In risposta al messaggio di ik6Amo del 19/11/2018 alle 19:39:29Io continuo a sperare che la mia accoppiata agm-pb scaricata poco, durera di piu che la singola agm scaricata tanto. Altrimenti ho buttato 100 euro e mi sto portando in giro 20 kg in piu per niente
E chi ti dice che due batterie in parallelo non durino? Certo, non durano quanto una sola o due uguali. L'estate scorsa ho venduto il mio vecchio camper con le batterie originali (BM+BS), ancora efficientissime. L'avevo comperato nel 2010. Le batterie durano? Certo che durano, se trattate bene.
In risposta al messaggio di mugnino del 19/11/2018 alle 21:56:02Se il sistema di parallelo non viene fatto correttamente, è perfettamente inutile utilizzare due batterie dello stesso lotto, poichè le differenze vengono introdotte dall'impianto, vanificando lo sforzo.
Leggo con interesse le vostre relazioni sulle batterie... però allo stesso tempo vi dico che le mie 2 batterie ad Acido da 100 ah sono state acquistate contemporaneamente e dello stesso lotto... però una mi ha abbandonatoe l'altra è ancora efficiente! Come si spiega? Inoltre il mio dubbio da ignorante in materia è : se una AGM è a scarica lenta e l'altra normale, come si scaricheranno le 2 batterie? Lentamente come l'AGM o più veloce come quella ad Acido? O faranno una media fra i 2 tipi di scaricamento? Ciao ciao
In risposta al messaggio di Hunter85 del 20/11/2018 alle 00:27:29Sicuramente il parallelo ti soddisferà per un pò di tempo (uno o due anni), se non stresserai le batterie. Nel giro di due o tre anni però uno dei due accumulatori sarà zavorra per il camper e consumo di corrente per la batteria superstite.
Io continuo a sperare che la mia accoppiata agm-pb scaricata poco, durera di piu che la singola agm scaricata tanto. Altrimenti ho buttato 100 euro e mi sto portando in giro 20 kg in piu per niente
In risposta al messaggio di ik6Amo del 20/11/2018 alle 08:36:42Quindi sostanzialmente, visto che per i miei consumi bastava anche la sola agm, se avessi tenuto solo quella, con scarica giornaliera al 40% (invece che 20%come ora), avrei avuto una vita comunque simile. E siamo quindi nell ipotesi di aver fatto un lavoro abbastanza inutile secondo te? (salvo nel caso di problemi di emergenza come dover mettere il frigo elettrico per 24ore in cui 190ah invece di 100 mi aiuteranno).
Sicuramente il parallelo ti soddisferà per un pò di tempo (uno o due anni), se non stresserai le batterie. Nel giro di due o tre anni però uno dei due accumulatori sarà zavorra per il camper e consumo di corrente per la batteria superstite.
In risposta al messaggio di ik6Amo del 20/11/2018 alle 08:34:21Io non le ho ancora mai staccate per misurarle separatamente dopo una scarica diciamo del 30%. Ma quello che vedo nell andamento della tensione del sistema é un po quello che hai riportato, ovvero sembra che la pb acido cali la tensione leggermente piu velocemente dell agm. Infatti partendo da 13.1v, abbastanza rapidamente il sistema in scarica scende a 12.8, poi si assesta e cala molto piu lentamente...da 13.1 a 12.8 ci mette solo un ora di tv e luci...e questo credo sia dovuto alla batteria di avviamento...poi pare che vadano abbastanza fi pari passo xke per andare a 12.6 ci vogliono altre 5 ore continue di tv a 220, luci e pompa...
