quote:Risposta al messaggio di Giovanni inserito in data 20/02/2015 08:02:00 (> "Non so cosa faccia la centralina Schaudt; a suo tempo scrissi che, secondo le mie abitudini camperistiche, per me questo dispositivo di cui parliamo sarebbe stato inutile in quanto non avrei avuto vantaggi rispetto ai metodi tradizionali perché: . se sono stanziale quello è solo un peso morto; . se sono itinerante, alla fine, il solo alternatore mi basta per caricare le mie tre batterie (due per i servizi ed una per il motore).id="green">" io suppongo che la scntralina schaudt ricarichi le batterie allo stesso modo in ci tutti gli altri caricabatterie contemporanei le ricaricano. la domanda era appunto se i caricabatterie moderni usano appunto questo metodo malefico di innalzare la tensione alla loro origine più di quello che si misura effettivamente sulla batterie (al massimo 14.3V). se tutti lo fanno perchè se ne parla male solo quando si parla del booster ? anche io se avessi potuto ricaricare la mia batteria senza booster non l'avrei né comprato né istallato ma la mia batteria senza booster non voleva ricaricarsi. dalla presunta inutilità del booster alla sua dannosità per cui si attribuisce a lui il rigonfiamento delle batterie e altre nefandezze però ce ne passa e se questi brutti effetti avvengono veramente per causa sua allora perchè i caricabatterie che magari usano gli stessi trucchi per caricare le batterie non causano questi effetti collaterali ? mah.Visualizza messaggio in nuova finestra
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quote:Risposta al messaggio di ik6Amo inserito in data 20/02/2015 08:23:30 (> "Con i moderni alternatori si può anche fare a meno del booster che, comunque, evita alla BS il possibile "schiaffo" di corrente che arriva quando si accende il motore e scatta il relè parallelatore; con il booster la corrente è comunque limitata ad un valore massimo.id="green">" se la funzione principale del booster è limitare lo schiaffo iniziale di corrente esistono apparecchi che costano meno di un booster e limitano pure la corrente massima concessa alla batterie. solo come esempio indico questo:Visualizza messaggio in nuova finestra
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http://www.bse-usv-technik.de/W...
quote:Risposta al messaggio di camperos inserito in data 20/02/2015 13:43:35 (> ho messo la pagina tedesca perchè si vedeva il prezzo non esorbitante.Visualizza messaggio in nuova finestra
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http://it.waeco.com/prodotti/40...
http://assets.waeco.com/tmp//DC...
è un apparecchio che ha come entrata corrente da 8 a 16V e come uscita corrente da 14.2V con corrente massima d'uscita di 20A. esiste pure in versioni con corrente massima di uscita da 8A o 40A. qui di un'altra ditta con uscita massima a 8A:http://www.schaudt-gmbh.de/de/p...
forse potrebbe servire pure per limitare gli ampere per le batterie al litio, con cui alcuni temono di spremere troppo l'alternatore e di surriscaldare i cavi fini ad attaccare direttamente la batteria con un relè all'alternatore. alcuni li chiamano pure booster ma per me un booster è un apparecchio che ricarica con la curva di ricarica adeguata per le batterie, cosa che quell'apparecchio non ha. ora ci sono anche altre ditte tedesche che producono pure booster con curva di ricarica, come la truma credo. stranamente alcuni anni fa quando io acquistai il mio booster era una specialità tutta italiana mentre ora esistono altri produttori.quote:Risposta al messaggio di sergiozh inserito in data 20/02/2015 10:02:39 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> E cos'è quell'apparecchio se non un "booster". Si tratta pur sempre di un dispositivo atto a ricaricare correttamente una batteria che può essere di tecnologia diversa da quella del motore, evitando gli inconvenienti del collegamento in parallelo di due batterie con stato di carica che può essere molto diverso fra loro. Questo indipendentemente dall'esaminare curve di carica ecc. In costo? Non esiste solo un fabbricante di certi dispositivi, quindi possono esserci anche prezzi diversi. Io ho provato due di questi apparecchi: il primo era il novello nato della fabbrica di batterie verdi; il secondo è stato costruito da una ditta molto seria che operava soprattutto nel solare, ora fallita. Il primo era uno strumento rudimentale ma comunque funzionale; il secondo invece era un apparecchio molto sofisticato, che prevedeva il collegamento alla BS a quattro fili per evitare errori di lettura della tensione, dovuta a cavi lunghi o troppo sottili ed una linea "can bus" per interfacciarsi con regolatori pannelli solari ed altri accessori della stessa marca. Il primo non lo ricomprerei; il secondo invece lo reputo un buon accessorio, anche se non l'ho reinstallato sul nuovo camper, poichè e attrezzato con un alternatore di ultima generazione. ___________________________________/ L'esperienza?? E' la somma delle fregature!!!
