Inserito il 21/03/2011 alle: 19:51:02
di Claudio Galliani
Per l'acquisto e messa in opera dei cavi elettrici non ci vuole poi molta fantasia e molto "know-how", basta rispettare alcune facili regole; cercherò di esprimermi il più semplicemente possibile senza parlare in "tecnichese" e proponendo anche alcune astuzie che possano "toglierci dalle pacche" senza diminuire la sicurezza dell'impianto:
1) sezione del conduttore: almeno da 1,5 mm quadri (oggi la gente ha montati sul camper oltre ai condizionatori anche forni a microonde e tanti altri aggeggi superflui che comunque consumano energia e difficilmente sono alimentabili dalle batterie di bordo)
2) l'isolamento dei cavi: deve essere doppio, per uso esterno e per ambienti umidi (presso ogni rivenditore serio vi sono dei cataloghi che descrivono le caratteristiche dei cavi che oggi poi sono marcati su tutta la loro lunghezza ...quindi non si bara)
3) se si hanno consumi importanti: è consigliabile utilizzare sempre il cavo svolto; so che è molto più comodo lasciarlo sul "rocchettone" ma bisogna tener presente che un cavo avvolto è un'induttanza che "fa bobina", scalda e la sua portata nominale scende parecchio rispetto ad un cavo identico svolto (per 3.500/4.000W che sopporta senza danno un cavo svolto si può arrivare a 1.000/1.200 massimi per il medesimo cavo avvolto sul rocchettone) quindi bisogna "stare all' occhio" con gli assorbimenti e non sottovalutare il problema (ho fatto una prova con l'ultimo condizionatore Dometic da 1.200W usando un cavo da 1,5 mm quadri: avvolto sul rocchettone già scaldava, non in modo preoccupante, ma scaldava).
4) il rocchettone di cavo: meglio sempre farselo da soli e non acquistare quelli già confezionati. Un tanto per rendere il sistema adatto all' uso cui sarà sottoposto. Si acquista il supporto vuoto e si sceglie il cavo più adatto e del metraggio che stia comodo nel rocchettone senza troppa difficoltà anche avvolto male ...quando lo si "fa su" la prima volta tutte le spire cadono giuste, ben tese e "pare" che il cavo ci stia comodamente; in campeggio, al contrario, lo si "fa su" alla svelta e pochissimi (magari se piove) badano a come si dispongono le spire: accavallamenti ed avvolgimenti asimmetrici si sprecano e così il cavo prende molto più posto e magari poi nel rocchettone non ci sta più dentro con comprensibili disagi e scarrucolamenti vari, spire che si impigliano etc etc. Per quanto riguarda le "prese" devono essere omologate (quelle CE blu per capirci a due poli più terra) con ghiera di chiusura (so che esistono quelle identiche e senza ghiera e che costano pure di meno, ma non sono adatte per un uso esterno magari sotto la pioggia ...col sole siamo tutti leoni, ma evitiamo per quanto possibile i rischi ...basta poi che un cane vi faccia la pipì sulla presa ...e non è un evento poi tanto remoto ed improbabile ...ci avevate mai pensato?).
4a) Grandissima attenzione va fatta all' uscita dal rocchettone: la miglior soluzione è una presa femmina volante con tappo a chiusura che esce dal centro del rocchettone con una lunghezza di cavo sufficiente a raggiungere la presa di alimentazione del camper (1 metro, un metro e mezzo e non di più) mettendo il rocchettone protetto sotto il mezzo; questo permette di avere un cavo sempre integro e senza interruzioni e/o "punti deboli"; so che non è molto comodo come sistema perché il tratto che sporge con la femmina volante talvolta si può impigliare quando si "fa su" il cavo e così nella maggior parte dei casi si preferisce applicare una presa femmina da pannello direttamente sul corpo del rocchettone utilizzando poi uno spezzoncino di cavo per arrivare al camper. In questo caso bisogna fare la massima attenzione su come si applica la femmina da pannello che deve tassativamente essere del tipo a chiusura con tappo rotante con guarnizione anti umido (non le solite con il tappino a molla per capirci ed anche il "maschio" che ci va dentro deve avere il serraggio a ghiera ...perché può anche piovere): la parte interna della presa, dopo aver collegato il cavo (i cui terminali vanno sempre stagnati per permettere una presa sicura stringendo le viti di serraggio senza spezzettare i filini di rame ...meglio se si riesce addirittura a stagnare il cavo ai terminali della presa femmina così ci si leva il dubbio da eventuali giunzioni lente, scintillazioni, falsi contatti e quant'altro, ma non con tutte si può poiché, se non si riescono a sfilare del tutto gli elettrodi femmina dalla presa, il calore del saldatore può danneggiare anche gravemente la plastica di cui oggi tutte le prese sono fatte ...i tempi delle mitiche Palazzoli gialle realmente indistruttibili con corpo in alluminio ed isolamento interno in ceramica sono ormai passati da un pezzo) la parte interna della presa va poi protetta dall' umido con abbondanti dosi di silicone (è meglio anche "caricare" di silicone il foro che fa passare il cavo dalla gola del rocchettone al suo centro dove poi quest'ultimo si innesterà nella presa da pannello perchè goccia-goccia se piove la parte centrale del rocchettone, che solitamente è chiusa da un coperchio fissato con 3-4 viti si può riempire d'acqua con conseguenze immaginabili).
