In risposta al messaggio di Franco81 del 20/02/2020 alle 19:24:51Eh, mi sa che sei arrivato secondo
Questa potrebbe essere una soluzione, adottata per gli aerei
http://www.iz4dji.it/Lavori/Blo...
www.iz4dji.it
In risposta al messaggio di Paolo62 del 20/02/2020 alle 22:37:29
E' proprio questo il presupposto sbagliato ! L'acciaio inossidabile, subendo questo tipo di sollecitazioni, uso un termine improprio per rendere l'idea, anziché tensionarsi come fanno gli altri acciai, incrementando la propriadurezza e quindi perdendo tenacità ed aumentando la fragilità, si distende. Perde durezza e aumenta la tenacità. Il ciclo termico che si esegue per dare tenacità e per far perdere durezza agli acciai inossidabili, si chiama ricottura per solubilizzazione e prevede uno shock termico da 1100°C a poche decine di gradi. In passato il pezzo portato ad una temperatura di 1100° C veniva immerso in acqua fredda per provocarne la distensione. Oggi è molto più frequente il trattamento sottovuoto per evitare le ossidazioni, ma il ciclo termico è il medesimo solo che il raffreddamento si ottiene con l'immissione di aria refrigerata. Per diventare critico, lo shock termico, dovrebbe partire da 450°C circa e dubito che le nostre Combi arrivino a quella temperatura. Se non ci credete provate a digitare in un qualsiasi portale web le parole solubilizzazione degli acciai inossidabili e troverete le spiegazioni del caso con gli intervalli termici critici ed i relativi cambiamenti di stato. Questo vale per gli acciai tipo il 304 o il 316 che, ritengo, siano quelli utilizzati per la costruzione dei nostri apparecchi ! Quando vi capita per le mani un tubo flessibile di collegamento per il gas di rete alle nostre cucine domestiche, quello, per intendersi, che fino a qualche anno fa era in gomma blu, immaginate che dopo le lavorazioni e la saldatura del giunto filettato, non è per niente flessibile, dopo solubilizzazione diventa come lo trovate in negozio. E questo è perchè il trattamento ne elimina le tensioni e ne ripristina le proprietà inossidabili. Quando si fa un oggetto stampato a freddo, pensate ad una vaschetta del gelato o, presumibilmente, anche il boiler della Truma, le deformazione è talmente importante in termini quantitativi che, normalmente, si eseguono 2-3 passaggi di deformazione ciascuno intervallato da un trattamento di solubilizzazione per conferire morbidezza all'oggetto che, dopo la prima deformazione, è diventato fragile.
In risposta al messaggio di IZ4DJI del 21/02/2020 alle 00:04:34
Eh, mi sa che sei arrivato secondo
In risposta al messaggio di ecostar del 21/02/2020 alle 01:09:13Si spiega con la mancata distensione dopo i trattamenti sensibilizzanti. Cioè se viene fatto un trattamento/lavorazione sensibilizzante (come una saldatura che oltrepassi il limite critico dei 450° quando i carburi (pochi) presenti negli austenitici non "Low C" come il 316 L ad esempio, sono precipitati) senza farlo seguire dalla distensione, si sono creati dei punti di tensione. Dai punti di tensione possono partire le cricche o rotture.
ti ringrazio della spiegazione sul trattamento degli inox , io non sono un tecnico inox e non so neanche come vengono lavorati e trattati ma essendo nel settore termoidraulico di caldaie con scambiatore termico e sanitarioinox ne abbiamo installate parecchie e non immagini quante hanno avuto problemi causati da shock termici causa blocco pompa , anche con le stufe combi non immagini quante ne ho viste con quei due tubicini di entrata/uscita acqua dissaldati , ora non sto a sindacare sulla lavorazione e trattamento di quegli scambiatori inox ne sui boiler delle combi perchè non è il mio settore ne professione ma visto che tu sei un tecnico sugli inox mi e ti chiedo come si spiega sto fatto ! mario
In risposta al messaggio di ecostar del 20/02/2020 alle 21:30:47OT on
ON ot Marco a metà della setimana scorsa in 4 adulti maschiacci di buonn bicchiere e forchetta essendo di passaggio abbiamo ristorato alla Trattoria Da Burde , direi fenomnale con sapori e piatti tradizionali di una volta , lo ritengo il classico ristoro di chi assaggia ritorna e ci ritorneremo OFF ot
http://www.m48.it
In risposta al messaggio di ecostar del 21/02/2020 alle 01:12:49Sono sempre felice quando qualcuno ha la mia stessa idea perchè significa che forse non era poi malvagia
azz Tommaso vogliono fegarti il posto più alto del podio
www.iz4dji.it
In risposta al messaggio di ecostar del 20/02/2020 alle 14:53:59...te la fai e te la dici ...gira ...smenala ...non tutti se lsla bevono...a quattrochi delle espressioni venete non te le risparmierei...
