campeggio" e l'uso di non voler mai utilizzare tali strutture. Se i campeggi praticassero prezzi onesti ed i camperisti fossero più propensi ad usare, magari sporadicamente, tali strutture, forse le cose migliorerebbero. Comunque è una questione di punti di vista; questo è il mio. Aggiungo anche che, se non si realizza un vero e proprio coordinamento della categoria, non si riuscirà che a vincere qualche battaglia, ma non la guerra. >
quote:Originally posted by IvanoP> Concetti che condivido, seguendo tutti i vostri interventi, sono: 1. Il camperista NON è una categoria 2. Il sindaco (o amministratore pubblico in generale!) E' una categoria 3. Che ci si debba sentire liberi di sostare ovunque, anche nei campeggi Concetti che NON condivido: 1. NON è detto che NON essendo categoria NON si trovino obiettivi per fare LOBBY 2. Davanti ad una categoria che fa LOBBY non abbiamo difesa 3. Evitando i comuni inospitali ai camperisti si risolve il problema Contro una LOBBY si risponde con un'altra LOBBY ed i numeri li abbiamo se troveremo mai la voglia e la determinazione a costituirla. Solo se ci si attiva per farli rispettare potremo continuare ad avere dei diritti. Attualmente siamo polli da spennare e poi prendere a "fucilate" in sempre più comuni. Passatemi il paragone... Se ci trattano da polli da spennare vuoldire che lo siamo. Se ci prendono a fucilate vuoldire che lo possono fare, dal momento che NON abbiamo né la forza né la determinazione di difenderci il diritto di cittadinanza. Davanti a questo stato di cose, effettivamente, NON ci resta molto da fare: dobbiamo "scappare" dove NON ci sparano addosso. Ma NON prendiamoci in giro, però, NON è nostra scelta andarcene altrove, siamo costretti a farlo per NON essere impallinati!!! frank_caps2000 "CamperistiITA"
Ciao a tutti, questo INTERESSANTE 3D va quindi cosi' a morire ? Ciao, Ivano. >