5) la protezione del cavo: quando si posa il cavo, meglio farlo passare dove non possa essere calpestato dai mezzi in transito perché potrebbe danneggiarsi anche gravemente, soprattutto dove c'é del ghiaino a spigoli vivi, ...ma non sempre si può... e se non è possibile o è troppo brigoso farlo "passare alto" (almeno a 4 metri da terra) è giocoforza poggiarlo al suolo... ho visto un' astuzia al merito, che, a mio parere, anche se estemporanea e non prevista dai "sacri testi" non va sottovalutata: quando si confeziona il cavo (su rocchettone o libero in matassa non ha importanza) vi si infila all'esterno un tubo di plastica (di quelli da giardinaggio con la retina di rinforzo) lungo non più di quattro metri (bastano e avanzano) e che possa scorrere avanti-indietro lungo il cavo: tale protezione va posizionata sul "passaggio a rischio" e bloccata perché non si sposti da sola lungo il cavo con due giri di nastro alle sue estremità ...vi garantisco che funziona ed il cavo si può comunque avvolgere sul rocchettone perché il tubo esterno di protezione è flessibile !
6) le prese dei campeggi: certe volte mi verrebbe da considerarle delle "prese per i fondelli": anche se in teoria nei Paesi UE le prese dovrebbero essere tutte unificate ...ciò il più delle volte rimane solo una magnifica teoria! ...lasciamo perdere le "Magic" nelle quali mi sono imbattuto quest'estate e che a mio parere rappresentano un caso patologico, oltre alle prese CE unificate (quelle blu) in Europa possiamo imbatterci almeno in altri quattro tipi di prese:
6a) le Schuco tedesche che bene o male sono discretamente sicure ed hanno una portata più che sufficiente per i nostri usi.
6b) le similSchuco francesi ...che, se non hai la "sua", con quell'accidente di polo di massa che esce dalla femmina, non puoi infilarci quelle tedesche anche se il passo è uguale (per fortuna che su tantissimi elettrodomestici la presa maschio Schuco preconfezionata ha il "buco" per il "chiodo" francese ...e così si può recuperare presa e spezzone di cavo per farsi il raccordo)
6c) quelle francesi a grande portata (sono uniche, hanno un passo stranissimo ed il contatto di massa rettangolare: se non hai la "sua" non ti colleghi ed è giocoforza procurarsi un maschio presso un elettricista locale e farsi il raccordo).
6d) in alcuni posti si trovano ancora quelle "di casa" da 16 A a passo allargato e con i tre fori allineati (massa al centro): non sono adatte all' esterno ...ma ci sono !
7) la sicurezza elettrica del camper e nel camper: non fatevi "incantare"dal fatto che il gestore del campeggio vi garantisca che le sue prese hanno tutte le protezioni possibili; talvolta è verissimo, ma un noto uomo politico con ragione usava affermare che se a pensar male si fa peccato il più delle volte ci si azzecca: all'imbocco della corrente nel camper e prima di una qualsiasi utenza installate un interruttore automatico, il cosiddetto "salvavita": non su tutti i camper e/o caravan (soprattutto quelli di vecchia generazione) è presente: verificate se c'é e se c'é soprattutto che funzioni ...se non c'é installatene uno subito (vanno benissimo quelli montati nei quadri elettrici di casa, oltretutto sono parecchio più economici rispetto ai "dedicati").
7a) se fate degli impianti elettrici aggiuntivi sul camper:
7a1) non lesinate sulla sezione dei cavi: se sono troppo piccoli rispetto all' utenza, oltre che abbattere il voltaggio tendono a surriscaldare per la maggior richiesta di amperaggio (a parità di watt richiesti dall' utenza meno volt corrispondono a più ampere per il medesimo impiego e con un risultato sempre mediocre come resa)
7a2) non "nascondete" i cavi: non passateli dietro ad infissi e/o mobili dove siano difficili da raggiungere in caso di emergenza ma lasciateli "fuori" e proteggeteli (anche perché sono veramente brutti a vedersi in giro) con delle canalette in plastica (si trovano anche dello stesso colore della parete interna del camper): in caso di emergenza potrete in un attimo togliere i coperchi delle canalette ed ispezionare l'impianto (ciò vale soprattutto sulle giunzioni dei cavi ed in "zona fusibili" che da sempre sono il punto critico per cavi lenti che scintillano, ossidazioni etc etc.)
7a3) soprattutto non fate accrocchi di cavi: ...che magari all' inizio conoscete solo voi perché li avete fatti ...ma con il passare del tempo anche voi dimenticate dove va un cavo e dove va l'altro: un impianto "pulito" e con cavi di colori diversi per ogni utenza (anche dello stesso colore ma numerati va bene) permette anche a chi "non sa" un' ispezione rapida e sicura facilitando l'individuazione di componenti eventualmente difettosi e/o di punti a rischio.