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CBE BDS-180 metterlo o no

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16
Apollo 13
Apollo 13
09/07/2009 3091
Rispondi Abuso
Inserito il 06/02/2022 alle: 20:01:23
Non riuscire a trovare una logica non vuole necessariamente dire che una logica non c'è.
Lo stolto non sa tacere
19
emmespanish
emmespanish
16/02/2006 5977
Rispondi Abuso
Inserito il 06/02/2022 alle: 22:24:36
In risposta al messaggio di Apollo 13 del 06/02/2022 alle 20:01:23

Non riuscire a trovare una logica non vuole necessariamente dire che una logica non c'è.
Esatto...yes

Del BDS-180 ne ho sentito parlare sempre molto bene per cui credo sia un accessorio valido...
Marco
5
Trave71
Trave71
10/06/2020 4279
Rispondi Abuso
Inserito il 28/02/2022 alle: 19:01:50
Come sapete ho avuto qualche problemino dopo l’installazione dell’Imanager, non dovuto allo stesso, comunque risolto ciò sabato notte il suddetto dispositivo è andato in palla, segnava Una batteria al 100% seppur con tensione a 12.3, segnalava anche un + 6.3 Ampere di notte, praticamente un miracolo, essendo non allacciato a niente.
Per ripristinare ho dovuto spegnere con tasto sulla black box , a quel punto è tornato alle giuste segnalazioni , confermate dagli strumenti che ho a bordo, non vedo la carica, però la tensione era 13.3 su entrambe e gli assorbimenti congrui.
Fino a li aveva funzionato correttamente, cioè alternando spesso le batterie in fase di scarica più o meno facendole lavorare pari, per poi caricare con il pannello prima una e poi l’altra.
Questa frizzatura mi ha dato da pensare circa l’affidabilità del dispositivo.
Aldo
StarLor180811
StarLor180811
21/05/2024 11
Rispondi Abuso
Inserito il 14/01/2025 alle: 18:14:15
Ciao, 
é passato diverso tempo dall'aggiornamento di questo post ma essendo stato l'origine dei miei dubbi e della mia successiva attività di informazione mi permetto di aggiornarlo, sperando che quanto sto per aggiungere, ottenuto dalla mia professione e dall'aver tediato diversi colleghi ingegneri, possano essere di aiuto anche ad altri.

Di fatto tutto ciò che si legge nei post precedenti rispetto al parallelo secco non é errato, così non é errato quello che si legge rispetto ai vantaggi di non farlo; detta così é una risposta molto da ingegnere ma la verità sta effettivamente nel mezzo...
Fintanto che abbiamo:
- Una fonte di carica elevata
- Una fonte di scarica elevata
Il parallelo secco é una soluzione che idealmente permette di limitare i danni di una situazione simile, però attenzione limitare, si perché, mentre é ineccepibile che suddividere la scarica tra due batterie possa concorrere a limitarne lo stress, in una condizione ottimale la carica di una batteria dovrebbe sempre essere effettuata unicamente da un caricatore (uno per batteria) e rispettando le apposite curve e fasi di carica. In poche parole l'alternatore non andrebbe mai collegato alla batteria ma andrebbe interposto un caricabatterie dedicato (vedi il Victron tr). E questo vale anche per gli alternatori intelligenti, in quanto sono fatti per caricare una batteria non tre (1BM+2BS). Ogni batteria ha i suoi cicli di carica.
Purtroppo, come spesso accade, la teoria si va a scontrare con la realtà e, anche nel caso di forti correnti di scarica ci sono dei problemi, infatti, per quanto possiamo mettere delle batterie simili tra loro queste non saranno mai uguali, il che significa che la resistenza interna delle componenti differirà seppur di poco tra una e l'altra.
Questa piccola differenza fa si che se la BS1 ha una resistenza interna minore di della BS2, BS1 sia più efficiente di BS2 nel fornire energia e, laddove vi sia richiesta di elevata corrente BS1 si ritroverà a fornire più corrente di BS2. Essendoci tuttavia un parallelo tra le due, a quel punto, il delta di corrente si ritroverà a fluire dalla BS2 alla BS1 fintanto che le tensioni delle due non siano equiparate.
Questo fluire volto ad equiparare le tensioni di BS1 e BS2, ovviamente, non è trasparente dal punto di vista di dispendio energetico e quindi un tot di energia va persa durante il trasferimento; chiamiamo seppure erroneamente questa cosa "equalizzazione", giusto per avere un modo di riferirmici più tardi.

Quando invece le batterie al piombo non sono sottoposte a grande carico oppure sono a riposo (ovvero, purtroppo per noi, per la maggior parte della loro vita sui nostri camper) sono comunque soggette ad autoscarica, ovvero la loro tensione scende normalmente anche in assenza di carico. Il modo in cui la tensione scende è differente da una batteria e un altra e non dipende solo dalla vecchiaia ma da innumerevoli elementi e anche batterie di medesima marca/età potrebbero differire tra loro. Da considerare che le differenze tra una batteria e l'altra variano anche con il passare del tempo. Questa particolarità fa si che, nel caso di parallelo secco, vi sia un continuo tot di energia volto all'equalizzazione tra le due di cui sopra che passa da una all'altra e, laddove una delle n batterie in parallelo sia in qualche modo danneggiata, costringerà la/le altre batterie componenti il parallelo a un tentativo continuo di equalizzarne la tensione.
Per fare un esempio (spicciolo e esagerato), poniamo che BS1 abbia una autoscarica più elevata di BS2.
  • Al tramonto BS1 e BS2 hanno voltaggio di 13.6
  • Dopo due ore dal tramonto BS1 scende a 13.2, BS2 rimane a 13.6.
A questo punto un tot di energia transiterà da BS2 a BS1, nel tentativo di equalizzare le tensioni, al termine BS2 e BS1 saranno a una tensione di 13.1 (perché un po di energia è andata dispersa).
  • Dopo sei ore dal tramonto BS1 scende a 13.0, , BS2 rimane a 13.2.
A questo punto un tot di energia transiterà da BS2 a BS1, nel tentativo di equalizzare le tensioni, al termine BS2 e BS1 saranno a una tensione di 12.9 (perché un po di energia è andata dispersa).

A lungo andare, oltre al continuo spreco di energia disperso in calore per il transito di corrente, mi ritroverò comunque tutte le batterie alla tensione della batteria con maggior autoscarica.

Inoltre il vero problema, almeno secondo me, è che il transito di energia da una batteria all'altra può virtualmente avvenire alla massima capacità di scarica della batteria (per questo non vanno mai collegate in parallelo batterie cariche e scariche) e questo significa che se una delle batterie del parallelo secco va in corto la/le altre scaricheranno verso di essa una corrente di 700 o 800A (immaginando di utilizzare delle batterie AGM Start & Stop).

Interporre uno switch nautico a 4 posizioni potrebbe aiutare ma, in primis, questi aggiunge un ulteriore punto di contatto con relativa perdita di potenziale e quindi resistenza, ed inoltre non evita il verificarsi di grossi guai nel caso di corto di una delle batterie (a meno di non switchare manualmente tra una batteria e l'altra singolarmente e non lasciare mai il parallelo se non quando si è sicuri che non vi siano problemi di sorta).

E quindi niente, considerando tutte le paranoie e che il "vabbè ma che proprio a me deve succedere" non ha mai funzionato un granché con me, io ho optato per un battery manager. Ho scelto iManager solo perchè ha lo schermo e le sonde di temperatura integrate, alla fine sia iManager che BDS cercano di utilizzare una batteria alla volta, un pò per volta, evitando grandi scariche e utilizzano il parallelo solo previa verifica e in determinati casi.
Per ora evito di mettere un caricabatterie dedicato per ogni batteria, ma magari in futuro un pensierino ce lo faccio.

Raccogliere tutte le info mi ha richiesto un bel po di sbatti, spero possa essere utile anche a altri, come tutti gli altri post del thread lo sono stati per me.

