In risposta al messaggio di enzov1100 del 22/03/2021 alle 22:45:00Durante la carica andremo a ripristinare solo gli elettroni che devono tornare dal catodo all'anodo ma fino a che la batteria non sarà più calda non si ottiene il processo completo .
Quindi durante la carica?, beh, ci stà, qualunque reazione chimco-fisica è amplificata dall'aumento della temperatura.
In risposta al messaggio di valerionuvola del 22/03/2021 alle 22:28:40"cosa intendi per le celle vengono messe in parallelo ? Vorresti forse dirmi che in un qualche frangente una batteria da 13 volt diventa una batteria da 3.4 Volt ?"
Scusa ma mi sono perso nel tuo ragionamento. cosa intendi per le celle vengono messe in parallelo ? Vorresti forse dirmi che in un qualche frangente una batteria da 13 volt diventa una batteria da 3.4 Volt ? Per quale motivo2 celle in parallelo dovrebbero avere la stessa carica ? Se parli di tensione posso essere parzialmente d'accordo perché la tensione di parallelo è la tensione di equilibrio tra una cella che si scarica su una che si carica ma non è detto che l'equilibrio venga mai raggiunto. Il fatto che un produttore o venditore fornisca un charger da 10 amp non vuol dire che è la corrente massima di ricarica . Una batteria LFP in range BMS può essere caricata 1c . Con cella da 200ah possiamo caricare a 200 amp ma ovviamente caricabatterie potenti non sono compatibili con le colonnine ( spesso da 4 amp ) che offrono in campeggio . Lavoro con LFP per il più grande produttore indipendente al mondo e purtroppo su questi forum vedo molta gente improvvisare e cimentarsi in fai da te pericolosi . LFP è una tecnologia assolutamente sicura e per quanto maltrattata sarà difficile possa creare danno se non al portafoglio ma esistono 2 condizioni in cui LFP può prendere fuoco e spesso vengono ignorate . In caso di assicurazione non risponderanno perché il 90% delle celle fai da te non sono nemmeno marchiate CE oltre che non essere previste dal costruttore
In risposta al messaggio di Szopen del 22/03/2021 alle 23:45:26Ti posso garantire che le celle non vengono messe in parallelo durante la produzione .
cosa intendi per le celle vengono messe in parallelo ? Vorresti forse dirmi che in un qualche frangente una batteria da 13 volt diventa una batteria da 3.4 Volt ? No, ho detto, per essere più chiaro, che le singole celleda 3,2V, prima di essere messe sul mercato a disposizione dell'utente finale, vengono tra esse collegate in parallelo per bilanciarle più o meno, ad una tensione il più equo possibile. Il fatto che un produttore o venditore fornisca un charger da 10 amp non vuol dire che è la corrente massima di ricarica Se leggi bene, ho scritto che una carica ottima e sicura si può avere anche con basse correnti e non che 10A sono la corrente massima di ricarica. Lavoro con LFP per il più grande produttore indipendente al mondo e purtroppo su questi forum vedo molta gente improvvisare e cimentarsi in fai da te pericolosi . Diversi utenti sul forum, faranno forse lavori più modesti e meno blasonati del tuo ma, hanno acquistato una o più di queste batterie e riportano le loro esperienze in base ad un reale utilizzo, senza cimentarsi in nulla di pericoloso, c'è gente che ha montato batterie lifepo4 da anni, senza stravolgere l'impianto che avevano e senza per forza dover ricorrere a uno o più dei numerosi accrocchi da centinaia di euro che, oramai visto il mercato, spuntano come funghi. In caso di assicurazione non risponderanno perché il 90% delle celle fai da te non sono nemmeno marchiate CE oltre che non essere previste dal costruttore Forse in ambito assicurativo, avrai anche ragione ma, la marchiatura CE non è prevista nei 10 comandamenti. Visto che lavori per chi lavori, dovresti sapere che sia in Asia che in Nord America hanno sviluppato tecnologie costruttive, avanti anni luce rispetto ai paesi della comunità europea, e di certo, centinaia di migliaia di articoli da loro prodotti e quotidianamente utilizzati, tra questi ci sono anche batterie LFP, non li reputano meno sicuri perché non marchiati CE. Ciro.