mamma mia quanto te la sei presa , è proprio vero che la verità a volte infastidisce ma forse continui a fingere di non capire , va be dai lasciamo perdere queste fesserie e scusami per il fastidio che ti ho causato mario
In risposta al messaggio di Paolo62 del 21/02/2020 alle 08:17:45
Si spiega con la mancata distensione dopo i trattamenti sensibilizzanti. Cioè se viene fatto un trattamento/lavorazione sensibilizzante (come una saldatura che oltrepassi il limite critico dei 450° quando i carburi (pochi)presenti negli austenitici non Low C come il 316 L ad esempio, sono precipitati) senza farlo seguire dalla distensione, si sono creati dei punti di tensione. Dai punti di tensione possono partire le cricche o rotture.
In risposta al messaggio di salito del 21/02/2020 alle 14:39:44
...te la fai e te la dici ...gira ...smenala ...non tutti se lsla bevono...a quattrochi delle espressioni venete non te le risparmierei... Per me il gorum è solo una pausa caffè non di certo motivo di vita... .. buon carnevale ...
In risposta al messaggio di ecostar del 21/02/2020 alle 14:48:56Si, hai capito giusto. O saldature mal realizzate o che non sono state distese. Io ho visto solo una Truma smontata ed il serbatoio come anche le saldature a vederle erano distese. Peraltro il fatto che nel libretto di istruzione dicano di procedere facendo funzionare la stufa con il boiler vuoto e poi immettere l'acqua mi fa pensare che questa analisi l'abbiano fatta. 80° per un acciaio, anche non inossidabile sono veramente poca cosa. Mi vien da dire che se un manufatto saldato salta per uno shock termico di 60-80°, sarebbe saltato prima o poi ugualmente per uno stato di tensione latente che, a fatica, non può far altro che saltare. E questo anche su un manufatto in acciaio da costruzione. Purtroppo la rincorsa alla riduzione dei prezzi di vendita fa dimenticare la buona pratica.
quindi cricche e rotture sono causate da saldature non omegenee e scorrette , ho capito giusto ? , perdonami ma sono sempre più convinto che immettere acqua fredda a circa 10 gradi in un contenitore anche inox trattatocon sotto un bruciatore che lo riscalda e mantiene caldo alla temperatura di oltre 80 gradi alle saldature e zona della stessa saldatura non faccia bene , le prove che ho disponibili causate da shock termici sono univoche e lampanti tutte su scambiatori e boiler inox e non a caso non sono passati in garanzia mario
In risposta al messaggio di Paolo62 del 21/02/2020 alle 17:22:06
Si, hai capito giusto. O saldature mal realizzate o che non sono state distese. Io ho visto solo una Truma smontata ed il serbatoio come anche le saldature a vederle erano distese. Peraltro il fatto che nel libretto di istruzionedicano di procedere facendo funzionare la stufa con il boiler vuoto e poi immettere l'acqua mi fa pensare che questa analisi l'abbiano fatta. 80° per un acciaio, anche non inossidabile sono veramente poca cosa. Mi vien da dire che se un manufatto saldato salta per uno shock termico di 60-80°, sarebbe saltato prima o poi ugualmente per uno stato di tensione latente che, a fatica, non può far altro che saltare. E questo anche su un manufatto in acciaio da costruzione. Purtroppo la rincorsa alla riduzione dei prezzi di vendita fa dimenticare la buona pratica.