In risposta al messaggio di Giuliopgn del 18/11/2022 alle 22:04:15Ciao Giuliopgn,
Su questo non sono d'accordo, per esperienza personale: Anche riguardo al bilanciamento delle celle, lui dice che va fatto bene all'inizio, poi quel piccolo bilanciamento che di solito fa normalmente il BMS con pochi mAva bene. Ho i bilanciatori attivi da 5 A, che poi in realtà danno ad ogni cella poco più di 1 A, le quaterne di celle mi sono arrivate perfettamente bilanciate, quando li scollego per qualche giorno per verificare le tensioni delle singole celle non si mantengono. Dopo aver buttato batterie LFP complete di BMS da 30 mA, causa probabile dei guasti lo squilibrio, ritengo il bilanciamento la cosa più importante per conservarle a lungo. Per recuperare 10 Ah di sbilanciamento, che alla tensione caratteristica d'uso di 13.2 V vuol dire poche decine di millivolt di differenza della tensione delle celle, con il bilanciatore da 30 mA ci vogliono quasi 400 ore. Riguardo la carica a 13.3 V, non mi pronuncio in quanto ancora non ho capito perché tutti gli alimentatori in vendita caricano a 14.6 V, ma nonostante abbia cercato di documentarmi seriamente non ho trovato nessuna spiegazione scientifica seria per i 14.6 V o 13.3 V che è batteria con celle al 97%.
In risposta al messaggio di Hunter85 del 18/11/2022 alle 21:57:00Ciao Hunter85,
Ciao Ezio, quindi il mio ragionamento teorico di una monofase a 13 v e qualcosa, continua ( assorbimento e mantenimento) per arrivare a un massimo di 80/90% e poi permettere che per tutto il giorno il solare alimenti incarichi fin quando possibile...non era del tutto idio ta.
In risposta al messaggio di ezio55 del 18/11/2022 alle 23:44:49Ciao...no era per dire che in effetti c'è una qualche tensione di carica che permette volendo di caricare solo a 90% senza bisogno di staccare i caricatori.
Ciao Hunter85, tu sai benissimo che i ragionamenti che fai, supportati dalla tua esperienza non sono per niente da idiota, anzi, ce ne fossero come te, con cui si può discutere e ragionare senza per forza arrivare a litigareper idee diverse... E' da qualche anno che mi confronto con il titolare dell'azienda, bravissima persona, un pioniere in Italia per quanto riguarda le LiFePo4, abbiamo più volte discusso per l'utilizzo che faccio della batteria, praticamente lavora sempre...e lui non è d'accordo... Oggi era in zona, allora abbiamo potuto conoscerci e scambiare di persona le nostre esperienze. Saluti.
In risposta al messaggio di ezio55 del 18/11/2022 alle 23:38:24"praticamente lavora sempre...e lui non è d'accordo..."
Ciao Giuliopgn, Anch'io nelle batterie, prismatiche LiFePo4 che ho assemblato, normali in una, 100 Ah, che uso in rimessaggio , l'altra, celle calb 200 Ah, l'ho venduta in sicilia..., ho usato un bilanciatore attivo acondensatori, che arriva a 5 A, probabilmente è lo stesso che usi tu, e lo uso tutt'ora su questa batteria, dove ho messo, su ogni cella un voltmetro per vedere la tensione delle singole celle, non mi costa nulla provare a scollegare il bilanciatore attivo e vedere come funzionano nel tempo. Il venditore mi ha consigliato di utilizzare questa tensione dopo anni di confronto con un altro venditore e installatore, non è farina del mio sacco, è esperienza altrui, ma non di singolo utente ma di svariati montaggi e utilizzi, sia nei camper che nella nautica. Non vedo perchè dovrebbe darmi questo consiglio se non funzionasse..., visto che la batteria che ho acquistato (ha dimensioni ridotte rispetto alla capacità, mentre le mie sono ingombranti...) è in garanzia e la garanzia la presta lui..., per 11 anni... Saluti.
