quote:Risposta al messaggio di mastroenrico inserito in data 28/03/2011 14:22:09 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> non dico di realizzarla, ma valuta anche la soluzione con la versione DIN (vedi mio precedente post) che se hai posto, potresti installare direttamente a fianco a quello già esistente. ciao
quote:Risposta al messaggio di mastroenrico inserito in data 28/03/2011 14:22:09 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>>Mastroenrico, non ti offendere, non avevo intenzione di sminuire le tue capacità, anche se da come avevi postato la richiesta pareva che non ti sapessi assolutamente muovere in ambito elettrotecnico, tanto che non sapevi nenche definire in termini da "bancone" l'oggetto che ti serve. Alla fine ti sei orientato verso l'oggetto che ti avevo indicato io, questo almeno me lo puoi riconoscere. Io non ho mai caldeggiato l'opzione a relè, anche perchè per avere un minimo di sicurezza dovrebbero essere realizzati alcuni "interblocchi" elettrici e meccanici atti a impedire chiusure pericolose. Tornando ai camper, se hai veramente dei dubbi sulla qualità ( intesa come mancata rispondenza alle norme)dell'impianto del tuo mezzo, fai fare una perizia giurata ad un tecnico professionista e spediscila al fabbricante per raccomandata con richiesta di risarcimento. in assenza rivolgiti alla nuova figura del conciliatore. Qualcosa sicuramente otterrai. Prima di mettere mano al cacciavite ti consiglio di abbozzare uno schema e di farlo controllare al tuo amico. Anzi, con l'occasione, vedi se è disponibile a rilasciarti una dichiarazione di conformità per la modifica. Non si sa mai. A proposito, sappi che oggi giuricamente parlando esiste SOLO una figura di operatori autorizzati ad operare sugli impianti e apparati elettrici, essi vengono definiti dalle norme come "installatori qualificati", invece chi opera sotto direzione altrui è definito "elettricista".mentre, sempre vocabolario alla mano, praticone è : Persona limitata nelle conoscenze teoriche ma dotata di esperienza. Non vi è traccia di offensività in questa definizione e nelle mie intenzioni.
quote:Risposta al messaggio di dekracap inserito in data 28/03/2011 12:50:59 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>>per derakapp, sia le norme che le istruzioni stesse dei fabbricanti e distributori consigliano, anzi prescrivono, che il contenitore dell'inverter sia collegato all'impianto di terra. Tieni conto che per un sistema isolato come un camper in questo caso la funzione è svolta dal telaio. Il motivo è questo : ipotizzando che all'interno dell'utilizzatore si abbia un accidentale contatto tra la 220 e la carcassa, succede che tramite il telaio questo diventa un corto per il generatore(inverter). Questo guasto sollecita le sue protezioni di massima corrente (fusibili- termici riarmabili)ad intervenire mettendo in sicurezza l'utenza. In assenza di quel collegamento, e con lo stesso tipo di quasto, sarebbe l'utente che, toccando con mano la carcassa in dispersione e un altra massa con altra parte del corto, chiuderebbe un circuito procurandosi una scossa. Inoltre, interponendo un interruttore differenziale, o facendo in modo di utilizzare quello che è di dotazione al camper, si ottiene anche l'intervento per dispersione. Se utilizzi un piccolo apparecchio con solo uno utilizzatore connesso, magari del tipo a doppio isolamento ( quelli che non necessitano di messa a terra ) con un solo cavo con spina, non hai problemi ne di sicurezza nè di normativa, in quanto la normativa è esclusiva degli impianti e quello impianto non è. Diverso il caso se lo usi come sorgente generale alimentando tutte le prese del camper, in tal caso si concretizza "impianto" con le conseguenze che ne seguono. Alla luce di quanto sopra, se analizzando lo schema cui ti riferisci riesci a trovare le protezioni di massima corrente e differenziali sulle prese dove si alimentano le utenze, scrivimi.
