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ezio59
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Inserito il 30/03/2019 alle: 19:41:07
Il Piccolo, 08 agosto 2009 
IL PROVVEDIMENTO DEL COMUNE INTENDE RESITITUIRE I MARCIAPIEDI AI PEDONI    
”Parcheggi” selvaggi, multe anche ai ciclisti
Le due ruote nel mirino dei vigili: sanzioni di 25 euro per chi non utilizza le rastrelliere
Non si potrà neppure legare il velocipede ai pali e agli alberi
Chi abbandona i mezzi per oltre dieci giorni dovrà pagare 50 euro

di LAURA BORSANI
Tolleranza zero contro gli abbandoni delle biciclette e contro la sosta-selvaggia. Semaforo rosso a quanti, specie tra i giovani ciclisti, affrontano le aree pedonali del centro come piste a ostacoli. Il primo settembre scatteranno multe e rimozioni. L’ordinanza che entrerà in vigore, assieme a quella sul decoro e la vivibilità urbana, profila precise regole al fine di migliorare l’immagine della città. Seguendo lo spirito dell’amministrazione comunale che intende educare al corretto utilizzo delle dueruote, incentivando l’uso delle apposite rastrelliere. Le multe sono di 25 euro per chi aggancia la bicicletta, con catene, lacci metallici, sistemi anti-furto a qualsivoglia manufatto, pali o alberi, diverso comunque dalle apposite rastrelliere. Sono invece 50 gli euro per l’abbandono del mezzo, anche se parcheggiato regolarmente. Una volta accertata da parte della Polizia municipale la permanenza nello stesso luogo per un periodo di almeno 10 giorni la bicicletta verrà rimossa e custodita per 3 mesi, oltre i quali sarà destinata alla demolizione, o, se in buono stato, alla donazione in beneficienza. L’accertato abbandono significa che i vigili verbalizzeranno una multa contro ignoti, che sarà contestata al proprietario qualora si presenti per il recupero del mezzo. Spese a carico anche per la custodia e la rimozione: 50 centesimi per ogni giorno di custodia di una bici e 10 euro per la sua rimozione, elevati rispettivamente a 1 euro e a 15 euro per i motorini.
Ciò che si vuole perseguire è l’ordine, il decoro cittadino e il rispetto delle regole, anche nei confronti dei ciclisti. Tolleranza zero, dunque, contro le soste-selvagge, che creano intralcio al passaggio lungo i marciapiedi di pedoni e carrozzine. Il rigore riguarda pure la sosta che ostacola l’ingresso agli edifici pubblici, agli esercizi commerciali, alle abitazioni e alle rampe dei disabili. Le biciclette verranno portate via dagli operatori comunali là dove creeranno evidente intralcio, comunque lungo i marciapiedi di ampiezza inferiore a 1,40 metri. L’attenzione sarà concentrata in centro e nelle zone dove il fenomeno è più frequente: in viale San Marco (tra le vie Toti e Carducci), piazza Cavour, le vie Duca d’Aosta, Sant’Ambrogio e della Basilica, via Marziale e Fratelli Fontanot (tra via Toti e via Matteotti), nel piazzale della Stazione e in via Randaccio. Il messaggio è quello di utilizzare al meglio le rastrelliere per le quali, peraltro, a fronte di uno specifico monitoraggio sul campo, il Comune valuterà la necessità di un eventuale incremento nei punti ritenuti necessari. Ma non ci saranno multe indiscriminate. Rimane possibile, infatti, come prevede il Codice della Strada, parcheggiare la bicicletta sulla carreggiata, in condizioni di sicurezza. Si potrà sostare con il cavalletto nelle aree pedonali. Verranno insomma colpite le soste irregolari prolungate, che creano evidente intralcio.
L’assessore alla Sicurezza, Michele Luise, lo ha sottolineato: «Le ordinanze in avvio s’inseriscono in un progetto più ampio e complesso che si completerà a fine legislatura. Il principio di fondo resta quello della vivibilità urbana, che non va disgiunto da quello della sicurezza. La lunga gestazione ha permesso di dare organicità ai provvedimenti che hanno un evidente impatto sociale. C’è voluta la giusta maturazione, coinvolgendo anche le scuole. L’obiettivo è quello di garantire la tranquillità sociale e la sicurezza, promuovendo il rispetto delle regole civili e del decoro urbano».
Il Piccolo, 11 agosto 2009 
SCATTA IL PRIMO SETTEMBRE IL NUOVO REGOLAMENTO: MULTE FINO A 50 EURO PER CHI NON USA LE RASTRELLIERE   
Bici ovunque, la città sembra un deposito  
Troppi gli abbandoni irregolari. I punti critici: il piazzale della stazione ferroviaria e Panzano
di LAURA BORSANI
Il piazzale della stazione ferroviaria ridotto a una sorta di deposito a cielo aperto di biciclette, di tutti i tipi, da quelle ancora efficienti, ad altre, ormai vecchie e arruginite, ridotte e veri e propri rottami. Alcune addiruttura prive di parti, depredate da mani ignote di selle o ruote. Uno spettacolo davvero poco ”elegante”. Le rastrelliere, sono strapiene di bici. Per lo più appartenenti a pendolari che la mattina prendono il treno per Udine o Trieste. Vi restano per ore, fino a sera, assicurate da lucchetti. È una zona, questa, dove più facilmente i mezzi in cattivo stato vengono abbandonati. Dimenticati anche a seguito di cambi di residenza, oppure parcheggiati, una volta forata una gomma, in attesa di essere ritirate. Le rastrelliere sono talmente cariche che le biciclette ”debordano” nel piazzale, consegnando uno spettacolo poco gradevole alla vista di quanti escono dalla stazione. Sono addossate ai muri. Agganciate ai pali dell’illuminazione. Catene