In risposta al messaggio di Giuliopgn del 19/11/2022 alle 09:11:16Ma il BMS non controlla la tensione delle singole celle e stacca la carica quando anche solo una supera la sua tensione massima?
praticamente lavora sempre...e lui non è d'accordo... Ma la spiegazione tecnica? Scusa ma quel tuo conoscente rivenditore le batterie le assembla o vende quelle con BMS integrato? Già che dica che 30 mA bastino mi fa pensareche quello è il BMS che lui trova sulle preassemblate, ad ogni modo io non valuto esperienze positive/negative di altri se non danno spiegazione tecnica, che forse nemmeno conoscono, infatti questo dopo aver avuto guasti sulle batterie vendute ha trovato l'escamotage di tenerle a tensione più bassa per ridurre i guasti. Ma a cosa sono dovuti i guasti che aveva, ha fatto un'analisi tecnica o va per tentativi? La criticità maggiore delle LFP è la sovratensione delle celle, su questo aspetto molti sono impreparati venendo dalle PB, perché su queste il problema di sovratensione non esiste in quanto le celle si autobilanciano quando il caricatore esegue la fase absorption, l'unico altro aspetto che le distingue è che le LFP non si devono caricare a temperature prossime allo zero. Cosa succede caricando celle che sono sbilanciate? Quella che è più carica va in overvoltage quando si arriva alla tensione di 14.6 V; poniamo il caso che le celle siano leggermente sbilanciate, magari anche solo 0.05 V che può voler dire parecchi Ah di differenza, le celle salgono pian piano e sono attorno ai 3.25 V, per arrivare a 3.3 ci vogliono molti Ah, ma se una delle celle parte da 3.3 V è già vicina alla carica massima (sarebbero i 13.2 V dove le LFP stazionano maggiormente dal 50 al 90 % di carica) ecco che questa finisce velocemente ai 3.65 V (massima tensione di carica) e la supera fino ad arrivare oltre i 4 V. Cella A 3.3 V, cella B 3.3 V, cella C 3.3 V, totale 9.9 V ma il caricatore sta salendo perché l'altra è già arrivata a 3.65 V: il totale è a 13.55 V; salendo a 14.0 V questa va già oltre i 4.0 V ed inizia a rovinarsi. Ecco quindi perché si è cominciata a spargere la voce che è meglio non arrivare ai 14.6 V, per sopperire al cattivo funzionamento del bilanciatore, tengono la carica al massimo a 13.3 V (3.25 V x 3 - 13.3 = 3.55 V) cioè abbiamo 3 celle a 3.25 V ed una a 3.55 V. Ma la cella più alta di tensione è quella che per vari motivi si scarica meno, non può essere altro per restare a tensione maggiore rispetto alle altre; ora le scarichiamo e le ricarichiamo in continuazione, ecco che questa raggiunge ancora prima, rispetto alle altre i 3.65 V, continuando i cicli questa arriva ai 4 V e si danneggia. Cosa impedisce questa situazione pericolosa? Il bilanciatore, ma se questo è in grado di fornire solo 30 mA sarà in grado di equalizzarle solo se la batteria resta per molto tempo a riposo, senza essere scaricate e caricate. E da qui avrà cominciato a diffondersi la leggenda metropolitana che è meglio non tenerle al 100% (14.6 V), ma non perché al 100% (cioè ognuna delle 4 celle a 3.65 V) non gli fa bene , ma per evitare che nelle celle squilibrate qualcuna superi i 4 V. Quello che vedono tutti è la tensione di gestione della batteria, ma è solo della serie di quattro, non per la singola cella, ma è la singola cella che si scassa.