Modificato da StarLor180811 il 14/01/2025 alle 19:09:49
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09/06/2015 5484
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Inserito il 14/01/2025 alle: 20:34:29
In risposta al messaggio di StarLor180811 del 14/01/2025 alle 18:14:15

Ciao,  é passato diverso tempo dall'aggiornamento di questo post ma essendo stato l'origine dei miei dubbi e della mia successiva attività di informazione mi permetto di aggiornarlo, sperando che quanto sto per aggiungere,
ottenuto dalla mia professione e dall'aver tediato diversi colleghi ingegneri, possano essere di aiuto anche ad altri. Di fatto tutto ciò che si legge nei post precedenti rispetto al parallelo secco non é errato, così non é errato quello che si legge rispetto ai vantaggi di non farlo; detta così é una risposta molto da ingegnere ma la verità sta effettivamente nel mezzo... Fintanto che abbiamo: - Una fonte di carica elevata - Una fonte di scarica elevata Il parallelo secco é una soluzione che idealmente permette di limitare i danni di una situazione simile, però attenzione limitare, si perché, mentre é ineccepibile che suddividere la scarica tra due batterie possa concorrere a limitarne lo stress, in una condizione ottimale la carica di una batteria dovrebbe sempre essere effettuata unicamente da un caricatore (uno per batteria) e rispettando le apposite curve e fasi di carica. In poche parole l'alternatore non andrebbe mai collegato alla batteria ma andrebbe interposto un caricabatterie dedicato (vedi il Victron tr). E questo vale anche per gli alternatori intelligenti, in quanto sono fatti per caricare una batteria non tre (1BM+2BS). Ogni batteria ha i suoi cicli di carica. Purtroppo, come spesso accade, la teoria si va a scontrare con la realtà e, anche nel caso di forti correnti di scarica ci sono dei problemi, infatti, per quanto possiamo mettere delle batterie simili tra loro queste non saranno mai uguali, il che significa che la resistenza interna delle componenti differirà seppur di poco tra una e l'altra. Questa piccola differenza fa si che se la BS1 ha una resistenza interna minore di della BS2, BS1 sia più efficiente di BS2 nel fornire energia e, laddove vi sia richiesta di elevata corrente BS1 si ritroverà a fornire più corrente di BS2. Essendoci tuttavia un parallelo tra le due, a quel punto, il delta di corrente si ritroverà a fluire dalla BS2 alla BS1 fintanto che le tensioni delle due non siano equiparate. Questo fluire volto ad equiparare le tensioni di BS1 e BS2, ovviamente, non è trasparente dal punto di vista di dispendio energetico e quindi un tot di energia va persa durante il trasferimento; chiamiamo seppure erroneamente questa cosa equalizzazione, giusto per avere un modo di riferirmici più tardi. Quando invece le batterie al piombo non sono sottoposte a grande carico oppure sono a riposo (ovvero, purtroppo per noi, per la maggior parte della loro vita sui nostri camper) sono comunque soggette ad autoscarica, ovvero la loro tensione scende normalmente anche in assenza di carico. Il modo in cui la tensione scende è differente da una batteria e un altra e non dipende solo dalla vecchiaia ma da innumerevoli elementi e anche batterie di medesima marca/età potrebbero differire tra loro. Da considerare che le differenze tra una batteria e l'altra variano anche con il passare del tempo. Questa particolarità fa si che, nel caso di parallelo secco, vi sia un continuo tot di energia volto all'equalizzazione tra le due di cui sopra che passa da una all'altra e, laddove una delle n batterie in parallelo sia in qualche modo danneggiata, costringerà la/le altre batterie componenti il parallelo a un tentativo continuo di equalizzarne la tensione. Per fare un esempio (spicciolo e esagerato), poniamo che BS1 abbia una autoscarica più elevata di BS2.Al tramonto BS1 e BS2 hanno voltaggio di 13.6 Dopo due ore dal tramonto BS1 scende a 13.2, BS2 rimane a 13.6.A questo punto un tot di energia transiterà da BS2 a BS1, nel tentativo di equalizzare le tensioni, al termine BS2 e BS1 saranno a una tensione di 13.1 (perché un po di energia è andata dispersa).Dopo sei ore dal tramonto BS1 scende a 13.0, , BS2 rimane a 13.2.A questo punto un tot di energia transiterà da BS2 a BS1, nel tentativo di equalizzare le tensioni, al termine BS2 e BS1 saranno a una tensione di 12.9 (perché un po di energia è andata dispersa). A lungo andare, oltre al continuo spreco di energia disperso in calore per il transito di corrente, mi ritroverò comunque tutte le batterie alla tensione della batteria con maggior autoscarica. Inoltre il vero problema, almeno secondo me, è che il transito di energia da una batteria all'altra può virtualmente avvenire alla massima capacità di scarica della batteria (per questo non vanno mai collegate in parallelo batterie cariche e scariche) e questo significa che se una delle batterie del parallelo secco va in corto la/le altre scaricheranno verso di essa una corrente di 700 o 800A (immaginando di utilizzare delle batterie AGM Start & Stop). Interporre uno switch nautico a 4 posizioni potrebbe aiutare ma, in primis, questi aggiunge un ulteriore punto di contatto con relativa perdita di potenziale e quindi resistenza, ed inoltre non evita il verificarsi di grossi guai nel caso di corto di una delle batterie (a meno di non switchare manualmente tra una batteria e l'altra singolarmente e non lasciare mai il parallelo se non quando si è sicuri che non vi siano problemi di sorta). E quindi niente, considerando tutte le paranoie e che il vabbè ma che proprio a me deve succedere non ha mai funzionato un granché con me, io ho optato per un battery manager. Ho scelto iManager solo perchè ha lo schermo e le sonde di temperatura integrate, alla fine sia iManager che BDS cercano di utilizzare una batteria alla volta, un pò per volta, evitando grandi scariche e utilizzano il parallelo solo previa verifica e in determinati casi. Per ora evito di mettere un caricabatterie dedicato per ogni batteria, ma magari in futuro un pensierino ce lo faccio. Raccogliere tutte le info mi ha richiesto un bel po di sbatti, spero possa essere utile anche a altri, come tutti gli altri post del thread lo sono stati per me.
...
"Per fare un esempio (spicciolo e esagerato), poniamo che BS1 abbia una autoscarica più elevata di BS2.
  • Al tramonto BS1 e BS2 hanno voltaggio di 13.6
  • Dopo due ore dal tramonto BS1 scende a 13.2, BS2 rimane a 13.6.
  • NON E' POSSIBILE
A questo punto un tot di energia transiterà da BS2 a BS1, nel tentativo di equalizzare le tensioni, al termine BS2 e BS1 saranno a una tensione di 13.1 (perché un po di energia è andata dispersa).
  • Dopo sei ore dal tramonto BS1 scende a 13.0, , BS2 rimane a 13.2.
  • " NON E' POSSIBILE 

Essendo le batterie collegate in parallelo con un cavo di sezione adeguata alle correnti in gioco, non può esserci una tensione diversa tra le due batterie ma si leggerà una tensione praticamente identica perché il cavo che le collega è un corto circuito, cioè ha una caduta di tensione quasi zero (zero non esiste) 

Quella che circolerà è la corrente tra le due se c'è una differenza ma questo è noto e se le batterie sono identiche e nelle stesse condizioni, le correnti che circolano tra una e l'altra saranno minime, diciamo che è una situazione conosciuta, si sa che è così  ma non è una pregiudiziale importante, lo può diventare se una va in corto, per questo quando si montano due batterie in parallelo si raccomanda di inserire un fusibile o due fusibili di protezione

Se pensi alle batterie composte all'interno da più celle piccole in parallelo e poi in serie, queste si comportano esattamente come due batterie separate messe in parallelo no?

Molte auto montano di serie due batterie dalla casa madre, ad esempio la mia se venduta in svizzera o nel nord europa ha due batterie da 95Ah in parallelo montate da Toyota e ci rimangono per sempre

ci sono gli stessi rischi che ci sono se un elemento in parallelo di una batteria va in corto
Sono decine gli esempi di batterie in parallelo, questa pratica ha anche qualche contro indicazione ma accettabile

Le batterie si possono separare attraverso dei diodi di potenza che consentono ad esempio di utilizzarle in scarica senza che siano in parallelo e volendo anche caricarle dallo stesso caricabatteria senza che siano in parallelo, in questo modo non ci sono riversamenti in nessun senso, oltre ai diodi si possono usare i MOSFET che praticamente non hanno quasi nessuna caduta di tensione

I sistemi con separazione delle batterie a relè pur non conoscendoli bene mi sembra che abbiano dei momenti, quando il carico lo richiede, dove mettono in parallelo le due batterie e momenti che le tengono separate, quindi i riversamenti ci sarebbero lo stesso, inoltre mi piacerebbe sapere come fanno gli strumenti di monitorizzazione della batteria a leggere le correnti e fare qualsiasi calcolo, ci vogliono due shunt? oppure legge la corrente totale ma non conosce lo stato di una singola batteria?  in questo caso è possibile che io non abbia compreso bene il funzionamento

Io preferisco due batterie in parallelo o se si vuole separate da diodi come si fa in nautica







 
l'analogico non è il vecchio e il digitale il nuovo, no, non è così! Il digitale è solo un modo per rappresentare l'analogico, la natura, è analogica

Modificato da rubylove il 14/01/2025 alle 21:09:45
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Giovanni
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28/08/2003 13129
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Inserito il 14/01/2025 alle: 20:39:13
In risposta al messaggio di StarLor180811 del 14/01/2025 alle 18:14:15