Se il sistema di parallelo non viene fatto correttamente, è perfettamente inutile utilizzare due batterie dello stesso lotto, poichè le differenze vengono introdotte dall'impianto, vanificando lo sforzo. Fra due batteriediverse, in particolare una scarica lenta ed una automobilistica, quella automobilistica dovrebbe lavorare di più, poichè dovrebbe avere una resistenza interna più bassa. Questo significa che dovrebbe assorbire più corrente in carica ed erogarne di più nella scarica. Poi, una volta fornita una certa percentuale della capacità (varia a seconda delle batterie mo possiamo dire intorno al 20-25%), dovrebbe fornire meno corrente o addirittura zero, poichè la batteria a scarica lenta, tendendo a mantenere una tensione un pò più alta sia perchè meno scarica sia per le sue caratteristiche, subentrerebbe ad alimentare maggiormente il sistema. In carica dovrebbe essere il contrario: la batteria automobilistica dovrebbe comunque assorbire una maggior corrente. Naturalmente queste sono solo ipotesi, perchè il mondo delle batterie è talmente vario e troviamo talmente tante variabili nelle caratteristiche che è difficile affermare con esattezza certe cose.
In risposta al messaggio di ik6Amo del 19/11/2018 alle 08:55:44Senza nessuno spirito polemico ma con il desiderio incalzante di conoscere...
Perchè montare batterie perfettamente uguali? Perchè stesso lotto di produzione? La risposta è molto semplice: Le batteria che non sono perfettamente uguali possono assorbire e poi eventualmente restituire corrente inmaniera differente l'una dall'altra. Non è poi detto che l'assorbimento in carica e la successiva restituzione di corrente avvengano nella stessa proporzione. Per es la batteria uno assorbe il 60% della corrente, mentre la 2 deve accontentarsi del 40%, poi alla restituzione magari la 2 fornisce il 55% e la 1 ne dà il restante 45%. Questo comporta non solo lavoro diverso, ma anche possibilità di ricarica non completa. Allo stesso modo, la batteria 1 tipicamente ha la massima carica a 14,7V; la 2 a 14,5V. A seconda il caricabatterie utilizzato, una delle due sarà sovraccaricata o sottocaricata, con conseguente invecchiamento precoce. In aggiunta dobbiamo considerare che questi valori cambiano con l'invecchiamento dell'accumulatore, quindi due batterie uguali, ma di diversa anzianità di utilizzo non saranno mai perfettamente uguali. Esaminiamo ora perchè lo stesso lotto produttivo. Tutte le produzioni hanno una periodicità; le linee produttive vengono di volta in volta utilizzate per realizzare questo o quel dispositivo. Cos' anche per le batterie. Questo significa che la stessa linea potrà produrre oggi le batterie da 100 Ah; domani quelle da 80Ah; poi quelle da 120 Ah e così via. Ogni volta le linee vengono riadattate per realizzare quanto preposto. Il riadattamento viene effettuato sempre con una determinata approssimazione per cui due batterie da 100 Ah prodotte in lotti diversi possono avere caratteristiche leggermente diverse e quindi ricadere nella casistica che abbiamo visto sopra. Questo è un dato che viene costantemente osservato in elettronica, in genere dove vengono messi componenti in parallelo. Mettere due componenti di lotti diversi in parallelo può comportare inconvenienti pertanto o si osserva questo principio o si introducono correttivi atti a minimizzare od eliminare tali differenze. Possiamo riscontrare questo tipo di inconveniente anche sulle vernici. Anche qui due vernici provenienti da lotti diversi, possono presentarsi leggermente differenti all'occhio e, nel tempo, assumere una colorazione che può essere anche molto diversa.
In risposta al messaggio di Hunter85 del 20/11/2018 alle 00:27:29Sempre la mia opinione. Se il tuo max fabbisogno tra una ricarica e la successiva è pari al 40% della potenzialità della sola AGM, potevi tenerti la sola AGM. Se invece vale il 70/80% allora ha senso metterne un'altra. Io l'avrei messa ugualmente AGM, ma se la tua intenzione è, una volta defunta la AGM, mettere una seconda da avviamento, allora va bene così.