con grossi anelli d’acciaio avvolgono imperiose anche le ringhiere delle recinzioni ferroviarie. Infilate pure tra le griglie delle reti metalliche. Disordine e scarso decoro si ripropongono nell’area d’ingresso della Fincantieri a Panzano. Le bici invadono l’ultimo tratto di via del Mercato. A centinaia regolarmente parcheggiate nelle rastrelliere lungo la fabbrica, in file parallele in una zona di pertinenza della fabbrica, dove un cartello indica il ”secondo turno”. Ma il senso del rigore cede il passo quando i mezzi giacciono incustoditi su panettoni e spallette in cemento, addossate al muretto di recinzione dell’area di sosta dello stabilimento, a dispetto dei segnali di esplicito divieto. Altri punti critici, evidenziatisi in passato, sono inoltre l’area del liceo, in via Matteotti, nonchè le zone a ridosso degli stabili, in particolare del centro, abitati da immigrati. Qui le biciclette, che spesso rappresentano l’unico mezzo di locomozione per molte famiglie straniere, vengono parcheggiate in modo evidentemente improprio. Tempi duri per la sosta-selvaggia. Le immagini di degrado hanno i giorni contati. Dal primo settembre non saranno più tollerate le irregolarità che ora pesano sulla città. Certo, hanno spiegato al Comando della Polizia municipale, l’applicazione della nuova ordinanza sarà graduale preceduata da una campagna di informazione-educazione. Nei punti di maggiore criticità, come l’area antistante la stazione ferroviaria, verranno anche apposti cartelli temporanei di avviso, comunicando in anticipo l’arrivo dei divieti e delle multe. Sono 25 euro per quanti ”incatenano” i mezzi a pali e ringhiere o li appoggiano ai muri degli edifci. Sono 50 euro per l’abbandono ”certificato” nel medesimo luogo per almeno 10 giorni. Scatteranno rimozioni e verbali contro ignoti, fino alla contestazione al proprietario che si presenterà per il recupero del mezzo. Spese di rimozione (10 euro per le bici, 15 per i motorini) a carico, come le ore di custodia (rispettivamente 50 centesimi e 1 euro). Non sarà dunque un ”repulisti” traumatico. Perchè partiranno le prime verifiche e i sopralluoghi, intervenendo secondo priorità, di fronte a situazioni di evidente intralcio e degrado. Il tutto dovendo peraltro organizzare gli interventi con il personale comunale.
Messaggero Veneto, 14 agosto 2009 
Monfalcone. Ordinanza del Comune: giro di vite per quanto riguarda le soste selvagge e gli abbandoni   
Tolleranza zero per i ciclisti indisciplinati
MONFALCONE. Non saranno più tollerati a Monfalcone gli abbandoni delle biciclette e la sosta-selvaggia delle due ruote, ma particolare attenzione sarà prestata a quanti (soprattutto giovanissimi) usano le aree pedonali e i marciapiedi come velodromi. Entrerà in funzione, infatti, il prossimo 1º settembre l’ordinanza del Comune di Monfalcone “Interventi sulla vivibilità urbana. Tutela della qualità urbana e del decoro urbano” con cui si intende regolare l’uso della due ruote, il divieto di aggancio dei velocipedi a manufatti stradali e l’abbandono di biciclette in cattivo stato. Dal primo settembre scatteranno multe e rimozioni. Lo spirito dell’amministrazione comunale è quello di incentivare l’uso delle due ruote, ma in modo regolato, con uso delle apposite rastrelliere il cui numero sarà potenziato. Le multe sono di 25 euro per chi aggancia la bicicletta, con catene, lacci metallici, sistemi antifurto a qualsivoglia manufatto, pali o alberi, diverso comunque dalle apposite rastrelliere. Sono invece 50 gli euro per l’abbandono del mezzo, anche se parcheggiato regolarmente. Una volta accertata da parte della Polizia municipale la permanenza nello stesso luogo per un periodo di almeno 10 giorni la bicicletta verrà rimossa e custodita per 3 mesi, oltre i quali sarà destinata alla demolizione, o, se in buono stato, alla donazione in beneficenza. Se il proprietario si presenterà per il ritiro, le spese per la custodia e la rimozione saranno a sua carico. Il rigore nel posteggio delle bici riguarda anche la sosta che ostacola l’ingresso agli edifici pubblici, agli esercizi commerciali, alle abitazioni e alle rampe dei disabili. Le biciclette verranno portate via dove creeranno intralcio e comunque lungo i marciapiedi di ampiezza inferiore a 1,40 metri. L’attenzione sarà concentrata in centro e nelle zone dove il fenomeno è più frequente: in viale San Marco (tra le vie Toti e Carducci), piazza Cavour, le vie Duca d’Aosta, Sant’Ambrogio e della Basilica, via Marziale e Fratelli Fontanot (tra via Toti e via Matteotti), nel piazzale della Stazione e in via Randaccio. Rimane possibile, infatti, come prevede il Codice della Strada, parcheggiare la bicicletta sulla carreggiata, in condizioni di sicurezza. Si potrà sostare con il cavalletto nelle aree pedonali. Ma la scelta dell’amministrazione che punta al decoro del centro città non piace a tutti. «Davvero non si riesce a comprendere cosa passa per la testa degli amministratori a Monfalcone. Che la città abbia seri problemi da affrontare è un dato di fatto. Altrettanto evidente che i veri problemi vengano sistematicamente ignorati creando assurde emergenze da dare in pasto all’opinione pubblica e ai media» dice il presidente provinciale dei Verdi, Mauro Bussani, che in previsione dell’ordinanza annuncia una possibile “critical