quote:Risposta al messaggio di ik6Amo inserito in data 20/02/2015 15:38:57 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> "con un alternatore di ultima generazione.id="green">" questi alternatori di ultima generazione da quanti anni esistono ? (per capire se sul mio camper poteri averne uno o se è troppo vecchio)
quote:Risposta al messaggio di sergiozh inserito in data 20/02/2015 18:05:41 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Da quanto tempo e da chi vengono usati non lo so. Quello che ti so dire è che in passato ho sempre misurato, a motore acceso, una tensione di 13,8 V circa. Nel mio camper attuale (x250) ho rilevato tensioni di 14,2 - 14,4V, sempre a motore acceso. Questo significa che qualcosa è cambiato. Considerato che la tensione era più o meno quella del booster, non l'ho rimontato su questo mezzo. Succcessivamente, facendo qualche ricerca, ho scoperto che è cambiata la tecnologia degli alternatori. Non ho verificato le curve di carica; non mi serve. Il vecchio sistema (13,8V) si attestava sempre su quella tensione, indipendentemente dalla corrente inviata alla batteria. Precedentemente debbo dire di aver avuto forte vantaggio dal sistema in discussione; la batteria si ricaricava meglio e mi dava più autonomia. ___________________________________/ L'esperienza?? E' la somma delle fregature!!!
quote:Risposta al messaggio di ik6Amo inserito in data 21/02/2015 08:18:30 Da quanto tempo e da chi vengono usati non lo so. Quello che ti so dire è che in passato ho sempre misurato, a motore acceso, una tensione di 13,8 V circa. Nel mio camper attuale (x250) ho rilevato tensioni di 14,2 - 14,4V, sempre a motore acceso. Questo significa che qualcosa è cambiato. Considerato che la tensione era più o meno quella del booster, non l'ho rimontato su questo mezzo. Succcessivamente, facendo qualche ricerca, ho scoperto che è cambiata la tecnologia degli alternatori. Non ho verificato le curve di carica; non mi serve. Il vecchio sistema (13,8V) si attestava sempre su quella tensione, indipendentemente dalla corrente inviata alla batteria.>>Anche questo w.e sono al chiodo per cui mi sfogo con le mie filippiche. Probabilmente leggevi 13.8v perché le condizioni delle batterie erano tali da evidenziare questa tensione; con il precedente camper del 1994 (Ducato 1900 td), quindi con alternatore miserello, ricordo che solo dopo tre giorni di viaggio da mane a sera vedevo i 14.4 volt alla batteria. Probabilmente ora vedi anzitempo i 14.4v perché il nuovo alternatore è più potente del precedente consentendo alle batterie di raggiungere prima la tensione massima. Il caricabatterie è una cosa, l'alternatore un'altra ed il booster un'altra ancora. Cos'è, in pratica un caricabatteria? C'è un trasformatore con un primario a 230v ed un secondario a 12v; la tensione alternata di rete è una onda sinusoidale che va da +310v a -310v, passando per lo zero e si ripete per 50 volte al secondo. Questa tensione non è adatta a caricare una batteria per cui deve essere resa continua: tramite quattro diodi la semionda negativa viene trasformata il positiva generando tante semionde solo positive passanti sempre per lo zero. Tramite condensatori che si caricano durante la fase crescente della semionda e si scaricano durante la fase decrescente la tensione diventa 'quasi' continua, con piccole semionde a 100hz (100 volte al secondo). In questa fase, i 12 volt originari dell'alternata raggiungono quasi i 17 volt. Questo è un caricabatterie grezzo: presenta due problemi. Il primo è che fornirebbe corrente alla batteria fino a che questa non raggiunge circa i 16 volt e, si sa, questo è pericoloso. Il secondo è che se il trasformatore non è in grado di fornire la corrente richiesta dalla batteria (per effetto della differenza di tensione tra la batteria e questo caricabatterie grezzo) si scalderebbe. Scaldandosi, diminuirebbe il suo rendimento provocando ulteriore calore (deriva termica) fino a prendere fuoco. Come si risolve? Primo, controllando la tensione: per esempio, con un diodo zener da 15v che limita la tensione a questo valore, giusta per fare in modo che alla batteria non si superi i 14.6-14.7 volt. Secondo, controllando la corrente: tramite una resistenza (shunt) si può conoscere la corrente che transita e, tramite un finale di potenza (per esempio un transistor di potenza), tarare un sistema che la corrente disponibile richiesta dalla batteria sia sempre inferiore alla potenza del trasformatore. Nei sistemi attuali, agendo opportunamente su quel terminale di potenza tramite dei circuiti di controllo, abbiamo le famose curve di carica e mantenimento. L'alternatore produce energia a tensione alternata, poi solito ponte raddrizzatore con tensione in uscita sui 15v; probabilmente (non lo so) i moderni alternatori gestiscono anche le curve di carica e mantenimento. Hanno l'handicap della tensione all'origine che è predisposta per caricare una sola batteria quasi sempre già carica al massimo. Questo anche per gli alternatori maggiorati, ciò di potenza superiore a quella dell'alternatore montato di serie sul veicolo. Cosa fa il booster? La potenza che viene trasferita alla batteria è proporzionale alla differenza di potenziale tra la batteria e la fonte che la sta caricando. Se l'alternatore va massimo sui 15 volt, questo può andar bene quando questa differenza di potenziale consente un passaggio di corrente significativo, non va più bene quando questa differenza si riduce perché passerebbero correnti troppo basse. Il booster eleva la tensione fornita dall'alternatore ad un valore tale che, per esempio, anche a 14.0 volt della batteria (in carica, non in mantenimento) passino ancora diversi ampere contro i 2-3-4 in condizioni normali. Per fare ciò, la corrente fornita dall'alternatore deve essere trasformata in alternata, elevata e raddrizzata di nuovo. Quindi, il booster, all'inizio della carica non produce vantaggi: quegli stessi ampere passerebbero comunque; la differenza è quando ormai la carica è avanti, verso la fine. Un'altra leggenda da sfatare è che il booster fornisca più corrente: fornirà al massimo solo quella che l'alternatore può fornire. In altre parole, se senza booster, a batteria scarica, per altre incombenze l'alternatore fosse in grado di fornire alla batteria solo 5A, la stessa cosa sarebbe col booster: l'energia non si inventa, bisogna produrla nello stesso istante in cui si vuole utilizzare. Consente il passaggio di più corrente (se disponibili) quando la batteria ne chiederebbe di meno. Per questo si dice che il booster 'inganna' la batteria facendogli vedere una tensione più alta. Giovanni
quote:Risposta al messaggio di Emme48 inserito in data 21/02/2015 08:55:09 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> vorrei chiedere la tua opinione su una cosa che hanno detto altri utenti in precedenza che sarebbe: l'Energy Power Evolution o il Power Service per ricaricare la batteria che tensione devono creare ai loro morsetti sugli apparecchi stessi ? la stessa tensione che si misura con un tester direttamente alla batteria servizi che ricaricano o una tensione maggiore affinché ad esempio si possano avere 14.3V alla batteria ma per avere questi 14.3V alla batteria in carica gli apparecchi devono fornire magari 14.8V (esempio mio inventato) altrimenti i 14.3V non si riescono ad avere alla batteria da ricaricare ? mi hanno spiegato questa cosa ma a me personalmente sembra strana. chiesi ad altri se c'è una differenza nel modo che questi caricabatterie allacciati all'alternatore caricano la batteria e i caricabatterie a 230V allacciati alla corrente enel ma non ebbi risposta. secondo te c'è una differenza tra il modo che questi caricabatterie a 12V forniti dall'alternatore caricano una batteria e il modo con cui le centraline dei camper e altri caricabatterie a 230V caricano le batterie ?