Io continuo a sperare che la mia accoppiata agm-pb scaricata poco, durera di piu che la singola agm scaricata tanto. Altrimenti ho buttato 100 euro e mi sto portando in giro 20 kg in piu per niente
In risposta al messaggio di Paolo62 del 20/11/2018 alle 14:16:37Il principio dei vasi comunicanti vale sicuramente per l'acqua ed anche per fare un esempio molto grossolano al parallelo delle batterie. A livello elettrico le cose però possono cambiare notevolmente.
Senza nessuno spirito polemico ma con il desiderio incalzante di conoscere... Poniamo che quindi, con un parallelo secco io prelevi 5 a/h per 20 minuti (ad esempio accensione stufa) e che la batteria 1 ne ceda 1.5 e la batteria2 ne ceda 3,5. Nel momento in cui cessa il prelievo e si torna al consumo normale, ad esempio, delle luci, 0,5 A/h. Non succede in questo momento che le batteria si livellano ? Cioè non succede come nei vasi comunicanti che la batteria che ha subito il minor prelievo cede energia a quella che ha subito il maggior prelievo ? Perché se succede il livellamento dovrebbe essere quasi immediato, intendo che dovrebbe richiedere poco tempo. Intuisco che ci possa essere un maggior prelievo da una batteria rispetto all'altra se sono di tecnologie diverse, oppure può avvenire anche se si tratta di 2 agm o di 2 acido libero ? In caso di parallelo tra 2 batterie diverse credo sia normale che si adotti il voltaggio più basso ad evitare una sovraccarica alla batteria che lo chiede più basso. Quindi, tipicamente la AGM non verrà mai caricata completamente. Ma, per quanto ne so io, praticamente tutti i caricabatteria installati sui camper caricano a 14,3/14,4 oppure, in commutazione GEL a 13,8. Il mio ha 3 mesi e monta un CBE 516 che carica a 14,4. Io monto le AGM e se le caricassi sempre con il caricabatteria del camper lo farei a quella tensione. (Quindi la sottocaricherei) e questo anche senza accoppiarla con un'altra batteria. Lo stesso vale per la maggior parte dei Regolatori di tensione applicati ai pannelli fotovoltaici. Per avere una tensione di ricarica più vicina a quella richiesta dalla stragrande maggioranza delle AGM bisogna montare, in casa CBE, il 516/3 che però non viene montato normalmente, ma uno se lo deve installare successivamente. O non è così e c'è qualcosa che non ho capito ? Relativamente allo stesso lotto di produzione: cos'è che differenzia la batteria da 80 A da quella da 120 A ? Io credo sia la dimensione o la superficie esposta delle lastre, spirali o altro, di Piombo. Tanto che i costruttori dicono una batteria di buona qualità deve pesare molto. Una batteria, alla fine, è composta da una scatola in plastica stampata ad iniezione, una serie di componenti in piombo e panni in fibra di vetro o altro materiale, acido solforico... e, credo, basta. Anche qui la stessa domanda: c'è qualcos'altro che differenzia batteria con potenza diversa ma dello stesso modello/Marchio ? Ovviamente a parte le dimensioni. Immagino che anche nella costruzione delle batteria ci siano delle tolleranze di lavorazione. Le piastre in piombo vengono fuse utilizzando degli schermi di metallo altofondente sui quali viene colato il piombo fuso. Escono lastre di dimensioni simili con pesi simili, il tutto entro tolleranze di costruzione definite progettualmente e controllate. Ovviamente non esiste una piastra uguale in assoluto all'altra, ma la loro differenza è tollerata dal progetto e, oltretutto, queste differenze si possono avere sia nello stesso lotto di produzione, esattamente come in lotti di produzione diversi. Lo stesso dovrebbe essere per le altre componenti della batteria. La purezza del piombo dovrebbe parimenti essere definita progettualmente con le sue tolleranze di produzione, la quantità di elettrolita dosata con impianti che hanno delle tolleranze di dosaggio definite progettualmente e in grado di garantire la necessaria produzione. Normalmente la suddivisione dei lotti di produzione viene realizzata per garantire la rintracciabilità del prodotto, soprattutto in caso di difettosità dello stesso, non la sua omogeneità all'interno delle tolleranze definite, in quanto le tolleranze definite sono tutte in grado di fornire conformità al prodotto. Ecco aiutami a capire.