Ciao,  é passato diverso tempo dall'aggiornamento di questo post ma essendo stato l'origine dei miei dubbi e della mia successiva attività di informazione mi permetto di aggiornarlo, sperando che quanto sto per aggiungere,
ottenuto dalla mia professione e dall'aver tediato diversi colleghi ingegneri, possano essere di aiuto anche ad altri. Di fatto tutto ciò che si legge nei post precedenti rispetto al parallelo secco non é errato, così non é errato quello che si legge rispetto ai vantaggi di non farlo; detta così é una risposta molto da ingegnere ma la verità sta effettivamente nel mezzo... Fintanto che abbiamo: - Una fonte di carica elevata - Una fonte di scarica elevata Il parallelo secco é una soluzione che idealmente permette di limitare i danni di una situazione simile, però attenzione limitare, si perché, mentre é ineccepibile che suddividere la scarica tra due batterie possa concorrere a limitarne lo stress, in una condizione ottimale la carica di una batteria dovrebbe sempre essere effettuata unicamente da un caricatore (uno per batteria) e rispettando le apposite curve e fasi di carica. In poche parole l'alternatore non andrebbe mai collegato alla batteria ma andrebbe interposto un caricabatterie dedicato (vedi il Victron tr). E questo vale anche per gli alternatori intelligenti, in quanto sono fatti per caricare una batteria non tre (1BM+2BS). Ogni batteria ha i suoi cicli di carica. Purtroppo, come spesso accade, la teoria si va a scontrare con la realtà e, anche nel caso di forti correnti di scarica ci sono dei problemi, infatti, per quanto possiamo mettere delle batterie simili tra loro queste non saranno mai uguali, il che significa che la resistenza interna delle componenti differirà seppur di poco tra una e l'altra. Questa piccola differenza fa si che se la BS1 ha una resistenza interna minore di della BS2, BS1 sia più efficiente di BS2 nel fornire energia e, laddove vi sia richiesta di elevata corrente BS1 si ritroverà a fornire più corrente di BS2. Essendoci tuttavia un parallelo tra le due, a quel punto, il delta di corrente si ritroverà a fluire dalla BS2 alla BS1 fintanto che le tensioni delle due non siano equiparate. Questo fluire volto ad equiparare le tensioni di BS1 e BS2, ovviamente, non è trasparente dal punto di vista di dispendio energetico e quindi un tot di energia va persa durante il trasferimento; chiamiamo seppure erroneamente questa cosa equalizzazione, giusto per avere un modo di riferirmici più tardi. Quando invece le batterie al piombo non sono sottoposte a grande carico oppure sono a riposo (ovvero, purtroppo per noi, per la maggior parte della loro vita sui nostri camper) sono comunque soggette ad autoscarica, ovvero la loro tensione scende normalmente anche in assenza di carico. Il modo in cui la tensione scende è differente da una batteria e un altra e non dipende solo dalla vecchiaia ma da innumerevoli elementi e anche batterie di medesima marca/età potrebbero differire tra loro. Da considerare che le differenze tra una batteria e l'altra variano anche con il passare del tempo. Questa particolarità fa si che, nel caso di parallelo secco, vi sia un continuo tot di energia volto all'equalizzazione tra le due di cui sopra che passa da una all'altra e, laddove una delle n batterie in parallelo sia in qualche modo danneggiata, costringerà la/le altre batterie componenti il parallelo a un tentativo continuo di equalizzarne la tensione. Per fare un esempio (spicciolo e esagerato), poniamo che BS1 abbia una autoscarica più elevata di BS2.Al tramonto BS1 e BS2 hanno voltaggio di 13.6 Dopo due ore dal tramonto BS1 scende a 13.2, BS2 rimane a 13.6.A questo punto un tot di energia transiterà da BS2 a BS1, nel tentativo di equalizzare le tensioni, al termine BS2 e BS1 saranno a una tensione di 13.1 (perché un po di energia è andata dispersa).Dopo sei ore dal tramonto BS1 scende a 13.0, , BS2 rimane a 13.2.A questo punto un tot di energia transiterà da BS2 a BS1, nel tentativo di equalizzare le tensioni, al termine BS2 e BS1 saranno a una tensione di 12.9 (perché un po di energia è andata dispersa). A lungo andare, oltre al continuo spreco di energia disperso in calore per il transito di corrente, mi ritroverò comunque tutte le batterie alla tensione della batteria con maggior autoscarica. Inoltre il vero problema, almeno secondo me, è che il transito di energia da una batteria all'altra può virtualmente avvenire alla massima capacità di scarica della batteria (per questo non vanno mai collegate in parallelo batterie cariche e scariche) e questo significa che se una delle batterie del parallelo secco va in corto la/le altre scaricheranno verso di essa una corrente di 700 o 800A (immaginando di utilizzare delle batterie AGM Start & Stop). Interporre uno switch nautico a 4 posizioni potrebbe aiutare ma, in primis, questi aggiunge un ulteriore punto di contatto con relativa perdita di potenziale e quindi resistenza, ed inoltre non evita il verificarsi di grossi guai nel caso di corto di una delle batterie (a meno di non switchare manualmente tra una batteria e l'altra singolarmente e non lasciare mai il parallelo se non quando si è sicuri che non vi siano problemi di sorta). E quindi niente, considerando tutte le paranoie e che il vabbè ma che proprio a me deve succedere non ha mai funzionato un granché con me, io ho optato per un battery manager. Ho scelto iManager solo perchè ha lo schermo e le sonde di temperatura integrate, alla fine sia iManager che BDS cercano di utilizzare una batteria alla volta, un pò per volta, evitando grandi scariche e utilizzano il parallelo solo previa verifica e in determinati casi. Per ora evito di mettere un caricabatterie dedicato per ogni batteria, ma magari in futuro un pensierino ce lo faccio. Raccogliere tutte le info mi ha richiesto un bel po di sbatti, spero possa essere utile anche a altri, come tutti gli altri post del thread lo sono stati per me.
...

El potevi di' subito che vendi i cosi (oggetti che fanno danni in automatico). 

Quanto agli ingegneri, nell'azienda in cui lavoravo, una mattina arrivò un ingegnere assunto proprio quel giorno. Si avvicinò al titolare che stava parlando con me, presentandosi come l'ingegnere al primo giorno di lavoro. Il titolare gli disse di prendere la scopa e pulire il magazzino; lui, ovviamente, fece presente che era un ingegnere. Al che il titolare chiese scusa: dopo aver fatto con me gli avrebbe spiegato come funzionava... 

Giovanni 
 
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rubylove
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09/06/2015 5484
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Inserito il 14/01/2025 alle: 22:11:33
In risposta al messaggio di StarLor180811 del 14/01/2025 alle 18:14:15

