In risposta al messaggio di Szopen del 24/10/2025 alle 02:23:13In merito ho già messo un datasheet (se non ricordo male), ma si parla sempre e solo di cicli mai di durata temporale poichè tale fattore non dipende solo da quanti cicli si fanno a che profondità di scarica e C-rate... Ma anche temperatura, metodo di carica, tensioni impostate, compressione, vibrazioni, etc.
Ciao Marco, potrebbe essere utile definire meglio questa vita più corta. 4 celle 280-320Ah (produzioni varie) vengono a casa con una cifra intorno ai 250 euro, soldi che normalmente in tanti spendono dopo un paio d'anniper una Agm da Vetrina che se un po' maltrattata passa subito a miglior vita. Penso che con le nostre modalità d'utilizzo una durata delle celle di 5-6 anni, possiamo già considerarla come un'onorata carriera. Ciro.
In risposta al messaggio di The Illusionist del 24/10/2025 alle 12:38:53"Purtroppo le parole fanno si che 9 decimillesimi (0,0009) di Volt facciano considerare una cella diversa da un' altra. Tanto differente dalle altre 3 da "necessitare" di BMS attivo. Perchè altrimenti tirerebbe le celle sane verso il basso. Quale basso?"
Purtroppo le parole fanno si che 9 decimillesimi (0,0009) di Volt facciano considerare una cella diversa da un' altra. Tanto differente dalle altre 3 da necessitare di BMS attivo. Perchè altrimenti tirerebbe le celle saneverso il basso. Quale basso? Ricordo a tutti che non hanno memoria e si possono equalizzare anche una volta ogni mese o due o tre. E può farlo benissimo uno a caso degli oggetti che usiamo per caricarle, sia un MPPT un DC/DC o un carica da rete. Le parole fanno si che si consideri importante la pressione sulle celle quando questa cambia del 3%, dopo 2000 cicli (in laboratorio specifichiamo), la capacità della stessa. Vedasi grafico. I cicli come li calcolate, vorrei saperlo. Se in laboratorio è facile, meno lo è nell' uso quotidiano. Le batterie dei camper stanno per l' 80% del tempo cariche al 100% e subiscono scariche si è no del 20/30% , direi da Marzo a Ottobre. Sicuramente meno di un ciclo al giorno. Da Novembre a Febbraio? Con 200/300Ah si può fare un ciclo ogni... 3/4/5 giorni? Ditemi voi. Quindi in un anno le nostre belle batterie faranno 50/60/100 cicli? Quindi io non vedo il problema, tantomeno di sicurezza, quando il tempo ci farà buttare la batteria ad un quarto o un terzo della sua vita ciclistica :-). La prossima volta misurate le tensioni al miliardesimo di Volt, così potete gridare a tutto il mondo che escono di fabbrica tutte diverse. Ed avete anche ragione. Spero di non essermi inventato niente.
In risposta al messaggio di Szopen del 24/10/2025 alle 09:22:20Su impianti civili residenziali non credo che le LFP vengano usate da decenni, credo più a 1 decennio + 1 lustro al massimo per via dei costi di quei tempi; più facile adottare le PW Tesla (celle NCM, presente sul mercato dal 2015 e poi 2017 con la 2) con costi inferiori e comunque buona garanzia.
