quote:Risposta al messaggio di w28 frank inserito in data 19/10/2010 18:24:15 il quesito è: quanti ampere arrivano in batteria dall'alternatore?>>A questa domanda è impossibile rispondere se non si conosce la potenza dell'alternatore, la capacità e lo stato di carica della batteria. Senza queste notizie è impossibile dare una risposta. Un alternatore capace di 1000 A (per esagerare!) in presenza di una batteria perfettamente carica fornisce non più di 1 A per il mantenimento della carica; se la batteria fosse completamente scarica potrebbe, inizialmente, assorbire la massima potenza esprimibile dall'alternatore (che è ben lontana da quella di targa). Non è la potenza dell'alternatore, non è lo stato di carica della batteria a determinare la potenza che viene trasferita alla batteria ma è la differenza di potenziale (tensione) tra quella che riesce a produrre l'alternatore e quella che la batteria esprime in base al suo stato di carica. Come vedi, è impossibile rispondere questa domanda. Solo un amperometro può dire come stanno le cose per quello specifico impianto. Elio
quote:Risposta al messaggio di w28 frank inserito in data 18/10/2010 21:30:21 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Un alternatore per autoveicoli genera una corrente trifase che viene raddrizzata da 6 diodi di potenza per fornire CC. Data una determinata potenza nominale dell'alternatore, la corrente erogata, dipende dal numero di giri del motore Per dare un valore indicativo, un alternatore da 1500 VA eroga in CC sui 100A, a regime di giri medio. A valle dell'alternatore c'è il regolatore di tensione che provvede a regolare la corrente di eccitazione in rapporto alla tensione misurata ai morsetti della batteria e di conseguenza, a mantenere il valore della tensione generata sui 14 V. La corrente di carica della batteria dipende dal suo livello di carica. Se copletamente scarica (10 volt) la corrente sarà massima ma limitata entro i 20A per non danneggiare le piastre della batteria. Man mano che la batteria si carica, la corrente assorbita si riduce fino a qualche decina di mA quando ha raggiunto la tensione massima.
quote:(ti vedo abbastanza ferrato in materia)>> [:D][:D][:D][:D][:D][:D] scusa Marco ma sto ancora scompisciandomi dal ridere [:D][:D][:D][:D][:D][:D][:D][:D][:D][:D][:D][:D][:D]
quote:[i]Risposta al messaggio di giuliano49 ho misurato pure io con batteria carica e batteria scarica, scollegando un morsetto e mettendoci un tester, non ho mai letto sopra i 3 amper.di carica, neppure accelerando, poi con fanali accesi non diminuiva neppure un pò, era stabile. So che gli altenatori si differenziano per la capacità che hanno a caricare batterie, 60-70-80 amp e via così. La mia domanda è: se una batteria si consiglia di non superare per del tempo 1/10 della sua capacità di carica in amp., altrimenti le piastre si deformano, in un camper con batteria originale da 70amp, e alternatore da 80 amp max, come si comporta detto regolatore e batteria se carica 20amp/ora ?grazie >> 20A non è la corrente corrente che fluisce regolarmente nella batteria durante la carica ma un valore limite (indicativo). La Batteria ha una sua resistenza interna, per la legge di Ohm I= V/R , dato per pressochè costante la tensione "V", la corrente dipenderà appunto dalla R interna della batteria. Se durante la carica hai una tensione di circa 14V ai capi della batteria, una corrente di 3A mi sembra poca. Non è che la batteria comincia ad accusare segni di vecchiaia?
quote:[i]Risposta al messaggio di giuliano49 Si so del limitatore di carica, ma il meccanismo non lo riccordo più per cui una batteria si carica nello specifico.(a parte lo spostamento di elettroni) Se per ipotesi la batteria segna 12V, ed io carico con 15V, la differenza di 3 volt dovrebbe essere la proporzione di carica in amp che richiede, che forse non si conosce, ed è in relazione alla capacità. (confused)>> Senza addentrarci troppo in elettrochimica: gli ioni (come diceva l'insegnate di chimica, iniziate cogl"ioni" e finirete con gli "ioni":-) )sono particelle con carica "+" che si spostano da un elettrodo all'altro (i poli della batteria). Tante cariche positive si spostano all'interno e tante negative all'esterno quando il circuito si chiude attraverso un carico. Il movimento di cariche negative (gli elettroni) sono appunto corrente elettrica sfruttabile. Il principio è reversibile e se fornisci tu il flusso di elettroni avviene l'accumulo di energia. Il riferimento di 1/10 della capacità serve solo a indicare un valore di corrente di carica che non surriscalda eccessivamente le piastre. Se la batteria segna 12 Volt e tu gliene applichi 15, come un vaso comunicante avrai un flusso di elettroni (corrente elettrica) che si sposta dal potenziale più alto a quello più basso. A quanto ammonta questa corrente dipende dalla differenza di potenziale (15-12=3V) e dalla resistenza che gli elettroni incontrano (resistenza interna della batteria) – > I=V/R