quote:Risposta al messaggio di mastroenrico inserito in data 28/03/2011 09:20:47 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>>
www.mastroenrico.it
se ti va , dai una occhiata alla galleria e poi alla sezione " non solo penne" per vedere di cosa si tratta. Ma questo era solo per dire che pur non facendo una cosa per mestiere la si può far bene lo stesso , ovviamente tenendo conto dei consigli e dell'esperienza altrui senza mai peccare di presunzione ritenendo di non averne bisogno. Come hai visto mi sono orientato verso la tua soluzione acquistando ieri un commutatore della Moeller a tre posizioni 1-0-2 bipolare. Praticamente senza in alcun modo modificare l'impianto già esistente farò in modo che il commutatore sostituisca semplicemente l'operazione di collegare il generatore alla presa ingresso del camper con un filo volante. Non è nulla di diverso dal poggiare il generatore per terra davanti al camper e collegarlo direttamente alla presa. Però capisco la differenza sia tecnica che normativa di fare un collegamento fisso e ti do ragione che facendo come farò io andrò contro le normative vigenti. A questo punto domanda da un milione: intendo collegare la terra del generatore alla scocca del camper e in particolare anche agli stabilizzatori metallici che di solito aziono quando sono fermo per la sosta. Ritieni tale operazione vantaggiosa/dannosa o inutile?quote:Risposta al messaggio di mastroenrico inserito in data 29/03/2011 10:17:47 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>>Risparmiati il milione e spendi bene 10 euro per fare un buon collegamento di equipotenzialità tra la carcassa del generatore e il telaio del mezzo. Automaticamente anche i piedini e il terreno circostante saranno resi equipotenziali a vantaggio della sicurezza. Nel campo delle arti figurative e assimilabili, tra di queste includerei senza dubbio anche il settore in cui tu sei maestro, uscire dagli schemi e dalle regole è spesso sinonimo di ingegno. Chi più è libero dall'assillo del guadagno ( il dilettante appunto) meglio riesce a esprimere la propria capacità e creatività, cura dei particolari, ecc. Non vi è dubbio su questo ! L'unico problema è che la creatività così espressa, se non incontra i favori generali, finisce ad ammuffire e si avanti con nuove sperimentazioni. In campo tecnico, consentimi, non ci può essere spazio per la creatività, perchè se si sbaglia si paga a caro prezzo, quindi il dilettante, oltre ad essere capace e esperto, deve anche essere continuamente istruito e sopratutto dovrebbe essere anche responsabile di quello che fa. Per questo motivo la Legge e non io ti diciamo che il fai da tè nel settore della impiantistica elettrica e dei fluidi è attività proibita.
quote:Risposta al messaggio di mastroenrico inserito in data 29/03/2011 10:17:47 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>>Come da tuo suggerimento ho dato un'occhiata al tuo sito. Sei indubbiamente MOLTO bravo e siccome ci tengo affinchè tu diventi sempre più bravo e sopratutto integro nella tua persona, ti consiglio di rivolgerti ad un consulente che ti possa suggerire come rendere conformi alla legge i tuoi impianti e le tue macchine. Ho visto situazioni pericolose che vanno rapidamente sanate. Con l'occasione cambia anche l'elettricista. con simpatia Franco
quote:Risposta al messaggio di franco1945 inserito in data 28/03/2011 20:12:12 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Vediamo se ho capito. Se il telaio dell'inverter è a massa chiude il corto lui e non io quando con una mano lo tocco e con un'altra tocco un pezzo di telaio del mio camper... Ma le parti metalliche dell'inverter, non sono già collegate al cavo del negativo dell'entrata 12v dell'inverter, dunque a massa? non è detto? Cos'è l'intervento per dispersione in termini terra terra? Secondo punto: nel circuito di Emme48, non intervenivano i fusibili dell'inverter se su una presa la 220 andava a massa? Se no perchè? oltretutto or non è piu disponibile lo schema per provare a trovare la soluzione da solo... Il differenziale del camper era saltato, lo ricordo, ma sarebbe saltato anche da un inverter usato in modo volante, capisco la differenza normativa che non lo definisce impianto, ma a parità di guasto non si ha lo stesso problema (fusibile si, differenziale no)? Poi per curiosità personale, quali sono i guasti pericolosi per l'uomo direttamente (scossa) o indirettamente (incendio) con la 220v? A me vengono in mente in un posto come il camper: le 2 fasi che si toccano, la fase che tocca il neutro/terra, la fase che tocca il telaio del mezzo, che nel camper forse equivale al precedente, e infine il classico bambino che mette le dita nella presa toccando le 2 fasi... Quali sono le varie conseguenze e le relative sicurezze nel camper a questi eventi, sempre se hai volgia e tempo di rispondermi? I miei interventio non voglione essere ne polemici ne di sfida, se mai lo sembrino, ma mi piace capire le cose oltre che agire con il paraocchi malgrado mi fidi già di ciò che dici. Grazie.
quote:Risposta al messaggio di almacamp inserito in data 29/03/2011 13:43:56 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>>Quando si hanno a disposizione più sorgenti in grado di alimentare una utenza, la prima regola è di evitare che le sorgenti possano essere erroenamente o casualmente in contemporanea sulla utenza. Questo è il caso comunissimo che si affronta quotidianamente quando si hanno impianti alimentati dalla rete con un gruppo soccorritore ( tipo gruppo elettrogeno) di riserva ad intervento automatico. In questi casi il distributore di rete pretende che l'utente che dispone del generatore di riserva interponga dei dispositivi di interblocco sia sulle 3 fasi che sul neutro. Se la commutazione è manuale tramite un commutatore rotativo a 3 posizioni non vi può mai essere errore. Se la commutazione avenisse con due distinti interruttori potrebbe accadere di averli entrambi chiusi ( e quindi un bel botto).Per evitare ciò si sono escogitati blocchi meccanici sulle leve per evitare che possano essere contemporaneamente entrambe chiuse. Nel caso dei relè, l'azionamento è dato da un consenso ( contatto) che eccita la bobina alla chiusura dei contatti. Il blocco elettrico consiste nell'interporre sul circuito di comando di ciascuna bobina di un contatto ( NO norm. open) che appartiene all'altro relè in tal modo solo uno può andare in chiusura e si può chiudere solo se l'altro è aperto. Per maggiore sicurezza i due relè, che adesso chiamiamo contattori con il loro nome industriale, sono affiancati con un dispositivo a bilanciere sulle bobine. Questo è l'interblocco meccanico. Altri dispositivi si usano in altre situazioni sempre con la denominazione di interblocco che significa impedimento ( di qualsiasi natura) alla esecuzione di una manovra errata.
