In risposta al messaggio di Marino2 del 04/04/2019 alle 20:18:24la via lungomare è praticamente quello che costeggia il mare nel vecchio nucleo .Tieni presente che quelle costruzioni risalgono a decine di anni fa, quando nemmeno si immaginava che poi sarebbe diventato quel piccolo posto, che ( bisogna ricordarlo) era una semplice frazione di Melissa, situata su un'altura .Comunque ,so benissimo dove si trova, tieni presente che prima di acquistare cas ho frequentato quel posto per anni con il camper, parcheggiavo in una piccola piazzetta dietro la vecchia chiesa ,chiedendo ai locali se non recassi disturbo.Poi ,oramai 5 anni fa ho comperato casa,
Via Lungomare 1 - Torre Melissa e poi dimmi quanti metri ci sono dalle case al mare, magari non ci sei mai stato e non lo sai, penso che sia il motivo delle tue risposte. buona serata
http://www.anconatoday.it/crona...
In risposta al messaggio di Prof. Antonio Calosci del 05/04/2019 alle 00:46:52Povero camionista, chissà che danni avrà subito, dato che il ciclista presumibilmente non sarà assicurato.
Ciclisti... un pericolo soprattutto per se stessi! se invece del TIR ci fosse stata un’auto chissà quali danni avrebbe causato!
In risposta al messaggio di chorus del 05/04/2019 alle 09:13:29perdonami, anche se fosse parcheggiata male, ERA FERMA, e se gli vai addosso sei un bigolo.
Povero camionista, chissà che danni avrà subito, dato che il ciclista presumibilmente non sarà assicurato. ... Professore, ma non ti viene il dubbio che la bisarca fosse parcheggiata sulla strada (l'articolo giornalisticodice che era in prossimità di una rotonda), oppure che sia capitato un malore al povero ciclista? Razionalmente, pensi che un individuo si vada a schiantare su un camion per vedere chi è più forte?
In risposta al messaggio di Prof. Antonio Calosci del 05/04/2019 alle 00:46:52Mah! si capisce ben poco dall'articolo! Se vai a vedere la strada in questione,
Ciclisti... un pericolo soprattutto per se stessi! se invece del TIR ci fosse stata un’auto chissà quali danni avrebbe causato!
https://goo.gl/maps/YNeT64h1hck
https://www.corriereadriatico.i...
In risposta al messaggio di navarre del 05/04/2019 alle 09:42:26L'articolo dice che ha sbandato e perso il controllo andando a sbattere contro la bisarca FERMA. quindi il tir non si è fermato all'improvviso, era già fermo
Mah! si capisce ben poco dall'articolo! Se vai a vedere la strada in questione, non c'è alcuno spazio sul ciglio della strada dove un TIR avrebbe potuto parcheggiare se non occupando l'intera corsia. Se poi si vede questafoto la bisarca è anche messa CONTROMANO: Quindi sulle cause ci andrei molto cauto, non è da escludere nulla, ne che il TIR si sia fermato all'improvviso ne un cedimento meccanico della bici o molto più semplicemente visto che il TIR era parcheggiato contromano occupando tutta la corsia, avrà provato a passare sul marciapiede (per non buttarsi in mezzo alla strada non visto da chi sopraggiungeva in senso opposto) sbagliando traiettoria o sbilanciandosi. Se al posto del TIR ci fosse stata un'auto parcheggiata in divieto di sosta e contromano le conseguenze sarebbero state esattamente le stesse: il ciclista si sarebbe fatto male!
In risposta al messaggio di impiegatodelvolante del 05/04/2019 alle 09:40:14Ottima chiave di lettura!!
perdonami, anche se fosse parcheggiata male, ERA FERMA, e se gli vai addosso sei un bigolo. discorso diverso se il ciclista abbia avuto un malore, ma per rompere un caschetto, a quanto andava? sicuramente ad una velocità non idonea per l'avvicinarsi di un incrocio e sicuramente non idonea al controllo del proprio veicolo, come recita il CDS
https://m.cronacheancona.it/201...