quote:Risposta al messaggio di sergiozh inserito in data 21/02/2015 10:09:15 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> IUoU è una curva di ricarica che prevede una logica di funzionamento, sempre quella, indipendentemente dalla fonte di energiaid="blue"> che può essere Enel, alternatore (anche tensione bassa, non importa) o pannello solare. Vediamo di spiegarlo con parole semplici (spero di riuscirci).
La prima fase della curva IUoU è la "I" detta anche "Bulk" che poi sarebbe un normale "pozzo di corrente limitato in tensione".
In elettronica industriale questo è un circuito che fornisce una tensione massima di 14,3 volt ma controllando la corrente erogata, se la corrente è troppa il circuito reagisce diminuendo la tensione e infatti la curva all'inizio parte da una tensione più bassa (quella massima per avere la corrente massima di ricarica).
Poi la tensione si alza sempre mantenendo la massima corrente di ricarica finchè non vengono raggiunti i 14,3 volt, quella è la fine della fase "I".
La seconda fase "Uo" è a tensione costante indipendentemente da quello che assorbe la batteria e dura da 1 a 8 ore, dipende se GEL, AGM ecc.
Alla fine della "Uo" se la corrente assorbita dalla batteria è bassa si passa in "mantenimento" cioè la "U" a tensione costante di 13,8 volt, se invece la batteria continua ad assorbire corrente la fase "Uo" prosegue.
Questo rende comprensibile che NULLA deve essere collegato alla batteria durante la ricarica altrimenti la fase "Uo" dura all'infinito e in mantenimento non ci va mai perché il caricabatterie sente una corrente alta (lui non sa che è il frigo, pensa sia la BS), danneggiando la batteria.
Spero che dopo questa spiegazione finiscano le teorie che l'alternatore modifica la sua tensione di uscita in base alla corrente erogata e al tempo trascorso.
Marco.
quote:Risposta al messaggio di Emme48 inserito in data 21/02/2015 10:41:51 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> ti ringrazio per le tue spiegazioni che corrispondono a come io avevo capito la faccenda. [;)] quando lo scrivo io però arriva sempre qualcuno puntuale a scrivere che non è vero, che le cose mi sono già state spiegate diversamente e che non faccio finta di non capirle e mi confondono le idee e mi insinuano dubbi. [V]
http://web.tiscali.it/xplorerba...
quote:Risposta al messaggio di xplorerbasecamp inserito in data 21/02/2015 12:00:28 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Se il frigo attacca e stacca (quello a compressore) il caricabatterie va in mantenimento quando il frigo non lavora. In quel caso la BS "lavora" facendo delle scariche non profonde e delle piccole ricariche. In campeggio ci sono dei momenti nei quali non c'è utilizzo di energia, solo in quei momenti il caricabatteria passa in mantenimento (meglio che niente...) altrimenti rimane a 14,3 ( "Uo" ). Non è bello ma è la stessa cosa di una BM di una normale autovettura che viaggia. Marco.
