http://www.m48.it/relecamper.htm
Marco.quote:Risposta al messaggio di MichelePisa inserito in data 21/09/2010 17:50:05 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> come già detto, la marca non conta nulla (Omron e Finder le più diffuse), basta rivolgersi a un magazzino di mat. elettrico con i dati generici. Mi permetto di fare presente che va posta attenzione alla corretta installazione, per prevenire potenziali pericoli. Nello schema manca il conduttore di protezione (volgamente filo di terra) forse dato per scontato. I componenti vanno poi sistemati in modo da ridurre il rischio di incendio, dovuto al surriscaldamento in caso di anomalia (allentamento di un conduttore, incollaggio dei contatti, ecc)
quote:Risposta al messaggio di ergosum inserito in data 21/09/2010 21:42:21 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> La terra è quella del 220 esterno che come da normativa NON deve essere interotta da nessun interruttore/relè e quindi continua ad essere collegata alla spina da pannello alla parete del camper. Marco.
quote:Risposta al messaggio di GinoSerGina inserito in data 22/09/2010 17:48:10 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Scusa la mia ignoranza ma ... ho installato un inverter da 1500 W della STAR e ha l'attacco per la terra ... allora è inutile collegarlo? Marco
quote:Risposta al messaggio di Spazio12 inserito in data 22/09/2010 18:05:40 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> L'avrai attaccato al telaio, l'uscita a 220 è isolata dal telaio e quindi va bene così com'è. Non ti preoccupare, se tocchi un solo filo del 220 dell'inverter non succede nulla, con o senza terra, con o senza salvavita. Se tocche entrambi i fili del 220 dell'inverter muori, con o senza terra, con o senza salvavita. E infatti l'inverter è un "trasformatore di isolamento" non un "autotrasformatore" e quindi l'uscita è isolata rispetto all'ingresso. Marco.
quote:Risposta al messaggio di Emme48 inserito in data 22/09/2010 18:24:34 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Grazie, io l'ho posizionato subito dietro il sedile guida (per comodità di accenzione ed utilizzo) il cavo di collegamento alla batteria è di circa 3 metri mi sai dire, per favore, che sezione devo usare? e se è bastevole la sezione di quello che normalmente danno in dotazione? . Ancora grazie. Marco
quote:Risposta al messaggio di Spazio12 inserito in data 22/09/2010 19:06:19 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> almeno da 16mm e oltre marco [:D][:D]
quote:Risposta al messaggio di Spazio12 inserito in data 22/09/2010 19:06:19 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> ma poi perche non lo monti vicino alla batteria e ti esci solo il filo x accenderlo ?
quote:E infatti l'inverter è un "trasformatore di isolamento" non un "autotrasformatore" e quindi l'uscita è isolata rispetto all'ingresso. >> La questione è un pò più complessa. Vado subito alla conclusione che è semplice, quella cioè che serve il conduttore di protezione, volgarmente detto di terra anche se nel caso dell'inverter non ha nulla a che fare con la terra. In un sistema elettrico isolato dalla rete (inverter, gruppo elettrogeno, trasf. si isolamento, ecc) non ci si accorge della perdita di isolamento e una massa può assumere il potenziale di un conduttore attivo (es. il motore del frigo che perde di isolamento, un filo schiacciato o tagliato dalle vibrazioni, ecc)) senza che succeda nulla e senza pericoli per l'utilizzatore. Potrebbe funzionare in questo modo per sempre. Il problema nasce con il secondo guasto di isolamento! In questo caso una persona che ne viene simultaneamente a contatto (es. si appoggia al frigo di prima mentre usa l’asciugacapelli) è sottoposto a una differenza di potenziale pericolosa. Pare un evento abbastanza remoto ma il camper è pur sempre un luogo ristretto. Serve pertanto il conduttore di protezione assieme a un dispositivo di sgancio per sovracorrente (Int. automatico o fusibile) all’uscita dell’inverter Gioca a favore il fatto che se c’è il primo guasto, ci se ne accorge quando ci si allaccia alla rete e allora interviene l’interruttore differenziale. Chiamarlo “salvavita” è un’obrobrio che comportava uno “2” in elettrotecnica ai tempi della scuola[:D];
quote:Risposta al messaggio di calasci inserito in data 22/09/2010 19:38:05 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Grazie a tutti per le informazioni ... Calasci non appena ti faccio vedere il "piccolino" ti accorgerai che è il posto piu consono [:p][:p][:p][:p][:p] è l'unico posto in cui non da fastidio ed è nascosto e ventilato.
