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enzuccio65
enzuccio65
04/10/2009 683
Inserito il 27/10/2013 alle: 07:21:22
allora come comportarsi in caso di temporali? Chi si fa i fatti suoi campa 110 anni.
15
Franzino
Franzino
10/05/2010 549
Inserito il 27/10/2013 alle: 08:35:48
quote:Risposta al messaggio di Giovanni inserito in data 27/10/2013  07:07:57 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> Perchè hanno il parafulmine: quel filo che unisce le cime dei tralicci.[;)]
15
franco1945
franco1945
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09/02/2010 5569
Inserito il 27/10/2013 alle: 09:05:31
la FUNE DI GUARDIA che è il filo più in alto degli elettrodotti in alta e media tensione è un ottimo parafulmine. Sia per la sua estensione che per la sua altezza e le capacità disperdenti dovute alle centinaia di collegamenti disperdenti di terra in parallelo. Non è necessario starci proprio sotto. Si calcola che l'effetto parafulmine si estende verso il basso in un volume corrispondente ad un cono con un angolo al vertice di circa 30 gradi, ovvero una fune posta a 35 metri di altezza estende la sua protezione al suolo fino ad una distanza data da H x sen 15 nelle due direzioni. Lascio a voi il calcolo per divertimento e per rinfrescare le nozioni di trigonometria. le paline dei fanali sono invece pericolose. la protezione a terra è minima data la piccola elevazione e poi sono pericolose perchè spesso caratterizzate da pessimi collegamenti a terra che determinano pericolosissime tensioni di passo anche a discreta distanza dalla palina stessa. Numquam est tam male Siculis, qui aliquis facete et commode dicant

Modificato da franco1945 il 27/10/2013 alle 09:11:27
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Giovanni
Giovanni
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28/08/2003 13135
Inserito il 27/10/2013 alle: 09:40:36
Quindi, per la presenza della fune di guardia, le linee elettriche in alta e media tensione non subiscono danni da fulmini. Perché, invece, quando c'è un forte temporale si hanno spesso brevi o micro interruzioni nella fornitura di energia elettrica? Riprendendo il servizio di distribuzione pressoché immediatamente penso che gli impianti, comunque, non subiscano danni permanenti. Tutto questo grazie a quella fune? Giovanni
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Inserito il 27/10/2013 alle: 12:58:37
quote:Risposta al messaggio di franco1945 inserito in data 26/10/2013  21:04:40 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> Un'antenna "isolata" è un'antenna che non è in alcun modo collegata elettricamente a parti che possono scaricare a terra. E' il caso di un'antenna posta su un tetto in legno e stacata dalle apparecchiature radioelettriche poste a terra, in caso di temporale. Se il tetto è in cemento armato l'antenna "isolata" si può ottenere solo isolando elettricamente le staffature. Il problema delle antenne sta nell'esiguità del collegamento a terra rappresentato dal cavo coassiale che, sotto la potenza del fulmine, può fondersi diffondendo la scarica in maniera incontrollata. L'esperimento visto nel filmato viene ottenuto con tensioni altissime ma con correnti infinitesimali, cosa che normalmente non accade con i fulmini che forniscono spesso correnti consistenti. Il principio dell'antenna isolata è quello di non fornire una strada preferenziale al fulmine (vedi l'asta del filmato).
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franco1945
franco1945
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09/02/2010 5569
Inserito il 27/10/2013 alle: 14:29:40
andiamo per ordine : per Giovanni : i "fulmini" nella materia specialistica degli Impianti Elettrici prendono il nome di sovratensioni di origine atmosferica, e non è detto che siano dovute a folgorazioni dirette ma esistono anche le indirette. Le reti elettriche di distribuzione sono protette in maniera preventiva dalla fune di guardia ma a questa si associano oggi sofisticati sistemi di sicurezza e controllo nelle stazioni e sottostazioni. Sistemi e sicurezze che sono in grado di isolare rapidamente i tratti che eventualmente soffrono di una sovratensione istantanea, e ciò prima che la sovratensione si scarichi sui punti più deboli e sull'utenza.. Gli stesi sistemi ripristinano la rete al cessare della causa, sempre se non si sono manifestati danni che lo impediscono. Una volta, nei sistemi più arretrati, si interveniva manualmente e preventivamente a staccare le linee, salvo poi ripristinarle a mano dopo che il temporale era cessato. Per questo motivo chi ha i capelli bianchi come me si ricorda che le interruzioni avvenivano molto frequentemente, trattavasi di profilassi preventiva. Nel linguiaggio discorsivo comunemente parlato il termine "isolato elettricamente" può anche avere una sua valenza. ma, mi si perdoni il termine non offensivo, trattasi di linguaggio da bar sportivo. Quando c'è di mezzo la sicurezza si deve parlare di resistenza di isolamento e stabilire scientificamente quando e in quali condizioni un valore di Ri è abbastanza alto da garantire, in termini socialmente accettabili, l'integrità di persone e cose. In seconda battuta devo dire che a mio parere un'antenna staccata e non facente parte (temporaneamente) di alcun apparato radioelettrico, semplicemente NON E? PIU' UN'ANTENNA ma un solo pezzo di ferro sporgente di trascurabile valore e importanza. Poi, per quanto ne so, anche se disconesso il cavo si comporta come guida d'onda e introduce negli abitati le sovratensioni. Gli unici sistemi ritenuti idonei dalle Norme tecniche internazionali sono gli SPD ovvero gli scaricatori di tensione inseriti in tutte le condutture entranti e uscenti dalla abitazione, compreso la linea telefonica, unita ad un efficace ed efficiente impianto di messa a terra. In terza battuta devo riconoscere per mia ignoranza che non ho mai letto di materiali idonei a garantire la staffatura di antenne con una resistenza di isolamento capace di resistere alla scarica distruttiva di un fulmine. Numquam est tam male Siculis, qui aliquis facete et commode dicant
