In risposta al messaggio di Kurt del 17/12/2016 alle 19:49:07
Fattomi una cultura smanettando sulla rete, si ci stavo arrivando.. Ma allora non torna il discorso istruzioni delle batteria stessa ,dato che dice di caricarla ad 14:,7 volts Questo voltaggio si avvicina solose sposto il micro swich su gel( su gel arriva a 14.3, mentre su piombo 14.1.) questi dati sono anche confermati dalla CBE che equipaggia il mio veicolo Ora parlando di puro voltaggio dovrei sceglire quello Gel( anche se non lo sono) ma sembra che la carica al gel abbia come contropartita un ciclo che mal digerisce la AGM Per capire meglio ho scritto alla NDS.. vediamo cosa ci dice. ( è un enigma..). slt Chi ha troppi diritti ne sta togliendo uno a te.
Kart, l'enigma sarà la risposta di nds...
73 de alvaro IZ2MHT
Ciao Giovanni ,
In risposta al messaggio di Kurt del 19/12/2016 alle 20:24:15
Risposta del produttore della batteria. Settare il carica-batterie sul voltaggio maggiore o almeno quella che si avvicina di + 14,7 volts indipendentemente dal quel che suggerisce il costruttore del caricabatterie, Sonocontrari a mettere le batterie in parallelo dato che tra le due ci sarebbe un continuo scambio corrente che le porterebbe ad un deterioramento precoce. Slt Chi ha troppi diritti ne sta togliendo uno a te.
// Sono contrari a mettere le batterie in parallelo dato che tra le due ci sarebbe un continuo scambio corrente che le porterebbe ad un deterioramento precoce.//
In risposta al messaggio di Kurt del 19/12/2016 alle 21:06:07
Ragazzi volevate la risposta ed io ve la ho quotata.. senza aggiunte senza omissioni. La vecchia a vuoto segna i 12,6 volts Ad ottobre sono stato 5 giorni fermo con stufa accesa a 2.5 /3/ (3,5all' occorrenza di notte), temp esterne tra 3 gradi (notte ) e 10 gradi ( Norimberga) Ha tirato 5.5 kg di gas ( bombola pesata sulla bilancia ) Mai messo in moto se non per rientrare a Fiumicino... e allo stremo era a 11,6 volts. Vedremo la nuova cosa combina Io per stare + tranquillo ho deciso di usare la vecchia e tenere all occorrenza la nuova disponibile , insomma usarle come le bombole .. finita una,attacco l'altra . ( nb no televisore disponibile in Germania.. vista la lingua ostrogota, solo luci , pompa acqua, e qualche carica batterie telefonini via inverter ) slt Chi ha troppi diritti ne sta togliendo uno a te.
// Io per stare + tranquillo ho deciso di usare la vecchia e tenere all occorrenza la nuova disponibile , insomma usarle come le bombole .. finita una,attacco l'altra .//
Il parallelo secco di due generatori (batterie) è un sistema facilmente realizzabile e impiantisticamente molto economico, perciò largamente sfruttato. E' opportuno però analizzare ciò che comporta, non solo nella fase di guasto delle batterie (interruzione o corto di un elemento), cosa che peraltro potrebbe non verificarsi mai nella loro vita, ma come si comporta il circuito nel funzionamento normale. L'analisi tecnica è sopra riportata, la conclusione detta in parole è che se si viene a manifestare una differenza di tensione tra le batterie si instaura una corrente di circolazione che vale la differenza di tensione diviso la somma delle resistenze interne delle batterie. Cioè le batterie si scaricano una sull'altra Esemplificando una differenza di tensione di un volt tra batterie con resistenza interna di 0,1 ohm porta ad una corrente 1/0,2=5 A; corrente di scarica caratteristica in 20 ore di una batteria da 100Ah . Le correnti di circolazione non sono mai ne rilevate ne controllate pertanto non si è in grado di quantificare la loro incidenza sulla vita delle batterie; ci si limita a cambiarle quando non sono più efficienti, salvo lamentarsi della loro qualità quando si ritiene siano durate troppo poco, senza porsi ulteriori interrogativi. Quindi per continuare a sfruttare i vantaggi del parallelo secco nella maniera più proficua è buona norma mantenere le tensioni delle batterie il più livellate possibile tenendole sotto carica, anche di mantenimento quando non sono utilizzate, attraverso pannelli fv o rete a 230 v oppure quando ciò non sia possibile, per lunghi periodi di inattività, sezionandole in modo da limitare alla sola autoscarica il loro abbassamento di tensione, e qui si apre il capitolo degli stacca batterie-commutatori..... ma questa è un'altra storia. In risposta al messaggio di sergioalde del 20/12/2016 alle 11:53:27