Ciao,  é passato diverso tempo dall'aggiornamento di questo post ma essendo stato l'origine dei miei dubbi e della mia successiva attività di informazione mi permetto di aggiornarlo, sperando che quanto sto per aggiungere,
ottenuto dalla mia professione e dall'aver tediato diversi colleghi ingegneri, possano essere di aiuto anche ad altri. Di fatto tutto ciò che si legge nei post precedenti rispetto al parallelo secco non é errato, così non é errato quello che si legge rispetto ai vantaggi di non farlo; detta così é una risposta molto da ingegnere ma la verità sta effettivamente nel mezzo... Fintanto che abbiamo: - Una fonte di carica elevata - Una fonte di scarica elevata Il parallelo secco é una soluzione che idealmente permette di limitare i danni di una situazione simile, però attenzione limitare, si perché, mentre é ineccepibile che suddividere la scarica tra due batterie possa concorrere a limitarne lo stress, in una condizione ottimale la carica di una batteria dovrebbe sempre essere effettuata unicamente da un caricatore (uno per batteria) e rispettando le apposite curve e fasi di carica. In poche parole l'alternatore non andrebbe mai collegato alla batteria ma andrebbe interposto un caricabatterie dedicato (vedi il Victron tr). E questo vale anche per gli alternatori intelligenti, in quanto sono fatti per caricare una batteria non tre (1BM+2BS). Ogni batteria ha i suoi cicli di carica. Purtroppo, come spesso accade, la teoria si va a scontrare con la realtà e, anche nel caso di forti correnti di scarica ci sono dei problemi, infatti, per quanto possiamo mettere delle batterie simili tra loro queste non saranno mai uguali, il che significa che la resistenza interna delle componenti differirà seppur di poco tra una e l'altra. Questa piccola differenza fa si che se la BS1 ha una resistenza interna minore di della BS2, BS1 sia più efficiente di BS2 nel fornire energia e, laddove vi sia richiesta di elevata corrente BS1 si ritroverà a fornire più corrente di BS2. Essendoci tuttavia un parallelo tra le due, a quel punto, il delta di corrente si ritroverà a fluire dalla BS2 alla BS1 fintanto che le tensioni delle due non siano equiparate. Questo fluire volto ad equiparare le tensioni di BS1 e BS2, ovviamente, non è trasparente dal punto di vista di dispendio energetico e quindi un tot di energia va persa durante il trasferimento; chiamiamo seppure erroneamente questa cosa equalizzazione, giusto per avere un modo di riferirmici più tardi. Quando invece le batterie al piombo non sono sottoposte a grande carico oppure sono a riposo (ovvero, purtroppo per noi, per la maggior parte della loro vita sui nostri camper) sono comunque soggette ad autoscarica, ovvero la loro tensione scende normalmente anche in assenza di carico. Il modo in cui la tensione scende è differente da una batteria e un altra e non dipende solo dalla vecchiaia ma da innumerevoli elementi e anche batterie di medesima marca/età potrebbero differire tra loro. Da considerare che le differenze tra una batteria e l'altra variano anche con il passare del tempo. Questa particolarità fa si che, nel caso di parallelo secco, vi sia un continuo tot di energia volto all'equalizzazione tra le due di cui sopra che passa da una all'altra e, laddove una delle n batterie in parallelo sia in qualche modo danneggiata, costringerà la/le altre batterie componenti il parallelo a un tentativo continuo di equalizzarne la tensione. Per fare un esempio (spicciolo e esagerato), poniamo che BS1 abbia una autoscarica più elevata di BS2.Al tramonto BS1 e BS2 hanno voltaggio di 13.6 Dopo due ore dal tramonto BS1 scende a 13.2, BS2 rimane a 13.6.A questo punto un tot di energia transiterà da BS2 a BS1, nel tentativo di equalizzare le tensioni, al termine BS2 e BS1 saranno a una tensione di 13.1 (perché un po di energia è andata dispersa).Dopo sei ore dal tramonto BS1 scende a 13.0, , BS2 rimane a 13.2.A questo punto un tot di energia transiterà da BS2 a BS1, nel tentativo di equalizzare le tensioni, al termine BS2 e BS1 saranno a una tensione di 12.9 (perché un po di energia è andata dispersa). A lungo andare, oltre al continuo spreco di energia disperso in calore per il transito di corrente, mi ritroverò comunque tutte le batterie alla tensione della batteria con maggior autoscarica. Inoltre il vero problema, almeno secondo me, è che il transito di energia da una batteria all'altra può virtualmente avvenire alla massima capacità di scarica della batteria (per questo non vanno mai collegate in parallelo batterie cariche e scariche) e questo significa che se una delle batterie del parallelo secco va in corto la/le altre scaricheranno verso di essa una corrente di 700 o 800A (immaginando di utilizzare delle batterie AGM Start & Stop). Interporre uno switch nautico a 4 posizioni potrebbe aiutare ma, in primis, questi aggiunge un ulteriore punto di contatto con relativa perdita di potenziale e quindi resistenza, ed inoltre non evita il verificarsi di grossi guai nel caso di corto di una delle batterie (a meno di non switchare manualmente tra una batteria e l'altra singolarmente e non lasciare mai il parallelo se non quando si è sicuri che non vi siano problemi di sorta). E quindi niente, considerando tutte le paranoie e che il vabbè ma che proprio a me deve succedere non ha mai funzionato un granché con me, io ho optato per un battery manager. Ho scelto iManager solo perchè ha lo schermo e le sonde di temperatura integrate, alla fine sia iManager che BDS cercano di utilizzare una batteria alla volta, un pò per volta, evitando grandi scariche e utilizzano il parallelo solo previa verifica e in determinati casi. Per ora evito di mettere un caricabatterie dedicato per ogni batteria, ma magari in futuro un pensierino ce lo faccio. Raccogliere tutte le info mi ha richiesto un bel po di sbatti, spero possa essere utile anche a altri, come tutti gli altri post del thread lo sono stati per me.
...
Scusa.. ma tu non sei mai intervenuto in questa discussione, se non ora, da dove sbuchi? 
l'analogico non è il vecchio e il digitale il nuovo, no, non è così! Il digitale è solo un modo per rappresentare l'analogico, la natura, è analogica
StarLor180811
StarLor180811
21/05/2024 11
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Inserito il 15/01/2025 alle: 08:37:26
In risposta al messaggio di rubylove del 14/01/2025 alle 22:11:33

Scusa.. ma tu non sei mai intervenuto in questa discussione, se non ora, da dove sbuchi? 
Se non sbaglio il primo post di questa discussione era del 2020, io ho acquistato un camper usato (un Challenger su Ford Transit del 2005) a marzo e, dopo aver avuto qualche problema con le batterie, ho scoperto che erano state fatte diverse magagne con l’impianto elettrico…dovendolo mettere a posto volevo cogliere l’occasione per aumentarne l’autonomia.
Gli articoli di questo forum sono, a mio parere, enormemente preziosi per un camperista in erba come me e permettono di evitare o risolvere la maggioranza dei problemi o almeno farsi una idea di come procedere.
Volevo dare il mio contributo smiley
StarLor180811
StarLor180811
21/05/2024 11
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Inserito il 15/01/2025 alle: 09:39:39
In risposta al messaggio di rubylove del 14/01/2025 alle 20:34:29

Per fare un esempio (spicciolo e esagerato), poniamo che BS1 abbia una autoscarica più elevata di BS2.Al tramonto BS1 e BS2 hanno voltaggio di 13.6 Dopo due ore dal tramonto BS1 scende a 13.2, BS2 rimane a 13.6. NON E'
POSSIBILE A questo punto un tot di energia transiterà da BS2 a BS1, nel tentativo di equalizzare le tensioni, al termine BS2 e BS1 saranno a una tensione di 13.1 (perché un po di energia è andata dispersa).Dopo sei ore dal tramonto BS1 scende a 13.0, , BS2 rimane a 13.2. NON E' POSSIBILE  Essendo le batterie collegate in parallelo con un cavo di sezione adeguata alle correnti in gioco, non può esserci una tensione diversa tra le due batterie ma si leggerà una tensione praticamente identica perché il cavo che le collega è un corto circuito, cioè ha una caduta di tensione quasi zero (zero non esiste)  Quella che circolerà è la corrente tra le due se c'è una differenza ma questo è noto e se le batterie sono identiche e nelle stesse condizioni, le correnti che circolano tra una e l'altra saranno minime, diciamo che è una situazione conosciuta, si sa che è così  ma non è una pregiudiziale importante, lo può diventare se una va in corto, per questo quando si montano due batterie in parallelo si raccomanda di inserire un fusibile o due fusibili di protezione Se pensi alle batterie composte all'interno da più celle piccole in parallelo e poi in serie, queste si comportano esattamente come due batterie separate messe in parallelo no? Molte auto montano di serie due batterie dalla casa madre, ad esempio la mia se venduta in svizzera o nel nord europa ha due batterie da 95Ah in parallelo montate da Toyota e ci rimangono per sempre ci sono gli stessi rischi che ci sono se un elemento in parallelo di una batteria va in corto Sono decine gli esempi di batterie in parallelo, questa pratica ha anche qualche contro indicazione ma accettabile Le batterie si possono separare attraverso dei diodi di potenza che consentono ad esempio di utilizzarle in scarica senza che siano in parallelo e volendo anche caricarle dallo stesso caricabatteria senza che siano in parallelo, in questo modo non ci sono riversamenti in nessun senso, oltre ai diodi si possono usare i MOSFET che praticamente non hanno quasi nessuna caduta di tensione I sistemi con separazione delle batterie a relè pur non conoscendoli bene mi sembra che abbiano dei momenti, quando il carico lo richiede, dove mettono in parallelo le due batterie e momenti che le tengono separate, quindi i riversamenti ci sarebbero lo stesso, inoltre mi piacerebbe sapere come fanno gli strumenti di monitorizzazione della batteria a leggere le correnti e fare qualsiasi calcolo, ci vogliono due shunt? oppure legge la corrente totale ma non conosce lo stato di una singola batteria?  in questo caso è possibile che io non abbia compreso bene il funzionamento Io preferisco due batterie in parallelo o se si vuole separate da diodi come si fa in nautica  
...
É vero che non può succedere quanto descritto nell'esempio, come ho detto é volutamente esagerato per rendere l'idea...il passaggio di corrente tra le batterie é continuo e volto alla continua equalizzazione non c'é certo uno scalino, l'unico modo per avere uno scalino simile é quello di scollegare temporaneamente il parallelo e ricollegarlo dopo diverse ore/giorni.
Dentro le batterie al litio (con le quali, tanto per dire, di fumate e fiammate ne ho avute diverse quando le usavo sui droni FPV) le celle sono diverse ma era normale averne qualcuna a un voltaggio e qualcuna a un altro, tanto é vero che si utilizzano dei caricabatterie con funzione di bilanciamento di cella per portarle allo stesso voltaggio...non so dirti cosa cambi tra un parallelo secco e una Lipo 3S ma considera che, dopo la prima fiammata di quella sul drone, per caricarle in sicurezza con caricabatterie dedicato alla fine avevo comprato un vecchio contenitore di cartucce militare in cui le chiudevo insieme al caricabatterie.

Le batterie si possono separare attraverso dei diodi di potenza che consentono ad esempio di utilizzarle in scarica senza che siano in parallelo e volendo anche caricarle dallo stesso caricabatteria senza che siano in parallelo, in questo modo non ci sono riversamenti in nessun senso, oltre ai diodi si possono usare i MOSFET che praticamente non hanno quasi nessuna caduta di tensione

Confermo, mi é stata detta più o meno la stessa cosa ma significherebbe farsi un circuito ed essere talmente sicuro del suo buon funzionamento da affidargli la vita del camper e la serenità di chi ci viaggia...vuoi per pigrizia, vuoi per paranoia, ho escluso questa possibilità...