mass-biciclettata di protesta” presumibilmente nel tardo pomeriggio di sabato 29 agosto con ritrovo davanti al municipio. Più drastico lo scrittore, ciclista appassionato Emilio Rigatti, che della bicicletta ha fatto il suo mezzo principale protagonista di tanti libri. «Ho deciso di cancellare Monfalcone dalle mie personali città ciclabili. Beccarmi una multa perché ho attaccato una bici all’abero? O vedermela rimossa anche se l’ho parcheggiata regolarmente? Ci verrò solo quando ne ho bisogno sul serio non più per il piacere di un caffè e in macchina. Così do il mio contributo di inquinamento, visto che l’asbesto a quanto pare non basta. A Ferrara – scrive ironico –, tutti i sensi unici hanno una striscia contromano legale per le bici. È bello vedere le bici parcheggiate dappertutto e la città usata dai cittadini. Chi ha promosso e sta promuovendo un uso del territorio privilegiato, favorendo i gruppi speculativi, lo ha fatto con la legge dalla sua. Non lo possiamo multare. È fatto permesso ai cittadini dotati di mezzi di aprire centri commerciali, fabbriche, cartiere, e quant’altro, compromettendo il paesaggio e la decenza ambientale, purché scrivano sui muri esterni dei loro splendidi manufatti: è vietato appoggiare le biciclette. Genitori con figli in carrozzella, attenti: i prossimi potreste essere voi». (cris.vis.)
Il Piccolo, 21 agosto 2009 
Pista ciclabile, arriva il ”verde a chiamata”   
In via Duca d’Aosta destinata a proseguire la difficile convivenza tra ”due ruote” e pedoni
Ciclisti e pedoni continueranno a convivere in via Duca d’Aosta. Raccolte di firme, interrogazioni e proteste non fanno recedere il Comune dalla scelta, effettuata tre anni fa, di far coesistere sul marciapiede di destra della centralissima strada spazi dedicati ai pedoni e pista ciclabile. Ma qualcosa il Comune intende comunque fare per evitare incidenti e confusione: avviare una ”campagna educativa” nei confronti dei ciclisti, a volte decisamente imprudenti, e intervenire (come hanno fatto ieri) per insegnare ai ciclisti l’impiego del nuovo ”verde a chiamata” con pulsante istituito per rendere più sicuro l’attraversamento delle laterali, prima di tutte via Oberdan.
Il problema di via Duca d’Aosta, in effetti, continua a sollevare polemiche. Al momento di creare la nuova pavimentazione sulla via – quattro anni fa – è stato deciso di allargare il marciapiede e di riservare due distinti spazi ai pedoni e ai ciclisti, delimitati da segni sulla pavimentazione in pietra. «C’è pericolo – hanno subito contestato i commercianti e gli esercenti della strada -. Le biciclette sfrecciano sul marciapiede, soprattutto d’estate. C’è un rischio costante per le persone, soprattutto anziani e bambini, di venir investiti».
Un primo ”rattoppo” c’è stato: il posizionamento di fioriere distanziate che delimitano la pista ciclabile. «Non basta – hanno subito replicato i contestatori. Il pericolo c’è sempre». È in effetti gli investimenti non sono mancati, anche se senza gravi conseguenze. È partita una raccolta di firma, lanciata dal comitato ”Oltre il cantiere” per mettere fine alla commistione. Poi la consigliera del PdL Suzana Kulier ha rivolto un’interrogazione al sindaco. In un primo momento sembrava che il Comune dovesse correre ai ripari, tanto che l’ex assessore Bou Konate aveva annunciato lo spostamento della pista. Poi c’è stato un dietro-front. Ora l’assessore Massimo Schiavo conferma che pedoni e ciclisti sono destinati a convivere ancora a lungo.
«Non facciamo demagogia – dice -. Non c’è città europea in cui ciclisti e pedoni non si dividano equamente le ”isole” senza traffico. Pericoli in via Duca d’Aosta? Se ci sono, sono dovuti dall’imprudenza di alcuni ciclisti che ritengono di essere i padroni del marciapiede. Abbiamo preparato migliaia di depliant per ricordare a tutti i fruitori di biciclette quali sono le regole da osservare e quali le sanzioni per chi non lo fa. Speriamo che ciò possa bastare». Ma di tornare indietro non se ne parla. (f.m.)
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Inserito il 30/03/2019 alle: 19:46:49
Vietato cadere in bicicletta. Se ti rompi una spalla prendi pure la multa
L’articolo 141 del Codice della Strada è perentorio: “ Il conducente deve sempre conservare il controllo del proprio veicolo”, altrimenti scatta la multa. Sia che si tratti di una Lamborghini che sbanda a 200 all’ora o di una bicicletta che percorre tranquilla una strada regionale.
È capitato a San Pier d’Isonzo, in Friuli, a un ventenne che durante un giro con la sua ragazza è scivolato a terra, rompendosi la clavicola. Una perdita di “controllo del proprio veicolo” che oltre all’ingessatura gli è costata anche una  sanzione di 41 euro inflittagli, con un’interpretazione letterale del codice che non lascia tanto spazio al buon senso, dalla polizia stradale di Gorizia, come riferisce Il Piccolo. La fortuna di Andrea, questo il nome del ragazzo, sono stati i  “soli” 35 giorni di prognosi. Fossero stati superiori ai 40 la multa infatti sarebbe stata ancora più pesante.
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Inserito il 30/03/2019 alle: 19:52:48
IL PICCOLO
Ciclisti nel mirino: 334 multe in sei mesi
Nel 2016 sono state 213. Solo per l’invasione dei marciapiedi 263 sanzioni. In aumento anche i dispositivi non conformi.
 