Il parallelo secco di due generatori (batterie) è un sistema facilmente realizzabile e impiantisticamente molto economico, perciò largamente sfruttato. E' opportuno però analizzare ciò che comporta, non solo nella fasedi guasto delle batterie (interruzione o corto di un elemento), cosa che peraltro potrebbe non verificarsi mai nella loro vita, ma come si comporta il circuito nel funzionamento normale. L'analisi tecnica è sopra riportata, la conclusione detta in parole è che se si viene a manifestare una differenza di tensione tra le batterie si instaura una corrente di circolazione che vale la differenza di tensione diviso la somma delle resistenze interne delle batterie. Cioè le batterie si scaricano una sull'altra Esemplificando una differenza di tensione di un volt tra batterie con resistenza interna di 0,1 ohm porta ad una corrente 1/0,2=5 A; corrente di scarica caratteristica in 20 ore di una batteria da 100Ah . Le correnti di circolazione non sono mai ne rilevate ne controllate pertanto non si è in grado di quantificare la loro incidenza sulla vita delle batterie; ci si limita a cambiarle quando non sono più efficienti, salvo lamentarsi della loro qualità quando si ritiene siano durate troppo poco, senza porsi ulteriori interrogativi. Quindi per continuare a sfruttare i vantaggi del parallelo secco nella maniera più proficua è buona norma mantenere le tensioni delle batterie il più livellate possibile tenendole sotto carica, anche di mantenimento quando non sono utilizzate, attraverso pannelli fv o rete a 230 v oppure quando ciò non sia possibile, per lunghi periodi di inattività, sezionandole in modo da limitare alla sola autoscarica il loro abbassamento di tensione, e qui si apre il capitolo degli stacca batterie-commutatori..... ma questa è un'altra storia. Buon Natale a tutti sergio
Hai scritto:
In risposta al messaggio di sergioalde del 20/12/2016 alle 11:53:27
Il parallelo secco di due generatori (batterie) è un sistema facilmente realizzabile e impiantisticamente molto economico, perciò largamente sfruttato. E' opportuno però analizzare ciò che comporta, non solo nella fasedi guasto delle batterie (interruzione o corto di un elemento), cosa che peraltro potrebbe non verificarsi mai nella loro vita, ma come si comporta il circuito nel funzionamento normale. L'analisi tecnica è sopra riportata, la conclusione detta in parole è che se si viene a manifestare una differenza di tensione tra le batterie si instaura una corrente di circolazione che vale la differenza di tensione diviso la somma delle resistenze interne delle batterie. Cioè le batterie si scaricano una sull'altra Esemplificando una differenza di tensione di un volt tra batterie con resistenza interna di 0,1 ohm porta ad una corrente 1/0,2=5 A; corrente di scarica caratteristica in 20 ore di una batteria da 100Ah . Le correnti di circolazione non sono mai ne rilevate ne controllate pertanto non si è in grado di quantificare la loro incidenza sulla vita delle batterie; ci si limita a cambiarle quando non sono più efficienti, salvo lamentarsi della loro qualità quando si ritiene siano durate troppo poco, senza porsi ulteriori interrogativi. Quindi per continuare a sfruttare i vantaggi del parallelo secco nella maniera più proficua è buona norma mantenere le tensioni delle batterie il più livellate possibile tenendole sotto carica, anche di mantenimento quando non sono utilizzate, attraverso pannelli fv o rete a 230 v oppure quando ciò non sia possibile, per lunghi periodi di inattività, sezionandole in modo da limitare alla sola autoscarica il loro abbassamento di tensione, e qui si apre il capitolo degli stacca batterie-commutatori..... ma questa è un'altra storia. Buon Natale a tutti sergio
// Esemplificando una differenza di tensione di un volt tra batterie..//
...rimane il problema cedimento dell'elemento, per questo è meglio siano AGM,.....ovvio che una controllatina ogni tanto dei volt a batterie staccate va fatta. In risposta al messaggio di sergioalde del 20/12/2016 alle 11:53:27
Il parallelo secco di due generatori (batterie) è un sistema facilmente realizzabile e impiantisticamente molto economico, perciò largamente sfruttato. E' opportuno però analizzare ciò che comporta, non solo nella fasedi guasto delle batterie (interruzione o corto di un elemento), cosa che peraltro potrebbe non verificarsi mai nella loro vita, ma come si comporta il circuito nel funzionamento normale. L'analisi tecnica è sopra riportata, la conclusione detta in parole è che se si viene a manifestare una differenza di tensione tra le batterie si instaura una corrente di circolazione che vale la differenza di tensione diviso la somma delle resistenze interne delle batterie. Cioè le batterie si scaricano una sull'altra Esemplificando una differenza di tensione di un volt tra batterie con resistenza interna di 0,1 ohm porta ad una corrente 1/0,2=5 A; corrente di scarica caratteristica in 20 ore di una batteria da 100Ah . Le correnti di circolazione non sono mai ne rilevate ne