In risposta al messaggio di Hunter85 del 19/11/2022 alle 04:00:28Ciao Hunter85,
Ciao...no era per dire che in effetti c'è una qualche tensione di carica che permette volendo di caricare solo a 90% senza bisogno di staccare i caricatori. Ma una tensione che semplicemente arriva all equilibrio al 90%circa e poi i caricatori alimentano i carichi a quella tensione di equilibrio che significa batteria al 90%. ...deve esserci...c'è anche per le batterie al piombo. Però su quelle, non fare mai la fase di assorbimento, e non riconvertire sempre la totalità del solfato di piombo in piombo e ossido di piombo e acido solforico, causerebbe solfatazione alla lunga. Ma anche una AGM..se imposti solo 13.5/13.6v costanti arriva a circa 90% o meno e poi smettere di caricarsi e il caricatore alimenta solo incarichi a quella tensione.(che è quello che succede con i cattivi cablaggi dall' alternatore e il frigo acceso...carica solo a 90% a causa della tensione troppo bassa) In che senso non è d'accordo che lavora sempre la batteria? Come andrebbe usata secondo lui in un caso come il mio? Potrei usarla come la AGM? Cioè ogni notte fino a 80%, poi il giorno successivo ricarica e non uso fino a sera col pannello che alimenta le cose? Un mio amico si è fissato che siccome le sue litio sono date per 4mil cicli e li conta il BMS... Pensa che mettendo un interruttore sui pannelli,( che mi ha obbligato a mettergli per questo motivo, non per comodità di manutenzione) e accemdendoli solo ogni 2 o 3 o 4 giorni la batteria gli durerà di più. Perché invece di un ciclo di scarica leggero al giorno, ne farà uno pesante ogni 3 giorni. Gli ho spiegato che anche le sue LiFePo4 in ogni caso dovrebbero vivere di più con scariche più leggere. Dice ..ogni sera mi vanno a 80% o di più. Voglio che prima di ricaricarle mi vadano sotto 40%. Sennò il BMS mi conta troppi cicli..ma che significa? Io non sono convinto di questa cosa. Poi scusa... si mette a piovere al terzo giorno e che fai? I pannelli di giorno devono essere sfruttati il più possibile. La batteria resta sempre un sistema di accumulo non un generatore...su cui dover (e poter) contare il più tardi possibile... perché se poi ti serve davvero e l hai scaricata prima inutilmente? Cosa fai? Resta comunque un tampone che serve per quando l energia non si può produrre In viaggio, con i pannelli,con l Enel etc etc... Tralasciando il fatto che dalle dichiarazioni dei produttori,una LIFEPO4 scaricata tanto vive tanto, ma vive sempre la metà di una scaricata poco...
In risposta al messaggio di Lebowski del 19/11/2022 alle 09:27:40Non tutti e quelli che che lo fanno non sono affidabili, qui su Col ci sono stati molti esempi di utenti che lo hanno ma che dovevano resettarlo perché gli staccava la carica anche se realmente le celle erano bilanciate.
Ma il BMS non controlla la tensione delle singole celle e stacca la carica quando anche solo una supera la sua tensione massima?
In risposta al messaggio di Giuliopgn del 19/11/2022 alle 09:11:16La spiegazione tecnica è quella della carica al 100% che data in continuazione accorcia la vita alla batteria, i cicli che la batteria può fare. E' stato uno dei primi a commercializzare le litio in Italia, ha un officina, nella zona dove ha la ditta, che è gestita da un elettrotecnico e sono anni che fa montaggi ed esperimenti.
praticamente lavora sempre...e lui non è d'accordo... Ma la spiegazione tecnica? Scusa ma quel tuo conoscente rivenditore le batterie le assembla o vende quelle con BMS integrato? Già che dica che 30 mA bastino mi fa pensareche quello è il BMS che lui trova sulle preassemblate, ad ogni modo io non valuto esperienze positive/negative di altri se non danno spiegazione tecnica, che forse nemmeno conoscono, infatti questo dopo aver avuto guasti sulle batterie vendute ha trovato l'escamotage di tenerle a tensione più bassa per ridurre i guasti. Ma a cosa sono dovuti i guasti che aveva, ha fatto un'analisi tecnica o va per tentativi? La criticità maggiore delle LFP è la sovratensione delle celle, su questo aspetto molti sono impreparati venendo dalle PB, perché su queste il problema di sovratensione non esiste in quanto le celle si autobilanciano quando il caricatore esegue la fase absorption, l'unico altro aspetto che le distingue è che le LFP non si devono caricare a temperature prossime allo zero. Cosa succede caricando celle che sono sbilanciate? Quella che è più carica va in overvoltage quando si arriva alla tensione di 14.6 V; poniamo il caso che le celle siano leggermente sbilanciate, magari anche solo 0.05 V che può voler dire parecchi Ah di differenza, le celle salgono pian piano e sono attorno ai 3.25 V, per arrivare a 3.3 ci vogliono molti Ah, ma se una delle celle parte da 3.3 V è già vicina alla carica massima (sarebbero i 13.2 V dove le LFP stazionano maggiormente dal 50 al 90 % di carica) ecco che questa finisce velocemente ai 3.65 V (massima tensione di carica) e la supera fino ad arrivare oltre i 4 V. Cella A 3.3 V, cella B 3.3 V, cella C 3.3 V, totale 9.9 V ma il caricatore sta salendo perché l'altra è già arrivata a 3.65 V: il totale è a 13.55 V; salendo a 14.0 V questa va già oltre i 4.0 V ed inizia a rovinarsi. Ecco quindi perché si è cominciata a spargere la voce che è meglio non arrivare ai 14.6 V, per sopperire al cattivo funzionamento del bilanciatore, tengono la carica al massimo a 13.3 V (3.25 V x 3 - 13.3 = 3.55 V) cioè abbiamo 3 celle a 3.25 V ed una a 3.55 V. Ma la cella più alta di tensione è quella che per vari motivi si scarica meno, non può essere altro per restare a tensione maggiore rispetto alle altre; ora le scarichiamo e le ricarichiamo in continuazione, ecco che questa raggiunge ancora prima, rispetto alle altre i 3.65 V, continuando i cicli questa arriva ai 4 V e si danneggia. Cosa impedisce questa situazione pericolosa? Il bilanciatore, ma se questo è in grado di fornire solo 30 mA sarà in grado di equalizzarle solo se la batteria resta per molto tempo a riposo, senza essere scaricate e caricate. E da qui avrà cominciato a diffondersi la leggenda metropolitana che è meglio non tenerle al 100% (14.6 V), ma non perché al 100% (cioè ognuna delle 4 celle a 3.65 V) non gli fa bene , ma per evitare che nelle celle squilibrate qualcuna superi i 4 V. Quello che vedono tutti è la tensione di gestione della batteria, ma è solo della serie di quattro, non per la singola cella, ma è la singola cella che si scassa.
