quote:Originally posted by bruno b
Ma perchè non si sposa il modello Francese con tanti campeggi comunali anche dove non c'è nulla da vedere, tante piccole aree, tanti piccoli parcheggi dedicati ai camper e tanta tolleranza verso chi comunque opta per altre soluzioni? Se tutti i camperisti che si recano in Francia quando tornano non fanno che parlarne in bene perchè non adottare i loro metodi?. Ciao : Bruno.
>
>
Spesso, anche nei convegni del settore, si guarda alla Francia come ad un faro. La Francia è bella, la Francia è la meta ideale per i camperisti, la Francia è ricca, la Francia fa, la Francia è accogliente ... la Francia è la Francia! E noi siamo ... l'Italia!
Sotto diversi aspetti la Francia è grande... grande. Fermiamoci qui: "grande"; inquadriamo un "fermo immagine". Facciamo un esercizio semplice semplice di confronto con l'Italia.
Dati a confronto
Italia
Francia
Abitanti
57.888.245
59.342.000
Superficie in km2
301.400
543.960
Densità nominale ab. per km2
192
109
Autovetture circolanti(1 )
34.275.591
29.560.000
Rapporto abitanti autovetture
1,69
2,01
Superficie montuosa o collinosa
80% circa
45% circa
Superficie pianeggiante a disposizione
60.280
299.178
Abitanti per km2 di superficie pianeggiante
960
190
Autovetture per km2 di superficie pianeggiante
569
99
Abbiamo dunque territori diversi per ampiezza e superfici. I dati di cui sopra non sono di poco conto. Il territorio, il clima, l'idrografia, l'orografia sono elementi cardine per le attività umane e determinano o condizionano le scelte della stessa classe politica. Questi elementi costituiscono lo spazio vitale della popolazione autoctona ma anche risorse critiche da amministrare. E' evidente quindi che se due paesi hanno diversi rapporti tra numero di cittadini e quantità di risorse disponibili possono avere politiche diverse e fare scelte diverse.
Il tema della gestione del territorio è rilevante perché non determina solo assunzione di responsabilità connesse alla sua gestione da parte dello Stato ma costituisce anche un'aspettativa di godimento da parte dei cittadini autoctoni che vivono il loro territorio come una risorsa propria e sono portati psicologicamente a difenderlo soprattutto quando lo ritengano limitato.
Su questi aspetti psicologici è bene citare Konrad Lorenz (Premio Nobel 1973, Psicologia-Medicina) che lega l'aggressività "intra-specifica" (all'interno della stessa specie) alla concorrenza sfrenata fra gli uomini per l'utilizzo delle risorse. Alcuni "peccati capitali" della nostra civiltà sono proprio, per quello che ci riguarda, la sovrappopolazione che scatena aggressività, la devastazione dello spazio vitale ed il rifiuto violento della tradizione.
Interpretando i tre "peccati capitali" di cui sopra possiamo dare una chiave di lettura separando i fattori oggettivi e soggettivi dei "tre peccati", con riferimento ai rapporti tra camperisti e cittadini locali. E' un fattore oggettivo la "sovrappopolazione". In un comune è facile osservare tra alta e bassa stagione la variazione dei flussi delle presenze. Sono viceversa fattori soggettivi, vale a dire percepiti in modo diverso, la devastazione dello spazio vitale ed il rifiuto della tradizione. E' quindi razionale, sotto il profilo psicologico, che in presenza di spazi percepiti come limitati siano fatte resistenze nei confronti di chi, nell'immaginario collettivo locale, "invade", "attenta al territorio", ha altre tradizioni e non apporta benefici il che, forse, mitigherebbe la resistenza psicologica tra l'identificarci come inutili o come utili.
Questi fattori devono essere presi in considerazione anzitutto dai camperisti che dovrebbero ben comprendere che la loro presenza genera reazioni dettate da atavici fattori psicologici. Poi da quanti, rappresentando la categoria e dovendosi muovere in fasi di confronto con gli enti locali, dovrebbero leggere preventivamente "il termometro" del luogo sugli aspetti sopra evidenziati e, se la temperatura fosse elevata, attivare preventivamente iniziative di promozione di immagine e comportamenti per determinare le condizioni di "accettazione" e di apertura al dialogo, prima ancora di assumere posizioni nette che determinano scontri persi in partenza. Gli articoli 7 comma 1 e 6 comma 4 del Codice della Strada rappresentano "l'art. 185 degli autoctoni". Ed è ovvio che più è alta la temperatura meno concessioni e riconoscimenti c'è da aspettarsi per la nostra categoria e più impegno occorre mettere per essere accettati.
________________________________________
(1) Questa informazione deriva da un'analisi dell'Osservatorio Autopromotec che è la struttura di ricerca della rassegna biennale internazionale di attrezzature e prodotti per l'assistenza ai mezzi di trasporto la cui 21° edizione si è tenuta nel quartiere fieristico di Bologna dal 18 al 22 maggio 2005.