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adslveloce
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24/07/2010 339
Inserito il 27/10/2013 alle: 15:41:43
quote:Risposta al messaggio di enzuccio65 inserito in data 27/10/2013  07:21:22 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
>come comportarsi?chiudi la parabola se la hai e aspetti che passi[:D]certo se sei vicino ad una pianta meglio spostarsi ma se sei in campeggio d estate che fai?scappi?io ne ho presi tanti di temporali e ribadisco che chiudo l antenna se è aperta se sono in libera sosta evito di stare vicino alle piante e se sto in campeggio mi metto a letto ed aspetto che smetta[;)]io ad essere sincero quando ci sono i temporali ho più paura della grandine[:(][:(] che dei fulmini.. saluti Gianni
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Giovanni
Giovanni
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28/08/2003 13135
Inserito il 27/10/2013 alle: 19:42:08
quote:Risposta al messaggio di franco1945 inserito in data 27/10/2013 14:29:40 i "fulmini" nella materia specialistica degli Impianti Elettrici prendono il nome di sovratensioni di origine atmosferica, e non è detto che siano dovute a folgorazioni dirette ma esistono anche le indirette. Le reti elettriche di distribuzione sono protette in maniera preventiva dalla fune di guardia ma a questa si associano oggi sofisticati sistemi di sicurezza e controllo nelle stazioni e sottostazioni. Sistemi e sicurezze che sono in grado di isolare rapidamente i tratti che eventualmente soffrono di una sovratensione istantanea, e ciò prima che la sovratensione si scarichi sui punti più deboli e sull'utenza.. Gli stesi sistemi ripristinano la rete al cessare della causa, sempre se non si sono manifestati danni che lo impediscono. >
>Io credevo fosse un po' più pratico il controllo del fulmine sull'impianto elettrico perché il fulmine è imprevedibile ed istantaneo; un fulmine, in un determinato punto, può durare anche 2 decimillesimi di secondo e non è possibile materialmente aprire una linea alta o media tensione in un tempo così breve. Anche se lo fosse, i danni sarebbero già sugli impianti, addio trasformatori! Io sapevo che l'attività ceraunica sugli impianti di distribuzione dell'energia elettrica ad alta e media tensione fosse controllata e resa inoffensiva il più possibile con quei due baffi che si vedono sui terminali delle linee elettriche, di cui uno connesso alla linea elettrica e l'altro a terra: la distanza fra questi due baffi (di cui ignoro il nome tecnico) è calcolata in modo tale che una sovratensione dovuta ad un fulmine inneschi un arco fra loro scaricandolo a terra senza conseguenze nefaste per i successivi dispositivi. Il fulmine, dal suo punto iniziale (spesso a terra), cerca il punto di scarica più vicino (cariche positive da annullarsi con cariche negative che stazionano da un'altra parte) con il percorso più veloce (non più breve, ma più veloce). Se da A a B il percorso è facilitato da un albero, un palo, un campanile, una protuberanza evidente del terreno, un'asta metallica anche sospesa in aria (isolata da terra), anche se il percorso si dovesse allungare, passerebbe per questi oggetti perché gli rende il percorso più veloce purché la deviazione non comporti un tempo di scarica più lungo. C'è un'unica attenzione contro i fulmini: evitare di stare vicino ad oggetti che in qualche modo possano velocizzare il loro scaricarsi a terra procurandogli un percorso più veloce. Giovanni
15
franco1945
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09/02/2010 5569
Inserito il 27/10/2013 alle: 21:11:48
Il dispositivo con i baffi si chiama SPINTEROMETRO e la distanza tra gli elettrodi si chiama distanza spinterometrica. Lo spinterometro è il primo rudimentale diffusissimo sistema di protezione dalla sovratensioni, ad esso si associano altri metodi e apparecchi tra cui le bobine di self gli scaricatori ceramici e quelli elettronici. spesso i trasformatori con la loro induttanza che diventa elevatissima nel transitorio della sovratensione respingono la sovratensione che va a scaricarsi verso i componenti predisposti. La protezione contro le sovratensioni consiste nel limitare l’entità in modo da evitare agli impianti elettrici i danni causati dalle sovratensioni. Alcuni provvedimenti cosiddetti di protezione preventiva sono intesi a contenere le sovratensioni dovute a cause interne od atmosferiche(funi di guardia,messa a terra del neutro,relè di protezione,impieghi di interruttori che limitino le sovratensioni di manovre,ecc…). Altri metodi consistono nell’impiego di speciali apparecchiature di protezione destinate a convogliare a terra le sovratensioni eccedenti il livello di isolamento dell’impianto (spinterometri e scaricatori) e sono detti di protezione repressiva. Il loro compito può,grosso modo,essere paragonato a quello di uno sfioratore idraulico in un canale il quale,scaricando l’acqua corrispondente a un aumento di livello,impedisce la propagazione lungo il canale di onde superiori ad un certo livello. Numquam est tam male Siculis, qui aliquis facete et commode dicant
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