questa discussione
e' intervenuto, tra gli altri, Dani1967 con un interessante quesito sul quale mi sono riservato di esporre la mia opinione:">id="quote">E' passato un po' di tempo ma non ho certamente dimenticato il mio impegno. Nel frattempo la citata discussione si e' evoluta (e dilungata) verso altri aspetti, per cui ritengo adesso opportuno riprendere la trattazione della materia nel presente nuovo 'topic', dove vanno preliminarmente richiamati quale parte integrante i seguenti miei interventi del: - 28 aprile 2009
qui
; - 10 settembre 2009qui
. Nell'evoluzione della motorizzazione il veicolo per uso speciale (VUS nel sèguito) "nasce" allo scopo di ottimizzare il trasporto su strada di: 1) cose/merci specifiche (autobetoniera, autocisterna, bisarca, etc.); 2) attrezzature varie (autogru, autoscala, autoscavatrice, etc.); 3) "ambienti" vari (autocaravan, auto uso-ufficio, auto uso-negozio, etc.). A parte l'autocaravan, nell'art. 203 Reg.
e' riportato l'elenco di tutti i VUS attualmente previsti nell'ordinamento nazionale e dove vanno altresi' ricompresi i veicoli che la fantasia tecnica del legislatore italiano ha fatto censire come veicoli per trasporti specifici (art. 54/1/f CdS). Tengo infatti ad evidenziare che nello sviluppo delle mie considerazioni mi atterro' esclusivamente alla terminologia comunitaria, in base all'assunto fondamentale che le normativa comunitaria: - prevale sull'ordinamento nazionale in tutti i casi di eventuale discordanza; - rende automaticamente disapplicate disposizioni nazionali contrastanti con quelle comunitarie su materia concorrente. Nei VUS l'uso speciale: - corrisponde all'adibizioneid="green"> del veicolo; - non ha alcuna attinenza (diretta od indiretta) con l'uso del veicolo di cui al comma 2 dell'art. 82 CdS. Nei VUS di cui al punto 1 l'adibizioneid="green"> avviene in sostanziale coincidenza con il movimento del veicolo al fine di trasportare una specifica merce: - calcestruzzo in un'autobetoniera; - un unico liquido (acqua, vino, olio, latte, carburante) in un'autocisterna; - piu' veicoli in una bisarca, a differenza di un normale autocarro, sul cui piano di carico e' consentito il trasporto "omnibus" di qualunque cosa/merce. Invece nei VUS di cui ai punti 2 e 3 l'adibizioneid="green"> avviene sostanzialmente a veicolo fermo, quando cioe' si e' raggiunto il luogo dove un'attrezzatura (punto 2) oppure un "ambiente" (punto 3) possa essere messo in funzione. Inoltre nei VUS di cui ai punti 2 e 3 l'adibizioneid="green"> avviene in assoluta indipendenza dalla presenza di un motore e delle ruote, che servono soltanto a far giungere l'attrezzatura/"ambiente" nel luogo di pertinente utilizzo. [segue]quote:Originally posted by Cordy Dato che non ti dà retta nessunoid="red">, provo a fare una considerazione io.>> Ti ringrazio tanto ma non penso proprio che tutti mi dànno retta, come scrivi tu. [1] Mi basterebbe che Dani1967 possa considerare esauriente (e, soprattutto, comprensibile) la mia risposta al suo quesito. ------------------------------ [1] Secondo le regole linguistiche, anche da te richiamate nel prosieguo del tuo intervento, "due negazioni affermano". E' infatti lapalissiano che, se "nessuno non da' retta", allora "tutti dànno retta".
quote:Originally posted by Cordy Riporto i tuoi esempi, dato che non t'ho seguito in toto nell'esposizione. C) Se un autoveicolo uso-negozio chiuso (ad esempio una "paninoteca") e' in semplice sostaid="red">id="blue"> (= Parcheggiare) sulla strada, ...id="blue"> A mio modo di vedere, la lingua italiana qualifica un'azione con il verbo. Che ho evidenziato in rosso, nelle tue esemplificazioni, aiutandomi nei casi di circonlocuzioni con un sinonimo verbale.>> A mio modo di vedere (cioe' nei limiti della mia conoscenza della lingua italiana), essere in semplice sostaid="red"> (ammesso che il verbo essere rappresenti un'azione) ìndica una situazione statica, mentre il verbo parcheggiare ìndica un'azione prettamente dinamica, consistente nel collocare un veicolo in un'area (e/o struttura) dove la sosta sia regolamentata. Nell'ambito della circolazione stradale regolata dal CdS, il verbo sostare ha sempre per soggetto gli utenti della strada, cioe' pedoni, veicoli oppure animali (cfr. artt. 1 e 3 CdS). Nel linguaggio comune il verbo parcheggiare e' invece riferito ad un conducente di veicolo, quando svolge l'indispensabile azione affinche' lo stesso veicolo possa sostare in un parcheggio. Sostare e parcheggiare non sono affatto sinonimi. Un veicolo "sosta" sulla strada oppure in un parcheggio (cioe' un'area/struttura identificata con l'apposito segnale stradale). Il conducente "parcheggia" un veicolo esclusivamente quando lo còlloca in un parcheggio; altrimenti (quando l'area non e' identificata con il noto segnale Pid="blue">) svolge le azioni occorrenti affinche' un veicolo possa sostare ai sensi dell'art. 157 CdS. ------------------------------ p.s. Con riferimento alla tua espressione aiutandomi, nei casi di circonlocuzioni, con un sinonimo verbale, mi piacerebbe erudirmi con la tua spiegazione sui "sinonimi delle circonlocuzioni".