In risposta al messaggio di ik6Amo del 20/11/2018 alle 14:56:43OK, intanto grazie !
Il principio dei vasi comunicanti vale sicuramente per l'acqua ed anche per fare un esempio molto grossolano al parallelo delle batterie. A livello elettrico le cose però possono cambiare notevolmente. Per questi calcolisi applica la legge di Ohm. Si debbono considerare le resistenze dei conduttori ed anche e soprattutto le resistenze interne degli accumulatori. Queste ultime variano notevolmente. La differenze stanno nella tipologia di batterie; nella concentrazione e quantità di elettrolita; nell'anzianità e nello stress che l'accumulatore ha avuto nel tempo; nelle approssimazioni di realizzazione. Riguardo i sistemi costruttivi è esattamente come dici tu, ma differenze fra un lotto ed un'altro ci sono e possono essere anche notevoli. Non per niente anche tu citi il fatto che un lotto possa esser difettoso. Se non ci fossero differenze sarebbe tutto perfetto. Riguardo la capacità della batteria, questa dovrebbe essere espressa in genere dal rapporto fra il volume delle piastre e quello dell'elettrolita. La tipologia dell'accumulatore invece viene determinata dalla superficie delle piastre. Piastre più sottili ma più ampie servono all'avviamento ed offrono una resistenza interna più bassa; piastre più spesse ma con superficie inferiore servono per batterie a scarica lenta. Queste hanno una resistenza interna superiore alle prime. Il valore della resistenza interna serve anche a determinare la massima corrente di scarica allo spunto ma influenza la capacità di assorbire corrente alle varie tensioni.
In risposta al messaggio di ik6Amo del 20/11/2018 alle 15:59:17Ecco...quindi io ho fatto bene, ho cercato di ottenere il meglio, viste le necessità (scaricare meno), e le priorità (spendere meno possibile). Ho cercato con queste condizioni, le piu simile...
Quanto dici penso dipenda più che altro dai criteri usati da chi fabbrica le batterie. Purtroppo sono valori difficili da stabilire. In elettronica, per compensare queste piccole differenze, si usa porre in serie ai componentiin parallelo delle resistenze molto piccole (0,1-0,2 Ohm). La resistenza offerta tende a piallare le piccole differenze di conduttività, evitando che un componente lavori molto più dell'altro. Purtroppo con le batterie e le correnti in gioco, la cosa diventa più difficile anche perchè l'eventuale caduta di tensione inganna il caricabatterie. Ho sempre sostenuto innanzitutto che il parallelo va fatto a regola d'arte, bilanciando i collegamenti. Poi è bene osservare, per quanto possibile, il criterio di uguaglianza degli accumulatori. In pratica, se hai una batteria di un anno di vita e vuoi metterne un'altra in parallelo, non starai certo a comperarne due, cercherai di prenderne una il più possibile simile a quella che hai. Se però la tua BS ha già tre, quattro o più anni, è consigliabile prenderne due uguali, altrimenti rischi di rovinare anche la buona. Se ti regalano due batterie diverse, mettile in parallelo. Finchè durano... tanto non hai speso nulla. E' qui che si distingua la pratica dalla teoria. L'importante è essere consapevoli di quello che si fa e saper correre ai ripari in caso di guasto.