In risposta al messaggio di salvatore del 22/03/2021 alle 18:56:11Scusatemi se mi cito
Ho gia' riportato la mia esperienza. Agli inizi del 2018 ho installato sul mio semintegrale Laika una batteria al litio Luminor da 100a/h plug & play. Essendo plug & play non ho ovviamente apportato alcuna modificaall' impianto elettrico. La centralina / caricabatteria del camper e' una Nord Elettronica NE186, versione da 300watt. In Rete si trovano le istruzioni di uso. Non ho pannelli solari. Quando non sono in giro, il camper e' collegato in permanenza alla 230. Ho usato il camper fino agli inizi del 2020, poi mi sono fermato per i noti motivi. In pratica, da circa un anno, la batteria e' collegata senza interruzione alla 230. Qualche settimana fa ho usato il camper per brevi percorsi e ho acceso per qualche ora la stufa, una Truma Combi D. Questa stufa ha notoriamente forti assorbimenti all' avvio. La stufa si e' avviata senza problemi e non ho notato alcun segno di sofferenza sulla batteria. Sulla batteria e' installato un voltmetro / amperometro digitale bidirezionale, risoluzione al decimo di ampere. Non ho mai visto entrare sulla batteria, sia collegata all'alternatore sia collegata alla 230, piu' di 20 ampere Incidentalmente, 20 ampere e' la massima corrente che puo erogare il caricabatterie. Se vado a controllare in questo momento, trovo tensione 13,8 volt, che e' quella di mantenimento prevista dalla centralina e 0 ampere in entrata. Quindi il plug & play, al momento, per quanto mi riguarda, .funziona. Ho comunque notato anche io che ora non esistono piu' batterie al litio dichiarate plug & play. Vediamo cosa succede con il tempo.
In risposta al messaggio di salvatore del 23/03/2021 alle 09:42:53Una batteria plug & play potrebbe avere al suo interno parti di elettronica che servono per farla funzionare o ricaricare in sicurezza .
Scusatemi se mi cito Sul forum ci sono varie discussioni riguardanti le batterie al litio. In genere si legge che queste batterie necessitano di caricabatterie compatibili o quanto meno e' necessaria una interfaccia e chesono necessarie importanti modifiche all' impianto elettrico del camper. Si tratta - mi pare - sempre di dicussioni teoriche, in quanto relativamente pochi colleghi usano attualmente queste batterie e comunque da relativamente poco tempo. Io ho portato una esperienza reale che dice tutto il contrario di quanto affermato in queste discussioni. Non sono in grado di spiegare il perche'. Ma visto che ci sono amici in grado di parlare addirittura delle reazioni chimico/fisiche che avvengono all'interno delle batterie, mi sarei sinceramente aspettato se non una spiegazione almeno un commento a quello che ho scritto. Credo che una spiegazione del genere sarebbe molto piu' utile a chi legge rispetto alle tante disquisizioni teoriche. Molti installerebbero una batteria al litio sapendo di poterlo fare senza modifiche all' impianto (plu&play) Quindi chiedo ai colleghi esperti: perche' a distanza di tre anni la mia batteria al litio, installata come descritto, continua a funzionare regolarmente? Grazie a chi vorra' rispondermi.
In risposta al messaggio di valerionuvola del 23/03/2021 alle 15:38:32appurato che di elettricità in genere sono negato seho capito bene batteria plug & play e normale charger ci mette solo più tempo a caricarsi diciamo 90/% senza ammeniccoli vari tipo booster ecc che forse per la durata della batteria è meglio?
Una batteria plug & play potrebbe avere al suo interno parti di elettronica che servono per farla funzionare o ricaricare in sicurezza . Questo non avviene per chi preferisce prendere le celle della marca XX e la BMSdella marca YY solo perchè hanno delle caratteristiche tecniche diversi dai plug & play . La batteria al litio rimane un pelino sottotono se caricata a tensione dell'alternatore o di un normale charger per batterie gel-pb-agm , la batteria funziona comunque ma non andrà mai al 100% . Nei veicoli più moderni dotati di alternatore intelligente poi certe parti elettroniche sono necessarie .