Prescindendo il fatto che le batterie vengono da ormai decenni utilizzate in impianti civili, con correnti in ambedue i versi ben superiori a quelle comunemente utilizzate in camper, pacchi batterie composto anche con 16celle, dove le stesse sono piu che altro tenute assieme senza alcuna forma di compressione, non credo che i produttori producono e commercializzano un prodotto cui non sanno nemmeno loro come sarà il comportamento o le criticità che possono verificarsi nel tempo a seconda dello stato di tenuta o mantenimento fisico delle stesse, penso che dei test adeguati anche per queste problematiche siano stati eseguiti e forse portati a termine. Nella maggior parte dei casi le celle sono sempre tenute in piedi, fatta eccezione per quei pochi modelli mal concepiti con celle prismatiche cui si vuole per forza trovargli una inadeguata collocazione come quella nel vano ricavato sotto il sedile di un furgone, io stesso le ho utilizzate nei miei più svariati, nessuna vera compressione ma, posizionate almeno con un po' di criterio, il primo pacco batteria ha quasi 5 anni, se montate oggi su un camper medio nuovo da 80-90K € fra 5 anni buttiamo mal che vada 500 € di batteria ma, teniamo presente che per tutto il camper e la sua naturale svalutazione si saranno perse svariate migliaia di €. Esistono alcuni tipi di celle, non belle blu e lisce, racchiuse in un involucro ben diverso, più spesso e rinforzato, dove un'adeguata compressione potrebbe rendersi anche difficile da fare, un'eventuale dilatazione o delaminazione potrebbe avvenire solo in caso di un guasto, una rottura completa interna alla cella stessa. Purtroppo ad oggi tante informazioni sembrano essere un segreto cinese e le poche che abbiamo sono frutto delle chiacchiere (comprese le mie) riportate dai vari reali utilizzatori in campi e modi diversi. Ciro.
In risposta al messaggio di il tornitore del 24/10/2025 alle 00:13:29Ho guardato le celle quando ho aperto la batteria, ho riguardato più volte la foto in alta risoluzione ma non ho capito quali celle spanciano.
Non tutte le celle sono uguali; la cosa certa, secondo datasheet delle ultime celle, è che senza compressione hanno una vita più corta. La dilatazione delle celle, fenomeno interno chiamato delaminazione, avviene non soload alte correnti di carica/scarica ma anche quando si raggiunge la carica completa (chiaramente la dilatazione aumenta all'aumentare del SOC). Online si trovano test esempio sulle EVE da 280 Ah dove, prendendo come 0 la misura con cella scarica a 2,5 V, ha una dilatazione di oltre 0,5-0,6 mm a fine carica (3,65 V) senza compressione seppur con una corrente di carica costante di soli 40 A ovvero 0,14C senza variazione evidente di temperatura della cella. Con compressione di 300 kg la dilatazione è sui 0,15 mm a pari fattori, mentre con C-rate di circa 0,5C passa a 0,2 mm (sempre compressa) probabilmente in parte causa anche temperatura e quindi dilatazione termica visto che la cella è aumentata di 15°C. PS: Da vedere dalla foto, per quanto si capisce, 1 o 2 celle spanciano; finchè la batteria funziona, tutto bene. Ognuno faccia come meglio crede, io semplicemente ho fatto presente aspetti oggettivi e non soggettivi inerenti alle LFP.
In risposta al messaggio di il tornitore del 24/10/2025 alle 14:09:05Marco posso assicurarti che sono stati implementati diversi pacchi batterie in impianti fatti nei dintorni di Aversa a cominciare dalle primavere degli anni 2005 e 2006, comunque fossero anche soli 15 anni e' comunque un buon periodo per fare delle valutazioni.
Su impianti civili residenziali non credo che le LFP vengano usate da decenni, credo più a 1 decennio + 1 lustro al massimo per via dei costi di quei tempi; più facile adottare le PW Tesla (celle NCM, presente sul mercatodal 2015 e poi 2017 con la 2) con costi inferiori e comunque buona garanzia. ... Però una cosa è evidente... Su batterie residenziali per ftv/eolico (sia LV che HV da 400 V o più) le garanzie base partono da 10 anni (casi rari anche 15 o 20 anni es. Huawei e Senec) e non 5 come è comune su quelle a 12,8 V... Un motivo ci sarà e non è una questione di celle di grado A o B.
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In risposta al messaggio di Emme48 del 25/10/2025 alle 16:04:10Capisco che contraddire qualcuno fa sembrare grandi, funziona benissimo contraddicendo Il Tornitore o Emme48, ma quando si sbandierano delle verità contraddicendo le aziende sui prodotti che loro stesse proucono, la brutta figura è assicurata.