I sistemi con separazione delle batterie a relè pur non conoscendoli bene mi sembra che abbiano dei momenti, quando il carico lo richiede, dove mettono in parallelo le due batterie e momenti che le tengono separate, quindi i riversamenti ci sarebbero lo stesso, inoltre mi piacerebbe sapere come fanno gli strumenti di monitorizzazione della batteria a leggere le correnti e fare qualsiasi calcolo, ci vogliono due shunt? oppure legge la corrente totale ma non conosce lo stato di una singola batteria?  in questo caso è possibile che io non abbia compreso bene il funzionamento

Da quanto ho capito ci sono tre shunt, uno per ogni batteria. Le istruzioni dell'iManager mi sono sembrate più dettagliate del BDS, in merito al funzionamento dice: 

link al manuale


Se il monitor batteria è collegato a due batterie di bordo con uno stato di carica diverso e a un caricabatterie, il sistema di gestione delle batterie carica la batteria di bordo con lo stato di carica più basso fino a quando non viene raggiunto uno stato di carica simile a quello dell’altra batteria di bordo.
Il monitor batteria seleziona la batteria di bordo con lo stato di carica più alto da utilizzare.
Se la corrente di una batteria di bordo è inferiore a 25 A, il monitor batteria seleziona la batteria secondaria più carica finché la tensione non è di 0,3 V inferiore a quella dell’altra batteria secondaria.
Se la tensione di una delle batterie di bordo è inferiore a 11,2 V, il monitor batteria commuta le batterie di bordo in parallelo e scollega gli altri dispositivi collegati quando la tensione scende al di sotto di 10,5 V.
Se la corrente di scarica delle batterie di bordo è superiore a 25 A e lo stato di carica delle batterie di bordo è lo stesso, il monitor batteria commuta le batterie in parallelo finché la corrente non è inferiore a 20 A.
Il sistema di gestione delle batterie carica automaticamente la batteria di avviamento quando sono presenti le seguenti condizioni:
• La tensione della batteria di avviamento è inferiore a 12,5 V.
• Le batterie di bordo sono completamente cariche.
• Una fonte di carica è collegata al monitor batteria.
Il processo di carica viene interrotto quando la batteria di avviamento è completamente carica, la fonte di carica è spenta o il veicolo viene avviato.


Dato che parla di A e non solo di Volt, oltre agli shunt é sicuramente stato implementato un algoritmo di battery mangement che considera quanti A sono entrati nella batteria e quanti ne sono usciti, un pò come fa il BM della Victron e, dato che può funzionare in manuale, se il firmware non funziona come mi aspetto, lo userò in manuale come se fosse un costosissimo interruttore nautico che però scollega comunque una delle batterie se la sua tensione scende sotto 10,5V o supera la temperatura massima (lo fa anche quando lo usi in manuale).

Il BDS-180 dice invece:

link al manuale


Funzionamento “modalità automatica” in fase di scarica:
Con carico limitato (fino a 35A) il dispositivo permette la scarica delle batterie in modo separato ed alternato fino alla soglia di riferimento di batteria scarica utilizzando l’algoritmo del microprocessore che analizza le condizioni di ogni batteria e le variabili del sistema.
Con carico elevato (superiore a 35A) il dispositivo collega temporaneamente le batterie in parallelo.

Funzionamento “modalità automatica” in fase di carica:
- Indipendentemente dalla fonte di ricarica (alternatore, carica batterie, moduli fotovoltaici,...) le batterie vengono gestite dal microprocessore in modo separato ed alternato fino al raggiungimento della soglia di fine carica di ogni singola batteria.
- Una volta ultimata la fase di fine carica di ogni batteria, il dispositivo mantiene entrambe le batterie cariche collegandole in parallelo
- Al collegamento di un’utenza l’apparecchio separa le batterie per poter ripartire con la fase di scarica.
Funzione salvabatteria:
La funzione “salva batteria” scollega tutte le utenze quando la tensione delle batterie scende sotto i 9.5V (per evitare il conseguente danneggiamento irreversibile).


e mi sembra invece lavorare in modo più leggero, senza considerare la carica in A residua della batterie ma solo il carico applicato oltre al fatto che scollega le batterie a 9.5V, che mi sono sembrati un po troppo pochi per "salvaguardare" una batteria AGM...

In merito alla scelta parallelo/gestore batterie, il mio messaggio non vuole screditare il parallelo o dire che iManager é meglio del BDS180, ho solo voluto condividere le informazioni che ho appreso con tutti coloro che ne possano aver bisogno.
 

Modificato da StarLor180811 il 15/01/2025 alle 10:56:17
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Trave71
Trave71
10/06/2020 4279
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Inserito il 15/01/2025 alle: 10:43:20
In risposta al messaggio di StarLor180811 del 15/01/2025 alle 09:39:39

É vero che non può succedere quanto descritto nell'esempio, come ho detto é volutamente esagerato per rendere l'idea...il passaggio di corrente tra le batterie é continuo e volto alla continua equalizzazione non c'é
certo uno scalino, l'unico modo per avere uno scalino simile é quello di scollegare temporaneamente il parallelo e ricollegarlo dopo diverse ore/giorni. Dentro le batterie al litio (con le quali, tanto per dire, di fumate e fiammate ne ho avute diverse quando le usavo sui droni FPV) le celle sono diverse ma era normale averne qualcuna a un voltaggio e qualcuna a un altro, tanto é vero che si utilizzano dei caricabatterie con funzione di bilanciamento di cella per portarle allo stesso voltaggio...non so dirti cosa cambi tra un parallelo secco e una Lipo 3S ma considera che, dopo la prima fiammata di quella sul drone, per caricarle in sicurezza con caricabatterie dedicato alla fine avevo comprato un vecchio contenitore di cartucce militare in cui le chiudevo insieme al caricabatterie. Le batterie si possono separare attraverso dei diodi di potenza che consentono ad esempio di utilizzarle in scarica senza che siano in parallelo e volendo anche caricarle dallo stesso caricabatteria senza che siano in parallelo, in questo modo non ci sono riversamenti in nessun senso, oltre ai diodi si possono usare i MOSFET che praticamente non hanno quasi nessuna caduta di tensione Confermo, mi é stata detta più o meno la stessa cosa ma significherebbe farsi un circuito ed essere talmente sicuro del suo buon funzionamento da affidargli la vita del camper e la serenità di chi ci viaggia...vuoi per pigrizia, vuoi per paranoia, ho escluso questa possibilità... I sistemi con separazione delle batterie a relè pur non conoscendoli bene mi sembra che abbiano dei momenti, quando il carico lo richiede, dove mettono in parallelo le due batterie e momenti che le tengono separate, quindi i riversamenti ci sarebbero lo stesso, inoltre mi piacerebbe sapere come fanno gli strumenti di monitorizzazione della batteria a leggere le correnti e fare qualsiasi calcolo, ci vogliono due shunt? oppure legge la corrente totale ma non conosce lo stato di una singola batteria?  in questo caso è possibile che io non abbia compreso bene il funzionamento Da quanto ho capito ci sono tre shunt, uno per ogni batteria. Le istruzioni dell'iManager mi sono sembrate più dettagliate del BDS, in merito al funzionamento dice: link al manuale Se il monitor batteria è collegato a due batterie di bordo con uno stato di carica diverso e a un caricabatterie, il sistema di gestione delle batterie carica la batteria di bordo con lo stato di carica più basso fino a quando non viene raggiunto uno stato di carica simile a quello dell’altra batteria di bordo. Il monitor batteria seleziona la batteria di bordo con lo stato di carica più alto da utilizzare. Se la corrente di una batteria di bordo è inferiore a 25 A, il monitor batteria seleziona la batteria secondaria più carica finché la tensione non è di 0,3 V inferiore a quella dell’altra batteria secondaria. Se la tensione di una delle batterie di bordo è inferiore a 11,2 V, il monitor batteria commuta le batterie di bordo in parallelo e scollega gli altri dispositivi collegati quando la tensione scende al di sotto di 10,5 V. Se la corrente di scarica delle batterie di bordo è superiore a 25 A e lo stato di carica delle batterie di bordo è lo stesso, il monitor batteria commuta le batterie in parallelo finché la corrente non è inferiore a 20 A. Il sistema di gestione delle batterie carica automaticamente la batteria di avviamento quando sono presenti le seguenti condizioni: • La tensione della batteria di avviamento è inferiore a 12,5 V. • Le batterie di bordo sono completamente cariche. • Una fonte di carica è collegata al monitor batteria. Il processo di carica viene interrotto quando la batteria di avviamento è completamente carica, la fonte di carica è spenta o il veicolo viene avviato. Dato che parla di A e non solo di Volt, oltre agli shunt é sicuramente stato implementato un algoritmo di battery mangement che considera quanti A sono entrati nella batteria e quanti ne sono usciti, un pò come fa il BM della Victron e, dato che può funzionare in manuale, se il firmware non funziona come mi aspetto, lo userò in manuale come se fosse un costosissimo interruttore nautico che però scollega comunque una delle batterie se la sua tensione scende sotto 10,5V o supera la temperatura massima (lo fa anche quando lo usi in manuale). Il BDS-180 dice invece: link al manuale Funzionamento “modalità automatica” in fase di scarica: Con carico limitato (fino a 35A) il dispositivo permette la scarica delle batterie in modo separato ed alternato fino alla soglia di riferimento di batteria scarica utilizzando l’algoritmo del microprocessore che analizza le condizioni di ogni batteria e le variabili del sistema. Con carico elevato (superiore a 35A) il dispositivo collega temporaneamente le batterie in parallelo. Funzionamento “modalità automatica” in fase di carica: - Indipendentemente dalla fonte di ricarica (alternatore, carica batterie, moduli fotovoltaici,...) le batterie vengono gestite dal microprocessore in modo separato ed alternato fino al raggiungimento della soglia di fine carica di ogni singola batteria. - Una volta ultimata la fase di fine carica di ogni batteria, il dispositivo mantiene entrambe le batterie cariche collegandole in parallelo - Al collegamento di un’utenza l’apparecchio separa le batterie per poter ripartire con la fase di scarica. Funzione salvabatteria: La funzione “salva batteria” scollega tutte le utenze quando la tensione delle batterie scende sotto i 9.5V (per evitare il conseguente danneggiamento irreversibile). e mi sembra invece lavorare in modo più leggero, senza considerare la carica in A residua della batterie ma solo il carico applicato oltre al fatto che scollega le batterie a 9.5V, che mi sono sembrati un po troppo pochi per salvaguardare una batteria AGM... In merito alla scelta parallelo/gestore batterie, il mio messaggio non vuole screditare il parallelo o dire che iManager é meglio del BDS180, ho solo voluto condividere le informazioni che ho appreso con tutti coloro che ne possano aver bisogno.  
...
Io ho avuto Imanager,  ora ho un parallelo secco. 
Non è tutto oro ciò che luccica,  anche la logica di funzionamento,  seppur decantata come perfetta non lo è. 
Vero che I manager dovrebbe usare e caricare separatamente le batterie secondo il livello di carica in tempo reale, dovrebbe,  dovrebbe anche bilanciare la carica,  non lo fa sempre. 
Se c'è necessità di energia,  esempio pratico utilizzo del basculante elettrico,  se ne infischia se le batterie sono a livello, ma dopo qualche secondo le mette in parallelo , cosa che ho osservato più volte.
Stessa cosa per la scarica,  mi è accaduto di trovare una batteria con una sola tacca rossa e l'altra a metà,  praticamente me la stava demolendo. 
L'unica cosa davvero utile è il controllo in temperatura.
Il resto sono giunto a conclusione che è superfluo, almeno per come è realizzato. 
Aldo
StarLor180811
StarLor180811
21/05/2024 11
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Inserito il 15/01/2025 alle: 10:49:43
In risposta al messaggio di Trave71 del 15/01/2025 alle 10:43:20