In risposta al messaggio di ex camionaro del 23/03/2021 alle 16:14:09Il lavoro di una batteria è caricarsi e scaricarsi a meno che non stiamo parlando di tecnologie stazionarie .
appurato che di elettricità in genere sono negato seho capito bene batteria plug & play e normale charger ci mette solo più tempo a caricarsi diciamo 90/% senza ammeniccoli vari tipo booster ecc che forse per la durata della batteria è meglio?
In risposta al messaggio di valerionuvola del 23/03/2021 alle 15:38:32Ciao valerionuvola.
Una batteria plug & play potrebbe avere al suo interno parti di elettronica che servono per farla funzionare o ricaricare in sicurezza . Questo non avviene per chi preferisce prendere le celle della marca XX e la BMSdella marca YY solo perchè hanno delle caratteristiche tecniche diversi dai plug & play . La batteria al litio rimane un pelino sottotono se caricata a tensione dell'alternatore o di un normale charger per batterie gel-pb-agm , la batteria funziona comunque ma non andrà mai al 100% . Nei veicoli più moderni dotati di alternatore intelligente poi certe parti elettroniche sono necessarie .
In risposta al messaggio di grattachecca del 23/03/2021 alle 22:13:50Costa intorno ai 150 euro un pò dappertutto.
Sapete indicare se attualmente il prezzo del regolatore Victron Energy Smart Solar 100/20 Bluetooth MPPT su amazon è quello più basso?
In risposta al messaggio di Szopen del 23/03/2021 alle 23:14:02Thanks!
Costa intorno ai 150 euro un pò dappertutto. Ciro.
In risposta al messaggio di salvatore del 23/03/2021 alle 19:05:22Non ho scritto che ha senso la tecnologia plug & play ma ho detto che il non ricaricare la batteria secondo gli " schemi " di ricarica idonei può rivelarsi " dannoso " passami il termine per l'autonomia del camper .
Ciao valerionuvola. Grazie per le spiegazioni. Confermi in pieno quello che pensavo. Innanzitutto che ha senso una batteria plug & play con un sistema di gestione che la tiene in sicurezza, pur rinunciando, magari, aun po' di prestazioni. Pur avendo una discreta esperienza in campo elettronico, sia pure a livello hobbistico, non ho mai fatto modifiche all' impianto elettrico dei miei camper, perche' ritengo che questa operazione puo' dare risultati imprevedibili e - al limite - pericolosi. Con questa logica, ho installato la batteria al litio plug & play. Nessuna interfaccia, nessuna modifica al cablaggio. Solo un voltmetro / amperometro digitale per controllare che tutto funzioni regolarmente. E finora tutto funziona regolarmento Per quanto riguarda le prestazioni, ammettendo di consumare, mettiamo 50 ampere, non mi sembra un problema ripristinarli - al limite anche non al 100% - in due - tre ore, anziche' in un' ora, un' ora e mezza (il mio caricabatterie eroga al massimo 20 a). Agiungo che il caricabatterie, nella prima fase di ricarica, che dura 6 ore, eroga 14,7 volt, credo sufficienti per ricaricare al 100% la batteria. A motore acceso arrivano alla batteria circa 13,7 volt (alternatore stupido ma maggiorato - camper del 2010), forse comunque sufficienti per una ricarica completa.
In risposta al messaggio di valerionuvola del 24/03/2021 alle 07:54:51Grazie per le chiare spiegazioni, è la prima volta che apprezzo l'uso di termini tecnici spiegati in modo comprensibile a chi come me non mastica molto di queste cose.