Le raccomandazioni tecniche possono non essere seguite per motivi commerciali di costi o di dimensioni, facendolo non si va in galera... Ma quando le aziende produttrici di celle sentono il bisogno di ribadire la necessitàdi seguire le specifiche tecniche, probabilmente è perchè alcuni dei loro clienti non le rispettano, rischiando, in caso di problemi, che l'utente finale senta dare tutta la colpa ai produttori asiatici. Che ci siano stati e ci siano ancora esempi di celle sdraiate e/o non compresse spiega perfettamente come mai EVE ed altri abbiano ribadito questa cosa... sicuramente i colossi cinesi non si sono presi la briga di fare queste dichiarazioni per convincere qualche utente di COL che come si usano correttamente le celle prismatiche viene stabilito da chi le celle le produce e non da chi le usa. Capisco che contraddire qualcuno fa sembrare grandi, funziona benissimo contraddicendo Il Tornitore o Emme48, ma quando si sbandierano delle verità contraddicendo le aziende sui prodotti che loro stesse proucono, la brutta figura è assicurata. Se poi qualcuno se la sente di contraddire EVE su come si usano le celle EVE faccia pure, in Cina sono sempre alla ricerca di menti brillanti... magari gli si apre una nuova carriera...
In risposta al messaggio di The Illusionist del 25/10/2025 alle 19:01:29Questo 3D nasce per aggiungere un ulteriore fattore di valutazione per aiutare tutti a decidere quale batteria comprare, questo vale solo per chi non compra una scatola chiusa con etichetta blasonata ma vuole conoscere i dettagli.
Capisco che contraddire qualcuno fa sembrare grandi, funziona benissimo contraddicendo Il Tornitore o Emme48, ma quando si sbandierano delle verità contraddicendo le aziende sui prodotti che loro stesse proucono, la bruttafigura è assicurata. Ma veramente... non ci credo. Io che ho sostenuto che se dei colossi hanno messo in giro batterie con le celle girate sapevano benissimo cosa stavano facendo? Che sono talmente fatte bene che escono di fabbrica tutte uguali... ma dai, giri la patata. E tra l' altro eri tu a sostenere il contrario. Ma guarda questo? Si è anche già discusso del perchè hanno deciso di cambiare posizione. Ho concordato. Memoria corta? Riassumendo io ho sempre sostenuto che è il tempo a farci buttare la batteria prima della fine dei cicli. Stop, tutto quà. Degnati di calcolarli tu e fammi vedere a quanti anni corrispondono 10.000 cicli. P.S. E neanche il coraggio di citare.
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In risposta al messaggio di Emme48 del 25/10/2025 alle 21:02:09Io non ho MAI dato consigli su cosa acquistare, certamente ho scritto di non prendere blasonati sempre per il discorso cicli/tempo e che non ne vale la pena. Trovando prodotti 3000 cicli garantiti e 5 anni di garanzia a prezzi minori.
Questo 3D nasce per aggiungere un ulteriore fattore di valutazione per aiutare tutti a decidere quale batteria comprare, questo vale solo per chi non compra una scatola chiusa con etichetta blasonata ma vuole conoscere idettagli. I produttori di celle non dicono che se non si rispettano le specifiche si ha un degrado precoce, un rischio di guasto o un rischio di esplosione, nessuna notizia, tacciono, nessuno (tranne loro) può dire con certezza come si comporterebbero le celle prodotte oggi trattandole in modo difforme, potrebbero esserci problemi prestazionali o di sicurezza, nessuno di noi può dire di saperlo. Prima di comprare una litio io consiglio di verificare se l'assemblatore ha rispettato tutte le raccomandazioni tecniche. Tu consiglia pure quello che vuoi.
In risposta al messaggio di The Illusionist del 25/10/2025 alle 21:45:30Un camperista non vedrà mai la fine di una litio che dura 10.000 cicli, ma se le celle sdraiate e/o non compresse andassero in corto dopo qualche anno, la fine della litio la vedrebbe eccome, affermare che sdraiare una litio riduce da 10.000 a 8.000 cicli, cioè da 100 a 80 anni, è pura invenzione, quando non si hanno notizie certe sull'uso difforme delle cose, è buona norma la prudenza ed evitare di fare usi non consentiti.