Io ho avuto Imanager,  ora ho un parallelo secco.  Non è tutto oro ciò che luccica,  anche la logica di funzionamento,  seppur decantata come perfetta non lo è.  Vero che I manager dovrebbe usare e caricare separatamente
le batterie secondo il livello di carica in tempo reale, dovrebbe,  dovrebbe anche bilanciare la carica,  non lo fa sempre.  Se c'è necessità di energia,  esempio pratico utilizzo del basculante elettrico,  se ne infischia se le batterie sono a livello, ma dopo qualche secondo le mette in parallelo , cosa che ho osservato più volte. Stessa cosa per la scarica,  mi è accaduto di trovare una batteria con una sola tacca rossa e l'altra a metà,  praticamente me la stava demolendo.  L'unica cosa davvero utile è il controllo in temperatura. Il resto sono giunto a conclusione che è superfluo, almeno per come è realizzato.  Aldo
...
Ecco, un messaggio del genere é proprio quello che ho cercato qua e la, non avendolo trovato ho erroneamente pensato che grossi problemi non ne avesse dati a nessuno, mentre questo mi sembra proprio uno di quelli.

Lo hai tolto e sei passato al parallelo secco perché anche in modalità manuale con parallelo fisso ti dava problemi? Perché usarlo in questo modo, mantenendo comunque il controllo di temperatura e tensione minima, era la mia extrema ratio laddove non mi convinca il comportamento del software...
10
rubylove
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09/06/2015 5484
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Inserito il 15/01/2025 alle: 11:22:37
In risposta al messaggio di StarLor180811 del 15/01/2025 alle 09:39:39

É vero che non può succedere quanto descritto nell'esempio, come ho detto é volutamente esagerato per rendere l'idea...il passaggio di corrente tra le batterie é continuo e volto alla continua equalizzazione non c'é
certo uno scalino, l'unico modo per avere uno scalino simile é quello di scollegare temporaneamente il parallelo e ricollegarlo dopo diverse ore/giorni. Dentro le batterie al litio (con le quali, tanto per dire, di fumate e fiammate ne ho avute diverse quando le usavo sui droni FPV) le celle sono diverse ma era normale averne qualcuna a un voltaggio e qualcuna a un altro, tanto é vero che si utilizzano dei caricabatterie con funzione di bilanciamento di cella per portarle allo stesso voltaggio...non so dirti cosa cambi tra un parallelo secco e una Lipo 3S ma considera che, dopo la prima fiammata di quella sul drone, per caricarle in sicurezza con caricabatterie dedicato alla fine avevo comprato un vecchio contenitore di cartucce militare in cui le chiudevo insieme al caricabatterie. Le batterie si possono separare attraverso dei diodi di potenza che consentono ad esempio di utilizzarle in scarica senza che siano in parallelo e volendo anche caricarle dallo stesso caricabatteria senza che siano in parallelo, in questo modo non ci sono riversamenti in nessun senso, oltre ai diodi si possono usare i MOSFET che praticamente non hanno quasi nessuna caduta di tensione Confermo, mi é stata detta più o meno la stessa cosa ma significherebbe farsi un circuito ed essere talmente sicuro del suo buon funzionamento da affidargli la vita del camper e la serenità di chi ci viaggia...vuoi per pigrizia, vuoi per paranoia, ho escluso questa possibilità... I sistemi con separazione delle batterie a relè pur non conoscendoli bene mi sembra che abbiano dei momenti, quando il carico lo richiede, dove mettono in parallelo le due batterie e momenti che le tengono separate, quindi i riversamenti ci sarebbero lo stesso, inoltre mi piacerebbe sapere come fanno gli strumenti di monitorizzazione della batteria a leggere le correnti e fare qualsiasi calcolo, ci vogliono due shunt? oppure legge la corrente totale ma non conosce lo stato di una singola batteria?  in questo caso è possibile che io non abbia compreso bene il funzionamento Da quanto ho capito ci sono tre shunt, uno per ogni batteria. Le istruzioni dell'iManager mi sono sembrate più dettagliate del BDS, in merito al funzionamento dice: link al manuale Se il monitor batteria è collegato a due batterie di bordo con uno stato di carica diverso e a un caricabatterie, il sistema di gestione delle batterie carica la batteria di bordo con lo stato di carica più basso fino a quando non viene raggiunto uno stato di carica simile a quello dell’altra batteria di bordo. Il monitor batteria seleziona la batteria di bordo con lo stato di carica più alto da utilizzare. Se la corrente di una batteria di bordo è inferiore a 25 A, il monitor batteria seleziona la batteria secondaria più carica finché la tensione non è di 0,3 V inferiore a quella dell’altra batteria secondaria. Se la tensione di una delle batterie di bordo è inferiore a 11,2 V, il monitor batteria commuta le batterie di bordo in parallelo e scollega gli altri dispositivi collegati quando la tensione scende al di sotto di 10,5 V. Se la corrente di scarica delle batterie di bordo è superiore a 25 A e lo stato di carica delle batterie di bordo è lo stesso, il monitor batteria commuta le batterie in parallelo finché la corrente non è inferiore a 20 A. Il sistema di gestione delle batterie carica automaticamente la batteria di avviamento quando sono presenti le seguenti condizioni: • La tensione della batteria di avviamento è inferiore a 12,5 V. • Le batterie di bordo sono completamente cariche. • Una fonte di carica è collegata al monitor batteria. Il processo di carica viene interrotto quando la batteria di avviamento è completamente carica, la fonte di carica è spenta o il veicolo viene avviato. Dato che parla di A e non solo di Volt, oltre agli shunt é sicuramente stato implementato un algoritmo di battery mangement che considera quanti A sono entrati nella batteria e quanti ne sono usciti, un pò come fa il BM della Victron e, dato che può funzionare in manuale, se il firmware non funziona come mi aspetto, lo userò in manuale come se fosse un costosissimo interruttore nautico che però scollega comunque una delle batterie se la sua tensione scende sotto 10,5V o supera la temperatura massima (lo fa anche quando lo usi in manuale). Il BDS-180 dice invece: link al manuale Funzionamento “modalità automatica” in fase di scarica: Con carico limitato (fino a 35A) il dispositivo permette la scarica delle batterie in modo separato ed alternato fino alla soglia di riferimento di batteria scarica utilizzando l’algoritmo del microprocessore che analizza le condizioni di ogni batteria e le variabili del sistema. Con carico elevato (superiore a 35A) il dispositivo collega temporaneamente le batterie in parallelo. Funzionamento “modalità automatica” in fase di carica: - Indipendentemente dalla fonte di ricarica (alternatore, carica batterie, moduli fotovoltaici,...) le batterie vengono gestite dal microprocessore in modo separato ed alternato fino al raggiungimento della soglia di fine carica di ogni singola batteria. - Una volta ultimata la fase di fine carica di ogni batteria, il dispositivo mantiene entrambe le batterie cariche collegandole in parallelo - Al collegamento di un’utenza l’apparecchio separa le batterie per poter ripartire con la fase di scarica. Funzione salvabatteria: La funzione “salva batteria” scollega tutte le utenze quando la tensione delle batterie scende sotto i 9.5V (per evitare il conseguente danneggiamento irreversibile). e mi sembra invece lavorare in modo più leggero, senza considerare la carica in A residua della batterie ma solo il carico applicato oltre al fatto che scollega le batterie a 9.5V, che mi sono sembrati un po troppo pochi per salvaguardare una batteria AGM... In merito alla scelta parallelo/gestore batterie, il mio messaggio non vuole screditare il parallelo o dire che iManager é meglio del BDS180, ho solo voluto condividere le informazioni che ho appreso con tutti coloro che ne possano aver bisogno.  
...
Avevo scritto una lunga pappardella..
la stavo per inviare, quando mi ha squillato il telefono
alla fine era sparito tutto e non è la prima volta che succede con questo sito

