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giringiro
giringiro
-
Inserito il 28/02/2006 alle: 22:07:59
Buon giorno a tutti, ho collegato in serie due batterie di servizio dove una è al gel, mantre la seconda è di quelle tradizionali ed entrambe sono collegate poi ad un pannello solare. Mi sapete dire se và bene o se l'utilizzo di due batterie così diverse può portare poblemi. grazie e buoni km a tutti
Claudio65
Claudio65
16/02/2006 1058
Inserito il 28/02/2006 alle: 22:13:32
[:0][:0]In serie??..Orrore....!!!![:0][:0] Aspetta che legga Maanibal e sentirai....[:D][:D] Ciao
giringiro
giringiro
-
Inserito il 28/02/2006 alle: 22:21:05
Devo precisare che l'impianto me lo ha fatto il concessionario dove ho acquistato il camper, io ci ho solo aggiunto la seconda batteria.....
Da.do
Da.do
16/02/2004 3466
Inserito il 28/02/2006 alle: 22:32:49
quote:Originally posted by giringiro
Devo precisare che l'impianto me lo ha fatto il concessionario dove ho acquistato il camper, io ci ho solo aggiunto la seconda batteria..... >
> Vorrai dire in parallelo, cioè positivo con positivo e negativo con negativo, vero?
giringiro
giringiro
-
Inserito il 28/02/2006 alle: 23:10:15
A questo punto non ci capisco più niente...[?][?][?] Domani vado a vedere come me lo hanno collegato e ci risentiamo. ciao e grazie
giankarlo
giankarlo
05/04/2004 31
Inserito il 01/03/2006 alle: 08:34:59
HO MONTATO ANCH'IO UNA NORMALE BATTERIA AL PIOMBO IN PARALLELO CON L'ALTRA IN DOTAZIONE AL GEL SONO ORMAI PASSATI QUATTRO ANNI SENZA NESSUN TIPO DI PROBLEMA, L'UNICA CONDIZIONE IN QUESTI CASI E' CHE LE DUE BATTERIE SIANO DELLO STESSO AMPERAGGIO SALUTI
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maanibal
maanibal
-
Inserito il 01/03/2006 alle: 11:26:44
Maanibal lo sentite... perchè ha da dire molto. L'errore più grosso che si possa fare e collegare in parallelo (non in serie come erroneamente detto) due batterie diverse e per diverse non intendo solo di tipo od amperaggio ma anche eventualmente di marca e stato d'uso. Le tensioni tipiche delle batterie al gel sono diverse rispetto a quelle automobilistiche per cui possono in questo caso verificarsi i seguenti inconvenienti: 1) supponiamo di avere due batterie (gel ed auto) perfettamente cariche (se misuriamo la tensione ai morsetti vediamo che quella al gel segna di più) e metterle in parallelo; avremo uno scorrimento di corrente (che potrebbe anche essere molto forte, tale da danneggiare una delle batterie) dalla batt gel verso l'automobilistica, con conseguente scarica di quella al gel. 2) Siamo riusciti a collegare le due batterie in parallelo senza troppi inconvenienti, ora le carichiamo; la tensione si attesterà su un valore che sarà un pò troppo alto per l'automobilistica (che si caricherà troppo) e troppo basso per quella al gel (che si caricherà poco); al distacco della corrente di carica, la batteria auto scenderà di tensione, scaricando ulteriormente quella al gel. 3) Dopo aver caricato, come visto sopra, le due batterie, inizieremo a consumare. La batteria automobilistica avrà una caduta di tensione superiore a quella al gel, che si scaricherà ulteriormente verso l'altra batteria. In linea di massima, anche se in misura inferiore, la cosa si può verificare per due batterie diverse per potenza, marca o stato d'uso. Questo mi sembra comunque il modo più stupido di dissipare inutilmente energia e di usurare rapidamente le batterie. In aggiunta posso anche dire: se collegate in parallelo due batterie diverse, curate almeno di farlo utilizzando filo di sezione non elevata e con un collegamento piuttosto lungo (almeno un metro e max 2,5 mm) in modo da creare una resistenza che attenua i fenomeni sopra elencati. Evitate soprattutto di collegare, con filo grosso e molto corto, due batterie, una carica e l'altra no, poichè si potrebbe addirittura arrivare allo scoppio di una delle due.