Non ho scritto che ha senso la tecnologia plug & play ma ho detto che il non ricaricare la batteria secondo gli schemi di ricarica idonei può rivelarsi dannoso passami il termine per l'autonomia del camper . Sesi crede di avere la batteria carica guardando un voltmetro a valore assoluto si commette il primo errore perchè la tensione sarà sempre la stessa per molto e molto tempo fino a crollare e spegnersi . Tra l'80% e il 20% circa si può notare come tutte le curve di scarica e ricarica presentino una retta quasi orizzontale . In qualsiasi punto della curva se si misura una batteria per valore assoluto non si capisce la % se invece si interroga la BMS si ha l'esatto valore al centesimo . Voltmetro e amperometro digitale servono a nulla in una LFP , l'amperometro misura tra l'altro solo la corrente che stai consumando nel preciso istante in cui lo stai guardando . A meno che non sia un circuito più complesso che esegue un calcolo matematico tra tensione , corrente e tempo non si è in grado di stabilire da un voltmetro e amperometro quanta sia la percentuale di carica residua , consumata e/o ricaricata .. e comunque sarebbe un dato stimato partendo da un valore X di capacità attribuito . Il caricabatterie che nella prima fase di ricarica eroga 14,7 volt non è idoneo a caricare una LFP . Tendenzialmente si è portati a pensare che un valore di tensione alto sia sintomo di una carica in corso .. la tensione è meramente una differenza di potenziale applicata e misurabile tra due punti A e B ( in questo caso i poli ) e deve rimanere ad un valore superiore a quello di batteria per permettere un flusso . Ciò che carica una batteria è la corrente e non la tensione . Non a caso si dimensiona un cavo in base alla corrente che passa e non in base alla tensione . Tornando a LFP non è opportuno ed anzi dannoso eseguire la prima fase di ricarica in tensione , l'aumento di tensione è una conseguenza o la fase finale di una LFP . La vera carica avviene in corrente . A contrario delle batterie al piombo non c'è necessità di avere una tensione / corrente iniziale per creare un'ambiente elettrochimico interno all'elettrolita per trasferire il biossido di piombo dall'anodo al catodo ma , vi è una migrazione di ioni che impoveriti dell'elettrone durante la scarica vengono attratti dal catodo passando per l'elettrolita e separatore . Durante il processo di ricarica infatti gli elettroni si dispongono sul catodo e attraggono gli ioni di litio formando un nuovo legame . Dentro la batteria non avviene nessun processo chimico ma una migrazione di ioni che si slegano e legano . Se il valore di tensione è inizialmente alto è alta anche la differenza tra i due potenziali e quindi un numero di elettroni maggiori a quelli che potrebbero legarsi riesce a disporsi sul catodo . Vi saranno quindi elettroni sul catodo legati ed elettroni sul catodo slegati che essendo liberi hanno la capacità di muoversi . Non potendo uscire fisicamente dalla batteria si avvicinano al separatore perchè vengono attratti dallo ione sull'anodo e si dispongono sul separatore , l'elettrone aggredisce il separatore e alla lunga lo distrugge , questo è uno dei 4 motivi per cui potremo trovare le celle gonfie .
In risposta al messaggio di nanonet del 24/03/2021 alle 09:39:51Sto preparando dei corsi sul litio per i " meccanici " oltre che per i " commerciali " testo la capacità dei forum a comprendere alcuni fenomeni che sarebbero comprensibili solo con studi di chimica e fisica .
Grazie per le chiare spiegazioni, è la prima volta che apprezzo l'uso di termini tecnici spiegati in modo comprensibile a chi come me non mastica molto di queste cose.
In risposta al messaggio di valerionuvola del 24/03/2021 alle 07:54:51Ciao valerionuvola.
Non ho scritto che ha senso la tecnologia plug & play ma ho detto che il non ricaricare la batteria secondo gli schemi di ricarica idonei può rivelarsi dannoso passami il termine per l'autonomia del camper . Sesi crede di avere la batteria carica guardando un voltmetro a valore assoluto si commette il primo errore perchè la tensione sarà sempre la stessa per molto e molto tempo fino a crollare e spegnersi . Tra l'80% e il 20% circa si può notare come tutte le curve di scarica e ricarica presentino una retta quasi orizzontale . In qualsiasi punto della curva se si misura una batteria per valore assoluto non si capisce la % se invece si interroga la BMS si ha l'esatto valore al centesimo . Voltmetro e amperometro digitale servono a nulla in una LFP , l'amperometro misura tra l'altro solo la corrente che stai consumando nel preciso istante in cui lo stai guardando . A meno che non sia un circuito più complesso che esegue un calcolo matematico tra tensione , corrente e tempo non si è in grado di stabilire da un voltmetro e amperometro quanta sia la percentuale di carica residua , consumata e/o ricaricata .. e comunque sarebbe un dato stimato partendo da un valore X di capacità attribuito . Il caricabatterie che nella prima fase di ricarica eroga 14,7 volt non è idoneo a caricare una LFP . Tendenzialmente si è portati a pensare che un valore di tensione alto sia sintomo di una carica in corso .. la tensione è meramente una differenza di potenziale applicata e misurabile tra due punti A e B ( in questo caso i poli ) e deve rimanere ad un valore superiore a quello di batteria per permettere un flusso . Ciò che carica una batteria è la corrente e non la tensione . Non a caso si dimensiona un cavo in base alla corrente che passa e non in base alla tensione . Tornando a LFP non è opportuno ed anzi dannoso eseguire la prima fase di ricarica in tensione , l'aumento di tensione è una conseguenza o la fase finale di una LFP . La vera carica avviene in corrente . A contrario delle batterie al piombo non c'è necessità di avere una tensione / corrente iniziale per creare un'ambiente elettrochimico interno all'elettrolita per trasferire il biossido di piombo dall'anodo al catodo ma , vi è una migrazione di ioni che impoveriti dell'elettrone durante la scarica vengono attratti dal catodo passando per l'elettrolita e separatore . Durante il processo di ricarica infatti gli elettroni si dispongono sul catodo e attraggono gli ioni di litio formando un nuovo legame . Dentro la batteria non avviene nessun processo chimico ma una migrazione di ioni che si slegano e legano . Se il valore di tensione è inizialmente alto è alta anche la differenza tra i due potenziali e quindi un numero di elettroni maggiori a quelli che potrebbero legarsi riesce a disporsi sul catodo . Vi saranno quindi elettroni sul catodo legati ed elettroni sul catodo slegati che essendo liberi hanno la capacità di muoversi . Non potendo uscire fisicamente dalla batteria si avvicinano al separatore perchè vengono attratti dallo ione sull'anodo e si dispongono sul separatore , l'elettrone aggredisce il separatore e alla lunga lo distrugge , questo è uno dei 4 motivi per cui potremo trovare le celle gonfie .
In risposta al messaggio di valerionuvola del 23/03/2021 alle 17:01:24grazie veramente concreto se anche una fava come sono ha capito quasi tutto.siccome incomincio a pensare a quando la AGM che ho perderà colpi valutavo l,opzione LITIO in generale.dal mio punto di vista di mente semplice non voglio complicarmi la vita quindi se un domani monterei una litio solo se es. i cavi da alternatore possono restare quelli amperometro mah
Il lavoro di una batteria è caricarsi e scaricarsi a meno che non stiamo parlando di tecnologie stazionarie . Mentre si rischiano fenomeni strani quale la solfatazione & co nelle batterie con piastre in piombo ( tuttele tecnologie ) non vi sono fenomeni chimici all'interno di una litio che ne precludono la durata se abbandonate a se per tanto tempo . Detto ciò non avviene qualcosa di particolarmente distruttivo nel caricare una batteria al 100% e nemmeno nulla di conservativo nel caricarla solo e sempre al 90% come non si rischia nessun decadimento se la ricarica parzialmente e per percentuali intermedie ( vedi la carica da alternatore ) . Quel che invece è distruttivo è aver speso un bel pò di soldini per una tecnologia utile a fornire molta energia e non utilizzarla a pieno . E' un pò come avere un serbatoio da 1000 litri ma mettere sempre dentro quel poco di gasolio che riusciamo ad inserire. Il camper se premiamo il pulsantino per vedere quanta batteria abbiamo ci segna sempre pieno .. tutto ok ? No in realtà il camper retrofittato è progettato per riconoscere la tensione di lavoro di una PB-acido che è inferiore a quella del litio e quindi ci sta dando una falsa informazione , abbiamo il presentimento di avere una batteria carica al 100% ma in realtà sarà carica solo al 50 o 60%. Il litio ha una capacità di tenere la tensione abbastanza elevata per gran parte della sua capacità , poi scende di colpo e interviene la BMS , il guaio potrebbe essere di aver letto l'indicatore 10 minuti prima e trovarsi in OFF dopo 10 minuti . Il senso di una litio manca del tutto se non accoppiata con sistemi di monitoraggio o sistemi di ricarica idonei a sfruttare del tutto l'energia accumulata . Se non interviene in modo radicale è meglio 100Ah di batteria AGM ( usata al 60% come indicano molti ) che una litio da 100AH non gestita.