quote:Risposta al messaggio di franco1945 inserito in data 29/03/2011 14:50:06 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Interblocchi, consensi, asservimenti etc. li conosco, in passato ho avuto a che fare con quadri elettrici industriali... però avevo chiesto se c'era qualche motivo particolare, e a me sconosciuto, per cui preferisci l'impiego di commutatore manuale piuttosto che a relè. Rileggendo il tuo post e la tua non risposta a questo mio quesito mi vien da pensare che differenze, in termini di sicurezza, non c'è ne siano ...unica differenza è che uno commutata automaticamente in presenza di rete l'altra... con la manina. Se mi sbaglio correggimi pure.
quote:Risposta al messaggio di almacamp inserito in data 29/03/2011 17:23:13 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>>io ti ho risposto, comunque posso dire la stessa cosa con parole diverse. la sicurezza consiste nella totale separazione, discontinuità fisica, dei circuiti appartenenti a generatori diversi. con un solo relè commutatore c'è la possibilità di innesco d'arco tra contatti troppo prossimi fisicamente. La commutazione regolare va fatta con due relè indipendenti, collegati in modo che se uno si chiude deve essere impossibile che si chiuda anche l'altro, e viceversa.
quote:Risposta al messaggio di franco1945 inserito in data 29/03/2011 17:42:33 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Ok, ora ho compreso ...non consideravo la possibilità di archi tra i contatti...ma può essere a questa tensione?
quote:Risposta al messaggio di almacamp inserito in data 29/03/2011 17:50:09 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>>certamente si, ogni volta che si interrompe un circuito sotto carico si innesca un arco tra i contatti che si vanno allontanando. la durata e la intensità dell'arco, nonchè la distanza alla quale si ottiene lo spegnimento naturale dipende da tantissimi fattori. Credimi, è uno degli argomenti di esame di impianti elettrici più ostici. Posso dirti però che uno degli elementi che gioca sulla durata e sulla possibilità che l'arco si inneschi tra diversi punti è la così detta "ionizzazione del mezzo". il fenomeno consiste nella liberazione di ioni conduttori nello spazio intorno all'arco elettrico. In aria libera o con appositi deionizzatori tali ioni non disturbano più di tanto, nel piccolissimo ambiente chiuso dalla capsula del relè gli ioni rimangono sul posto e siccome sono conduttori abbassano notevolissimamente la conducibilità dielettrica, consentendo all'arco elettrico di propagarsi, e di mantenersi, anche dove in aria libera non potrebbe. La tua domanda quindi, anche se aveva al fondo (molto al fondo) una parvenza di legittimo dubbio, considerata sotto questo aspetto decade.
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come si regolino loro con le normative e come addirittura possano chiaramente scrivere che il generatore viene integrato all'impianto del mezzo tramite un separatore e può essere usato durante la marcia. Leggendo le istruzioni e le raccomandazioni del mio generatore vedo che riportano il divieto di usare il generatore all'interno di mezzi di locomozione. Oltretutto , come è stato giustamente fatto notare, non è consentito dal codice della strada modificare in alcun modo l'impianto elettrico di un autoveicolo. Credo che utilizzare un generatore durante la marcia e addirittura dichiaratamente allacciarlo all'impianto interno sia contrario alle norme di sicurezza. Come si saranno regolati i titolari della ditta per poter fare questo tipo di pubblicità?http://www.voltimum.it/techarea...
leggete con attenzione e se non capite - fermatevi ! per prima cosa accertatevi di aver comprato un prodotto conforme alle norme di prodotto valide in ambito CEE e non un qualsiasi accrocchio di fabbricazione orientale privo di ogni sicurezza. Ricordo poi che a stretto rigore questo tipo di installazioni (trasformazioni)richiede un "progetto" preliminare a firma di tecnico abilitato e la esecuzione DEVE essere affidata a ditta specializzata abilitata dalla competente camera di Commercio, dotata di responsabile tecnico che rilascia "dichiarazione di conformità" ai sensi della legge 46/90 e DM 37/08 assumendosi la responsabilità della corrispondenza a norme. In assenza avrete sempre potenziali pericoli, normativamente parlando avrete le "chiappe scoperte" e potreste essere costretti a digerire "cavoli amari". Ma chi ve lo fa fare ?