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morodirho
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Inserito il 30/03/2019 alle: 20:24:49
In risposta al messaggio di ezio59 del 30/03/2019 alle 19:52:48

IL PICCOLO Ciclisti nel mirino: 334 multe in sei mesi Nel 2016 sono state 213. Solo per l’invasione dei marciapiedi 263 sanzioni. In aumento anche i dispositivi non conformi.  
spero che ,prima di fare le ordinanze, abbiano provveduto a mettere le rastrelliere, e,soprattutto anche i ''guardiani'' delle rastrelliere, visto che intendono multare chi lucchetta la bicicletta.Si sono mai chiesti il motivo? invece di pensare solo a far cassa si dovrebbero preoccupare di chi ruba le bici e metterli in galera.Poi che colpiscano quelli che passano con il rosso e/o che commettono infrazioni mi va benissimo, ma a questo punto multassero anche i pedoni che camminano come pecore in mezzo alla strada  ( successo a me questa mattina di dover chiedere ai pedoni in mezzo alla strada se dovevo andare io sui marciapiedi) Comunque ,stai sereno, a Trieste non ci mettero' piede ,ho gia' dato ,e nemmeno a Monfalcone Forse qualcuno ancora si ricorda quando ho fatto cadere una statua di S.Giorgio  da un muretto del castello di Miramare,( anni 60) e che mi è costato 6 anni di processi e una spesa di 800 000 lire angry
mala tempora currunt, sed peiora parantur
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Inserito il 30/03/2019 alle: 21:13:35
In risposta al messaggio di morodirho del 30/03/2019 alle 20:24:49

spero che ,prima di fare le ordinanze, abbiano provveduto a mettere le rastrelliere, e,soprattutto anche i ''guardiani'' delle rastrelliere, visto che intendono multare chi lucchetta la bicicletta.Si sono mai chiesti il motivo?
invece di pensare solo a far cassa si dovrebbero preoccupare di chi ruba le bici e metterli in galera.Poi che colpiscano quelli che passano con il rosso e/o che commettono infrazioni mi va benissimo, ma a questo punto multassero anche i pedoni che camminano come pecore in mezzo alla strada  ( successo a me questa mattina di dover chiedere ai pedoni in mezzo alla strada se dovevo andare io sui marciapiedi) Comunque ,stai sereno, a Trieste non ci mettero' piede ,ho gia' dato ,e nemmeno a Monfalcone Forse qualcuno ancora si ricorda quando ho fatto cadere una statua di S.Giorgio  da un muretto del castello di Miramare,( anni 60) e che mi è costato 6 anni di processi e una spesa di 800 000 lire
...
Moro, capisci un attimo ammè wink
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Inserito il 30/03/2019 alle: 21:17:38
In risposta al messaggio di ezio59 del 30/03/2019 alle 19:52:48

IL PICCOLO Ciclisti nel mirino: 334 multe in sei mesi Nel 2016 sono state 213. Solo per l’invasione dei marciapiedi 263 sanzioni. In aumento anche i dispositivi non conformi.  
Grazie!

le trovo ottime notizie!!
. iCalosci [:D]
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Inserito il 30/03/2019 alle: 21:19:27
In risposta al messaggio di ezio59 del 30/03/2019 alle 19:41:07