quote:Originally posted by TheDevil ... a mio avviso la tecnica di pensare sempre al livello piu' generale possibile (in qualunque campo) aiuta molto a raggiungere la valutazione piu' appropriata ed idonea anche per i casi specifici (l'autocaravan, nel nostro caso). Se invece ci si incaponisce a trattare soltanto i casi specifici, spesso restano trascurati utili aspetti di carattere generale.>>
quote:Originally posted by Cordy Quindi tutto questo ragionamento, riportato all'ambito di nostro interesse, ... Tutto il resto, secondo me, confonde solo le idee.>> E' di tutta evidenza che, nell'approccio alle normative, abbiamo tecniche di approfondimento diametralmente opposte.
quote:Originally posted by Cordy ... ci riporta ancora una volta alla (difficile) individuazione del limite che c'è fra sostareid="red"> (anche più giorni, anche pernottando) ed abitareid="red"> (cioè prendere stabile dimora, eleggere il proprio domicilio).>> Innanzitutto c'e' una sostanziale differenza del "soggetto" che compie l'azione corrispondente ai due verbi da te evidenziati: - il veicolo (oppure un pedone od anche un animale) per il verbo sostare (nell'àmbito del CdS); - la persona (o, comunque, un essere vivente) per il verbo abitare. E poi c'e' anche una differenza lessicale. Il verbo abitare fa riferimento ad una "abitazione", ma l'autocaravan e' attrezzato per fungere da "alloggio". Di conseguenza per il tuo dilemma va preso in considerazione il verbo alloggiare e non gia' il verbo abitare, perche' oltretutto un autocaravan non puo' avere alcuna connotazione di stabile dimora e non vi si puo' eleggere domicilio.
quote:Risposta al messaggio di TheDevil inserito in data 02/02/2010 15:15:15 Di conseguenza per il tuo dilemma va preso in considerazione il verbo alloggiare e non gia' il verbo abitare, perche' oltretutto un autocaravan non puo' avere alcuna connotazione di stabile dimora e non vi si puo' eleggere domicilio. >> Quindi cade immediatamente qualunque discorso. Tra l'altro il dormire e cucinare dentro un veicolo non è certamente definibile "abitare". Ciao
quote:Risposta al messaggio di TheDevil inserito in data 02/02/2010 15:15:15 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>>
quote:Di conseguenza per il tuo dilemma va preso in considerazione il verbo alloggiare e non gia' il verbo abitare, perche' oltretutto un autocaravan non puo' avere alcuna connotazione di stabile dimora e non vi si puo' eleggere domicilio. >> Esattamente. Ciao. Stefano Ps1: ok, ho confuso per evitare cacofonie sostare e parcheggiare. Mi hai preso in castagna![:)] Ps2: sulla doppia negazione, temo che la regola che proponi sia valida in latino ed in inglese. In italiano mi risulta che si possa usare come forma retorica. Ma non sono sul mio terreno, quindi se abbiamo un laureato in lettere mi rimetto al suo arbitrato. [:D] Ri-ciao...
quote:Risposta al messaggio di TheDevil inserito in data 02/02/2010 15:15:15 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Giusto per una precisazione in merito, e premesso che in genere, almeno ai fini anagrafici, si elegge la residenza e non il domicilio, vorrei far notare che l'autocaravan (e non solo) può essere benissimo utilizzato quale propria dimora, tanto da poterci fissare la propria residenza. Al riguardo vedasi la Circolare Ministero Interno n. 8 del 29 maggio 1985 che riporto in estratto per la parte di interesse:
quote:Nel rammentare che il concetto di residenza, come affermato da costante giurisprudenza e da ultimo dal tribunale amministrativo regionale del Piemonte con sentenza depositata il 24 giugno 1991, è fondato sulla dimora abituale del soggetto sul territorio comunale, cioè dall'elemento obiettivo della permanenza in tale luogo e soggettivo dell'intenzione di avervi stabile dimora, rilevata dalle consuetudini di vita e dallo svolgimento delle relazioni sociali, occorre sottolineare che non può essere di ostacolo alla iscrizione anagrafica la natura dell'alloggio, quale ad esempio un fabbricato privo di licenza di abitabilità ovvero non conforme a prescrizioni urbanistiche, grotte, alloggi in roulottes.>>