johny
johny
-
Inserito il 01/03/2006 alle: 12:29:19
Non credo che un filo lungo almeno un metro e di 2,5mm possa risolvere il problema, poiché la sua resistenza è talmente bassa che non sortisce alcun effetto. Interporre tra le batterie una qualsiasi altro tipo di resistenza non risolverebbe comunque il problema. Una soluzione potrebbe essere quella di mettere diversi diodi di potenza per ogni positivo verso il carico (in funzione dell'intensità del carico da supportare) in modo di separare le due batterie ma è opinabile se il gioco non vale la candela, in quanto comunque l'erogazione delle due batterie verso le utenze rimarebbe sempre diverso l'una dall'altra. L'impianto più serio prevede un deivatore manuale o automatico di erogazione delle batterie (anche quando sono prefettamente identitiche) con un sistema di ricarica simultaneo per entrambe (tramite diodi di separazione). Questo sistema offre il massimo dell'efficienza di scarica delle batterie ma in compenso è un pochino troppo complesso.Per vostra informazione viene utilizzato nel settore nautico. Salutoni a tutti[:)]
maanibal
maanibal
-
Inserito il 01/03/2006 alle: 12:55:38
Certamente un cavo da 2,5 non risolve completamente il problema dell'autoscarica ma almeno evita problemi più gravi tipo l'esplosione della batteria più debole. Per quanto riguarda i diodi, se vengono utilizzati i normali, introducono una caduta di tensione di 0,7 volt. Solo alcuni tipi di diodo hanno caduta di 0,2 volt e possono essere utilizzati per le commutazioni che interessano.
ponch
ponch
-
Inserito il 01/03/2006 alle: 13:45:29
Leggendo il tutto, mi sorge una domanda, ma le due matterie sono collegate tramite un deviatore tipo nautico? io l'ho fatto, e dopo 3 anni nessun problema. Ovviamente si utilizza una batteria per volta. fatemi sapere se anche in questo caso...tutto ok o meglio evitare ciao
johny
johny
-
Inserito il 01/03/2006 alle: 17:18:18
Per maanibal, scusami ma continuo a non capire come questo famoso filo da 2,5mm evita l'esplosione della batteria! [:(]Semmai un cavo troppo sottile se viene percorso da una corrente eccessiva potrebbe causare dei danni e pericoli d'incendio. L'utilizzo dei diodi non comporta nessun problema all'utilizzo e un piccolo abbasamento di tensione non signifca che cambia l'efficienza dell'erogazione delle batterie. In ultimo paralellare due batterie diverse non significa che automaticamente queste esplodono, tutt'altro ed è soltanto questione che non si ottengono i benfici delle reali potenzialità di ogni batteria come hai già spiegato. Per Ponch: in nautica si preferisce avere un doppio pacco di batterie totalmente separate con un comutatore manuale o automatico, principalmente per ragioni di sicurezza, in quanto nel caso di due batterie messe in parallelo, se una delle due batterie si guasta e va in corto internamente tenderebbe a scaricare anche l'altra. Poiché sulle batterie servizi sono connessi apparecchiature indispensabili per la navigazione, questo potrebbe creare seri pericoli di sicurezza. La stessa cosa si fà per le batterie di avviamento motori. In linea di massima l'impianti sulle imbarcazione più piccole sono paragonabili a quelli dei nostri camper, come qualche accorgimento in più per la sicurezza. Perciò in caso di due batterie servizi, il sistema più logico e efficiente è quello con un comutatore per alternare la scarica tra l'una e l'altra e la ricarica simultanea con diodi di separazione. Salutoni a tutti