controllate pertanto non si è in grado di quantificare la loro incidenza sulla vita delle batterie; ci si limita a cambiarle quando non sono più efficienti, salvo lamentarsi della loro qualità quando si ritiene siano durate troppo poco, senza porsi ulteriori interrogativi. Quindi per continuare a sfruttare i vantaggi del parallelo secco nella maniera più proficua è buona norma mantenere le tensioni delle batterie il più livellate possibile tenendole sotto carica, anche di mantenimento quando non sono utilizzate, attraverso pannelli fv o rete a 230 v oppure quando ciò non sia possibile, per lunghi periodi di inattività, sezionandole in modo da limitare alla sola autoscarica il loro abbassamento di tensione, e qui si apre il capitolo degli stacca batterie-commutatori..... ma questa è un'altra storia. Buon Natale a tutti sergio
Ciao Sergio,
73 de alvaro IZ2MHT
In risposta al messaggio di alva.it del 20/12/2016 alle 16:25:09
Ciao Sergio, una cosa... la resistenza interna delle batterie, è variabile, e mai fissa. Dipende dallo stato di carica. Quindi è meglio che le due resistenze in serie ai generatori di tensione siano variabili. Il che ti fa rifare i conti... P.S. ho in parallelo una batteria da 110 Ah, con i tappi, con una sigillata da 65 Ah. Vanno come treni. 73 de
Delinquente ....
In risposta al messaggio di Topolone del 20/12/2016 alle 20:47:03
Delinquente .... Scommetto che non hanno neanche etichette uguali, A vapore ? Non sapevo che la Rapidò fosse tornata a questa tecnologia.
Gabriel,
73 de alvaro IZ2MHT
In risposta al messaggio di sergioalde del 21/12/2016 alle 19:57:51
Forse non si è voluto leggere quello che ho scritto, io ho parlato di batterie in parallelo in senso generale e generico non ho fatto riferimento a batterie di capacità marche eta costruzioni ecc. ecc diverse ma semplicementebatterie che quando messe in parallelo, in caso di differenza di tensione, danno luogo ad una corrente di circolazione. E questo è un fatto incontestabile sia dal punto di vista teorico che pratico che si possa verificare durante gli anni di vita delle batterie ; per rendere più facile la comprensione della cosa anche ai non addetti ai lavori avevo fatto un esempio numerico con dei valori semplici che potessero dare un ordine di grandezza apprezzabile da tutti e che non sono la regola di quello che si verifica, avrei potuto scrivere 0,1v/0,1ohm=1a oppure 0,1v/0,01ohm=10a ,oppure qualsiasi altro valore numerico, il concetto non sarebbe cambiato, sempre una corrente di circolazione ci sarebbe stata. Avevo poi detto che la cosa è difficilmente valutabile e quantificabile, proprio per non entrare nel merito della quantità e qualità dei parametri presenti, che davo per scontato conosciute dagli addetti, e che avrebbero solo fatto complicare il discorso per i non addetti; dato che l'effetto è generato dalla sola differenza delle tensioni. Concludevo poi dicendo che queste correnti di circolazione a lungo andare avrebbero potuto dare fastidio alle batterie e che la miglior cosa era di mantenere le batterie sempre in carica. A questo punto se c'è chi considera che la cosa non assuma valori tali da recare fastidi a me sta benissimo ognuno si regola come vuole esiste il libero arbitrio, e ognuno utilizza i suoi mezzi come ritiene più opportuno, a me interessava soltanto, visto che il thread si intitolava batterie in parallelo secco di portare a conoscenza di tutti sopratutto i non elettrotuttologi, di cosa avviene in realtà quando si mettono in parallelo le batterie, senza poi consigliare l'utilizzo di quello che viene definito accrocchio per il controllo del parallelo od altre soluzioni strane ma semplicemente raccomandando di mantenerle sempre cariche cosa che d'altra parte non fa altro che bene alle batterie. A chi con una punta di sarcasmo mi suggerisce di rifare i calcoli perchè le resistenze interne delle batterie sono variabili, non posso far altro che ringraziarlo per la preziosa informazione, e dirgli che anche la corrente di circolazione variera' di conseguenza; e che le differenze di tensione possono essere dovute anche a cause non intrinseche alle batterie ma da cdt dovute a resistenze di contatto per morsetti mal stretti, capocorda a compressione schiacciati con la pinza o il martello, cavi di diverse lunghezze o sezioni ecc. ecc. Di nuovo buon natale a tutti PS: per rispetto di copyright devo dire che la dimostrazione teorica sul mio precedente intervento è stata fatta, per velocizzare, con il copia incolla da una dispensa universitaria del corso di elettrotecnica sergio
Dopo un transitorio di pochi secondi, vedi millisecondi, se le batterie sono sane non ci sarà nessuna corrente tra le due batterie messe in parallelo.