In risposta al messaggio di Paolo62 del 20/11/2018 alle 14:16:37Se uno é pignolo, sui regolatori solari per civile, si possono compensare cadute di tensione e differenza tra la pratica e la teoria impostando al centesimo manualmente le tensioni delle varie fasi di carica...oltre le impostazioni predefinite (agm/gel etc che cmq immagino siano settate per andar bene nella stragrande maggioranza delle situazioni);
Senza nessuno spirito polemico ma con il desiderio incalzante di conoscere... Poniamo che quindi, con un parallelo secco io prelevi 5 a/h per 20 minuti (ad esempio accensione stufa) e che la batteria 1 ne ceda 1.5 e la batteria2 ne ceda 3,5. Nel momento in cui cessa il prelievo e si torna al consumo normale, ad esempio, delle luci, 0,5 A/h. Non succede in questo momento che le batteria si livellano ? Cioè non succede come nei vasi comunicanti che la batteria che ha subito il minor prelievo cede energia a quella che ha subito il maggior prelievo ? Perché se succede il livellamento dovrebbe essere quasi immediato, intendo che dovrebbe richiedere poco tempo. Intuisco che ci possa essere un maggior prelievo da una batteria rispetto all'altra se sono di tecnologie diverse, oppure può avvenire anche se si tratta di 2 agm o di 2 acido libero ? In caso di parallelo tra 2 batterie diverse credo sia normale che si adotti il voltaggio più basso ad evitare una sovraccarica alla batteria che lo chiede più basso. Quindi, tipicamente la AGM non verrà mai caricata completamente. Ma, per quanto ne so io, praticamente tutti i caricabatteria installati sui camper caricano a 14,3/14,4 oppure, in commutazione GEL a 13,8. Il mio ha 3 mesi e monta un CBE 516 che carica a 14,4. Io monto le AGM e se le caricassi sempre con il caricabatteria del camper lo farei a quella tensione. (Quindi la sottocaricherei) e questo anche senza accoppiarla con un'altra batteria. Lo stesso vale per la maggior parte dei Regolatori di tensione applicati ai pannelli fotovoltaici. Per avere una tensione di ricarica più vicina a quella richiesta dalla stragrande maggioranza delle AGM bisogna montare, in casa CBE, il 516/3 che però non viene montato normalmente, ma uno se lo deve installare successivamente. O non è così e c'è qualcosa che non ho capito ? Relativamente allo stesso lotto di produzione: cos'è che differenzia la batteria da 80 A da quella da 120 A ? Io credo sia la dimensione o la superficie esposta delle lastre, spirali o altro, di Piombo. Tanto che i costruttori dicono una batteria di buona qualità deve pesare molto. Una batteria, alla fine, è composta da una scatola in plastica stampata ad iniezione, una serie di componenti in piombo e panni in fibra di vetro o altro materiale, acido solforico... e, credo, basta. Anche qui la stessa domanda: c'è qualcos'altro che differenzia batteria con potenza diversa ma dello stesso modello/Marchio ? Ovviamente a parte le dimensioni. Immagino che anche nella costruzione delle batteria ci siano delle tolleranze di lavorazione. Le piastre in piombo vengono fuse utilizzando degli schermi di metallo altofondente sui quali viene colato il piombo fuso. Escono lastre di dimensioni simili con pesi simili, il tutto entro tolleranze di costruzione definite progettualmente e controllate. Ovviamente non esiste una piastra uguale in assoluto all'altra, ma la loro differenza è tollerata dal progetto e, oltretutto, queste differenze si possono avere sia nello stesso lotto di produzione, esattamente come in lotti di produzione diversi. Lo stesso dovrebbe essere per le altre componenti della batteria. La purezza del piombo dovrebbe parimenti essere definita progettualmente con le sue tolleranze di produzione, la quantità di elettrolita dosata con impianti che hanno delle tolleranze di dosaggio definite progettualmente e in grado di garantire la necessaria produzione. Normalmente la suddivisione dei lotti di produzione viene realizzata per garantire la rintracciabilità del prodotto, soprattutto in caso di difettosità dello stesso, non la sua omogeneità all'interno delle tolleranze definite, in quanto le tolleranze definite sono tutte in grado di fornire conformità al prodotto. Ecco aiutami a capire.