In risposta al messaggio di Fleurette63 del 19/11/2022 alle 08:44:12Credo che le spiegazioni e le esperienze di utilizzo delle LiFePo4 interessino molti utilizzatori di questo tipo di batteria, soprattutto quelli che pensano di avere una Plug & Play, viste le criticità.
L’argomento era: batterie Plug & Play, mi sa che ci siamo allontanati un tantino
In risposta al messaggio di ezio55 del 19/11/2022 alle 09:46:52Scusa ma non è affatto una spiegazione tecnica, è un suo parere.
La spiegazione tecnica è quella della carica al 100% che data in continuazione accorcia la vita alla batteria, i cicli che la batteria può fare. E' stato uno dei primi a commercializzare le litio in Italia, ha un officina,nella zona dove ha la ditta, che è gestita da un elettrotecnico e sono anni che fa montaggi ed esperimenti. Inoltre è a contatto, normale per un commerciante, con altra ditta che vende ed installa le LiFePo4 sulle imbarcazioni, anche qui l'esperienza è diretta e provata, oltre che con altri costruttori di batterie, non mi costa nulla settare l'impianto ad una tensione più bassa, 13,2/13,3 Volt. e vedere come si comporta. Per quanto riguarda il bilanciatore mi trovo d'accordo, la prima volta che l'ho visto è stato per un problema al vicino di camper, ha una LiFePo4 Ultimatron e il BMS quando vedeva che una cella arrivava a 3,60 Volt staccava, nonostante le altre fossero ancora da caricare, abbiamo messo il bilanciatore a condensatori, per la prima volta, dopo 24 ore, la batteria si è stabilizzata con praticamente tutte le celle allo stesso valore, una aveva differenza di 0,02 Volt. A differenza del tuo BMS, che caricava anche le altre e di conseguenza quella già carica si rovinava, il suo, ma anche il mio JBD, stacca tutto vedendo una cella al massimo, come se tutta la batteria fosse arrivata alla carica. E' chiaro che se un BMS continua a caricare le altre celle perchè sono scariche ma anche la cella già carica, quest'ultima si guasta. Saluti.
In risposta al messaggio di Giuliopgn del 19/11/2022 alle 09:55:25Ezio, il discorso di massima è corretto, infatti anche io faccio una cosa del genere, il problema è che 13,3 V è troppo poco, se guardi la curva di carica di una Lifepo4 ti rendi ci conto che a 13,3 V puoi essere al 30 come al 70 % per essere sicuri di caricarla bisogna andare dove la curva da piatta comincia a salire in modo rapido, per le mie celle ho individuato come tensione ideale 13,55V.