Il Piccolo, 08 agosto 2009  IL PROVVEDIMENTO DEL COMUNE INTENDE RESITITUIRE I MARCIAPIEDI AI PEDONI     ”Parcheggi” selvaggi, multe anche ai ciclisti Le due ruote nel mirino dei vigili: sanzioni di 25 euro per chi
non utilizza le rastrelliere Non si potrà neppure legare il velocipede ai pali e agli alberi Chi abbandona i mezzi per oltre dieci giorni dovrà pagare 50 euro di LAURA BORSANI Tolleranza zero contro gli abbandoni delle biciclette e contro la sosta-selvaggia. Semaforo rosso a quanti, specie tra i giovani ciclisti, affrontano le aree pedonali del centro come piste a ostacoli. Il primo settembre scatteranno multe e rimozioni. L’ordinanza che entrerà in vigore, assieme a quella sul decoro e la vivibilità urbana, profila precise regole al fine di migliorare l’immagine della città. Seguendo lo spirito dell’amministrazione comunale che intende educare al corretto utilizzo delle dueruote, incentivando l’uso delle apposite rastrelliere. Le multe sono di 25 euro per chi aggancia la bicicletta, con catene, lacci metallici, sistemi anti-furto a qualsivoglia manufatto, pali o alberi, diverso comunque dalle apposite rastrelliere. Sono invece 50 gli euro per l’abbandono del mezzo, anche se parcheggiato regolarmente. Una volta accertata da parte della Polizia municipale la permanenza nello stesso luogo per un periodo di almeno 10 giorni la bicicletta verrà rimossa e custodita per 3 mesi, oltre i quali sarà destinata alla demolizione, o, se in buono stato, alla donazione in beneficienza. L’accertato abbandono significa che i vigili verbalizzeranno una multa contro ignoti, che sarà contestata al proprietario qualora si presenti per il recupero del mezzo. Spese a carico anche per la custodia e la rimozione: 50 centesimi per ogni giorno di custodia di una bici e 10 euro per la sua rimozione, elevati rispettivamente a 1 euro e a 15 euro per i motorini. Ciò che si vuole perseguire è l’ordine, il decoro cittadino e il rispetto delle regole, anche nei confronti dei ciclisti. Tolleranza zero, dunque, contro le soste-selvagge, che creano intralcio al passaggio lungo i marciapiedi di pedoni e carrozzine. Il rigore riguarda pure la sosta che ostacola l’ingresso agli edifici pubblici, agli esercizi commerciali, alle abitazioni e alle rampe dei disabili. Le biciclette verranno portate via dagli operatori comunali là dove creeranno evidente intralcio, comunque lungo i marciapiedi di ampiezza inferiore a 1,40 metri. L’attenzione sarà concentrata in centro e nelle zone dove il fenomeno è più frequente: in viale San Marco (tra le vie Toti e Carducci), piazza Cavour, le vie Duca d’Aosta, Sant’Ambrogio e della Basilica, via Marziale e Fratelli Fontanot (tra via Toti e via Matteotti), nel piazzale della Stazione e in via Randaccio. Il messaggio è quello di utilizzare al meglio le rastrelliere per le quali, peraltro, a fronte di uno specifico monitoraggio sul campo, il Comune valuterà la necessità di un eventuale incremento nei punti ritenuti necessari. Ma non ci saranno multe indiscriminate. Rimane possibile, infatti, come prevede il Codice della Strada, parcheggiare la bicicletta sulla carreggiata, in condizioni di sicurezza. Si potrà sostare con il cavalletto nelle aree pedonali. Verranno insomma colpite le soste irregolari prolungate, che creano evidente intralcio. L’assessore alla Sicurezza, Michele Luise, lo ha sottolineato: «Le ordinanze in avvio s’inseriscono in un progetto più ampio e complesso che si completerà a fine legislatura. Il principio di fondo resta quello della vivibilità urbana, che non va disgiunto da quello della sicurezza. La lunga gestazione ha permesso di dare organicità ai provvedimenti che hanno un evidente impatto sociale. C’è voluta la giusta maturazione, coinvolgendo anche le scuole. L’obiettivo è quello di garantire la tranquillità sociale e la sicurezza, promuovendo il rispetto delle regole civili e del decoro urbano». Il Piccolo, 11 agosto 2009  SCATTA IL PRIMO SETTEMBRE IL NUOVO REGOLAMENTO: MULTE FINO A 50 EURO PER CHI NON USA LE RASTRELLIERE    Bici ovunque, la città sembra un deposito   Troppi gli abbandoni irregolari. I punti critici: il piazzale della stazione ferroviaria e Panzano di LAURA BORSANI Il piazzale della stazione ferroviaria ridotto a una sorta di deposito a cielo aperto di biciclette, di tutti i tipi, da quelle ancora efficienti, ad altre, ormai vecchie e arruginite, ridotte e veri e propri rottami. Alcune addiruttura prive di parti, depredate da mani ignote di selle o ruote. Uno spettacolo davvero poco ”elegante”. Le rastrelliere, sono strapiene di bici. Per lo più appartenenti a pendolari che la mattina prendono il treno per Udine o Trieste. Vi restano per ore, fino a sera, assicurate da lucchetti. È una zona, questa, dove più facilmente i mezzi in cattivo stato vengono abbandonati. Dimenticati anche a seguito di cambi di residenza, oppure parcheggiati, una volta forata una gomma, in attesa di essere ritirate. Le rastrelliere sono talmente cariche che le biciclette ”debordano” nel piazzale, consegnando uno spettacolo poco gradevole alla vista di quanti escono dalla stazione. Sono addossate ai muri. Agganciate ai pali dell’illuminazione. Catene con grossi anelli d’acciaio avvolgono imperiose anche le ringhiere delle recinzioni ferroviarie. Infilate pure tra le griglie delle reti metalliche. Disordine e scarso decoro si ripropongono nell’area d’ingresso della Fincantieri a Panzano. Le bici invadono l’ultimo tratto di via del Mercato. A centinaia regolarmente parcheggiate nelle rastrelliere lungo la fabbrica, in file parallele in una zona di pertinenza della fabbrica, dove un cartello indica il ”secondo turno”. Ma il senso del rigore cede il passo quando i mezzi giacciono incustoditi su panettoni e spallette in cemento, addossate al muretto di recinzione dell’area di sosta dello stabilimento, a dispetto dei segnali di esplicito divieto. Altri punti critici, evidenziatisi in passato, sono inoltre l’area del liceo, in via Matteotti, nonchè le zone a ridosso degli stabili, in particolare del centro, abitati da immigrati. Qui le biciclette, che spesso rappresentano l’unico mezzo di locomozione per molte famiglie straniere, vengono parcheggiate in modo evidentemente improprio. Tempi duri per la sosta-selvaggia. Le immagini di degrado hanno i giorni contati. Dal primo settembre non saranno più tollerate le irregolarità che ora pesano sulla città. Certo, hanno spiegato al Comando della Polizia municipale, l’applicazione della nuova ordinanza sarà graduale preceduata da una campagna di informazione-educazione. Nei punti di maggiore criticità, come l’area antistante la stazione ferroviaria, verranno anche apposti cartelli temporanei di avviso, comunicando in anticipo l’arrivo dei divieti e delle multe. Sono 25 euro per quanti ”incatenano” i mezzi a pali e ringhiere o li appoggiano ai muri degli edifci. Sono 50 euro per l’abbandono ”certificato” nel medesimo luogo per almeno 10 giorni. Scatteranno rimozioni e verbali contro ignoti, fino alla contestazione al proprietario che si presenterà per il recupero del mezzo. Spese di rimozione (10 euro per le bici, 15 per i motorini) a carico, come le ore di custodia (rispettivamente 50 centesimi e 1 euro). Non sarà dunque un ”repulisti” traumatico. Perchè partiranno le prime verifiche e i sopralluoghi, intervenendo secondo priorità, di fronte a situazioni di evidente intralcio e degrado. Il tutto dovendo peraltro organizzare gli interventi con il personale comunale. Messaggero Veneto, 14 agosto 2009  