In risposta al messaggio di sergioalde del 21/12/2016 alle 19:57:51
Forse non si è voluto leggere quello che ho scritto, io ho parlato di batterie in parallelo in senso generale e generico non ho fatto riferimento a batterie di capacità marche eta costruzioni ecc. ecc diverse ma semplicementebatterie che quando messe in parallelo, in caso di differenza di tensione, danno luogo ad una corrente di circolazione. E questo è un fatto incontestabile sia dal punto di vista teorico che pratico che si possa verificare durante gli anni di vita delle batterie ; per rendere più facile la comprensione della cosa anche ai non addetti ai lavori avevo fatto un esempio numerico con dei valori semplici che potessero dare un ordine di grandezza apprezzabile da tutti e che non sono la regola di quello che si verifica, avrei potuto scrivere 0,1v/0,1ohm=1a oppure 0,1v/0,01ohm=10a ,oppure qualsiasi altro valore numerico, il concetto non sarebbe cambiato, sempre una corrente di circolazione ci sarebbe stata. Avevo poi detto che la cosa è difficilmente valutabile e quantificabile, proprio per non entrare nel merito della quantità e qualità dei parametri presenti, che davo per scontato conosciute dagli addetti, e che avrebbero solo fatto complicare il discorso per i non addetti; dato che l'effetto è generato dalla sola differenza delle tensioni. Concludevo poi dicendo che queste correnti di circolazione a lungo andare avrebbero potuto dare fastidio alle batterie e che la miglior cosa era di mantenere le batterie sempre in carica. A questo punto se c'è chi considera che la cosa non assuma valori tali da recare fastidi a me sta benissimo ognuno si regola come vuole esiste il libero arbitrio, e ognuno utilizza i suoi mezzi come ritiene più opportuno, a me interessava soltanto, visto che il thread si intitolava batterie in parallelo secco di portare a conoscenza di tutti sopratutto i non elettrotuttologi, di cosa avviene in realtà quando si mettono in parallelo le batterie, senza poi consigliare l'utilizzo di quello che viene definito accrocchio per il controllo del parallelo od altre soluzioni strane ma semplicemente raccomandando di mantenerle sempre cariche cosa che d'altra parte non fa altro che bene alle batterie. A chi con una punta di sarcasmo mi suggerisce di rifare i calcoli perchè le resistenze interne delle batterie sono variabili, non posso far altro che ringraziarlo per la preziosa informazione, e dirgli che anche la corrente di circolazione variera' di conseguenza; e che le differenze di tensione possono essere dovute anche a cause non intrinseche alle batterie ma da cdt dovute a resistenze di contatto per morsetti mal stretti, capocorda a compressione schiacciati con la pinza o il martello, cavi di diverse lunghezze o sezioni ecc. ecc. Di nuovo buon natale a tutti PS: per rispetto di copyright devo dire che la dimostrazione teorica sul mio precedente intervento è stata fatta, per velocizzare, con il copia incolla da una dispensa universitaria del corso di elettrotecnica sergio
Probabilmente, caro Sergio, non sei stato attento negli anni passati, batterie e affini sono state sviscerate in tutti i modi possibili. Ora uso il sarcasmo, nel mio intervento precedente ero serio, molto serio.
73 de alvaro IZ2MHT