quote:Risposta al messaggio di simone73 inserito in data 16/02/2011 08:21:06 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Direi che gli aspetti sono due. Se intendo bene, il passaggio che vuole il concessionario è il cosiddetto "mini passaggio", introdotto dal decreto Dini (d. lgs. 446/1997). Si tratta di un passaggio di proprietà con esenzione dall'imposta provinciale di trascrizione (IPT), quindi con un costo contenuto, che libera da ogni responsabilità il venditore. A suo tempo fu una mano santa. Si rischiava che il concessionario vendesse poi il veicolo a un terzo e che, per qualche motivo, il trasferimento non venisse registrato. In pratica poteva succedere quello che è successo a me: l'agenzia di pratiche auto del concessionario prendeva i soldi dei passaggi, ma poi non li faceva, e così mi son visto chiedere pochi anni fa i bolli di un'auto che avevo venduto nel 1993! Quindi non solo è corretto che il concessionario voglia il passaggio, ma ne risulta per te un beneficio in termini di tranquillità. Quanto all'effettiva consegna del vecchio veicolo, dipende dal concessionario. Nel mio caso (già cliente, rapporti ottimi ecc.) ho potuto tenere il veicolo anche dopo il passaggio e consegnarlo al momento di ritirare il nuovo, ma è stata una sua cortesia, non certo una cosa che avrei potuto pretendere. In altri casi, lo stesso concessionario propone un proprio veicolo da noleggiare ad un prezzo molto contenuto, ma anche qui si tratta solo di una forma di cortesia. Per dirne una, mi è capitato quando ho cambiato recentemente l'autocaravan, non mi era mai capitato quando ho acquistato un'autovettura o una moto.