quote:Risposta al messaggio di xplorerbasecamp inserito in data 21/02/2015 12:00:28 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> i costruttori di centraline usano il "trucco" di far terminare la seconda fase di carica Uo a tensione costante in vari modi diversi dal criterio ottimale che sarebbe quando la batteria assorbe poca corrente proprio per ovviare al fatto che stando in campeggio con le utenze attaccate alla batteria il caricabatteria continuerebbe la fase Uo per sempre perchè il caricabatterie altrimenti crederbbe che la batteria continua ad assorbire corrente e lui fornirebbe per sempre la tensione della fase Uo. le centraline schaudt ad esempio terminano la fase Uo dopo 1 o 8 ore indipendentemente da quanta corrente assorbe la batteria.
quote:Risposta al messaggio di Emme48 inserito in data 21/02/2015 10:41:51 (> Ciao Marco, quello che scrivi è più che giusto: Questo rende comprensibile che NULLA deve essere collegato alla batteria durante la ricarica altrimenti la fase "Uo" dura all'infinito e in mantenimento non ci va mai perché il caricabatterie sente una corrente alta (lui non sa che è il frigo, pensa sia la BS), danneggiando la batteria.id="blue"> ma permettimi un'osservazione, ho sempre scritto la parola "inganno" perchè non volevo tirare fuori le tue parole. Questo per un motivo, che spiego. Se amici che leggono, e male interpretano, sono portari ad escludere l'alimentazione del frigo in tensione, e ogni alto ammennicolo collegato alla BS durante la carica di quest'ultima. Cosa potrà succedere se alcuni "sprovveduti" accendono il frigo a gas durante la marcia, convinti che se lo hai detto tu è giusto? _____________Visualizza messaggio in nuova finestra
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[;)]73 de alvaro IZ2MHT
quote:Risposta al messaggio di alva.it inserito in data 21/02/2015 12:47:53 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> E' solo una spiegazione tecnica. Il caricabatterie ha due fili del 220 e due fili che vanno alla batteria e quindi l'elettronica deve capire tutto da quelli li. Queste nozioni riguardano come si fa un impianto, non come si usa. Marco.
quote:Risposta al messaggio di Emme48 inserito in data 21/02/2015 08:55:09 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Come ho detto, non ho mai cercato di rilevare se l'alternatore ha o meno un sistema di controllo di carica della batteria. Ho solo rilevato certe differenze, dovute ritengo ai prograssi fatti in tale campo. Ad es. quando si usavano le dinamo ed i regolatori elettromeccanici, la tensione variava molto in funzione dei giri. Addirittura sono arrivato a misurare 16V nell'impianto, con il motore al massimo dei giri. Gli alternatori ed i regolatori elettronici hanno sempre attestato la tensione a 13,8V. Successivamente, ma in tempi relativamente recenti, la tensione è aumentata a 14,4V. Ho letto su vari forum automobilistici che molto alternatori hanno sistemi di ricarica con controllo a microprocessore; non ho proseguito nel documentarmi, poichè mi interessava poco. Per Giovanni: Conosco benissimo il funzionamento di un alternatore; in genere si tratta di un alternatore trifase la cui corrente, raddrizzata dai diodi, viene regolata nell'erogazione dall'eccitazione del rotore o induttore che dir si voglia. Forse non sono molto aggiornato, ho 65 anni ed ho iniziato a conoscere il mondo dei transistors 8allora erano al germanio), quando avevo 14 anni. Conosco meno il mondo delle valvole, ma ho lavorato anche con quelle, soprattutto in campo radiantistico. ___________________________________/ L'esperienza?? E' la somma delle fregature!!!
quote:Risposta al messaggio di Emme48 inserito in data 21/02/2015 08:55:09 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>>
quote:L'alternatore non ha nessuna curva di carica. Lui eroga 14,2 volt fino ad un massimo di 160 ampere (ad esempio) infischiandosene altamente della fine che fanno. Il progetto prevede di ricaricare una BM già carica (altrimenti non mettevi neanche in moto) e poi di alimentare pompa del gasolio, elettroventole, fari e clacson se passa una bionda.>>id="blue"> Parole sante www.susezzapasa.it