In risposta al messaggio di Laikone del 21/11/2018 alle 09:28:03Grazie,
Aggiungo alcune cose a ciò fin qui detto da IK6AMO. Come già citato, la costruzione delle batterie prevede comunque delle tolleranze di costruzione; immaginiamo… su una scala da 1 a 10, dove la batteria “perfetta”si trova esattamente al centro, al punto 5. Non è dato sapere dove la batteria che si andrà ad acquistare andrà a collocarsi su questa scala di tolleranze. Acquistando le 2 batterie a distanza di mesi potrebbe crearsi una accoppiata dove la batteria A riflette la tolleranza 1 mentre la batteria B riflette la tolleranza 10, ovvero agli opposti, nonostante le stesse siano comunque all’interno delle tolleranze previste dal costruttore. Va da sé, che in questo parallelo non vi sarà MAI il massimo delle resa, anche se comunque non esploderà certo il mezzo e nemmeno accadrà un cataclisma… si tratta esclusivamente di minor disponibilità elettrica ed eventualmente una minor durata in termini di vita delle batterie. Non dimentichiamo infine che il PIOMBO o forse è meglio dire la lega contenuta all’interno delle batterie può avere qualità diverse e tolleranze diverse, altrimenti non vi sarebbe differenza tra una batteria da 100Ah con un costo di 200€ e la classica batteria da 50€ sempre da 100Ah. La scelta di spendere 50€ anziché 200 può essere fatta, ma non si pensi che le batterie offrano le stesse prestazioni eh… che poi con 50€ riusciamo a fare in modo individuale ciò che ci basta può anche essere vero, ma ad esempio non mi risulta che nelle gare di tuning, dove la batteria fa la differenza, vengano utilizzate batterie da 2€… In merito al famoso pensiero dei vasi comunicanti applicato alle batterie… beh, le batterie cercheranno di livellarsi, ma di certo questo bilanciamento di energia non è gratis… e la batteria con maggior prestazioni verrà stressata maggiormente. Racconto un aneddoto, anche se nello specifico si parla di batterie in serie e non in parallelo… Misi le mani su un camion dove l’elettrauto di turno per risparmiare sul riduttore di tensione da 24 a 12V per il funzionamento dell’autoradio collegò l’utenza su UNA SOLA delle batterie che quindi elargiva i 12V richiesti. Il mezzo dopo l’installazione dell’autoradio, ogni 1.5/2 anni aveva una delle due batterie da cambiare… indovinate quale? Quella su cui era collegata l’autoradio con consumi irrisori. Fu da me inserito un riduttore di tensione e da allora non vi fu mai più un problema alle batterie. Infine, il parallelo va considerato nella sua TOTALITA’ non solo a livello di batterie…
In risposta al messaggio di Laikone del 22/11/2018 alle 12:58:39ok,
Vorrei fosse chiaro che situazioni dove la parola “assolutamente” può essere utilizzata, quando si parla in un contesto come questo sono veramente poche, perché le variabilità in gioco sono tante e quindi non certificabili.<<…omissis 2 batterie identiche , ma prodotte agli estremi della tolleranza, non siano abbinabili con un parallelo secco. >> No, possono certamente essere abbinate, è il risultato in termini di durata e resa che cambia. Immaginiamo un leggero “conflitto interno” alle batterie che a causa di questo motivo non daranno la loro massima performance. Dati oggettivi e tutto il resto sono in mano ai costruttori di batterie che ben se ne guardano dal diffonderli. Si limitano semplicemente a dire e a SCRIVERE che il parallelo con batterie diverse inteso come lotto, età e storia di utilizzo non va fatto. Quando perderanno rispetto al teorico… anche questo è un dato non ponderabile, perché dipende sempre dalle batterie coinvolte, da come sono state usate ecc. ecc. Potrebbe anche essere un motivo legato alla durabilità della batterie… quante volte abbiamo letto che una delle 2 batterie si è rotta… Certo può succedere anche con 2 batterie uguali in tutto e per tutto, ma ricordo più di un episodio letto qui su COL di utenti che dopo aver messo 2 batterie in parallelo passato uno/due anni si sono ritrovati a piedi con entrambe. La qualità delle batterie in sé centra poco o nulla in questo caso. Che all’interno dello stesso lotto vi possano essere delle differenze è possibile, ma di certo non da 1 a 10 sulla scala da me ipotizzata, altrimenti tutto ciò aggraverebbe ulteriormente la situazione. Va da sé che una batteria di qualità avrà una forbice di variabilità più ristretta.