quote: Ci sono le protezioni elettroniche in uscita all'inverter ed in ogni caso il sovraccarico in uscita fa saltare i fusibili sul +12 di ingresso. Non si mette nulla di magnetotermico in uscita del salvavita perchè troppo lento in caso di funzionamento dell'elettronica e doppione dei fusibili in ingresso in caso di guasto serio. >> La protezione elettronica è fatta per salvaguardare l'apparecchiatura. Ha tempi di intervento rapidissimi (altrimenti non proteggerebbe l'elettronica) ma è cosa diversa dall'interrompere un circuito per proteggere le persone ove per legge viene richiesta la separazione galvanica con adeguate caratteristiche. Stessa cosa per il fusibile sul primario. Probabilmente entrambe queste protezioni intervengono anche in caso di doppio guasto ma se non specificato, non rispondono ai requisiti richiesti dalle norme tecniche (quelle che si preoccupano della sicurezza). Almeno un un paio di fusibili in uscita io li metterei oltre al conduttore di protezione che assicura l'equipotenzialità delle masse.
quote:Risposta al messaggio di ergosum inserito in data 22/09/2010 20:48:02 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Mah... non mi sembra convinvente quello che scrivi. Un fusibile in uscita del 220 da 4 ampere è uguale (compreso il rendimento dell'83%) ad un fusibile in ingresso da 40 amepre che è già presente per legge. Se escono 4,1 ampere sul 220 stai sicuro che ci saranno 41 ampere in ingresso. E infatti la normativa (che tanti venerano) prevede solo il fusibile in ingresso e l'apparecchiatura a 220 direttametne collegata alla presa dell'inverter. Un fusibile in uscita di un inverter isolato galvanicamente dall'ingresso (son tutti così ormai) o un differenziale io li reputo estremamente pericolosi per la salute umana. Non possono portare nessuna sicurezza in più ma la loro presenza da una falsa illusione di sicurezza molto pericolosa per chi li usa. Poi si sa la normativa serve a produrre vendite di materiale elettrico e ad accontentare le case costruttrici di elettrodomestici e non a fare sicurezza. Infatti si deve portare il 2,5 mm al forno elettrico di casa con sezionatore da 16 ampere, poi dentro il forno le case costruttrici possono usare e usano cavi da 1 mm quadro. Apri una lumiera qualsiasi e dimmi se trovi cavi da 1,5 mm quadri o da 0,75. Stiamo attenti alla sicurezza, quella vera. Devono essere collegamenti e apparecchiature che danno sicurezza sul serio e non doppioni di quello che già c'è o peggio appparrecchi che non hanno nessuna possibilità di intervenire. Cordialmene, Marco.
quote:Risposta al messaggio di Emme48 inserito in data 22/09/2010 21:10:48 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Vero che una sovracorrente sul secondario si ripercuote inevitabilmente sul primario ma c'è una conversione switching ad altra frequenza, poi i condensatori...il rapporto non è per forza così diretto. Non voglio per forza convincere qualcuno, riporto quanto dicono le norme spiegandone i motivi, a mio avviso giusti. Non ci vedo collegamenti con interessi economici, sono 50 anni che i sistemi IT, isolati cioè dalla rete, richiedono il collegamento equipotenziale con il conduttore di protezione + dispositivo di sovracorrente (basta il fusibile, non il differenziale che in questo caso sarebbe inutile spreco). Assieme al rischio elettrocuzione (scossa elettrica) non da sottovalutare quello incendio: in generale la corrente elettrica rimane sempre la principale fonte di innesco.