maanibal
maanibal
-
Inserito il 01/03/2006 alle: 17:52:53
Caro johny, hai perfettamente ragione quando parli di utilizzo separato delle batterie. Se però parliamo di parallelo, dobbiamo considerare che la differenza di potenziale, ai poli positivi di due batterie che hanno già il negativo collegato insieme, può aggirarsi, a seconda dei casi, fra 0,7 e 2 volts a vuoto. A carico la differenza si ridurrà leggermente. Un filo da 2,5 mm quindi da 4 mm2, se percorso da una corrente di 20 A, si scalda, ma non tanto da creare problemi (se fosse più fino potremmo aver pericolo di incendio). Il calore prodotto, dissipa una parte della corrente che altrimenti andrebbe verso la batteria con tensione più bassa, creando un flusso di ben oltre i 20 A visti sopra. Certo, non è la soluzione ideale, serve però innanzitutto a mettere in allarme con il riscaldarsi; poi a limitare lo scorrimento di corrente fra le batterie, rendendo il sistema più sicuro. Consideriamo che, se utilizziano due spezzoni di filo da un metro, cominceremo ad avere una resistenza tale da limitare in maniera abbastanza efficace lo scorrimento di corrente, con i 2 volts visti. La cosa non si realizza, per esempio, utilizzando un filo da 4mm; la corrente aumenterebbe ad un punto tale da creare seri problemi. Il sistema si usa in elettronica (normalmente si inseriscono resistenze da 0.1 ohm), per mettere più transistors od integrati stabilizzatori in parallelo, limitando lo scorrimento di corrente che si crea fra di loro a causa delle approssimazioni costruttive. Per esempio, nella sezione "fai da te" ho visto due stabilizzatori 12V che usano transistors ed integrati in parallelo senza questo accorgimento. Se i componenti elettronici non sono esattamente dello stesso scaglione costruttivo, la cosa può creare problemi proprio per le approssimazioni tipiche delle giunzioni di silicio, causando, nel paggiore dei casi, l'effetto valanga.
naiko
naiko
21/05/2004 386
Inserito il 01/03/2006 alle: 17:53:13
una domanda : ho montato due batterie da 100 ampere in parallelo ad una distanza di pochi centimetri l'una dall'altra con cavi di adeguato diametro, le batterie sono FIAMM GS a ricombinazione interna acquistate insieme . ho notato una certa difficoltà da parte del caricabatterie di serie a portarmi a carica completa , premesso questo , secondo voi le batterie possono danneggiarsi o sarebbe meglio inserire un deviatore ? grazie[?]
maanibal
maanibal
-
Inserito il 01/03/2006 alle: 20:52:29
Se hai comperato due batterie perfettamente eguali e le hai inserite in parallelo dall'inizio, lascia la cosa così com'è. Se ti è possibile, collega, per ogni batteria, uno spezzone di filo così come ho indicato io, per minimizzare le eventuali differenze. Essendo le batterie eguali, ti consiglio di prendere quattro spezzoni da 2,5, e collegarli ai fili già esistenti. La resistenza interna dei conduttori, trascurabile ai fini del prelievo e della ricarica ma rilevante per le correnti che possono entrare in ballo fra una batteria e l'altra, penserà a bilanciare il tutto. La difficoltà di carica è normale, poichè la corrente erogata dall'alimentatore 220 V è insufficiente a due batterie e quella dell'alternatore dispone di una tensione troppo bassa per il tipo di accumulatore.