In risposta al messaggio di Hunter85 del 20/11/2018 alle 22:25:02Io non conosco tutti i caricabatterie montati sui camper. Avevo un Arsilicii sul Rimor nel quale si poteva regolare la tensione di carica attraverso un trimmer, ed effettivamente lo regolai per la tensione richiesta dalle mie AGM. La regolazione però non era così precisa, anche perchè se si controlla la tensione con uno strumento da 10 Euro difficile che questo apprezzi i centesimi di Volt, ma comunque il primo decimale si riusciva ad impostare e a controllare. Su quello attuale non c'è la possibilità di intervenire se non nel settario PB/AGM oppure GEL. Ma il PB/AGM da 14,4 Volt e non 14,8 come indica la scheda della mia batteria servizi.
Se uno é pignolo, sui regolatori solari per civile, si possono compensare cadute di tensione e differenza tra la pratica e la teoria impostando al centesimo manualmente le tensioni delle varie fasi di carica...oltre le impostazionipredefinite (agm/gel etc che cmq immagino siano settate per andar bene nella stragrande maggioranza delle situazioni); immagino anche nei caricabatterie buoni no? Non ne ho esperienza quindi chiedo....
In risposta al messaggio di Paolo62 del 22/11/2018 alle 14:18:10Mah...io credo che nell utilizzo ciclico, con necessità di abbreviare i tempi, le tensioni contano...ma in rimessaggio QUALUNQUE categoria di batterie...la attacchi a un caricabatterie a uno step, da 13.6/8 v e arriverà e si manterrà sempre al 100%... perché ce tempo a disposizione... in rimessaggio io se avessi il mio camper all aperto toglierei addirittura dal mio regolatore (si puo col telefono) la fase a 14 errotti e lo lascerei ad oltranza a 13,6 regolando sempre col telefono il mantenimento, che è la tensione prevista per lo stoccaggio per tutti i tipi agm gel etc...aalmeno un manuale fiamm dice cosi...che tutte le batt si caricano efficacemente a 13.6/8 v, ma in 20/30 ore...
Io non conosco tutti i caricabatterie montati sui camper. Avevo un Arsilicii sul Rimor nel quale si poteva regolare la tensione di carica attraverso un trimmer, ed effettivamente lo regolai per la tensione richiesta dallemie AGM. La regolazione però non era così precisa, anche perchè se si controlla la tensione con uno strumento da 10 Euro difficile che questo apprezzi i centesimi di Volt, ma comunque il primo decimale si riusciva ad impostare e a controllare. Su quello attuale non c'è la possibilità di intervenire se non nel settario PB/AGM oppure GEL. Ma il PB/AGM da 14,4 Volt e non 14,8 come indica la scheda della mia batteria servizi. Sui regolatori per pannello solare pure non ho una grande esperienza, nel precedente camper avevo un MPPT e mi trovavo nella stessa situazione. Domandai qui sul Col e qualcuno, non ricordo chi, mi consigliò, giustamente, di scegliere il ciclo di ricarica che prevedeva la tensione più vicina a quella prevista dalla scheda tecnica della mia batteria. In quel caso non era il ciclo previsto dal programma per batterie sigillate, ma quello per l'acido libero. Non si poteva regolare la tensione, ma solo scegliere tra le 2-3 disponibili. Ma la ricarica con il solare, pur essendo teoricamente perfetta di fatto è influenzata dai possibili ombreggiamenti, dai cambiamenti di posizione del veicolo, dalla necessità di mettersi all'ombra... Poi ovviamente dipende dal contesto. Io rimesso al coperto e del pannello solare, me ne faccio poco.