Monfalcone. Ordinanza del Comune: giro di vite per quanto riguarda le soste selvagge e gli abbandoni    Tolleranza zero per i ciclisti indisciplinati MONFALCONE. Non saranno più tollerati a Monfalcone gli abbandoni delle biciclette e la sosta-selvaggia delle due ruote, ma particolare attenzione sarà prestata a quanti (soprattutto giovanissimi) usano le aree pedonali e i marciapiedi come velodromi. Entrerà in funzione, infatti, il prossimo 1º settembre l’ordinanza del Comune di Monfalcone “Interventi sulla vivibilità urbana. Tutela della qualità urbana e del decoro urbano” con cui si intende regolare l’uso della due ruote, il divieto di aggancio dei velocipedi a manufatti stradali e l’abbandono di biciclette in cattivo stato. Dal primo settembre scatteranno multe e rimozioni. Lo spirito dell’amministrazione comunale è quello di incentivare l’uso delle due ruote, ma in modo regolato, con uso delle apposite rastrelliere il cui numero sarà potenziato. Le multe sono di 25 euro per chi aggancia la bicicletta, con catene, lacci metallici, sistemi antifurto a qualsivoglia manufatto, pali o alberi, diverso comunque dalle apposite rastrelliere. Sono invece 50 gli euro per l’abbandono del mezzo, anche se parcheggiato regolarmente. Una volta accertata da parte della Polizia municipale la permanenza nello stesso luogo per un periodo di almeno 10 giorni la bicicletta verrà rimossa e custodita per 3 mesi, oltre i quali sarà destinata alla demolizione, o, se in buono stato, alla donazione in beneficenza. Se il proprietario si presenterà per il ritiro, le spese per la custodia e la rimozione saranno a sua carico. Il rigore nel posteggio delle bici riguarda anche la sosta che ostacola l’ingresso agli edifici pubblici, agli esercizi commerciali, alle abitazioni e alle rampe dei disabili. Le biciclette verranno portate via dove creeranno intralcio e comunque lungo i marciapiedi di ampiezza inferiore a 1,40 metri. L’attenzione sarà concentrata in centro e nelle zone dove il fenomeno è più frequente: in viale San Marco (tra le vie Toti e Carducci), piazza Cavour, le vie Duca d’Aosta, Sant’Ambrogio e della Basilica, via Marziale e Fratelli Fontanot (tra via Toti e via Matteotti), nel piazzale della Stazione e in via Randaccio. Rimane possibile, infatti, come prevede il Codice della Strada, parcheggiare la bicicletta sulla carreggiata, in condizioni di sicurezza. Si potrà sostare con il cavalletto nelle aree pedonali. Ma la scelta dell’amministrazione che punta al decoro del centro città non piace a tutti. «Davvero non si riesce a comprendere cosa passa per la testa degli amministratori a Monfalcone. Che la città abbia seri problemi da affrontare è un dato di fatto. Altrettanto evidente che i veri problemi vengano sistematicamente ignorati creando assurde emergenze da dare in pasto all’opinione pubblica e ai media» dice il presidente provinciale dei Verdi, Mauro Bussani, che in previsione dell’ordinanza annuncia una possibile “critical mass-biciclettata di protesta” presumibilmente nel tardo pomeriggio di sabato 29 agosto con ritrovo davanti al municipio. Più drastico lo scrittore, ciclista appassionato Emilio Rigatti, che della bicicletta ha fatto il suo mezzo principale protagonista di tanti libri. «Ho deciso di cancellare Monfalcone dalle mie personali città ciclabili. Beccarmi una multa perché ho attaccato una bici all’abero? O vedermela rimossa anche se l’ho parcheggiata regolarmente? Ci verrò solo quando ne ho bisogno sul serio non più per il piacere di un caffè e in macchina. Così do il mio contributo di inquinamento, visto che l’asbesto a quanto pare non basta. A Ferrara – scrive ironico –, tutti i sensi unici hanno una striscia contromano legale per le bici. È bello vedere le bici parcheggiate dappertutto e la città usata dai cittadini. Chi ha promosso e sta promuovendo un uso del territorio privilegiato, favorendo i gruppi speculativi, lo ha fatto con la legge dalla sua. Non lo possiamo multare. È fatto permesso ai cittadini dotati di mezzi di aprire centri commerciali, fabbriche, cartiere, e quant’altro, compromettendo il paesaggio e la decenza ambientale, purché scrivano sui muri esterni dei loro splendidi manufatti: è vietato appoggiare le biciclette. Genitori con figli in carrozzella, attenti: i prossimi potreste essere voi». (cris.vis.) Il Piccolo, 21 agosto 2009  Pista ciclabile, arriva il ”verde a chiamata”    In via Duca d’Aosta destinata a proseguire la difficile convivenza tra ”due ruote” e pedoni Ciclisti e pedoni continueranno a convivere in via Duca d’Aosta. Raccolte di firme, interrogazioni e proteste non fanno recedere il Comune dalla scelta, effettuata tre anni fa, di far coesistere sul marciapiede di destra della centralissima strada spazi dedicati ai pedoni e pista ciclabile. Ma qualcosa il Comune intende comunque fare per evitare incidenti e confusione: avviare una ”campagna educativa” nei confronti dei ciclisti, a volte decisamente imprudenti, e intervenire (come hanno fatto ieri) per insegnare ai ciclisti l’impiego del nuovo ”verde a chiamata” con pulsante istituito per rendere più sicuro l’attraversamento delle laterali, prima di tutte via Oberdan. Il problema di via Duca d’Aosta, in effetti, continua a sollevare polemiche. Al momento di creare la nuova pavimentazione sulla via – quattro anni fa – è stato deciso di allargare il marciapiede e di riservare due distinti spazi ai pedoni e ai ciclisti, delimitati da segni sulla pavimentazione in pietra. «C’è pericolo – hanno subito contestato i commercianti e gli esercenti della strada -. Le biciclette sfrecciano sul marciapiede, soprattutto d’estate. C’è un rischio costante per le persone, soprattutto anziani e bambini, di venir investiti». Un primo ”rattoppo” c’è stato: il posizionamento di fioriere distanziate che delimitano la pista ciclabile. «Non basta – hanno subito replicato i contestatori. Il pericolo c’è sempre». È in effetti gli investimenti non sono mancati, anche se senza gravi conseguenze. È partita una raccolta di firma, lanciata dal comitato ”Oltre il cantiere” per mettere fine alla commistione. Poi la consigliera del PdL Suzana Kulier ha rivolto un’interrogazione al sindaco. In un primo momento sembrava che il Comune dovesse correre ai ripari, tanto che l’ex assessore Bou Konate aveva annunciato lo spostamento della pista. Poi c’è stato un dietro-front. Ora l’assessore Massimo Schiavo conferma che pedoni e ciclisti sono destinati a convivere ancora a lungo. «Non facciamo demagogia – dice -. Non c’è città europea in cui ciclisti e pedoni non si dividano equamente le ”isole” senza traffico. Pericoli in via Duca d’Aosta? Se ci sono, sono dovuti dall’imprudenza di alcuni ciclisti che ritengono di essere i padroni del marciapiede. Abbiamo preparato migliaia di depliant per ricordare a tutti i fruitori di biciclette quali sono le regole da osservare e quali le sanzioni per chi non lo fa. Speriamo che ciò possa bastare». Ma di tornare indietro non se ne parla. (f.m.)
...
Questi copia-incolla kilometrici non sono graditi, snaturano la funzione dei forum e devono essere evitati. Dei normali link sono più che sufficenti.
Grazie della collaborazione.
Il Team di Moderazione
ezio59
ezio59
-
Rispondi Abuso
Inserito il 30/03/2019 alle: 21:42:21
Mi attengo! Ora lo so,  perchè nel regolamento non l'ho letto.
Ezio Servo per Amikeco by IPA "Viaggio per vedere non per viaggiare"
morodirho
morodirho
-
Rispondi Abuso
Inserito il 31/03/2019 alle: 08:04:36
In risposta al messaggio di ezio59 del 30/03/2019 alle 21:13:35