Adesso mi è passata la voglia e me la devo far rivenire..
 
l'analogico non è il vecchio e il digitale il nuovo, no, non è così! Il digitale è solo un modo per rappresentare l'analogico, la natura, è analogica
StarLor180811
StarLor180811
21/05/2024 11
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Inserito il 15/01/2025 alle: 11:41:29
In risposta al messaggio di Giovanni del 14/01/2025 alle 20:39:13

El potevi di' subito che vendi i cosi (oggetti che fanno danni in automatico).  Quanto agli ingegneri, nell'azienda in cui lavoravo, una mattina arrivò un ingegnere assunto proprio quel giorno. Si avvicinò al titolare
che stava parlando con me, presentandosi come l'ingegnere al primo giorno di lavoro. Il titolare gli disse di prendere la scopa e pulire il magazzino; lui, ovviamente, fece presente che era un ingegnere. Al che il titolare chiese scusa: dopo aver fatto con me gli avrebbe spiegato come funzionava...  Giovanni   
...
So che era ironico ma preferisco specificare che non vendo o sono in alcun modo legato ai "cosi", iManager, BDS o altri smiley
Sono tuttavia ingegnere (anche se solo un bistrattato ingegnere informatico) laugh

Modificato da StarLor180811 il 15/01/2025 alle 11:44:31
StarLor180811
StarLor180811
21/05/2024 11
Rispondi Abuso
Inserito il 15/01/2025 alle: 11:42:57
In risposta al messaggio di rubylove del 15/01/2025 alle 11:22:37

Avevo scritto una lunga pappardella.. la stavo per inviare, quando mi ha squillato il telefono alla fine era sparito tutto e non è la prima volta che succede con questo sito Adesso mi è passata la voglia e me la devo far rivenire..  
É successo anche a me ieri sera, quella di stamattina era la seconda riscrittura crying
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Emme48
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13/01/2006 24166
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Inserito il 15/01/2025 alle: 12:00:34
Un automatismo deve fare da solo quello che farei io manualmente se avessi tempo e voglia di stare li h24 a gestire qualche interruttore osservando voltmetri, amperometri e termometri.

Se si sostengono certe teorie si deve poter dimostrare la loro validità con formule applicate alle leggi dell'elettrotecnica, se non si è capaci si può sempre frequentare un bar e intavolare una accesa discussione sul calcio.

Calcoli alla mano, la perdita di energia dovuta al parallelo fisso è maggiore o minore della maggiore energia in Ah disponibile grazie al dimezzamento della corrente prelevata? 
il collegamento improvviso di due batterie che in quel momento hanno (possono avere) una tensione anche molto diversa tra loro genera una corrente, con quale dispositivo elettronico questa corrente viene limitata a valori compatibili con le specifiche imposte dal costruttore delle batterie?
 
Marco

http://www.m48.it


Modificato da Emme48 il 15/01/2025 alle 12:06:11
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rubylove
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09/06/2015 5484
Rispondi Abuso
Inserito il 15/01/2025 alle: 13:51:56
In risposta al messaggio di StarLor180811 del 15/01/2025 alle 09:39:39

É vero che non può succedere quanto descritto nell'esempio, come ho detto é volutamente esagerato per rendere l'idea...il passaggio di corrente tra le batterie é continuo e volto alla continua equalizzazione non c'é
certo uno scalino, l'unico modo per avere uno scalino simile é quello di scollegare temporaneamente il parallelo e ricollegarlo dopo diverse ore/giorni. Dentro le batterie al litio (con le quali, tanto per dire, di fumate e fiammate ne ho avute diverse quando le usavo sui droni FPV) le celle sono diverse ma era normale averne qualcuna a un voltaggio e qualcuna a un altro, tanto é vero che si utilizzano dei caricabatterie con funzione di bilanciamento di cella per portarle allo stesso voltaggio...non so dirti cosa cambi tra un parallelo secco e una Lipo 3S ma considera che, dopo la prima fiammata di quella sul drone, per caricarle in sicurezza con caricabatterie dedicato alla fine avevo comprato un vecchio contenitore di cartucce militare in cui le chiudevo insieme al caricabatterie. Le batterie si possono separare attraverso dei diodi di potenza che consentono ad esempio di utilizzarle in scarica senza che siano in parallelo e volendo anche caricarle dallo stesso caricabatteria senza che siano in parallelo, in questo modo non ci sono riversamenti in nessun senso, oltre ai diodi si possono usare i MOSFET che praticamente non hanno quasi nessuna caduta di tensione Confermo, mi é stata detta più o meno la stessa cosa ma significherebbe farsi un circuito ed essere talmente sicuro del suo buon funzionamento da affidargli la vita del camper e la serenità di chi ci viaggia...vuoi per pigrizia, vuoi per paranoia, ho escluso questa possibilità... I sistemi con separazione delle batterie a relè pur non conoscendoli bene mi sembra che abbiano dei momenti, quando il carico lo richiede, dove mettono in parallelo le due batterie e momenti che le tengono separate, quindi i riversamenti ci sarebbero lo stesso, inoltre mi piacerebbe sapere come fanno gli strumenti di monitorizzazione della batteria a leggere le correnti e fare qualsiasi calcolo, ci vogliono due shunt? oppure legge la corrente totale ma non conosce lo stato di una singola batteria?  in questo caso è possibile che io non abbia compreso bene il funzionamento Da quanto ho capito ci sono tre shunt, uno per ogni batteria. Le istruzioni dell'iManager mi sono sembrate più dettagliate del BDS, in merito al funzionamento dice: link al manuale Se il monitor batteria è collegato a due batterie di bordo con uno stato di carica diverso e a un caricabatterie, il sistema di gestione delle batterie carica la batteria di bordo con lo stato di carica più basso fino a quando non viene raggiunto uno stato di carica simile a quello dell’altra batteria di bordo. Il monitor batteria seleziona la batteria di bordo con lo stato di carica più alto da utilizzare. Se la corrente di una batteria di bordo è inferiore a 25 A, il monitor batteria seleziona la batteria secondaria più carica finché la tensione non è di 0,3 V inferiore a quella dell’altra batteria secondaria. Se la tensione di una delle batterie di bordo è inferiore a 11,2 V, il monitor batteria commuta le batterie di bordo in parallelo e scollega gli altri dispositivi collegati quando la tensione scende al di sotto di 10,5 V. Se la corrente di scarica delle batterie di bordo è superiore a 25 A e lo stato di carica delle batterie di bordo è lo stesso, il monitor batteria commuta le batterie in parallelo finché la corrente non è inferiore a 20 A. Il sistema di gestione delle batterie carica automaticamente la batteria di avviamento quando sono presenti le seguenti condizioni: • La tensione della batteria di avviamento è inferiore a 12,5 V. • Le batterie di bordo sono completamente cariche. • Una fonte di carica è collegata al monitor batteria. Il processo di carica viene interrotto quando la batteria di avviamento è completamente carica, la fonte di carica è spenta o il veicolo viene avviato. Dato che parla di A e non solo di Volt, oltre agli shunt é sicuramente stato implementato un algoritmo di battery mangement che considera quanti A sono entrati nella batteria e quanti ne sono usciti, un pò come fa il BM della Victron e, dato che può funzionare in manuale, se il firmware non funziona come mi aspetto, lo userò in manuale come se fosse un costosissimo interruttore nautico che però scollega comunque una delle batterie se la sua tensione scende sotto 10,5V o supera la temperatura massima (lo fa anche quando lo usi in manuale). Il BDS-180 dice invece: link al manuale Funzionamento “modalità automatica” in fase di scarica: Con carico limitato (fino a 35A) il dispositivo permette la scarica delle batterie in modo separato ed alternato fino alla soglia di riferimento di batteria scarica utilizzando l’algoritmo del microprocessore che analizza le condizioni di ogni batteria e le variabili del sistema. Con carico elevato (superiore a 35A) il dispositivo collega temporaneamente le batterie in parallelo. Funzionamento “modalità automatica” in fase di carica: - Indipendentemente dalla fonte di ricarica (alternatore, carica batterie, moduli fotovoltaici,...) le batterie vengono gestite dal microprocessore in modo separato ed alternato fino al raggiungimento della soglia di fine carica di ogni singola batteria. - Una volta ultimata la fase di fine carica di ogni batteria, il dispositivo mantiene entrambe le batterie cariche collegandole in parallelo - Al collegamento di un’utenza l’apparecchio separa le batterie per poter ripartire con la fase di scarica. Funzione salvabatteria: La funzione “salva batteria” scollega tutte le utenze quando la tensione delle batterie scende sotto i 9.5V (per evitare il conseguente danneggiamento irreversibile). e mi sembra invece lavorare in modo più leggero, senza considerare la carica in A residua della batterie ma solo il carico applicato oltre al fatto che scollega le batterie a 9.5V, che mi sono sembrati un po troppo pochi per salvaguardare una batteria AGM... In merito alla scelta parallelo/gestore batterie, il mio messaggio non vuole screditare il parallelo o dire che iManager é meglio del BDS180, ho solo voluto condividere le informazioni che ho appreso con tutti coloro che ne possano aver bisogno.  
...
Se le batterie sono sempre collegate può esserci un passaggio di corrente ma non una tensione diversa, potresti vedere una tensione diversa scollegandole e questo sarebbe da fare ogni tanto, oppure due amperometri che indicano le due correnti che idealmente dovrebbero essere uguali