In risposta al messaggio di navarre del 05/04/2019 alle 09:42:26Certo!
Mah! si capisce ben poco dall'articolo! Se vai a vedere la strada in questione, non c'è alcuno spazio sul ciglio della strada dove un TIR avrebbe potuto parcheggiare se non occupando l'intera corsia. Se poi si vede questafoto la bisarca è anche messa CONTROMANO: Quindi sulle cause ci andrei molto cauto, non è da escludere nulla, ne che il TIR si sia fermato all'improvviso ne un cedimento meccanico della bici o molto più semplicemente visto che il TIR era parcheggiato contromano occupando tutta la corsia, avrà provato a passare sul marciapiede (per non buttarsi in mezzo alla strada non visto da chi sopraggiungeva in senso opposto) sbagliando traiettoria o sbilanciandosi. Se al posto del TIR ci fosse stata un'auto parcheggiata in divieto di sosta e contromano le conseguenze sarebbero state esattamente le stesse: il ciclista si sarebbe fatto male!
Servo per Amikeco by IPA
"Viaggio per vedere non per viaggiare"In risposta al messaggio di ezio59 del 05/04/2019 alle 10:20:38Non mi risulta che una auto FERMA, anche in modo non corretto, se investita abbia responsabilità dell’incidente!
Al prof. non rispondo più, ma non posso leggere certe stupidaggini! Mi è capitato un paio di volte di dover fare indagini sul decesso di ciclisti che sono andati a finire su auto ferme nel proprio senso di marcia, contanto di perizie fatte da esperti. Le auto in questione erano sulla strada piana e occupavano parzialmente la carreggiata e la corsia. In un caso è stato appurato che il ciclista era deceduto prima dell'impatto per arresto cardiaco, senza escludere la concomitanza, nell'altro a causa dell'impatto per frattura della colonna cervicale. La velocità non ha influito minimamente sull'esito del processo. In tutti e due i casi i proprietari delle vetture sono stati condannati. In entrambi i casi i caschetti si sono rotti perchè quello è il loro lavoro (rompersi e deformarsi all'impatto). Un caschetto si rompe anche se casca per terra ed è buona norma cambiarlo periodicamente. Processi svoltisi nel Tribunale di Gorizia a seguito di indagini di P.G. svolte da me.
In risposta al messaggio di Prof. Antonio Calosci del 05/04/2019 alle 10:26:23Metti in dubbio le indagini di un addetto ai lavori!
Non mi risulta che una auto FERMA, anche in modo non corretto, se investita abbia responsabilità dell’incidente! mi informerò appena possibile con i miei avvocati. Che un caschetto si deformi è normale, che si spacchidirei proprio di no e se si spacca significa che l’urto è stato estremamente violento. Ah... a proposito! Su quella strada IN QUEL PUNTO non c’è divieto di sosta o di fermata! ...e l’art. 157 drl CdS del quale suggerisco la lettura dei commi 3 e 4 autorizza la sosta. La strada in questione è strada URBANA (anche se di campagna) essendo dentro l’area urbana (due la prima del luogo dell’incidente c’è il cartello bianco “Jesi”. Tra l’altro la sosta della bisarca era sosta OPEROSA dovendo caricare auto. Lei che SA TUTTO ha già condannato il camionista perché a suo dire era in divieto di sosta/fermata!
In risposta al messaggio di chorus del 05/04/2019 alle 10:39:24Metto in dubbio tutto!
Metti in dubbio le indagini di un addetto ai lavori! Tuttavia ti invito a leggere l'art. 157 del cds dove sono ottimamente spiegate sosta e fermata, nonché le modalità per attuarle, cosa si può fare e cosa non si può fare durante la sosta e la fermata. Io non vorrei essere al posto dell'autista della bisarca. Spero che il ciclista se la cavi in pochissimo tempo.