Io non ho MAI dato consigli su cosa acquistare, certamente ho scritto di non prendere blasonati sempre per il discorso cicli/tempo e che non ne vale la pena. Trovando prodotti 3000 cicli garantiti e 5 anni di garanzia a prezziminori. Ho scritto una sola volta come è composto il mio impianto perchè non c' entra nulla. Per ultimo non mi hai dato ancora una tua visione sui 10000 cicli, quanti anni sono per un uso camperistico. Non ho neanche mai contraddetto Il Tornitore per il semplice fatto che, come già scritto, ha matematicamente ragione. E ce l' hai anche tu per quanto mi riguarda. E ti ho anche risposto ad una tua domanda sulle controindicazioni a metterle in piedi nessuna. Ma la matematica dice anche che 10.000 cicli DoD 80% un camperista neanche in 40 anni. P.S. Mi rendo conto che stò diventando pesante, per me apposto così.
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In risposta al messaggio di Szopen del 25/10/2025 alle 14:07:09Posso crederci come no, sinceramente più propenso per il no viste le date indicate per pacchi batteria LFP; ritengo più probabile batterie Pb stazionarie (se non si parla di camper) anche perchè il costo nel 2010 delle LFP su scala "utility" era di qualche migliaio di €/kWh (... non 1-2), nel 2005 ancora più alto. Mi pare che esempio le thundersky (Winston) si parli dal 2007 in poi come produzione di serie effettiva.
Marco posso assicurarti che sono stati implementati diversi pacchi batterie in impianti fatti nei dintorni di Aversa a cominciare dalle primavere degli anni 2005 e 2006, comunque fossero anche soli 15 anni e' comunque un buon periodo per fare delle valutazioni. Ciro.
In risposta al messaggio di il tornitore del 27/10/2025 alle 22:57:31Che la compressione a quanto pare "obbligatoria" richiesta per le nuove celle possa essere dovuta alla scelta di utilizzare materiali meno resistenti nel confezionamento delle celle?
Posso crederci come no, sinceramente più propenso per il no viste le date indicate per pacchi batteria LFP; ritengo più probabile batterie Pb stazionarie (se non si parla di camper) anche perchè il costo nel 2010 delleLFP su scala utility era di qualche migliaio di €/kWh (... non 1-2), nel 2005 ancora più alto. Mi pare che esempio le thundersky (Winston) si parli dal 2007 in poi come produzione di serie effettiva. ... Anche se fossero LFP come sempre ci sono infinite variabile partendo dall'aspetto che sono stazionari e non subiscono vibrazioni di alcun genere (sempre ammesso che non siano su veicoli); le valutazioni sarebbero molto molto indicative. Quel che ho notato nel tempo e percorso evolutivo delle LFP è che con l'aumentare della densità energetica e prestazioni cicliche superiore ai 2-3.000 cicli viene richiesta la compressione. Confrontare LFP del 2005(?) con quelle attuali sarebbe come confrontare i diesel di fine anni '90 o inizio 2000 con quelli attuali; sempre motori diesel sono, ma quelli di ultima generazioni richiedono un utilizzo più mirato e con accortezze di un certo tipo. Stesso dicasi con le LFP attuali dove, i costruttori, impongono un orientamento univoco delle celle e raccomandano una determinata compressione per una questione di durata... Ma parer personale non è solo una questione di durata. Fino ad ora a chi non le ha compresse (anche se da scheda tecnica è previsto) è andata bene? Meglio così per loro e altri che stanno intorno, ma è bene rammentare che non è stato seguito quanto ha indicato il costruttore delle celle... E questa scelta, come altre, ognuno si prende la responsabilità del caso. ... Specifico, la mia non è una critica nei confronti tuoi o di altri che non hanno compresso le celle, bensì evidenziare un aspetto tecnico (o meglio uno dei tanti) bypassato dagli aspetti commerciali a sostegno di quanto già espresso da Marco (Emme48) con l'apertura di questo topic. Nel frattempo, secondo le forze massime di rigonfiamento sviluppate dalle celle (prese da scheda tecnica) e forza di compressione che voglio dare alle stesse, ho dimensionato le piastre (lo spessore) e calcolata la deformazione massima; la scelta sarà tra alluminio 6068-T6 da 20 mm o acciaio S355 da 14 mm (da scheda tecnica usano acciaio spesso 15 mm, probabilmente è un S235 o di qualità inferiore) dove per quest'ultimo c'è una leggera deformazione in meno rispetto all'alluminio... Ovviamente l'alluminio ha un netto vantaggio sul peso. Come anche con le barre ho constatato, sempre secondo le forze in gioco, che con 6 barre M8 8.8 (da scheda tecnica infatti parlano di 6 M8) si è appena sufficienti meglio 10.9 o M10 8.8 o comunque tondini con area resistente equivalente filettati solo ai capi. Il dimensionamento che ho calcolato fa rimanere le parti meccaniche nel campo elastico (se le piastre e/o le barre si deformano, appena le tensioni vengono a mancare le componenti ritornano al loro stato originale) e quindi ampiamente dentro allo snervamento. ... Sarò forse maniacale, anche per deformazione professionale, ma avendo conoscenze per agire secondo determinati criteri faccio il lavoro al meglio per quello che posso e conosco.