Moro, capisci un attimo ammè 
avevo capito benissimo wink
mala tempora currunt, sed peiora parantur
ezio59
ezio59
-
Rispondi Abuso
Inserito il 31/03/2019 alle: 10:50:07
In risposta al messaggio di morodirho del 31/03/2019 alle 08:04:36

avevo capito benissimo
In un topic che si intitola LEGGI, si dovrebbero leggere verità supportate da fonti esterne attendibili e non quelle personali senza fondamenti. Poi ammetto che ho esagerato, e ha fatto bene la moderazione a riprendermi. Mea culpa.
Ezio Servo per Amikeco by IPA "Viaggio per vedere non per viaggiare"
17
Max369
Max369
12/11/2008 1528
Rispondi Abuso
Inserito il 31/03/2019 alle: 12:50:01
In risposta al messaggio di giorgioste del 26/03/2019 alle 15:30:43

Io spero di no
Sono d'accordo.Ovviamente per colpa di qualcuno che se ne approfitta...pagheranno tutti.
Massimo
19
chorus
chorus
05/10/2006 12457
Rispondi Abuso
Inserito il 01/04/2019 alle: 16:54:27
Visto che il thread specifico è stato chiuso, posto qui

https://motori.corriere.it/moto...


In buona sostanza:
- la decisione sulle bici contromano verrà lasciata ai sindaci delle singole località, e comunque la norma verrà ridimensionata (peccato);
- c'è una divisione sul limite a 150 kmh in autostrada, dove non è ancora stato trovato un accorto (speriamo non passi);
- viceversa c'è la volontà di ridurre i limiti di velocità sulle strade extraurbane in prossimità dei centri abitati (speriamo passi);
- verrà abolito l'obbligo degli anabbaglianti fuori dai centri abitati (non sono personalmente d'accordo, ma in giro per l'Europa non vedo un provvedimento analogo).
mtravel
mtravel
-
Rispondi Abuso
Inserito il 01/04/2019 alle: 17:01:58
In risposta al messaggio di chorus del 01/04/2019 alle 16:54:27

Visto che il thread specifico è stato chiuso, posto qui In buona sostanza: - la decisione sulle bici contromano verrà lasciata ai sindaci delle singole località, e comunque la norma verrà ridimensionata (peccato); -
c'è una divisione sul limite a 150 kmh in autostrada, dove non è ancora stato trovato un accorto (speriamo non passi); - viceversa c'è la volontà di ridurre i limiti di velocità sulle strade extraurbane in prossimità dei centri abitati (speriamo passi); - verrà abolito l'obbligo degli anabbaglianti fuori dai centri abitati (non sono personalmente d'accordo, ma in giro per l'Europa non vedo un provvedimento analogo).
...
In Scandinavia e nella maggior parte dei paesi ex-est gli anabbaglianti sono obbligatori.
Anzi i segnali indicano proprio gli anabbaglianti pur se li immagino precedenti alle "luci diurne" di recente introduzione.
Credo che la prima nazione in assoluto ad introdurne l'obbligo sia stata la Slovenia ma non sono sicuro.

Anche in Svizzera sono abbligatori, non ho ancora capito se su tutte le strade oppure no.

Max
Prof. Antonio Calosci
Prof. Antoni...
-
Rispondi Abuso
Inserito il 01/04/2019 alle: 18:55:54
Vedremo cosa verrà fuori.

Per le luci... ormai tutte le auto prodotte negli ultimi 4-5 anni anni (forse anche di più) hanno di serie le luci diurne sempre accese.
I produttori di auto hanno più buon senso di alcuni legislatori.

Per le bici contromano spero proprio che gli enti locali la tengano lettera morta, altrimenti avremo molti più morti tra i ciclisti.
Peggio per loro.

Per i 150 Km/h resto fiducioso, altrimenti continueremo a viaggiare con un occhio al TomTom per godere della piena tolleranza del 5% e uno al Coyote per la segnalazione di autovelox anche estemporanei.

Evidentemente i sindaci hanno necessità di fare cassa e il governo ha risposto abbassando i limiti di velocità!

In entrambi questi casi (velocità ridotte) i fabbricanti di segnalatori di autovelox diverranno ancora più ricchi.