In risposta al messaggio di chorus del 05/04/2019 alle 10:39:24Lascia perdere! Ci sono Codici della Strada nominativi, pubblicati per quelli che fra poco, a Pasqua, dopo tre giorni torneranno tra noi
Metti in dubbio le indagini di un addetto ai lavori! Tuttavia ti invito a leggere l'art. 157 del cds dove sono ottimamente spiegate sosta e fermata, nonché le modalità per attuarle, cosa si può fare e cosa non si può fare durante la sosta e la fermata. Io non vorrei essere al posto dell'autista della bisarca. Spero che il ciclista se la cavi in pochissimo tempo.
Servo per Amikeco by IPA
"Viaggio per vedere non per viaggiare" In risposta al messaggio di Prof. Antonio Calosci del 05/04/2019 alle 10:46:12Ho capito, non ti sei riletto l'art. 157 del codice della strada.
Metto in dubbio tutto! soprattutto quando in una strada urbana non c’è alcun divieto di sosta o di fermata! Se Einstein non avesse messo in dubbio l’assolutezza del tempo e dello spazio oggi non esisterebbe la teoria della relatività! l’IPSE DIXIT è da tanto che è stato superato!!
In risposta al messaggio di chorus del 05/04/2019 alle 11:13:46Leggi tu i commi 3 e 4 del citato articolo del CdS!!
Ho capito, non ti sei riletto l'art. 157 del codice della strada. Ribadisco, spero che il ciclista se la cavi in pochissimi giorni, altrimenti il Pubblico Ministero gli chiederà come mai il suo camion era parcheggiato in quel luogo.
In risposta al messaggio di Prof. Antonio Calosci del 05/04/2019 alle 11:28:49Il terzo comma parla di sosta o fermata fuori dai centri abitati.
Leggi tu i commi 3 e 4 del citato articolo del CdS!! Ti ripeto: min quel punto non c’è alcun divieto di sosta o di fermata. Si stratta di strada URBANA (anche se periferica) quindi vale il comma 3. Il tir erain sosta OPEROSA sul margine della strada non occupava piste ciclopedonali perché non esistono!! Poveri ciclisti sempre e comunque vittime innocenti ai vostri occhi anche quando hanno torto marcio!
In risposta al messaggio di Prof. Antonio Calosci del 05/04/2019 alle 10:46:12Beh, "Metto in dubbio tutto!" scritto da uno che ostenta così tante certezze, fa un po' ridere.
Metto in dubbio tutto! soprattutto quando in una strada urbana non c’è alcun divieto di sosta o di fermata! Se Einstein non avesse messo in dubbio l’assolutezza del tempo e dello spazio oggi non esisterebbe la teoria della relatività! l’IPSE DIXIT è da tanto che è stato superato!!
In risposta al messaggio di ezio59 del 05/04/2019 alle 10:20:38Esattamente. Il casco ha il compito di proteggere, nel suo possibile, la testa del ciclista assorbendo l'energia dell'urto... e quando ha assorbito la massima energia, da esso possibile, si rompe.
Al prof. non rispondo più, ma non posso leggere certe stupidaggini! Mi è capitato un paio di volte di dover fare indagini sul decesso di ciclisti che sono andati a finire su auto ferme nel proprio senso di marcia, contanto di perizie fatte da esperti. Le auto in questione erano sulla strada piana e occupavano parzialmente la carreggiata e la corsia. In un caso è stato appurato che il ciclista era deceduto prima dell'impatto per arresto cardiaco, senza escludere la concomitanza, nell'altro a causa dell'impatto per frattura della colonna cervicale. La velocità non ha influito minimamente sull'esito del processo. In tutti e due i casi i proprietari delle vetture sono stati condannati. In entrambi i casi i caschetti si sono rotti perchè quello è il loro lavoro (rompersi e deformarsi all'impatto). Un caschetto si rompe anche se casca per terra ed è buona norma cambiarlo periodicamente. Processi svoltisi nel Tribunale di Gorizia a seguito di indagini di P.G. svolte da me.