In risposta al messaggio di Szopen del 28/10/2025 alle 01:26:16Come ho già detto, questa... complicazione della compressione e dell'orientamento non fa bene agli affari, se una azienda insiste su questo aspetto è lecito immaginare che queste cose siano molto importanti.
Che la compressione a quanto pare obbligatoria richiesta per le nuove celle possa essere dovuta alla scelta di utilizzare materiali meno resistenti nel confezionamento delle celle? Questo spiegherebbe in parte il bassocosto attualmente raggiunto. Comunque in risposta ai primi utilizzi delle litio, si trattava effettivamente di celle Winston, non ricordo esattamente l'allora prezzo esagerato, ricordo però che per un impianto civile il prezzo per 6 kWp di pannelli si andava dai 12.000 si 15.000€. oggi invece per quella stessa potenza non si arriva a 1000€. Ciro.
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In risposta al messaggio di Emme48 del 28/10/2025 alle 04:56:39Marco io sono d'accordo con voi, solo mi chiedo come mai anche sulle schede tecniche, che le celle vadano compresse e' saltato fuori da qualche anno.
Come ho già detto, questa... complicazione della compressione e dell'orientamento non fa bene agli affari, se una azienda insiste su questo aspetto è lecito immaginare che queste cose siano molto importanti. Ma come diceMarco (il Tornitore) tutto questo si riferisce alla produzione attuale, non sappiamo nulla di come erano fatte le celle in passato, chissà in futuro come saranno. Per il mondo dei camper gli assemblatori di batterie si trovano tra due fuochi. Da una parte ci sono le schede tecniche da rispettare, cosa questa resa ancora più obbligtoria dall'uso automotive delle celle che non sono immobili in cantina a temperatura stabile, ma vengono sballottate e sottoposte a forti vibrazioni e sbalzi termici, anche durate la ricaica, magari fatta con un impianto solare robusto più l'alternatore maggiorato. E ora arriva il commerciale con le sue indicazioni che permettono all'azienda di guadagnare e quindi di sopravvivere. Prima di tutto ridurrei costi, BMS economici, box in plastica e cablaggi al limite, niente compressione seria, meglio ancora se assente. Poi i pesi, se compressione propio deve essere, di due piastre di acciaio non se ne parla neanche, box in metallo improponibile. Infine il fattore forma, scrivi sottosedile e puoi vendere quella litio (specifica per camper) a prezzo doppio guadagnando il quintuplo, addio celle verticali. Alla fine il progetto delle batterie al litio lo fanno i clienti... le richieste diventano pretese, chi non li accontenta non vende. Una batteria assemblata come si deve avrà una forma che non ci piace troppo, peserà qualcosa in più e dovremo accettare un costo maggiore, ma il 20% in più non il triplo, quelle vanno scartate. Aprendola possiamo capire se spendendo quell'ulteriore 20% in più stiamo comprando delle concrete migliorie techiche o un'etichetta colorata.
In risposta al messaggio di Szopen del 28/10/2025 alle 10:17:03Ciro devi vedere l'utilizzo medio di un acquirente, tu hai un utilizzo intenso delle batterie.