Vedremo cosa accadrà!
. iCalosci [:D]
Prof. Antonio Calosci
Prof. Antoni...
-
Rispondi Abuso
Inserito il 01/04/2019 alle: 18:56:15
Vedremo cosa verrà fuori.

Per le luci... ormai tutte le auto prodotte negli ultimi 4-5 anni anni (forse anche di più) hanno di serie le luci diurne sempre accese.
I produttori di auto hanno più buon senso di alcuni legislatori.

Per le bici contromano spero proprio che gli enti locali la tengano lettera morta, altrimenti avremo molti più morti tra i ciclisti.
Peggio per loro.

Per i 150 Km/h resto fiducioso, altrimenti continueremo a viaggiare con un occhio al TomTom per godere della piena tolleranza del 5% e uno al Coyote per la segnalazione di autovelox anche estemporanei.

Evidentemente i sindaci hanno necessità di fare cassa e il governo ha risposto abbassando i limiti di velocità!

In entrambi questi casi (velocità ridotte) i fabbricanti di segnalatori di autovelox diverranno ancora più ricchi.

Vedremo cosa accadrà!
. iCalosci [:D]
ezio59
ezio59
-
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Inserito il 01/04/2019 alle: 20:20:40
Caro professore, questa se la poteva proprio evitare. Ha scritto : " Per le bici contromano spero proprio che gli enti locali la tengano lettera morta, altrimenti avremo molti più morti tra i ciclisti. Peggio per loro. "
Sarò breve: SI VERGOGNI.

Non è la prima volta che augura la morte ai ciclisti o ne parla in modo sprezzante. Più volte l'ho invitata a lasciar stare i morti che nulla le hanno fatto.
Io penso che ripetere in modo continuativo le stesse cose a ogni intervento, in questo e altri post,   come fa il prof.  , snaturi la funzione dei forum e le ripetizioni dovrebbero essere evitate perchè il loro unico fine è quello di  provocare.
Ezio Servo per Amikeco by IPA "Viaggio per vedere non per viaggiare"

Modificato da ezio59 il 01/04/2019 alle 23:21:51
morodirho
morodirho
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Rispondi Abuso
Inserito il 01/04/2019 alle: 20:39:58
In risposta al messaggio di Prof. Antonio Calosci del 01/04/2019 alle 18:56:15

Vedremo cosa verrà fuori. Per le luci... ormai tutte le auto prodotte negli ultimi 4-5 anni anni (forse anche di più) hanno di serie le luci diurne sempre accese. I produttori di auto hanno più buon senso di alcuni legislatori.
Per le bici contromano spero proprio che gli enti locali la tengano lettera morta, altrimenti avremo molti più morti tra i ciclisti. Peggio per loro. Per i 150 Km/h resto fiducioso, altrimenti continueremo a viaggiare con un occhio al TomTom per godere della piena tolleranza del 5% e uno al Coyote per la segnalazione di autovelox anche estemporanei. Evidentemente i sindaci hanno necessità di fare cassa e il governo ha risposto abbassando i limiti di velocità! In entrambi questi casi (velocità ridotte) i fabbricanti di segnalatori di autovelox diverranno ancora più ricchi. Vedremo cosa accadrà!
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''tutte le auto prodotte negli ultimi 4/5 anni forse anche di piu') hanno di serie le luci diurne sempre accese''sadScusi ma dove l'ha letto, su topolino? Ho percorso ieri mattina la  A 4  dalle nove di mattina e il 90% delle macchine erano a luci spente
ps
riguardo i limiti se ( ripeto se) dovessero aumentare sara' solo sui tratti a 4 corsie e con asfalto drenante, cioè pochi tratti della A1 e della A4 cheeky
mala tempora currunt, sed peiora parantur
16
salito
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21/03/2009 28458
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Inserito il 01/04/2019 alle: 20:48:22
Le luci diurne le si può neutralizzare agendo sulla centralina
„Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo buongustaio.“ — Georges Courteline
morodirho
morodirho
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Rispondi Abuso
Inserito il 01/04/2019 alle: 20:54:05
In risposta al messaggio di salito del 01/04/2019 alle 20:48:22

Le luci diurne le si può neutralizzare agendo sulla centralina
ho una vettura di due anni di vita, acquistata a km zero un anno e tre  mesi fa, nessun intervento sulla centralina le luci le accendo di persona ,quando voglio wink
mala tempora currunt, sed peiora parantur
Prof. Antonio Calosci
Prof. Antoni...
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Rispondi Abuso
Inserito il 01/04/2019 alle: 21:11:01
In risposta al messaggio di morodirho del 01/04/2019 alle 20:39:58

''tutte le auto prodotte negli ultimi 4/5 anni forse anche di piu') hanno di serie le luci diurne sempre accese''Scusi ma dove l'ha letto, su topolino? Ho percorso ieri mattina la  A 4  dalle nove di mattina e il 90% delle
macchine erano a luci spente ps riguardo i limiti se ( ripeto se) dovessero aumentare sara' solo sui tratti a 4 corsie e con asfalto drenante, cioè pochi tratti della A1 e della A4
...
Per le luci ho osservato quello che fanno le auto per strada. 
Se poi alcune non ne son dotate... me ne farò una ragione. 

Inoltre, per chi cita a sproposito Topolino, c’è una fonte autorevole:

https://forum.quattroruote.it/t...



https://www.quattroruote.it/new...



Comunque, le luci diurne di attivano da sole se quelle “notturne” non sono accese. 

Tutto è possibile fare tramite centralina. Anche disattivare il cicalino per mancato utilizzo delle cinture. So di idioti completi che lo fanno. 
peggio per loro. 

Per i limiti a 150 km/h avevo letto in una bozza che era per le autostrade a TRE corsie. 
Non sono così poche!
. iCalosci [:D]

Modificato da Prof. Antonio Calosci il 01/04/2019 alle 23:49:35
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