pama
pama
20/02/2006 913
Inserito il 02/03/2006 alle: 08:42:01
Mi aggancio a questo post per richiamare l'argomento caricabatteria di serie; tempo fa Maanibal mi aveva suggerito che nell'accoppiata b.auto100ah + gel 120 ah (con dev. manuale)e p.solare 50w il punto debole era il caricabatteria di serie che potrebbe non fornire sufficiente tensione alla b.gel. Si tratta di un ecovip su transit, nella documentazione del mezzo non viene riportato nulla in proposito allo switc e sul caricabatteria non l'ho trovato. Chi riesce ad aiutarmi? Grazie
maanibal
maanibal
-
Inserito il 02/03/2006 alle: 11:30:02
Misura la tansione in uscita dal caricabatteria, con attaccata la batteria al gel. Se questa si attesta fra 14,2 1 15 volts, va bene per la batteria la gel, altrimenti devi procurarti un carica adatto. Io, se fossi in te, aumenterei anche la potenza dei pannelli solari che è un pò bassina. Personalmente mi sto orientando a poco più di 200W, visto che i 120W attuali nei mesi invernali non sono sufficienti.
pama
pama
20/02/2006 913
Inserito il 02/03/2006 alle: 11:37:30
Ci provo, poi ti faccio sapere: la misuro all'ingresso in batteria gel con batteria collegata o staccata? Riguardo i pannelli, quello che ho in inverno non vale nulla ma in estate mi consente di evitare i camping, tra l'altro in inverno le mie soste sono di max 4/5 gg e con due batt. solitamente ce la faccio. Per le emergenze ho un vecchio generatore port. che mi da fino a 20A a 12V. (I soldi dei pannelli li spendo tutti in impianti di risalita)
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maanibal
maanibal
-
Inserito il 02/03/2006 alle: 12:40:33
Le misure vanno sempre effettuate con la batteria attaccata. Se vuoi misurare la corrente di carica con un tester (ricordati che la lettura non è assolutamente affidabile, causa influenza della resistenza interna dello strumento), devi staccare il positivo ed inserire l'amperometro fra il filo positivo ed il relativo morsetto della batteria.
johny
johny
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Inserito il 03/03/2006 alle: 14:41:32
Maanibal, fai attenzione quando dai dei consigli!! [V] Se le batterie sono connesse in parallelo per esempio con un cavo 50mm2 e poi vai aggiungere dei spezioni di cavi a tuo dire da 2,5mm2, ricordati che la corrente si divide equamente tra i vari rami del collegamento. In caso di un prelievo eccessivo di carico, bingo, si bruciano i cavi da 2,5mm2. Per evitare in parte questo pericolo se proprio dobbiamo farlo, occorre che il carico venga prelevato soloid="red"> in un nodo qualsiasi del cavo da 50mm2 che non sia i due poli delle batterieid="red">, possibilmente equidistante dai poli e più possibilmente lontani da questi. Rimane il fatto che un cavo da 2,5mm2 ha una resistenza quasi trascurabile (ovviamente se precorsa da una corrente non eccessiva o distruttiva)e perciò non sortisce nessuna effetto sul nostro ragionamento e inoltre se proprio vogliamo esagerare e mettiamo più cavi da 2,5mm2 la già trascurabile resistenza si dimezza e così via. Se proprio vogliamo creare una qualche piccola resistenza apprezzabile, dobbiamo calcolare quanti metri di cavo occorre, forse cento o più? Infine se abbiamo questa famosa connessione con un cavo da 50mm2 e facciamo del nostro meglio per costruire a regola d'arte le resistenza a cavo, che succede? La corrente che ricircola tra le batterie ci prende in giro e preferisce scorrere maggiormente nel tratto da 50mm2, poiché il nostro cavo resistenza offre comunque un piccolo ostacolo al transito. Allora dopo tutto questo tribolare cosa abbiamo risolto? Come già detto tre sono le soluzioni possibili: trascurare tutte queste perdite, separare le due batterie con dei diodi oppure montare un deviatore. Salutoni a tutti.