Scusa ma non è affatto una spiegazione tecnica, è un suo parere. Riguardo i BMS, sia quelli integrati, sia quelli sofisticati, non funzionano come dichiarano, anche al tuo per esempio, hai dovuto aggiungere un bilanciatore.Una differenza di 0.2 V sulla cella può equivalere a più del 50% della capacità. Gli equilibratori devono lavorare con sensibilità inferiore a 0.005 V Vedi però che a molti il controllo di tensione della singola cella non funzionava come avrebbe dovuto. Pensa a quanto erano sbilanciate le celle del tuo vicino, ci sono volute 24 ore a più di 1 A per riequilibrarle, almeno un terzo della capacità della batteria. Io ho 2 equilibratori da 5 A (che poi è cosi definito ma fa 1.25 A per ogni cella) per ogni batteria, li alterno ogni tanto, sei mesi, per essere sicuro di averne funzionante uno di scorta, ed in quella occasione controllo con tester la tensione della singola celle. Non mi fido nemmeno di questi bilanciatori attivi in quanto funzionano con condensatori, che si sa, se non di buona qualità possono guastarsi. Ora è in commercio una schedina simile, sempre attiva ma senza condensatori, costa circa uguale. Tutte cose che sulle preassemblate non si possono fare. Il problema delle LFP non è delle celle, è sempre sui BMS.
https://it.aliexpress.com/item/...
In risposta al messaggio di Giuliopgn del 19/11/2022 alle 11:27:03Ah..vedo delle bobine di induzione simili a quelle dei regolatori mppt.(ma io non ne capisco di elettronica) Come dovrebbe funzionare rispetto ai condensatori?
Questo è senza condensatori, ma non l'ho mai provato.
https://it.aliexpress.com/item/...
In risposta al messaggio di Giuliopgn del 19/11/2022 alle 12:09:45Ok si ho capito che la differenza di tensione deve essere bassissima. Sulle celle al piombo invece no. Perché per tot tensione corrisponde molta meno capacità.
Quello a condensatori ha: Scheda di equalizzazione del trasferimento di energia capacitiva (5mv ad alta precisione) E non parte con una differenza di tensione tra le celle di 0.1 V, come quello a bobine, la traduzione èsempre da interpretare, ma se si attiva con un differenziale di 0.1 V non va bene, 0.1 V vuol dire decine di Ah di differenza tra le celle. Ho l'impressione che quello a condensatori sia più analogico come funzionamento e quindi più sensibile, 0.005 V sono indispensabili. Quello a condensatori è stato provato da molti, qui in Col, con ottimi risultati.
In risposta al messaggio di Giuliopgn del 19/11/2022 alle 09:55:25Ciao, ho sbagliato a scrivere, adesso correggo, non sono 0,2 Volt ma 0,02 Volt...
Scusa ma non è affatto una spiegazione tecnica, è un suo parere. Riguardo i BMS, sia quelli integrati, sia quelli sofisticati, non funzionano come dichiarano, anche al tuo per esempio, hai dovuto aggiungere un bilanciatore.Una differenza di 0.2 V sulla cella può equivalere a più del 50% della capacità. Gli equilibratori devono lavorare con sensibilità inferiore a 0.005 V Vedi però che a molti il controllo di tensione della singola cella non funzionava come avrebbe dovuto. Pensa a quanto erano sbilanciate le celle del tuo vicino, ci sono volute 24 ore a più di 1 A per riequilibrarle, almeno un terzo della capacità della batteria. Io ho 2 equilibratori da 5 A (che poi è cosi definito ma fa 1.25 A per ogni cella) per ogni batteria, li alterno ogni tanto, sei mesi, per essere sicuro di averne funzionante uno di scorta, ed in quella occasione controllo con tester la tensione della singola celle. Non mi fido nemmeno di questi bilanciatori attivi in quanto funzionano con condensatori, che si sa, se non di buona qualità possono guastarsi. Ora è in commercio una schedina simile, sempre attiva ma senza condensatori, costa circa uguale. Tutte cose che sulle preassemblate non si possono fare. Il problema delle LFP non è delle celle, è sempre sui BMS.
In risposta al messaggio di Steu851 del 19/11/2022 alle 10:22:56Potrebbe essere che è riferito alle batterie che lui commercializza ed al relativo BMS interno, ma se anche il suo collega che lavora nella nautica, con altre batterie fa questo...
Ezio, il discorso di massima è corretto, infatti anche io faccio una cosa del genere, il problema è che 13,3 V è troppo poco, se guardi la curva di carica di una Lifepo4 ti rendi ci conto che a 13,3 V puoi essere al 30come al 70 % per essere sicuri di caricarla bisogna andare dove la curva da piatta comincia a salire in modo rapido, per le mie celle ho individuato come tensione ideale 13,55V. Potrebbe anche essere che quanto detto da quel rivenditore (ma di castronerie da rivenditori ne ho sentite tante) fosse relativo a quella specifica batteria