Marco io sono d'accordo con voi, solo mi chiedo come mai anche sulle schede tecniche, che le celle vadano compresse e' saltato fuori da qualche anno. Qualcosa nella produzione e' avvenuto sicuramente, cosa non e' forse datosapere e' ci sta pure ci mancherebbe. Da parte mia, me ne sono sempre un po' fregato del detto Anche l'occhio vuole la sua parte assemblando le celle in modo da dargli una giusta compressione, magari non sarà precisa al nano millesimo di grammo ma e' stata fatta, il risultato finale direi che e' anche un po' bruttino da vedere, con filetti delle barre e dadi inox che escono fuori. Ciò però rende i pacchi batterie molto più sicuri, con posizionamento del BMS e del bilanciatore attivo a diversi centimetri di distanza dalle celle, posizionate sempre e rigorosamente in verticale e lasciando il tutto ben arieggiato, il calore trasmesso e quello ricevuto da ogni singolo componente in esercizio bene non ne fa di certo e da parte mia qui nasce il pensiero che una scatola anche se non ermeticamente chiusa possa in qualche modo nuocere si vari componenti Mi sono dedicato nel tempo più che altro a tenere sotto controllo la gestione della ricarica, cercando di superare solo sporadicamente ed al bisogno la tensione in fase di assorbimento superiore ai 13,90V, ovvero dai 3,450V ai 3,475V per ogni singola cella questo perché, per chi ha utilizzo continuo con caricatori sempre attivi non riporti al risultato di avere belle sempre stracariche il cui deterioramento risulterà poi inevitabile, questo dopo aver visto come una cella Winston da 700Ah si sia degradata con diminuzione della sua stessa capacità rilevata in circa il 20% rispetto alle altre 3 delle che componevano il pacco batterie ed intanto, continuo e si continua a leggere da assemblatori di costosissime batterie blasonate una tensione di ricarica di 14,60V sapendo benissimo che ciò portera solo ad una morte precoce della batteria ma lo scopo vero e' a mio avviso solo quello di rivederne un'altra tra qualche anno. Lo stesso discorso vale anche per tutti quei sistemi di ricarica che non hanno possibilità di regolazione non tanto in corrente quanto proprio alle tensioni di ricarica e di mantenimento (per quest'ultima sarebbe opportuno non superare i 13,20V pari a circa 3,30V per cella) ma, temo perché lo noto, che molti costruttori si siano limitati al solo cambio delle serigrafie sui loro vari caricatori prodotti, ricaricare costantemente a 14,40-14,60V non va bene affatto ma, alla fine tanto di guadagnato se abbinati a celle sdraiate che prendono comodamente posto dentro una scatola chiusa sotto il sedile e' con almeno 4 poli delle celle a stretto contatto con le rigide temperature invernali, anche alle nostre latitudini. Ciro.
In risposta al messaggio di banoyo del 28/10/2025 alle 16:29:00Certo Tiziano, infatti ho scritto per un utilizzo continuo, naturalmente questo e' da intendersi come ciclicamente avviene negli impianti off-grid in cui le batterie sono sottoposte a continue e generose scariche ma anche cariche.
Ciro devi vedere l'utilizzo medio di un acquirente, tu hai un utilizzo intenso delle batterie. La compressione, la posizione e la ricarica a 14,6V sono cose ben diverse. Nel mio caso ho le celle verticali, compresse in modoapprossimativo, ma carico sempre a 14,6V carico mediamente a 15/30A, raramente a 40A una batteria 300Ah...in un anno arriverò a fare 75/85 cicli massimo, se tra 800 cicli, quindi 10 anni, dovessi notare un calo di prestazioni tale da rendere necessaria la sostituzione delle celle me ne farò una ragione. Cosa diversa se dovesse succedere che dopo 3 anni mi trovassi a batteria morta. Quindi non vedo un problema legato alla tensione di carica, se dalle aziende produttrici i 14,6V vengono considerati come tranquillamente utilizzabili per 1000 o + cicli non mi preoccupo di limitarla. Mentre la posizione delle celle e la compressione sono chiaramente considerate dannose, senza però spiegare bene il perchè. Personalmente, per esperienza personale, considero più delicata la posizione delle celle, la compressione è un problema che dovrebbe riguardare soprattutto cariche/scariche con valori alti in corrente. Ma senza una vera e propria spiegazione da parte di chi le testa e le produce c'è poco da fare, dobbiamo aver pazienza, le risposte la avremo con il tempo.
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