maanibal
maanibal
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Inserito il 03/03/2006 alle: 15:06:27
quote:Originally posted by johny
Maanibal, fai attenzione quando dai dei consigli!! [V] Se le batterie sono connesse in parallelo per esempio con un cavo 50mm2 e poi vai aggiungere dei spezioni di cavi a tuo dire da 2,5mm2, ricordati che la corrente si divide equamente tra i vari rami del collegamento. In caso di un prelievo eccessivo di carico, bingo, si bruciano i cavi da 2,5mm2. Per evitare in parte questo pericolo se proprio dobbiamo farlo, occorre che il carico venga prelevato soloid="red"> in un nodo qualsiasi del cavo da 50mm2 che non sia i due poli delle batterieid="red">, possibilmente equidistante dai poli e più possibilmente lontani da questi. Rimane il fatto che un cavo da 2,5mm2 ha una resistenza quasi trascurabile (ovviamente se precorsa da una corrente non eccessiva o distruttiva)e perciò non sortisce nessuna effetto sul nostro ragionamento e inoltre se proprio vogliamo esagerare e mettiamo più cavi da 2,5mm2 la già trascurabile resistenza si dimezza e così via. Se proprio vogliamo creare una qualche piccola resistenza apprezzabile, dobbiamo calcolare quanti metri di cavo occorre, forse cento o più? Infine se abbiamo questa famosa connessione con un cavo da 50mm2 e facciamo del nostro meglio per costruire a regola d'arte le resistenza a cavo, che succede? La corrente che ricircola tra le batterie ci prende in giro e preferisce scorrere maggiormente nel tratto da 50mm2, poiché il nostro cavo resistenza offre comunque un piccolo ostacolo al transito. Allora dopo tutto questo tribolare cosa abbiamo risolto? Come già detto tre sono le soluzioni possibili: trascurare tutte queste perdite, separare le due batterie con dei diodi oppure montare un deviatore. Salutoni a tutti. >
> E' necessario considerare le correnti cui sono soggette le BS che in genere non superano mai complessivamente i 20 A. Per quanto riguarda la ripartizione della resistenza, nella mia risposta consiglio di usare quattro spezzoni di file da 2,5 e di collegarli al cavo esistente ed alle batterie. Il cavo da 2.5, per le correnti che possono scorrere fra le due batterie, considerata la differenza di potenziale che può trovarsi fra i due positivi (al massimo 0,2 volt, basta fare due calcoli con la legge di ohm per ricavare quale può essere la resistenza necessaria a limitare lo scorrimento di corrente ad una quindicina di ampere e quanti watts deve dissipare il cavo sottoposto a tale corrente), è sufficiente a limitare la corrente in modo tale che non sia distruttiva per la batteria più debole e presenta comunque una seziona tale da poter sopportare tranquillamente correnti dell'ordina di 20 A, senza conseguenze rilevanti (al massimo si scalderà ad una trentina di gradi). Il complesso dei due cavi da 2,5 pertanto potrà sopportare impunemente circa 40 A, corrente che è da ritenersi eccessiva per una BS. Aggiungo che il sistema non è certo l'ideale, almeno però mette al riparo in tutto od in parte dai pericoli che possono derivare ponendo due batterie non eguali in parallelo.

Modificato da maanibal il 03/03/2006 alle 15:11:31
johny
johny
-
Inserito il 03/03/2006 alle: 16:28:01
Maanibal, ti prego di meditare, visto che hai tirato in ballo il povero Ohm, prova a mettere in ballo anche il buon Kirchoff! Qualunque conessione che realizzerai con i famosi cavi non potrai mai ottenere quello che ti sei prefissato. Inoltre spero che sai bene che quando metti in parallelo più cavi della stessa sezione e della stessa lunghezza la resistenza risultante è minore della resistenza unitaria (ti risparmio la formula). Prova inoltre a procurati le specifiche di un qualche marca di cavo e vedi quanto sono le resistenze al metro lineare secondo le norme CEI e ISO. Disegna il circuito e pensaci su. Somma tutte queste informazioni e poi dimostrarmi in modo scientifico come possa il sistema da te ideato funzionare. Scusami se insisto ma lo faccio per chiarezza tecnica. Salutoni a tutti.
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