generalmente si livellano ma se contribuiscono in modo pesante diversamente e sono in origine uguali, allora c'è qualcosa che non va 

A mio parere non si può cercare il pelo nell'uovo

Il sistema che gestisce due o più batterie, sarebbe perfetto se funzionasse, Io ho gia dei dubbi sui battery monitor che a mio parere restituiscono dei dati che vanno presi con le pinze, un conto è leggere la corrente che sta circolando in quel momento e un conto è campionarla di continuo ed elaborarla per ottenere la percentuale di carica, le variabili che introducono errori sono parecchie e l'errore si somma con il tempo

Io ho un BMV712 Victron considerato uno dei piu precisi, questo da solo costa più del BDS 

Può darsi che abbia tre shunt come dici tu, non saprei.

I Diodi o i MOSFET li trovi anche gia pronti, Victron li fornisce gia assemblati e in conformazioni diverse, non sono un accrocchio ma una pratica consolidata e affidabile

ho avuto una batteria dei servizi collegata a quella motore per molti anni con due diodi che impedivano il parallelo tra le due e ci sono andato piu volte nel deserto del sahara
L'inconveniente può essere la piccola caduta di tensione, ma con i mosfet praticamente scompare

Tendenzialmente preferisco avere una sola batteria, anche se possono esserci pro e contro, attualmente ho assemblato una lifepo4 e mi basta 
ma se dovessi montare una seconda batteria dei servizi, soprattutto se fosse diversa dalla prima, le caricherei con due caricabatterie separati per ritrovarmi con due positivi indipendenti con i quali posso fare tutto quello che voglio per ottenere anche una ridondanza di funzionamento (io viaggio spesso in zone isolate) 
due diodi o due mosfet consentono di usare le batterie sia unite che singolarmente ed essere caricate/scaricate senza che siano in collegamento tra loro, l'aggiunta di due interruttori/Sezionatori, puo consentire la selezione di una sola batteria piu che altro per scopi manutentivi
l'analogico non è il vecchio e il digitale il nuovo, no, non è così! Il digitale è solo un modo per rappresentare l'analogico, la natura, è analogica

Modificato da rubylove il 15/01/2025 alle 13:55:59
5
Trave71
Trave71
10/06/2020 4279
Rispondi Abuso
Inserito il 15/01/2025 alle: 16:21:31
In risposta al messaggio di StarLor180811 del 15/01/2025 alle 10:49:43

Ecco, un messaggio del genere é proprio quello che ho cercato qua e la, non avendolo trovato ho erroneamente pensato che grossi problemi non ne avesse dati a nessuno, mentre questo mi sembra proprio uno di quelli. Lo hai
tolto e sei passato al parallelo secco perché anche in modalità manuale con parallelo fisso ti dava problemi? Perché usarlo in questo modo, mantenendo comunque il controllo di temperatura e tensione minima, era la mia extrema ratio laddove non mi convinca il comportamento del software...
...
Sono verifiche che ho fatto sul campo,  sono discretamente ossessivo,  quindi sentivo scattare sempre i relè di scambio,  ho notato più di una volta che in fase di ricarica c'era il passaggio tra una batteria e l'altra,  a volte ogni due/ tre minuti commutava. 
Insomma non ha soddisfatto le mie aspettative, oppure non honben compreso la logica di funzionamento. 
Non ho rimosso I manager,  ho venduto il camper e l'ho lasciato lì. 
Sul nuovo ho fatto installare a nuovo una seconda batteria in parallelo secco e fine. 
Aldo 
fkosta
fkosta
05/06/2024 5
Rispondi Abuso
Inserito il 29/01/2025 alle: 08:32:36
In risposta al messaggio di Emme48 del 21/04/2021 alle 09:10:16

Due batterie in parallelo diretto: - Quando prelevi 20 ampere, sono 10 da BS1 e 10 da BS2 - Quando viaggi per due ore, ricarichi contemporaneamente 2 ore BS1 e 2 ore BS2. - La scarica in volt è minore perchè entrambe forniscono
metà della corrente richiesta. - Le moderne AGM hanno un fine vita con degrado prestazionale, a volte isolandosi, ma in corto ormai non più. - Le amperora aumentano al diminuire della corrente di prelievo: 100Ah con 20A potrebbero essere 110Ah con 10A I controlli delle batterie si possono fare anche sulla sola corrente, se si mettono due amperometri, uno per ciascuna batteria, basta verificare ogni tanto che i valori non si discostino troppo tra loro, sia in ricarica che in prelievo. Questo sistema fornisce dei valori chiari che è possibile leggere e valutare personalmente, evitando che non si sappia come sono messe le batterie. Sarò io a decidere con un commutatore 0.1.1+2.both se una batteria è da scollegare per degrado o se posso spremerla ancora un po'. Sul mio nuovo camper sarà la centralina che ho già costruito ad informarmi sulle condizioni delle due BS, monitorando continuamente se la differenza delle due correnti supera il valore che posso impostare, sia in Ampere che in percentuale. Ma niente azioni, solo segnalazioni, il sistema mi informa con numeri, segnali acustici e messaggi audio con voce sintetica artificiale, ma cosa fare a fronte di certi valori lo decido da me. Marco
...
Buongiorno, hai condiviso da qualche parte tale soluzione o potresti descriverla brevemente? Grazie mille
fkosta. Possessore da giugno 2024 di un MC Luis Glen 263. Buona strada a tutti
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paolo135
paolo135
rating

11/11/2009 2299
Rispondi Abuso
Inserito il 29/01/2025 alle: 09:24:09
Io ho avuto per 5anni il bds180, non posso giudicare meglio o peggio, l'ho messo perche avevo su una batteria da 100ah e dopo 1 anno ne ho voluta aggiungere un altra di altra marca(trovata in offerta), visto che non erano identiche e non comprate assieme ho proferito mettere il bds invece del parallelo secco e devo dire che comunque mai avuto problemi sempre funzionato bene(io non ho grossi assorbimenti avevo un inverter ma lo usavo 1 volta all'anno) quindi mi teneva sempre le batterie separate usandole un po entrambe scambiandole ogni tanto sia in carica che scarica le poche volte che ho usato l'inverter le metteva in parallelo, quindi per la mia esperienza lo consiglio
7
Batarista
Batarista
06/04/2018 1
Rispondi Abuso
Inserito il 30/01/2025 alle: 23:03:29
In risposta al messaggio di Emme48 del 31/01/2022 alle 09:07:25

Le batterie semplicemente in parallelo potrebbe essere un impianto un po' troppo semplificato... Già da anni ho pubblicato questo schema di doppio amperometro, serve a visualizzare la corrente di ciascuna batteria, quella
di ricarica, quella totale ma anche la differenza tra le due correnti in modo da avere un'idea di quello che sta succedendo e poter fare delle azioni a gestione umana alternative alle azioni automatiche che sono più comode  ma difficili da controllare. Lo schema non è complicato, ma potrebbe non essere alla portata di tutti, inoltre la gestione manuale delle batterie è molto vantaggiosa solo se si ha almeno una conoscenza di base sull'argomento. Un robustissimo e maltrattabile commutatore nautico 1-0-2-both completa l'installazione. Gli shunt da 100 Ampere usati con uno strumento da 50 Ampere non sono un errore di battitura ma deve essere proprio cosí... Marco.
...
Buonasera, domanda da neofita: nello schema del "superamperometro" i simboli rettangolari "220" sono resistenze o cosa?
Poi come orientarsi nel mare di risposte che escono quando uno cerca un relè o un qualsiasi componente? Potete consigliare un sito dove ci sia una buona qualità a prezzi onesti e si trovi un po' di tutto? Dal selettore nautico al deviatore esapolare ecc.ecc?
Grazie e buona strada
Danilo'batarisTA
 
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